Passoscuro frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 41°54′08″N 12°09′26″E41°54′08″N,12°09′26″E (Passoscuro) |
Altitudine | 1 m s.l.m. |
Abitanti | 4 173[1] (2019) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00054 |
Prefisso | 0666 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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Passoscuro[2] (talvolta indicato comePasso Oscuro, toponimo usato in precedenza) è un piccolo abitato sullacosta delLazio, nel tratto litoraneo a nord-ovest diRoma, a settentrione del centro abitato diFregene, dal quale dista 5 km.
Da un punto di vistaamministrativo, è unafrazione delcomune diFiumicino, ricadente nella ex quarantasettesimazona di Roma (Z. XLVII,Palidoro), nell'Agro Romano. L'abitato, di storiaurbanistica piuttosto recente, risale alNovecento e sorge nelle immediate adiacenze della costa sabbiosa dellitorale laziale.
L'area in cui sorge l'abitato era sicuramente frequentata fin dall'età romana: poco più a nord, in localitàTorre di Palidoro, a ridosso delladuna costiera, sono emersi alcuniresti archeologici inopus reticolatum appartenenti a unavilla romana[3].
Iltoponimo viene fatto derivare da un passaggio costiero frequentato dai cacciatori, menzionato in una nota dipapa Benedetto XIII nel 1724.
Nella porzione a settentrione dell'abitato novecentesco, presso la foce delFosso delle cadute[4], ricadente in un'area diproprietà privata, sorge unatorre di guardia costiera, dettaTorre di Palidoro, nei cui pressi giacciono le già citate vestigia dellavilla romana[4]. La torre fu eretta nell'XI secolo, in funzione difensiva, quale presidio della costa contro le minacce dellascorrerie saracene[5]. Cessata la sua ragione difensiva, la torre cadde in rovina e fu ricostruita molto più tardi, nelXVI secolo[5].
Quest'area fu poi donata all'ospedalePio Istituto del Santo Spirito diRoma dallafamiglia Peretti, tenutaria del vicinoCastello di Torre In Pietra.
L'abitato moderno iniziò a popolarsi durante glianni venti delNovecento, quando l'area era frequentata soprattutto da pescatori. Losviluppo urbano proseguì, in maniera disordinata e "irrazionale"[6],dopo laseconda guerra mondiale. Intorno agli anni quaranta-cinquanta, dopo che l'area era stata integralmentebonificata, vi vivevano poco più di 200 famiglie, sistemate in baracche precarie[7], e "tucul" realizzati in legno,argilla, frasche ecanne palustri[6]. Emarginati dalle aree urbanizzate, questi primi abitanti di Passo Oscuro "vivevano dirane, pesci d'acqua dolce e d'acqua salata,caccia di frodo, raccolta nelbosco"[6].
L'organicità informale e irrazionale di questa architettura di emergenza è andata via via offuscandosi sotto la spinta dell'abusivismo edilizio degli ultimi decenni del Novecento, con l'edificazione di piccole abitazioni in muratura, anche su terreni non di proprietà,occupati abusivamente, a volte per evoluzione e trasformazione di precedenti baracche[7]. Spesso la tipologia costruttiva ricadeva nel campo dell'autocostruzione[7]. A questo fenomeno si aggiunse la proliferazione delleseconde case illegali. Questo processo di crescita disordinata ha dato vita a una congerie di architetture che conferisce all'abitato, all'inizio deglianni 2000, un'apparenzaorganica emetafisica[8].
L'abitato si presenta come un agglomerato di case piccole e basse (in genere di uno o due piani[8]), attraversato per tutta la sua lunghezza da una strada maestra che corre all'interno del paese, parallela alla costa[8]. Le abitazioni si spingono fin oltre il limitare della spiaggia, dove una volta doveva ergersi laduna costiera. Per questo motivo, l'abitato non dispone nemmeno di unlungomare: dalla strada tortuosa che corre più vicina alla linea di costa il mare si vede solo a sprazzi, negli spazi di soluzione del continuum edilizio, che impedisce del tutto la visione del mare.
L'area più a settentrione, in localitàTorre di Palidoro, fu teatro dell'esecuzione diSalvo D'Acquisto il 23 settembre 1943.
Appena più a nord della torre, in un'area anch'essa disabitata, in prossimità della duna costiera sorge un polo pediatrico nel quale sono stati dislocati alcuni padiglioni e specialità mediche facenti parte dell'complesso ospedaliero del Bambino Gesù, la cui struttura principale è ubicata nelcentro storico di Roma.
Nei due decenni a cavallo traXX eXXI secolo, l'abitato ha attratto moltiimmigrati stranieri soggiornanti inItalia, soprattuttorumeni, che l'hanno scelta come luogo di residenza[8].
L'area circostante Passoscuro confina a nord con i comuni diLadispoli eCerveteri, a ovest con ilmar Tirreno, a sud con la zona Z.XLIIIMaccarese Nord, a sud-est con la ex zona Z.XLVITorrimpietra, a est con la zona Z.XLIXSanta Maria di Galeria.
L'abitato sorge in prossimità dell'ampia spiaggia sabbiosa che caratterizza illitorale laziale a nord diFiumicino.
È la più settentrionale delle aree balneari di Fiumicino e riveste un certo interesse turistico d'estate, quando diventa meta giornaliera di bagnanti pendolari provenienti soprattutto dalla vicina capitale o da campeggi e strutture ricettive ubicate della zona e nei dintorni.
Grazie alla sua posizione, lievemente decentrata e meno battuta dalle rotte del turismo residenziale e pendolare, il litorale di Passoscuro offre coste più intatte, con la presenza didune costiere ancora conservate[9], rispetto alle spiagge più meridionali, oggetto di più intensa frequentazione turistica.
Le spiagge di Passoscuro furono scelte daFederico Fellini per girarvi la memorabile scena conclusiva del filmLa dolce vita, quella della inattesa visione della carcassa di unamanta tirata in secco da pescatori.
Dopo la curiosità, l'eccitazione, e le grida suscitate nellacomitiva di Marcello Rubini (Marcello Mastroianni) dalla vista del singolare rinvenimento delmostro marino putrescente (morto da giorni e finito nelle reti da pesca), il protagonista si accovaccia sulla sabbia, reduce, come gli altri, dai bagordi di una festa notturna divip. Mentre spunta l'alba, avviene allora l'"apparizione" della fanciulla umbra di nome Paola (Valeria Ciangottini), che Marcello aveva conosciuta in un momento precedente del film. Sarà l'ultimo incontro tra i due, che tenteranno di comunicare da una sponda all'altra delFosso delle cadute: disturbata dal forte rumore del mare e del vento, la ragazza tenta invano di rievocare,mimando le movenze di unadanza, le circostanze del loro primo incontro nella trattoria in cui la ragazza lavorava[10].
In una trattoria di Passoscuro era stata girata anche la scena del primo approccio tra i due personaggi che saranno poi protagonisti della scena che conclude il film[11].
Nell'estate del 2021, Passoscuro è stata usata come location principale per girare il filmL'immensità, diEmanuele Crialese con l'attricePremio OscarPenélope Cruz. La pellicola è stata presentata alla79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
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