Partito di Unità Proletaria per il Comunismo | |
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Leader | Vittorio Foa Lucio Magri Valentino Parlato Silvano Miniati |
Stato | ![]() |
Sede | Roma |
Abbreviazione | PdUP |
Fondazione | 1974 |
Derivato da | |
Dissoluzione | 1984 |
Confluito in | Partito Comunista Italiano |
Ideologia | Comunismo Marxismo Socialismo massimalista Socialismo rivoluzionario |
Collocazione | Sinistra radicale |
Coalizione | inDP(1976) con ilPCI(1983-1984) |
Seggi massimiCamera | |
Seggi massimiSenato | |
Seggi massimiEuroparlamento | |
Testata | Unità Proletaria il manifesto |
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IlPartito di Unità Proletaria per il Comunismo (PdUP per il Comunismo) è stato unpartito politicoitaliano disinistra radicale attivo dal 1974 al 1984, quando confluì nelPartito Comunista Italiano.
IlPartito di Unità Proletaria per il Comunismo si costituì nel luglio 1974 dall'unificazione delPartito di Unità Proletaria (PdUP) con il gruppo deil manifesto; alcuni mesi dopo aderì alla nuova formazione anche ilMovimento autonomo degli studenti di Milano diMario Capanna. Nella fase di unificazione emersero contrasti con la correnteleninista guidata dal palermitanoMario Mineo, che accusata di frazionismo, fu espulsa dal partito nel dicembre del 1975[1] .
IlCongresso di fondazione delPdUP per il comunismo si tenne a Bologna dal 29 gennaio al 1º febbraio 1976, con l'attestarsi di tre posizioni interne: quella maggioritaria (47,34%) delManifesto diRossana Rossanda eLucio Magri (orientata ad un impegno critico ma unitario con il PCI e laCGIL), quella exPSIUP (43,48%) diMiniati,Foa eCapanna (orientata verso le formazioni dell'estrema sinistra), e una terza (9,18%) diLuigi Pintor che si astenne nei voti diventando ago della bilancia nella vita del partito. Segretario del nuovo PdUP divenne Lucio Magri.Nel Congresso di Firenze (luglio 1974), per la prima volta in Europa, grazie all'impegno del segretario della Commissione Internazionale, Mario Albano, furono presenti quasi tutti i rappresentanti dei movimenti di liberazione del Terzo Mondo.
Durante leelezioni politiche del 1976 tutta lanuova sinistra si presentò con il cartello elettorale diDemocrazia Proletaria (DP). Inizialmente il PdUP per il comunismo fu contrario alla presenza diLotta Continua nella nuova formazione, tuttavia accettò per non creare divisioni al suo interno al momento del voto. Nelle liste di DP furono eletti 6deputati, tra cui 5 del PdUP per il comunismo (Lucio Magri,Eliseo Milani,Luciana Castellina eVittorio Foa che, eletto in due circoscrizioni, rinunciò a favore diSilverio Corvisieri e diMimmo Pinto) e uno,Massimo Gorla, diAvanguardia Operaia.
Nel gennaio 1977 iniziò la separazione tra le due componenti del "PdUP per il comunismo" (il manifesto da una parte e gli ex-PSIUP-MPL, ovvero iPdUP dall'altra), a causa del fallimento di una strategia di governo comprendente tutte le sinistre: così il 20 febbraio il partito si divise in due tronconi: la maggioranza di Magri e Rossanda da un lato, e la "sinistra" (l'area diFoa eMiniati, le cosiddetteFederazioni Unitarie e la corrente sindacale diElio Giovannini,Antonio Lettieri eGastone Sclavi). Le ultime tre componenti presero parte alla costituente di DP in partito.
La maggioranza magriana assorbì invece la minoranza diAvanguardia Operaia, legata adAurelio Campi, che poi nel Congresso diViareggio (1978) si lacerò nuovamente per divergenze sul tema dellasolidarietà nazionale. Alleelezioni politiche italiane del 1979 intanto raggiunge 1,37% alla Camera e sei deputati.
Nel Congresso di Roma invece (1981) avvenne la confluenza con il gruppo delMovimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), guidato daLuca Cafiero presente in tutto il territorio nazionale ma particolarmente radicato aMilano.L'alleanza con il MLS aveva già consentito, due anni prima, il raggiungimento del quorum alle elezioni politiche, obiettivo fallito invece da DP, presentatasi con la sigla "Nuova Sinistra Unita".
Nel 1983, in occasione delleelezioni politiche, e nel 1984, in vista di quelleeuropee, il PdUP per il Comunismo presentò liste comuni col PCI, partito che aveva sostenuto sempre più esplicitamente da quando il suo segretario,Enrico Berlinguer, aveva abbandonato ilcompromesso storico.A fine marzo del 1984 si tenne a Milano nella sala della Provincia, il Congresso nazionale del PdUP per il comunismo nel quale Magri nella sua relazione iniziale dichiarava finito il compito del PdUP in quanto il PCI si era di nuovo spostato a sinistra.La stragrande maggioranza degli interventi che seguirono convinsero Magri che il tempo della confluenza non era ancora maturo e che del PdUP per il Comunismo c'era ancora bisogno.Il Congresso si concluse il 1º aprile 1984.
Il 25 novembre 1984 il partito, con l'accordo di Magri, Luciana Castellina e Cafiero, e dei più giovani parlamentariVincenzo Vita eLuciano Pettinari, deliberò il proprio scioglimento e la confluenza nel PCI, concordata col nuovo segretario comunistaAlessandro Natta. Tuttavia rifiutarono la decisione dirigenti come Ivano Di Cerbo, e soprattuttoLidia Menapace che fondò ilMovimento Politico per l'Alternativa. Da ricordare come rifiutò la confluenza anche il segretario regionale dellaLiguria, Franco Astengo, in ragione dello scarso impegno del PCI sullaquestione morale, esplosa in quella regione fin dall'inizio degli anni '80 con lo scandalo Teardo, dal Presidente della RegioneAlberto Teardo inquisito e poi condannato per tangenti.
Il 30 novembre il Comitato Centrale e laCommissione centrale di controllo del PCI approvano all'unanimità la confluenza del PdUP per il Comunismo cooptando in Cc Magri, Cafiero, Vita, Pettinari e Castellina. Magri entra pure in Direzione, seppur con sette voti contrari e tre astensioni.
Quando nel 1991 iniziò la trasformazione, ad opera del segretarioAchille Occhetto, del PCI inPDS, una parte significativa dell'ex-PdUP per il Comunismo si schierò con l'"area del No", ma solo successivamente aderì al neonatoPartito della Rifondazione Comunista.
Nel marzo 1995 Rifondazione Comunista decise di togliere la fiducia alGoverno Dini, e l'area del partito costituita da quadri del vecchio PdUP per il Comunismo, guidata daFamiano Crucianelli e dall'ex-segretario del PRCSergio Garavini, votò a favore del governo e nel giugno successivo effettuò una scissione per formare ilMovimento dei Comunisti Unitari, che rimase nella maggioranza di centro-sinistra per poi aderire, nel febbraio 1998, aiDS.
Elezione | Voti | % | Seggi | |
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Politiche 1976 | Camera | inDemocrazia Proletaria | 5 / 630 | |
Senato | 0 / 315 | |||
Politiche 1979 | Camera | 502.247 | 1,37 | 6 / 630 |
Senato | - | 0 / 315 | ||
Europee 1979 | 406.656 | 1,16 | 1 / 81 | |
Politiche 1983 | Camera | nelPartito Comunista Italiano | 6 / 630 | |
Senato | 1 / 315 | |||
Europee 1984 | nelPartito Comunista Italiano | 1 / 81 |
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