L'ufficio, ladiocesi e il gruppo di diocesi soggette all'autorità del patriarca sono dettipatriarcato; si indicano come "patriarcali" la diocesi e la chiesa che sono sede del patriarcato e del patriarca.
I nomi dei dignitari cristiani derivano originariamente dalla vita civile (vescovo,presbitero,diacono), e altre volte delle dignità giudaiche. Il termine patriarca appartiene a quest'ultima categoria.
Nella Chiesa dei primi tre secoli ci furono dignità ecclesiastiche con i diritti e le prerogative dei patriarchi, ma solo in seguito troviamo menzione esplicita di questo titolo. Per la prima volta il termine patriarca compare riferito apapa Leone I (comepatriarca d'Occidente) in una lettera diTeodosio II. Ma in questa fase patriarca è un titolo onorifico che può essere dato a ogni vescovo. SanGregorio Nazianzeno dice: "i vescovi anziani, o meglio, i patriarchi". Ancora nel V e nel VI secoloCelidonio di Besançon eNicezio di Lione sono chiamati patriarchi.
Gradualmente – a partire dall'VIII e dal IX secolo – il termine diventa un titolo ufficiale, usato solo per denotare un definito grado della gerarchia, quello di vescovo-capo che presiedeva imetropoliti come i metropoliti presiedevano i lorovescovi suffraganei, restando soggetti solo al relativo patriarca, quello di Roma.
I canoni più antichi ammettono solo tre patriarchi petrini: ivescovi di Roma,Alessandria eAntiochia. Il successore disan Pietro a Roma ha il primo posto e riunisce nella sua persona tutte le dignità: egli era un vescovo che era puremetropolita,primate e patriarca.
Prima delConcilio di Nicea (325) anche due vescovi orientali, quelli di Alessandria e di Antiochia, avevano autorità patriarcale sopra vasti territori. Il vescovo di Alessandria divenne il capo di tutti i vescovi e metropoliti d'Egitto; il vescovo di Antiochia ebbe lo stesso ruolo inSiria e lo estese inAsia Minore,Grecia e al resto dell'Oriente.
La novità più importante, e quella che suscitò più obiezioni, fu la promozione diCostantinopoli al rango patriarcale. Dopo cheCostantino I fece diBisanzio la "Nuova Roma", il suo vescovo, un tempo suffraganeo diEraclea, pensò di dovere essere secondo soltanto, se non pari, al vescovo della vecchia Roma, quale capitale imperiale. Per secoli i papi si opposero a questa ambizione solo politica.
Nel381 ilConcilio di Costantinopoli dichiarò che: "IlVescovo di Costantinopoli avrà il primato d'onore dopo il Vescovo di Roma, perché Costantinopoli è la Nuova Roma". I vescovi romani, ora pure pontefici dopo la rinuncia diGraziano, (Damaso,Gregorio I) rifiutarono di confermare questo canone. Nonostante ciò Costantinopoli, quale sede imperiale, crebbe per il favore dell'imperatore.
NellaChiesa latina, che è quella chiesa che riconosce nel papa anche il proprio patriarca (sebbenepapa Benedetto XVI e il suo successoreFrancesco non abbiano più utilizzato il titolo dipatriarca d'Occidente[1]), vi sono ancora dei patriarchi, il cui titolo è però solo onorifico, non comportando alcuna particolare giurisdizione in più rispetto a quella di un arcivescovo metropolita (questi sono i casi ad esempio delpatriarca di Lisbona e delpatriarca di Venezia).
Le giurisdizioni dei patriarchi orientali, che possono essere anchecardinali, corrispondono invece, in linea di massima, a tutti i fedeli del propriorito.
Si hanno così:
ilpapa, patriarca dellaChiesa latina, alla quale appartengono anche:
Ornamenti esteriori per lo scudo di patriarca dellaChiesa cattolica.
I patriarchi della Chiesa cattolica, a meno che non abbiano ricevuto particolari privilegi, indossano gli abiti vescovili colorpaonazzo[2].
Lostemma dei patriarchi cattolici (non cardinali) prevede ungalero verde con quindici fiocchi per parte, che si distingue da quello deicardinali per i colori verde e oro, anziché rosso.
I patriarchi di Venezia e di Lisbona non cardinali rappresentano un'eccezione, infatti hanno il privilegio di indossare vesti cardinalizie (fatta eccezione per laberretta rossa con fiocco, in modo tale da non essere confusa con quella senza fiocco imposta dal papa durante ilconcistoro). Per quanto riguarda la sede veneziana, il patriarca non cardinale fa uso della porpora da tempi immemori. Per quanto concerne la sede di Lisbona la pratica acquisisce validità a partire dal1717, con il pontificato dipapa Clemente XI.
Nellechiese ortodosse eorientali quello di patriarca è il titolo del vescovo a capo di una anticaChiesa patriarcale, ma oggi anche solonazionale autocefala, cioè di una Chiesa autonoma che elegge il proprio capo. In alcune Chiese, nate fuori dall'impero romano, il titolo diCatholicos è usato con lo stesso significato. Ricordando però che i titoli patriarcali conciliarmente riconosciuti sono solo cinque (Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme), quelli cioè della storicaPentarchia romana.
Fra i patriarchi ortodossi ilpatriarca di Costantinopoli occupa tradizionalmente un posto speciale, espresso nel titolo di patriarca ecumenico - cioè "patriarca comune" - (dalgreco οἰκομένηoikomène, derivato dal verbo οἰκέωoikèō, "abitare insieme"), aggettivo adottato daGiovanni IV, nonostante le proteste degli altri patriarchi.
Come nelle Chiese della Comunione ortodossa, i patriarchi delleChiese orientali (Chiese dei 2, 3 o 5 concili) sono a capo di Chiese autocefale per lo più su base nazionale.Tra i più noti:
^Ufficialmente non fa più parte dell'ortodossia a partire dalGrande Scisma; nel2006 ilPapa ha abbandonato il titolo diPatriarca d'Occidente, nonostante alcune Chiese glielo riconoscano tuttora
^Autocefalia non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca, Bulgaria, Georgia, Polonia e Repubblica ceca · Slovacchia; non riconosciuta dagli altri patriarcati, per i quali è ancora una giurisdizione autonoma della chiesa russa)
^Autonomia dal patriarcato di Costantinopoli non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Costantinopoli ma non da Mosca)
^Autonomia dal patriarcato di Gerusalemme non universalmente riconosciuta