Il terminepapismo designa la fedeltà assoluta alpapa.[1] Dai tempi della lotta contro la Chiesa di Roma condotta prima daLutero e poi dagli altri protestanti, la denominazione dipapista venne utilizzata in tono polemico, specialmente daglianglicani, sia contro la Chiesa di Roma sia contro la popolazione cattolica.[2]
Il termine può inoltre essere utilizzato per designare chi difende la legittimità del potere temporale del Romano Pontefice.
Il termine fu coniato dai riformatori protestanti inglesi per riferirsi a coloro che credevano nell'autorità papale sui cristiani. Venne usato anche in altri momenti storici, come labattaglia culturale in Germania.
Fino alla metà del secolo diciannovesimo, il vocabolo veniva usato di frequente nellaStoria d'Inghilterra dal regno di Giacomo II (History of England from the Accession of James II) diThomas Macaulay e in altri testi storici o controversi dell'epoca. Il termine continuò a essere adoperato da alcuni politicinordirlandesi, comeIan Paisley.[3]
Agli inizi il termine apparve anche nella forma composta "cripto-papismo", che si riferisce a dei membri dellechiese riformate, protestanti ononconformiste anglicane che erano in realtà cattolici nel profondo dell'animo.[4][5] In seguito,Aleksej Stepanovič Chomjakov, un teologo laico russo del secolo diciannovesimo, affermò che "tutti i protestanti sono cripto-papisti".[6]
Nonostante il termine venisse usato per attaccare i protestanti con delle leggere simpatie nei confronti della Chiesa romana, a volte ci furono delle persone che si convertirono segretamente al cattolicesimo, per esempioGiacomo II d'Inghilterra,Varfolomej Nikolaj Remov oElizaveta Petrovna Rostopčina. Alcune persone si convertirono apertamente, comeGeorge Calvert, primo barone di Baltimore, o potevano convertirsi segretamente con riserve, comeGiovanni III di Svezia.