Nel 2003Michele Salvati, deputato eletto nelle liste deiDemocratici di Sinistra, in alcuni articoli pubblicati sui quotidianiIl Foglio[29] ela Repubblica[30], delineò un nuovo partito, nato dalla «riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana di cui tanto si è parlato a proposito dell'Ulivo, per formare così un partito di sinistra moderata (o centro-sinistra, se si preferisce), con un nome immediato, semplice e fortemente evocativo». L'idea di Salvati fu ripresa tre mesi dopo da Romano Prodi, all'epocaPresidente della Commissione europea[31].
La lista unitaria si ripresentò anche in 9 delle 14 regioni chiamate al voto alleelezioni regionali del 2005, tenutesi in aprile.
Il 16 ottobre 2005, in vista delle imminentielezioni politiche del 2006, si tennero leelezioni primarie per scegliere il leader della nuova coalizione di centro-sinistra che riuniva, oltre ai partiti dell'Ulivo, anche la maggior parte delle forze di opposizione alla maggioranza dicentro-destra e che prese il nome deL'Unione. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata ancheFed) sostennero la candidatura di Romano Prodi che, con il 74% dei voti, divenne il candidatoPresidente del Consiglio dell'Unione.
Il successo delle primarie convinse anche La Margherita, seppur inizialmente titubante, a presentare una lista unitaria dell'Ulivo insieme ai DS alle politiche del 2006 per l'elezione dellaCamera dei deputati, mentre ciascun partito avrebbe corso con il proprio simbolo alSenato. Nella lista unitaria non si presentò tuttavia loSDI, che preferì partecipare al progetto dellaRosa nel Pugno, dichiarandosi non interessato alla costituzione di un partito unico di centro-sinistra.
Evoluzione del progetto e congressi di Democratici di Sinistra e Margherita
Visti il successo della lista unitaria dell'Ulivo alle elezioni del 2006, che alla Camera ottenne il 31,2%, e la vittoria elettorale dell'Unione, seppur con margini ristretti, con la conseguente nomina a Presidente del Consiglio di Romano Prodi, i partiti fondatori della lista decisero di continuare il percorso verso la formazione di un partito unico.
Nacquero numerose associazioni che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico. Romano Prodi inoltre, in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità del mondo della cultura e della politica di redigere unManifesto per il Partito Democratico, documento che venne reso pubblico nel dicembre del 2006.
IV congresso dei Democratici di Sinistra
Tra il 9 e il 21 aprile 2007 si tenne il IV e ultimo congresso deiDemocratici di Sinistra, caratterizzato da una pluralità di mozioni:
Per il Partito Democratico (75,5%), che ricandidava alla segreteria l'uscente segretarioPiero Fassino ed era favorevole al processo unitario conLa Margherita e alla fondazione del Partito Democratico;
A Sinistra. Per il socialismo europeo (15,1%), che candidava alla segreteriaFabio Mussi ed era espressione del cosiddettoCorrentone, contrario alla formazione di un partito unico con i settori moderati della coalizione;
Per un partito nuovo. Democratico e socialista (9,4%), che aveva come primi firmatariGavino Angius eMauro Zani, i quali richiedevano un legame esplicito alsocialismo europeo.
L'elezione di Piero Fassino alla segreteria fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. Mussi e il vecchioCorrentone annunciarono quindi la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto, a sinistra del futuro Partito Democratico[32] (che poi diverrà il partitoSinistra Democratica). La corrente diGavino Angius la settimana successiva all'assise congressuale deciderà di abbandonare i DS, vista la non certezza dell'adesione alPartito del Socialismo Europeo[33].
II congresso della Margherita
Anche il II congresso dellaMargherita, tenutosi dal 20 al 22 aprile 2007, si svolse con l'obiettivo di dar vita al Partito Democratico, e orientata in tal senso fu l'unica mozione presentata dal Presidente federale del partitoFrancesco Rutelli.
L'assise della Margherita non presentò le medesime divisioni interne verificatesi nei DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centro-sinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel 2001 e successivamente come partito nel 2002. Le uniche voci critiche vennero daArturo Parisi, Ministro della Difesa in carica, e daWiller Bordon, che chiesero lo scioglimento dellecorrenti interne in vista della nascita del PD e che il PD diventasse un vero e proprio partito unico e non una mera federazione di partiti.
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo partito venne effettuato il 23 maggio 2007 con la nomina di un Comitato promotore, ilComitato 14 ottobre, così chiamato con riferimento alla data in cui sarebbe stata eletta l'Assemblea costituente del Partito Democratico[34].
Il comitato fu criticato sia per la scarsa presenza di donne (poco più di un terzo) sia per la totale assenza di giovani (nessuno dei membri aveva meno di 40 anni) dal candidato alle primarie dell'UnioneIvan Scalfarotto e dal ministro della difesaArturo Parisi, uno dei 45.[35]
IlComitato definì lemodalità di svolgimento delle primarie per l'elezione dell'Assemblea Costituente Nazionale e delle Assemblee Costituenti Regionali, con i rispettivi Segretari.
Leprime elezioni primarie del PD il 14 ottobre 2007, da sinistra a destra: Schettini Gherardini, Letta, Bindi, Prodi, Veltroni e Adinolfi
Il 31 luglio 2007 il Coordinamento Nazionale delle primarie ufficializzò le candidature alla carica di Segretario Nazionale del PD:Mario Adinolfi,Rosy Bindi,Pier Giorgio Gawronski,Jacopo Schettini Gherardini,Enrico Letta eWalter Veltroni. La candidatura di Schettini fu successivamente apparentata a quella di Gawronski. Vennero inoltre presentate delle liste di candidati all'assemblea costituente del PD, collegate a uno dei candidati alla segreteria.
Alle elezioni costituenti di domenica 14 ottobre 2007 si registrò una partecipazione superiore alle aspettative con 3 554 169 voti validi[36].
Le liste collegate a Walter Veltroni (Democratici con Veltroni,Ambiente, Innovazione, Lavoro,A Sinistra per Veltroni e altre liste locali) ottennero complessivamente il 75,82%, decretando automaticamente l'elezione di Veltroni a Segretario Nazionale del PD, avendo superato il 50% dei voti validi. La listaCon Rosy Bindi democratici, davvero ricevette il 12,83%, iDemocratici per Enrico Letta l'11,02% mentre la lista in appoggio di Adinolfi (Generazione U) e quelle in appoggio di Gawronski (Il coraggio di cambiare eNoi per il Partito Democratico) riuscirono a eleggere solo i due candidati alla segreteria ottenendo rispettivamente lo 0,17% e lo 0,07%[36].
Assemblea costituente
Sabato 27 ottobre 2007 avvenne la prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico aMilano, presso laFieramilano. I delegati erano 2 858, eletti attraverso liste bloccate formate col criterio dell'alternanza uomo-donna. Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo, nonché Premier allora in carica, fu eletto primo Presidente dell'Assemblea.
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Veltroni a primo Segretario Nazionale. Al termine l'assemblea approvò un dispositivo proposto da Veltroni, che fra le altre cose stabiliva la nomina di Dario Franceschini a Vice Segretario Nazionale del partito e diMauro Agostini a Tesoriere Nazionale[37].
Vennero poi costituite, all'interno dell'assemblea, tre commissioni di cento componenti ciascuna (con rappresentanza di delegati di tutte le liste proporzionale alla composizione totale dell'assemblea) che dovevano redigere rispettivamente loStatuto, ilManifesto dei Valori e ilCodice Etico nazionali del partito. Stante la struttura federale del PD, analoghi documenti a livello regionale vennero redatti da parte delle Assemblee Costituenti Regionali.
Il 4 novembre 2007 il segretario Veltroni nominò la segreteria del PD, con diciassette membri di cui nove donne (la maggioranza)[38]. Il 7 novembre 2007 fu eletto capogruppo del PD allaCamera dei deputatiAntonello Soro[39], che sostituì Dario Franceschini fino ad allora capogruppo dell'Ulivo, mentre alSenato della Repubblica venne confermata la capogruppo dell'UlivoAnna Finocchiaro.
Nel mese di novembre si insediarono le Assemblee Costituenti Regionali, che elessero i rispettivi Presidenti e formalizzarono l'elezione dei Segretari Regionali. Sempre a novembre, si insediarono delle Assemblee Provinciali provvisorie (formate dai delegati alle Assemblee Costituenti Regionali e Nazionale territorialmente competenti), ciascuna delle quali scelse il proprio Presidente e un coordinatore provinciale, pure essi pro tempore.
Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 avvenne il radicamento territoriale del partito. In ciascun comune vennero richiamate le assemblee degli elettori del 14 ottobre, per costituire i Circoli territoriali del PD. Ciascun Circolo elesse il proprio Coordinamento e i propri delegati per le Assemblee Cittadina (ove nello stesso comune fossero presenti più Circoli territoriali) e Provinciale. Le Assemblee Provinciali e Cittadine così formate elessero nei giorni successivi i rispettivi Presidenti e i Segretari Provinciali e Cittadini. Inoltre all'interno di ciascun Circolo territoriale il Coordinamento elesse il Coordinatore del Circolo (che coincide col Segretario Cittadino nei comuni ove fosse costituito un solo Circolo territoriale).
Nella seconda riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale, sabato 16 febbraio 2008 a Roma, vennero approvati lo Statuto, il Manifesto dei Valori e il Codice Etico. Lo statuto prevedeva tra l'altro la possibilità di costituire, accanto ai Circoli territoriali, anche dei Circoli ambientali (nei luoghi di lavoro o di studio) e dei Circoli on line. Venne fissata per l'ottobre 2009 la data della prima convenzione del PD, con il rinnovo di tutte le cariche nazionali e regionali, che successivamente avranno invece mandato quadriennale.
Sede e simbolo
Il 9 novembre venne inaugurata la sede nazionale del PD, aRoma in piazza Sant'Anastasia, nei pressi delCirco Massimo.
Il 21 novembre il PD presentò il suo nuovo simbolo tricolore, elaborato dal grafico venticinquenne molisano Nicola Storto. PerErmete Realacci,responsabile della comunicazione del partito, «il simbolo assume su di sé l'identità nazionale con molta forza. Infatti, i tre colori rispondono a tre tradizioni diverse dell'Italia. Il verde è la tradizione laica e ambientalista, il bianco è il solidarismo cattolico, il rosso è il colore del lavoro e del socialismo. Il risultato è una sintesi molto forte». La definizione e l'idea di partitoverde-bianco-rosso nel segno delle anime del PD e della bandiera nazionale venne coniata per la prima volta dal candidato alla segreteria nazionaleJacopo Schettini Gherardini in una lettera aperta pubblicata dal sito del PD il 5 settembre, ed è il titolo della sua candidatura presentata dal primo numero del periodico ufficiale del PD[40].
Appena sorto, il Partito Democratico assunse immediatamente il ruolo di maggiore forza politica all'interno delsecondo Governo Prodi. Il segretario Walter Veltroni intuì rapidamente la necessità di avviare un dialogo con le varie forze politiche per la creazione di importanti riforme, ritenute necessarie per la modernizzazione dello Stato. L'11 novembre Veltroni lanciò una nuova proposta di legge elettorale elaborata dalcostituzionalistaSalvatore Vassallo[41], nell'ambito di una riforma che coinvolgesse anche i regolamenti parlamentari e la Costituzione, dando l'appoggio del PD alla proposta di revisione costituzionale al vaglio della Camera dei Deputati[42].
Nei giorni successivi si assistette alla fine dellaCasa delle Libertà, coalizione di opposizione: ilGoverno Prodi II, la cui caduta era stata data per certa al Senato daSilvio Berlusconi agli alleati[43], tra il 14 e il 15 novembre passò indenne il delicato passaggio dellaFinanziaria aPalazzo Madama[44]. A seguito di questo fatto, laLega Nord, l'Unione di Centro e soprattuttoAlleanza Nazionale rivolsero pesantissime critiche aForza Italia e raccolsero l'invito di Veltroni ad approvare insieme alcune riforme istituzionali. A stretto giro, lo stesso Berlusconi abbandonò il rifiuto di ogni dialogo con la maggioranza e si dichiarò disposto a discutere con Veltroni di legge elettorale, annunciando la fine della sua difesa al bipolarismo e il gradimento per il sistema proporzionale.
A fine novembre, dopo il fallimento dellaspallata della Casa delle Libertà (termine giornalistico per indicare i tentativi di Berlusconi di far cadere ilGoverno Prodi II), la coalizione di centro-destra sembrò frantumarsi in uno scontro traGianfranco Fini ePier Ferdinando Casini da una parte, e Silvio Berlusconi dall'altra[45]. Ormai rassegnati all'idea che la caduta del governo non fosse imminente, tutti i partiti dell'opposizione accettarono dunque (pur con motivazioni diverse) la proposta di dialogo sulleriforme lanciata con forza da Veltroni e Franceschini.
Il segretario del PD incontrò quindi, in rapida successione, i leader della maggioranza e dell'ex CdL per discutere e cercare di trovare un accordo su una nuova legge elettorale, sulla riforma dei regolamenti parlamentari e della parte II dellaCostituzione.
La riforma della legge elettorale che si stava delineando mirava alla creazione di un sistema sostanzialmente bipartitico e avrebbe dunque tenuto fuori dal parlamento i partiti più piccoli. Il leader del PDWalter Veltroni, inoltre, dichiarò che quando si sarebbe andati alle elezioni, qualunque legge elettorale fosse stata in vigore, il PD si sarebbe presentato da solo, senza stringere alleanze con nessun altro partito politico in quanto il partito aveva una "vocazione maggioritaria"[46] (circostanza che non si sarebbe poi verificata in quanto alle elezioni del 2008 il PD si alleò con l'Italia dei Valori).
A seguito di questa dichiarazione, raccontò lo stessoRomano Prodi,Clemente Mastella, a capo della piccola formazione dell'UDEUR, temendo di rimanere fuori dal parlamento innescò una crisi di governo. Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi venne così sfiduciato al Senato.[47]
Il PD di Veltroni appoggiò il tentativo di formare un governo attorno a una convergenza fra le forze politiche sulla riforma elettorale, affidato dal Capo dello StatoGiorgio Napolitano al Presidente del SenatoFranco Marini. Tuttavia il tentativo non riuscì per la ferma opposizione del centro-destra, ora ricompattato dalla prospettiva di una vittoria elettorale imminente.
Nei giorni successivi allo scioglimento delle Camere, il PD scelse di formare le sue alleanzeesclusivamente su base programmatica, il che si risolse con l'esclusione di ogni apparentamento con laSinistra Arcobaleno e con, invece, la formazione di una coalizione con l'Italia dei Valori diAntonio Di Pietro che inizialmente propose di formare gruppi parlamentari unici dopo le elezioni[48], ma cambiò in seguito idea[49]. Si giunse anche a un accordo con iRadicali Italiani, che implicò l'inserimento di alcuni loro esponenti nelle liste del PD; nonostante gli sforzi, non si giunse a un accordo con ilPartito Socialista Italiano, il quale non accettò di rinunciare al suo simbolo per inserire suoi esponenti nelle liste del PD, presentando così una lista separata indipendente.
Dopo la presentazione delle liste ufficiali dei candidati scoppiò una polemica interna al Partito a causa di alcune esclusioni eccellenti. L'esclusione diCiriaco De Mita e quella diGiuseppe Lumia, ex Presidente della Commissione Antimafia, furono motivate dall'esigenza di partito di non candidare persone con più di tre legislature. A questa regola generale si sono fatte 32 deroghe per i cosiddettibig del partito[50], tra cui Walter Veltroni.
Altre polemiche sorsero per la presunta scarsità di candidature femminili con buone possibilità di successo[51].
Infine iRadicali Italiani hanno sostenuto che Veltroni non abbia dato corso al patto siglato: agli occhi della dirigenza Radicale, infatti, non tutte le nove candidature radicali avrebbero l'elezione garantita[52] e, anche se i nove candidati risultarono poi tutti eletti, la dirigenza radicale sostenne che ciò fu possibile solo grazie all'inaspettata esclusione dellaSinistra Arcobaleno dalla ripartizione dei seggi[53].Gianfranco Pasquino, criticando il trattamento subito daiRadicali, ha dichiarato: «Le liste del Partito Democratico, redatte secondo principi di marketing e di rappresentanza settorializzata, "ma anche", burocratico-partitocratica, sono già di per sé pessime.»[54]
Il 16 aprile 2008 viene resa nota una lettera risalente al precedente 23 marzo, giorno diPasqua, in cui Romano Prodi informava il Segretario Veltroni di voler abbandonare l'incarico di Presidenza dell'Assemblea per fare spazio a una nuova generazione di dirigenti[57].
Crisi interna
Dopo leelezioni regionali sarde del 2009 doveRenato Soru, presidente uscente e uomo di punta del PD, viene sconfitto dal candidato delPdLUgo Cappellacci, in considerazione di questo e di altri risultati negativi del partito in consultazioni elettorali precedenti e le forti critiche alla sua gestione, Veltroni si dimette dalla carica di Segretario[58].
Viene riunita sabato 21 febbraio l'Assemblea Nazionale, chiamata a decidere come uscire dal momento di difficoltà e quale strada intraprendere. Si fronteggiano due linee: da una parte chi vuole andare subito aprimarie, a cui far seguire un congresso per lanciare una nuova fase del partito, cambiando profondamente le leadership della classe dirigente del Partito e propone alla segreteria temporaneamenteArturo Parisi; dall'altra parte coloro i quali ritengono sia dannoso aprire la fase congressuale in quel momento, data la vicinanza delle elezioni europee, preferendo confermare alla guida del Partito il vicesegretario di Veltroni, Dario Franceschini. Nel frattempo, l'ex Ministro Pier Luigi Bersani rende pubblica la sua intenzione di correre alle future primarie del PD in vista della Convenzione di ottobre 2009, ipotesi in un primo tempo ventilata anche dall'ex candidato alla Segreteria nel 2007Jacopo Schettini Gherardini. All'Assemblea dei circoli del PD tenutasi nel marzo 2009 è salita alla ribalta[59], col suo applauditissimo intervento,Debora Serracchiani, segretaria comunale per il partito a Udine.
Convocata dopo le dimissioni di Veltroni, l'Assemblea Nazionale presieduta da Anna Finocchiaro, essendo vacante la carica di Presidente del PD, ha eletto, con 1 047 preferenze, Dario Franceschini nuovo Segretario nazionale del Partito, contro i 92 voti raccolti daArturo Parisi[60].
Il nuovo Segretario, eletto con il compito di portare il partito alle elezioni europee e al Congresso di autunno, annuncia di volere cominciare una nuova fase nel partito, basata su inedite e giovani personalità, caratterizzata da un'opposizione più ferma al governo (puntando soprattutto sul tema della crisi economica e finanziaria in atto), mettendo da parte icapibastone e coinvolgendo maggiormente amministratori locali e dirigenti territoriali.
Con l'elezione di Franceschini sono decaduti gli organi direttamente nominati da Veltroni,in primis ilgoverno ombra. Sono stati poi nominati una nuova segreteria e nuovi responsabili per tematiche politiche[61].
Elezioni europee del 2009
La prima importante sfida che il nuovo segretario si trova ad affrontare è quella delleelezioni europee del 2009. Il nodo sulla collocazione europea è stato sciolto ufficialmente solo dopo le votazioni, sebbene Piero Fassino avesse già proposto di formare una federazione con il PSE che abbia dato luogo a un unico gruppo nelParlamento europeo, il quale contenga tutte le forze progressiste europee[62].
La campagna del PD si è basata sulla rivendicazione della suaidentità europeista; inoltre tiene banco la denuncia del particolare approccio alla consultazione elettorale scelto da Silvio Berlusconi, il quale corre in tutte le circoscrizioni elettorali pur essendo incompatibile per quella carica in quantodeputato alla Camera ePresidente del Consiglio dei ministri, opponendogli candidati che siederanno effettivamente all'Europarlamento in caso di elezione.
Alle elezioni del 2009 il Partito Democratico ha ottenuto il 26,1% dei voti, perdendo circa il 7% dei consensi rispetto alle politiche del 2008 (nel corso delle quali il PD comprendeva anche iRadicali, mentre alle europee del 2009 questi avevano una propria lista che ha raggiunto il 2,4%).
La Direzione Nazionale del partito fissa il nuovo congresso («convenzione» secondo lo statuto del partito) all'11 ottobre del 2009 e lenuove elezioni primarie per il 25 ottobre[63].
Inizialmente il Segretario uscente Dario Franceschini non si era espresso sulla possibilità di ricandidarsi alla guida del partito[64], ma il 24 giugno annuncia ufficialmente la sua candidatura per il Congresso e per le primarie[65].
A sua volta, l'ex Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani annunciò la sua candidatura ricevendo l'appoggio di D'Alema[66].
Il 4 luglio, infine, il chirurgoIgnazio Marino confermò a sua volta di voler correre per la segreteria, sostenuto in prima linea daGiuseppe Civati.
Il 23 luglio il Comitato per il Congresso ufficializzò quattro candidature: quelle di Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e Amerigo Rutigliano. Il 28 luglio, però, proprio quest'ultima candidatura viene respinta dallo stesso Comitato, poiché delle 1 542 firme presentate dal candidato, 500 sono risultate appartenenti a persone non iscritte al PD[67]. Il giorno successivo la Commissione Nazionale per il Congresso annunciò anche che la quota degli iscritti che prendono parte alla prima fase congressuale è di 820 607[68].
I risultati definitivi dei congressi nei circoli vennero divulgati l'8 ottobre dalla Commissione Nazionale: Pier Luigi Bersani ottenne255 189 voti pari al 55,13%, seguito da Dario Franceschini con171 041 voti pari al 36,95% e da Ignazio Marino con36 674 voti pari al 7,92%.
Tutti e tre i candidati furono quindi ammessi a partecipare alle elezioni primarie del 25 ottobre 2009. Fu confermata in questa occasione un'ampia partecipazione popolare (3 067 821 votanti), che sostanzialmente confermò l'esito della Convention, dando la vittoria a Pier Luigi Bersani.
La nuova assemblea nazionale elesse il 7 novembre 2009Rosy Bindi come suo presidente[69], dopo un lungo periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni diProdi. Lo stesso giorno furono eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partitoIvan Scalfarotto eMarina Sereni e vicesegretarioEnrico Letta.
Abbandono di Francesco Rutelli
Francesco Rutelli e altri esponenti del PD, già da tempo critici nei confronti di un partito a loro diremai nato, prendono atto della vittoria di Bersani, ma lasciano il partito. Secondo Rutelli, con Bersani si andrebbe verso unpartito democratico di sinistra. (...) la promessa, dunque, non è mantenuta: non c'è un partito nuovo, ma il ceppo delPDS con molti indipendenti di centro-sinistra[70]. Così il 27 ottobre Rutelli annuncia cheoccorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse[71], e il giorno dopo fonda l'associazioneCambiamento e Buongoverno insieme aMassimo Cacciari,Giuliano da Empoli,Lorenzo Dellai,Linda Lanzillotta, Vilma Mazzocco,Roberto Mazzotta, Andrea Mondello,Bruno Tabacci,Elvio Ubaldi eGiuseppe Vita[72][73]. Inutile fino all'ultimo il tentativo di D'Alema per una riconciliazione[74].
Il leader dell'Unione di Centro, Pier Ferdinando Casini, il 12 dicembre 2009 si è detto disponibile alla costituzione di una coalizione con il Partito Democratico e con l'Italia dei Valori nel caso in cui si verificassero elezioni politiche anticipate. L'obiettivo sarebbe la costruzione di unfronte democratico volto a opporsi alla coalizione PdL-Lega e a difendere i principi costituzionali e le istituzioni repubblicane, che rischierebbero di essere compromesse. Ciò accadde a seguito di una dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi[76][77][78].
La proposta è stata accettata dal segretario Pier Luigi Bersani[79] e ha trovato anche l'adesione del segretario diRifondazione Comunista,Paolo Ferrero, che potrebbe dare solo l'appoggio esterno alla coalizione PD-UdC[80].
L'alleanza con i centristi si è realizzata in occasione delleelezioni regionali del 2010 in alcune delle regioni chiamate al voto: inLiguria,Basilicata,Marche ePiemonte. Saltato invece l'accordo nelLazio, dove Casini ha preferito appoggiare laPolverini per ilPdL anzichéEmma Bonino, candidata daiRadicali e che ha provocato il 14 gennaio 2010 l'abbandono dei deputatiEnzo Carra eRenzo Lusetti. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputataPaola Binetti[81]. L'alleanza è stata riproposta dal leader centrista anche nelle settimane successive all'aggressione subita da Berlusconi[82].
In occasione delleelezioni amministrative del 15-16 maggio 2011, il partito in ventuno dei trenta comuni capoluogo e in sette delle undici province chiamate al voto stipula un accordo elettorale con l'Italia dei Valori eSinistra Ecologia Libertà, sancito poi nel settembre successivo eaccordo della foto di Vasto[84]; si presenta invece staccato da uno o da tutti e due i partiti nei comuni di Napoli, Novara, Rovigo, Pordenone, Grosseto, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Carbonia, e nelle province di Vercelli, Macerata, Campobasso e Reggio Calabria. Va sottolineato che a Milano e Cagliari decide di sostenere un candidato espressione diSinistra Ecologia Libertà, in base agli esiti delle primarie di coalizione che hanno decretato la sconfitta del candidato ufficiale del partito[85][86], mentre a Salerno il sindaco uscenteDe Luca decide di continuare a presentarsi solamente con liste civiche e quindi, anche se alla fine la coalizione viene aperta aSinistra Ecologia Libertà ePartito Socialista Italiano, in accordo con il partito, il simbolo non viene presentato. Tale tornata elettorale segna una netta rivincita della coalizione di centro-sinistra in molte delle città chiamate alle urne; analogo esito nelle province, dove il PD e i suoi alleati registrano la vittoria in setteprovince su undici[87].
Aireferendum del 12-13 giugno, il Partito Democratico si dimostra a favore delsì per tutti e quattro i quesiti posti[88], agendo quindi in sintonia con gli altripartiti di centro-sinistra. Il risultato vede una netta affermazione dei sì, e quindi l'abrogazione di tutte e quattro le norme sottoposte a referendum[87].
Le dimissioni vengono formalizzate il 12 novembre e il giorno successivo Bersani esprime il proprio sostegno nell'eventuale, poi diventato certo, esecutivo guidato dal professorMario Monti, dicendo che, con la crisi economica in atto, fosse necessario un governo dal forte profilo tecnico volto a ridare slancio all'economia facendo le riforme necessarie[90][91].
Il primo turno delle primarie si è svolto il 25 novembre 2012 e ha registrato l'affluenza al voto di più di 3 milioni di elettori; Bersani ha ottenuto il primo posto con il 44,9% dei consensi (1 395 096 voti), contro il 35,5% di Renzi (1 104 958), seguono Vendola con il 15,6% (485 689), Puppato al 2,6% (80 628) e Tabacci all'1,4% (43 840)[94]. Domenica 2 dicembre si è svolto il ballottaggio tra i due candidati più votati; Bersani ha ottenuto il 60,9% dei voti (1 706 457) contro il 39,1% di Renzi (1 095 925)[95]. Pertanto Bersani è stato il candidato premier del centro-sinistra alleelezioni politiche del 2013.
Il 29 e 30 dicembre 2012 il PD ha svolto le primarie per la scelta del 90% dei candidati parlamentari che sono andati a comporre le liste in vista delleelezioni politiche del 2013, mentre il restante 10% (in genere inseriti come capilista) è stato composto da personalità stabilite direttamente dal segretarioPier Luigi Bersani. Hanno partecipato, in quest'occasione, 1,2 milioni di persone. Sempre il 29 dicembre è stato presentato lo slogan della campagna elettorale:L'Italia Giusta[96].
Alla Camera il PD ha ottenuto il 25,4% dei voti inItalia, che sommati con i voti delle circoscrizioni estere ne fanno il primo partito. Anche al Senato è il primo partito con il 27,4%. Alla Camera la coalizione di centro sinistra ottiene il premio di maggioranza con il 29,6%, mentre al Senato il 31,6% ottenuto non consente di avere un numero di senatori sufficiente a formare un governo[97][98]. Nel complesso il PD perde quasi 4 milioni di voti rispetto alle precedenti politiche del 2008, quando invece ottenne 12 milioni di consensi[99]. Il 24 e 25 febbraio del 2013 si svolgono anche le consultazioni regionaliin Lombardia,nel Lazio, ein Molise per la scelta dei nuovi presidenti di regione: al Nord il candidato sostenuto dal centro-sinistra,Umberto Ambrosoli, perde il confronto elettorale raccogliendo il 38,24% dei consensi, mentre al CentroNicola Zingaretti del PD diviene il nuovo presidente della regione col 40,65% dei voti, e al SudPaolo Di Laura Frattura, neo-iscritto del partito, vince con oltre il 44%.
Dimissioni di Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi
Il 19 aprile 2013, dopo lamancata elezione diFranco Marini eRomano Prodi aPresidente della Repubblica nonostante la loro scelta come candidati ufficiali del partito,Rosy Bindi si dimette con effetto immediato dalla carica di presidente del PD. Poco dopo, anchePier Luigi Bersani annuncia la propria intenzione di dimettersi da segretario, con effetto a partire dall'elezione del nuovo Capo dello Stato[100][101]. Il giorno dopo, 20 aprile,Giorgio Napolitano viene rieletto Presidente: le dimissioni di Bersani diventano operative e contemporaneamente si dimette l'intera Segreteria Nazionale[102].
Governo Letta (2013-2014)
Dopo le difficoltà incontrate dal mandato esplorativo di Bersani, e le sue successive dimissioni, l'incarico di formare il governo è stato affidato aEnrico Letta, esponente del Partito Democratico, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 24 aprile 2013. Letta riesce a formare in pochi giorni una maggioranza formata dal PD, dalPdL e daScelta Civica. IlGoverno Letta è il 62º della Repubblica Italiana, il primo della XVII legislatura, in carica a partire dal 28 aprile 2013, giorno in cui ha prestato giuramento. La fiducia è stata ottenuta sia alla Camera sia al Senato, rispettivamente il 29 e il 30 aprile.
In seguito alle dimissioni diPier Luigi Bersani, l'11 maggio 2013Guglielmo Epifani viene eletto nuovo segretario dall'assemblea del partito con 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534.[103]
Giuseppe Civati, deputato ed ex consigliere regionale inLombardia, che aveva già annunciato nel novembre 2012 sul suo blog l'intenzione di candidarsi alla guida del partito,[118] ha lanciato ufficialmente la propria candidatura a segretario in un'iniziativa politica organizzata a Reggio Emilia il 5-6-7 luglio 2013.[119][120] Tra i suoi sostenitori ci sonoWalter Tocci,Felice Casson,Corradino Mineo eLaura Puppato.[121]
Con il 67,55% dei voti, l'8 dicembre vince leconsultazioni primarie il sindaco fiorentino Matteo Renzi[122], proclamato segretario nazionale il successivo 15 dicembre dalla nuova Assemblea eletta del Partito Democratico.[123] La nuova assemblea nazionale elesse, sempre lo stesso giorno,Gianni Cuperlo come suo presidente,[124] dopo un periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni diRosy Bindi. Ancora il 15 dicembre 2013 sono stati eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partitoMatteo Ricci eSandra Zampa, mentre il 28 marzo 2014 sono stati nominati vicesegretariLorenzo Guerini eDebora Serracchiani.
Il 21 gennaio 2014 il presidente del PD Gianni Cuperlo annuncia le sue dimissioni, dopo essere entrato in contrasto con il segretario Matteo Renzi riguardo alla discussione sulla riforma della legge elettorale.
Adesione al Partito Socialista Europeo
Il 27 febbraio 2014 il Partito Democratico, dopo anni di discussione, decide il suo ingresso ufficiale nelPartito del Socialismo Europeo. La decisione è stata presa dal direttivo del partito con 121 sì, 1 solo no, e 2 astenuti (su un totale di 125 presenti). L'entrata dei democratici nei socialisti europei era uno dei punti presenti nel programma elettorale diMatteo Renzi nelle primarie per la corsa alla segreteria del partito.[125]
Il 13 febbraio 2014 il premierEnrico Letta viene sfiduciato da una mozione diMatteo Renzi nella Direzione Nazionale del Partito Democratico, con un documento in cui si chiedeva un cambio dell'esecutivo; Letta si dimette il giorno dopo.[126] Il 17 febbraio seguente, Renzi riceve quindi l'incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di formare un nuovo "governo di larghe intese": dopo aver sciolto la riserva, il 21 febbraio il segretario del PD presenta i ministri del nuovo esecutivo da lui presieduto, giurando il giorno successivo dinanzi al presidente della Repubblica presso ilQuirinale.[127] La squadra è composta da esponenti di diversa provenienza politica, dalNuovo Centrodestra aScelta Civica, oltre che da alcuniindipendenti e da altri partiti minori. IlGoverno Renzi è il 63º della Repubblica Italiana, il secondo della XVII legislatura.
Elezioni regionali ed europee del 2014
Il 16 febbraio e il 25 maggio del 2014 si tengono le consultazioni regionali inSardegna, inPiemonte e inAbruzzo. Queste hanno un esito positivo per i candidati del Partito Democratico, rispettivamenteFrancesco Pigliaru,Sergio Chiamparino eLuciano D'Alfonso, tutti e tre eletti nuovi presidenti di regione con il 42,45%, 47,09% e il 46,26% delle preferenze.
Il 25 maggio dello stesso anno si tengono anche leelezioni europee, che similmente alle regionali hanno un esito positivo per il PD. Il partito raggiunge il 40,81% dei consensi pari a 11 172 861 elettori, guadagnando 2 557 197 voti rispetto allepolitiche del 2013 e 10 nuovi seggi alparlamento europeo, che si aggiungono ai 21 già presenti e gli permettono di diventare la prima rappresentanza numerica all'interno delPSE e dell'intera assemblea; il Partito Democratico stacca di quasi venti punti il secondo competitore italiano, ilMovimento 5 Stelle, ottenendo il miglior risultato di sempre in fatto di percentuale e il secondo in fatto di numero di voti, non superando in senso assoluto gli elettori dellepolitiche del 2008[128]. La soglia del 40% di voti, se non si tiene conto della differente e significativa astensione, era finora stata raggiunta inItalia dalla solaDemocrazia Cristiana, nellepolitiche del 1948,del 1953 edel 1958, e mai da un partito disinistra ocentro-sinistra; in quest'area, il risultato del Partito Democratico supera, ma solo in termini percentuali e non in termini di voti reali, anche i precedenti delPartito Comunista Italiano, allepolitiche del 1976 con 12 616 650 elettori, e alleeuropee del 1984 (nell'unico anno del "sorpasso" del PCI sulla DC) con 11 714 428 voti. A livello europeo il PD è il primo partito europeo per voti reali espressi (seguito sempre dalla CDU/CSU che raggiunge i 10 404 287 voti totali), il primo partito di centrosinistra europeo per voti (seguito dallaSPD tedesca con 7 999 995 voti) e il secondo per numero di eletti (primo se si considera soltanto la CDU che esprime 29 eurodeputati senza tener conto dell'equivalente bavarese CSU che ne esprime 5 considerati convenzionalmente come unico partito, sicuramente il PD è il primo partito in termini di rappresentanza in relazione alla proporzionalità demografica e le relative quote di eletti spettante a ogni singolo Stato membro esprimendo 31 eurodeputati sui 73 spettanti all'Italia rispetto ai 34 della CDU-CSU sui 99 della Germania).
A gennaio 2015 inLiguria si sono svolte le primarie per eleggere il candidato presidente del centrosinistra alle regionali del 31 maggio. A vincere è stataRaffaella Paita (52%), maSergio Cofferati, secondo arrivato col 46%, esce dal PD denunciando gravi brogli durante la consultazione. Poco dopo lascia il PD anche il deputatoLuca Pastorino, già sindaco diBogliasco, che diventa poi il candidato alla presidenza della regione ligure di una coalizione composta da SEL, PRC e altre liste di sinistra.
Il 6 maggio 2015 ancheGiuseppe Civati, dopo molti mesi di disaccordo con il governo Renzi, lascia il PD in seguito accentuato all'approvazione della legge elettoraleItalicum.
Il 31 maggio si sono svolte le elezioni regionali in sette regioni e comunali in varie città. Per quanto riguarda le regionali risultati sono stati i seguenti:
In Liguria Raffaella Paita col 27,8% (PD al 24%) non è riuscita a vincere. Dopo 10 anni di governo di centrosinistra la regione è passata in mano al centrodestra che aveva candidatoGiovanni Toti.
In VenetoAlessandra Moretti ha ottenuto il 22,7% contro il 50,1% del presidente uscente dellaLega NordLuca Zaia. Il partito ha subito un vero e proprio tracollo attestandosi attorno al 17%.
In ToscanaEnrico Rossi, appoggiato solo dal PD e da altri partiti minori di centrosinistra, si è fortemente imposto sugli altri candidati avendo ottenuto oltre il 48% dei voti. I democratici sono riusciti ad arrivare al 46%.
In UmbriaCatiuscia Marini è stata confermata presidente. Tuttavia ha perso molti voti rispetto al 2010: Infatti ha preso il 42,8% dei suffragi contro il 57% di cinque anni prima. Il PD ha invece ottenuto il 35% circa.
In CampaniaVincenzo De Luca è riuscito a ottenere il primo posto tra i candidati. Ha raggiunto infatti il 41,1% contro il 38,4% del principale sfidanteStefano Caldoro. Il PD col 19% è il primo partito in regione seguito daForza Italia al 17,8% e dalMovimento 5 Stelle al 17%[129].
Nelle MarcheLuca Ceriscioli è diventato presidente di regione avendo ottenuto il 41%. Il Partito Democratico ha ottenuto il 36%.
In Puglia il segretario regionale del PDMichele Emiliano è riuscito facilmente ad arrivare alla carica di presidente poiché il centrodestra si è presentato diviso e la coalizione del centrosinistra è arrivata oltre il 47% dei voti.
Per quanto riguarda le amministrative il PD ha perso capoluoghi comeVenezia eMatera.
Il 24 giugno anche i deputatiStefano Fassina, viceministro dell'Economia delgoverno Letta ed ex responsabile economico del partito, eMonica Gregori lasciano il partito, soprattutto per le divergenze sul disegno di legge di riforma scolastica.[130]
Il 28 ottobre 2015 il senatoreCorradino Mineo, già in dissenso da tempo con il partito, avendo votato contro le indicazioni del partito su Jobs Act, riforma scolastica, Italicum, Rai e, per ultimo, il DDL Boschi della Riforma della Costituzione, lascia ufficialmente il partito.[131]
Nel mese di novembre 2015 si è conclusa la procedura diconcordato preventivo del quotidiano l'Unità, organo di stampa del partito, per circa 125 milioni di euro. La Presidenza del Consiglio, dopo aver tentato senza successo di rivalersi sul patrimonio immobiliare dei Democratici di Sinistra, ha versato 107 milioni di euro alle banche creditrici, in base alla legge 11 luglio 1998, n. 224, proposta dal governo Prodi, che ha introdotto la garanzia statale sull'esposizione dei giornali di partito[133]
A Roma il PD candida il vicepresidente della CameraRoberto Giachetti che al primo turno arriva secondo col 24,78%, e al ballottaggio perde contro la candidata del M5S,Virginia Raggi, prendendo il 32,74%
A Milano il PD si allea conSinistra Italiana e candida l'ex Commissario diExpoGiuseppe Sala che vince il primo turno con il 41,7% con circa un punto di vantaggio sul candidato delCentrodestraStefano Parisi. Al ballottaggio Sala vince con il 51,7% dei voti;
A Napoli il PD si allea conArea Popolare eALA e candida la deputataValeria Valente che non riesce a entrare al ballottaggio, arrivando terza con il 21,13%;
A Torino il PD candida il sindaco uscentePiero Fassino che vince il primo turno con il 41,8% ma perde il ballottaggio contro la candidata del M5S,Chiara Appendino, prendendo solo il 45,44%;
A Bologna il PD candida il sindaco uscenteVirginio Merola che vince il primo turno con il 39,46% con circa venti punti di vantaggio sulla candidata del CentrodestraLucia Borgonzoni. Al ballottaggio Merola vince con il 54,64%;
A Trieste il PD si allea con Sinistra Italiana e candida il sindaco uscenteRoberto Cosolini che al primo turno arriva secondo con il 29,21% e al ballottaggio perde contro il candidato del Centrodestra, l'ex sindaco,Roberto Dipiazza, prendendo il 47,37%.
A Cagliari il PD si allea con Sinistra Italiana eRifondazione Comunista e candida il sindaco uscenteMassimo Zedda che vince al primo turno con il 50,86%.
Il 4 dicembre 2016 si tiene ilReferendum costituzionale che vede una partecipazione di circa il 65% degli italiani e una vittoria del NO con il 59% contro il 41% degli elettori favorevoli.
Dimissioni del governo Renzi e nuovo governo Gentiloni (2016-2018)
La notte tra il 4 e il 5 dicembre 2016, preso atto della sconfitta nel referendum,Matteo Renzi conferma le proprie dimissioni dapresidente del Consiglio, cosa che aveva più volte dichiarato durante la campagna elettorale in caso di sconfitta. Renzi sale alQuirinale per un incontro con ilpresidenteMattarella, il quale chiede a Renzi di formalizzare le dimissioni dopo l'approvazione del Senato alla legge di Bilancio. Il 7 dicembre ilSenato approva la legge di Bilancio con 166 sì, 70 no e 1 astenuto, dopodiché Renzi sale nuovamente al Quirinale dove rassegna le proprie dimissioni e quelle del governo da lui presieduto, rimanendo in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Paolo Gentiloni riceve la campanella da Matteo Renzi, suo predecessore, durante il passaggio di testimone
Il Governo Gentiloni ha subito una variazione alla compagine di maggioranza rispetto al precedente governo, infattiScelta Civica eALA non fanno parte della maggioranza. Nonostante ciò, il nuovo esecutivo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 368 sì e 105 no, mentre al Senato ha ottenuto 169 sì e 99 no.
Tra i primi atti del nuovo governo vi sono la riapertura dell'ambasciata italiana aTripoli, l'aggiornamento deiLEA e la firma di un accordo con il presidente libicoFayez al-Sarraj con lo scopo di ridurre l'arrivo in Italia di ulteriori flussi migratori provenienti dall'Africa settentrionale, oltre alla riforma dellaProtezione Civile.
Il 19 febbraio 2017, dopo mesi di polemiche rivolte a lui dalla minoranza del partito, Matteo Renzi rassegna le proprie dimissioni anche da segretario del PD aprendo così la fase congressuale e il Presidente del partitoMatteo Orfini viene così nominato reggentead interim.[134][135]
Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 si assiste a una forte flessione nei voti per il Partito Democratico, che ha riscosso il peggior risultato della sua storia attestandosi su un consenso di circa il 19% sia per la Camera sia per il Senato. A seguito dell'esito deludente, il segretario Matteo Renzi ha annunciato per la seconda volta le proprie dimissioni.[142][143] Le dimissioni vengono formalizzate il 12 marzo 2018 davanti alla Direzione Nazionale del partito, che nominaMaurizio Martina segretarioad interim.
Segreteria Martina (2018)
All'Assemblea Nazionale del 7 luglio 2018 il segretario reggente Maurizio Martina si candida come segretario e viene eletto seduta stante, con il compito di guidare la fase congressuale straordinaria aperta dal suo stesso intervento.[144] Il 17 novembre 2018 Martina si dimette e il presidente Orfini scioglie l'Assemblea, dando così inizio alla fase congressuale tenutasi a marzo 2019.
In seguito al voto tra gli iscritti risultano ammessi alle primarie Nicola Zingaretti (47,38% dei voti), Maurizio Martina (36,10% dei voti) e Roberto Giachetti (11,13% dei voti); risultano invece esclusi Boccia (che annuncia il suo appoggio a Zingaretti), Saladino (che annuncia il suo appoggio a Martina) e Corallo.
Le elezioni primarie si tengono il 3 marzo 2019 e vedono la partecipazione di 1 582 083 persone: risulta vincitore Nicola Zingaretti con il 66% dei voti e 653 seggi nell'Assemblea Nazionale. Il 16 marzo 2019 l'Assemblea Nazionale proclama Zingaretti nuovo segretario, eleggendo altresìPaolo Gentiloni Silveri alla presidenza del partito; vengono invece elette vicepresidentiDebora Serracchiani eAnna Ascani.[145] Viene inoltre eletta una nuova Direzione nazionale, che include esponenti non iscritti al partito (comeMarco Furfaro e Maria Pia Pizzolante).[146]
Nell'agosto 2019, ilvicepremier Matteo Salvini annunciò una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Conte, dopo aver aumentato le tensioni all'interno della maggioranza.[150] La mossa di Salvini giunse subito dopo un voto al Senato in merito allo stato di avanzamento dellaferrovia ad alta velocità Torino-Lione (TAV), in cui la Lega votò contro un tentativo del M5S di bloccare i lavori di costruzione.[151] Molti analisti politici ritengono che la mozione di sfiducia sia stato un tentativo di forzare elezioni anticipate per migliorare la posizione della Lega in Parlamento, assicurando a Salvini di divenire il prossimo Presidente del Consiglio.[152][153][154] Il 20 agosto, a seguito del dibattito parlamentare in cui Conte accusò duramente Salvini di essere un opportunista politico e di aver "scatenato la crisi politica solo per servire il suo interesse personale"[155] il Presidente del Consiglio rassegnò le proprie dimissioni al Presidente della RepubblicaSergio Mattarella.[156]
Il 21 agosto Mattarella avviò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari. Lo stesso giorno, la direzione nazionale del PD si aprì ufficialmente a un governo con il Movimento 5 Stelle,[155] basato su europeismo,economia verde,sviluppo sostenibile, lotta contro ladisuguaglianza economica e una nuova politica sull'immigrazione.[157] Tuttavia i colloqui con il presidente Mattarella portarono a un risultato poco chiaro, quindi Mattarella annunciò un secondo giro di consultazioni per il 27 o 28 agosto.[158]
Nei giorni precedenti al secondo giro di consultazioni sorse una diatriba tra PD e M5S,[159] mentreLiberi e Uguali (LeU) annunciava il suo sostegno a un governo M5S-PD.[160] Il 28 agosto, il leader del PDNicola Zingaretti annunciò alPalazzo del Quirinale la sua posizione favorevole alla formazione di un nuovo governo con il M5S, conGiuseppe Conte come premier.[161] Lo stesso giorno, Mattarella convocò Conte al Palazzo del Quirinale per il 29 agosto per dargli il compito di formare un nuovo governo.[162]
Il 1º settembre il fondatore del M5SBeppe Grillo sostenne fortemente un'alleanza con il PD, descrivendola come «un'occasione unica» per riformare il Paese.[163] Il 3 settembre i membri del Movimento 5 Stelle votarono sulla cosiddetta «piattaforma Rousseau» a favore di un accordo con i dem, sotto la presidenza di Giuseppe Conte, con oltre il 79% di voti positivi su quasi 80 000 elettori.[164]
Il 9 settembre la Camera dei deputati ha concesso la fiducia alGoverno Conte II con 343 voti a favore, 263 contrari e 3 astensioni.[165][166] Il giorno seguente la discussione sul voto di fiducia viene effettuata al Senato con 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti.[167]
Nel novembre 2019 il PD effettua numerose modifiche al proprio statuto: viene posto termine all'automatismo tra la carica di segretario e quella di candidato premier, la Convenzione Nazionale è ribattezzata Congresso Nazionale, viene modificata la composizione della Direzione Nazionale e l'antifascismo è incluso tra i valori fondamentali del partito. Le modifiche vengono approvate dall'Assemblea Nazionale con 566 sì,1 no e 5 astenuti.[180]
Crisi del governo Conte II e appoggio al governo Draghi
A seguito delle dimissioni delle ministre diItalia Viva e l'apertura della crisi di governo il 13 gennaio 2021, il Partito Democratico vota a favore della fiducia allaCamera e alSenato rispettivamente il 18 e il 19 gennaio. Mentre aMontecitorio il governo si vede confermata la maggioranza assoluta con 321 voti favorevoli, 259 contrari e 27 astenuti (i deputati diItalia Viva), aPalazzo Madama, la fiducia viene confermata con la maggioranza relativa di 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti (i senatori diItalia Viva).
A seguito di un tentativo non riuscito di ricostruire la maggioranza sostituendo i senatori di Italia Viva con altri di formazioni minori (i cosiddetti "responsabili"), ilpresidente del ConsiglioConte rassegna le sue dimissioni il 26 gennaio. Dopo le consuete consultazioni, tre giorni dopo ilPresidente della Repubblica fornisce alPresidente della CameraRoberto Fico un mandato esplorativo nel tentativo di ricostruire la maggioranza che aveva sostenuto fino a quel momento il governo, o di trovare una nuova. Tuttavia, il 2 febbraio, il mandato esplorativo viene rimesso nelle mani del Capo dello Stato dal Presidente della Camera, avendo avuto esito negativo. Poco dopo, ilpresidenteMattarella riferisce dell'impossibilità di andare a elezioni a causa della pandemia e del termine della presentazione delpiano per accedere al fondo europeoNext Generation Eu il 30 aprile 2021, quindi, invocando la disponibilità di tutti i partiti, annuncia che il giorno seguente avrebbe conferito l'incarico a una personalità di alto profilo per formare il governo.[181]
Nel marzo 2021 il segretario Zingaretti ha annunciato le sue dimissioni a causa di polemiche e questioni interne del partito.[182][183]
Segreteria Letta (2021-2023)
Il 14 marzo 2021 l'Assemblea del partito ha elettoEnrico Letta segretario del PD, con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti.[184] Durante il suo mandato il Partito Democratico rimarrà fermamente nella maggioranza delgoverno Draghi fino alle sue dimissioni e alla indizione di nuove elezioni politiche.
Alla luce del risultato elettorale, Letta ha annunciato che non si sarebbe ricandidato a segretario in occasione del nuovo congresso nazionale del partito,[187] già previsto per i primi mesi del 2023, ma è comunque rimasto in carica per accompagnare il partito verso la fase congressuale, apertasi con l'assemblea nazionale di sabato 19 novembre,[188] che ha fissato la data delle prossime primarie al 19 febbraio 2023 (poi posticipata al 26 febbraio).
Il 21 gennaio 2023 l'Assemblea nazionale riunita a Roma approva il nuovo manifesto dei valori,[189] senza che però sia stato contestualmente abrogato il precedente, risalente alla fondazione del partito stesso nel 2008.[190]
Segreteria Schlein (2023-)
Elly Schlein, prima segretaria donna del Partito Democratico.
In vista delle elezioni primarie indette per eleggere un nuovo segretario del PD vengono avanzate quattro candidature: quelle diStefano Bonaccini,Gianni Cuperlo,Paola De Micheli edElly Schlein. Nel mese di febbraio gli iscritti del partito esprimono la loro preferenza nei circoli: risultano due candidati per le primarie del 26 febbraio, Bonaccini, che con il 52,87% ottiene la maggioranza dei voti degli iscritti, e Schlein, che ottiene il 34,88%.[191] Il 26 febbraio 2023, alleprimarie, la candidataSchlein ottiene invece circa il 53,75% di preferenze, su 1 092 042 totali, e 14 regioni su 20, superando il candidato avversarioStefano Bonaccini che, nella precedente votazione degli iscritti, si era classificato primo.
Il 12 marzo 2023 l'Assemblea Nazionale del PD proclama ufficialmenteElly Schlein nuova segretaria.[192] Lo stesso giorno la neosegretaria propone come nuovopresidente del partito Stefano Bonaccini, precedentemente da lei sconfitto alle primarie, che viene eletto.[193] Al Congresso parteciparono anche gli iscritti diArticolo Uno, in vista di un superamento della scissione del 2017.[194][195] Il definitivo ritorno si avrà con l'assemblea nazionale del 10 giugno 2023, quando il segretario di Art.1Roberto Speranza dichiara lo scioglimento del soggetto politico per confluire nel Partito Democratico.[196][197]
Nei primi mesi della segreteria Schlein il partito si fa promotore di proposte alternative alla riforma costituzionale promossa dal Governo Meloni (tra cui l'introduzione dellasfiducia costruttiva)[198] e, assieme alle altre forze di opposizione, di una proposta di legge per l'introduzione di unsalario minimo di 9 euro l'ora.[199][200]
Ha inoltre sostenuto e proposto, comepolitiche sociali, ilbonus bebè al fine di incentivare lanatalità e contribuire alle spese per il suo sostegno;[218] lalegge sullospreco alimentare per destinare, a fini di solidarietà sociale, tonnellate di cibo in eccesso che prima venivano sprecate;[219] ilreddito d'inclusione (REI), cioè una misura nazionale di contrasto allapovertà e all'esclusione sociale;[220][221] lalegge sul Dopo di noi per fornire assistenza alle persone condisabilità grave prive del sostegno familiare, volta a favorire il loro benessere, inclusione sociale e autonomia;[222] l'assegno unico universale mensile per ogni figlio (fino ai 21 anni) di tutte le famiglie per favorire lagenitorialità e sostenere le famiglie.[223][224][225] Il partito si è inoltre schierato contro un eventualeblocco navale con l'Africa.[226]
Sostiene l'estensione delcongedo di paternità obbligatorio a tre mesi per sostenere la maternità e per «liberare il tempo delle donne». Tra le altre proposte c'è anche una percentuale più alta diretribuzione per i periodi di congedo parentale facoltativo (che oggi si ferma al 30% dello stipendio), un piano nazionale per rendere gratuite le spese sostenute nei primi mille giorni di vita dei bambini e un azzeramento dei costi dell'istruzione per le famiglie a reddito medio basso.[239][240]
Sostiene inoltre il rifinanziamento del fondo per icentri antiviolenza e per i centri per le vittime della tratta delle donne con incentivazione dei centri protetti, l'inserimento delle donne vittime nel mondo del lavoro, la formazione specifica delle forze dell'ordine e del personale sanitario sugli aspetti dellaviolenza di genere.[241] Il partito è contrario a un'eventuale riapertura dellecase di tolleranza[242] e all'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.[243]
Favorevole inoltre alleadozioni per single e coppie omosessuali (anche se in modo ambiguo), almatrimonio egualitario, allaparità salariale per favorire l'occupazione femminile e imporre l'equità nelle retribuzioni e per affrontare le disparità di reddito tra uomini e donne[244][245] Vi sono invece posizioni contrastanti all'interno del partito sullasurrogazione di maternità.[246]
Nel corso degli anni di governo, ha proposto e approvato diverse riforme economiche, tra cui: l'introduzione del pianoJobs Act per ridurre la disoccupazione stimolando le imprese ad assumere;[250] l'eliminazione del pagamento dell'IMU sull'abitazione principale (dal 2014 viene infatti pagata esclusivamente dai proprietari di fabbricati di categorie catastali A/1, A/8 e A/9);[251] l'introduzione del pianoIndustria 4.0 per promuovere lo sviluppo tecnologico, l'innovazione e la digitalizzazione delle imprese italiane;[252][253] l'introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata per semplificare e combattere l'evasione; l'introduzione del cumulo gratuito delle pensioni;[254] l'aggiunta di 80 euro al mese a dieci milioni di dipendenti con uno stipendio mensile minore di 1 500 euro per la competitività e la giustizia sociale.[255] Il partito supporta l'introduzione delsalario minimo[256] e delreddito di cittadinanza[257] la lotta contro ildenaro contante[258] e l'introduzione dellaweb tax e dellasugar tax,[259][260] oltre che la costruzione deiTAV,[261] delterzo valico,[262] delponte sullo stretto di Messina,[263] delGasdotto Trans-Adriatico[264] e delMOSE.[265]
Ambiente
Il PD si definisce un partitoambientalista[266] e negli anni di governo ha introdotto leggi al riguardo, come ad esempio lalegge sugli ecoreati (che prevede pene per i delitti contro l'ambiente)[267] e lalegge sullaciclabilità (per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, promuovendo l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto).[268] Il partito ha inoltre l'obiettivo di fermare ilcambiamento climatico e rilanciare lo sviluppo sostenibile per giungere al dimezzamento delle emissioni digas serra nel 2030 e a zero emissioni nel 2050, mediante un piano di investimenti per ladecarbonizzazione del sistema energetico europeo e l'obbiettivo di attuare una strategia contro l'inquinamento della plastica in cui tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere riciclabili, compostabili o riutilizzabili.[244][269] Il partito è favorevole alla costruzione deitermovalorizzatori[270] e contrario alla costruzione dicentrali nucleari.[271]
Giustizia
Per quanto riguarda lagiustizia, il partito ha sostenuto e introdotto il reato ditortura e di istigazione alla tortura nel codice penale;[272][273] l'autorità nazionale anticorruzione (per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari);[274] il codice antimafia (che prevede modifiche alle leggi antimafia e delle misure di prevenzione);[275] la legge sul reato diomicidio stradale e di lesioni personali stradali;[276] la legge sulla responsabilità civile deimagistrati (al fine di rendere effettiva la disciplina che regola la responsabilità civile dello Stato e dei magistrati);[277] ilprocesso civile telematico;[278] la legge sulcaporalato (per il contrasto ai fenomeni dellavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo).[279]
Sullacultura il partito ha: stabilito l'entrata gratuita ogni prima domenica del mese all'interno di tutti gli istituti e i luoghi di cultura (monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali);[283] introdotto ilbonus cultura da 500 euro per tutti i diciottenni da poter spendere esclusivamente per libri, cinema, musei, concerti;[284] assegnato unacarta elettronica da 500 euro a ogni docente di ruolo per il proprio aggiornamento e la propria formazione;[285] introdotto l'art bonus (ovvero un credito di imposta per la tutela delpatrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio delturismo);[286] abolito lacensura cinematografica per "superare il sistema di controlli e interventi che consentiva allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti".[287][288]
Varie sono state in passato le iniziative per il riconoscimento dei diritti LGBT da parte del Partito Democratico.
Nel 2011 la deputata demAnna Paola Concia presenta una proposta di legge contro l'omofobia, la cui pregiudiziale di costituzionalità viene tuttavia approvata dalla Camera, affossando quindi il disegno di legge.[298]
Nel luglio 2012 l'Assemblea nazionale del partito rende noto che un consistente gruppo ha approvato un documento che prevede il riconoscimento delleunioni civili;Rosy Bindi non mette però ai voti l'ordine del giorno riguardante il pronunciamento sul documento, provocando diversi malumori.[299]
Nel 2013 laCamera approva il ddl n. 1052 "Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e dellatransfobia", di cui primo firmatario risulta il senatore demIvan Scalfarotto. Il testo della legge è tuttavia criticato da molti attivisti perché intende non come una discriminazione «la manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee», così come le condotte assunte da organizzazioni di natura «politica, culturale, sanitaria, di istruzione, di religione o di culto».[300][301] La proposta di legge non viene discussa in Senato e decade dunque con la fine dellaXVII legislatura.[302]
Nel giugno 2014 la senatrice demMonica Cirinnà riunisce in un'unica proposta di testo unificato i disegni di legge sulleunioni civili tra persone dello stesso sesso fino ad allora depositati inSenato. È tuttavia la terza proposta di testo a essere presentata inParlamento il 6 ottobre 2015, al termine dei lavori della commissione parlamentare, e di cui risulta relatrice la stessa Cirinnà.[303]
All'approdo al Senato il disegno di legge porta in gran parte le firme dei parlamentari del PD, tuttavia il sitoGay.it pubblica una lista di senatori dem contrari allastepchild adoption (l'adozione del figlio del partner).[304] Dopo un travagliato dibattito parlamentare che porta all'omissione dell'articolo sullastepchild adoption e dell'obbligo di fedeltà e all'aggiunta deldivorzio breve (cause di diversi malumori),[305] il 25 febbraio 2016 ilgoverno Renzi pone laquestione di fiducia sulla legge. Nel medesimo giorno il ddl viene approvato dalSenato della Repubblica; l'11 maggio il ddl viene approvato anche dallaCamera dei Deputati sempre con la fiducia, e quindi il Presidente della RepubblicaMattarella promulga lalegge n. 76/2016.[303] I voti di senatori e deputati del PD risultano essere tutti favorevoli.
Dopo le unioni civili
All'interno del Partito Democratico nel gennaio 2018 nasceDEMS Arcobaleno, un Comitato tematico che raccoglie esponenti tra cuiMonica Cirinnà,Sergio Lo Giudice eDaniele Viotti, con il fine di rappresentare «dentroDEMS e più estesamente nel partito, un gruppo che nel metodo e nel merito porti avanti le battaglie per i diritti civili LGBTI e non solo».[306]
NellaXVIII legislatura sono stati presentati dalla senatrice Cirinnà i disegni di legge S. 59 "Disposizioni in materia di contrasto alle discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere" e S. 60 "Disposizioni in materia di contrasto alla discriminazione matrimoniale", non ancora discussi in Aula.[307]
Il 19 maggio 2018 l'assemblea nazionale del PD accoglie un ordine del giorno che stabilisce l'adesione del partito a tutti iGay Pride del 2018, oltre a invitare «le realtà locali del Partito e le amministrazioni PD e centrosinistra, che ancora non lo fanno, di aderire e patrocinare i Pride del loro Territorio».[308]
Il 4 novembre 2020 viene approvato alla Camera e trasmesso al Senato il disegno di legge Zan "in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere", opera appunto del relatoreAlessandro Zan e sottoscritto da 37 deputati del Partito Democratico.[309] Il 27 ottobre 2021 non viene approvato dal Senato affossando la legge.
L'ex segretario del PD Matteo Renzi parla nel febbraio 2014 al congresso di Roma delPartito Socialista Europeo (PSE) che sancisce l'adesione del Partito Democratico al PSE
La collocazione europea è stato uno dei principali nodi da sciogliere per il Partito Democratico, diviso tra un'anima di matrice socialdemocratica e un'altra cattolico-riformista. IDemocratici di Sinistra, infatti, facevano parte, sin dalla loro creazione, delPartito Socialista Europeo.La Margherita, invece, nel 2004 aveva fondato un nuovo soggetto, ilPartito Democratico Europeo, collocato nell'area liberaldemocratica.
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, c'era l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che avrebbe potuto portare ad avere un partito senza identità ideologiche oppure all'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. In dissenso con la scelta di non sciogliere il nodo dell'appartenenza europea, la minoranza DS guidata daGavino Angius (in seguito rientrato) decise di non aderire al nascente Partito Democratico, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte e necessario all'appartenenza al PSE.
A tal proposito, ilPSE, nel 7º congresso[310] tenuto aOporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderiscatout-court al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centro-sinistra europeo[311].
In questa direzione andava anche la posizione diRomano Prodi che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche. In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi traPSE eALDE) fino alleelezioni europee del 2009: solo in seguito è stata stabilita una collocazione unitaria.
La scelta è stata quella di non aderiretout-court al PSE, bensì creando un gruppo unico in sede delParlamento europeo con esso, chiamato primaAlleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D).[312]
Alcuni membri della delegazione italiana delGruppo S&D, tra cuiSergio Cofferati[313] eLeonardo Domenici[314] già membri del comitato promotore del nuovo partito, hanno comunque rinnovato nel corso della legislatura la richiesta di una formale entrata del PD all'interno del PSE sollecitando un ulteriore passo oltre il gruppo parlamentare[315]. Dopo diversi anni di limbo, durante il congresso nazionale del 2013, tutti i candidati alla segreteria in campo manifestano il bisogno di aderire pienamente a una famiglia europea e che i tempi siano ormai maturi per aderire pienamente al Partito Socialista Europeo. Per questo, il segretario nazionale uscito dalle Primarie dell'8 dicembre, Matteo Renzi, dopo aver fatto richiesta formale di adesione al PSE il 27 febbraio 2014, entra ufficialmente a far parte della famiglia socialista europea il 1º marzo 2014, in occasione delCongresso di Roma del PSE.
Dopo il successo del 40,8% alle Europee 2014, il PD, in forza dei suoi 31 eurodeputati, risulta essere la prima forza all'interno del gruppo parlamentare europeo del PSE,S&D, arrivando per la prima volta a esprimerne il capogruppo europeo conGianni Pittella.
L'articolo 29, commi 1 e 2 dello statuto del partito recitano che il PD «ai sensi dell'articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l'autonomia». Tali fondazioni, associazioni e istituti vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica e le loro iniziative non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico».[2]
Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come queste ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
Laburisti Dem, correntesocialista democratica fondata daCesare Damiano nel 2017. Ha sostenuto Andrea Orlando al Congresso del 2017, Nicola Zingaretti al Congresso del 2019 ed Elly Schlein al Congresso del 2023.
Logo di Promessa DemocraticaPromessa Democratica, anche dettiCuperliani. Correntesocialista democratica. Fondata nel 2020 in seguito allo scioglimento diSinistra Dem - Campo Aperto, è guidata daGianni Cuperlo. Membri di spicco sonoBarbara Pollastrini,Andrea Giorgis eBrando Benifei. Ha sostenuto Andrea Orlando al Congresso del 2017, Nicola Zingaretti al Congresso del 2019 e alcuni Elly Schlein e Stefano Bonaccini al Congresso del 2023.
Dopo i primi anni in cui era rimasta ai margini del dibattito interno al partito, l'area liberale è diventata maggioritaria dopo ilCongresso del 2013 e l'elezione diMatteo Renzi a Segretario del partito[320], per poi tornare in minoranza con l'elezione a Segretario diNicola Zingaretti nelCongresso del 2019 e l'uscita dei renziani dal PD.
RiforDem, anche dettiGentiloniani. Correnteeuropeista eriformista. È l'unica appartenente all'area liberale ad aver sostenuto la candidatura a segretario di Nicola Zingaretti. Nel 2023 al Congresso sostengono Stefano Bonaccini. Ha come riferimenti principaliPaolo Gentiloni,Lia Quartapelle eMarianna Madia.
Ulivisti 4.0[322].Un gruppo che nasce in seguito all’Assemblea nazionale del marzo 2023. A guidarla sonoex lettiani,Marco Meloni eAnna Ascani, altro membro di spicco èMauro Berruto; sostengono Stefano Bonaccini al Congresso del 2023.
Energia Popolare. Corrente che nasce il 21 luglio 2023, a seguito dell’Assemblea nazionale, e si propone come l’ala riformista e popolare del partito. Fa capo aStefano Bonaccini e comprendeSimona Malpezzi (coordinatrice),Piero De Luca (coordinatore),Andrea De Maria (responsabile organizzativo),Stefania Pezzopane (responsabile organizzativo),Matteo Biffoni (coordinatore amministratori locali) e tanti altri punti di riferimento dell'ex arearenziana.[323][324]
Iniziativa Democratica, anche dettiFassiniani, nasce nel 2022 per sostenere Stefano Bonaccini alla Segreteria Nazionale nel Congresso del 2023, guidata daPiero Fassino. Membri di spicco sono anche:Francesca Puglisi,Gianclaudio Bressa e Roberto Montanari[325].
Struttura
A livello centrale il massimo organismo che dirige il partito, fra un congresso e l'altro, è l'Assemblea Nazionale, di mille componenti, eletti nelle primarie; quando l'Assemblea Nazionale non è riunita, le sue funzioni vengono svolte dalla Direzione Nazionale (istituita nel 2009), nominata per metà dall'Assemblea Nazionale e per metà dalle strutture locali del partito. Organo esecutivo invece è la Segreteria Nazionale, collegio composto di un massimo di quindici membri indicati dal segretario con compito di coadiuvare il lavoro del Segretario. AN e SN restano in carica quattro anni.[2] Un altro organo nazionale è l'Assemblea dei Sindaci (istituita nel 2019), che funge da coordinamento tra gli amministratori locali del PD e gli organi nazionali.
Il Partito si articola in Unioni Regionali, Federazioni o Unioni Provinciali e a livello locale in Circoli. Il Segretario Regionale viene di norma selezionato tramite elezioni primarie.
Le Unioni Provinciali diTrento eBolzano sono equiparate a Unioni Regionali.[2]
L'organo di esecuzione degli indirizzi dell'Assemblea nazionale e d'indirizzo politico è la Direzione Nazionale.
L'Assemblea Nazionale è in carica dal 17 marzo 2019, costituitasi in seguito al congresso 2019.
Organi nazionali
Congresso Nazionale (fino al 2019 Convenzione Nazionale);
Assemblea Nazionale;
Direzione Nazionale (istituita nel 2009);
Segreteria Nazionale;
Assemblea dei Sindaci (istituita nel 2019);
Commissione di Garanzia;
Congressi
I Congresso - 2007
II Congresso - 11 ottobre 2009
III Congresso - 2013
IV Congresso - 2017
V Congresso - 2019
VI Congresso - 12 marzo 2023
Assemblee nazionali
I Assemblea Costituente Nazionale - Milano, 27 ottobre 2007
II Assemblea Nazionale - Roma, 7 novembre 2009
III Assemblea Nazionale - Roma, 21-22 maggio 2010
IV Assemblea Nazionale - Busto Arsizio, 8-9 ottobre 2010
V Assemblea Nazionale - Roma, 4-5 febbraio 2011
VI Assemblea Nazionale - Roma, 20-21 gennaio 2012
VII Assemblea Nazionale - Roma, 14 luglio 2012
VIII Assemblea Nazionale - Roma, 6 ottobre 2012
IX Assemblea Nazionale - Roma, 11 maggio 2013
X Assemblea Nazionale - Roma, 20-21 settembre 2013
XI Assemblea Nazionale - Milano, 15 dicembre 2013
XII Assemblea Nazionale - Roma, 14 giugno 2014
XIII Assemblea Nazionale - Milano, 18 luglio 2015
XIV Assemblea Nazionale - Roma, 18 dicembre 2016
XV Assemblea Nazionale - Rimini, 28-29 gennaio 2017
XVI Assemblea Nazionale - Roma, 7 maggio 2017
XVII Assemblea Nazionale - Roma, 17 novembre 2018
XVIII Assemblea Nazionale - Roma, 16 marzo 2019
XIX Assemblea Nazionale - Roma, 13 luglio 2019
XX Assemblea Nazionale - Roma, 22 febbraio 2020
XXI Assemblea Nazionale - Roma, 14 marzo 2021
XXII Assemblea Nazionale - Roma, 19 novembre 2022
XXIII Assemblea Nazionale - Roma, 21 gennaio 2023
XXIV Assemblea Nazionale - Roma, 12 marzo 2023
XXV Assemblea Nazionale - Roma, 16/17 dicembre 2023
La Commissione nazionale di garanzia[336] è composta da nove componenti che non fanno parte di organi di direzione politica del partito, eletti dal Congresso Nazionale, e dura in carica quattro anni. Si ramifica in Commissioni regionali, provinciali e comunali. I suoi compiti sono:[337]
Attenersi ai criteri di indipendenza e imparzialità.
Eleggere il proprio presidente con la maggioranza dei voti validamente espressi.
Adottare un regolamento interno per l'esercizio delle proprie funzioni e definire un regolamento disciplinare entro un mese dalla sua elezione.
Reintegrare i membri venuti meno per dimissioni o altra causa.
Vigilare su casi di discriminazione che vengano sottoposti ed esprimersi applicando le norme di disciplina.
Dirimere le controversie che possono crearsi all'interno degli organi del partito.
Verificare la corretta applicazione delle norme statutarie.
Verificare e approvare le norme contenute nel regolamento finanziario.
Approvare le iscrizioni al partito, custodire l'anagrafe degli iscritti e controllare la corretta applicazione del tesseramento.
Assumere la direzione del partito nel caso di impossibilità o dimissioni sia del segretario sia del presidente fino alla convocazione del Congresso Nazionale.
I componenti della Commissione nazionale di garanzia sono: Stefania Gasperini (presidente), Monica Bartolini, Debora Cilento, Domenico Cerabona, Paolo Mezzogori, Cristina Michetelli, Roberto Montanari,Alessia Morani,Giuditta Pini,Francesco Sanna e Angelo Schillaci.
Lo statuto del PD prevede due livelli di partecipazione alla vita del partito: gli iscritti e gli elettori, raccolti questi ultimi in un apposito albo. Lo statuto prevede diritti e doveri associativi per gli iscritti, mentre considera elettori tutte le persone che accettano di registrarsi nell'apposito albo e partecipano ai momenti di pubblica partecipazione organizzati dal partito: elezioni primarie ed elezioni dirette delle cariche partitiche nazionali e locali.
In seguito alla chiusura diEuropa (2014), deL'Unità (2017) e diDemocratica (2019), l'organo ufficiale del partito è la rivista onlineImmagina, diretta da Stefano Cagelli.[344]
A questi si aggiungeva in passato la rivista onlinetamtàm democratico, ora non più attiva.
Il 25 ottobre 2008 è stato inaugurato il canale televisivoYouDem, di proprietà del partito, che ha trasmesso instreaming sul proprio sitoInternet e suYouTube fino alla sua chiusura nel 2012.
Vicina al PD è anche la rivistaLeft Wing, riconducibile alla corrente dell'ex presidenteMatteo Orfini.
Radio Città Futura di Roma è organo del movimento politicoRoma Idee, direttamente riconducibile al Partito Democratico.
Il 20 gennaio 2020 inizia le trasmissioni Radio Immagina, laweb radio ufficiale del Partito Democratico, collegata al quotidiano onlineImmagina. Direttore dell'emittente è Andrea Bianchi.[345]
Feste nazionali
Annualmente il PD organizza laFesta de l'Unità,[346] più alcune Feste Democratiche nazionali tematiche. A seguire un elenco delle feste nazionali annuali:
^Manovra: Mancini, bene no a Fat Tax, suGruppo Pd - Camera dei deputati | News, informazioni e tanto altro sulle nostre attività, 8 ottobre 2019.URL consultato il 17 giugno 2022.
^Data di ridenominazione del gruppo dell'Ulivo inPartito Democratico-L'Ulivo e di elezione di Antonello Soro a capogruppo, in sostituzione di Dario Franceschini.
^Data di ridenominazione del gruppo dell'Ulivo inPartito Democratico-L'Ulivo. Anna Finocchiaro resta nella carica di capogruppo.
^abAlle elezioni politiche del 2022, per effetto della Legge Costituzionale 1/2020 confermata dalreferendum costituzionale del 2020, è stato diminuito il numero dei parlamentari.
Americo Bazzoffia, Giammarco Palmieri, Paolo Parrillo,Vademecum del Democratico. Per sapere da dove viene e dove sta andando il Partito Democratico, Rinascita Edizioni, Roma, 2007.