| ASD Paternò Calcio Calcio | |
|---|---|
| Etnei,Rossoazzurri | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Torre normanna |
| Dati societari | |
| Città | Paternò |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie D |
| Fondazione | 1957 |
| Rifondazione | 1991 |
| Rifondazione | 2004 |
| Rifondazione | 2012 |
| Rifondazione | 2017 |
| Proprietario | |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Falcone-Borsellino (4 000 posti) |
| Palmarès | |
| Trofei nazionali | 1Coppe Italia Dilettanti |
| Si invita a seguire ilmodello di voce | |
L'A.S.D. Paternò Calcio, meglio nota comePaternò, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diPaternò.
Il nuovo club è stato fondato nel2017, attraverso la fusione tra le societàA.S.D. Real Città di Paternò eF.C.D. Paternò, che nella stagione 2016-2017 hanno militato rispettivamente inPromozione ePrima Categoria. È erede di unatradizione sportiva iniziata nel1957 con la fondazione dellaPolisportiva Paternò, la più longeva delle squadre di calcio paternesi, attiva fino al1990; l'Associazione Sportiva Paternò Calcio, fondata nel1991, è stata protagonista tra il1999 e il2002 di una cavalcata che l'ha portata dall'Eccellenza allaSerie C1.
Il campo di gioco è lostadio Falcone-Borsellino, i colori sociali sono ilrosso e l'azzurro. Milita inSerie D.
La diffusione del gioco delcalcio nella città di Paternò risalrebbe al 1908.[12] Nelprimo dopoguerra, una società di nomeIbla Paternò pol iniziò un'intensa attività di amichevoli con le squadre limitrofe, tra cui laCatanese.[12] C'è qualche documento della stagione 1938-1939, quando con l'Ibla partecipava al campionato diPrima Divisione regionale. La squadra, che ebbe come giocatore simbolo il centravanti Tano Messina, disputava le partite interne in dei terreni improvvisati.[12] È documentata l'esistenza negli anni trenta dellaSocietà Sportiva Paternò, dai colori sociali rosso-neri, affiliata allaFIGC, iscritta al ComitatoULIC di Catania, nonché partecipante allaCoppa Arpinati nel 1931.[13][14]
Nel secondodopoguerra, a Paternò sorsero diversesocietà sportive attive nel calcio, tra cui l'Ibla Paternò, laPro Italia e laFiamma Paternò, che militarono in Prima eSeconda Divisione.[12]
Nel 1957[11], venne fondata una nuova società, laPolisportiva Paternò, che adottò come colori sociali, ilrosso e l'azzurro, ovvero quelli della cittadina etnea. Primo presidente fu il cavalier Gaetano Marino[15], e costituita da 61 soci[15], ebbe tra gli altri il sostegno economico del politicoBarbaro Lo Giudice dellaDemocrazia Cristiana, all'epoca sindaco di Paternò.[11]
La formazione di calcio della Polisportiva, guidata daGiovanni Prevosti, che fu allenatore-giocatore, era costituita prevalentemente da atleti provenienti in blocco dalla Fiamma, quali Coco (nonno del calciatoreFrancesco), Cunsolo, i fratelli Angelotti, Beltrame, Savino, Maugeri, Conti, Orto e Di Grazia.[16] Esordì ufficialmente nel girone B di Prima Divisione, nella gara della prima giornata disputata il 10 novembre 1957 contro il San Gregorio, vinta in casa per 3-0 con tripletta di Cunsolo.[17] I rossazzurri conclusero il campionato al secondo posto con 43 punti, alle spalle della capolista Sortino, vincitrice del torneo, e davanti alGiarre terzo classificato.[18] La stagione successiva, i paternesi si piazzarono in testa al girone assieme ai gialloblù giarresi, contro i quali vinsero lo spareggio-promozione disputatosi sul campo neutro diAcireale, con il risultato di 1-0, la cui rete venne siglata dal centravanti rossazzurro Greco.[19]
Promosso il Paternò inPrima Categoria, nel 1960, presidente della società fu eletto il dott. Giuseppe Gennaro[20]: sotto la presidenza Gennaro, il Paternò ebbe una rapida ascesa, che culminò nella prima promozione inSerie D, avendo vinto il proprio girone di Prima Categoria nella stagione1961-62[12], e successivamente superando le finali-promozione contro laFolgore Castelvetrano (capolista del girone A), in particolare la terza, vinta per 2-0 sul campo neutro diLicata con le reti di Checchi e Filippi.[21] Il centravanti rossazzurro Giuliano Checchi, fu capocannoniere del torneo con 33 reti realizzate.[16]
I rossazzurri disputarono il torneo di IV Serie per quattordici stagioni consecutive, e per tre volte sfiorarono la vittoria del campionato giungendo secondi in classifica. La società allestì una buona formazione nel campionato1963-64, ingaggiando tra gli altri il centravantiGaetano Troja. Nonostante Troja avesse messo a segno 15 reti, non si andò oltre un quarto posto, e al termine della stagione fu acquistato dalPalermo inSerie A, che pagò per il giocatore 28 milioni di lire più il cartellino di Angelo Busetta.[22]
Nella stagione1964-65 la squadra riprovò la scalata allaSerie C: nelle file rossazzurre militavano giocatori comeMario Corti, exmezzala del Catania in Serie A, ma nonostante i 7 punti di vantaggio sulSavoia diTorre Annunziata, dopo quattordici giornate, all'interno dello spogliatoio subentrò un dualismo che destinò il Paternò ad un secondo posto.[12] I giocatori, infatti, si schierarono da una parte con l'allenatoreAldo Riva e dall'altra con il giocatore Corti, il quale non fu sostenuto dalla società, venne ceduto ed emigrò inAustralia.[12] L'annata successiva, nel1965-66, il Paternò ebbe una delle più forti formazioni della sua storia[12], che vedevaTrevisan in porta, la difesa con Codraro a destra e Ferrante a sinistra, centrali Palazzo e Ortolani. Il centrocampo vedeva dueali veloci come Schettino a destra e Tedesco a sinistra, con Alberti e Sartori mediani, mentre in avanti De Pierro e Busetta erano gliattaccanti.[12] Il Paternò condusse un campionato di testa a pari merito con laMassiminiana, seconda ad un punto.[12] A due giornate dalla fine, i rossazzurri persero aScafati, mentre la Massiminiana vinse contro ilMarsala: la squadra catanese conseguì così il definitivo sorpasso che si confermò anche nell'ultima giornata.[12]
Nonostante i buoni risultati ottenuti sul campo, nel 1967, la società fu colpita da una crisi dirigenziale che portò alle dimissioni dell'intero consiglio direttivo, presieduto dall'avv.Antonio Torrisi, venendo perciò commissariata.[23] Inizialmente affidata a Mario Gemmellaro, questi si dimise dopo appena 3 giorni[24] e la gestione commissariale venne successivamente affidata, nell'agosto 1968, al dott. Giuseppe Buscemi.[25] Due campionati di transizione e poi nella stagione1968-69, i rossazzurri disputarono un altro torneo di vertice: rivale principale fu l'Acqua Pozzillo Acireale, contro il quale condusse un'agguerrita lotta per la vittoria finale del campionato. Durante la penultima giornata, il Paternò doveva affrontare fuori casa ilSiracusa, che vinse condannando i paternesi alladébacle. Così l'Acireale si portò da solo al comando battendo in casa ilTerranova, e successivamente ilMazara nell'ultima gara in trasferta.[12]
Neglianni settanta il Paternò, sempre più carente a livello economico, puntava su formazioni ricche di giovani, arrivando al massimo a piazzamenti di metà classifica.[12] Il miglior piazzamento della squadra rossazzurra fu quello della stagione1972-73, quando si classificò al terzo posto a pari punti con ilMilazzo e la Massiminiana; l'allenatore era Dante Pagni ed il campionato lo vinse ilMarsala.[26] Nella stagione1976-77 arrivò la retrocessione, ma lastagione seguente, i rossazzurri allenati daAdelmo Prenna, conquistarono il primo posto in classifica nel girone B di Promozione e tornarono nuovamente in Serie D. Protagonisti di quella stagione, furono soprattutto il centrocampista Giovanni Cardella, i paternesi fratelli Salvatore e Luigi Fazio ed Orazio Laudani. Vennero poi altri campionati in chiaroscuro, questa volta con atleti locali.[12]
Neglianni ottanta, il Paternò disputò l'Interregionale con alterne fortune: nella stagione1985-86 arrivò la retrocessione in Promozione. Al termine di detta stagione, nell'estate del 1986, nuovo commissario della società fu eletto l'imprenditoreedile Giuseppe Mirenna.[27], poi divenuto presidente. Nella stagione1987-88, il Paternò allenato da Silvio Iozzia, e poi da Gaetano Improta, rischiò di fallire il ritorno in V serie[28], e grazie al cambio della guida tecnica, riuscì ad ottenere un insperato secondo posto in classifica a soli tre punti dalla capolista Gangi, nel girone A di Promozione. Piazzatosi al settimo posto nella stagione1988-89 nel girone M dell'Interregionale, parecchio disastrosa fu lastagione successiva: dopo un avvio promettente, gli attriti sorti tra la dirigenza del club ed il Comune di Paternò - che da due anni non aveva erogato i contributi al sodalizio rossazzurro[29] - determinarono la sua crisi societaria e di risultati, con l'abbandono da parte dei giocatori, che non si presentarono nella partita di ritorno aComiso[30], e con la successiva partita interna contro l'Aci Sant'Antonio, persa per 0-2, fu mandata in campo la formazione juniores.[31] La squadra subì numerose sconfitte rimediate con un pesante passivo di reti, piazzandosi ultima in classifica con soli 11 punti e 105 reti subite. Arrivò la retrocessione in Promozione e nella stagione1990-91 si verificò il nuovo tracollo della Polisportiva Paternò: nella gara della quarta giornata in casa contro il Riposto, la squadra rossazzurra per la quarta volta consecutiva non si presentò in campo e fu successivamente esclusa dal torneo.[32]
Nel girone B del campionato di Prima Categoria 1990-91, vi militava la formazione paternese dellaSocietà Sportiva Diana Carni, di proprietà dell'imprenditore Enrico Caponnetto, che disputò una buona stagione. Nell'estate del 1991, Caponnetto assieme al suocero Agostino Garraffo[12], rilanciarono il calcio paternese con la trasformazione della Diana Carni inAssociazione Sportiva Paternò - che sostituì la fallita Polisportiva Paternò - la cui guida tecnica venne affidata a Luigi Fazio.[33] La nuova società ottenne il ripescaggio al campionato di Promozione 1991-92.[34]
Dopo appena due stagioni, i rossazzurri approdarono in Eccellenza, dove, nella stagione1993-94, si ritrovarono nel girone A assieme alCatania, contro i quali i paternesi pareggiarono 0-0 nella partita d'andata alCibali, e vinsero per 2-1 nella partita di ritorno alSalinelle, con le reti di Distefano e Catania per i padroni di casa, e di Belnome per gli ospiti.[35] Dopo un buon girone d'andata, avvenne l’ennesima spaccatura nello spogliatoio e le ambizioni di vittoria vennero immediatamente frenate[12], il Paternò si piazzò così al quinto posto in classifica con 43 punti.
La società si ritrovò ad affrontare problemi di natura finanziaria, e nel luglio 1995 fu rilevata da una cordata di imprenditori locali formata da Biagio Fusto, Consolato Papino, Salvatore Puglisi, Salvatore Saccone e Rino Travaglienti.[36] Nuovo presidente della società divenne Papino, mentre invece uno dei due precedenti comproprietari, Garraffo, rimase come socio di minoranza.[36] Sotto questa gestione, il Paternò disputò tre discrete stagioni in Eccellenza.
Nel 1998, i fratelli Marcello, Franco e Maurizio Lo Bue, imprenditori catanesi nel settore degliautotrasporti rilevarono la società, sull'orlo delfallimento.[12] I Lo Bue, assunsero Sebastiano Anzalone comedirettore generale e Francesco Sotera comedirettore sportivo, quest'ultimo tra l'altro, attaccante rossazzurro negli anni ottanta[37]; alla guida tecnica venne invece ingaggiato l'allenatore Rosario De Cento.[37]
Nella stagione1998-99, il Paternò disputò un campionato di vertice che lo portò a piazzarsi secondo in classifica del girone B di Eccellenza con 61 punti; qualificatosi agli spareggi-promozione nazionali, fu eliminato al primo turno dall'Orlandina. Per lastagione successiva, a guidare la squadra fu chiamato Giovanni Campanella, e venne allestito un organico importante che vedeva l'ingaggio di giocatori quali Pagana,Del Vecchio, Viola, Bosco, Scalia, Scudieri e del giovane portiere D'Antone[12]; la formazione rossazzurra dominò incontrastata il girone B del campionato di Eccellenza, si piazzò in testa alla classifica con 74 punti e 76 goal realizzati, e conquistò l'accesso diretto alCampionato Nazionale Dilettanti.
La stagione2000-2001, vide il ritorno in rossazzurro di Franco Pannitteri, a cui si aggiungono Marchese, Di Dio, Del Giudice, Italiano,Sorce eFimiani; la squadra veniva allenata daPasquale Marino.[12] Il Paternò disputò un ottimo campionato anche in Serie D: l'inizio del torneo vide inizialmente un dominio dellaVibonese, ma alla fine del girone di andata, il Paternò, secondo a soli 3 punti dalla capolista, centrò 8 vittorie consecutive, e dopo aver vinto per 1-3 in casa delloSciacca, sorpassò i calabresi, che nello scontro diretto sconfissero per 1-0 con la rete di Rosario Italiano[12], davanti al proprio pubblico nel nuovo stadio "Falcone-Borsellino", inaugurato in quella occasione. I rossazzurri chiusero il campionato in testa alla classifica con 80 punti e 79 reti realizzate (28 delle quali opera del trentacinquenne Pannitteri[12]), e per la prima volta nella loro storia conquistarono la promozione inSerie C2.[38] Il Paternò primo classificato del girone I venne inserito nel terzo triangolare per lapoule scudetto, ma viene eliminato insieme alMartina e sconfitto dallaPalmese, che in quella stagione vinse lo scudetto di Serie D.
Con la promozione in Serie C2 nella stagione2001-2002, il Paternò disputò il primo torneoprofessionistico della sua storia. Fu cambiata la denominazione sociale che divennePaternò Calcio srl. Al suo debutto in quarta serie, la formazione normanna si piazzò terza con 63 punti nella classifica del girone C, dietro il Martina capolista e l'Igea Virtus, e si qualificò ai play-off: nel doppio confrontro contro ilGiugliano, i rossazzurri persero per 2-0 la partita d'andata sul terreno dei campani, e col medesimo risultato nella gara casalinga di ritorno, li sconfissero (reti di Del Vecchio e Napoli) ed accedettero alle finali, in quanto meglio piazzati nella classifica della stagione regolare.[12] Nella doppia finale-promozione contro ilFoggia, i rossazzurri ottennero un pareggio a reti inviolate sia all'andata che al ritorno (dopo i tempi supplementari), e ciò consentì loro lo storico approdo in Serie C1, ovvero la terza promozione consecutiva in tre anni.[39] In quella stessa stagione, il Paternò allenato da Marino risultò essere la prima squadra europea per qualità di gioco secondo un'indagine computerizzata pubblicata dal quotidianoL'Unità.[40]
Nella stagione2002-2003, Marino venne ingaggiato dal Foggia, e al suo posto sulla panchina rossazzurra venne chiamato Ezio Castellucci. La prima storica partecipazione al torneo di terza serie del Paternò fu parecchio travagliata: la squadra ottenne risultati poco brillanti, e con la sconfitta interna subìta contro laFermana alla sedicesima giornata, Castellucci venne sollevato dall'incarico, e qualche settimana dopo sostituito daGian Cesare Discepoli. Classificatasi al quattordicesimo posto al termine della stagione, grazie al ricorso vinto alCAF, presentato dalla società etnea per ottenere la vittoria a tavolino nell'incontro Pescara-Paternò (1-0), per la posizione irregolare del giocatore biancoazzurroAntonaccio (schierato in campo nonostante la squalifica)[41], la squadra rossazzurra aveva ottenuto la permanenza in Serie C1.[41] La decisione presa dal CAF in favore del Paternò, fu annullata dallaFIGC, che accolse il ricorso presentato dallaVis Pesaro[42], e i rossazzurri furono costretti a disputare iplay-out controL'Aquila. La formazione abruzzese si impose per 1-0 nella gara d'andata alproprio stadio, e la sfida di ritorno al "Falcone-Borsellino finì a reti inviolate. L'esito degli spareggi-salvezza determinò la retrocessione della compagine etnea in Serie C2, e al termine della partita di ritorno, si verificarono incidenti ai danni dei tifosi aquilani.[43]
Il Paternò, seguendo una procedura regolamentare nuova, e grazie a successivi ricorsi vinti - in particolare quello contro la FIGC - ottenne dalla Camera di Conciliazione delCONI ed Arbitrato sportivo la riammissione in Serie C1 per la stagione2003-2004.[44] La seconda stagione in terza serie si concluse per i rossazzurri allenati daMaurizio Pellegrino, con un sedicesimo posto nella classifica del girone B che li costrinse a disputare i play-out: avversaria di turno la Vis Pesaro, e il doppio confronto con i marchigiani si concluse 0-0 all'andata al "Falcone-Borsellino", mentre il risultato della gara di ritorno allo stadio diPesaro fu di 2-1 per i padroni di casa, un risultato che condannò nuovamente gli etnei alla retrocessione in Serie C2.[45]
Nell'estate del 2004, il Paternò incappò nell'ennesima crisi finanziaria della sua storia, e pertanto laCovisoc deliberò la sua esclusione dal successivo campionato diSerie C2 2004-2005[46], con conseguente cancellazione della società rossazzurra dai professionisti, che precipitava così inTerza Categoria.[47] Fu l'amara conclusione di un importante ciclo di successi che caratterizzò il settennato dei Lo Bue nel calcio paternese, coi quali raggiunse il punto più alto di sempre.
Oltre che dalla Serie C2, il Paternò di Lo Bue era stato escluso anche dall'Eccellenza, a cui avrebbe potuto partecipare qualora avesse voluto usufruire delLodo Petrucci.[48] All'origine di questa rinuncia, le incomprensioni sorte tra la società e l'amministrazione comunale, con la proprietà intenzionata a passare il testimone ad altri.[48]
A seguito della decisione presa dallaLega Nazionale Dilettanti siciliana, il calcio a Paternò viene rilanciato grazie all'intervento dei tifosi di concerto con l'amministrazione comunale e l'imprenditore Pietro Orlando, il quale rileva la società dell'Unione Sportiva Sporting Tremestieri, militante in Promozione, e con esso il titolo sportivo, trasferito dall'omonimocomune etneo.[49] La squadra, allenata da Angelo Busetta, arriva prima in classifica nel girone B di Promozione nella stagione 2004-2005, conquistando l'accesso diretto in Eccellenza. Dopo la fine del torneo, la FIGC autorizza il cambio di denominazione sociale, che diventavaAssociazione Calcio Paternò 2004.[50] Nella stagione2005-2006, i rossazzurri vincono anche il girone A di Eccellenza piazzandosi in testa con 54 punti, conquistando così anche l'approdo in Serie D. La permanenza del Paternò in Serie D dura solo due stagioni, e nell'annata2007-2008, nonostante gli illustri ritorni di giocatori come Pagana, Sapienza e Tasca, che hanno indossato la casacca rossazzurra ai tempi della Serie C1, essendosi la squadra piazzata al sedicesimo posto in classifica, è costretta a disputare i play-out: vinta la gara casalinga di andata per 1-0 contro ilSant'Antonio Abate, col medesimo risultato i rossazzurri vengono sconfitti dagli avversari nella partita di ritorno e vengono retrocessi in Eccellenza.
Nel 2006, Orlando aveva lasciato la proprietà del club, che da allora passava di mano dapprima ad una cordata di imprenditori locali guidata dall'ingegner Nello Galati, poi successivamente dall'estate 2008 al 2010, la proprietà del club passò poi da Mario Ciaramella, ad Alfredo Titola, a Maurizio Licciardello ed infine ad Alessio Virgillito.[26] La gestione Virgillito (originario di Motta Sant'Anastasia, che millantava una presunta parentela con il finanziere e filantropoMichelangelo Virgillito, poi successivamente smentita[51]), è stata la più breve in assoluto: Virgillito si dimette dopo appena due mesi dall'insediamento alla guida della società rossazzurra, e all'origine di tale decisione, lo stato di decozione della stessa, dovuta alla precedente gestione.[52] La decisione del presidente di abbandonare la società, ha forti ripercussioni sulla squadra, la cui stagione nel girone B del campionato diEccellenza 2010-2011 si rivela disastrosa, con appena una sola vittoria e 5 pareggi: in occasione della partita interna della 28ª giornata di campionato contro il Palazzolo, la squadra, per la quarta volta consecutiva non si presenta in campo[53], e ciò determina la sua esclusione dal torneo.
Un nuovo tentativo di rinascita della squadra di calcio del Paternò, avviene nell'estate 2011 per opera di Maurizio Spampinato, presidente dell'ACD Sporting Misterbianco, che trasferisce il titolo sportivo del suo club nella città normanna e lo trasforma nell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 2011.[54] La squadra, allenata da Giuseppe Zingherino[26], riparte dal girone D del campionato di Promozione 2011-2012.[55] Centravanti della squadra è il quarantenne Alfio Scalia, che diventa giocatore-simbolo e mette a segno numerose reti.[26] Tuttavia però, il campionato del Paternò, peraltro disastroso, si conclude alla 17ª giornata nella partita interna contro l'Atletico Gela, poiché per la quarta volta consecutiva i giocatori non si presentano in campo, e di conseguenza viene escluso dal torneo.[26]
Nell'estate 2012, un gruppo di imprenditori locali rileva il titolo dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Sporting Adrano Calcio, che viene trasferito a Paternò[56], e danno vita ad una nuova società denominataPolisportiva Dilettantistica Comprensorio Normanno. Il ruolo di presidente viene assunto dall'avv. Stefania Amato, mentre direttore generale e direttore sportivo sono rispettivamente Achille Crescimanno e Alfredo Finocchiaro.[57] Allenatore della squadra è Giuseppe Strano, e la rosa annovera giocatori come Mastrolilli, Savanarola, Mandarano, Di Mauro e Scalia (nuovo capitano).[58] Il Comprensorio Normanno, inserito nel girone I dellaSerie D 2012-2013, disputa un torneo al di sopra delle propri obiettivi piazzandosi al sesto posto in classifica, ma per problemi di natura societaria deve rinunciare a partecipare al successivo campionato in IV serie e riparte dalla Promozione.[26]
Nella stagione 2013-2014, la formazione rossazzurra allenata da Franco Pannitteri, si classifica al secondo posto nel girone C di Promozione ed accede agli spareggi-promozione, dove esce vittoriosa sul Mussomeli per 3-1 sul campo neutro diGela, in cui significativo è stato il contributo del centravanti Antonino Carbonaro, autore di una doppietta.[59] La squadra etnea, approda così in Eccellenza, e nell'estate 2014, viene attuata la fusione con l'AS Athena Club di Paternò che porta alla nascita dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 1908.[60]
Nella stagione2014-2015, il Paternò disputa un campionato tranquillo - seppur inizialmente caratterizzato da risultati negativi - che lo porta a piazzarsi al decimo posto nella classifica del girone B di Eccellenza. Più che per il fattore agonistico, la stagione del ritorno del Paternò in Eccellenza è ricordata soprattutto per due fatti di cronaca: il primo, riguardava la violenta rissa scoppiata in occasione della partita Vittoria-Paternò, sospesa sullo 0-1 per gli etnei, a seguito della quale il giudice sportivo sanziona i rossazzurri e ipadroni di casa con la sconfitta a tavolino, oltre a comminare una lunga serie di squalifiche per 6 giocatori.[65] Il secondo episodio è quello che ha dato alla società esposizionemediatica a livello nazionale, in cui dopo la sconfitta diScordia contro la formazione locale per 4-0, i tifosi chiesero ai giocatori di togliersi le maglie perché ritenuti indegni, da qui, caso unico in Italia, la decisione della presidente Amato di chiudere la "curva" ai propri tifosi.[66][67]
Nel 2015 il Paternò, per decisione della presidente dimissionaria Amato[68], non si iscrive al successivo campionato di Eccellenza per la stagione2015-2016, una decisione originata da contrasti tra la società e l'amministrazione comunale relativamente all'affidamento e la gestione dello stadio richiesta dalla prima, ma negata dall'Ente.[69][70]
Dopo la scomparsa della prima squadra di calcio di Paternò nell'estate 2015, a rappresentare calcisticamente la città normanna vi sono l'Associazione Sportiva Dilettantistica Real Città di Paternò, militante in Promozione, e ilFootball Club Dilettantistico Paternò - meglio noto come "Paternese" - militante in Terza Categoria.
I brillanti risultati conseguiti sul campo da entrambe le formazioni paternesi nei rispettivi tornei, nella stagione 2016-2017, spingono i loro dirigenti alla fusione[71], e nell'estate 2017 viene costituita l'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò, che prenderà il posto del Real Paternò in Promozione.[72][73] La nuova società, presieduta da Ivan Mazzamuto, che ingaggia Marco Coppa come allenatore (poi sostituito da Orazio Pidatella), chiede ed ottiene dalla LND Sicilia il ripescaggio per l'ammissione al campionato diEccellenza 2017-2018[74]; la compagine etnea conclude la stagione regolare con un sesto posto in classifica nel girone B e sfiora l'approdo ai play-off[75], risultato raggiunto invece la stagione successiva.Nellastagione 2019-2020, il Paternò, allenato dapprima da Giuseppe Strano e successivamente da Gaetano Catalano, composto da un forte organico, in cui si distinguono dei giocatori di ottimo livello come, tra gli altri, Totò Cocuzza, Calogero La Piana, Fabrizio Bontempo, Filippo Raimondi, Santo Privitera, Giuseppe Truglio (capitano), il portiere Gabriele Ferla, e giovani di valore come Gabriel Santapaola e Federico Coniglione, riesce ad ottenere una serie incredibile di risultati utili consecutivi, vincere tutti gli scontri diretti e piazzarsi al primo posto in classifica da imbattuto ed ottenere la promozione diretta in Serie D.[76] Il torneo era stato interrotto alla 24ª giornata per la dallaPandemia di COVID-19 del 2019-2021, ma l'11 giugno 2020, dopo la riunione della Lnd, il Paternò viene proclamato vincitore del campionato e di conseguenza promosso in serie D, il 30° della sua storia.[77]
La permanenza in quarta serie della formazione rossoazzurra dura tre stagioni. Dopo la salvezza raggiunta nella prima stagione, la società è caratterizzata da instabilità interne: al termine dellastagione 2021-2022, che ha visto il Paternò ottenere la salvezza con dodici giornate di anticipo e il piazzamento al sesto posto in classifica, si assiste alle dimissioni del presidente Mazzamuto, sostituito dall'imprenditore Giuseppe Zappalà, poi nuovamente tornato al timone della medesima nel corso della stagione successiva.[78][79][80][81] La situazione societaria incide negativamente sul rendimento della squadra, che, allenata inizialmente da Giuseppe Pagana, poi sostituito da Davide Boncore e infine da Giovanni Campanella, conduce un torneo mediocre che la porta al termine dellastagione 2022-2023 a piazzarsi al quindicesimo posto in classifica: il Paternò affronta ai playout i calabresi del San Luca, da cui viene sconfitto per 2-0, e in conseguenza di ciò retrocede in Eccellenza.[82].

La stagione successiva vede gli etnei contendersi la vittoria del girone B diEccellenza Sicilia con l'Enna, si proietta in testa alla classifica, ma poi perde terreno, complici anche gli impegni di Coppa. 24 anni dopo aver disputato la finale regionale, arriva la vittoria in Coppa Italia Eccellenza Sicilia. Nel frattempo, complici una serie di discutibili direzioni arbitrale, in campionato resta 2°, e si concentra sulla fase nazionale della2023-2024. Il percorso nella fase nazionale di Coppa Italia si rivela però fruttuoso, i rossazzurri prima battono il Bocale, quindi ilManduria, ma è contro ilCittà di Teramo 1913 che il Paternò compie il capolavoro, ribaltando la sconfitta dell'andata. Il Paternò raggiunge la finale contro laSolbiatese. L'11 maggio 2024, allostadio Gino Bozzi diFirenze, il Paternò batte la Solbiatese per 1-0 ed è promosso in Serie D dopo una sola stagione dalla retrocessione. Dopo la splendida vittoria della Coppa Italia Dilettanti, il Paternò in serie D allestisce una squadra per disputare un buon campionato. Il torneo è duro, vede peraltro la presenza di 3 corazzate come Siracusa, Reggina e Scafatese, ma la squadra allenata da Gaetano Catalano, seppur non inseriti tra le migliori, riesce a collezionare dei risultati di rilievo, tra cui la vittoria nel derby contro l'Acireale[83], dimostrando sul campo, tanta organizzazione e voglia di raggiungere quanto prima la salvezza. Il girone d'andata si chiude con un Paternò stabilmente ai margini della zona playoff[84], risultato che mantiene pure alla fine chiudendo il campionato, con un onorevole 7º posto[85].
Nel luglio 2025, il Paternò Calcio ha vissuto una svolta storica con l’ingresso del nuovo presidente Yahya Kirdi, magnate canadese di origine siriana e imprenditore nel settore petrolifero. La presentazione ufficiale si è tenuta il 29 luglio presso Palazzo Alessi, alla presenza del sindaco Nino Naso e delle autorità locali. In tale occasione, Kirdi ha nominato il primo cittadino presidente onorario del club, sottolineando il profondo legame tra la squadra e la comunità paternese.
Sul piano operativo, il club ha avviato una profonda ristrutturazione tecnica. Dopo aver allontanato un allenatore come Giuseppe Pagana viene chiamato Karel Zeman che dopo pochi giorni si dimette, successivamente è stato individuato un nuovo tecnico, già attivo a Catania, in attesa di tesseramento. A causa dell’indisponibilità del campo di Ragalna, poi che Gustavo Rantuccio (Vice-Presidente) aggredisce il custode del campo.
| Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio | |
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I colori sociali del Paternò sono ilrosso e l'azzurro, come quelli della bandiera cittadina.
La maglia ufficiale del Paternò è rosso e azzurra a strisce verticali, pantaloncini azzurri, calzettoni azzurri bordati di rosso.La seconda maglia è bianca con inserti rosso e azzurri, che possono identificarsi con delle strisce verticali o diagonali, recentemente come sfondo si intravede lo stemma araldico della città di Paternò. I pantaloncini sono bianchi, i calzettoni azzurri o rossi.La terza maglia cambia di anno in anno, spesse volte è stata interamente Blu o celeste o interamente rossa con i pantaloncini blu. Infine nella stagionedi Serie C1 2003-2004 il Paternò indossò una 4° maglia, interamente nera con inserti rossi, pantaloncini neri e calzettoni neri.
Il simbolo principale del Paternò Calcio è contraddistinto dallo scudetto ufficiale. Inoltre è considerato uno dei simboli della squadra, ma soprattutto della città diPaternò, ilCastello normanno, il più importante monumento storico della città.
Illogo dell'ASD Paternò Calcio rappresenta unoscudo sagomato col capo a tre punte i cui bordi sono dorati. Il campo, a strisce verticali rossoazzurre, è suddiviso in due parti non uguali, separati da una striscia bianca che riporta la dicitura "Paternò Calcio"; nella parte superiore, più stretta, è raffigurato unpallone da calcio, nella parte inferiore, più larga, lostemma civico tutto d'oro.
È datata 1956 l'apertura dello storicostadio Salinelle che sostituì il campo di gioco adibito nelgiardino Moncada, la villa comunale.
Successivamente l'impianto del quartiere Acquagrassa fu convertito invelodromo e la formazione etnea si stabilì nel nuovostadio ubicato nella medesima zona.
Attualmente le partite interne del Paternò vengono disputate allostadio Falcone-Borsellino, inaugurato il 21 aprile 2001 ed intitolato alla illustre memoria dei magistrati sicilianiGiovanni Falcone ePaolo Borsellino.
L'organo d'informazione più vicino alla società, nonché Media Partner sin dalla sua nascita è il periodicoGazzetta Rossazzurra, che puntualmente ogni 14 giorni attraverso le proprie pagine parla del Paternò e quasi quotidianamente nel proprio sito internet. Hanno avuto vita breve il periodico Zona, andato in stampa solo dal 2002 al 2004. Così come è andato in stampa qualche numero di un foglio del gruppo "Dinastia Normanna". Tra i quotidiani, il Paternò trova spazio fisso sulle pagine deLa Sicilia,Gazzetta del Sud eGiornale di Sicilia, nonché negli sportiviCorriere dello Sport - Stadio,La Gazzetta dello Sport eTuttosport. Famoso è invece il servizio del giornalel'Unità che nel 2002 incoronò il Paternò come la squadra più forte del mondo per gioco prodotto[86].Tra le TV locali, il Paternò purtroppo trova poco spazio, mentre la domenica è appuntamento fisso il rotocalcoSalastampa che fu prima trasmesso suAntenna Sicilia e ora su Sicra tv.

Nel mese di agosto del 2024 a Paternò[87] e successivamente a Ragalna[88] è stato pubblicato il più completo e ricco libro riguardante, la storia, le statistiche e curiosità del Paternò Calcio, dal titolo "Un sogno chiamato serie C" (ISBN= 9791280102027). Il volume, scritto dal dott. Vincenzo Anicito ed edito dall'Associazione Gazzetta Rossazzurra, racconta le vicende della squadra paternese, sin dalla sua fondazione, tra fotografie, aneddoti, risultati e record, ma soprattutto con tutti i tabellini delle partite giocate dal Paternò dal 1957 al 2024.
| Anni | Denominazione |
|---|---|
| 1957-1991 | Polisportiva Paternò |
| 1991-2001 | Associazione Calcio Paternò |
| 2001-2004 | Paternò Calcio |
| 2005-2011 | Associazione Calcio Paternò 2004 |
| 2011 | Associazione Calcio Paternò 2011 |
| 2012-2014 | Polisportiva Dilettantistica Comprensorio Normanno |
| 2014-2015 | Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 1908 |
| 2017- | Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio |
3°:Serie C2 2001-2002 (girone C) *Promosso dopo i playoff
2° :Serie D 1964-1965 (girone F), :Serie D 1965-1966 (girone F), :Serie D 1968-1969 (girone I)3° :Serie D 1972-1973 (Girone I)
2°:Eccellenza Sicilia 1998-1999 (girone B), :Eccellenza Sicilia 2023-2024 (girone B) *Promosso per aver vinto laCoppa Italia Dilettanti 2023-20244°:Eccellenza Sicilia 2018-2019 (girone B), Playoff5°:Eccellenza Sicilia 1993-1994 (girone B)
2°:Promozione Sicilia 1987-1988 (girone A) *Promosso inserie D per allargamento quadri federali, 2013-2014 *Promosso dopo playoff e spareggio3°: 1986-1987
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 3º | Serie C1 | 2 | 2002-2003 | 2003-2004 | 2 |
| 4º | Serie C2 | 1 | 2001-2002 | 21 | |
| Serie D | 20 | 1962-1963 | 2025-2026 | ||
| 5º | Serie D | 7 | 1978-1979 | 2012-2013 | 14 |
| Campionato Interregionale | 7 | 1981-1982 | 1989-1990 | ||
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 1º | Prima Categoria | 3 | 1959-1960 | 1961-1962 | 23 |
| Promozione | 4 | 1977-1978 | 1990-1991 | ||
| Eccellenza | 16 | 1993-1994 | 2023-2024 | ||
| 2º | Prima Divisione | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | 7 |
| Promozione | 5 | 1991-1992 | 2013-2014 |
Il Paternò, nella sua storia, ha sempre potuto contare sul sostegno della tifoseria, dai semplici tifosi, ai vari gruppi di tifoseria organizzata e a quelli di stampo ultras, che da sempre seguono la squadra sia in casa che in trasferta.
I primi gruppi paternesi di tifoseria organizzata cominciarono a formarsi neglianni cinquanta, quando la loro squadra cominciò ad affermarsi e a disputare i primi tornei nazionali.[92]
Il primo gruppo ultras paternese sorse neglianni settanta, chiamato ilClan San Giovanni. Fece seguito nel 1978, ilBoys Villetta. Dieci anni più tardi, con lo scioglimento dei due storici gruppi, si formò laDinastia Normanna, primo gruppo ultras, che siede in curva Sud.[92]
Da una costola della Dinastia Normanna, nel 2000 nasce il gruppo denominatoUltras Decisi, nel 2001 il gruppoRione Quattro Canti e rifondato nel 2020 e nel 2005 nasce il gruppoNuove Leve.[92][93]
L'unico gemellaggio sostenuto dalla tifoseria paternese è quella con la tifoseria del
Ragusa che sussiste dalla stagione 2001-2002 , rapporto di amicizia invece con la tifoseria del
Giarre.
Le principali rivalità sono con
Acireale,
Licata,
Vittoria
Inimicizia con i tifosi di
Modica,
Gela,
Leonzio,
Milazzo,
Igea Virtus,
Siracusa e
Città di Sant'Agata.
url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).url (aiuto).| A.S.D. Paternò Calcio – Archivio delle stagioni | |
|---|---|
| Polisportiva Paternò | 1957-58 ·1958-59 ·1959-60 ·1960-61 ·1961-62 ·1962-63 ·1963-64 ·1964-65 ·1965-66 ·1966-67 ·1967-68 ·1968-69 ·1969-70 ·1970-71 ·1971-72 ·1972-73 ·1973-74 ·1974-75 ·1975-76 ·1976-77 ·1977-78 ·1978-79 ·1979-80 ·1980-81 ·1981-82 ·1982-83 ·1983-84 ·1984-85 ·1985-86 ·1986-87 ·1987-88 ·1988-89 ·1989-90 ·1990-91 |
| Associazione Sportiva Paternò | 1991-92 ·1992-93 ·1993-94 ·1994-95 ·1995-96 ·1996-97 ·1997-98 ·1998-99 ·1999-2000 ·2000-01 |
| Paternò Calcio | 2001-02 ·2002-03 ·2003-04 |
| Associazione Calcio Dilettantistica Paternò 2004 | 2004-05 ·2005-06 ·2006-07 ·2007-08 ·2008-09 ·2009-10 ·2010-11 |
| Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 2011 | 2011-12 |
| Polisportiva Dilettantistica Comprensorio Normanno | 2012-13 ·2013-14 |
| Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 1908 | 2014-15 |
| Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio | 2017-18 ·2018-19 ·2019-20 ·2020-21 ·2021-22 ·2022-23 ·2023-24 ·2024-25 |