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Partito Democratico (Stati Uniti d'America)

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Partito Democratico
(EN)Democratic Party
Leader
PresidenteKen Martin
SegretarioJason Rae
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Sede430 South Capitol St. SE,
Washington 20003
Fondazione8 gennaio 1828
Derivato daPartito Democratico-Repubblicano
IdeologiaModerna

Fazioni interne

Storica

Fazioni interne storiche

CollocazioneModerna

Storica[51]

Affiliazione internazionaleAlleanza Progressista[52][53]
SeggiCamera
212 / 435
(2024)
SeggiSenato
45 / 100
(2024)
Seggi Camere statali
2 385 / 5 411
(2025)
Seggi Senati statali
830 / 1 972
(2025)
Organizzazione giovanileYoung Democrats of America
Iscritti44 706 349 (2017)
Colori    Blu[54]
Sito webdemocrats.org
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

IlPartito Democratico (in ingleseDemocratic Party) è unpartito politicoliberalestatunitense, nonché uno dei due principali partiti delsistema politico statunitense insieme alPartito Repubblicano. Nel contesto politico statunitense odierno è considerato come il partito dicentro-sinistra e dellasinistra liberale (pur con le suefazioni interne piùconservatrici dicentro e piùsocialdemocratiche disinistra) in contrapposizione al Partito Repubblicano, che è invece diventato il partito delladestraconservatrice, un'unione del liberalismo con ilconservatorismo sociale e iltradizionalismo.

Nel 119ºCongresso (in carica nel 2025-2027), il Partito Democratico è in minoranza sia allaCamera dei rappresentanti (conquistata nel 2018 ma persa nel 2022), sia al Senato (conquistato nel 2020 ma perso nel 2024).

Fondato col nome moderno nel 1828 dai sostenitori diAndrew Jackson, il Partito Democratico è il più antico del mondo tra quelli attivi, originando dalPartito Democratico-Repubblicano fondato daThomas Jefferson,James Madison e altri influenti anti-Federalisti nel 1792. Dopo la spaccatura dei Democratici-Repubblicani nel 1828 si è posizionato alla destra dei centristiWhig, partito predecessore del Partito Repubblicano, che si può considerare con termini odierni di sinistra per quanto riguarda la questione dellaschiavitù. Il Partito Democratico dominò la politica statunitense dagli anni 1830 fino agli anni 1860, quando prese il sopravvento il recente Partito Repubblicano, formato nel 1854 da ex esponenti dei Whig e delSuolo Libero nonché da militanti di preesistentimovimenti antischiavisti, per contrastare la temutaespansione a ovest del sistema schiavistico degliStati meridionali, dominati dai Democratici.

L'elezione del RepubblicanoAbraham Lincoln nel 1860 portò a una cruentaguerra civile tra i Democratici secessionisti schiavisti sudisti che formarono gliStati Confederati d'America e i Repubblicani, che erano a favore dell'Unione. Ciò causò diversi dissidi interni al partito, con fazioni in favore dell'Unione e fazioni schiaviste intransigenti (già alleelezioni presidenziali del 1860 vinte da Lincoln i Democratici proposero due candidati, uno del nord e uno del sud). Il DemocraticoAndrew Johnson, favorevole all'Unione, fu scelto comevicepresidente da Lincoln per leelezioni presidenziali del 1864, con i due che si presentarono insieme come ilPartito dell'Unione Nazionale così da favorire il consenso dei Democratici che non avrebbero votato per un duo Repubblicano, mentre i Democratici presentarono il generale filo-sudistaGeorge B. McClellan. IlProclama di emancipazione abolì la schiavitù, maLincoln fu assassinato nel 1865 e Johnson prese il suo posto. Ciò causò tensioni con i Repubblicani, soprattutto alla fazione più radicale in fatto di diritti civili per gli ex schiavi afroamericani. Durante l'era della ricostruzione i Democratici cercarono di bloccare l'emancipazione civile e politica degli afroamericani, soprattutto nel Sud, riuscendoci nel 1877 comeparte di un accordo bilaterale per eleggere il RepubblicanoRutherford B. Hayes alla carica di presidente a seguito delle controverseelezioni presidenziali del 1876. I Democratici presero di nuovo il controllo degli Stati del Sud, tenendo una politica segregazionista.

Nonostante la questione schiavista, il Partito Democratico proponeva certe politicheegualitarie, era a favore dellademocrazia e si proclamava partito della gente comune. Si spostò più a sinistra nelle questioni economiche dopo la vittoria dell'ala populista diWilliam Jennings Bryan nel 1896 e con ilNew Deal («nuovo corso»), conservando tuttavia nelle proprie file fino agli anni 1980 molti Democratici conservatori epopulisti degli Stati meridionali ancora favorevoli allasegregazione razziale.

Il supporto dei sudisti favorevoli a politiche economiche di sinistra fu importante nell'attuazione del New Deal diFranklin Delano Roosevelt. La filosofia attivista a favore dellaclasse lavoratrice di Roosevelt ha infatti rappresentato gran parte del programma del partito sin dal 1932. A partire dal 1948, con ladesegregazione delleForze armate statunitensi attuata dal presidenteHarry S. Truman, i Democratici si sono spostati a sinistra anche sulle questioni sociali. L'azione a favore dei diritti civili dellapresidenza di Lyndon Johnson negli anni 1960 ruppe la fedeltà di partito dei Democratici del sud, ancora segregazionisti, che iniziarono ad abbandonare il partito per votare Repubblicano a livello nazionale a partire dalleelezioni presidenziali del 1968, continuando a votare Democratico per le elezioni locali fino agli anni 1980.

Dal 1972, con personalità qualiGeorge McGovern (che in quell'anno vinse le primarie),Edmund Muskie eLarry O'Brien, il partito si orientò su posizionisocialdemocratiche,ambientaliste efemministe, attraverso la promozione dellacontrocultura, e alFree Speech Movement.[55][56][57] Da allora il partito può essere definito dicentrosinistra.[58]

A partire dagli anni 1990 i Democratici hanno approvato il programma diBill Clinton, la cosiddettaterza via; il movimentoNew Democrats, al quale apparteneva Clinton ha inoltre espresso come presidenti della repubblica successivamenteBarack Obama eJoe Biden.[59][60]

Sulle questioni dipolitica estera entrambi i partiti, Democratici e Repubblicani, hanno cambiato diverse volte le rispettive politiche. Inizialmente promotori deldestino manifesto e dell'espansione a ovest, i Democratici sono diventatianti-imperialisti eisolazionisti sotto la presidenza diGrover Cleveland (liberista) e poiinterventisti einternazionalisti a partire dalla presidenza diThomas Woodrow Wilson (liberal-progressista). Durante laguerra fredda furono promotori dell'anticomunismo, ma avversari dell'ultraconservatore RepubblicanoJoseph McCarthy. Molti attivisti Democratici si opposero allaguerra del Vietnam, alienati dal crescentemilitarismo e dellanuova sinistra. Da allora il partito è diventato piùpragmatico, aperto almultilateralismo; in tema di guerra, i Democratici approvarono l'interventismo inJugoslavia negli anni 1990 e quello inMedio Oriente negli anni 2010, ma rigettarono in gran parte laguerra in Iraq a inizi anni 2000.

Struttura

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Come è tipico deipartiti politici degli Stati Uniti, il Partito Democratico non ha forme di iscrizione a livello nazionale e l'unica forma riconosciuta di adesione è quindi una dichiarazione di appartenenza (non vincolante) ai Democratici, ai Repubblicani oppure comeindipendente all'atto della registrazione per il voto (che negli Stati Uniti avviene solo su richiesta). Tale dichiarazione in alcuniStati federati è necessaria per la partecipazione alleprimarie di partito (primarie chiuse).

A livello locale il Partito Democratico ha comunque partiti affiliati (uno per ogni Stato federato), ciascuno dei quali può prevedere forme di adesione di vario tipo, ma in generale l'appartenenza a un partito comporta obblighi meno stringenti rispetto aipartiti politici europei. L'unico organismo centrale al vertice del partito è il Comitato nazionale democratico, che non ha però il compito di fissazione del programma o di controllo dell'operato degli eletti, bensì quello di raccolta fondi e di coordinamento delle campagne elettorali nazionali e può appoggiare ufficialmente lacampagna elettorale di un candidato, ma non ha la possibilità di selezionare le candidature.

Il suo simbolo informale è l'asinello con icolori statunitensi, la cui origine è da trovarsi in una vignetta satirica del 1837 che dipingevaAndrew Jackson come unBalaam moderno sul dorso di un'asinella, insinuandolo come sciocco e ignorante. In seguito rivendicarono con orgoglio questo simbolo, che rimase popolare per oltre un secolo.

Organizzazione statale

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Il partito presenta una organizzazione che prevede la propria presenza diretta in ognuno dei 50Stati e deiTerritori non incorporati tramite comitati, uffici e organizzazioni territoriali del Partito Democratico, ognuno guidato da un Presidente eletto dai funzionari statali e territoriali del partito, che possono essere eletti in elezioni interne. I funzionari e i comitati statali del partito organizzano convention, feste, iniziative sul territorio e supervisionano primarie ed elezioni locali per i propri candidati. La finanziazione diretta dei comitati statali del Partito Democratico è presente dal2005, quando l'allorapresidente del DNCHoward Dean ha avviato il progetto"50 States Strategy", che prevedeva il pagamento delle spese per tutte le attività dei comitati statali e del personale coinvolto.

I comitati statali si occupano di eleggere i delegati che prenderanno parte a tutte le iniziative nazionali del Partito Democratico, come le Convention Nazionali (convenzione generale del partito nazionale, che si svolge ogni 4 anni) o la presenza nelComitato Nazionale.

Il Partito Democratico ha inoltre una propria organizzazione, che è strutturata come i comitati statali, per gli iscritti residenti all'estero, iDemocrats Abroad.

Logo del Partito Democratico dellaCalifornia

I comitati statali del Partito Democratico sono chiamati con il nome "Partito Democratico" seguito dal nome dello Stato o Territorio in cui è presente (es.Partito Democratico della California), eccezion fatta per 2 Stati in cui il partito statale ha un nome diverso dal Partito Democratico:

I membri dei 2 partiti statali eletti a livello statale e federale sono catalogati con il nome del partito statale affiancato dal nome del Partito Democratico (D-DFL, D-NPL).

Storia

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Origini

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Andrew Jackson

Il Partito Democratico, il secondo più antico del mondo tra quelli attivi dopo il partito Conservatore britannico (Tory),[61] ha origine dallo storicoPartito Democratico-Repubblicano (inizialmente chiamato Partito Repubblicano essendo il termine «democratico» utilizzato principalmente dai suoi avversari per accusarlo di simpatie verso laRivoluzione francese e preceduto dalPartito Anti-Amministrazione), fondato daThomas Jefferson nel 1792. Questo partito propugnava unademocrazia di piccoli proprietari terrieri indipendenti (soprattutto i nuovi pionieri dell'Ovest) e per questo avversava ilpotere centrale, visto come fautore degli interessi delcapitale finanziario dellaNuova Inghilterra, sostenuto dalPartito Federalista. Per questo il partito si fece sostenitore di una maggiore autonomia degli Stati federati rispetto alle decisioni diWashington e trovò sostegno anche presso ilatifondistischiavisti del sud.

Con la scomparsa del Partito Federalista negli anni successivi, il Partito Democratico-Repubblicano acquisì un vero monopolio sulla vita politica statunitense vincendo tutte le elezioni presidenziali dal 1800 al 1824 (rispettivamente con Thomas Jefferson,James Madison eJames Monroe), tanto da dare vita a una sorta di regime monopartitico e per fare politica a livello nazionale era di fatto obbligatorio farne parte.

In breve tempo però comparve al suo interno una corrente erede dei Federalisti e degli interessi degliStati del Nordest che finì col prendere il controllo del Partito Democratico-Repubblicano. La reazione degli Stati del sud e dell'ovest trovò il proprio capo partito in Andrew Jackson, che pose la propria candidatura autonoma alleelezioni presidenziali del 1828, causando la divisione del Partito Democratico-Repubblicano.

Da una parte vi furono i sostenitori di Jackson e dall'altra coloro che sostennero la candidatura diJohn Quincy Adams, subito indicati come Repubblicani Nazionali e che fondarono ilPartito Repubblicano Nazionale, noto anche come il Partito Anti-Jacksoniano. Le elezioni furono comunque vinte da Jackson con il 56% dei voti contro il 43,6% a favore di Adams.

Dalla nascita al contrasto nord-sud

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Dopo la vittoria i sostenitori di Jackson (primo fra tuttiMartin Van Buren) diedero vita al moderno Partito Democratico (che assunse ufficialmente tale nome nel 1844), mentre gli sconfitti formarono il Partito Repubblicano Nazionale. I Democratici continuavano a sostenere gli interessi sia dei coltivatori indipendenti e dei nuovi Stati dell'Ovest, quanto dei ricchi latifondisti del Sud. Dall'altra parte i Repubblicani Nazionali rappresentavano ilcapitalismo finanziario e l'industrializzazione.

Non mancava comunque tra i Democratici una componente operaia nelle città del nord sempre in contrasto con lo strapotere dell'altaborghesia. Peraltro lo stile di Jackson una volta rieletto presidente alleelezioni presidenziali del 1832 divenne sempre meno rispettoso di quei diritti degli Stati federati per difendere i quali il Partito Democratico era sorto, portando alcuni Democratici a unirsi ai Repubblicani Nazionali nelPartito Whig, poi confluito nel moderno Partito Repubblicano.

Negli anni successivi i due partiti si alternarono al governo, mentre laquestione della schiavitù creava divisioni sempre più forti, tanto che l'ala antischiavista del nord dei Democratici provocò una scissione dando vita alPartito del Suolo Libero.

Guerra di secessione

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Andrew Johnson

Nel 1854 sulle ceneri del Partito Whig nacque il moderno Partito Repubblicano con un programma apertamente e risolutamente antischiavista. Mentre il Paese marciava verso laguerra civile, i Democratici si spaccarono tra membri del sud difensori intransigenti dell'economia schiavistica e membri del nord non antischiavisti, ma disponibili a compromessi soprattutto sull'assetto da dare ai nuovi Stati che sarebbero nati a ovest.

La presenza di due diversi candidati per i Democratici (uno del nord e uno del sud) favorì il successo del candidato RepubblicanoAbraham Lincoln alleelezioni presidenziali del 1860 che diventò presidente senza praticamente ottenere voti negli Stati meridionali. A causa del programmaabolizionista del Partito Repubblicano questa divisione sfociò nellaguerra di secessione americana.

Durante la guerra nel Nord il partito si divise tra pacifisti e sostenitori della guerra contro gliStati Confederati d'America che accettarono di appoggiare Lincoln. Tra questi vi fuAndrew Johnson, che fuvicepresidente e succedette a Lincoln dopo lasua morte per assassinio nel 1865. Nell'immediato dopoguerra la vita politica degli Stati Uniti fu comunque monopolizzata dai Repubblicani, che sospesero temporaneamente dall'Unione alcuni Stati meridionali e ammisero al voto gli ex schiavi afroamericani, per cui il Partito Democratico fu per qualche tempo fuori gioco. Johnson accusò il Partito Repubblicano di avere dissolto l'Unione invece di restaurarla e di avere «assoggettato dieci Stati, in tempo di pace, al dispotismo militare e alla supremazia negra». Peraltro nel sud molti membri del Partito Democratico appoggiarono le attività delKu Klux Klan, fondato infatti daNathan Bedford Forrest e altri Democraticiconfederati nel 1865. Come appunto dichiarato dallo storicoEric Foner (Democratico lui stesso), "In effetti il Klan era una forza militare che agiva negli interessi del Partito Democratico".

Quando l'occupazione militare del sud terminò in seguito alle oscure manovre che accompagnarono leelezioni presidenziali del 1876 (vinte dal RepubblicanoRutherford B. Hayes) negli ex Stati Confederati d'America, il predominio dei Democratici conservatori del Sud fu assoluto e la segregazione razziale venne nuovamente introdotta in tutti gli Stati meridionali (vediprofondo sud) e diversi altri.[62]

Rinascita

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Grover Cleveland

Negli anni 1880 il partito aumentò i propri voti grazie all'apporto di gruppi eterogenei dal sud all'ovest fino a gruppi operai nelle città industriali del nord, tanto che spesso era determinante nell'orientare il voto l'appartenenza religiosa in quanto iprotestanti di origine britannica o nordeuropea tendevano a schierarsi per i Repubblicani, laddove icattolici (in questo periodo soprattutto di origine irlandese) erano prevalentemente Democratici.

Alleelezioni presidenziali del 1884 per la prima volta dopo ventotto anni un Democratico ottenne la presidenza. In questo periodo la principale causa di contrasto tra i due partiti fu data dal tema delprotezionismo, che i Democratici (dominati dalla loro ala piùconservatrice eliberista, rappresentata daGrover Cleveland e noti come Bourbon) avversavano. Tuttavia Cleveland perse il controllo del partito nel 1896 a vantaggio dell'alapopulista.

Era Wilson

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Thomas Woodrow Wilson

A partire dal 1896 cominciò un periodo nuovo nella storia politica degli Stati Uniti in quanto la presidenza fu mantenuta ininterrottamente dal Partito Repubblicano, eccettuata l'epoca diWoodrow Wilson. In questo periodo infatti l'enorme successo dell'industrializzazione, che si espanse sempre più da est a ovest, favorì il Partito Repubblicano che dell'industria era sempre stato sostenitore e di conseguenza uno Stato federato come laCalifornia divenne stabilmente Repubblicano.

Proprio questa modernizzazione però favorì la vittoria di Wilson in quanto in occasione delleelezioni presidenziali del 1912 l'ala di sinistra dei Repubblicani costituì ilPartito Progressista, candidando il popolare ex presidenteTheodore Roosevelt, che ottenne più voti del candidato ufficiale Repubblicano.

Di conseguenza i Democratici mantenendo compatto il proprio voto riottennero la presidenza. Wilson era un sudista che fece però passare leggi progressiste, come quella sull'antimonopolio e la riforma costituzionale che diede ilvoto alle donne, senza tuttavia promuovere i diritti degli afroamericani, al contrario sostenendo e promuovendo la segregazione razziale come gli altri Democratici.

Wilson è noto per la sua decisione di far partecipare gli Stati Uniti allaprima guerra mondiale e per i suoiQuattordici punti con cui proponeva una sistemazione del dopoguerra che tenesse conto del diritto di ogni popolo all'autodeterminazione. Non riuscì peraltro a convincere ilCongresso ad approvare l'adesione degli Stati Uniti allaSocietà delle Nazioni appena costituita.

Dopo la sua seconda presidenza il predominio Repubblicano riprese alleelezioni presidenziali del 1920.

New Deal di Roosevelt

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Franklin Delano Roosevelt

Lacrisi del 1929 fu l'evento epocale che trasformò completamente la vita politica statunitense e lo stesso Partito Democratico. L'elezione di Franklin Delano Roosevelt (lontano parente dell'ex presidente Theodore Roosevelt) nel 1932 e la sua politica del New Deal trasformarono i Democratici nel partito di sinistra degli Stati Uniti. L'ala più conservatrice del partito cercò di contrattaccare, ma le condizioni economiche del Paese in quegli anni rendevano popolare presso strati sociali amplissimi la politica di Roosevelt basata sull'aumento della spesa pubblica.

Dopo il 1934 Roosevelt accentuò la componente di sinistra della sua politica e da quel momento il Partito Democratico si legò definitivamente aisindacati e a gruppi sociali svantaggiati come gliebrei e gli stessiafroamericani che fino a quel momento votavano (se votavano) per i Repubblicani. Tuttavia nel Congresso molti Democratici più conservatori (soprattutto del sud) finirono con l'allearsi ai Repubblicani per bloccare le riforme più coraggiose di Roosevelt. Negli Stati Uniti infatti la disciplina di partito è molto più debole che neiparlamenti europei e da allora il binomio presidente progressista e Congresso conservatore rimase una costante della politica statunitense.

È proprio dalla presidenza Roosevelt che il Partito Democratico è divenuto il partito della spesa pubblica e della protezione dei diritti civili delle minoranze, oltre che dei ceti intellettuali.

Dopoguerra

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Harry S. Truman

Dopo la morte di Roosevelt nel 1945 la presidenza toccò al vicepresidenteHarry S. Truman, la cui politicaanticomunista provocò la scissione di un nuovoPartito Progressista a opera dell'ex vicepresidenteHenry A. Wallace che non ebbe però grande successo. Inoltre i Democratici persero leelezioni parlamentari del 1946.

Il Partito Democratico subì anche la scissione dei Democratici sudisti, i cosiddettiDixiecrat, contrari alla politica di desegregazione nell'esercito tenuta da Truman e in generale al sostegno di questi ai diritti civili dei neri. Nel 1948 Truman fu comunqueeletto alla presidenza, con i Dixiecrat che vinsero in quattro Stati del sud per poi rientrare in gran parte nel Partito Democratico. Truman ripropose poi una linea politica analoga a quella di Roosevelt per quanto riguardava la politica interna, ancora una volta contrastata dal Congresso. Nel 1952 il Partito Repubblicanocandidò con successo un eroe di guerra, l'ex generaleDwight D. Eisenhower, ma il Partito Democratico mantenne il controllo del Congresso (che i Democratici avevano riconquistato nel 1948) in un quadro di sostanziale collaborazione bipartitica.

Nel 1960 il Partito Democraticoriconquistò la presidenza conJohn Fitzgerald Kennedy, che inaugurò una politica di fermezza nei confronti dell'Unione Sovietica e di appoggio al movimento per i diritti civili all'interno, seguita ancora più decisamente dopo la suamorte in un attentato,dal suo successoreLyndon B. Johnson, che nel 1964 varò lalegge sui diritti civili che poneva fine alle discriminazioni razziali. In seguito Johnson approvò molte riforme sociali (la cosiddettagrande società), ma la continuazione dellaguerra del Vietnam gli fece perdere consensi e non si candidò per un secondo mandato. A partire dalleelezioni presidenziali del 1964 molti Democratici sudisti iniziarono a votare Repubblicano alle elezioni presidenziali, continuando a votare Democratico per le cariche locali e perfino per deputati e senatori democratici conservatori, finché negli anni 1980-1990 diversi di questi eletti conservatori passarono al Partito Repubblicano.

Trasformazione del partito

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John Fitzgerald Kennedy

L'avvicinamento dei neri ai Democratici era incominciato già all'epoca di Roosevelt e questo fatto portò a un progressivo abbandono del partito da parte dei Democratici sudisti, i quali però solo negli anni ottanta sarebbero passati massicciamente ai Repubblicani. In generale in questo periodo gli abitanti bianchi del sud continuarono a votare per i Democratici nelle elezioni locali e in quelle per il Congresso (in cui molti Democratici sudisti erano conservatori), ma ad abbandonare il partito o a favore dei Repubblicani o di candidati del sud indipendenti alle elezioni presidenziali. Il partito si spaccò però ancora più gravemente in seguito alla politica di Johnson di intervento inVietnam, tanto da spingerlo ad abbandonare l'idea di ricandidarsi. Il candidato che avrebbe potuto ricompattare il partito,Robert Kennedy (fratello dell'ex presidente John Fitzgerald Kennedy), fu a sua voltaassassinato e sostituito daHubert Humphrey. Leelezioni presidenziali del 1968 furono quindi vinte dal RepubblicanoRichard Nixon anche a causa della nuova scissione di una parte dei Democratici del sud che diedero vita al Partito Indipendente Americano. La base elettorale del Partito Democratico si spostò sempre più verso il nord-est.

Da Carter a Clinton

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Jimmy Carter

Pur avendo perso la presidenza, negli anni di Nixon il Partito Democratico mantenne un saldo controllo sul Congresso, dove i Democratici del Sud mantenevano la loro autonomia rispetto alla linea liberale del partito. Grazie alloscandalo Watergate che aveva funestato il secondo mandato alla presidenza di Nixon fuJimmy Carter, un Democratico sudista e sostenitore dei diritti civili, adivenire presidente nel 1976.

La politica di Carter fu a sostegno dei diritti civili all'interno, ma anche all'estero, dove si presentò come mediatore in numerose crisi internazionali, mentre in politica economica fu di fatto l'anticipatore della linea economica più liberista diRonald Reagan. I suoi insuccessi in politica estera (Iran eAfghanistan) favorirono però la vittoria del suo avversario Repubblicano alleelezioni presidenziali del 1980. Negli anni 1980 i Democratici persero tutte le elezioni presidenziali e molti loro elettori, in particolare appartenenti alla classe media, votarono per i Repubblicani (i cosiddettiDemocratici di Reagan), ma continuavano a sostenere il loro partito al Congresso, dove infatti i Democratici mantennero la maggioranza.

Di fatto molti programmi di assistenza sociale furono mantenuti in vita nonostante l'abbassamento delle tasse, provocando così un forte aumento del debito pubblico. In politica estera invece la linea dei Democratici non era molto diversa da quella di Reagan, se non per lo stile meno aggressivo. È a questo punto che il partito si sposta più verso ilcentro, divenendo ancora più di prima unpartito pigliatutto.

Era Clinton

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Bill Clinton

Alleelezioni presidenziali del 1992 fu elettoBill Clinton, un presidente Democratico dopo dodici anni di presidenza Repubblicana che in sintonia con l'allora nuova impostazione centrista del partito contenne la spesa pubblica e sotto di lui gli Stati Uniti conobbero una delle fasi di maggiore crescita economica della loro storia, mentre in politica estera scelse una linea di intervento sia diplomatico sia armato, anche in aree non considerate vitali per gli interessi del suo Paese (come inJugoslavia). Del resto Clinton dovette fare i conti con una maggioranza Repubblicana allaCamera dei rappresentanti e alSenato, mentre forze tradizionalmente Democratiche come i sindacati persero sempre più peso nel Paese.

In effetti una delle caratteristiche più evidenti nella situazione politica degli Stati Uniti in quegli anni fu un generale calo della partecipazione dei cittadini alle urne (alleelezioni presidenziali del 1996 in cui Clinton si confermò ci fu un calo del 6,2% che portò l'affluenza a meno del 50%) e un peso determinante della capacità di raccogliere fondi da parte di partiti e uomini politici, fattori che spiazzarono l'ala più a sinistra del partito.

Da Gore a Obama

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Barack Obama

Alleelezioni presidenziali del 2000 i Democratici hanno candidato l'ex vicepresidente di Clinton,Al Gore, contro il RepubblicanoGeorge W. Bush. Gore è stato sconfitto in parte per il relativo successo del candidato deiVerdiRalph Nader e in parte per le regole elettorali che lo hanno beffato nonostante avesse ottenuto più voti dell'avversario e che hanno provocato molte polemiche. Dopo questa sconfitta sul filo di lana il Partito Democratico ha faticato a riprendersi anche per il nuovo clima creato dagliattentati dell'11 settembre, che hanno favorito il compattarsi dell'opinione pubblica intorno al presidente Bush. Solo dopo alcuni anni i Democratici hanno fatto sentire la loro voce critica su certi aspetti della cosiddettaguerra al terrorismo di Bush, oltre che sulla politica economica, soprattutto per l'aumento della disoccupazione e il drastico peggioramento del debito pubblico. Ciononostante anche ilcandidato alle elezioni presidenziali del 2004John Kerry è stato battuto.

Alleelezioni parlamentari del 2006 il Partito Democratico conquistò 229 seggi alla Camera, guadagnandone 29 e riprendendone il controllo dopo dodici anni.Nancy Pelosi divenne ilpresidente della Camera nel gennaio 2007 (Pelosi fu la prima donna e il primo politico italo-americano a ricoprire tale carica, terza nella linea di successione presidenziale). Anche al Senato il Partito Democratico divenne il partito di maggioranza guadagnando sei seggi per un totale di 49 seggi in mano ai Democratici, come quelli controllati dal Partito Repubblicano, più due senatori indipendenti, ovveroJoseph Lieberman (eletto nella lista Connecticut per Lieberman dopo aver perduto la candidatura a causa delle sue posizioni moderate e vicine all'amministrazione Bush) delConnecticut e l'indipendente di sinistraBernie Sanders delVermont, entrambi partecipanti alleriunioni del Partito Democratico.

A determinare il successo del Partito Democratico fu anche la decisione del partito di presentare candidati con idee conservatrici nei seggi fino ad allora controllati da Repubblicani. Nel 2006 il partito riprese la maggioranza delle cariche di governatore (in 28 Stati federati su 50). Il gruppo Democratico alla Camera elesse come presidente di maggioranzaSteny Hoyer (carica a cui era anche candidatoJohn Murtha, appoggiato da Nancy Pelosi e favorevole a un ritiro immediato dall'Iraq, ma che era stato coinvolto in un affare di corruzione negli anni ottanta). Al Senato il presidente della maggioranza fino al gennaio 2015 fuHarry Reid, primomormone a raggiungere tale carica. Alleelezioni presidenziali del 2008 i Democratici nelconvegno nazionale candidaronoBarack Obama, il quale vinse contro il RepubblicanoJohn McCain nel 2008 e controMitt Romney alleelezioni presidenziali del 2012.

A causa dell'impopolarità della riforma sanitaria (rinominataObamacare dai Repubblicani) e di altre contestate misure economiche prese dell'amministrazione Obama, i Democratici persero la maggioranza alla Camera nelleelezioni parlamentari del 2010, pur mantenendo quella del Senato. La situazione rimase pressoché simile anche nelleelezioni parlamentari del 2012, ma nelleelezioni parlamentari del 2014 i Repubblicani conquistarono anche il Senato, mentre ai Democratici rimasero 44 senatori più due indipendenti. Nell'autunno del 2015 dopo sette anni di presidenza Obama le sconfitte a livello statale e federale per i Democratici sono state molto ingenti e in termini numerici dal 2009 includono 12 seggi di governatori persi, 69 seggi alla Camera, 14 seggi al Senato e 910 seggi persi alle legislature statali.

Alleelezioni presidenziali del 2016 il duo DemocraticoHillary Clinton-Tim Kaine è stato sconfitto dalla coppia presidenziale RepubblicanaDonald Trump-Mike Pence per 232grandi elettori a 306, pur prevalendo nel voto popolare (situazione analoga alle elezioni del 2000 dove Gore perse contro Bush). A seguito di questo risultato i Democratici si sono ritrovati per la prima volta in dodici anni (dal 2004) fuori dellaCasa Bianca e in minoranza in entrambi i rami del Congresso. Inoltre a livello dei singoli Stati federati il Partito Democratico ha perso i governi diMissouri,New Hampshire e Vermont, pur riuscendo a conquistare laCarolina del Nord. Alleelezioni parlamentari del 2018 i Democratici hanno riconquistato il controllo della Camera dopo otto anni ottenendo 235 seggi e 7 governatori, ma riducendo la minoranza in Senato di un seggio.

Il ritorno alla Casa Bianca con Joe Biden

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Joe Biden

Per leelezioni presidenziali del 2020Joe Biden si è imposto come candidato alla Casa Bianca, dopo una vittoria inaspettata alleprimarie controBernie Sanders. Nel giugno 2020 aveva annunciato che avrebbe scelto una donna e il 12 agosto ha annunciato come candidata vicepresidente la senatricecalifornianaKamala Harris, nonostante fossero stati avversari alle primarie. Il programma dei democratici era incentrato sulla ripresa economica, dopo la pandemia di COVID-19, e sociale del paese, accusandoDonald Trump di non gestire la pandemia e di alimentare lapolarizzazione nel paese, soprattutto dopo le proteste per lamorte di George Floyd.

Il 3 novembre il ticket democratico vince le elezioni e Biden diviene il nuovo Presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 2021, riportando al governo federale i Democratici dopo 4 anni.

Ideologia

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Originariamente il partito si trovava alla destra di quello Repubblicano, promuovendo ideologieconservatrici-populiste e avanzando idee quali ilbimetallismo, lademocrazia jacksoniana e idiritti degli Stati federati, oltre alliberalismo su cui gli Stati Uniti furono fondati. È a partire dai primi decenni del Novecento che l'ideologia principale dei Democratici si è spostata verso quella moderna, ossia un liberalismo di centro/centro-sinistra che unisce il liberalismo sociale e il progressismo. Ciononostante rimangono comunquecorrenti interne più conservatrici e centriste come laterza via o più di sinistra comelibertariani,populisti di sinistra,socialdemocratici esocialisti democratici.

Correnti interne

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Lo stesso argomento in dettaglio:Correnti del Partito Democratico (Stati Uniti d'America).
  • Democratici progressisti (progressive Democrats) e liberali (liberals): sono l'ala sinistra del Partito Democratico, eredi dellanuova sinistra e del liberalismo sociale. Molti di loro sono i cosiddetti liberali moderni, che tendono a unire la cultura socio-liberale e quella progressista. Si battono per idiritti civili, la legalizzazione dell'aborto, ilpluralismo culturale e imatrimoni gay. Prediligono inoltre ladiplomazia al fine di evitare conflitti armati e rappresentano la maggioranza del partito. Uno storico esponente fuTed Kennedy.
  • Democratici libertariani (libertarian Democrats): rappresentano la parte libertariana del partito e si professano liberisti in campo economico e libertari in campo sociale dato che si battono come i progressisti per i diritti civili, ma anche per la legalizzazione delledroghe leggere. A livello individuale sono prettamente liberali e propugnano una visionelaica dello Stato con laseparazione di questo dalla Chiesa.
  • Democratici moderati (moderate Democrats): sono i cosiddetti centristi (centrists) o Nuovi Democratici (New Democrats), in quanto si rifanno al centrismo e alla terza via. Tra questi vi sono importanti personaggi quali i presidenti Bill Clinton e Barack Obama.
  • Democratici conservatori (conservative Democrats): rappresentano la destra del partito, eredi delle posizioni diconservatorismo sociale. Durante gli anni si sono spostati verso posizioni più liberali e vengono perciò etichettati come centristi quando comparati con iconservatori Repubblicani, ma decisamente conservatori se paragonati ai Democratici liberali o progressisti.

Posizioni politiche

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Politica economica

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Politica sociale

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Comitato nazionale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Comitato nazionale democratico.

IlComitato nazionale democratico (Democratic National Committee) è l'organo politico di direzione. È responsabile dello sviluppo e della promozione della piattaforma programmatica, coordina la raccolta fondi e la strategia elettorale e organizza il comitato nazionale.

Storia elettorale

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Nelle elezioni congressuali

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ElezioneCamera dei rappresentantiSenatoPresidente
Seggi+/-Seggi+/-
1950
235 / 435
Diminuzione 28
49 / 96
Diminuzione 5Harry S. Truman
1952
213 / 435
Diminuzione 22
47 / 96
Diminuzione 2Dwight D. Eisenhower
1954
232 / 435
Aumento 19
49 / 96
Aumento 2
1956
234 / 435
Aumento 2
49 / 96
Stabile 0
1958
283 / 435
Aumento 49
64 / 98
Aumento 15
1960
262 / 435
Diminuzione 21
64 / 100
Stabile 0John Fitzgerald Kennedy
1962
258 / 435
Diminuzione 4
66 / 100
Aumento 2
1964
295 / 435
Aumento 37
68 / 100
Aumento 2Lyndon B. Johnson
1966
248 / 435
Diminuzione 47
64 / 100
Diminuzione 4
1968
243 / 435
Diminuzione 5
57 / 100
Diminuzione 7Richard Nixon
1970
255 / 435
Aumento 12
54 / 100
Diminuzione 3
1972
242 / 435
Diminuzione 13
56 / 100
Aumento 2
1974
291 / 435
Aumento 49
60 / 100
Aumento 4Gerald Ford
1976
292 / 435
Aumento 1
61 / 100
Aumento 1Jimmy Carter
1978
277 / 435
Diminuzione 15
58 / 100
Diminuzione 3
1980
243 / 435
Diminuzione 34
46 / 100
Diminuzione 12Ronald Reagan
1982
269 / 435
Aumento 26
46 / 100
Stabile 0
1984
253 / 435
Diminuzione 16
47 / 100
Aumento 1
1986
258 / 435
Aumento 5
55 / 100
Aumento 7
1988
260 / 435
Aumento 2
55 / 100
Diminuzione 1George H. W. Bush
1990
267 / 435
Aumento 7
56 / 100
Aumento 1
1992
258 / 435
Diminuzione 9
57 / 100
Aumento 1Bill Clinton
1994
204 / 435
Diminuzione 54
48 / 100
Diminuzione 9
1996
206 / 435
Aumento 2
45 / 100
Diminuzione 3
1998
211 / 435
Aumento 5
45 / 100
Stabile 0
2000
212 / 435
Aumento 1
50 / 100
Aumento 5[63]George W. Bush
2002
204 / 435
Diminuzione 8
49 / 100
Diminuzione 1
2004
202 / 435
Diminuzione 2
45 / 100
Diminuzione 4
2006
233 / 435
Aumento 31
49 / 100
Aumento 4[64]
2008
257 / 435
Aumento 24
57 / 100
Aumento 8[64]Barack Obama
2010
193 / 435
Diminuzione 64
51 / 100
Diminuzione 6[64]
2012
201 / 435
Aumento 8
53 / 100
Aumento 2[64]
2014
188 / 435
Diminuzione 13
44 / 100
Diminuzione 9[64]
2016
194 / 435
Aumento 6
46 / 100
Aumento 2[64]Donald Trump
2018
235 / 435
Aumento 41
45 / 100
Diminuzione 1[64]
2020
222 / 435
Diminuzione 13
48 / 100
Aumento 3[64]Joe Biden
2022
213 / 435
Diminuzione 9
49 / 100
Aumento 1[64]
2024
215 / 435
Aumento 2
47 / 100
Diminuzione 2Donald Trump

Nelle elezioni presidenziali

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ElezioneCandidatoVoti%Elettori%+/–Esito
1828Andrew Jackson642 55355,97
178 / 261
68,20Aumento 178Vittoria
1832701 78054,23
219 / 286
76,57Aumento 41Vittoria
1836Martin Van Buren764 17650,83
170 / 294
57,82Diminuzione 49Vittoria
18401 128 85446,81
60 / 294
46,81Diminuzione 110Sconfitta
1844James Knox Polk1 339 49449,54
170 / 275
61,81Aumento 110Vittoria
1848Lewis Cass1 223 46042,49
127 / 290
43,79Diminuzione 43Sconfitta
1852Franklin Pierce1 607 51050,84
254 / 296
85,81Aumento 127Vittoria
1856James Buchanan1 836 07245,28
174 / 296
58,78Diminuzione 80Vittoria
1860Stephen A. Douglas1 380 20229,46
12 / 303
29,46Diminuzione 162Sconfitta
1864George B. McClellan1 812 80744,95
21 / 233
8,93Aumento 9Sconfitta
1868Horatio Seymour2 706 82947,34
80 / 294
27,21Aumento 59Sconfitta
1872Horace Greeley[65]2 834 76143,78
169 / 352
18,75Diminuzione 11Sconfitta
1876Samuel J. Tilden4 286 80850,92
184 / 369
49,86Aumento 115Sconfitta[66]
1880Winfield Scott Hancock4 444 97648,21
155 / 369
42,01Diminuzione 29Sconfitta
1884Grover Cleveland4 914 48248,85
219 / 401
54,61Aumento 64Vittoria
18885 534 48848,63
168 / 401
41,90Diminuzione 51Sconfitta[67]
18925 556 91846,02
277 / 444
62,39Aumento 109Vittoria
1896William Jennings Bryan6 509 05246,71
176 / 447
39,37Diminuzione 101Sconfitta
19006 370 93245,52
155 / 447
34,68Diminuzione 21Sconfitta
1904Alton Brooks Parker5 083 88037,59
140 / 476
29,41Diminuzione 15Sconfitta
1908William Jennings Bryan6 408 98443,04
162 / 483
33,54Aumento 22Sconfitta
1912Woodrow Wilson6 296 28441,84
435 / 531
81,92Aumento 273Vittoria
19169 126 86849,24
277 / 531
52,17Diminuzione 158Vittoria
1920James M. Cox9 139 66134,15
127 / 531
23,92Diminuzione 150Sconfitta
1924John W. Davis8 386 24228,82
136 / 531
25,61Aumento 9Sconfitta
1928Al Smith15 015 46440,80
87 / 531
16,38Diminuzione 49Sconfitta
1932Franklin Delano Roosevelt22 821 27757,41
472 / 531
88,89Aumento 385Vittoria
193627 747 63660,80
523 / 531
98,49Aumento 51Vittoria
194027 313 94554,74
449 / 531
84,56Diminuzione 74Vittoria
194425 612 91653,39
432 / 531
81,36Diminuzione 17Vittoria
1948Harry S. Truman24 179 34749,55
303 / 531
57,06Diminuzione 129Vittoria
1952Adlai Stevenson II27 375 09044,33
89 / 531
16,76Diminuzione 214Sconfitta
195626 028 02841,97
73 / 531
13,75Diminuzione 16Sconfitta
1960John Fitzgerald Kennedy34 220 98449,72
303 / 537
56,42Aumento 230Vittoria
1964Lyndon B. Johnson43 127 04161,05
486 / 538
90,33Aumento 183Vittoria
1968Hubert Humphrey31 271 83942,72
191 / 538
35,50Diminuzione 295Sconfitta
1972George McGovern29 173 22237,52
17 / 538
3,16Diminuzione 174Sconfitta
1976Jimmy Carter40 831 88150,08
297 / 538
55,20Aumento 280Vittoria
198035 480 11541,01
49 / 538
9,11Diminuzione 248Sconfitta
1984Walter Mondale37 577 35240,56
13 / 538
2,42Diminuzione 36Sconfitta
1988Michael Dukakis41 809 07445,65
111 / 538
20,63Aumento 98Sconfitta
1992Bill Clinton44 909 80643,01
370 / 538
68,77Aumento 259Vittoria
199647 401 18549,24
379 / 538
70,45Aumento 9Vittoria
2000Al Gore50 999 89748,38
266 / 538
49,44Diminuzione 113Sconfitta[68]
2004John Kerry59 028 44448,27
251 / 538
46,65Diminuzione 15Sconfitta
2008Barack Obama69 498 51652,93
365 / 538
67,84Aumento 114Vittoria
201265 915 79551,06
332 / 538
61,71Diminuzione 33Vittoria
2016Hillary Clinton65 853 51448,18
227 / 538
42,19Diminuzione 105Sconfitta[69]
2020Joe Biden81 283 50151,31
306 / 538
56,88Aumento 79Vittoria
2024Kamala Harris75 019 25748,33
226 / 538
42,01Diminuzione 80Sconfitta

Presidenti degli Stati Uniti

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  1. Andrew Jackson (1829–1837)
  2. Martin Van Buren (1837–1841)
  3. James Knox Polk (1845–1849)
  4. Franklin Pierce (1853–1857)
  5. James Buchanan (1857–1861)
  6. Andrew Johnson (1865-1869)
  7. Grover Cleveland (1885–1889; 1893–1897)
  8. Woodrow Wilson (1913–1921)
  9. Franklin Delano Roosevelt (1933–1945)
  10. Harry S. Truman (1945–1953)
  11. John Fitzgerald Kennedy (1961–1963)
  12. Lyndon B. Johnson (1963–1969)
  13. Jimmy Carter (1977–1981)
  14. Bill Clinton (1993–2001)
  15. Barack Obama (2009–2017)
  16. Joe Biden (2021–2025)

Galleria d'immagini

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Simboli

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  • Simbolo elettorale usato in passato
    Simbolo elettorale usato in passato
  • Simbolo ufficiale
    Simbolo ufficiale
  • Simbolo elettorale attualmente in uso
    Simbolo elettorale attualmente in uso

Note

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  1. ^(EN)democrats.senate.gov,https://www.democrats.senate.gov/about-chuck Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  2. ^(EN)democraticleader.house.gov,https://democraticleader.house.gov/ Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  3. ^(EN) Ellen Grigsby,Analyzing Politics: An Introduction to Political Science, Cengage Learning, 2008, pp. 106–107,ISBN 0-495-50112-3.
    «In the United States, the Democratic Party represents itself as the liberal alternative to the Republicans, but its liberalism is for the most the later version of liberalism—modern liberalism». «Negli Stati Uniti il Partito Democratico si presenta come un'alternativa liberale ai Repubblicani, ma il suo liberalismo è per la maggior parte la versione successiva del liberalismo: il liberalismo moderno»
  4. ^(EN) N. Scott Arnold,Imposing Values: An Essay on Liberalism and Regulation, Oxford University Press, 2009,ISBN 0-495-50112-3.
  5. ^(EN)President Obama, the Democratic Party, and Socialism: A Political Science Perspective, The Huffington Post, 29 giugno 2012.URL consultato il 9 gennaio 2015.
  6. ^ab(EN) John Hale,The Making of the New Democrats, New York City, Political Science Quarterly, 1995, p. 229.
    «[...] Democrats in Congress are roughly split into liberal and centrist wings». «Nel Congresso i Democratici sono divisi approssimativamente in ali liberali e centriste»
  7. ^(EN) Paul Starr,Center-Left Liberalism, suprinceton.edu, Princeton University, 2012.URL consultato il 9 giugno 2014(archiviato dall'url originale il 3 marzo 2015).
  8. ^https://fivethirtyeight.com/features/the-six-wings-of-the-democratic-party/
  9. ^(EN)The Progressive Promise, sucpc-grijalva.house.gov.URL consultato l'8 novembre 2018.
  10. ^(EN) Molly Ball,The Battle Within the Democratic Party, inThe Atlantic, 23 dicembre 2013.URL consultato il 28 gennaio 2017(archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  11. ^(EN) Vinson Cunningham,Will Keith Ellison Move the Democrats Left?, inThe New Yorker,Condé Nast, 19 febbraio 2017.URL consultato il 14 marzo 2018.
  12. ^(EN) Ira Katznelson,Considerations on Social Democracy in the United States, inComparative Politics, 1978, p. 77.
    «In complementary fashion, the American Left (with politics ranging from the liberal wing of the Democratic party leftward) has rather consistently aspired to make American politics receptive to the proposals and practices of European social democrats». «In modo complementare la sinistra statunitense (con una politica che va dall'ala liberale del Partito Democratico più di sinistra) ha aspirato piuttosto costantemente a rendere la politica statunitense ricettiva alle proposte e alle pratiche dei socialdemocratici europei»
  13. ^ab(EN) Jonah Levy,The State After Statism: New State Activities in the Age of Liberalization, Florence, Harvard University Press, 2006, p. 198,ISBN 0-495-50112-3.
    «In the corporate governance area, the center-left repositioned itself to press for reform. The Democratic Party in the United States used the postbubble scandals and the collapse of share prices to attack the Republican Party[.] [...] Corporate governance reform fit surprisingly well within the contours of the center-left ideology. The Democratic Party and the SPD have both been committed to the development of the regulatory state as a counterweight to managerial authority, corporate power, and market failure». «Nell'area del governo societario il centro-sinistra si è riposizionato per premere per la riforma. Negli Stati Uniti il Partito Democratico ha usato gli scandali successivi alla bolla finanziaria e il crollo dei prezzi delle azioni per attaccare il Partito Repubblicano. La riforma del governo societario si adatta sorprendentemente bene ai contorni dell'ideologia di centro-sinistra. Il Partito Democratico e l'SPD [il Partito Socialdemocratico di Germania] sono stati entrambi impegnati nello sviluppo dello Stato regolatorio come contrappeso all'autorità manageriale, al potere aziendale e al fallimento del mercato»
  14. ^ Syed Ali Raza,Social Democratic System, Global Peace Trust, 2012, p. 91.
  15. ^(EN) Josh Delk,Clinton: Being a capitalist 'probably' hurt me with Dem voters, inThe Hill, 2 maggio 2018.URL consultato il 4 maggio 2018(archiviato dall'url originale il 26 giugno 2018).
  16. ^(EN) Gabriel Debebedetti,Poll: Majority of Democrats say socialism has 'positive impact', inPolitico, 22 febbraio 2016.URL consultato il 4 maggio 2018.
  17. ^(EN)Democrats more divided on socialism, sutoday.yougov.com, YouGov, 28 gennaio 2016.URL consultato il 4 maggio 2018.
  18. ^(EN) Tim Marcin,Democrats Want a Socialist to Lead Their Party More Than a Capitalist, inNewsweek, 28 giugno 2017.URL consultato il 4 maggio 2018(archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
  19. ^(EN)About the Third Way, Democratic Leadership Council, 1º giugno 1998.
  20. ^(EN)What Third Way? Clinton, New Democrats, and Social Policy Reform (PDF), 2002.URL consultato l'8 novembre 2018(archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).
  21. ^(EN) John Hood,Meet the New House Centrists, inNational Review, 6 dicembre 2006.URL consultato l'8 novembre 2018.
  22. ^(EN) Molly Ball,No, Liberals Don't Control the Democratic Party, inThe Atlantic, 7 febbraio 2014.URL consultato il 13 marzo 2017.
  23. ^(EN) Niall Stanage,Centrist Dems ready strike against Warren wing, inThe Hill, 2 marzo 2015.URL consultato l'8 novembre 2018.
  24. ^(EN) Alex Brown,United House Democrats Return to Squabbling Ways, inThe Atlantic, 4 marzo 2015.URL consultato l'8 novembre 2018.
  25. ^(EN) Nicole Gaudiano,Liberals seek 'ideological shift' in the Democratic Party, inUSA Today, 9 novembre 2016.URL consultato il 13 marzo 2017.
  26. ^(EN) Molly Ball,The Battle Within the Democratic Party, inThe Atlantic, 28 gennaio 2017.URL consultato il 18 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  27. ^(EN) Shaila Dewan e Anne E. Kornblut,In Key House Races, Democrats Run to the Right, inThe New York Times, 30 ottobre 2006.URL consultato il 28 gennaio 2017.
  28. ^(EN) Susan Davis,U.S. House has fewer moderate Democrats, inUSA Today, 2 febbraio 2012.URL consultato il 23 luglio 2014.
  29. ^(EN) Aaron Blake,Why the Blue Dogs' decline was inevitable, inThe Washington Post, 25 aprile 2012.URL consultato il 23 febbraio 2016.
  30. ^(EN) Bob Benenson e David R. Tarr,Elections A to Z, subooks.google.com, SAGE Publishing, 3 luglio 2012.URL consultato il 14 agosto 2014.
  31. ^(EN) Paul Kane,Blue Dog Democrats, whittled down in number, are trying to regroup, inThe Washington Post, 15 gennaio 2013.URL consultato il 23 luglio 2014.
  32. ^(EN) Russell Newquist,Trump Has Captured the Blue Dog Vote, surusselnewquist, 17 febbraio 2016.URL consultato l'8 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 6 novembre 2018).
  33. ^(EN) Karl Rove,1896, William McKinley Defeats William Jennings Bryan: The Gold Standard vs. Bimetallism – Guest Essayist: Karl Rove, suconstitutingamerica.org, Constituting America, 27 aprile 2016.URL consultato il 7 gennaio 2018.
  34. ^abcd(EN) Roger Chapman,Culture Wars: An Encyclopedia, 2010, p. 136.
  35. ^abcd(EN)Arthur M. Schlesinger Jr.,The Age of Jackson, Little Brown, 1953.
  36. ^(EN) Peter Baker,Jackson and Trump: How Two Populist Presidents Compare, inThe New York Times, 15 marzo 2017.URL consultato il 29 giugno 2018.
  37. ^(EN) Mary Kate Blaine,Rise of the Populists and William Jennings Bryan, sugilderlehrman.org.URL consultato il 29 giugno 2018.
  38. ^(EN) Peter Feuerherd,Huey Long: A Fiery Populist Who Wanted to Share the Wealth, sudaily.jstor.org, JSTOR, 15 settembre 2017.URL consultato il 29 giugno 2018.
  39. ^John D. Buenker, John C. Boosham e Robert M. Crunden,Progressivism (1986).
  40. ^Alabama BourbonsArchiviato il 30 ottobre 2013 inInternet Archive.,Encyclopedia of Alabama.
  41. ^Ohio Copperhead HistoryArchiviato il 4 febbraio 2009 inInternet Archive., Ohio History Central.
  42. ^Scott E. Buchanan,DixiecratsArchiviato il 12 ottobre 2012 inInternet Archive., New Georgia Encyclopedia.
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  66. ^Sebbene Tilden avesse vinto la maggioranza del voto popolare, il RepubblicanoRutherford B. Hayes vinse la maggioranza di voti del collegio elettorale.
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