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Papa Leone X

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Papa Leone X
Dettaglio delritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi diRaffaello Sanzio (1518);Firenze,Galleria degli Uffizi
217º papa della Chiesa cattolica
Elezione9 marzo[1]1513
Incoronazione19 marzo[1]1513
Fine pontificato1º dicembre1521
(8 anni e 267 giorni)
Cardinali creativediConcistori di papa Leone X
Predecessorepapa Giulio II
Successorepapa Adriano VI
 
NomeGiovanni di Lorenzo de' Medici
NascitaFirenze, 11 dicembre1475
Ordinazione sacerdotale15 marzo1513 dalcardinaleRaffaele Sansone Riario
Consacrazione a vescovo17 marzo1513 dalcardinaleRaffaele Sansone Riario
Creazione a cardinale9 marzo1489 dapapa Innocenzo VIII
Pubblicazione a cardinale26 marzo1492 dapapa Innocenzo VIII
MorteRoma, 1º dicembre1521 (45 anni)
SepolturaBasilica di Santa Maria sopra Minerva
Firma
Manuale
Giovanni de' Medici
Giovanni de' Medici (Leone X) in un'incisione diPhilippe Soye del1568 (British Museum)
Signore di Firenze
(de facto)
Stemma
Stemma
In carica1º settembre1512 –
9 marzo1513
PredecessorePier Soderini comeGonfaloniere Perpetuo
SuccessoreGiuliano de' Medici
Nome completoGiovanni di Lorenzo de' Medici
NascitaFirenze, 11 dicembre1475
MorteRoma, 1º dicembre1521 (45 anni)
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria sopra Minerva
DinastiaMedici
PadreLorenzo de' Medici
MadreClarice Orsini
ReligioneCattolicesimo

PapaLeone X, in latinoLeo PP. X, natoGiovanni di Lorenzo de' Medici (Firenze,11 dicembre1475Roma,1º dicembre1521), è stato il 217ºpapa dellaChiesa cattolica dal1513 alla sua morte.

Giovanni era il secondogenito[2] diLorenzo de' Medici (signore diFirenze) eClarice Orsini e portò alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura dellecortirinascimentali.Fu l'ultimo papa a essere semplicediacono al momento dell'elezione.[3]

Formazione e carriera ecclesiastica

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Giovanni venne destinato fin dall'inizio alla carriera ecclesiastica; ricevette latonsura a sette anni con la nomina aprotonotario apostolico, a otto reggeva dei benefici quale abate diMontecassino e diMorimondo e prima dei tredici erano in corso negoziati per la sua elevazione acardinale.Innocenzo VIII, il papa regnante (1484-1492), era legato a Lorenzo de' Medici da ottime relazioni e da una comunanza d'interessi: nel 1487 l'adolescente figlia di Lorenzo,Maddalena, era andata in sposa al quasi quarantenne figlio del papa,Franceschetto Cybo. Nelconcistoro dell'8 marzo 1489 Giovanni venne nominato cardinale deltitolo diSanta Maria in Domnica con la proibizione di vestire le insegne cardinalizie per tre anni, in ragione della giovane età. In questo intervallo di tempo (tra il 1489 e il 1491) venne inviato aPisa a studiareteologia ediritto canonico. Le materie ecclesiastiche sembrano essere state poco congeniali al giovane principe della chiesa, rispetto alla letteratura, in versi e in prosa, per la quale pare si sentisse decisamente più votato e nella quale aveva fatto grandi progressi, sotto la tutela diPoliziano eBibbiena.

Il cardinalato (1492-1513)

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Il 9 marzo 1492 vestì le insegne cardinalizie presso laBadia di Fiesole e il 22 marzo entrò inRoma, mentre il giorno dopo fu accolto in udienza dal papa. In tale circostanza ricevette dal padre una lettera di consigli[4]. Dopo poco più di un mese dovette tornare a Firenze poiché suo padre morì. Nel medesimo anno 1492, divenne anche Legato aViterbo.

La morte di Innocenzo VIII (25 luglio 1492) lo richiamò a Roma, dove partecipò alconclave per l'elezione del nuovo pontefice. Nel breve conclave dell'agosto 1492 fu eletto Rodrigo Borgia, che assunse il nomeAlessandro VI. A differenza di Innocenzo, che aveva aiutato la famiglia Medici, il nuovo pontefice era ostile all'illustre casato fiorentino. Nel giro di pochi mesi quindi le prospettive del cardinal de' Medici erano state completamente sovvertite. Subito dopo il conclave, il cardinale lasciò Roma e tornò a Firenze.

Una delle prime conseguenze della fine dei delicati equilibri politici tra gli Stati italiani fu l'invasione francese dell'Italia, che ebbe come conseguenza l'espulsione della famigliaMedici da Firenze (novembre 1494). La caduta dei Medici a Firenze fu favorita anche dal predicatore domenicanoGirolamo Savonarola, che mentre Carlo VIII si avvicinava a Firenze, tuonò energicamente contro la remissività mostrata daPiero de' Medici, fratello primogenito del prelato; sembra che il cardinale Medici avesse dovuto lasciare la città in incognito vestito da frate francescano[5]. A Firenze si instaurò una repubblica, mentre il cardinale, con suo fratello maggiore e il loro cugino Giulio, futuropapa Clemente VII, trovarono ospitalità presso la corte diUrbino. Poi Giovanni si rifugiò aBologna e, sapendo di essere malvisto dal papa regnanteAlessandro VI, decise con alcuni familiari di intraprendere un viaggio attraverso Germania, Paesi Bassi e Francia. Durante il tragitto conobbe molti uomini illustri ma corse anche dei rischi: in particolare, a Rouen fu arrestato, insieme al cugino Giulio de' Medici, e riuscì ad essere liberato solo grazie alle garanzie offerte da Piero de' Medici al re di Francia[6].Tornò in Italia nel 1500 e decise di stabilirsi a Roma, nel palazzo di famiglia, l'attuale e famosoPalazzo Madama, sottraendosi per quanto possibile all'attenzione, disarmando le gelosie di Alessandro VI con la sua completa devozione per gli studi letterari e quindi raccogliendo intorno a sé molti letterati e poeti.

Nel 1503 moriva il fratello maggiorePiero de' Medici e quindi egli diveniva capo della prestigiosa famiglia; contemporaneamente essendo mortoAlessandro VI, e dopo il breve pontificato dipapa Pio III, il 1º novembre 1503 fu elettopapa Giulio II, uomo dalle grandi doti politiche. Anche il nuovo pontefice non fu particolarmente vicino al cardinal de' Medici: i loro rapporti, sebbene non contrastati, non furono neanche particolarmente amichevoli. Quando nell'agosto 1511 Giulio II si ammalò gravemente, Giovanni sperò di poter ottenere il titolo pontificio[7]. Quando poi Giulio II si riprese, egli fu inviato comelegato pontificio nellaProvincia Romandiolæ (con sede a Bologna) nell'ottobre 1511.

Nel frattempo gli eserciti preparavano lo scontro. Giulio II, per contrastare i francesi diLuigi XII in Italia, il 1º ottobre 1511 costituì laLega Santa alla quale aderirono l'Inghilterra, ilSacro Romano Impero, i Regni di Spagna (Castiglia eAragona) e laRepubblica di Venezia. Lo scontro avvenne l'11 aprile 1512 nella sanguinosabattaglia di Ravenna dove Giovanni de' Medici, che vi assisteva, fu fatto prigioniero; i francesi decisero di portare il cardinale de' Medici in Francia come ostaggio, ma durante l'attraversamento del fiume Po, egli riuscì a fuggire, riparando a Ravenna.

Giulio II si rese conto che per ostacolare i francesi in Italia doveva ostacolare uno dei loro principali alleati, cioè la Repubblica di Firenze, e quindi favorire l'ascesa dei Medici, che erano stati costretti a fuggire dalla città dopo la fine della Signoria diLorenzo il Magnifico. Da qui la consegna di alcune truppe al comando diRaimondo de Cardona al cardinale de' Medici. Tali truppe entrarono inToscana e assediarono la città diPrato, alla cui capitolazione seguì una tragica devastazione durata 21 giorni. L'episodio è tragicamente noto comeIl sacco di Prato. Temendo che al sacco di Prato potesse seguire il sacco di Firenze il governo fiorentino si consegnò volontariamente alla fazione medicea e così i Medici poterono riprendere il controllo della città (14 settembre 1512), pur mantenendone le istituzioni repubblicane. Giovanni e il fratello Giuliano si prodigarono per sedare le tensioni e gli odi e tentare di rappacificare le fazioni. Ma in città lo spirito repubblicano era ancora molto forte e fu scoperto un complotto contro i Medici proprio nel momento in cui giungeva la notizia da Roma della morte di papa Giulio II, avvenuta il 23 febbraio 1513.

L'elezione al Soglio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Conclave del 1513.

Il cardinale de' Medici, che non aveva grandi rivali, si recò subito a Roma per ilconclave che incominciò il 4 marzo. Grazie all'abile segretarioBernardo Dovizi da Bibbiena, che riuscì a convincere molti cardinali elettori sull'opportunità di un papa mediceo dallo spirito conciliante e che probabilmente non avendo buona salute sarebbe durato poco,[1] il 10 marzo venne eletto papa. Aveva appena trentasette anni, prima di lui soltantoInnocenzo III fu eletto a un'età così giovane e dopo di lui il cugino Clemente VII fu l'unico e l'ultimo a venire eletto a un'età inferiore ai cinquant'anni. Non essendo che diacono, fu subito ordinato sacerdote e vescovo il 13 marzo 1513 e poi incoronato in modo solenne il 19 marzo.[1]

Il pontificato

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Baccio Bandinelli,Leone X,Salone dei Cinquecento,Palazzo Vecchio, Firenze

Governo della Chiesa

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La sua tendenza alla conciliazione emerse subito appena eletto. Concesse il perdono ai cardinali che avevano aderito al "conciliabolo di Pisa" dove si era tentato di eleggere un antipapa; perdonòPompeo Colonna che aveva tentato di provocare un'insurrezione popolare per instaurare unarepubblica a Roma; perdonò i congiurati Boscoli e Capponi che avevano complottato contro di lui a Firenze, salvando la vita aNiccolò Machiavelli.

Il Concilio ecumenico

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Tra i primi atti del suo pontificato vi fu la riapertura delConcilio ecumenico (27 aprile 1513, apertura della sesta sessione), già indetto dal suo predecessore. Tra i padri conciliari persistevano molti contrasti; Leone X riuscì a risanarli evitando il pericolo di uno scisma. Il pontefice tenne personalmente la dodicesima e ultima sessione, il 16 marzo 1517.

Durante il concilio il pontefice fece pubblicare le seguentibolle:

  • Apostolici Regiminis (19 dicembre 1513), sull'immortalità dell'anima (contro le teorie filosofiche degliaverroisti) e sulla sottomissione della verità filosofica a quella teologica;
  • Supernae Dispositionis (5 maggio 1514), emanata come decreto di riforma della Curia romana; essa riguarda inoltre la libertà ecclesiastica e la dignità episcopale e condanna alcune esenzioni non autorizzate;
  • Regimini Universalis Ecclesiae (4 maggio 1515), per riformare alcuni abusi presenti nella Chiesa, e rispondere in questo modo all'invocazione di riformain capite et membris che proveniva dalla base;
  • Inter Sollicitudines (4 maggio 1515): riguarda lacensura preventiva dei libri di argomento religioso, la cui stampa deve essere autorizzata dalla Chiesa. La pena per chi avesse pubblicato libri non autorizzati era lascomunica, il rogo pubblico dei libri stampati, una multa di centoducati e il divieto di stampare per un anno. Qualora si reiterasse nella stampa di libri non autorizzati, erano previste pene più severe[8][9].
  • Inter Multiplices (4 maggio 1515): essa sancisce la liceità deiMonti di pietà allo scopo di aiutare le persone povere che necessitavano di aiuto nel modo più favorevole;
  • Supremae Maiestatis (19 dicembre 1516), essa stabilisce nuove norme circa la predicazione dei chierici;
  • Dum Intra Mentis (19 dicembre 1516), riguarda i religiosi e i loro privilegi.

Relazioni con la Chiesa di Francia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Concordato di Bologna.

Dal 1438 era in vigore inFrancia un'ordinanza regia in base alla quale ilre di Francia si dichiarava guardiano dei diritti della Chiesa nazionale (Prammatica Sanzione di Bourges). Leone X riuscì a temperare la tendenza autonomista della Chiesa francese venendo ad accordi con essa. Il 18 agosto 1516 egli firmò aBologna con il rappresentante del re di Francia,Antonio Duprat, futuro vescovo e cardinale, unconcordato, con il quale la Santa Sede rinunciava ai territori di Parma e Piacenza, ma otteneva la revoca ufficiale, da parte del Sovrano francese, della Prammatica Sanzione. Il Concordato fu ratificato successivamente dalConcilio Lateranense V.[10] Il compromesso insito nel concordato portò al riconoscimento dellaChiesa gallicana nella Chiesa cattolica, anche se attenuato rispetto a quanto era stato deciso con la Prammatica Sanzione, conferendo tuttavia ai Re di Francia un potere sulla Chiesa francese, del quale nessun altro Sovrano Cattolico disponeva nel proprio regno, e aprendo, fra l'altro, le porte all'introduzione nel regno di Francia del deprecato «regime delle commende». Il concordato di Bologna rimase in vigore praticamente fino alla soppressione dell'autorità della Chiesa in Francia operata dallaRivoluzione francese.

Relazioni con i monarchi europei

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Leone X salì al soglio pontificio nel marzo del 1513, nel pieno delleguerre d'Italia. Si era appena conclusa una fase caratterizzata dalla forte personalità del predecessore,Giulio II, al quale erano stati attribuiti i soprannomi di "papa terribile" e "papa guerriero". La scelta del conclave, infatti, ricadde proprio su Leone X soprattutto per la sua personalità mite, oltre che per l’appartenenza alla prestigiosa famiglia deiMedici, proprio in quegli anni rientrati a Firenze dopo la cacciata del 1494[11].

Inizialmente il pontefice mantenne un atteggiamento pacifico, soprattutto perché il suo principale obiettivo era quello di unire le potenze cristiane per combattere i turchi. Nel 1513, però, il re di FranciaLuigi XII si alleò con laSerenissima, per riconquistare Milano; in un primo momento il pontefice mantenne un atteggiamento neutrale, ma successivamente, pur non schierandosi apertamente contro Luigi XII, aderì alla Lega di Malines, formata dall'imperatoreMassimiliano I, i sovrani di Spagna e Inghilterra, rispettivamenteFerdinando II d'Aragona edEnrico VIII Tudor[12]. A Novara, il 6 giugno 1513 i francesi subirono una pesante sconfitta da parte degli svizzeri, alleati del Duca di Milano[6].

A partire dal 1514 Leone X, con un cambio di rotta, si avvicinò alla Francia attraverso una politica matrimoniale: il fratello,Giuliano de' Medici, sposòFiliberta di Savoia, zia del probabile successore al trono francese[13]. L'anno successivo, grazie alla vittoria diMarignano, il nuovo re di Francia,Francesco I, riconquistò Milano, grazie all'appoggio degli alleati veneti guidati dal celebre condottieroBartolomeo d'Alviano; in questo caso il papa si trovò in grandi difficoltà: da un lato, per ragioni "familiari" aveva dovuto sostenere i francesi, dall'altro, però, per salvare almeno in apparenza il suo ruolo di protettore diMassimiliano Sforza, aveva inviato un limitato contingente a Milano[14]. Nel dicembre dello stesso anno a Bologna Leone X incontrò Francesco I, per cercare di trovare una soluzione alle controversie religiose tra Chiesa romana e gallicana. Il risultato dell'incontro fu ilConcordato di Bologna (1516) con il quale venne sancita la superiorità del pontefice sul concilio, mentre al re francese fu concessa la facoltà di nominare vescovati, arcivescovati, abbazie e priorati in Francia. Questa fu l'occasione per Leone di discutere anche della situazione politico-territoriale dello Stato Pontificio: in cambio della protezione del sovrano francese su Firenze, e del suo sostegno all’espansione medicea in Italia centrale, il pontefice rinunciò a Parma e Piacenza - confluite nei possedimenti del Ducato di Milano - e si impegnò a restituire Modena e Reggio alla famigliaEste[15].

Schierandosi con il papa, Francesco I aveva di fatto lasciato indifeso ilDucato di Urbino, e il suo ducaFrancesco Maria della Rovere, che Leone X dichiarò decaduto. Nell'agosto del 1516 il nipote del papa,Lorenzo de' Medici, conquistò Pesaro e Urbino, costringendo Francesco Maria alla fuga, tuttavia il Della Rovere fu in grado di organizzare una controffensiva grazie ad appoggi esterni (tra i quali la Francia). Egli però riuscì parzialmente nella sua impresa poiché alcuni territori -Mondaino,Gradara,Senigallia ePesaro - rimasero sotto il dominio mediceo[16], fino alla morte di Lorenzo (1519), quando parte del Ducato passò nelle mani del papato.

Nell'agosto del 1516 il nuovo re di SpagnaCarlo I d'Asburgo eFrancesco I avevano stipulato ilTrattato di Noyon, che prevedeva la spartizione dell'Italia: il nord rimaneva nelle mani dei francesi mentre il sud passava agli spagnoli. Il trattato di Cambrai del 1517 confermò l'alleanza tra le due potenze, che non avevano interpellato il pontefice o gli altri stati[17]. In occasione dell'elezione imperiale, tuttavia, il conflitto tra Carlo I e Francesco I si riaccese. Leone inizialmente stipulò alleanze segrete con entrambi i sovrani ma, dopo l'elezione del 28 giugno 1519 di Carlo d'Asburgo, che assunse il nome di Carlo V, decise di schierarsi dalla sua parte. Con l'appoggio dell'Imperatore il papa avrebbe goduto di significativi vantaggi: unione delle due massime autorità della religione cattolica nella lotta contro il turco e l'eresia luterana, protezione e sostegno per i Medici, oltre ad una maggiore libertà di consolidare il dominio territoriale dello Stato Pontificio sull'Italia centrale. Furono queste le ragioni che portarono all'alleanza del 1521[18], grazie alla quale Carlo V poté contare sul sostegno, anche economico, di Leone X. Nell'autunno partì un'offensiva dell'esercito spagnolo e pontificio contro Milano, guidata da Prospero Colonna, che il 21 novembre 1521 entrò in città, accolto in maniera trionfale. Pochi giorni dopo però, il 1º dicembre 1521, Leone X morì[19].

La congiura

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Il cardinaleAlfonso Petrucci, fratello di quel Borghese Petrucci che era stato estromesso nel 1516 dal potere inSiena da parte del cuginoRaffaele Petrucci vescovo di Grosseto, ordì una congiura per assassinare papa Leone X mediante avvelenamento. Per ottenere questo scopo corruppe il medico personale del papa,Giovanni Battista da Vercelli[20], ma la congiura fu scoperta grazie all'intercettazione di una lettera di Alfonso al suo segretario Antonio de Nini. Il cardinale, arrestato e tradotto a Roma, fu giustiziato inCastel Sant'Angelo per strangolamento il 16 luglio 1517, mentre il suo segretario e il medico del papa furono condannati a morte per squartamento.[21] Altri quattro cardinali risultarono coinvolti nella congiura,Raffaele Riario,Bandinello Sauli,Francesco Soderini eAdriano Castellesi, che se la cavarono con il pagamento di una multa.

La questione delle indulgenze. Martin Lutero

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Raffaello,Ritratto di papa Leone X con i cardinaliGiulio de' Medici (sinistra) eLuigi de' Rossi (destra), 1518-1519, Firenze,Galleria degli Uffizi

A corto di fondi per le guerre contro la Francia e i grandi lavori edilizi in corso a Roma, Leone X fece un accordo in Germania coll'arcivescovo di Magdeburgo e Halberstadt,Alberto di Hohenzollern, che avrebbe aiutato a proseguire l'opera di completamento dellabasilica di San Pietro a Roma. Egli accettò da Alberto la somma di 10 000 ducati in cambio dell'arcivescovado di Magonza. AffinchéAlberto potesse restituire la somma alla banca diJakob Fugger, da cui aveva ottenuto il prestito, il papa gli diede il privilegio di dispensare l'indulgenza nei suoi territori per un periodo di sei anni, con labollaSacrosancti Salvatoris et Redemptoris del 31 marzo 1515. Metà del denaro ricevuto sarebbe stato versato al papa per il finanziamento della fabbrica di San Pietro, allora in costruzione, e l'altra metà al Fugger come restituzione del prestito[22].

L'arcivescovo incaricò ilfrate domenicanoJohann Tetzel alla predicazione delleindulgenze nel territorio delle suediocesi. A seguito della predicazione grossolana del domenicano, il monaco agostinianoMartin Lutero criticò la vendita di indulgenze. Da Wittenberg nel 1517 incominciarono a circolare lenovantacinque tesi sulle indulgenze (la tradizione le vuole affisse da Lutero sul portone della chiesa di Ognissanti dell'università diWittenberg). Il frate fu richiamato e allontanato, anche se perdonato, ma ne sorse una disputa, con tesi e contro-tesi tra domenicani e agostiniani e nuovi scritti più radicali da parte di Lutero.

Finché, dopo averla sottovalutata come una bega tra frati, il 15 giugno 1520 intervenne Leone X con labollaExsurge Domine condannando in 41 proposizioni alcune tesi di Lutero e minacciando discomunica il frate agostiniano se non avesse ritrattato entro un certo termine le sue posizioni. Lutero ignorò la bolla e sei mesi dopo, il 10 dicembre, la bruciò nella piazza di Wittenberg. Era la rivolta: per cui il 3 gennaio 1521 papa Leone XscomunicavaMartin Lutero con la bollaDecet Romanum Pontificem.

Altre decisioni

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Al nuovo pontefice Leone X nell'estate del 1513 è indirizzato dai nobili veneziani e monaci eremiti camaldolesi Tommaso Giustiniani († 1528) e Vincenzo Quirini († 1514) unLibellus (memoriale,pamphlet, quindi una pubblicazione non ufficiale), nel quale vengono presentati i mali della Chiesa del tempo e l'esigenza di riforme per risolverli attraverso rinnovamenti strutturali, nel quadro di una più generale riforma che si vorrebbe delineare nelConcilio Lateranense V. Nell'opera i due autori, auspicandosi una ricostruzione dellateologia sullaBibbia e sugliantichi documenti deiPadri della Chiesa, suggeriscono la necessità di unatraduzione ufficiale in volgare della Sacra Scrittura che ne permetta una migliore predicazione e l'impiego nellaliturgia dei riti della Messa e dei Sacramenti. Il desiderio di un maggior avvicinamento e diffusione dellaBibbia attraverso una traduzione ufficiale inlingua volgare è un comune sentire nell'Europa dell'epoca, ma la suaesasperazione operata dairiformatori protestanti in chiave polemica e anti-romana, porta, per reazione, al suo rigetto e rifiuto da parte dellaChiesa cattolica, che codifica nei decreti delConcilio di Trento l'uso esclusivo dellatino e dellaVulgata come testo autentico in tutta la vita pubblica, liturgica e dottrinale, della Chiesa latina, poiché si vede nella lingua volgare uno degli strumenti usati dai riformati persovvertire la Messa, e l'origine – dando iltesto in lingua volgare possibilità a chiunque di “interpretare” laSacra Bibbia – delle eresie diLutero,Zwingli eCalvino.

In ambito artistico, Leone X commissionò il principale ciclo di affreschi realizzato da Raffaello, noto col nome diLoggia.[23][24]

La morte

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Il 1º dicembre del 1521, Leone X fu colto da un improvviso malore e morì. Il suo decesso, avvenuto quando si apprestava a compiere appena 46 anni di età, diede luogo a numerose dicerie e sospetti di avvelenamento, tanto che fu persino arrestato per breve tempo il suo coppiere, ma non si venne a capo di nulla in proposito.[25] La sua tomba si trova nellaBasilica di Santa Maria sopra Minerva[26] e reca un epitaffio diGiano Vitale.[27]

Papa Leone X nella storiografia

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La tomba di papa Leone X nella basilica di Santa Maria sopra Minerva

Questo papa, raffinato e colto umanista in un'Europa che si stava avviando a un'epoca di guerre di religione, provocate dallaRiforma protestante e dallaControriforma, è stato spesso criticato per le caratteristiche mondane del suo pontificato e per la mancanza di zelo riformista.Erasmo da Rotterdam gli dedicò la sua edizione critica delNuovo Testamentogreco.

InDeputazione toscana di storia patria (1859) si dice che il filosofoMarsilio Ficino (1433-1499), che praticava l'astrologia, gli abbia predetto il papato quando lui era solo un giovinetto.

Di lui gli avversari raccontano che quando divenne papa, a soli 38 anni, l'11 marzo 1513, abbia detto a suo cuginoGiulio: «Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo».[28] Si racconta viaggiasse attraverso Roma alla testa di una stravagante parata, in cui sarebbero apparsipantere,giullari e unelefante bianco di nome Annone.

Il nepotismo di Leone X

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Ilnepotismo pontificio è un fenomeno che caratterizza in modo particolare il papato rinascimentale. Anche nella politica di Leone X è evidente tale tendenza, che lo portò da un lato a privilegiare iMedici e le famiglie a essi imparentate, e dall'altro a cercare di ampliare il dominio politico-territoriale della famiglia. Il risultato più evidente fu l'ascesa al soglio pontificio, nel 1523, del cugino Giulio, con il nome diClemente VII. Quest'ultimo, infatti, riuscì a diventare papa soprattutto grazie alla carriera ecclesiastica, e politica, maturata durante il pontificato di Leone X. Oltre a lui papa Leone aveva creato cardinali diversi altri membri dei vari rami della famiglia de' Medici allargata:Luigi de' Rossi,Giovanni Salviati,Innocenzo Cybo,Niccolò Ridolfi.

Oltre a Clemente VII, altri due membri della famiglia privilegiati furonoGiuliano eLorenzo de' Medici, rispettivamente fratello e nipote del papa: il primo ottenne il ruolo di capitano generale della Chiesa e poi delle milizie papali, mentre al secondo venne assegnato il governo di Firenze, oltre che il ruolo di capitano delle milizie fiorentine[29].

L'ampliamento dei domini di casa Medici avvenne anche attraverso la politica di rafforzamento dello Stato Pontificio. Al fratello del papa, nei primi anni della politica di Leone X, fu affidata una nuova signoria che comprendeva i territori di Parma, Piacenza, Modena e Reggio[30]; inoltre Giuliano, a seguito dell'avvicinamento tra il pontefice e la corona di Francia, ricevette il titolo di Duca di Nemours e sposòFiliberta di Savoia (zia del possibile successore al trono francese)[31]. Dopo la morte di Giuliano nel 1515, fu Lorenzo ad ottenere, a seguito della guerra di Urbino, il titolo di Duca di Urbino (v.s. La politica di Leone X nelle guerre d'Italia), prima di morire nel 1519. È possibile, in un certo senso, anche "ammirare" il nepotismo di Leone X recandosi allaSagrestia Nuova dellaBasilica di San Lorenzo, a Firenze, dove sono presenti i due monumenti funebri dedicati a Giuliano e a Lorenzo de' Medici, che il pontefice commissionò aMichelangelo.

Quanto le tendenze nepotiste abbiano influito sulla politica di Leone X è stato dibattuto dalla storiografia. Da un lato abbiamo chi, come Francesco Nitti ha attribuito le scelte del pontefice esclusivamente ad interessi di tipo familiare[32], dall'altro, invece, vi sono altri studiosi comevon Pastor, che hanno preso le distanze da questa visione. In particolare, secondo quest'ultimo, per quanto riguarda l'elezione imperiale il papa avrebbe agito soprattutto per interessi di indipendenza della Chiesa e per la libertà italiana: l'elezione diFrancesco I o diCarlo d'Asburgo, infatti, avrebbe messo in pericolo sia lo Stato pontificio che l'Italia stessa[33]. Solo successivamente, durante le trattative con i due sovrani[34], sarebbero emersi anche gli interessi nepotisti, che lo avrebbero portato infine a privilegiare l'alleanza con il nuovo ImperatoreCarlo V.

Concistori per la creazione di nuovi cardinali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Concistori di papa Leone X.

Papa Leone X durante il suo pontificato ha creato 42 cardinali nel corso di 8 distinti concistori.[35]

Diocesi erette da Leone X

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Genealogia episcopale e successione apostolica

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Lagenealogia episcopale è:

Lasuccessione apostolica è:

Onorificenze

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Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza

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Repubblica di Firenze
Medici

Cosimo il Vecchio (1389-1464)
Piero il Gottoso (1416-1469)
Piero il Fatuo (1472-1503)
Giovanni -Leone X (1475-1521)
Giuliano (1479-1516)
Figli
Lorenzo (1492-1519)
Ippolito (1511-1535)
Figli
Alessandro (1510-1537)
Questo box: vedi  disc.  mod.
GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Cosimo de' MediciGiovanni de' Medici 
 
Piccarda Bueri 
Piero de' Medici 
Contessina de' BardiAlessandro de' Bardi 
 
Emilia Pannocchieschi 
Lorenzo de' Medici 
Francesco TornabuoniSimone Tornabuoni 
 
? 
Lucrezia Tornabuoni 
Selvaggia degli AlessandriMaso degli Alessandri 
 
Nana Cavalcanti 
Papa Leone X 
Orso OrsiniFrancesco Orsini 
 
Costanza Annibaldeschi 
Jacopo Orsini 
Lucrezia ContiIldebrandino Conti 
 
Caterina di Sangro 
Clarice Orsini 
Carlo OrsiniGiovanni Orsini 
 
Bartolomea Spinelli 
Maddalena Orsini 
Paola OrsiniGiacomo Orsini 
 
Isabella Marzano 
 

Note

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  1. ^abcdClaudio Rendina,I Papi, p. 612
  2. ^ Marco Pellegrini,Papa Leone X, inDizionario biografico degli italiani, vol. 64, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.URL consultato il 4 ottobre 2023.
  3. ^(EN)Salvador Miranda,MEDICI, Giovanni de', sufiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church,Florida International University.
  4. ^Merrick Whitcomb,Source-Book of the Italian Renaissance, revised ed. (Philadelphia, University of Pennsylvania Press, 1903), pp. 82-86 (https://sourcebooks.fordham.edu/source/lorenzomed1.asp) (consultato il 14 aprile 2021).
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Bibliografia

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  • Caracciolo Alberto, Caravale Mario, Lo Stato pontificio: da Martino V a Pio IX, in Galasso Giuseppe, Storia d’Italia, vol. XIV, Torino, UTET, 1978.
  • Kelly N.D John, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL),ISBN 88-384-1326-6 (pp. 623 – 625).
  • Fausto Nicolini,NITTI, Francesco, inEnciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.URL consultato il 4 ottobre 2023.
  • Pellegrini Marco, Le guerre d'Italia (1494-1559), Bologna, Il Mulino, 2017.
  • Marco Pellegrini,Papa Leone X, inEnciclopedia dei Papi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.URL consultato il 4 ottobre 2023.
  • Rendina Claudio, I papi, Ed. Newton Compton, Roma, 1990 (pp. 612–618).
  • Von Pastor Ludwig,Storia dei papi dalla fine del Medio Evo: compilata col sussidio dell'Archivio segreto pontificio e di molti altri archivi.Volume IV. Storia dei papi nel periodo del Rinascimento e dello scisma luterano dall’elezione di Leone X alla morte di Clemente VII (1513-1534), parte I, Roma, Desclèe&C.,1926, (ed. orig. Freiburg im Breisgau, 1906).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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PredecessorePapa dellaChiesa cattolicaSuccessore
Papa Giulio II9 marzo1513 – 1º dicembre1521Papa Adriano VI

PredecessoreAbate ordinario di MontecassinoSuccessore
Giovanni d'Aragona14 marzo1486 – 15 novembre1504Eusebio Fontana,O.S.B.

PredecessoreAbate commendatario di MorimondoSuccessore
Giovanni Giacomo Schiaffinato14871495Giovanni Giacomo Schiaffinato

PredecessoreCardinale diacono di Santa Maria in DomnicaSuccessore
Giovanni Battista Orsini26 marzo1489 – 9 marzo1513Giulio de' Medici

PredecessorePrevosto di Santo Stefano di PratoSuccessore
Carlo di Cosimo de' Medici26 giugno14921501Oddo Altoviti

PredecessoreAmministratore apostolico di PesaroSuccessore
Francesco Oricellai
(vescovo)
27 ottobre1503 – 27 maggio1504Francesco Riccardi
(vescovo)

PredecessoreCardinale protodiaconoSuccessore
Raffaele Sansone Riario29 novembre1503 – 9 marzo1513Federico Sanseverino

PredecessoreAmministratore apostolico di AmalfiSuccessore
Robert Guibé9 dicembre1510 – 9 marzo1513Antonio Balestrieri
(arcivescovo metropolita)

PredecessoreLegato apostolico di BolognaSuccessore
Pietro Isvalies6 ottobre1511 – 9 marzo1513Giulio de' Medici

PredecessoreSignore di FirenzeSuccessore
Pier Soderini
(Gonfaloniere a vita)
14 settembre1512 – 9 marzo1513Giuliano de' Medici duca di Nemours
V · D · M
Papi dellaChiesa cattolica
I-IV secoloPietro ·Lino ·Cleto ·Clemente I ·Evaristo ·Alessandro I ·Sisto I ·Telesforo ·Igino ·Pio I ·Aniceto ·Sotero ·Eleuterio ·Vittore I ·Zefirino ·Callisto I ·Urbano I ·Ponziano ·Antero ·Fabiano ·Cornelio ·Lucio I ·Stefano I ·Sisto II ·Dionisio ·Felice I ·Eutichiano ·Caio ·Marcellino ·Marcello I ·Eusebio ·Milziade ·Silvestro I ·Marco ·Giulio I ·Liberio ·Damaso I ·Siricio ·Anastasio I
V-VIII secoloInnocenzo I ·Zosimo ·Bonifacio I ·Celestino I ·Sisto III ·Leone I ·Ilario ·Simplicio ·Felice III ·Gelasio I ·Anastasio II ·Simmaco ·Ormisda ·Giovanni I ·Felice IV ·Bonifacio II ·Giovanni II ·Agapito I ·Silverio ·Vigilio ·Pelagio I ·Giovanni III ·Benedetto I ·Pelagio II ·Gregorio I ·Sabiniano ·Bonifacio III ·Bonifacio IV ·Adeodato I ·Bonifacio V ·Onorio I ·Severino ·Giovanni IV ·Teodoro I ·Martino I ·Eugenio I ·Vitaliano ·Adeodato II ·Dono ·Agatone ·Leone II ·Benedetto II ·Giovanni V ·Conone ·Sergio I ·Giovanni VI ·Giovanni VII ·Sisinnio ·Costantino ·Gregorio II ·Gregorio III ·Zaccaria ·Stefano II ·Paolo I ·Stefano III ·Adriano I ·Leone III
IX-XII secoloStefano IV ·Pasquale I ·Eugenio II ·Valentino ·Gregorio IV ·Sergio II ·Leone IV ·Benedetto III ·Niccolò I ·Adriano II ·Giovanni VIII ·Marino I ·Adriano III ·Stefano V ·Formoso ·Bonifacio VI ·Stefano VI ·Romano ·Teodoro II ·Giovanni IX ·Benedetto IV ·Leone V ·Sergio III ·Anastasio III ·Lando ·Giovanni X ·Leone VI ·Stefano VII ·Giovanni XI ·Leone VII ·Stefano VIII ·Marino II ·Agapito II ·Giovanni XII ·Leone VIII ·Benedetto V ·Giovanni XIII ·Benedetto VI ·Benedetto VII ·Giovanni XIV ·Giovanni XV ·Gregorio V ·Silvestro II ·Giovanni XVII ·Giovanni XVIII ·Sergio IV ·Benedetto VIII ·Giovanni XIX ·Benedetto IX ·Silvestro III ·Benedetto IX ·Gregorio VI ·Clemente II ·Benedetto IX ·Damaso II ·Leone IX ·Vittore II ·Stefano IX ·Niccolò II ·Alessandro II ·Gregorio VII ·Vittore III ·Urbano II ·Pasquale II ·Gelasio II ·Callisto II ·Onorio II ·Innocenzo II ·Celestino II ·Lucio II ·Eugenio III ·Anastasio IV ·Adriano IV ·Alessandro III ·Lucio III ·Urbano III ·Gregorio VIII ·Clemente III ·Celestino III ·Innocenzo III
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XVII-XX secoloLeone XI ·Paolo V ·Gregorio XV ·Urbano VIII ·Innocenzo X ·Alessandro VII ·Clemente IX ·Clemente X ·Innocenzo XI ·Alessandro VIII ·Innocenzo XII ·Clemente XI ·Innocenzo XIII ·Benedetto XIII ·Clemente XII ·Benedetto XIV ·Clemente XIII ·Clemente XIV ·Pio VI ·Pio VII ·Leone XII ·Pio VIII ·Gregorio XVI ·Pio IX ·Leone XIII ·Pio X ·Benedetto XV ·Pio XI ·Pio XII ·Giovanni XXIII ·Paolo VI ·Giovanni Paolo I ·Giovanni Paolo II
XXI secoloBenedetto XVI ·Francesco ·Leone XIV
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Cardinalilinea maschile:Giovanni (Leone X) ·Giulio (Clemente VII) ·Ippolito ·Alessandro (Leone XI) ·Giovanni ·Ferdinando I ·Carlo ·Giovan Carlo ·Leopoldo ·Francesco Maria ·Francesco
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