La maggior parte deicristiani si riferisce alla settimana prima di Pasqua comeSettimana Santa, che nella cristianità occidentale contiene i giorni delTriduo pasquale incluso ilgiovedì santo, che commemora lalavanda dei piedi e l'Ultima Cena, così come ilvenerdì santo, che commemora crocifissione e morte di Gesù. Nelcristianesimo orientale, gli stessi giorni e gli stessi eventi sono commemorati con i nomi dei giorni che iniziano tutti con "Santo" o "Santo e Grande"; e la stessa Pasqua potrebbe essere chiamata "Grande e Santa Pasqua", "Pascha" o "Domenica di Pasqua". IlTempo pasquale inizia la domenica di Pasqua e dura sette settimane, terminando con l'arrivo del 50º giorno, la domenica diPentecoste. Nella cristianità orientale, anche il tempo pasquale termina con la Pentecoste, ma il commiato della Festa della Pasqua è il 39º giorno, il giorno prima dellafesta dell'Ascensione.
La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con laPasqua ebraica[4].
Leusanze pasquali variano nel mondo cristiano e includonoservizi all'alba, veglie di mezzanotte, esclamazioni e scambi disaluti pasquali, ritaglio della chiesa (Inghilterra),decorazioni e rottura comune delleuova di Pasqua (simbolo dellatomba vuota). Ilgiglio pasquale, simbolo della resurrezione nel cristianesimo occidentale, decora tradizionalmente l'area del presbiterio deicori architettonici in questo giorno e per il resto delTempo pasquale. Ulteriori usanze che sono state associate alla Pasqua e sono osservate sia dai cristiani che da alcuni non cristiani includono leparate pasquali, i balli comuni (Europa orientale), ilconiglietto pasquale e lacaccia alle uova. Ci sono anchecibi tradizionali pasquali che variano a seconda della regione e della cultura.
L'attraversamento del Mar Rosso in un'illustrazione ottocentesca.
La Pasqua ebraica, chiamataPesach (pascha, inaramaico), celebra la liberazione degliEbrei dall'Egitto grazie aMosè e riunisce due riti: l'immolazione dell'agnello e ilpane azzimo[5].
La parolaebraicapesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto delladecima piaga, nella quale ilSignore comandò agli ebrei di segnare con il sangue dell'agnello le porte delle case di Israele permettendo allosterminatore di andare oltre ("passò oltre"),[6] colpendo così solo le case degli Egizi e, in particolar modo, i primogeniti maschi degli Egizi, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34[7]). LaPesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gliEgizi e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa.Gli ebrei che vivono entro i confini di Israele celebrano la Pasqua in sette giorni.Durante la festa, un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall'Egitto; per questo motivo, la Pasqua ebraica è detta anche "festa degli azzimi". La tradizione ebraica ortodossa prescrive, inoltre, che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.
Con l'avvento del cristianesimo, la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando ilpassaggio da morte a vita perGesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alPesach dell'Esodo[5].
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di resurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Quest'ultimo significato si ricava leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici:Filone d'Alessandria scrive che la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento aDio per il passaggio delMar Rosso, ma che ha anche il significato allegorico di purificazione dell'anima[8]. La Pasqua ebraica può essere intesa anche come attesa per ilMessia, come, ad esempio, attesta ilTargum Exodi, che descrive la notte di Pasqua come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la creazione, il sacrificio di Isacco, ilpassaggio del Mar Rosso e, infine, la venuta del Messia e lafine del mondo.
La Pasqua è la solennità cristiana che celebra laRisurrezione di Gesù, con l'instaurazione della Nuova alleanza e l'avvento delRegno di Dio.[5]
Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in sé tutto il mistero cristiano: con laPassione, Cristo si è immolato per l'uomo, liberandolo dalpeccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con laRisurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all'uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l'attesa dellaParusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture[9].
Il cristianesimo ha ripreso i significati della Pasqua ebraica nella Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo. Le Sacre Scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato neiVangeli, è morto in croce nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell'anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica. Inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione dellaPassione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all'Antico Testamento, sia negli altri libri delNuovo Testamento, come nellaPrima lettera ai Corinzi, doveSan Paolo scrive:
«Cristo morì per i nostri peccati secondo leScritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture.»
L'accento si pone dunque sull'adempimento delle Sacre Scritture, per cui igiudeo-cristiani, pur continuando a festeggiare la Pasqua ebraica, dovettero immediatamente spogliarla del significato diattesa messianica, per rivestirla di nuovo significato, cioè il ricordo della Passione e Risurrezione di Gesù.Il passaggio sembra essere chiaramente avvertito già da San Paolo, quando, sempre nella prima lettera ai Corinzi, scrive:
«Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità»
Il rapporto con la festa ebraica è rimasto nelle letture liturgiche del Sabato Santo che sono proprio quelle dellaPesach, ma la festa più importante, la vera Pasqua cristiana è il giorno successivo in cui gli ebrei celebrano l'offerta del primo covone d'orzo e i cristiani la resurrezione di Gesù, il primo esponente della "messe" cristiana. Il fatto che Gesù sia risorto nel primo giorno della settimana ebraica sembrò doppiamente simbolico: in questo giorno Dio aveva creato l'universo e ora nello stesso giorno aveva inizio una nuova creazione.
Alla Pasqua settimanale, ladomenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua annuale, il giorno più importante dell'anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati: è un evento straordinario, dove il bene trionfa sul male grazie a Gesù che, morto crocifisso, risorge infine dai morti.
Il significato della Pasqua arrivò molto lentamente a riempirsi dell'intero mistero cristiano, ma sin dall'inizio ebbe più accezioni. Tale pluralità comincia già neiVangeli, anzi, «la diversificazione più originaria della Pasqua nasce proprio qui: nel grado e nel modo diversi con cui essi "pasqualizzano" la vicenda diGesù, presentandola come antica Pasqua»[senza fonte]. Infatti, i tresinottici pasqualizzano l'eucaristia, cioè vedono nella cena il momento in cui la Pasqua diCristo sostituisce laPasqua dei Giudei e il ricordo della morte delFiglio sostituisce il ricordo del Passaggio, evidenziando l'immolazione mistica del cenacolo.
Giovanni identifica continui riferimenti alla Pasqua durante la missione terrena di Gesù, trovando continue corrispondenze tra questa e l'esodo del popolo d'Israele, ma alla fine pone l'accento sullaPassione, cioè sull'immolazione reale dell'Agnello di Dio che muore in croce e torna alPadre. Nel Nuovo Testamento non troviamo però l'identità fra ilmysterium paschale e ilmysterium Christi, nonostante questo sia inscindibile dalla Passione. La Pasqua antica non comprendeva tutto il mistero cristiano, ma abbracciava solo i punti fondamentali: «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture».
Nel primo periodo, fino almeno agli inizi delIII secolo, la Pasqua è prevalentemente cristologia e ha un unico protagonista: né l'uomo né ilDio dell'Antico Testamento, considerati singolarmente, ma laduplice natura sia divina che umana del Cristo Salvatore. La Pasqua assume quindi un doppio significato commemorativo ed escatologico, ricordando tutto il mistero di Cristo, che culmina nell'evento salvifico della croce e ridesta l'attesa.
La festa della Pasqua cristiana èmobile, poiché cade la domenica successiva al primoplenilunio dopo l'equinozio diprimavera (quest'ultimo per la Chiesa cade sempre convenzionalmente il21 marzo, sebbene l'equinozio astronomico oscilli tra il 19 e il 21).
La data della Pasqua è calcolata a partire dall'inizio dell'anno religioso ebraico (calendario lunisolare). L'anno religioso inizia il giorno della primaluna nuova dopo l'equinozio di primavera. La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l'inizio dell'anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica. La Pasqua cristiana, teoricamente, dovrebbe essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, ilConcilio di Nicea I ha stabilito che la Pasqua cristiana deve essere celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena dellaprimavera.
Questo sistema venne fissato definitivamente nelIV secolo dalprimo concilio di Nicea. Nei secoli precedenti potevano esistere diversi usi locali sulla data da seguire, tutti comunque legati al calcolo dellaPasqua ebraica[12]. In particolare alcune chiese dell'Asia seguivano la tradizione di celebrare la Pasqua nello stesso giorno degli ebrei, senza tenere conto della domenica, e furono pertanto dettiquartodecimani. Ciò diede luogo a una disputa, detta Pasqua quartodecimana, fra lachiesa di Roma e le chiese asiatiche.
Dionigi il Piccolo calcolò che la data della Pasqua è sempre compresa tra il22 marzo e il25 aprile.[3] Infatti, se il 21 marzo è giorno diluna piena e cade di sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece il 21 marzo è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). D'altro canto, se il plenilunio cade il20 marzo, il successivo si verificherà il18 aprile, e se questo giorno è una domenica occorrerà aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile[13].
Il calendario liturgico, e dunque il calcolo della Pasqua, veniva effettuato in tutte le Chiese cristiane sulla base delcalendario giuliano. Quando nel1582 la Chiesa cattolica introdusse ilcalendario gregoriano, questo fu applicato sia agli usi civili che a quelli religiosi. I paesi protestanti resistettero per qualche secolo a questa riforma, ma alla fine anche loro la adottarono sia in campo civile che religioso. Nei paesi ortodossi, invece, il calendario gregoriano fu adottato per gli usi civili, ma laChiesa ortodossa continuò ad usare il calendario giuliano nel calendario ecclesiastico, e poiché il 25 dicembre del calendario giuliano corrisponde al 7 gennaio del gregoriano, per lungo tempo vi è stato uno sfalsamento delle festività. Se per le feste fisse lo sfalsamento è costante (13 giorni nel periodo dal 1900 al 2099), per le feste mobili lo sfalsamento è variabile. Se dunque la Pasqua anche nelle Chiese ortodosse ha continuato a cadere fra il 22 marzo ed il 25 aprile dell'anno liturgico, questo corrispondeva al periodo fra il 4 aprile e l'8 maggio del calendario civile, e la differenza fra le due date varia ogni anno. In alcuni anni addirittura coincide (ad es. nel 2017 la Pasqua cadeva il 16 aprile per il calendario gregoriano, corrispondente al 3 aprile del giuliano). Il problema fu parzialmente risolto nel 1928 quando lo scienziato serboMilutin Milanković propose ilcalendario giuliano rivisto che fu subito accettato dalPatriarcato ecumenico di Costantinopoli e successivamente da molte altre chiese ortodosse. Le principali chiese ortodosse che non l'hanno ancora adottato sono il Patriarcato di Mosca (Chiesa ortodossa russa) e, curiosamente, proprio la Chiesa ortodossa serba, patria di Milanković.
La tradizione della Chiesa cattolica vuole che la data della Pasqua sia annunciata ai fedeli dai sacerdoti durante i riti della festività dell'Epifania (6 gennaio).
La Pasqua di risurrezione cristiana è l'evento centrale della narrazione dei Vangeli e degli altri testi del Nuovo Testamento: il terzo giorno dopo la sua morte in croce Gesù risorge lasciando il sepolcro vuoto e apparendo inizialmente ad alcune discepole, per poi presentarsi anche agli apostoli e ad altri discepoli.
Tutti glievangelisti raccontano l'episodio del sepolcro vuoto:
Matteo, 28:1:Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
Marco, 16:1:Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
Luca, 24:10:Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
Giovanni, 20:1:Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Le quattro versioni concordano sulla presenza diMaria di Magdala e forniscono informazioni diverse sulle altre donne che erano con lei. Gli evangelisti descrivono quindi la presenza di una o duefigure angeliche:
Matteo, 28:2:Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.
Marco, 16:5:Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
Luca, 24:4:Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
Giovanni, 20:11,12:Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
La narrazione dei vangeli prosegue quindi con la descrizione degli incontri dei discepoli con Gesù risorto nei quaranta giorni successivi allarisurrezione per poi culminare con l'ascensione al cielo in attesa dellaSeconda venuta.
Nella tradizione cristiana, la Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio diastinenza edigiuno della durata all'incirca di quaranta giorni, chiamato generalmenteQuaresima, che nella maggior parte delle confessioni cristiane, con l'importante eccezione delrito ambrosiano cattolico, ha inizio ilMercoledì delle Ceneri. La settimana che precede la Pasqua, dettaSettimana santa, è un periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio e alla contemplazione. Comincia con laDomenica delle Palme, che ricorda l'ingresso diGesù inGerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie dipalma. Per questo motivo, nelle chiese cristiane, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rami di palma oppure, dove le palme non sono facilmente reperibili, rametti diulivo o altre piante native.
I giorni dalla sera di giovedì a tutto sabato della Settimana santa, unitamente alla domenica della Risurrezione, costituiscono ilTriduo pasquale, periodo centrale della liturgia cristiana.
IlVenerdì Santo si ricorda la morte di Gesù in croce. Durante questo giorno non si celebra la Messa, ma viene officiata l'Azione liturgica nella Passione del Signore. Sempre durante il Venerdì Santo, in alcune parti del mondo, si organizzano varie celebrazioni o processioni.
A Pasqua c'è l'abitudine di regalareuova di cioccolato. In realtà quest'abitudine è nata con il tempo, ma all'inizio si regalavano uova vere, con il guscio colorato, con il significato di rinascita e che la vita ricomincia.
Scoppio del carro con i fuochi d'artificio a Firenze
InVersilia, sempre in segno di perdono, ma stavolta verso Gesù, le donne dei marinai baciano la terra, dicendo:"Terra bacio e terra sono - Gesù mio, chiedo perdono".[16]
InAbruzzo invece è usanza dei contadini durante la Pasqua aggiungere acqua benedetta nel cibo.[16] L'acqua benedetta si usa anche inVenezia Giulia, dove se ne beve mezzo bicchiere a digiuno, prima di mangiare due uova sode e una focaccia innaffiata con vino bianco.[16]
Un altro simbolo utilizzato durante il periodo pasquale è il fuoco. In particolare, aCoriano, inprovincia di Rimini, vengono accesi dei falò la sera della vigilia,[16] mentre nelle campagne nellaprovincia autonoma di Bolzano si porta il fuoco benedetto.[16] I falò vengono accesi anche aSan Marco in Lamis, stavolta accesi su un carro con ruote.[16] AFirenze l'uso del fuoco sacro è cambiato nel tempo: prima dell'anno mille venivano infatti portate nelle case delle candele che venivano accese da un cero a sua volta acceso attraverso una lente o unaselce; agli inizi del Trecento venivano usati invece tre pezzi di selce che secondo la tradizione arrivavano dalSanto Sepolcro diGerusalemme;[16] secondo il racconto, tali pezzi di selce vennero donati alla famiglia deiPazzi daGoffredo di Buglione.[16] Nel seguito, l'uso del fuoco sacro a Firenze si concretizzò in un carro pieno difuochi d'artificio.[16]
^Per la Chiesa Cattolica, cfr.Catechismo della Chiesa Cattolica, 1169:"la Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre: è la « festa delle feste », la « solennità delle solennità », come l'eucaristia è il sacramento dei sacramenti (il grande sacramento). Sant'Atanasio la chiama « la grande domenica », come la Settimana santa in Oriente è chiamata « la grande Settimana »".
^Per un approfondimento su rapporti e differenze tra liturgia cristiana e liturgia ebraica, cfr. ad esempio,Catechismo della Chiesa Cattolica, 1096, Libreria Editrice Vaticana, 1999:"Cristiani ed ebrei celebrano la Pasqua: Pasqua della storia, tesa verso il futuro, presso gli ebrei; presso i cristiani, Pasqua compiuta nella morte e nella risurrezione di Cristo, anche se ancora in attesa della definitiva consumazione."
^Sul concetto di "Ultima Pasqua" cfr. ad es.Catechismo della Chiesa Cattolica, 667, op. cit.
^1Corinzi 15,3-4, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^1Cor 5,7-8, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Dopo essere stata festeggiata il 14 di Nisan, nelle comunità occidentali si decise quindi di celebrare la Pasqua nel sabato successivo (Giovanni Filoramo)
^Sulla datazione della Pasqua nella Chiesa Cattolica cfr.Catechismo della Chiesa Cattolica, 1170: "Nel Concilio di Nicea (anno 325) tutte le Chiese si sono accordate perché la Pasqua cristiana sia celebrata la domenica che segue il plenilunio (14Nisan) dopo l'equinozio di primavera. A causa dei diversi metodi utilizzati per calcolare il giorno 14 del mese di Nisan, il giorno di Pasqua non sempre ricorre contemporaneamente nelle chiese occidentali e orientali."