Sotto l'influenza di Bruno,[1] nel 1067 lasciò l'incarico ed entrò nell'Abbazia di Cluny dove divennepriore (carica seconda soltanto a quella dell'abate). Nel 1077 fu tra gli accompagnatori dell'abate di Cluny aCanossa pressopapa Gregorio VII. Fu trattenuto dal pontefice, che infatti lo creòcardinale vescovo diOstia e Velletri, succedendo aPier Damiani (1078)[2]. Nel1085 fu nominatolegato pontificio per laGermania[1] per mediare nella controversia tra la Santa Sede e l'imperatoreEnrico IV. In Germania Ottone si adoperò efficacemente a sostegno delle riforme gregoriane.
Papa Urbano II consacra l'altare del monastero di Cluny in cui fu priore prima di diventarepapa.
Ottone fu tra i pochi che Gregorio indicò come suoi possibili successori al Soglio di Pietro. Alla morte di Gregorio VII venne eletto però Desiderio, abate diMontecassino, che prese il nome diVittore III. Il suo pontificato durò poco e fu molto difficile, in quanto il suo potere era usurpato a Roma dall'antipapa Clemente III, sostenuto dall'imperatore. Dopo sedici mesi, il 16 settembre 1087 Vittore III morì.
Il 12 marzo 1088 un conclave di ridotte dimensioni, con circa 40 tra cardinali ed altri prelati, tenutosi aTerracina, elesse papa Ottone, che assunse il nome di Urbano II. Il nuovo papa dovette rimanere a Terracina fino all'anno dopo, quando riuscì ad entrare a Roma insediandosi presso la fortezza deiPierleoni sull'Isola Tiberina[1]. Clemente III occupava ancora i centri nevralgici della Chiesa romana. In aprile Urbano II convocò un concilio. Il 30 giugno riuscì a guadagnare posizioni: quel giorno fece allontanare dall'Urbe il governatore, nominato dall'imperatore.
Finalmente, il 3 luglio 1089 entrò in San Pietro, mentre l'antipapa Clemente III fuggì aTivoli.
Urbano II proseguì ed attuò lariforma di papa Gregorio VII con grande determinazione, mostrando anche grande flessibilità e finezza diplomatica. Fu per questo sempre in movimento e in una serie di sinodi ben presieduti, che si svolsero aRoma,Amalfi,Benevento eTroia, vennero appoggiate le sue rinnovate dichiarazioni contro lasimonia e l'investitura laica e a favore delcelibato ecclesiastico e della reiterata opposizione all'imperatoreEnrico IV. Nel1089 effettuò il primo dei suoi viaggi papali nell'Italia meridionale[3]. In settembre riunì aMelfi un Concilio (Concilio di Melfi III, 10-17 settembre), cui parteciparono 70 vescovi, emanando sedici importanti canoni per condannare la simonia, proibire le investiture laiche, ordinare il celibato ai chierici e riformare la disciplina monastica. Dopo Melfi passò perMatera giungendo aBari per consacrare labasilica di San Nicola e riporvi le reliquie portate dall'Oriente.
Nel1090 tornò in Italia meridionale. Il viaggio iniziò in primavera e terminò oltre un anno e mezzo dopo, alla fine del1091[4]. Il papa visitò Sessa, Salerno, Capua, Benevento, Mileto. Ripassò dalle stesse città nel viaggio di ritorno. Mentre Urbano II era lontano da Roma, l'antipapa Clemente III riprese possesso della città, contando sul fatto che a Roma era rimasta una forte fazione che lo sosteneva. Esule involontario, il papa partì per un terzo viaggio che si svolse tra la primavera del1092 e il tardo autunno del1093[4]. Giunto nel Napoletano, volle far visita all'abatePietro I Pappacarbone (oggi santo), che aveva conosciuto all'Abbazia di Cluny. Visitò l'Abbazia della Santissima Trinità de La Cava e ne consacrò la basilica.
Nel novembre del 1093 Urbano II tornò a Roma, ospite deiFrangipane e nel1094 ristabilì la sovranità papale sulla città impossessandosi delPalazzo del Laterano[5]. L'antipapa Clemente III lasciò definitivamente l'Urbe.
In accordo con quest'ultima politica, venne promosso il matrimonio della contessaMatilde di Toscana conGuelfo di Baviera; il principeCorrado di Lorena venne aiutato nella sua ribellione contro il padre e incoronatoRe dei Romani aMilano nel 1093, e l'imperatrice (Adelaide o Prassede) venne incoraggiata nelle sue accuse contro il marito. In una lotta protratta controFilippo I di Francia, da lui scomunicato, Urbano II riuscì infine vittorioso.
L'appello di Urbano II al Concilio di Clermont
Relazioni con i cristiani d'oriente: l'appello di Clermont
Nel 1095 tenne aClermont unconcilio: qui Urbano II invocò il soccorso armato dell'Occidente in favore diCostantinopoli contro l'invasioneselgiuchide, dopo avere ricevuto richiesta in tal senso dall'imperatoreAlessio I Comneno; lo persuase ad accettare di unire la chiesa Ortodossa a quella Latina e ad accettare la supremazia della seconda[8][9]. La risposta all'appello del papa si diffuse in Europa e trovò grande seguito. Ebbe così inizio una spedizione militare in oriente di circa 10.000 uomini che viene oggi chiamataprima crociata; questa fu sostenuta e capeggiata dal sovranofrancoGoffredo di Buglione, accompagnato dal fratelloBaldovino.
Il suo alleato nellaContea di Sicilia era il Gran Conte normannoRuggero I. Nel 1097 Urbano conferì a Ruggero prerogative straordinarie, alcuni degli stessi diritti che venivano negati ai sovrani temporali in altre parti d'Europa. Ruggero era libero di nominare vescovi ("investitura laica"), libero di raccogliere le rendite della Chiesa e di inoltrarle al papato (una posizione sempre lucrativa), libero di avere voce nel giudizio di questioni ecclesiastiche. Nella ricristianizzazione della Sicilia si dovettero fondare nuove diocesi, nonché fissare i loro confini, e nominare una nuova gerarchia ecclesiastica dopo secoli di dominazione musulmana.Ruggero I favorì la politica di ripopolamento dell'isola, con genti di origine franco-provenzale, bretone, normanna e con numerosi coloni provenienti dalle regioni settentrionali della penisola, come testimoniano i numerosidialetti di origine galloitalica presenti nelle zone interne della Sicilia. Questo processo migratorio proseguì per tutto il periodo medievale. Di rilievo, con il matrimonio con l'aleramicaAdelasia del Vasto, un copioso afflusso di genti provenienti dall'Italia settentrionale.
«29 luglio - A Roma presso san Pietro, beato Urbano II, papa, che difese la libertà della Chiesa dall'assalto di poteri secolari, combatté la simonia e la corruzione del clero e nel Concilio di Clermont-Ferrand esortò i soldati cristiani a liberare, segnati con la croce, i fratelli oppressi dagli infedeli e il Sepolcro del Signore.»
^Hubert Houben ha ricostruito le tappe dei cinque viaggi che Urbano II effettuò nel meridione peninsulare. Vedi Antonio Musarra,Urbano II e l'Italia delle città, Il Mulino, 2023, pag. 46.
^Leonardo Olschki,L'Asia di Marco Polo: introduzione alla lettura e allo studio del Milione volume II pagina 117, Istituto per la collaborazione culturale, 1957.
«Infatti egli non solo riuscì a riunire nel nuovo concilio di Lione del 1274 tutte le discordanti potenze europee da lui abilmente riconciliate, ma seppe persuadere l'imperatore bizantino Michele Palologo ad accettare la supremazia della chiesa romana»
^Niccolò Rodolico,Storia degli Italiani: dall'Italia del Mille all'Italia del Piave pagina 154, Sansoni, 1964.
«L'imperatore inoltre aveva promesso ai crociati di abiurare e di unire la Chiesa greca alla romana»