Fin dall'antichità questo valico fu il collegamento e la via di comunicazione più importante fra ilMare del Nord e la penisola italiana. Vi si svolse un ininterrotto migrare di genti, spinte dal commercio o dalla guerra.
All'inizio dell'età del bronzo, fra il terzo e il II millennio a.C., le stirpi indoeuropee degliIlliri calarono attraverso il Brennero nelle valli alpine meridionali. GliEtruschi e iRomani trasformarono gli antichi sentieri deiReti, nelleAlpi Centrali, in strade militari. Intorno all'anno 200, l'imperatore romanoSettimio Severo fece trasformare l'antico sentiero del Brennero in una strada militare, come testimoniato dalle pietre miliari diCampo di Trens e diMatrei. Tale strada militare si dipartiva pressoBolzano dalla più importanteVia Claudia Augusta che collegavaAltino, presso l'attualeVenezia conAugusta Vindelicorum, l'odierna città diAugusta inGermania.
In seguito i traffici commerciali attraverso il Brennero conobbero periodi di rallentamento (invasioni barbariche dal nord durante ilIV-V secolo d.C.), alternati a periodi di fioritura (espansione commerciale di Venezia nelXIV secolo,Impero austro-ungarico nelXVIII). Il passaggio per il Brennero, nellaDivisio Regnorumcarolingia dell'806, è chiamataper alpes Noricas, la via attraverso leAlpi Noriche.[1]
DalXIII secolo, quando i territori al di qua e al di là delle Alpi furono daiConti del Tirolo uniti nellaContea del Tirolo, il Brennero fu, sino nel primo Novecento, un valico all'interno del territorio transalpino tirolese. Già dal tardoQuattrocento in poi gli ingenti introiti spettanti al dominio tirolese dai pedaggi sulle merci transitate superano le entrate derivanti dall'attivitàmineraria e dalle proprietà fondiarie. L'importanza economica del Brennero supera già allora di gran lunga quella delPasso del San Gottardo e delPasso del San Bernardino.[2]
Nel 1918 il passo del Brennero assunse ulteriore importanza divenendo, dopo l'annessione delTrentino-Alto Adige all'Italia in seguito allaprima guerra mondiale, punto di confine tra Italia e Austria. Nell'ottobre del 1921 il reVittorio Emanuele III, assieme alla moglieElena, visitò l'Alto Adige e giunse in treno, dopo diverse tappe, fino al confine, dove ebbe luogo lo scoprimento del nuovo cippo di confine, alla presenza di delegazioni francesi, inglesi e giapponesi.
Nel 1939 furono iniziati dalregime fascista i lavori per la costruzione delVallo Alpino in Alto Adige, e anche alBrennero, con la costruzione dellosbarramento Brennero, un insieme dibunker che proteggevano l'accesso alla Val d'Isarco. Queste opere si trovano nel fondo valle, quindi ai lati del paese del Brennero, e presso le Terme del Brennero (Brennerbad), ma anche sulle cime delle montagne circostanti, da dove si poteva controllare con più efficacia l'accesso del passo.[3]
Il 18 marzo 1940 il Brennero fu teatro dell'incontro traAdolf Hitler eBenito Mussolini, che ivi celebrarono pubblicamente la loro alleanza. A partire dall'estate 1943, il tratto ferroviario e stradale tra Verona e Innsbruck assunse per gli Alleati un'importanza vitale:bombardare la linea del Brennero significava disarticolare il sistema di rifornimenti per le truppe tedesche in Italia. Nonostante l'obiettivo principale fosse l'asse del Brennero, anche alcune città vennero bombardate; Trento e Bolzano furono colpite il 2 settembre 1943; Innsbruck per la prima volta il 15 dicembre. Tra il 1943 e il 1945, le incursioni bersagliarono sistematicamente questi territori; i tedeschi stanziarono tra Innsbruck e Verona 525 pezzi d'artiglieria contraerea Flak e mobilitarono circa 11 500 operai dellaTodt addetti alla riattivazione delle linee di comunicazione.
Code di camion bloccati sull'A22
La strada che passa per il valico del Brennero, fa anche parte di una più grande strada a livello europeo, lastrada europea E45. Questa strada parte daKaresuvanto inFinlandia e arriva aGela inItalia, con un percorso complessivo di ben 4 920km, snodandosi attraverso i paesi diSvezia,Danimarca,Germania eAustria. Il 1º gennaio 1995 in Austria entrarono in vigore gliAccordi di Schengen che l'Italia aveva ratificato il 26 ottobre. Come conseguenza furono aboliti i controlli sistematici delle persone alle frontiere tra i paesi aderenti. Questo ebbe un notevole impatto su economia e popolazione dell'omonimo paese situato sul passo, in quanto furono ridotti notevolmente i contingenti di Polizia e Guardia di Finanza presenti.
Il 19 novembre 1995 fu definitivamente abolita la frontiera, eliminando la rispettiva architettura, con un atto congiunto dei ministri degli interni dell'Austria, Karl Schlögl, e dell'Italia,Giorgio Napolitano, e alla presenza dei rispettivi governatori regionali diInnsbruck, Wendelin Weingartner, e diBolzano,Luis Durnwalder.[4]
Da allora è in atto un rilancio economico della località, dovuto a investimenti da parte di imprenditori locali che nel 2008 realizzarono con l'Outlet DOB un importante centro di commercio, mentre al posto dei posti di blocco di frontiera abbattuti lungo l'autostrada, dal 2011 è attivo un moderno centro di ristoro.
(italiano) «Fin qui, madre Roma, si sente la tua voce»
(Incisione sul lato sud del cippo)
Nel secondo dopoguerra tali epigrafi vennero sostituite da semplici indicazioni geografiche: frontalmente appare la diciturae-49 (riferimento allastrada europea E49)Brennero-Brenner, a sudItalia e a nordÖsterreich.
^ Martin Bitschnau,Hannes Obermair,Tiroler Urkundenbuch, II. Abteilung: Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals. Bd. 1: Bis zum Jahr 1140, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, pp. 51–52, n. 73,ISBN978-3-7030-0469-8.
^Herbert Hassinger,Zur Verkehrsgeschichte der Alpenpässe in der vorindustriellen Zeit, in «Vierteljahrschrift für Sozial- und Wirtschaftsgeschichte», 66, 1979, pp. 441-465.
^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran,Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328 pagine,ISBN88-85114-18-0.
^Michael Gehler,Der Brenner: Vom Ort negativer Erfahrung zum historischen Gedächtnisort oder zur Entstehung und Überwindung einer Grenze in der Mitte Europas (1918-1998), in Idem, Andreas Pudlat (a cura di),Grenzen in Europa, Hildesheim-Zurigo-New York, 2009, pp. 145-182.
(DE) Hans Kramer,Der Grenzpaß Brenner während des Zweiten Weltkrieges, inVolkstum zwischen Moldau, Etsch und Donau, a cura di Theodor Veiter, Vienna, Braumüller, 1971, pp. 217–232.ISBN 3-7003-0007-7
AVSER,Cesare Battisti e il confine del Brennero, 2006
Silvano Valenti,Italia al Brennero, Bolzano (Centro di documentazione storica per l'Alto Adige) 1988, pp. 72
Wittfrida Mitterer,[Con-fine] Brennero - memorie e volumi in rilievo, Bolzano, Athesia, 2006.ISBN 88-8266-410-4
(DE) Michael Gehler,Der Brenner: Vom Ort negativer Erfahrung zum historischen Gedächtnisort oder zur Entstehung und Überwindung einer Grenze in der Mitte Europas (1918-1998), in Idem, Andreas Pudlat (a cura di),Grenzen in Europa, Hildesheim-Zurigo-New York, 2009, pp. 145–182.
Alois Trenkwalder,Brenner/Brennero
150 anni ferrovia del Brennero - dalla diligenza all'alta velocità, Wittfrida Mitterer, 2017, 367 pag., Athesia