Rispetto ai Fasci, il partito abbandonò, via via che si consolidava al potere, gli ideali repubblicani e tendenti al socialismo o ad esso vicini, per virare decisamente verso la destra dello scacchiere politico italiano.
Il 24 ottobre1922 aNapoli si tenne il Consiglio nazionale del Partito Nazionale Fascista, che si trasformò in una grande adunata di diverse migliaia di camicie nere. Quel giorno Mussolini annunciò la nomina deiquadrumviri che avrebbero condotto una marcia verso la capitale. Tra il 27 e il 28 diverse colonne, con circa 25.000 fascisti si diressero su Roma, rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d'Italia.
Dopo lamarcia su Roma del 28 ottobre 1922, Mussolini, che era stato eletto deputato l'anno precedente insieme ad altri esponenti fascisti, fu incaricato dal reVittorio Emanuele III di formareun nuovo governo sostenuto da una maggioranza composta anche dalPartito Popolare Italiano e da altri gruppi di estrazioneliberale e demo-sociale. Ilgoverno Mussolini ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 17 novembre 1922.
Il 15 dicembre 1922 fu costituito ilGran Consiglio del Fascismo, organo supremo del Partito Nazionale Fascista, che tenne la sua prima seduta il 12 gennaio1923.
Alleelezioni politiche dell'aprile 1924 il partito si presentò con laLista Nazionale, in cui erano inseriti, oltre che fascisti e nazionalisti, anche diversi esponenti della destra liberale. Ci furono violenze squadriste e fu impiegata in alcune regioni una "lista civetta", la Lista Nazionale bis, volta a drenare ulteriori voti. Il "Listone" ottenne una netta maggioranza con il 65,2% dei voti e 376 deputati (di cui 275 fascisti). Ilgoverno, con il rimpasto del 1º luglio1924, fu composto solo da esponenti di questa lista.
Tali risultati furono però duramente contestati dalle opposizioni, che denunciarono numerose irregolarità. In tale quadro, il deputatoGiacomo Matteotti, dopo aver denunciato brogli in parlamento, venne ucciso da estremisti fascisti. La vicenda ebbe seguito il 3 gennaio1925, quando Mussolini, con un discorso allaCamera dei deputati, dichiarò provocatoriamente di assumersi la responsabilità storica di quanto accaduto, promettendo di chiarire la situazione nei giorni immediatamente seguenti. In sede giudiziaria, sia all'epoca dei fatti, sia nelsecondo dopoguerra, non fu mai provato alcun coinvolgimento diretto del Duce o di altri gerarchi nell'organizzazione del delitto: tesi sostenuta anche da alcuni storici e dal giornalistaIndro Montanelli,[31] per i quali le responsabilità di Mussolini non furono dirette, ma solo di natura morale. La crisi seguita all'omicidio di Matteotti, che era parsa far vacillare la presa di Mussolini e del fascismo, fu invece abilmente sfruttata dal duce per avviare la dittatura vera e propria.
Le sedi locali del partito erano denominatecase del Fascio. Dopo l'emanazione nel1926 delle cosiddetteleggi fascistissime il Partito Nazionale Fascista fu l'unico partito ammesso in Italia fino al 25 luglio1943, e dotandosi di un propriostatuto. IlGran Consiglio del Fascismo[32] divenne organo costituzionale del Regno: "organo supremo, che coordina e integra tutte le attività del regime sorto dallarivoluzione dell'ottobre 1922". Il Gran Consiglio deliberava sulla lista dei deputati da sottoporre al corpo elettorale (poi sostituiti daiconsiglieri nazionali dellaCamera dei Fasci e delle Corporazioni); sugli statuti, gli ordinamenti e le direttive politiche del Partito Nazionale Fascista; sulla nomina e la revoca del Segretario, dei Vicesegretari, del Segretario amministrativo e dei membri del Direttorio nazionale del Partito Nazionale Fascista. Le iscrizioni al Partito aumentarono a dismisura quando, il 29 marzo 1928, si decise che gli iscritti al partito avrebbero avuto la precedenza nelle liste di collocamento (più antica era l'affiliazione, più si "scalavano" le graduatorie).[33]
Quasi due anni esatti dopo, il 28 marzo1930, si decretò che per poter svolgere gli incarichi scolastici di alto livello (presidi e rettori) bisognava essere tesserati almeno da cinque anni. Il 3 marzo del1931 le iscrizioni furono sospese per circa un anno; questo dato fa intuire che molte furono le adesioni al Partito Fascista dettate esclusivamente da interesse:[34][35] contro di esse si mosse il segretarioGiovanni Giuriati,attivista anti-corruzione che, forse proprio per questa spinta "moralizzatrice", venne destituito dal Duce dopo pochi mesi[36]. Un ruolo educativo fu proprio dall'Istituto Fascista di Cultura, attualmente Università Popolare degli studi di Milano, che fu convertita da Università Popolare di Milano a Scuola Fascista, che durante tutto il periodo diede formazione e cultura fascista.
Nel 1930 furono creati iFasci giovanili di combattimento. Gli anni Trenta furono caratterizzati dalla segreteria diAchille Starace, "fedelissimo" di Mussolini e uno dei pochi gerarchi fascisti provenienti dal sud Italia, che lanciò una campagna di fascistizzazione del paese fatta di cerimonie oceaniche e creazione di organizzazioni volte a inquadrare il paese e il cittadino in ogni sua manifestazione (sia pubblica sia privata). Al fine di irregimentare anche i movimenti giovanili Starace portò sotto il controllo diretto del partito sia l'Opera nazionale Balilla (ONB) sia i Fasci Giovanili, che furono sciolti e fatti confluire nella nuovaGioventù Italiana del Littorio (GIL).
Dopo il decreto del Capo del Governo del 17 dicembre1932, l'iscrizione al partito è dichiarata requisito fondamentale per il concorso a pubblici uffici:[37] il 9 marzo1937 diventa obbligatoria se si vuole accedere a un qualunque incarico pubblico e dal 3 giugno1938 (Regio decreto n. 827) non si può essere assunti nel personale salariato statale né si possono avere promozioni all'interno di questo personale se non si ha la tanto conclamata tessera: è chiaro quindi che gli iscritti si contino a milioni ma che tra questi i "tiepidi" e i "freddi" verso il regime siano moltissimi[38]. Nel1939Ettore Muti avvicenda Starace alla guida del partito e tale fatto testimonia l'aumento dell'influenza diGaleazzo Ciano[39].
A partire dal1937 il segretario nazionale del partito assurse a rango diministro di Stato[40]. Con lo scoppio dellaseconda guerra mondiale Mussolini tenta di militarizzare il partito ordinando il giorno di Capodanno del1941 la mobilitazione generale di tutti i quadri del partito. Nel periodo in cui le operazioni belliche volgono verso il peggio, in molti perdono la fiducia verso il regime fascista: anche nell'organo politico principale monta una critica, seppur latente e oscura[41], a cui il Duce tenta di dare una spallata nominando il ventisettenneAldo Vidussoni segretario del partito (26 dicembre1941). La mossa, dettata dal fatto che i giovani sono rimasti i più accesi sostenitori delgoverno, si rivela senza successo per la scarsa esperienza e le feroci critiche che gli sono riservate[42] e il 19 aprile1943 il giovane friulano viene sostituito daCarlo Scorza.
Il 25 luglio 1943, in seguito alla votazione dell'ordine del giorno Grandi (24-25 luglio), Mussolini venne arrestato dai Reali Carabinieri, decretando di fatto la fine del regime fascista. Lo scioglimento del partito da parte del nuovo governo diPietro Badoglio avvenne "di fatto" il 27 luglio 1943 e poi reso definitivo con decreto-legge del 2 agosto 1943.[43]
Liberato dai tedeschi il 10 settembre, Mussolini costituì il 13 settembre il nuovoPartito Fascista Repubblicano (PFR) e costituì laRepubblica Sociale Italiana (RSI), nella parte d'Italia occupata dai tedeschi. Segretario del PFR fu nominato il 15 settembreAlessandro Pavolini. AMilano era già stato ricostituito il 13 settembre daAldo Resega, che ne fu anche il primo commissario federale.
Il PFR cessò la sua esistenza con la morte di Mussolini e con la fine della RSI, il 28 aprile del1945.
Il congresso del 1925 è considerato il IV dagli storici, come De Felice,[47] mentre nei documenti ufficiali del PNF era considerato il V,[48] in quanto il partito conteggiava come IV congresso la riunione fascista all'hotel Vesuvio diNapoli del 24-25 ottobre1922,[49] in cui fu decisa la marcia su Roma e che ufficialmente era un Consiglio Nazionale.[50][51]
Nel1926, con una modifica allo Statuto del PNF, i congressi nazionali furono aboliti.
Il Partito Nazionale Fascista aprì anche sedi all'estero, sia per coinvolgere gli Italiani emigrati sia per motivi di politica e di propaganda.La prima sede ad essere aperta fu quella diLondra, nel1921; nel1937, però, a seguito della proclamazione dell'Impero, fu inaugurata la nuova e più prestigiosa sede londinese nel palazzo che oggi ospita una biblioteca pubblica (Charing Cross Library) ed è sito al n. 4 diCharing Cross Road, vicino aTrafalgar Square.
Alla iniziale sede diLondra, fecero seguito oltre 700 ulteriori sedi in numerosi Paesi.
L'Istituto Nazionale di Cultura Fascista (INCF) fu fondato nel1925; fu alle dirette dipendenze del Segretario del Partito e fu sottoposto all'alta vigilanza di Mussolini. L'INCF fu eretto ente morale il 6 agosto1926, con sede a Roma, e aveva lo scopo di promuovere e coordinare gli studi sul fascismo, di tutelare e diffondere, in Italia e all'estero, gli ideali, la dottrina del fascismo e la cultura italica attraverso corsi e lezioni, pubblicazioni, libri, e di promuovere la propaganda in tal senso.
Fu retto da un Consiglio d'Amministrazione così composto:
Presidente, nominato da Mussolini su proposta del segretario del PNF;
4 vice presidenti, nominati da Mussolini su proposta del segretario del PNF;
14 consiglieri, nominati dal segretario del P.N.F. su proposta del presidente dell'istituto stesso.
Sempre nel 1926 fu fondata laReale Accademia d'Italia con il compito di "promuovere e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti".
ILittoriali erano manifestazioni culturali, artistiche, sportive e del lavoro svoltesi in Italia tra il 1932 e il 1940. Erano organizzati dalla Segreteria nazionale del Partito Nazionale Fascista, di concerto con laScuola di Mistica Fascista.
Nelle elezioni del 1924 si formò laLista Nazionale inserendo anche esponenti delPartito Liberale Italiano e delladestra moderata. Inoltre fu presentata una "lista civetta",Partito Nazionale Fascista bis che raccolse 347.552 voti (4,9 %) e 19 seggi alla Camera dei deputati.
Nelle elezioni politiche del 24 marzo1929. La votazione si svolse in forma plebiscitaria. Gli elettori potevano votare SÌ o NO per approvare la lista dei deputati designati dalGran Consiglio del Fascismo.ISì ottennero il 98,3%; iNo l'1,56%.
Anche per la XXIX legislatura la votazione si svolse in forma plebiscitaria. Gli elettori potevano votareSì oNo per approvare la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio del Fascismo. ISì furono il 99,84%; iNo lo 0,15%.
Nel gennaio1939 laCamera fu soppressa e l'organo legislativo divenne laCamera dei fasci e delle corporazioni, dove i membri (consiglieri nazionali) non erano eletti, ma nominati o membri di diritto in numero non prefissato. Fu sciolta il 2 agosto1943.[54]
Dopo l'8 settembre 1943 nell'Italia occupata dalla Germania nacque ilPartito Fascista Repubblicano, annunciato con il discorso di Mussolini a Radio Monaco del 18 settembre. Il partito si costituì alCongresso di Verona del 14 novembre1943 dove venne approvato il cosiddettoManifesto di Verona.
«È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.»
^(EN) Roger Griffin,Nationalism, in Cyprian Blamires (a cura di),World Fascism: A Historical Encyclopedia, vol. 2, Santa Barbara, California, ABC-CLIO, 2006, pp. 451-453.
^(EN) Roger Griffin, «How fascist was Mussolini?»,New Perspective, vol. 6, no. 1, September 2000, pp. 31–35.
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^ Piero Barucci, Piero Bini, Lucilla Conigliello,Il Corporativismo nell'Italia di Mussolini, FIRENZE UNIVERSITY PRESS, 2018.
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^(EN) Cyprian Blamires,World Fascism: A Historical Encyclopedia, Volume 1, Santa Barbara, California: ABC-CLIO, 2006, p. 535.
^Mark Antliff.Avant-Garde Fascism: The Mobilization of Myth, Art, and Culture in France, 1909–1939. Duke University Press, 2007. p. 171.