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Papa Giovanni Paolo I

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Disambiguazione – "Giovanni Paolo I" rimanda qui. Se stai cercando ilmarchese di Caravaggio, vediGiovanni Paolo I Sforza.
Papa Giovanni Paolo I
Giovanni Paolo I (1978)
263º papa della Chiesa cattolica
Elezione26 agosto1978
Insediamento3 settembre1978
Fine pontificato28 settembre1978[1]
(0 anni e 33 giorni)
MottoHumilitas
Predecessorepapa Paolo VI
Successorepapa Giovanni Paolo II
 
NomeAlbino Luciani
NascitaCanale d'Agordo, 17 ottobre1912
Ordinazione diaconale2 febbraio1935 dalvescovoGiosuè Cattarossi
Ordinazione sacerdotale7 luglio1935 dalvescovoGiosuè Cattarossi
Nomina a vescovo15 dicembre1958 dapapa Giovanni XXIII
Consacrazione a vescovo27 dicembre1958 dapapa Giovanni XXIII
Elevazione a patriarca15 dicembre1969 dapapa Paolo VI
Creazione a cardinale5 marzo1973 dapapa Paolo VI
MorteCittà del Vaticano, 28 settembre1978 (65 anni)
SepolturaGrotte Vaticane
Firma
Manuale
Beato Giovanni Paolo I
 

Papa

 
NascitaCanale d'Agordo, 17 ottobre1912
MorteCittà del Vaticano, 28 settembre1978 (65 anni)
Venerato daChiesa cattolica
BeatificazionePiazza San Pietro, 4 settembre2022 dapapa Francesco
Santuario principaleBasilica di San Pietro in Vaticano
Ricorrenza26 agosto
Attributiparamenti papali, bastone pastorale
Manuale

PapaGiovanni Paolo I (inlatino:Ioannes Paulus PP. I, natoAlbino Luciani;Canale d'Agordo,17 ottobre1912Città del Vaticano,28 settembre1978[1]) è stato il 263ºpapa dellaChiesa cattolica evescovo di Roma, 5ºsovrano delloStato della Città del Vaticano, oltre agli altri titoli propri delRomano Pontefice, dal 26 agosto 1978 fino alla morte.

Il suo pontificato è il decimopiù breve della storia dellaChiesa cattolica: la sua morte avvenne dopo soli 33 giorni[2] dalla sua elezione al soglio diPietro, il 28 settembre1978. Nel2017 fu dichiaratovenerabile dapapa Francesco. Il 13 ottobre2021 lo stesso pontefice ha autorizzato la promulgazione del decreto sancente ilmiracolo attribuito all'intercessione di Giovanni Paolo I; questo passo lo ha reso idoneo allabeatificazione, officiata da papa Francesco il 4 settembre2022 inpiazza San Pietro.[3]

Viene ricordato con gli affettuosi appellativi di «Papa del sorriso» e «Sorriso di Dio».[4][5] IlTime e altri settimanali in lingua inglese lo chiamarono «The September Pope», "Il papa di settembre".[6] A lui è stato dedicato unmuseo, situato in un edificio seicentesco accanto allapieve di Canale d'Agordo, suo paese natale.

Biografia

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Gli anni di Belluno

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«È stato ricordato dai giornali, anche troppo forse, che la mia famiglia era povera. Posso confermarvi che durante l'anno dell'invasione ho patito veramente la fame, e anche dopo; almeno sarò capace di capire i problemi di chi ha fame!»

(Papa Giovanni Paolo I nell'udienza ai Bellunesi il 3 settembre 1978)

La casa natale visitabile vista da via XX Agosto dopo il restauro
Foto di Albino Luciani scattata tra il 1922 e il 1923, quando aveva 10 anni circa

Nato da Giovanni Luciani (1872-1952) e Bortola Tancon (1879-1948), sua seconda moglie, ebbe tre fratelli: Tranquillo Federico (1915-1916), Edoardo, detto Berto, (1917-2008) ed Antonia, detta Nina, (1920-2009). Dal primo matrimonio del padre con Rosa, defunta per tubercolosi nel 1906, nacquero cinque figli: tre maschi, i quali morirono tutti subito dopo il parto e ai quali fu messo il nome Albino, e due femmine, entrambe sordomute, Amalia (1900-1938) e Pia (1902-1969), che divenne suora. Il padre, di ideesocialiste, emigrò in seguito inSvizzera per lavoro. Nell'ottobre del1923 Albino entrò nel seminario interdiocesano minore diFeltre e in seguito, nel1928, nel seminario interdiocesano maggiore diBelluno.

Il giovane Albino Luciani nel 1932

Fu ordinatodiacono il 2 febbraio1935 epresbitero il 7 luglio dello stesso anno nellachiesa rettoriale diSan Pietro apostolo a Belluno (contigua al Seminario Gregoriano). Venne subito nominato cappellano e vicario cooperatore diCanale d'Agordo (9 luglio), ma già il 21 dicembre venne trasferito adAgordo, dove fu cappellano fino al luglio1937,[7] e dove inoltre insegnò religione all'istituto minerario. Poi presso il Seminario Gregoriano di Belluno fu insegnante (1937-1958) e, dal 1º ottobre, vice-rettore (1937-1947).

Il 27 febbraio 1947 si laureò in sacra teologia allaPontificia Università Gregoriana diRoma con una tesi suL'origine dell'anima umana secondoAntonio Rosmini: quella di Luciani e dei suoi relatori fu di certo una scelta audace, poiché si trattava di un autore con due libri messi all'Indice, all'epoca non ancora del tutto riabilitato dalla Chiesa. In novembre fu nominato da monsignorGirolamo Bortignon procancelliere vescovile delladiocesi di Belluno; il mese successivo venne nominato anche cameriere segreto soprannumerario e segretario delsinodo interdiocesano (proprio per la stesura di questo testo nella primavera del1947 si ritirò per un mese nellacertosa di Vedana, nell'appartamento del "vescovado"). A queste nomine, il 2 febbraio1948 si aggiunsero pure quelle di provicario generale della diocesi di Belluno e di direttore dell'ufficio catechistico diocesano.

Nel1954 divenne vicario generale della diocesi di Belluno; nel frattempo (1949) aveva pubblicato il volumeCatechetica in briciole; del libro verranno pubblicate sei edizioni inItalia e una anche inColombia. Il 30 giugno1956 fu nominato canonico dellacattedrale di Belluno.

In quegli anni gli fu erroneamente diagnosticata unatubercolosi incurabile e per questo fu costretto a lasciare la parrocchia e recarsi in sanatorio aSondalo, inValtellina, dove i medici si accorsero dell'errore dei colleghi, diagnosticando e curando la vera malattia: unapolmonite. Luciani fu diverse volte proposto per la nomina avescovo, ma venne respinto per due volte a causa delle sue precarie condizioni di salute, della voce flebile, della bassa statura e dell'aspetto dimesso.[8]

Mons. Luciani nel 1958

Dopo l'ascesa alsoglio di Pietro diGiovanni XXIII, il 15 dicembre1958 fu finalmente nominatovescovo di Vittorio Veneto. A tal proposito si narra che papa Giovanni, respingendo le varie perplessità riguardo ai motivi per cui fino ad allora non fosse stato promosso, legate principalmente alle sue cagionevoli condizioni di salute, sentenziò bonariamente:[8]

«...vorrà dire che morirà vescovo.»

Ricevette la consacrazione episcopale nellabasilica di San Pietro in Vaticano il 27 dicembre per l'imposizione delle mani di Giovanni XXIII, co-consacranti i vescovi diPadova e diFeltre e Belluno,Girolamo Bartolomeo Bortignon eGioacchino Muccin. Insieme a lui fu consacrato anche monsignorCharles Msaklia,[9] originario dellaTanzania: i due rimarranno amici e sarà proprio grazie a questo prelato africano che Luciani inizierà a conoscere la realtà dellaChiesa cattolica in Africa.[10]

Luciani vescovo di Vittorio Veneto

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Albino Luciani vescovo diVittorio Veneto

Luciani prese possesso delladiocesi l'11 gennaio1959. Il "periodo vittoriese" sarà decisivo per la sua formazione. Iniziò subito levisite pastorali nelle parrocchie. Luciani, che mai in vita aveva pensato alla carriera ecclesiastica, lasciòBelluno a malincuore, prendendo le redini di una diocesi con i bilanci in grave passivo: infatti, quelli erano gli anni in cui loIOR, meglio conosciuto come Banca Vaticana, era entrato in crisi.

Luciani non nascose di sopportare a fatica la gestione economica della Chiesa, specie negli anni in cui lo IOR fu diretto dall'arcivescovo statunitensePaul Marcinkus, sostenendo che la Chiesa avrebbe dovuto avere una condotta economica il più trasparente possibile e coerente agli insegnamenti delVangelo.

Negli anni diepiscopato aVittorio Veneto mostrò innanzitutto insuperabili doti dicatechista, per la sua capacità di farsi comprendere da tutti, anche dai bambini e dalle persone di poca cultura, per la sua chiarezza nell'esporre, la sua capacità di sintesi e la sua tendenza ad evitare discorsi e letture difficili, nonostante la profonda cultura che aveva. Lo stesso raccomandò sempre ai suoi sacerdoti.

Si dimostrò insofferente al dovere di risiedere nel castello di San Martino, residenza storica dei vescovi vittoriesi, posta in posizione arroccata e distaccata rispetto all'abitato di Vittorio Veneto: avrebbe preferito una dimora più vicina alla sua gente. Avvertì in anticipo i nuovi venti della "contestazione", ribadendo l'importanza dell'Azione Cattolica, che cominciava a sentire il peso degli anni.

Ebbe grande attenzione per la formazione dei giovani e sollecitò la partecipazione dei laici alla vita attiva della Chiesa, all'epoca ancora piuttosto ridotta.[11] La sua indole bonaria non era però piegata alle idee correnti della moda e, ad esempio, una volta divenuto Patriarca, si batté apertamente contro l'istituzione del divorzio durante ilreferendum del 1974, opponendosi apertamente come vescovo ad alcune associazioni cattoliche che si rifacevano allaFUCI veneta e che invece si schieravano a favore del divorzio.

Luciani e la Chiesa africana

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Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa cattolica in Africa.
Albino Luciani, patriarca di Venezia, in una celebrazione nellabasilica di Sant'Eufemia a Grado nel 1972[12]

Nel marzo1962 ricevette la visita di monsignorAndré Makarakiza,[13] membro di una famiglia nobile delBurundi, il quale si convertì alcattolicesimo e diventò in seguito sacerdote e poi vescovo diNgozi. Il monsignore era venuto per chiedere a Luciani alcuni sacerdoti per la propria diocesi. Quest'ultimo acconsentì, conscio delle necessità di presbiteri nelle popolazioni locali. La scelta cadde sul giovane don Vittore De Rosso[14] diFarra di Soligo, che fu destinato alladiocesi di Kuntega,Burundi. Egli partì in dicembre senza risorse economiche a causa della grave situazione finanziaria della diocesi. Si trattava del primo sacerdote missionarioFidei donum delladiocesi di Vittorio Veneto; se ne sarebbero aggiunti altri due l'anno successivo.

Qualche anno dopo, i tre missionari chiesero e ottennero dal loro vescovo di celebrare la messa non inlingua latina ma nell'idioma locale, e di comunicare i fedeli per mano e non per bocca, per motivi igienici: tutto questo in anticipo rispetto alle disposizioni introdotte dopo ilConcilio Vaticano II. Dal16 agosto al2 settembre1966, Luciani compì una storica visita pastorale nelle missioni africane della sua diocesi, durante la quale conobbe usi e costumi delle popolazioni locali, celebrò Messa in chiese affollatissime, imparò un po' dilingua kirundi, sopportò a fatica il clima e le zanzare e subì tutta una serie di imprevisti, tra cui unazecca sotto un'unghia e l'impantanamento della jeep su cui viaggiava: in quell'occasione Luciani non si fece problemi a scendere dal mezzo e spingere la vettura insieme agli altri.[15]

Questa serie di incontri ravvicinati con le realtà africane, così come i successivi inSudamerica, non fece altro che aumentare la sensibilità del futuro papa riguardo ai problemi delle popolazioni delterzo mondo.

Lo scisma di Montaner

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Lo stesso argomento in dettaglio:Scisma di Montaner.
Albino Luciani nel 1966

Tra il1966 e il1967 il vescovo Luciani si trovò ad affrontare una spinosa questione riguardante laparrocchia diMontaner, frazione del comune diSarmede, alle pendici delCansiglio. Il 13 dicembre1966 morì l'anziano parroco donGiuseppe Faè, amatissimo dalla popolazione. Nei giorni seguenti maturò fra la gente del posto l'idea che potesse subentrargli il cappellano Antonio Botteon, che si era preso cura del vecchio prevosto negli ultimi tre anni della sua vita. Luciani tuttavia giudicò Botteon troppo giovane per amministrare da solo una parrocchia e nominò nuovo parroco di Montaner don Giovanni Gava, il cui insediamento sarebbe dovuto avvenire il 22 gennaio1967.

Un gruppo di paesani disconobbe la scelta del vescovo e si costituì in comitato, perorando l'istanza di nomina a parroco del cappellano, o quantomeno la sua conferma a Montaner come viceparroco. La risposta di mons. Luciani fu negativa: egli infatti sottolineò che ilcodice di diritto canonico non contemplava l'elezione del prevosto da parte dei parrocchiani, salvi determinati casi digiuspatronato particolarmente antichi, comunque non più istituibili a seguito di una modifica normativa del 1917. Quanto alla nomina di un viceparroco, fu ritenuta sovrabbondante per un paese così piccolo. La fermezza del vescovo provocò una durissima reazione della popolazione: alcuni parrocchiani arrivarono a murare porte e finestre dellachiesa e dellacanonica per impedire al cappellano Botteon di andare via.

Montaner si divise allora fra i sostenitori del cappellano Botteon come nuovo parroco e coloro che invece non ritenevano giusto ribellarsi al vescovo. La polemica tra le due fazioni si inacerbì e sfociò anche in atti di violenza reciproca, al punto che il paese dovette essere presidiato stabilmente daicarabinieri. Nella confusione che derivò si diffuse la voce che a Montaner fossero state trovate delle armi; la cosa non fu smentita dalla popolazione, visto che molti in casa avevano pistole e fucili dal tempo dellaseconda guerra mondiale.

Il 9 febbraio1967 una delegazione di montaneresi partì perRoma con la speranza, rimasta vana, di un colloquio conpapa Paolo VI. Al culmine delle tensioni e dopo varie mediazioni fallite, il 12 settembre1967 Albino Luciani si recò di persona a Montaner, accompagnato dal vicequestore diTreviso, da alcuni commissari, poliziotti e un autobus di carabinieri, chiamati per scortare il vescovo, nonostante lui stesso non ne avesse richiesto l'intervento.

Per punire la disobbedienza dei parrocchiani, Luciani entrò in chiesa, prelevò le ostie consacrate dal tabernacolo e dispose l'interdetto contro la parrocchia: da quel momento nessun sacerdote avrebbe più potuto celebrare funzioni o amministrare i sacramenti.[16] I parrocchiani dissidenti, lungi dall'accettare il provvedimento, decisero pertanto di compiere quello che fu definito uno "scisma", costituendo in paese unacomunità ortodossa ed edificando un tempio consacrato al nuovo culto.

Concilio Vaticano II

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Albino Luciani, patriarca di Venezia, nel 1969

Il vescovo Luciani partecipò a tutte le quattro sessioni delconcilio Vaticano II (1962-1965), intervenendo e facendosi così conoscere tra i ranghi della Chiesa cattolica. Il 15 dicembre1969papa Paolo VI nominò Lucianipatriarca di Venezia. Neanche cinquanta giorni dopo, il 1º febbraio1970, Luciani ricevette lacittadinanza onoraria di Vittorio Veneto.

Con l'elezione a Pontefice, nel suo messaggioUrbi et Orbi del 27 agosto 1978, Giovanni Paolo I descrisse le sue sei aspirazioni per la Chiesa: la continuazione del Concilio Vaticano II, il mantenimento della disciplina all'interno della Chiesa, l'evangelizzazione, l'ecumenismo, il dialogo e la pace.[17]

Luciani patriarca e cardinale

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Stemma cardinalizio di Albino Luciani

Patriarca nei difficili anni della contestazione, non fece mancare il suo appoggio e il dialogo diretto con gli operai diMarghera, spesso in agitazione. Anche per questo maturò la consapevolezza del bisogno da parte della Chiesa di adeguarsi ai nuovi tempi e riavvicinarsi alla gente; questo gli fece guadagnare le simpatie dei veneziani.

Anche aVenezia si trovò a dover fare i conti con la crisi economica. Poco amante degli sfarzi, era anche per questo favorevole alla vendita di oggetti sacri e preziosi di proprietà della Chiesa. Tra il12 e il14 giugno1971 compì un viaggio pastorale inSvizzera. Tre giorni dopo venne nominato vicepresidente dellaConferenza Episcopale Italiana, carica che manterrà fino al2 giugno1975. Sempre nel 1971 propose alle chiese ricche dell'Occidente di donare l'uno per cento delle loro rendite alle chiese povere delTerzo mondo.

Papa Paolo VI in visita aVenezia nel1972 con il patriarca Albino Luciani, che indossa la stola consegnatagli dal papa stesso pochi istanti prima
Paolo VI mentre impone la berretta cardinalizia al patriarca Luciani, 5 marzo 1973

Il16 settembre1972 il patriarca Luciani ricevettePaolo VI in visita pastorale. Al termine della Messa inpiazza San Marco il Pontefice si tolse lastola papale, la mostrò alla folla e davanti a ventimila persone la mise sulle spalle del patriarca Luciani, con un gesto che sembrava quello di un'investitura, facendolo arrossire per l'imbarazzo. Dell'episodio esiste un documento fotografico, ma non fu ripreso dalle telecamere, che avevano già chiuso il collegamento. La stampa disse che Paolo VI aveva scelto il suo successore: a conferma di ciò, pochi mesi dopo Paolo VI annunciò unconcistoro e Luciani fu il primo della lista dei candidati alla porpora. Il5 marzo1973 venne infatti creatocardinale deltitolo di San Marco a Roma dallo stesso pontefice.

L'anno successivo, in occasione della campagna elettorale per ilreferendum sul divorzio, sciolse la sezione veneziana dellaFUCI, la Federazione degli universitari cattolici, perché si era mostrata favorevole alno all'abrogazione della "LeggeFortuna", contrariamente alle indicazioni dellaCuria.[18] Tra il27 settembre e il26 ottobre dello stesso anno partecipò a Roma alla terza Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema: "L'evangelizzazione nel mondo moderno".

Il1975 lo vide due volte all'estero per altrettanti viaggi pastorali, il18 maggio inGermania e dal6 al21 novembre inBrasile, dove l'università statale di S. Maria aRio Grande do Sul lo insignì di unalaurea honoris causa. Fu in Brasile che impressionò moltissimi prelati per la sua profonda umiltà e devozione. A gennaio1976 pubblicòIllustrissimi, una raccolta di lettere immaginarie (scritte tra il 1971 e il 1975 e pubblicate mensilmente sulla rivista "Il Messaggero di S. Antonio") indirizzate a personaggi storici o della letteratura. Il libro ebbe un grande successo editoriale e fu tradotto in numerose lingue.

Sin dal suo insediamento a Venezia, portò sempre il classico abito scuro da sacerdote, indossando di rado lo zucchetto e la fascia di colore rosso,[19] attirandosi così molte critiche dagli zelanti fedeli veneziani. Era un'altra prova del suo ricercare la semplicità.

Nel 1978 il patriarca vietò la celebrazione dellaMessa tridentina nella diocesi di Venezia.[20]

L'incontro con suor Lùcia dos Santos

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Il10 luglio1977, l'allora cardinale Luciani, molto devoto allaMadonna di Fátima, accogliendo l'invito di suorLúcia dos Santos, si recò in pellegrinaggio aCova da Iria e incontrò al Carmelo diCoimbra la veggente, con la quale si trattenne per due ore in conversazione. Suor Lucia gli avrebbe rivelato il contenuto delterzo segreto di Fátima ed egli ne sarebbe stato sensibilmente impressionato.[21] Una volta rientrato in Italia, descrisse così quell'incontro: "La suora è piccolina, è vispa, e abbastanza chiacchierina... parlando, rivela grande sensibilità per tutto quel che riguarda la Chiesa d'oggi con i suoi problemi acuti...; la piccola monaca insisteva con me sulla necessità di avere oggi cristiani e specialmente seminaristi, novizi e novizie, decisi sul serio ad essere di Dio, senza riserve. Con tanta energia e convinzione m'ha parlato di suore, preti e cristiani dalla testa ferma. Radicale come i santi:ou tudo ou nada, o tutto o niente, se si vuol essere di Dio sul serio".[22]

Si dice anche che suor Lucia abbia predetto a Luciani la sua elezione e il breve pontificato, chiamandolo "Santo Padre";[23][24] tuttavia nel2006 ilsegretario di Stato VaticanoTarcisio Bertone ha definito questa storia "tesi vecchia e priva di fondamento": dopo il colloquio, la suora avrebbe detto semplicemente alle consorelle che, se fosse stato eletto al pontificato, sarebbe stato un ottimo papa.[18] Tuttavia, si ricorda che il fratello Edoardo disse di avere visto il cardinale Luciani tornare molto scosso dal viaggio a Fatima: era diventato silenzioso e spesso assorto nei pensieri e, quando gli chiese cosa avesse, Albino rispose: "Penso sempre a quello che ha detto Suor Lucia". In proposito, monsignor Mario Senigaglia, che fu segretario del patriarca Luciani fino al1976, ha escluso che l'atteggiamento di Luciani riferito dal fratello fosse dovuto necessariamente alla rivelazione di segreti particolari che lo riguardavano: secondo quanto gli aveva riferito lo stesso cardinale al ritorno dal viaggio, egli aveva parlato a lungo con Lucia dei problemi della Chiesa e su questi temi Luciani potrebbe essere tornato in seguito a riflettere con preoccupazione.[25]

La partenza da Venezia

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Lapide commemorativa del Patriarcato di Venezia

Il cardinale Luciani lasciò per l'ultima volta Venezia il10 agosto1978 per ilconclave dal quale sarebbe uscitopapa il26 agosto, al secondo giorno di votazione. Nella sua ultima messa celebrata nellacattedrale marciana, invitò ripetutamente i fedeli a pregare la Madre di Dio per l'elezione del papa e per il futuro pontefice.

È stato il terzopatriarca di Venezia del Novecento, dopoGiuseppe Sarto (Pio X) eAngelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII), a essere eletto al soglio di Pietro.

Il pontificato

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«Io non ho né lasapientia cordis di papa Giovanni e neanche la preparazione e la cultura di papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere.»

(Papa Giovanni Paolo I)

Il pontificato di papa Luciani sulla cattedra di Pietro fu brevissimo: durò appena 33 giorni.

L'elezione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Conclave dell'agosto 1978.
Blasonatura dello stemma

D'azzurro, al monte di sei cime d'argento uscente dalla punta, sormontato da tre stelle d'oro, disposte una e due, col capo patriarcale di Venezia: d'argento caricato di un leone passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro

La sua elezione sarebbe stata proposta dall'arcivescovo di Firenze, cardinaleGiovanni Benelli, quale mediazione tra diverse posizioni nellaCuria: quella più conservatrice, che sosteneva l'arcivescovo di Genova, cardinaleGiuseppe Siri, il "grande centro montiniano", sostenitore delle riforme delConcilio Vaticano II, e quella ancora più progressista, che sosteneva i cardinaliSergio Pignedoli eSebastiano Baggio. Ricevette alcuni voti anche ilcardinaleKarol Wojtyła, futuropapa Giovanni Paolo II, la cui candidatura fu presentata da quei cardinali che auspicavano un'apertura internazionalista del Vaticano. Luciani, tuttavia, chiese sempre di non essere preso in considerazione e, anzi, fu proprio lui a parlare per primo di un papa straniero.[26]

Egli, infatti, aveva sempre votato per il cardinaleAloísio Lorscheider, un francescano che aveva conosciuto inBrasile e che invece fu tra i più accesi sostenitori di Luciani, soprattutto perché non dimenticò mai quella visita in Brasile. A ogni modo, ilconclave fu rapidissimo, concludendosi dopo sole quattro votazioni, avvenute nella stessa giornata, e alle 19:18 del 26 agosto1978 si aprirono le vetrate della loggia centrale delle Basilica Vaticana: erano passate solo ventisei ore e mezzo dalla chiusura delle porte del conclave e già il nuovo papa era stato eletto. Subito dopo comparve il grande drappo rosso con lo stemma papale e poi ilcardinale protodiaconoPericle Felici annunciò l'Habemus Papam. Luciani fu eletto 263º successore diPietro con un'amplissima maggioranza (101 voti tra i 111 cardinali, ilquorum più alto nei conclavi delNovecento).

Lo stupore della folla in piazza fu grandissimo, anche perchéla fumata, probabilmente per un errore del cardinale fochista, fu inizialmente grigio chiara, per poi diventare nera (in particolare, dopo l'improvvisa morte di papa Luciani diverse teorie del complotto collegarono la fumata nera ad un cattivo presagio[27]). La situazione di incertezza si protrasse fino all'annuncio dellaRadio Vaticana e alla contemporanea apertura della loggia (solo dalconclave del 2005 verranno introdotte, dopo la fumata, le campane a festa, allo scopo di chiarire eventuali dubbi).

Appena eletto, Luciani avrebbe voluto parlare alla folla, ma ilcerimoniere glielo impedì, obiettando che non era nella tradizione.Papa Giovanni Paolo II, cinquanta giorni dopo, avrebbe invece infranto il cerimoniale e rivolto un saluto alla folla, oltre alla tradizionale benedizioneUrbi et Orbi. Fu questo il primo segnale del cambiamento che Luciani, seppur per breve tempo, avrebbe cominciato nella Chiesa.

Al momento della sua elezione,L'Osservatore Romano mandò in stampa l'edizione straordinaria dell'elezione del nuovo papa con un errore (Albinum Luciani qui sibi *nominem imposuit Ioannem Paulum I), che rese le copie di quel giornale un pezzo molto raro, equiparabile al famoso francobolloGronchi rosa;[28] nelle poche ore successive, infatti, corressero immediatamente l'errore, ritirando il precedente quotidiano e mettendo in circolazione la seconda edizione, correggendo l'errato "nominem" con il corretto "nomen": il sostantivo latino infatti è neutro, quindi l'accusativo è identico al nominativo.

Si disse che Luciani fu eletto più per "ciò che non era" che per "ciò che era": non era un conoscitore della Curia (il che, secondo alcuni, avrebbe potuto fargli assumere un comando autocratico e accentrato); nonostante la sua notevole cultura, non era un altero intellettuale potenzialmente capace di mettere in difficoltà i porporati; non era nemmeno uno straniero, fatto che per i cardinali italiani avrebbe potuto costituire una sicurezza. Il Patriarca non si aspettava minimamente la sua elezione al soglio di Pietro. Il giorno stesso dell'entrata in conclave, andò a sollecitare il meccanico perché aggiustasse in fretta la sua vecchia auto, che si era rotta alle porte di Roma, dicendogli:

«Mi raccomando, fate il più presto possibile. Dovrò ritornare a Venezia tra pochi giorni e non saprei come fare a recuperare la vettura se dovessi lasciarla qui…»

Alla sorella Antonia disse anche:[29][30]

«Non c’è nessun pericolo per me.»

La scelta del nome

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Giovanni Paolo I arriva aSan Giovanni in Laterano insedia gestatoria in occasione dellapresa di possesso dellacattedra romana il 23 settembre 1978

Luciani fu, nella bimillenaria storia della Chiesa, il primo papa a scegliere un doppio nome, in ossequio ai due pontefici che lo avevano preceduto:Giovanni XXIII, che lo aveva consacrato vescovo, ePaolo VI, che lo aveva creato cardinale. Annunciando l'elezione con il tradizionaleHabemus Papam, ilcardinale protodiaconoPericle Felici aggiunse il numero ordinale dopo il nome:«qui sibi nomen imposuit Ioannis Pauli Primi».

Fu Luciani stesso a richiedere ciò: infatti, normalmente, ilpontefice che sceglie unnome pontificale mai usato da un suo predecessore non assume l'ordinale, che gli viene attribuito postumo solo nel caso in cui un suo successore scelga lo stesso nome. Luciani, invece, per tutto il suo breve pontificato, fu sempre chiamato Giovanni Paolo I, mai solo Giovanni Paolo, a differenza di quanto accaduto con il nome pontificale del successivopapa Francesco, al quale non è stato aggiunto ufficialmente alcun numero ordinale (lo stesso papa Bergoglio ha precisato di voler essere chiamato solo "Francesco" e non "Francesco I").

È possibile che alla scelta di aggiungere il numerale fosse legata la novità: benché il nome fosse inedito, era comunque costituito dall'unione del nome dei due predecessori, e il numerale I voleva così sottolineare la novità nella continuità, all'insegna dei due predecessori che avevano condotto il Concilio.[31]

All'indomani dell'elezione, Luciani avrebbe confidato al fratello Edoardo che il suo primo pensiero era stato di farsi chiamare Pio XIII, ma aveva desistito pensando ai settori della Chiesa che avrebbero strumentalizzato questa scelta.[32] Subito dopo pensò a "Giampaolo I", per i motivi suddetti, ma i cardinali lo convinsero che suonasse troppo familiare e fosse meglio "Giovanni Paolo"[33] (prestocontratto da alcunimedia italiani in "Giovanpaolo I", forma caduta in disuso subito dopo la sua morte).

Giovanni Paolo fu il primo nome inedito scelto da un pontefice dai tempi dipapa Lando (morto nel914); da allora, per oltre mille anni, tutti i papi si erano dati nomi già appartenuti a un loro predecessore. Anche il successore,Karol Wojtyła, inizialmente penserà aStanislao, patrono dellaPolonia, sua nazione d'origine, ma sceglierà poiGiovanni Paolo II in memoria di Luciani. La novità sul nome pontificale introdotta da Luciani venne ripetuta nel2013 dal cardinale italo-argentinoJorge Mario Bergoglio, che scelse un nome inedito nellastoria dei papi: "Francesco".

Eventi salienti del pontificato

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Il 27 agosto, il giorno dopo la sua elezione, alle ore 9:30 presiedette una concelebrazione eucaristica con tutti i cardinali, sia coloro che parteciparono al conclave sia i cardinali ultraottantenni, al termine della quale rivolse il radiomessaggioUrbi et Orbi.[34][35] Lo stesso giorno recitò il suo primoAngelus.[36] Più tardi prese possesso dell'appartamento privato al terzo piano delPalazzo apostolico, con al seguito il segretariodon Diego Lorenzi.[30]

Lunedì 28 agosto nominòsegretario di Stato il cardinaleJean-Marie Villot e confermò tutti gli incarichi ufficiali diCuria.[30] Il 29 agosto nominò mons. Giuseppe Bosaamministratore apostolico delpatriarcato di Venezia,[37] e, contestualmente, inviò un messaggio ai veneziani. Lo stesso giorno giunse presso l'appartamento pontificio suor Vincenza Taffarel, la quale lo aveva assistito fin dai tempi dell'episcopato a Vittorio Veneto.[30]

Il 30 agosto tenne un'allocuzione alcollegio cardinalizio; il discorso pronunciato in italiano differiva completamente dal testo scritto ufficiale, dato che si rivolse ai cardinali in prima persona singolare, rinunciando alplurale maiestatis.[38] Tra le decisioni prese nella stessa giornata, il pontefice confermò la terza conferenza generale dell'episcopato dell'America latina, prevista dal 12 al 28 ottobre aPuebla de Zaragoza, e confermò come suo segretario particolare padreJohn Magee (divenuto poimaestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e vescovo diCloyne), già segretario dipapa Paolo VI.[30]

Il 31 agosto, con unbreve apostolico, nominò il suo primo vescovo: si trattava di mons.Donato Squicciarini, eletto allasede titolare diTiburnia enunzio apostolico inBurundi.[39] Oltre a mons. Squicciarini, durante il suo brevissimo pontificato papa Luciani ebbe modo di nominare solo altri tredici vescovi residenziali.[40][41] Il 1º settembre inviò unalettera apostolica al cardinaleJoseph Ratzinger, nella quale lo nominavalegato pontificio presso il Congresso Mariano dell'Ecuador.[42] Nella medesima giornata concesse, sempre per mezzo di una lettera apostolica, che laVergine Maria, venerata con il titolo di "Nostra Signora del Buon Viaggio", divenissepatrona diItabirito, una città facente parte dell'arcidiocesi di Mariana, inBrasile;[43] tramite un'altra lettera apostolica, elevò al rango dibasilica minore ilsantuario della Madonna di san Marco, sito aBedonia, inprovincia di Parma ediocesi di Piacenza.[44]

Il 2 settembre ricevette i suoi familiari e incontrò le delegazioni delle Chiese non cattoliche. Il giorno successivo, domenica 3 settembre, recitò il suo secondo Angelus.[45] Avendo rinunciato all'incoronazione, quella sera celebrò inpiazza San Pietro lasolenne messa di inizio del ministero petrino.[30][46]

Il 5 settembre ricevette in udienza inunzi apostolici inAustralia,Sri Lanka eThailandia, e i ministri delBrasile e dell'Egitto. Lo stesso giorno diede udienza privata aNikodim,arcivescovoortodosso, metropolita di Leningrado e Novgorod, il quale, dopo aver parlato con il pontefice, si accasciò e morì tra le sue braccia. Dopo il drammatico momento, il papa esclamò:[47]

«Mio Dio, mio Dio, anche questo mi doveva capitare.»

Il papa, due giorni dopo l'accaduto, disse pubblicamente di quest'incontro:[47]

«Due giorni fa è morto tra le mie braccia il metropolita Nikodim di Pietroburgo. Io stavo rispondendo al suo indirizzo. Vi assicuro che in vita mia mai avevo sentito parole così belle per la Chiesa come quelle da lui pronunciate. Non posso ripeterle, resta un segreto.»

Il 6 settembre, il pontefice tenne la sua primaudienza generale, parlando dell'umiltà.[48] Rinunciò allasedia gestatoria e durante la catechesi chiamò al dialogo un bambinomaltese. Giovedì 7 settembre incontrò il clero diRoma,[30][49] al quale rivolse un breve discorso, che terminò dicendo:

«Ho parlato dimesso e ve ne chiedo scusa. Posso tuttavia assicurarvi che da quando sono diventato vostro vescovo vi amo molto. Ed è con il cuore pieno d'amore che vi impartisco labenedizione apostolica

(Giovanni Paolo I,discorso al clero romano, 7 settembre 1978)

L'8 settembre il pontefice ricevette in udienza la delegazione russa: tra i membri presenti vi era presente il futuropatriarca di Mosca e di tutte le Russie,Kirill. Per desiderio del papa, il cardinaleWillebrands avrebbe rappresentato laSanta Sede alle esequie del metropolita Nikodim inUnione Sovietica.[30]

Il 10 settembre recitò il suo terzo Angelus,[50] mentre l'11 settembre ricevette in udienza alcuni vescovi, tra cui il cardinaleMario Casariego, arcivescovo diGuatemala.[30]

Il 12 settembre, con lalettera apostolicaCum probe noverimus, istituì lanunziatura apostolica delle isole Figi, separandola dalladelegazione apostolica nell'Oceano Pacifico;[51] lo stesso giorno si recò a pregare sulla tomba diPaolo VI, essendo passato un mese dalle esequie. Il 13 settembre tenne la seconda udienza generale del pontificato, avente come tema centrale la fede.[52] Il 14 settembre ricevette in udienza il cardinaleEduardo Pironio, prefetto dellaCongregazione per i religiosi e degli istituti secolari, e, in seguito, indirizzò una lettera al seminario di Venezia. A pranzo ebbe ospite la nipote Pia Luciani. Qualche giorno dopo, il 17 settembre, durante il suo quarto Angelus, parlò della scuola e della società, e, commentando la sua elezione a pontefice, disse:[53]

«Nessuno è venuto a dirmi: «Tu diventerai papa». Oh! se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più, mi sarei preparato. Adesso invece sono vecchio, non c'è tempo.»

(Giovanni Paolo I, Angelus 17 settembre 1978)

Nel pomeriggio, accompagnato dal cardinale Villot, scese per una passeggiata neigiardini Vaticani.[30]

Il 20 settembre tenne la terza udienza generale, improntando la catechesi sullasperanza.[54] Il medesimo giorno scrisse una lettera ai vescovi delleConferenze di Argentina eCile in riferimento alladisputa sul canale di Beagle. Quella sera il fratello Edoardo cenò con lui e rimase a dormire in appartamento. Il 21 settembre ricevette invisitaad limina un gruppo di vescovi degliStati Uniti d'America ed indirizzò una lettera alpresidente statunitenseCarter dopo la conclusione dei colloqui di pace aCamp David. Ricevette in udienza ildomenicanoJean Jérôme Hamer, segretario dellaCongregazione per la dottrina della fede.[30]

Ritratto di Giovanni Paolo I realizzato da Giuseppe Tedeschi

Giovanni Paolo I nonbeatificòcanonizzò alcuno, ma il 22 settembre, durante il suo breve pontificato, laCongregazione per le cause dei santi concedette ilnihil obstat per l'introduzione delle cause di beatificazione di tre presbiteri: José Gras y Granollers,[55] presbitero spagnolo, Juan Vicente Zengotita-Bengoa Lasuen,[56] carmelitano spagnolo, e Giuseppe Beschin, francescano italiano.

Il 23 settembre il ponteficeprese possesso, con una celebrazione solenne, dellacattedra romana diSan Giovanni in Laterano;[57] la cerimonia fu preceduta dall'incontro ai piedi delCampidoglio con la giunta comunale diRoma, guidata dalsindacoGiulio Carlo Argan. Il giorno successivo, domenica 24 settembre, recitò il suo quinto ed ultimo Angelus.[58] Il 27 settembre salutò i pellegrini di lingua tedesca nellabasilica Vaticana e più tardi tenne la sua quarta ed ultimaudienza generale, dove parlò dellacarità. Verso la fine dell'incontro, chiamò a sé un bambino per farsi aiutare nella catechesi.[30]

Il 28 settembre, ultimo giorno di pontificato, ricevette invisitaad limina un gruppo di vescovi delleFilippine[59] e concesse l'udienza al cardinaleBernardin Gantin e ai suoi collaboratori, oltre che ai nunzi apostolici delBrasile e dell'Olanda, e a Gianni Crovato, direttore del quotidianoIl Gazzettino. Nel pomeriggio il papa rimase in appartamento. Prima di cena incontrò il segretario di Stato Jean Villot. Dopo cena, alle ore 21:00, si intrattenne in un colloquio telefonico di circa mezz'ora con il cardinaleGiovanni Colombo, arcivescovo diMilano, al termine del quale si ritirò nelle sue stanze.[30]

Le innovazioni introdotte da Luciani

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Luciani fu il primo pontefice a desiderare di parlare alla folla dopo l'elezione ma, poiché non era consuetudine, preferì rinunciare. Fu il primo anche ad abbandonare il tradizionaleplurale maiestatis nei suoi discorsi, rivolgendosi in prima persona singolare ai fedeli, nonostante zelanti custodi del protocollo preferissero conformarsi alla tradizione riconvertendo i suoi discorsi per la pubblicazione suL'Osservatore Romano e in altri atti ufficiali, nei quali sono mancanti anche varie espressioni estemporanee e informali usate da Luciani.[senza fonte]

Il suo ministero iniziò formalmente il 3 settembre con unamessa solenne di inizio del ministero petrino celebrata nella piazza antistante labasilica Vaticana, dove non gli venne posta sul capo latiara, bensì gli venne imposto sulle spalle soltanto ilpallio, e ricevette il saluto, uno per uno, dei centoquattro cardinali, che gli rinnovarono l'obbedienza. Dopo la secolare tradizione dell'incoronazione papale, Giovanni Paolo I optò per una cerimonia semplice e sobria; questo cambiamento verrà imitato dai suoi successori.[30] Inizialmente non volle nemmeno usare lasedia gestatoria, ma cedette per ragioni pratiche: essendo soprelevata rispetto al terreno, consentiva ai fedeli di godere di una migliore visibilità del papa.

Parlò di sé in termini umani e non ebbe remore nell'ammettere la timidezza del suo carattere, ricordando pubblicamente il momento in cui, ancora patriarca di Venezia,Paolo VI gli aveva messo sulle spalle la stola papale facendolo diventare "rosso per la vergogna", nonché la paura che lo colse quando si rese conto di essere stato eletto papa; subito dopo l'elezione, infatti, disse ai cardinali che lo avevano appena eletto:[60]

«Dio vi perdoni quello che avete fatto.»

e, prima di affacciarsi alla loggia, ripeteva molte volte questa frase in latino:[60]

(latino)
«Tempestas magna est super me.»
(italiano)
«Una grande tempesta è sopra di me.»

Il suo pensiero, il suo stile

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Giovanni Paolo I durante l'Angelus dalla finestra del suo studio nelPalazzo Apostolico
«Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri.»

(Preghiera particolare di papa Giovanni Paolo I)

Coltoteologo, aveva mostrato una certa apertura possibilista verso lacontraccezione, anche preparando uno studio che nel1965 sottopose a Paolo VI.[61]Dal1968, tuttavia, fu considerato per certi versi un conservatore, pubblico difensore dell'Humanae Vitae, che si apprestava a ratificare con una suaenciclica che mai vide la luce. D'altro canto, però, in una lettera ai suoi diocesiani all'indomani della promulgazione dell'Humanae Vitae, scrisse: «Confesso che […] privatamente avevo sperato che le gravissime difficoltà che esistono sarebbero state superate e che la risposta del Maestro, che parla con uno speciale carisma e nel nome del Signore, avesse coinciso, almeno in parte, con le speranze delle molte coppie sposate dopo che era stata costituita un'apposita Commissione pontificia per esaminare la questione».[62]

Una certa morbidezza nei confronti della questione degli anticoncezionali e della contraccezione la mostrò anche da pontefice: un segno di apertura per l'argomento, dopo un convegno delleNazioni Unite sul tema della sovrappopolazione, fu oggetto di censura da parte dell'Osservatore Romano, che non pubblicò i commenti papali.[63] Già dai tempi delConcilio Vaticano II (al quale partecipò come membro della commissione allargata sui problemi della famiglia e del controllo delle nascite), infatti, Luciani aveva mostrato idee piuttosto progressiste, parlando di “maternità responsabile” e appoggiando a determinate condizioni l'uso degli anticoncezionali.

Giovanni Paolo I, inoltre (come si capisce dal titolo dell'enciclica che avrebbe voluto scrivere: "I poveri e la povertà nel mondo"), si dimostrò molto sensibile al tema della povertà del Sud del mondo, sottolineando l'inutile opulenza del mondo occidentale. Parlò anche della questione sociale, dell'importanza di dare "la giusta mercede" ai lavoratori.[62]

Le sue uniche quattro udienze generali hanno, tutte riunite, un messaggio di senso compiuto. La prima dedicata all'umiltà, dove il Papa chiama a sé un ministrante per far capire il senso dell'umiltà. La seconda è dedicata alla fede, e in quella speciale occasione Giovanni Paolo I recita una poesia diTrilussa. La terza è dedicata alla speranza; il Papa parla dellaiucunditas e cita sanTommaso d'Aquino. Nella quarta ed ultima udienza generale, un giorno prima della morte, il Papa parla della carità, cita alcuni passaggi dellaPopulorum progressio (l'enciclica di Paolo VI) e, dicendo anche del progresso divino, invita un bambino frequentante la quinta elementare, Daniele Bravo, a dare un aiuto al papa. All'inizio di quest'ultima udienza, tra la folla, qualcuno gli auguralunga vita.

Fra i pochissimi testi che riuscì a completare si ricordano unaCatechetica in briciole e una lettera ai procuratori dellaCompagnia di Gesù, convenuti a Roma per il raduno mondiale del 30 settembre 1978.[64] In essa affermava che "Sant'Ignazio esige dai suoi figli una soda dottrina", invitando i giovani a non aderire alle innovazioni teoriche moderniste che ripudiavano la tradizione e la sana verità della Chiesa.[64] Le sue parole rappresentavano anche un'implicita condanna delle tesi ecumeniste diKarl Rahner.[65]

"Dio è papà, più ancora è madre"

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Lo stesso argomento in dettaglio:Maternità di Dio.

Durante l'Angelus del 10 settembre 1978, Giovanni Paolo I disse:

«Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: (Dio) è papà, più ancora è madre[66]»

Questa frase riprende alcuni passi dell'Antico Testamento,[67] ed è anche semplice interpretazione di alcuni passi del Vangelo.[68] Il concetto fu ribadito più volte anche dal suo successoreGiovanni Paolo II, per esempio nell'udienza di mercoledì 20 gennaio 1999.[69]

Nell'anno2012 (centenario della sua nascita) sia laRepubblica Italiana che lo Stato della Città del Vaticano, per ricordarlo, hanno emesso un francobollo a lui dedicato:

  • Quello vaticano è formato da un foglietto di quattro francobolli con Luciani seduto e benedicente. Sul lato sinistro del foglietto è stata riportata la famosa frase:Dio è papà, più ancora è madre. In più fu coniata una moneta celebrativa da cinqueeuro sempre a lui dedicata.
  • Quello italiano è un francobollo singolo (autoadesivo) raffigurante papa Luciani benedicente dal Palazzo Apostolico e sul lato destro la cupola della Basilica Vaticana.

La morte

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Lo stesso argomento in dettaglio:Morte di papa Giovanni Paolo I.
Tomba di Giovanni Paolo I nelleGrotte Vaticane prima della beatificazione[70]

Papa Luciani si spense presumibilmente tra le ore 23:00 del 28 settembre1978 e le ore 5:00 del 29 settembre, diciannove giorni prima di compiere 66 anni, nel suo appartamento privato, forse a causa di uninfarto miocardico. Secondo un comunicato ufficiale dellaSanta Sede,[71] poco prima di morire, il papa era sbiancato in volto quando aveva saputo del giovaneIvo Zini, assassinato a Roma.

Alle 5:20 circa venne trovato morto nel letto dalle suore Vincenza Taffarel e Margherita Marin, in servizio presso l'appartamento. Alle ore 6:00 il medico Renato Buzzonetti ne constatò il decesso, redigendo l'atto canonico dellaRecognitio cadaveris. L'annuncio della morte fu dato alle ore 7:30 dallaRadio Vaticana. La salma fu poi trasportata nellaSala Clementina. Alle ore 19.00 iniziò iltrattamento conservativo, che venne completato alle 3:30 del mattino seguente.

Per molte ore, il giorno dopo la sua morte, una gran folla di fedeli continuò a sfilare davanti alla sua salma, nonostante il brutto tempo. Il 30 settembre la salma del pontefice fu traslata nella basilica Vaticana, dove rimase esposta fino al 3 ottobre. Gli resero omaggio oltre un milione di fedeli.[30]

Nei giorni immediatamente successivi alla morte, venne chiesto invano da una parte della stampa di effettuare l'autopsia sul corpo del papa, richiesta respinta dalcollegio cardinalizio in quanto non prevista dal protocollo.

Papa Luciani riposa nelleGrotte Vaticane dal 4 ottobre1978.

Data la brevità del pontificato, non si riuscì a preparare l'anello del pescatore per papa Luciani, che utilizzò l'anello vescovile donato da Paolo VI a tutti i padri conciliari che parteciparono al Concilio Vaticano II, e fu sepolto con esso.

Teorie alternative sulla morte

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Alcuni mesi dopo iniziarono a circolare alcune ipotesi alternative sulla sua morte.

A fare scalpore fu soprattutto la teoria sviluppata dal giornalista investigativo britannicoDavid Yallop, il quale, sei anni dopo, nel suo saggioIn nome di Dio, ipotizza un omicidio a sfondo politico ad opera di alcuni cardinali che si opponevano agli interventi di riforma programmati da papa Luciani, in particolare quella dell'Istituto per le opere di religione, allora gestito daPaul Marcinkus.[72][73] Le dichiarazioni diVincenzo Calcara, pentito diCosa nostra, hanno successivamente alimentato questa tesi.[74] La teoria di Yallop è stata respinta da diversi autori.[75]

Il giornalista d'inchiestaMino Pecorelli, come raccontato da sua sorella nel2023 al programmaAtlantide, alla fine del mese di settembre 1978 consegnò un dossier con nomi di diversi prelati "infedeli" a papa Luciani poche ore prima della sua misteriosa morte.[76]

Nel2018 un sacerdote dichiarò, in un'intervista aFamiglia Cristiana, che il Papa gli aveva rivelato di soffrire di una forma di epilessia, ipotizzando quindi che la sua morte fosse stata naturale e non causata da sostanze velenose.[77]

Nel2019 Anthony Salvatore Luciano, nipote del famoso bossLucky Luciano, dichiarò che il Papa sarebbe stato ucciso con del cianuro daPaul Marcinkus in persona, su sue istruzioni e su mandato di suo nonno, Antonio Raimondi. La causa dell'uccisione sarebbe da attribuire ad un supposto coinvolgimento del pontefice nella denuncia di un presunto giro criminale all'interno del Vaticano, in cui sarebbe stato coinvolto loIOR.[78]

Ricordo dopo la sua morte

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La memoria di papa Luciani a Canale d'Agordo

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Interno del Museo Albino Luciani

In questo piccolo paese nel bellunese dove egli nacque, oggi meta di pellegrinaggi verso la sua figura, troviamo:

  • La piazza principale a lui dedicata.
  • Nella chiesa Pievanale, la statua dell'Umiltà di Riccardo Cenedese (1982)
  • Davanti alla casa natale una formella bronzea per il centenario della sua nascita (2012) sul lato sinistro il piccolo Albino e sul lato opposto lui da papa con la mano chinata come nell'accarezzare un bambino. Il 27 giugno 2019 ladiocesi di Vittorio Veneto ne acquista la proprietà aprendola per la prima volta ai fedeli il 3 agosto dello stesso anno.

Il Museo Albino Luciani - MUSAL e Centro Studi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Museo Albino Luciani.

Dal1978 è stato costituito a Canale d'Agordo un museo provvisorio di foto e ricordi del pontefice che era ubicato nella canonica dell'arciprete e aperto solo nei mesi estivi. Dopo trentotto anni di distanza dall'elezione a papa, il 26 agosto 2016 (con la presenza del cardinalesegretario di Stato VaticanoPietro Parolin) è stato inaugurato il nuovo innovativo Museo Albino Luciani MUSAL.

Via Crucis con papa Luciani

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Il 22 agosto2008 gli è stata dedicata unaVia Crucis itinerante, partendo dalla prima stazione in piazza Papa Luciani (davanti alla canonica), poi si prosegue in direzione del bosco di "Cavallera" per arrivare quasi alla fine del confine tra Canale eCaviola. La Via Crucis si snoda in un percorso di 2 km e le stazioni sono su grandi massi di roccia bianca su cui sono state posizionate 15 formelle artistiche in bronzo, della "Passione di Cristo", realizzate dell'artista falcadinoFranco Murer.

Giovanni Paolo I nel ricordo dei suoi successori

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L'unica moneta di Giovanni Paolo I, 1000 lire, tiratura 200.000 pezzi , emessa nel 1979 dapapa Giovanni Paolo II per ricordare papa Luciani.
«Quando mercoledì 27 settembre il Santo Padre Giovanni Paolo I ha parlato ai partecipanti all'udienza generale, nessuno poteva immaginare che fosse per l'ultima volta. La sua morte – dopo 33 giorni di pontificato – ha sorpreso e ha riempito tutto il mondo di profondo lutto. Egli che suscitò nella Chiesa così grande gioia e ispirò nei cuori degli uomini tanta speranza ha, in così breve tempo, consumato e portato alla fine la sua missione. Nella sua morte si è verificata la parola tanto ripetuta del Vangelo: "...state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà" (Mt 24,44). Giovanni Paolo I vegliava sempre. La chiamata del Signore non l'ha sorpreso. Egli l'ha seguita con la stessa trepida gioia, con la quale il 26 agosto aveva accettato l'elezione al soglio di San Pietro.»

(Papa Giovanni Paolo II, prima udienza generale, 25 ottobre 1978)

«Riflettendo su questi testi biblici, ho pensato subito a papa Giovanni Paolo I, di cui proprio oggi ricorre il trentesimo anniversario della morte. Egli scelse come motto episcopale lo stesso disan Carlo Borromeo: Humilitas. Una sola parola che sintetizza l'essenziale della vita cristiana e indica l'indispensabile virtù di chi, nella Chiesa, è chiamato al servizio dell'autorità. In una delle quattro udienze generali tenute durante il suo brevissimo pontificato disse tra l'altro, con quel tono familiare che lo contraddistingueva: "Mi limito a raccomandare una virtù, tanto cara al Signore: ha detto: imparate da me che sono mite e umile di cuore … Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili". E osservò: "Invece la tendenza, in noi tutti, è piuttosto al contrario: mettersi in mostra" (Insegnamenti di Giovanni Paolo I, p. 51-52). L'umiltà può essere considerata il suo testamento spirituale.

Grazie proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché papa Luciani entrasse nel cuore della gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta, dai suoi ricordi di famiglia e dalla saggezza popolare. La sua semplicità era veicolo di un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una memoria eccezionale e di una vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di scrittori ecclesiastici e profani. È stato così un impareggiabile catechista, sulle orme di san Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra di san Marco e poi su quella di san Pietro. "Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio", disse in quella medesima Udienza. E aggiunse: "Non mi vergogno di sentirmi come un bambino davanti alla mamma: si crede alla mamma, io credo al Signore, a quello che Egli mi ha rivelato" (ivi, p. 49). Queste parole mostrano tutto lo spessore della sua fede. Mentre ringraziamo Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo, facciamo tesoro del suo esempio, impegnandoci a coltivare la sua stessa umiltà, che lo rese capace di parlare a tutti, specialmente ai piccoli e ai cosiddetti lontani. Invochiamo per questo Maria Santissima, umile Serva del Signore.»

(Papa Benedetto XVI, Angelus, Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, 28 settembre 2008)

«Fratelli, sorelle, il nuovo Beato ha vissuto così: nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria. Al contrario, seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile. Considerava sé stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere (cfr A. Luciani/Giovanni Paolo I, Opera omnia, Padova 1988, vol. II, 11). Perciò diceva: "Il Signore ha tanto raccomandato: siate umili. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili" (Udienza Generale, 6 settembre 1978). Con il sorriso papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore. È bella una Chiesa con il volto lieto, il volto sereno, il volto sorridente, una Chiesa che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata, non è insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato cadendo nell’indietrismo. Preghiamo questo nostro padre e fratello, chiediamo che ci ottenga “il sorriso dell’anima”, quello trasparente, quello che non inganna: il sorriso dell’anima. Chiediamo, con le sue parole, quello che lui stesso era solito domandare: "Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri" (Udienza Generale, 13 settembre 1978).»

(Papa Francesco, omelia in occasione della beatificazione di papa Giovanni Paolo I, 4 settembre 2022)

Il processo di beatificazione

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Poco dopo la sua morte, da più parti del mondo cattolico giunsero le richieste per l'apertura del processo dibeatificazione. La richiesta venne formalizzata nel1990 con la firma di 226 vescovi brasiliani, tra cui quattro cardinali. Il 26 agosto2002 ilvescovo diBelluno-FeltreVincenzo Savio, al termine della messa celebrata aCanale d'Agordo in ricordo del XXIV anniversario dell'elezione al soglio pontificio di Albino Luciani, annunciò l'avvio della fase preliminare di raccolta dei documenti e delle testimonianze necessari per avviare ilprocesso di beatificazione.

L'8 giugno2003, al termine dell'assemblea sinodale svoltasi nellabasilica cattedrale di San Martino aBelluno, il vescovo Savio rese noto che laCongregazione delle cause dei santi aveva espresso "parere positivo" circa la "possibilità che si proceda, con i passaggi stabiliti, nella causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Giovanni Paolo I" e "ben volentieri concede che, a livello diocesano, l'indagine circa la vita e le virtù del servo di Dio Giovanni Paolo I, nonché sulla sua fama di santità, si svolga presso la curia diocesana della diocesi di Belluno-Feltre".

L'inchiesta diocesana cominciò a operare il 22 novembre2003. Il processo diocesano si svolse in 203 sessioni, durante le quali, nelle sedi episcopali diBelluno,Vittorio Veneto,Venezia eRoma, vennero interrogati 167 testimoni, tuttide visu (ovvero "dal vivo") eccetto uno.

Il 23 novembre2003 si tenne nella cattedrale di Belluno la sessione inaugurale dell'inchiesta diocesana del processo di beatificazione presieduta dal vescovo Savio alla presenza delcardinaleJosé Saraiva Martins, ai tempi prefetto dellaCongregazione delle cause dei santi. Essendo il vescovo di Belluno-Feltre salesiano, come postulatore della causa venne nominato il postulatore generale della famiglia salesiana, don Pasquale Liberatore.[79] In qualità di vice postulatrice della causa venne nominataStefania Falasca: è la prima volta che l'incarico di vice postulatrice della causa di un pontefice è stato affidato a una donna.[80] Il 10 novembre2006, sempre nella cattedrale di Belluno, si tenne la sessione di chiusura dell'inchiesta diocesana del processo di beatificazione. Tutti gli atti processuali, con la relativa documentazione archivistica, furono trasmessi alla Congregazione delle cause dei santi.

Il 9 novembre2007 il Congresso ordinario della Congregazione delle cause dei santi, avendo preso in esame tutti gli atti pervenuti alla medesima congregazione, osservò come la documentazione presentasse diverse lacune, in particolare riferimento a quei documenti conservati presso l'archivio storico del patriarcato di Venezia e presso l'archivio della Conferenza episcopale del Triveneto. Per poter acquisire la documentazione mancante, la Congregazione richiese un supplemento d'indagine e il 25 marzo del2008Giuseppe Andrich, nuovo vescovo diBelluno-Feltre, istituì quindi il tribunale per l'inchiesta diocesana suppletiva.

Dopo aver ricevuto i documenti mancanti ed avendoli sottoposti a giudizio, il 27 giugno2008 la Congregazione delle cause dei santi firmò il decreto di validità sugli atti dell'inchiesta diocesana. Il 30 maggio2009 si concluse adAltamura il processo sulla presunta guarigione miracolosa, attribuita all'intercessione di papa Luciani, di Giuseppe Denora, un fedele pugliese originario delladiocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, che nel1992 guarì da un tumore allo stomaco. Gli atti vennero inviati alla Congregazione delle cause dei santi in attesa che la consulta medica e la consulta teologica si fossero espressi in merito.

Il 25 marzo2010 la Congregazione delle cause dei santi sancì la validità del processo diocesano sulla guarigione di Giuseppe Denora. Il miracolo fu sottoposto ad indagine dalla consulta medica di laici.

Il 17 ottobre2012, giorno del centenario della nascita di papa Luciani, ilvescovoEnrico dal Covolo, nuovo postulatore della causa a seguito della morte di don Pasquale Liberatore, consegnò nelle mani dell'allora prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ilcardinaleAngelo Amato, ilSummarium testium, il primo dei quattro documenti che contribuirono a preparare laPositio, ovvero il dossier che comprende tutto il corpus delle prove che devono dimostrare l'eroicità della vita, delle virtù e della fama di santità del candidato.

Nell'aprile2015 ladiocesi di Vittorio Veneto comunicò che il presunto miracolo sulla guarigione di Giuseppe Denora non era stato riconosciuto tale dalla commissione di esperti incaricati; era necessario un nuovo miracolo per procedere col processo di beatificazione.[81] Nell'agosto2015 il vescovo di Belluno-FeltreGiuseppe Andrich informò che laPositio era stata terminata, e tra le testimonianze esaminate vi era anche quella personale delpapa emeritoBenedetto XVI (finora unicum storico in quanto è la prima volta che un papa emette una testimonianzade visu su un altro papa) ed il processo di beatificazione era arrivato a conclusione.[82]

Il 16 ottobre2015 il vescovo di Belluno-Feltre nominò come nuovo postulatore della causa ilcardinaleBeniamino Stella, al tempo prefetto dellaCongregazione per il clero e originario della diocesi vittoriese, il quale prese il posto del vescovoEnrico dal Covolo.

Nel luglio2016 si venne a conoscenza di un nuovo miracolo attribuito a Giovanni Paolo I inAmerica Latina.[83]

Il 17 ottobre2016 venne consegnata alla Congregazione delle cause dei santi laPositio, composta da cinque volumi. Secondo la prassi, gli organi giudicanti laPositio sono chiamati a esprimersi con voto, positivo o negativo, in due sessioni di esami distinte: quella del Congresso dei consultori teologi e quella della sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi.

Il Congresso dei teologi pronunciò il suo voto positivo unanime il 1º giugno2017, mentre il 3 novembre 2017 si espresse con lo stesso esito la Sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi ai fini del riconoscimento delle virtù eroiche di Giovanni Paolo I. L'8 novembrepapa Francesco rese pubblico il decreto sulle virtù eroiche di papa Luciani: in questo modo si portò a completamento l'iter di giudizio finale per la proclamazione delle virtù che rese venerabile Albino Luciani.[84]

Verso la fine di novembre del 2016 si concluse l'inchiesta diocesana, istituita nel medesimo anno nell'arcidiocesi di Buenos Aires, per un caso di presunta guarigione miracolosa avvenuta nella capitale argentina il 23 luglio 2011 per intercessione di Giovanni Paolo I a favore di Candela Giarda,[85] una ragazzina che il 20 marzo 2011, all'età di 11 anni, iniziò ad avvertire forti mal di testa. Il 27 marzo successivo la sintomatologia iniziò a preoccupare la famiglia di Candela: oltre all'emicrania insorsero febbre, vomito, disturbi del comportamento e della parola. Candela, con un quadro clinico molto preoccupante, fu ricoverata d'urgenza aParaná, dove fu sottoposta ad attenti esami clinici e le venne formulata una diagnosi infausta: encefalopatia epilettica ad insorgenza acuta, con stato epilettico refrattario ad eziologia sconosciuta. Durante la degenza in ospedale Candela ebbe giornalmente frequenti crisi epilettiche, al punto che fu necessaria l'intubazione. Il 26 maggio venne trasferita con prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva in un ospedale della capitale argentina. Il 22 luglio, a seguito di un ulteriore peggioramento del quadro clinico causato dalla comparsa di uno stato settico da broncopolmonite, i medici decisero di convocare i familiari per informarli della possibile ed imminente morte della bambina. L'idea di invocare l'intercessione di papa Luciani venne al parroco della parrocchia a cui apparteneva il complesso ospedaliero, il quale era molto devoto al "papa del sorriso" e propose sia alla madre di Candela che al personale sanitario presente in rianimazione di pregare Giovanni Paolo I affinché la ragazzina potesse guarire. Il 23 luglio 2011, contrariamente a tutte le aspettative, Candela iniziò a riprendersi in maniera rapida ed il 5 settembre del medesimo anno fu dimessa dall'ospedale, riacquistando la completa autonomia fisica e psico-cognitiva-comportamentale.[86]

Il caso sopracitato fu portato alla discussione dellaConsulta Medica il 31 ottobre 2019, la quale stabilì all'unanimità che si trattò di una guarigione scientificamente inspiegabile. Il 6 maggio 2021 il Congresso dei teologi espresse giudizio positivo. L'ultimo voto, quello della Sessione dei cardinali e dei vescovi, con il quale si è concluso l'iter giudiziale del processo super miro (ovvero "riguardante il miracolo"), è stato espresso positivamente.[87]

Tomba di Giovanni Paolo I dopo la beatificazione

Il 13 ottobre2021papa Francesco ha riconosciuto il miracolo avvenuto per intercessione di Giovanni Paolo I[88] e il 4 settembre2022 Luciani è stato beatificato dallo stesso pontefice inpiazza San Pietro, alla presenza di circa 25.000 fedeli, tra cui ilpresidente della Repubblica ItalianaSergio Mattarella, il ministro per i Rapporti col ParlamentoFederico D'Incà e il presidente dellaRegione VenetoLuca Zaia; hanno concelebrato la liturgia con il Papa quasi 400 tra cardinali, vescovi e sacerdoti.[89][90][91][92][93][94] Sulla facciata dellabasilica Vaticana, durante la celebrazione, è stato esposto l'arazzo con il ritratto di papa Luciani realizzato su dipinto dell'artista cineseYan Zhang.[94][95] Il reliquario è una "novità assoluta per un papa": realizzato dallo scultoreFranco Murer, esso contiene uno scritto autografo di Giovanni Paolo I sulle trevirtù teologali (fede, speranza e carità), risalente al1956, che è incastonato in una croce intagliata su legno di un noce[96], la quale poggia su un basamento in pietra proveniente da Canale d'Agordo; dopo la cerimonia sarà custodito nella cattedrale di Belluno.[94][97] La tomba, come per quella disan Paolo VI, resta nelleGrotte Vaticane.[98] La memoria liturgica ricorre il 26 agosto, giorno della sua elezione a Sommo pontefice.[99]

Opere

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Monumento a papa Luciani opera di Carlo Balljana

Nella cultura di massa

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Televisione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Papa Luciani - Il sorriso di Dio.

Nel1988Mixer, storico rotocalco televisivo diGiovanni Minoli in onda suRai 2, mandò in onda la puntata-inchiestaLa strana morte di Papa Luciani, riproposta nel2006 da un altro programma di Minoli,La storia siamo noi.[100]

Nel settembre2005, in occasione della ricorrenza della scomparsa di papa Luciani, la testata documentaristicaLa grande storia diRai 3 ha realizzato un film-documento inedito sulla vita e il pontificato (Giovanni Paolo I, Il Papa del sorriso) a cura di Luigi Bizzarri. Viene riproposto il 17 agosto 2012 in occasione del centenario della nascita (1912-2012) ed il 1º settembre 2022 in occasione della sua beatificazione.

Rai 1 ha presentato nelle serate del 23 e 24 ottobre2006 la miniserie TVPapa Luciani - Il sorriso di Dio, seguita da oltre 10 milioni di telespettatori. Il ruolo di Giovanni Paolo I è interpretato dall'attoreNeri Marcorè. Fu riproposta il 26 agosto2012 in occasione del centenario della nascita in versione serale ristretta. Il film è stato criticato per i ritratti non corrispondenti alla realtà di alcuni personaggi (in particolar modo dei Cardinali del Concilio) e perché sposa, seppur non apertamente, la tesi del complotto, che secondo il film sarebbe emersa già il giorno successivo alla morte. In particolare, il cardinaleTarcisio Bertone[18] ha anche criticato l'etichetta di "pontefice buonista" che è stata affibbiata al protagonista. Albino Luciani era uomo mite, ma estremamente preparato e fermo nelle proprie decisioni: sono assenti, ad esempio, episodi quali il ritiro del sacerdote assistente della FUCI di Venezia nel 1974. Critiche sono inoltre giunte a causa dell'ambientazione della fiction (nel Viterbese), che nulla aveva a che vedere con ilbellunese e leDolomitiagordine.

Al cinema

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Nel filmIl padrino - Parte III, del 1990, è inclusa la teoria dell'assassinio di papa Giovanni Paolo I, nonostante i nomi dei personaggi (ilCardinale Lamberto) e l'anno della sua morte (il1980) siano diversi.[senza fonte]

Nella commedia di fantascienzaInvaXön - Alieni in Liguria del 2004, in una delle prime scene, ambientata in Vaticano, si immagina che Papa Luciani fosse a conoscenza dell'esistenza di civiltà aliene e che fosse prossimo a rendere pubblica la notizia, salvo poi essere assassinato per impedirne la divulgazione.

Musica

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A lui sono stati dedicati il brano musicaleHey, Luciani del gruppoThe Fall[101] e l'albumWave diPatti Smith.[102]

Compare inoltre tra i personaggi italiani famosi nel videoBuonanotte all'Italia del 2007 diLuciano Ligabue.

Genealogia episcopale

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Lagenealogia episcopale è:

Ascendenza

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GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Giovanni Antonio LucianiValentin Luciani 
 
Maria Catarina Zuliani 
Giacomo Luciani 
Domenica VedovaAntonio Domenico Vedova 
 
Maddalena Adami 
Giovanni Luciani 
Antonio PaolinGiovanni Battista Andrea Paolin 
 
Maria Catarina Fabris 
Maria Catharina Cristina Paolin 
Maria FentiApollonio Batta Fenti 
 
Maria Elisabetta Da Pos 
Albino Luciani
(papa Giovanni Paolo I)[103]
 
Giovanni Maria TanconFrancesco Tancon 
 
Francesca Vedova 
Marco Vicente Tancon 
Bortola De RoccoVincenzo De Rocco 
 
Margarita De Toffol 
Bortola Maria Tancon 
Giovanni Battista ZusPietro Zus 
 
Maria Cattarina De Colò 
Maddalena Zus 
Maddalena KnolseissenAntonio Giacomo Knolseissen 
 
Maria Antonia Scola 
 

Onorificenze

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Ilpapa è sovrano degli ordini pontifici della Santa Sede.

Sovrano dell'Ordine supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978
Sovrano dell'Ordine dello Speron d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978
Sovrano dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978
Sovrano dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978
Sovrano dell'Ordine di San Silvestro Papa - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978
Sovrano dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 agosto - 29 settembre 1978

Altri riconoscimenti

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Cittadino onorario del Comune di Vittorio Veneto (TV) - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadino onorario del Comune di Vittorio Veneto (TV)
— Vittorio Veneto— 1º febbraio1970
Laurea honoris causa - nastrino per uniforme ordinaria
— Universidade Federal de Santa Maria,Santa Maria (Brasile), novembre1975.
  • Premio Internazionale Bonifacio VIII "alla memoria" (ritirato dalla nipote Pia Luciani), dell'Accademia Bonifaciana diAnagni, novembre 2003 (postumo)

Note

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  1. ^abGiovanni Paolo I, suvatican.va(archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2021). Morì nella notte tra il 28 e il 29 settembre, a un'ora imprecisata. Il sito ufficiale del Vaticano riporta come data di morte il 28 settembre.
  2. ^H. Jedin, Storia della Chiesa, Jaca Book, Milano 1995, vol. X, p. xxxvii
  3. ^Papa Luciani: beatificato da Francesco il 4 settembre 2022, sutg24.sky.it.
  4. ^Luigi Bizzarri - Il Papa del Sorriso, suunilibro.it.URL consultato il 24 maggio 2009(archiviato il 21 settembre 2020).
  5. ^Giovanni Paolo I, il Papa del Sorriso, supapaluciani.com.URL consultato il 28 aprile 2006(archiviato il 23 marzo 2006).
  6. ^The September PopeArchiviato il 23 agosto 2013 inInternet Archive., cover story inTime, Monday, 9 Oct 1978, webpage found 3 April 2010
  7. ^Copia archiviata, sucinquantamila.corriere.it.URL consultato il 19 giugno 2018(archiviato il 20 giugno 2018).
  8. ^abMario Sgarbossa, Giovanni XXIII - La saggezza del cuore, subooks.google.com.URL consultato il 20 dicembre 2007(archiviato il 12 giugno 2014).
  9. ^Scheda sucatholic-hierarchy.orgArchiviato l'11 febbraio 2007 inInternet Archive.
  10. ^Ido Da Ros,L'Africa di Albino Luciani e dei missionari vittoriesi, De Bastiani, 1996, pp. 9-10.
  11. ^Autori vari,Storia religiosa del Veneto – Diocesi di Vittorio Veneto, Giunta regionale del Veneto – GregorianaLibreriaEditrice.
  12. ^mons. Silvano Fain, suweb.tiscali.it.URL consultato il 19 marzo 2020(archiviato il 20 febbraio 2018).
  13. ^Scheda sucatholic-hierarchy.orgArchiviato il 14 giugno 2006 inInternet Archive.
  14. ^Scheda delsito diocesanoArchiviato il 10 settembre 2007 inInternet Archive.
  15. ^Ido Da Ros,L'Africa di Albino Luciani e dei missionari vittoriesi, De Bastiani, 1996, pag. 13-14, 137-168. Si veda anchehttp://www.papaluciani.com/ita/fioretti/fioretti21.htmArchiviato l'11 gennaio 2008 inInternet Archive..
  16. ^Lo scisma di Montaner, suyoutube.com.URL consultato il 3 maggio 2019(archiviato il 15 aprile 2016).
  17. ^Giovanni Paolo I, Papa del Vaticano II, suFraternità sacerdotale San Pio X, 17 ottobre 2022.
  18. ^abcIntervista a Mons. Tarcisio Bertone, pubblicata suAvvenire il 26 ottobre2006
  19. ^Il patriarca di Venezia ha il diritto a vestire abiti di foggia cardinalizia anche senza essere stato creato cardinale.
  20. ^Albino Luciani e la Messa tradizionale, suradiospada.org, 26 agosto 2019.
  21. ^Copia archiviata, supapaboys.org.URL consultato il 12 dicembre 2017(archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2017).
  22. ^Don Diego Lorenzi, Maria, Trieste febbraio 1980
  23. ^La suora di fatima predisse la morte di papa Luciani, suricerca.repubblica.it.URL consultato il 12 maggio 2016(archiviato l'11 giugno 2016).
  24. ^L'amico di Papa Luciani: "Potevo salvarlo ma invece non l'ho fatto" - ilGiornale.it, suilgiornale.it.URL consultato il 12 dicembre 2017(archiviato il 12 dicembre 2017).
  25. ^Quell'incontro a Fatima, su30giorni.it.URL consultato il 12 maggio 2016(archiviato il 13 maggio 2016).
  26. ^Zizola, p. 267.
  27. ^Elezione di Giovanni Paolo I, suyoutube.com.
  28. ^Articolo di LaFolla.it, sulafolla.it.URL consultato il 17 luglio 2012(archiviato il 13 maggio 2014).
  29. ^Venerabile Giovanni Paolo I (Albino Luciani) Papa, inSanti, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
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  32. ^Stefania Falasca,La Speranza è aspettare qualcosa di bello dal Signore, articolo pubblicato su30 Giorni, agosto 2002.
  33. ^Albino Luciani inedito (Seconda parte) | ZENIT - Il mondo visto da Roma, suzenit.org.URL consultato il 28 settembre 2014(archiviato il 2 maggio 2014).
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  35. ^Sei attuali «Vogliamo» - L'Osservatore Romano, suwww.osservatoreromano.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
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  38. ^Al collegio cardinalizio (30 agosto 1978) | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  39. ^Acta Apostolicae Sedis (AAS) (PDF), vol. 70, n. 70, p. 755.
  40. ^Acta Apostolicae Sedis (AAS) (PDF), n. 70, 1978, p. 776.
  41. ^I tredici vescovi nominati da papa Lucinai, escluso mons. Squicciarini, furono:● 4 settembre: Eustathe Joseph Mounayer,arcieparca diDamasco dei Siri, fino ad alloravescovo ausiliare diAntiochia dei Siri evescovo titolare diGerapoli di Siria dei Siri;● 6 settembre: Ireneo Alisla Amantillo, vescovo diTandag, fino ad allora vescovo ausiliare diCagayan de Oro e vescovo titolare diGiro;● 8 settembre:Giovanni Cheli,arcivescovo titolare diSanta Giusta e osservatore permanente dellaSanta Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, fino ad allora presbitero delladiocesi di Asti;Didier-Léon Marchand, vescovo diValence, fino ad alloravicario episcopale per ladiocesi di Grenoble;● 12 settembre: Joseph Dao, vescovo diKasese, fino ad allora presbitero delladiocesi di Ségou;● 18 settembre: Rémy Jérôme Augustin, vescovo diPort-de-Paix, fino ad alloravescovo coadiutore della medesima diocesi;Frantz Colímon, vescovo coadiutore diPort-de-Paix, fino ad allora sacerdote professo dellaCompagnia di Maria;● 19 settembre: Adam Dyczkowski, vescovo ausiliare diBreslavia, fino ad allora presbitero della medesima diocesi;● 20 settembre: Jacques André Marie Jullien, vescovo diBeauvais, fino ad allora sacerdote;● 21 settembre: Jerzy Stroba,arcivescovo metropolita diPoznań, fino ad allora vescovo diStettino-Kamień;● 23 settembre: Javier Azagra Labiano, vescovo diCartagena, fino ad allora vescovo ausiliare della medesima diocesi e vescovo titolare diLacubaza;● 25 settembre: Augusto César Alves Ferreira da Silva, vescovo diPortalegre-Castelo Branco, fino ad allora vescovo emerito diTete;Alphonse U Than Aung, arcivescovo metropolita diMandalay, fino ad allora vescovo ausiliare della medesima diocesi e vescovo titolare diOrrea.
  42. ^(EN)Letter to Cardinal Joseph Ratzinger (1 September 1978) | John Paul I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
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  44. ^(LA)Progredientibus iam (1 Septembris 1978) | Ioannes Paulus I, suwww.vatican.va.URL consultato il 21 luglio 2024.
  45. ^Angelus, 3 settembre 1978, Festa di S. Gregorio Magno | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  46. ^Santa Messa per l'inizio del Ministero del Sommo Pontefice Giovanni Paolo I (3 settembre 1978) | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  47. ^ab Stefania Falasca,«... Mai avevo sentito cose così belle», su30giorni.it.
  48. ^Udienza Generale del 6 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  49. ^Al clero romano (7 settembre 1978) | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 21 luglio 2024.
  50. ^Angelus, 10 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  51. ^Acta Apostolicae Sedis (AAS) (PDF), n. 70.
  52. ^Udienza Generale del 13 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  53. ^Angelus, 17 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  54. ^Udienza Generale del 20 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  55. ^(ES)Decreto delle virtù eroiche di José Gras y Granollers (PDF), p. 5.
  56. ^(LA)Acta Apostolicae Sedis (AAS) (PDF), n. 88, 1996, p. 519.
  57. ^Cappella papale per la presa di possesso della Cathedra romana (23 settembre 1978) | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  58. ^Angelus, 24 settembre 1978 | Giovanni Paolo I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  59. ^(EN)To a group of Bishops from the Philippines on their "ad limina" visit (28 September 1978) | John Paul I, suwww.vatican.va.URL consultato il 20 luglio 2024.
  60. ^abIl frutteto di Dio: storia di Karol Wojtyla, Vita e pensiero, Domenio Del Rio, 1998, p.66, subooks.google.it.
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  62. ^abLa strana morte di Papa Luciani: un decesso all'italiana? da "Storia in NetworkArchiviato il 5 agosto 2011 inInternet Archive.
  63. ^Tra altre dichiarazioni: atti della commissione 4 del "Concilio Ecumenico Vaticano II" in cui Albino Luciani collaborò.
  64. ^ab Francesco Frigida,Quel discorso 'pungente' che Papa Luciani non fece in tempo a leggere ai gesuiti perché morì..., suPapaboys 3.0, 24 febbraio 2018.URL consultato il 22 luglio 2024.
  65. ^ Francesco Agnoli,Papa Luciani e la guerra di dottrina con i gesuiti, sulanuovabq.it, 13 novembre 2017.URL consultato il 31 ottobre 2020(archiviato il 31 ottobre 2020).
  66. ^ANGELUS, Domenica, 10 settembre 1978, suvatican.va.URL consultato l'8 dicembre 2007(archiviato il 12 gennaio 2008).
  67. ^Per esempio nellibro di Isaia:Is 66, 13, sulaparola.net.
  68. ^Per esempioVangelo secondo MatteoMt 23,37, sulaparola.net.
  69. ^20 gennaio 1999 | Giovanni Paolo II, suwww.vatican.va.URL consultato il 22 luglio 2024.
  70. ^L’ospedale di Agordo sarà intitolato a Papa Luciani. Iscritta sulla tomba di Giovanni Paolo I la parola “Beato”, un fiume di pellegrini in preghiera, suqdpnews.it.
  71. ^Almanacco di Storia Illustrata nº 254 del 1978 - Arnoldo Mondadori editore pag. 118.
  72. ^I fioretti di Papa Luciani, parte IV, da "Humilitas" - anni 1994 - 1995, supapaluciani.com.URL consultato il 28 agosto 2008(archiviato l'8 dicembre 2008).
  73. ^Articolo su Papa Luciani su "il Cassetto", suilcassetto.it(archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2008).
  74. ^Corrado Augias, "I segreti del Vaticano", Mondadori, 2010.
  75. ^Ad es,Michael Hesemann, Cfr. M. Hesemann,Contro la Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009, pagg. 315-334; John Cornwell,A thief in the night: life and death in the Vatican, 1985; John F. Pollard,Money and the Rise of the Modern Papacy: Financing the Vatican, 1850-1950, Cambridge University Press, 2005
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  83. ^Papa Luciani, c’è un nuovo miracolo, sucorrierealpi.gelocal.it.
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  90. ^Giovanni Paolo I. 44 anni fa Albino Luciani diventava Papa. Sarà beato il 4 settembre, suwww.avvenire.it, 26 agosto 2022.URL consultato il 28 agosto 2022.
  91. ^Papa Luciani domani beato, quella guarigione miracolosa, suANSA, 3 settembre 2022.
  92. ^Santa Messa di Beatificazione e Angelus 04 settembre 2022 Papa Francesco, suyoutube.com.
  93. ^Papa Luciani proclamato Beato in piazza San Pietro davanti a 25mila fedeli, surepubblica.it.
  94. ^abcProclamato beato papa Albino Luciani, applauso della folla, sutg24.sky.it.
  95. ^"The smiling Pope - Portrait of John Paul I" dell'artista cinese Yan Zhang: ecco com'è nata l'opera, suyoutube.com.
  96. ^Il legno utilizzato per realizzare la croce del reliquiario proviene da unnoce abbattuto dallatempesta Vaia nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2018.
  97. ^ Redazione,La reliquia di papa Luciani, un foglio autografo su fede, speranza e carità, suwww.avvenire.it, 3 settembre 2022.
  98. ^È consuetudine che le salme dei papi tumulate nelleGrotte Vaticane, dopo la beatificazione o canonizzazione, vengano trasferite in una delle cappelle presenti nellaBasilica Vaticana, come è accaduto perpapa Pio X,papa Giovanni XXIII,papa Giovanni Paolo II e altri pontefici. Questo non è avvenuto perpapa Paolo VI, il quale, anche dopo la sua canonizzazione, è rimasto sepolto nelle Grotte Vaticane, proprio per esaudire il suo desiderio testamentario; similmente, è stato ritenuto opportuno non trasferire il feretro di Giovanni Paolo I nella Basilica Vaticana.
  99. ^Beato Luciani sul calendario il 26 agosto, sucorrierealpi.gelocal.it.
  100. ^Puntata di La storia siamo noi sulla morte di Luciani, integrale, dal sito ufficiale, sulastoriasiamonoi.rai.it(archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2008).
  101. ^Brano musicale dei The Fall, suyoutube.com.URL consultato il 3 maggio 2019(archiviato il 12 aprile 2021).
  102. ^Brano musicale di Patty Smith, suyoutube.com.URL consultato il 3 maggio 2019(archiviato l'11 maggio 2019).
  103. ^Papa Giovanni Paolo I, sugeni.com.URL consultato il 22 marzo 2021.

Bibliografia

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  • Nicola Scopelliti, Il postino di Dio, Edizioni Ares, 2022,ISBN 9788892982338
  • Antonio Preziosi, Indimenticabile, Cantagalli, Siena, 2019
  • Ivan Marsura, Albino Luciani, i 33 giorni del Papa del sorriso, De Bastiani Editore / Il Gazzettino, 2018
  • Ivan Marsura,Giovanni Paolo I, Il sorriso dell'umile , Dario De Bastiani Editore, 2012,ISBN 978-88-8466-279-8
  • Marco Roncalli,Giovanni Paolo I. Albino Luciani, San Paolo Edizioni, 2012
  • Andrea Maniglia,MAGIS OSTENTUS QUAM DATUS! Il tempo dell'umiltà, Edizioni Segno, 2012
  • Luca Antonucci,Papa Luciani Un lampo di stupore, Este Edition Srl, 2012,ISBN 978-88-6704-012-4
  • Opera omnia, (9 volumi in formato e-book), Edizioni Messaggero, Padova, 2011
  • Giovanni Vian (ed.),Albino Luciani dal Veneto al mondo. Atti del convegno di studi nel XXX della morte di Giovanni Paolo I (Canale d'Agordo – Vicenza – Venezia, 24-26 settembre 2008), Viella, (Venetomondo, 3), 2010,ISBN 978-88-8334-470-1
  • Regina Kummer, Albino Luciani Papa Giovanni Paolo I Una vita per la Chiesa, Edizioni Messaggero Padova, 2009, II ed.,ISBN 978-88-250-2239-1
  • Loris Serafini,Albino Luciani, il Papa del sorriso, Edizioni Messaggero Padova, 3ºa edizione 2008,ISBN 978-88-250-2103-5
  • Luciani Albino, Cè Marco, Scola Angelo,Come il padre ha mandato me, così io mando voi, 2007
  • Scopelliti-Taffarel,Lo stupore di Dio. La vita di Papa Luciani, Ares, 2006,ISBN 88-8155-348-1
  • Luis Miguel Rocha,La morte del Papa, Cavallo di ferro, 2006,ISBN 88-7907-014-2
  • Jesús López Sáez,El día de la cuenta. Juan Pablo II a examen, Ediciones Meral, 2005,ISBN 84-933979-2-X
  • Patrizia Luciani,Un prete di montagna. Gli anni bellunesi di Albino Luciani (1912-1958) Edizioni Messaggero Padova, 2003,ISBN 88-250-1382-5
  • Stefania Falasca,Mio fratello Albino. Ricordi e memorie della sorella di Papa Luciani, ed.30Giorni, 2003
  • Tornielli-Zangrando,Papa Luciani. Il sorriso del Santo, Piemme, 2003,ISBN 88-384-6587-8
  • Luigi Incitti,Papa Luciani, una morte sospetta, L'Airone, 2001,ISBN 88-7944-498-0
  • Luigi Incitti,Da Papa Luciani a Papa Wojtyla, L'Airone, 2000,ISBN 88-7944-442-5
  • David Yallop,In nome di Dio. La morte di Papa Luciani, Tullio Pironti Editore, 1997,ISBN 88-7937-056-1
  • Ido Da Ros,L'Africa di Albino Luciani e dei missionari vittoriesi, De Bastiani Editore, 1996
  • Sante De Angelis,Papa suo malgrado, ma convinto - Vita di Albino Luciani Papa Giovanni Paolo I, LBE, 1991,ISBN 979-12-80194-01-5
  • Epoca – Settimanale politico di grande informazione (con inserto della serieI grandi documenti di Epoca, sul neoeletto papa), n. 1457, Mondadori, 9 settembre 1978.

Voci correlate

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PredecessorePapa dellaChiesa cattolicaSuccessore
Papa Paolo VI26 agosto1978 – 28 settembre1978Papa Giovanni Paolo II

PredecessoreVescovo di Vittorio VenetoSuccessore
Giuseppe Carraro27 dicembre1958 – 15 dicembre1969Antonio Cunial

PredecessorePatriarca di VeneziaSuccessore
Giovanni Urbani15 dicembre1969 – 26 agosto1978Marco Cé

PredecessoreVicepresidente per l'Italia settentrionale della Conferenza Episcopale ItalianaSuccessore
-13 giugno1972 – 5 giugno1975Giuseppe Carraro

PredecessoreCardinale presbitero di San MarcoSuccessore
Giovanni Urbani5 marzo1973 – 26 agosto1978Marco Cé
V · D · M
Papi dellaChiesa cattolica
I-IV secoloPietro ·Lino ·Cleto ·Clemente I ·Evaristo ·Alessandro I ·Sisto I ·Telesforo ·Igino ·Pio I ·Aniceto ·Sotero ·Eleuterio ·Vittore I ·Zefirino ·Callisto I ·Urbano I ·Ponziano ·Antero ·Fabiano ·Cornelio ·Lucio I ·Stefano I ·Sisto II ·Dionisio ·Felice I ·Eutichiano ·Caio ·Marcellino ·Marcello I ·Eusebio ·Milziade ·Silvestro I ·Marco ·Giulio I ·Liberio ·Damaso I ·Siricio ·Anastasio I
V-VIII secoloInnocenzo I ·Zosimo ·Bonifacio I ·Celestino I ·Sisto III ·Leone I ·Ilario ·Simplicio ·Felice III ·Gelasio I ·Anastasio II ·Simmaco ·Ormisda ·Giovanni I ·Felice IV ·Bonifacio II ·Giovanni II ·Agapito I ·Silverio ·Vigilio ·Pelagio I ·Giovanni III ·Benedetto I ·Pelagio II ·Gregorio I ·Sabiniano ·Bonifacio III ·Bonifacio IV ·Adeodato I ·Bonifacio V ·Onorio I ·Severino ·Giovanni IV ·Teodoro I ·Martino I ·Eugenio I ·Vitaliano ·Adeodato II ·Dono ·Agatone ·Leone II ·Benedetto II ·Giovanni V ·Conone ·Sergio I ·Giovanni VI ·Giovanni VII ·Sisinnio ·Costantino ·Gregorio II ·Gregorio III ·Zaccaria ·Stefano II ·Paolo I ·Stefano III ·Adriano I ·Leone III
IX-XII secoloStefano IV ·Pasquale I ·Eugenio II ·Valentino ·Gregorio IV ·Sergio II ·Leone IV ·Benedetto III ·Niccolò I ·Adriano II ·Giovanni VIII ·Marino I ·Adriano III ·Stefano V ·Formoso ·Bonifacio VI ·Stefano VI ·Romano ·Teodoro II ·Giovanni IX ·Benedetto IV ·Leone V ·Sergio III ·Anastasio III ·Lando ·Giovanni X ·Leone VI ·Stefano VII ·Giovanni XI ·Leone VII ·Stefano VIII ·Marino II ·Agapito II ·Giovanni XII ·Leone VIII ·Benedetto V ·Giovanni XIII ·Benedetto VI ·Benedetto VII ·Giovanni XIV ·Giovanni XV ·Gregorio V ·Silvestro II ·Giovanni XVII ·Giovanni XVIII ·Sergio IV ·Benedetto VIII ·Giovanni XIX ·Benedetto IX ·Silvestro III ·Benedetto IX ·Gregorio VI ·Clemente II ·Benedetto IX ·Damaso II ·Leone IX ·Vittore II ·Stefano IX ·Niccolò II ·Alessandro II ·Gregorio VII ·Vittore III ·Urbano II ·Pasquale II ·Gelasio II ·Callisto II ·Onorio II ·Innocenzo II ·Celestino II ·Lucio II ·Eugenio III ·Anastasio IV ·Adriano IV ·Alessandro III ·Lucio III ·Urbano III ·Gregorio VIII ·Clemente III ·Celestino III ·Innocenzo III
XIII-XVI secoloOnorio III ·Gregorio IX ·Celestino IV ·Innocenzo IV ·Alessandro IV ·Urbano IV ·Clemente IV ·Gregorio X ·Innocenzo V ·Adriano V ·Giovanni XXI ·Niccolò III ·Martino IV ·Onorio IV ·Niccolò IV ·Celestino V ·Bonifacio VIII ·Benedetto XI ·Clemente V ·Giovanni XXII ·Benedetto XII ·Clemente VI ·Innocenzo VI ·Urbano V ·Gregorio XI ·Urbano VI ·Bonifacio IX ·Innocenzo VII ·Gregorio XII ·Martino V ·Eugenio IV ·Niccolò V ·Callisto III ·Pio II ·Paolo II ·Sisto IV ·Innocenzo VIII ·Alessandro VI ·Pio III ·Giulio II ·Leone X ·Adriano VI ·Clemente VII ·Paolo III ·Giulio III ·Marcello II ·Paolo IV ·Pio IV ·Pio V ·Gregorio XIII ·Sisto V ·Urbano VII ·Gregorio XIV ·Innocenzo IX ·Clemente VIII
XVII-XX secoloLeone XI ·Paolo V ·Gregorio XV ·Urbano VIII ·Innocenzo X ·Alessandro VII ·Clemente IX ·Clemente X ·Innocenzo XI ·Alessandro VIII ·Innocenzo XII ·Clemente XI ·Innocenzo XIII ·Benedetto XIII ·Clemente XII ·Benedetto XIV ·Clemente XIII ·Clemente XIV ·Pio VI ·Pio VII ·Leone XII ·Pio VIII ·Gregorio XVI ·Pio IX ·Leone XIII ·Pio X ·Benedetto XV ·Pio XI ·Pio XII ·Giovanni XXIII ·Paolo VI ·Giovanni Paolo I ·Giovanni Paolo II
XXI secoloBenedetto XVI ·Francesco ·Leone XIV
Papi
Lista dei papi
V · D · M
Patriarchi di Venezia
XV secoloLorenzo Giustiniani ·Maffeo Contarini ·Andrea Bondumier ·Gregorio Correr ·Giovanni Barozzi ·Maffeo Girardi ·Tommaso DonàPatriarchi di Venezia
XVI secoloAntonio Surian ·Lodovico Contarini ·Antonio Contarini ·Gerolamo Querini ·Pietro Francesco Contarini ·Vincenzo Diedo ·Giovanni Trevisan ·Lorenzo Priuli
XVII secoloMatteo Zane ·Francesco Vendramin ·Giovanni Tiepolo ·Federico Corner ·Gianfrancesco Morosini ·Alvise Sagredo ·Giovanni Alberto Badoer
XVIII secoloPietro Barbarigo ·Marco Gradenigo ·Francesco Antonio Correr ·Alvise Foscari ·Giovanni Bragadin ·Federico Maria Giovanelli
XIX secoloLudovico Flangini ·Nicola Saverio Gamboni ·Stefano Bonsignori(illegittimo) ·Francesco Maria Milesi ·Giovanni Ladislao Pyrker ·Jacopo Monico ·Giovanni Pietro Aurelio Mutti ·Angelo Ramazzotti ·Giuseppe Luigi Trevisanato ·Domenico Agostini ·Giuseppe Melchiorre Sarto
XX secoloAristide Cavallari ·Pietro La Fontaine ·Adeodato Piazza ·Carlo Agostini ·Angelo Giuseppe Roncalli ·Giovanni Urbani ·Albino Luciani ·Marco Cé
XXI secoloAngelo Scola ·Francesco Moraglia
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