Dopo una disputa durata per secoli, l'Annuario Pontificio del1947 ha stabilito che la figura di papa Anacleto coincide con quella diCletus, citata dalLiber Pontificalis come successore dipapa Lino. GiàEusebio di Cesarea,Ireneo di Lione,Agostino d'Ippona eOttato di Milevi consideravano Cleto ed Anacleto la stessa persona, ma non concordavano per l'ordine di successione dei primi papi: Ireneo elencava, nell'ordine, Lino, Anacleto e Clemente, ma Agostino e Ottato elencavano Lino, Clemente e Anacleto.Tertulliano, addirittura, li ometteva entrambi.
Ma la conferma maggiore è quella dello studio diLouis Duchesne.
IlCatalogus Liberianus e ilCarmen contra Marcionem sostengono invece che Anacleto e Cleto fossero persone differenti. Per ilCatalogus Felicianus il primo sarebbe un greco, mentre il secondo un romano. Da ricordare infine il Martirologio Geronimiano che annota al26 aprileCleti martyris, mentre il Martirologio di Beda, alla stessa data, preciserebbeSancti Cleti Papae et martyris dimostrando la corrispondenza tra le due persone.
L'elenco più antico dei papi fu stilato daEgesippo durante il pontificato dipapa Aniceto, l'11°, solo verso il160. Questo elenco sembra sia stato usato daIreneo di Lione (Adversus Haereses, III, III), daSesto Giulio Africano autore di una cronologia nel222, dall'ignoto scrittore del III o IV secolo di un poema inlatino controMarcione, daIppolito di Roma (che estese questa cronologia fino al234) e, probabilmente, dall'autore del Catalogo Liberiano del354. Quest'ultimo fu preso a riferimento per la stesura delLiber Pontificalis.Eusebio di Cesarea, per la sua cronaca e per la sua storia, si basò sui dati dell'Africano; nella seconda opera, però, corresse leggermente le date. Di seguito le variazioni di ordine dei primi papi:
Ad oggi nessun critico dubita che Cleto, Anacleto e Anèncleto siano la stessa persona. Anacleto è infatti la forma latina di Anèncleto, mentre Cleto è un diminutivo (più cristiano) di Anèncleto.
Si può trovare anche il nome lungo seguito dal numerale, Anacleto I, perché nel1130 il cardinale Pietro Pierleoni, elettoantipapa, assunse il nome diAnacleto II.
Da quanto racconta ilLiber Pontificalis, Cleto nacque adAtene inGrecia, figlio di Antioco.[1] Visse sotto gli imperatoriTito Flavio Vespasiano,Tito eDomiziano; quest'ultimo scatenò una violentapersecuzione contro i cristiani che culminò nell'anno95; essendo Cleto morto nel 92, probabilmente non subì ilmartirio con la maggior parte dei cristiani della città, come affermava una secolare tradizione orale.
Secondo una tradizione, «priva di fondamento storico»,[2] fu eletto vescovo diRuvo di Puglia daSan Pietro[3], di cui ne fondò anche la Diocesi di Ruvo,[3][4] durante il viaggio di quest'ultimo versoRoma. Difatti, anticamente, Ruvo era considerata una tappa fondamentale lungo la Via Traiana. Era una fiorente città, già storicamente antica durante la stessa antica Roma. È stata una principale città dellaPeucezia prima e poiMagno-Greca poi,[5] tant'è che ebbe anche il riconoscimento diMunicipium Romano.[6]
È testimoniata la presenza del Culto di San Cleto a Ruvo fin dall'antichità. Infatti, sotto l'attualeChiesa del Purgatorio, anticamente conosciuta come Chiesa di San Cleto, è presente una cisterna di origine romana, con un busto ritraente lo stesso santo. Secondo la tradizione, infatti, la cisterna, o anche conosciuta comeGrotta di San Cleto, avrebbe ospitato la prima comunità cristiana e la prima Diocesi di Ruvo durante l'era romana.[7]
E' giusto però anche ricordare una diatriba storica in merito a questo avvenimento. Nonostante le testimonianze date dagli storici locali di Ruvo (tra cui Fiippo Jatta e Pellegrini) e nazionali comeFerdinando Ughelli e l'esistenza della stessaGrotta di San Cleto sotto l'attualeChiesa del Purgatorio in centro storico a Ruvo di Puglia, altri storici come il MonsignorFrancesco Lanzoni, nel suo "Le Diocesi d'Italia: Dal principio al Secolo VII" indica come non ci fosse evidenza di una diocesi costituita a Ruvo di Puglia prima del VII secolo, nonostanteFerdinando Ughelli abbia confermato storicamente la nascita della Diocesi di Ruvo per opera diSan Pietro apostolo in persona.[8]
San Anacleto o Cleto fu papa sotto il regno di Tito quando, il 24 ottobre del79, l'eruzione del Vesuvio causò la distruzione delle città diStabiae,Ercolano ePompei. Nella storia di Roma di quel periodo si ricorda che l'anno successivo all'eruzione fu inaugurato l'anfiteatro Flavio e, nell'85, fu inaugurato lostadio Domiziano, che corrisponde all'attuale piazza Navona.
Questi tre episodi provocarono diversi stati d'animo e reazioni nella comunità cristiana. Se il primo fu letto, insieme alladistruzione di Gerusalemme di nove anni prima, come un indizio della prossima fine del mondo e del conseguente avvento del profetizzato regno di Dio, gli altri due, a così breve distanza, rappresentarono un trionfo del paganesimo ed un netto ridimensionamento delle aspettative cristiane[9].
Durante il suo pontificatoordinò 25sacerdoti, ai quali avrebbe imposto latonsura (pratica rimasta in vigore nellaChiesa latina fino ad oggi nonostante non più obbligatoria dal 1972)[10], e curò l'edificazione di un sepolcro presso laTomba di Pietro, dove venne sepolto.
Cleto morì verso l'anno92, quasi sicuramente per una morte naturale: per quell'anno, infatti, non sembra testimoniata alcuna persecuzione anticristiana. Fu sepolto nellanecropoli vaticana, nei pressi dellatomba di Pietro.
«26 aprile - A Roma, commemorazione di san Cleto, papa, che resse la Chiesa di Roma per secondo dopo l'apostolo Pietro.»
Fino alla riforma liturgica del 1969 la ricorrenza figurava come commemorazione per tutto il rito romano al 26 aprile, nel nuovoCalendarium romanum che per tutta la Chiesa ricorda solo i santi che hanno maggiore rilevanza, la ricorrenza è stata espunta[11].
Nelcanone romano è ricordato nella prima lista dei santi.
^Va però notato che secondo lo stessoLiber Pontificalis Cleto sarebbe stato il quinto Papa, successore diClemente I, mentre il terzo fu Anacleto, un romano originario del quartiere delVicus Patrici, figlio di un certo Emiliano.
^Giovanni Jatta,Cenno storico sull'antichissima città di Ruvo nella Peucezia colla giunta della breve istoria del famoso combattimento de'tredici cavalieri italiani con altrettanti Francesi seguito nelle vicinanze della detta città nel dì 13 febrajo 1503, Napoli, Porcelli, 1844.
^ Marina Silvestri,Le città della Puglia romana - un profilo sociale, Bari, Edipuglia, 2005.
^Lanzoni nega che Ruvo abbia avuto una sede episcopale prima delVII secolo e ritiene fantasiosi i nomi dei vescovi e storicamente inattendibili; cfr.Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, pp. 303-304. Francesco Scorza Barcellona (v. Cleto, nell'Enciclopedia dei Papi della Treccani) ritiene come «tradizione priva di fondamento storico, attestata per la prima volta da F. Ughelli» l'episcopato di Cleto a Ruvo. Autori locali tuttavia confermano la tradizione petrina; Pellegrini per esempio afferma che«non si vede come possa continuarsi a dire del tutto leggendaria la presenza di Cleto nella civitas rubensis» (La cattedrale di Ruvo, pp. 7-8).
^C. Rendina,I Papi. Storia e segreti, pagg. 25 e seg.
^Paolo VI,Lettera apostolica in forma di motu proprio «Ministeria quaedam» con la quale nella Chiesa latina viene rinnovata la disciplina riguardante la prima tonsura, gli ordini minori e il suddiaconato, suLa Santa Sede, 15 agosto 1972. URL consultato il 23 febbraio 2021.
^ Francesco Scorza Barcellona,voce Anacleto/Cleto, santo, inEnciclopedia dei Papi, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A., 2000.URL consultato il 7 aprile 2021.