Secondo la norma introdotta daInnocenzo IV, l'elezione doveva tenersi nel luogo dove era scomparso il Papa (Quia frequenter, 1243).Dopo la morte di Alessandro IV, avvenuta il 25 maggio 1261, i sette, o forse otto, cardinali che si trovavano aViterbo[2] e che dovevano eleggere il suo successore, non riuscendo a far convergere i voti su nessuno di loro, incaricarono i due più stimati porporati del tempo,Riccardo Annibaldi eGiangaetano Orsini, di scegliere il nuovo pontefice. Alla fine di agosto i due fecero cadere la loro scelta su Jacques Pantaléon, estraneo alSacro Collegio, che si trovava provvisoriamente a Viterbo, come Patriarca di Gerusalemme, per dirimere una questione riguardante iCavalieri di San Giovanni, ai quali Alessandro IV aveva concesso, tra molte polemiche, un'abbazia aBetania (inGiudea).
Seppur stupefatto, il prelato accettò la nomina e scelse ilnome pontificale diUrbano IV. La nomina di 14 nuovi cardinali, sei dei quali francesi, in due ravvicinaticoncistori nel 1261 e nel 1262[3], rese più salda la sua posizione e costituì anche evidente segno di gratitudine nei confronti dei due grandi elettori, che videro elevati alla porpora quattro loro consanguinei.
Urbano IV non fissò mai la propriasede pontificia a Roma, ma risiedette tra Viterbo e Orvieto, oltre a un breve periodo trascorso aPerugia prima della morte.
Per rafforzare ulteriormente la sua posizione, il suo forte carattere lo portò a rinnovare lascomunica a Manfredi il 6 agosto 1262, dichiarandolo altresì decaduto daltrono di Sicilia. Per reazione lo Hohenstaufen intraprese, tramite alcuni capighibellini a lui fedeli, una serie di iniziative militari volte a isolare e, possibilmente, imprigionare il pontefice. Furono impegnatiPercivalle Doria nelducato di Spoleto, il conteGiordano d'Agliano nellaMarca Anconitana,Tedaldo Annibaldi sul litorale laziale ePietro di Vico nella stessaRoma. Queste operazioni ebbero complessivamente un esito negativo[7], anche se il papa, per sfuggire alla possibile cattura, fu costretto a lasciareOrvieto, dove si trovava, e a rifugiarsi aPerugia: da questa città inviò un messaggio urgente aCarlo d'Angiò, sollecitandone la discesa in Italia[5].
Urbano IV non ebbe la possibilità di vedere l'arrivo delle armi francesi, poiché il 2 ottobre 1264, mentre si trovava in un convento diDeruta, morì per un improvviso malore[8]. Fu sepolto a Perugia, nellacattedrale di San Lorenzo[9]. Nel 1935, per esaudire un desiderio espresso dal pontefice prima di morire[10], i suoi resti furono traslati a Troyes nellaBasilica di Sant'Urbano, che lo stesso pontefice aveva iniziato a far costruire alcuni anni dopo la sua elezione, sul luogo ove sorgeva originariamente la sua casa natale; per una serie di vicissitudini i lavori di costruzione della basilica terminarono solo nel 1905. Per inciso va detto che, sopra la tomba del pontefice e per ricordarne la meritoria istituzione della solennità delCorpus Domini (v. sotto), venne collocato un affresco raffigurante Cristo nell'atto di benedire papa Urbano e Santa Giuliana di Cornillon.
A Urbano IV va ascritta l'istituzione, l'11 agosto 1264, dellasolennità religiosa delCorpus Domini, più correttamente chiamata «Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo», con la promulgazione della bollaTransiturus de hoc mundo. Nello stesso anno il papa conferì l'incarico di scrivere l'officio per la solennità e per la relativa Messa al teologoTommaso d'Aquino, che compose, fra l'altro, il celebre innoeucaristicoPange lingua, le cui ultime due strofe (note comeTantum Ergo Sacramentum) sono abitualmente cantate dai fedeli al termine di ogni celebrazione liturgica che si concluda con labenedizione eucaristica[11].
L'idea di una festa volta a celebrare ilCorpus Domini si deve principalmente a una santa monaca agostiniana,Giuliana di Cornillon, vissuta nella prima metà delDuecento, che, dopo alcunevisioni avute in gioventù, la promosse con grande insistenza, contattando ripetutamente molti religiosi, tra i quali anche lo stesso Jacques Pantaléon de Troyes, all'epocaarcidiacono di Liegi, che subito contribuì per far celebrare la Festa del Corpus Domini dal Vescovo di Liegi,Roberto di Thourotte, nella sua diocesi e per la prima volta nella Chiesa Cattolica. Un altro elemento determinante in questa iniziativa del pontefice Urbano IV, fu ilmiracolo eucaristico di Bolsena (cittadina dell'alta Tuscia viterbese che faceva però parte delladiocesi di Orvieto), avvenuto nel 1263, due anni dopo l'inizio del pontificato di Urbano IV.
Urbano IV compare nellaleggenda di cui è protagonista il poeta tedescoTannhäuser, suo coevo, che ispirò anche l'omonimaopera diWagner.
Tannhäuser, dopo aver vissuto per un anno nel regno sotterraneo diVenere, lasciandosi andare a una sfrenata lussuria con la dea, vinto dai rimorsi, si reca in pellegrinaggio aRoma, per chiedere l'assoluzione di papa Urbano IV. Il pontefice, però, gli manifesta la gravità dei peccati commessi e condiziona il perdono a un miracolo: la fioritura della suaferula, obastone pastorale[13]. Dopo alcuni giorni Tannhäuser riparte perVienna e il pastorale del papa miracolosamente fiorisce.[14] Per inciso va notato che papa Urbano IV non risiedette mai a Roma.
^Il numero esatto dei Cardinali che parteciparono a quell'elezione papale viterbese (è corretto usare il termine "conclave" solo dopo lacostituzione apostolicaUbi Periculum dipapa Gregorio X del 1274, anche se molti storici considerano come Primo Conclave proprio quelloviterbese che elesse Gregorio X) è controverso. Il Miranda, nella sua celebre opera online, scrive, riprendendo una notizia fornita dal Burkle-Young inPassing the keys, che ilcardinale Báncsa si trovava all'epoca in Ungheria; viceversa il Pinzi, nella sua documentatissima (spesso su fonti manoscritte del tempo)Storia della Città di Viterbo -vol. II, p.89 - cita espressamente la presenza del cardinale ungherese, che chiama "un Ungaro". Si può forse presumere che il cardinale magiaro non sia stato presente alla fase iniziale dell'elezione papale, poiché si trovava in Ungheria, come scritto dal Burkle-Young, mentre sia invece intervenuto successivamente (l'elezione durò circa tre mesi) e abbia partecipato alla conclusione, come indicato dal Pinzi.
^La monografia dell'agostiniano Roth sulcardinale Annibaldi contiene molte informazioni assai ben documentate sulla storia della Chiesa in quei decenni e in particolare sul pontificato di Urbano IV (Roth, pp. 26-60).
^La posizione politica di Urbano IV è analizzata con attenzione nellaCivitas Medievale diStoria della Chiesa diWolter In conclusione si osserva che Urbano IV, in qualche modo, diede inizio alla «dominazione della casaangioina [...] nella penisola italiana» (p. 286).
^In realtà solo Pietro di Vico ottenne alcuni successi con le sue milizie tedesche, mentre gli altri fedelissimi di Manfredi andarono incontro a pesanti sconfitte e Percivalle Doria finì addirittura annegato mentre guadava il fiumeNera (cfr. Walter Koller,Manfredi Re di Sicilia, inDizionario biografico degli italiani, vol. 97, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2020.).
^Sarà il successore di Urbano,Clemente IV, a sollecitare ripetutamente e poi a salutare, nel 1265, la discesa in Italia diCarlo I d'Angiò, che in soli tre anni, con il determinante aiuto del pontefice, spazzerà via lacasa di Svevia, sconfiggendo e uccidendo primaManfredi, poiCorradino (cfr.Gregorovius).
^Della sua tomba rimanevano, fino al 1935 nellacattedrale di Perugia, solo alcuni resti.
^Il testo delTantum Ergo ha ispirato in ogni epoca moltissimi musicisti. Sono infatti innumerevoli i compositori che hanno scritto musica per accompagnare le parole del teologo aquinate, daPierluigi da Palestrina aHaydn, daCouperin aVerdi, daMozart aRossini (cui si deve un'interessante versione per organo e tenore), daBruckner aBellini, che ne compose addirittura nove versioni, daLiszt a molti altri autori ancherock epop. La versione più conosciuta e di gran lunga più eseguita in ambito liturgico rimane quella incanto gregoriano (audio:Tantum Ergo inCanto Gregoriano, suYouTube, 23 luglio 2007.)
^Il termine liturgicamente corretto per ilbastone pastorale del papa èferula. Il termine "pastorale" compare nella traduzione italiana del libretto dell'opera di Wagner (atto III, scena III): in realtà sia nel libretto originale dell'opera che in varie versioni della leggenda il termine tedesco usato èStab, che si traduce bastone o asta (v. in proposito illibretto di salaArchiviato il 29 novembre 2010 inInternet Archive. curato dalTeatro La Fenice diVenezia nel 1996, ricco di articoli e riferimenti bibliografici molto utili per la conoscenza dell'opera wagneriana e della leggenda).
^Secondo un'altra versione della leggenda il poeta, davanti al rifiuto del papa, torna disperato tra le braccia diVenere (cfr.Tannhäuser, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.)
Cesare Pinzi,Storia della Città di Viterbo, 1889, Roma, Tipografia della Camera dei Deputati.
(LA)Ex Urbani IV registro,inMonumenta Germaniae Historica,Epistolae saeculi XIII e regestis pontificum Romanorum selectae, Teil 3, Berlino, Herausgegeben von Karl Rodenberg, 1894, pp. 474– 626
Annuaire Pontifical Catholique, Parigi, Maison de la Bonne Presse, 1935
Hans Wolter e Hans Beck,Civitas Medievale, inStoria della Chiesa, vol. 5/1, Milano, Jaca book, 2007[1976],ISBN978-88-16-30242-6.
(EN) Francis Roth O.E.S.A.,Cardinal Richard Annibaldi, First Protector of the Augustinian Order, inJournal Augustiniana, vol. 2, Leuven-Heverlee, Augustinian Historical Institute, 1952, pp. 26-60,ISSN 0004-8003 (WC ·ACNP).
Giovanni Faperdue,I Conclavi Viterbesi, Grotte di Castro, 2004 .
Giovanni Faperdue,Viterbo: Storia e Conclavi, Viterbo 2021