Patmo è una delle isole più settentrionali del complessoDodecaneso. Si trova a nord diLero e a sud dell'isola diIcaria. L'isola è di origine vulcanica e arida; è costituita da tre blocchi rocciosi uniti da stretti istmi; i rilievi irregolari sono separati da piccole valli. Il capoluogo dell'isola è Chora e il porto principale è Skala. L'isola è stata ribattezzata laGerusalemme dell'Egeo, simbolo della cristianità e meta di pellegrinaggi dei luoghi sacri che accolsero i passi dell'evangelista Giovanni.
Il clima è quello tipico mediterraneo, caldo d'estate e freddo e piovoso d'inverno. Temperatura media annuale:18,5 °C. Temperatura media d'estate:25-33 °C.
L'elemento greco si compiacerà di intrecciare una sua propria leggenda con le origini di Patmo, collegandole con gli dei dell'Olimpo e con i mitici eroi deipoemi omerici. Una leggenda racconta che era nascosta sotto l'oceano ed era visibile solo quando la dea della Luna,Selene, brillava su di lei. Una notte, un'altra dea,Artemide, notò l'isola e se ne innamorò, desiderandola per se stessa. Chiese quindi il permesso agli altri dei per farla emergere dal mare, e grazie al potere di Zeus l'isola trovò spazio dove giace ancora oggi.Un'altra leggenda narra cheOreste, dopo aver ucciso la madreClitennestra, si rifugiò a Patmos per sfuggire alleErinni.
Resti di necropoli antiche sono stati rinvenuti nei centri di Nettia, vicino a Patmos, e di Kambos, nella parte Est dell’isola. Al IV o al III secolo a.C. sembra risalire la cinta muraria in pietra nera e in tecnica isodoma, che si osserva sull’altura diKasteli presso il porto.L'isola, che inizialmente fu abitata dastirpi doriche, fu in seguito colonizzata dagliIoni; nel428 a.C. la flotta spartana fu costretta dagliAteniesi a ripiegarvi.[4]
L'isola era già conosciuta dallo storicoTucidide, dal geografoStrabone e daPlinio il Vecchio. In epoca imperiale romana, fu luogo di residenza di alcuni notabili, forse esiliati politici.[5] Verso la fine delI secolo era una piazzaforte avanzata diMileto, sua dirimpettaia sulla costa dell'Asia Minore, che se ne serviva come fortezza per difendere l'accesso al proprio porto. Essa vi relegava in soggiorno sorvegliato persone indesiderabili dalla città.
Nel1088, l'imperatoreAlessio Comneno cedette l'isola a un monaco asceta, il beatoCristodulo, abate diBitinia, che precedentemente gli manifestò il desiderio di stabilirvi un «laboratorio di virtù» e così fondò il monastero di San Giovanni.[6][7] Nel corso degli anni successivi alla sua costruzione, il monastero per proteggersi dalle scorrerie dei pirati turchi, saraceni e normanni, eresse a sua difesa e baluardo, alte muraglie. A cent'anni circa dalla sua fondazione, il monastero contava una comunità monastica di 150 monaci, una ricca biblioteca, proprietà nelle isole vicine e aCreta, navi commerciali esonerate da imposte.[8] L'isola e il monastero godettero, dal XIII secolo in poi, della protezione diVenezia, che conquistò Patmos nel1207.Nel corso dei secoli XIII e XIV l’isola soffrì dei conflitti che opposero i Turchi a Bisanzio. Dopo lacaduta di Costantinopoli e l'affermarsi dell'Impero ottomano, l'isola fu assoggettata a tributo dai turchi nel1537. In questo periodo l'isola conobbe un periodo di prosperità e ospitò molti rifugiati bizantini. Grazie alla vicina Creta, divenuta veneziana, e dove l'attività culturale fu intensa, l'isola progredì delle nuove tecniche decorative e scultorie che influenzarono i pittori e gli scultori locali. Questi abbellirono notevolmente le decorazioni interne del monastero.[9] Nel1669 ospitò rifugiati veneziani diCandia.
Il territorio delcomune omonimo comprende, oltre a Patmo, anche le isoleArkoi, Marathi oltre a numerosi isolotti nelle vicinanze. Il principale abitato dell'isola èSkala, composto da quattro quartieri tra cui Netia, dove si trova la darsena nella quale attraccano le navi provenienti dalPireo. L'isola è da anni meta di un turismo di buona qualità, prevalentemente di età compresa tra i 30 e i 45 anni. Numerose sono le ville sull'isola. Tra le spiagge più note, Psiliamos, Grikos, Petra, Le Gemelle, Livadi, Kampos, Agriolivadi, Vaghià, Lambi.
Il centro storico di Chora con ilmonastero di San Giovanni e la grotta dell'Apocalisse sono state dichiarate dall'UNESCOpatrimonio dell'Umanità.Chora è uno dei pochi centri in Grecia a essere stato abitato senza interruzioni. È inoltre uno dei pochi posti al mondo ove le funzioni religiose sono praticate ancora nella loro forma originaria, così come lo erano agli inizi delCristianesimo.Insieme al suo monastero che la domina dall'alto e la grotta dell'Apocalisse, Chora costituisce un luogo di pellegrinaggio e di notevole interesse artistico.Il monastero di San Giovanni il "Teologo" e la grotta commemorano il sito dove l'Apostolo avrebbe composto ilsuo Vangelo e l'Apocalisse.
Nelle rocce ditrachite della grotta, che hanno avuto origine dagli strati più profondi della terra un'aureola in argento evidenzia il luogo in cui san Giovanni Apostolo appoggiava la testa quando riposava. Una cornice di argento indica il punto dove il santo appoggiava la propria mano per rialzarsi. In prossimità nel tetto della grotta vi è un punto dal quale dalla roccia granitica si dipanano tre fenditure, che la leggenda vuole originate dalla voce divina.
^Cfr. Il mondo della bibbia, Rivista bimestrale internazionale, Settembre-Ottobre 1998, N. 4, Anno VIII, ISSN 1120-7353 Maurice Carrez, “Io, Giovanni,… mi trovavo nell’isola chiamata Patmos”, pag. 5
^Maurizio Olivieri,Guida della Grecia, 2017 Scheda Isola di Patmo o Patmos