Inmedicina, si dice che unasostanza entra in unorganismo persomministrazione parenterale, ovia parenterale, quando l'ingresso avviene per vie diverse dall'assorbimento intestinale.
Il termineparenterale, tecnicamente, indica qualunque via di ingresso diversa dall'assorbimento intestinale; esso, infatti, viene dal greco παρα (prefisso che significaoltre) ed ἔντερον (intestino). Tuttavia, in molti contesti, esso viene utilizzato per indicare le soleiniezioni.
Ad esempio, secondo laFarmacopea italiana del 2008, lepreparazioni parenterali sonopreparazioni sterili destinate alla somministrazione periniezione,infusione o impianto nel corpo umano o animale.[1]
La via parenterale comprende meccanismi di ingresso molto diversi tra loro. A titolo di esempio si citano:
L'ingresso di una sostanza per via parenterale può essere intenzionale (e si parla allora disomministrazione parenterale), oppure accidentale, nel qual caso può essere origine diinfezioni.
La somministrazione parenterale, a sua volta, può essere dinutrienti (mediantefleboclisi), nel qual caso prende il nome dinutrizione parenterale, oppure difarmaci (medianteiniezione endovenosa,intramuscolare,sottocutanea,intradermica, ecc.).
Le vie parenterali sono quelle in cui un farmaco non viene in contatto con il tubo enterico. Si possono suddividere in vie iniettive e non iniettive.
Vie iniettive:
tutte le forme farmaceutiche devono essere sterili eD a pH neutro.
Vie non iniettive:
Per indicare un trattamento esterno viene anche usato il terminetopico, che letteralmente indica un trattamento locale.
Nel caso diinfezioni batteriche ovirali, inoltre, si può avere trasmissione parenterale in senso stretto, quando il microbo viene trasmesso attraverso trasfusioni di sangue e derivati infetti, trapianto d'organo infetto, utilizzo di aghi, siringhe, strumentazione chirurgica contaminata, oppuretrasmissione parenterale inapparente, quando la trasmissione avviene attraverso microlesioni della cute; in entrambi i casi, ilcontagio avviene a causa della penetrazione di un agente patogeno all'interno dei tessuti (cioè, appunto, per via parenterale).
Lafitoterapia tradizionale europea ha storicamente fatto largo uso della somministrazione parenterale per assorbimento cutaneo, attraverso l'applicazione topica di impacchi ecataplasmi e con pediluvi e lavaggi delle mani. I vantaggi sono evidenti e molteplici rispetto alla somministrazione per via orale: maggiore biodisponibilità locale, nessun problema di cattivi sapori o consistenze, possibilità di utilizzare piccole dosi di sostanze tossiche per il sistema digestivo.
Ad esempio, un rimedio tradizionale contro gliossiuri è lo sfregamento dellaruta sul palmo delle mani. Il celebre erborista franceseMaurice Mességué curava i suoi pazienti spesso utilizzando pediluvi e lavaggi delle mani in acqua in cui erano state messe a bagno le sue erbe.
Queste tecniche sono state riprese dalla farmacologia moderna con la produzione dicerotti che dispensano localmente i principi attivi.