Pietro Vito Ottoboni nacque aVenezia da Marco Ottoboni, patrizio veneto e cancelliere della Repubblica, e Vittoria Tornielli, ultimo di nove figli. Il casatoOttoboni apparteneva al ceto deicittadini, ovvero l'alta borghesia, tradizionalmente impiegata nel sistema burocratico veneziano. Il padre stesso eracancelliere grande. Dal 1646 gli Ottoboni facevano parte delpatriziato veneziano.
L'oratorio di San Gaetano presso la villa di famiglia a Rustignè diOderzo.
Alessandro VIII fu eletto pontefice il 6 ottobre 1689 nelPalazzo Vaticano e fu incoronato il 16 ottobre dalcardinale protodiaconoFrancesco Maidalchini. Salì al Soglio alla tarda età di 79 anni. Prima di lui soloClemente X (1670-1676) fu eletto a una maggiore età (79 anni e 9 mesi). Dopo lui nessun papa (fino a tutto il XX secolo) fu eletto a un'età così avanzata.
Alessandro VIII vietò la pratica, invalsa nei conclavi, di portar via tavole, tele, funi, ferramenti e altre attrezzature per rivenderle e di spogliare la camera del papa neoeletto di tutte le sue suppellettili per lo stesso scopo (29 novembre 1690)[3]. Inoltre stabilì che per le esequie del pontefice non si potesse spendere più di diecimila ducati[4].
Il pontefice ripristinò le cariche abitualmente conferite ai congiunti del pontefice che il predecessore Innocenzo XI aveva soppresso[5];
Nel 1690 ordinò ai padriscolopi di indossare anche le calze[6];
Il 24 agosto 1690 Alessandro VIII condannò due proposizionilassiste, delle quali una negava la necessità dell'atto esplicito di amore di Dio e l'altra ammetteva la possibilità del cosiddetto “peccato filosofico” (che alcuni moralisti consideravano distinto dal peccato vero e proprio)[8]; condannò anche 31 proposizionirigoriste (eccesso morale che si contrapponeva al lassismo), relative alla penitenza, alla giustificazione, alla Vergine, al battesimo e all'autorità della Chiesa (7 dicembre 1690)[8];
Nello stesso anno condannò l'idea secondo la quale il credente può perfettamente accettare e insegnare una proposizione fondata sul pensiero diSant'Agostino, a prescindere da una bolla papale. Tale concetto era stato espresso nell'operaQuae sit Sancti Augustini et doctrinae eius auctoritas in ecclesia? (1650) del teologo francese di scuola giansenistaMartin de Barcos[senza fonte].
Durante il suo breve pontificato continuarono le dispute sui diritti di regalia e di asilo (questi ultimi detti anche “di quartiere”), apertesi conClemente X (1670-1676) e rimaste irrisolte durante il pontificato diInnocenzo XI (1676-1689). Alessandro VIII mostrò un carattere determinato come il suo predecessore. Scrisse a reLuigi XIV invitandolo a non fare osservare l'editto del marzo 1682 (noto come i “quattro articoli”); poi scrisse ai vescovi firmatari invitandoli a non osservare le quattro proposizioni. Luigi XIV, dopo un primo diniego, accettò la proposta. Così nel febbraio 1690 la riconciliazione fra Santa Sede e Corona di Francia poté considerarsi cosa fatta. Il re rinunciò spontaneamente ai diritti di quartiere dell'ambasciata francese a Roma e procedette alla restituzione diAvignone e delContado Venassino. Il pontefice rispose al gesto conciliante di Luigi XIV nominando cardinale un uomo di stretta fiducia del re,Toussaint de Forbin-Janson[8], e conferendo a Luigi XIV il diritto di nominare i nuovi vescovi diMetz,Toul,Verdun,Arras ePerpignano.
Sulle questioni di fondo, però, nessuno dei due volle cedere. La Santa Sede decise allora di prendere una decisione unilaterale: l'anno seguente il papa pubblicò lacostituzione apostolicaInter Multiplices (31 gennaio 1691, preparata il 4 agosto 1690), con la quale annullò tutti gli atti dell'Assemblea episcopale francese del 1682 e gli editti e le dichiarazioni del re relativi alle regalie e ai Quattro articoli. Il pontefice morì appena due giorni dopo, senza avere il tempo di osservare la reazione del re.
L'elevazione al cardinalato del francese de Forbin-Janson irritò l'imperatoreLeopoldo I d'Asburgo; quando il papa creò altri due cardinali francesi (concistoro del 13 novembre 1690), Leopoldo I decise di ritirare il proprio ambasciatore presso la Santa Sede[8]. Alessandro VIII, da parte sua, avversava la politica imperiale: Leopoldo aveva dimenticato la difesa della cristianità contro i Turchi per fare laguerra alla Francia; la sua condotta era aggravata, dal punto di vista del pontefice, dall'alleanza tra ilSacro romano impero e il protestanteRegno d'Inghilterra in funzione anti-francese.
Alessandro VIII decise di invertire le politiche economiche del predecessore riducendo la pressione fiscale al fine di aiutare le classi più disagiate. Ma lacarità su vasta scala e altre spese (per le guerre contro i turchi) aggravarono la situazione finanziaria dello Stato.
Il 16 ottobre 1690, giorno in cui celebrò una messa di canonizzazione, si notò che Alessandro VIII sembrava relativamente pigro e quindi sembrava che si fosse ammalato. Mentre si ipotizzava che potesse aver avuto un piccoloictus, i suoi dottori suggerirono al papa di riposare, ma non erano sicuri di che cosa esattamente avesse causato la malattia del papa. Il 20 gennaio 1691, il cardinaleToussaint de Forbin-Janson informò il reLuigi XIV che il papa era gravemente malato e il 22 gennaio che le sue condizioni erano peggiorate drasticamente e che suo nipote era pessimista sulle possibilità dello zio. Il 27 gennaio, fu riferito che lagangrena si era manifestata mentre Alessandro VIII incontrava dodici cardinali il 30 gennaio. Alessandro VIII morì alle 16:00 del 1° febbraio 1691, mentre unapeste proveniente daNapoli si era diffusa aRoma, infettando il papa e accelerandone la morte[11].
Latomba monumentale inSan Pietro fu commissionata dal pronipote, il cardinalePietro Ottoboni, e progettata dal conte Arrigo di San Martino. Il bassorilievo alla base e le figure laterali (1704) furono scolpiti daAngelo De Rossi, mentre la statua in bronzo del papa fu fusa da Giuseppe Bertosi.
Papa Alessandro VIII durante il suo pontificato ha creato 14 cardinali nel corso di 3 distinti concistori.
Alessandro VIII fu l'ultimo papa a perseguire una politica esplicitamentenepotistica[12].
Nominò cardinale il nipotePietro Ottoboni, quando questi aveva ventidue anni. Rimane l'ultimo ecclesiastico ad aver ricoperto la carica dicardinal nipote (1689). Anche un nipote per parte materna,Giambattista Rubini, fu creato cardinale (1690).
Nel 1690Orazio Ludovisi, generale della Chiesa, vendette il ducato diFiano ad Alessandro VIII, il quale lo regalò aMarco Ottoboni, suo nipote e generale delle galere pontificie, e ai suoi successori[13].
^C. Vilá Palá, in Giancarlo Rocca (a cura di),La sostanza dell'effimero. Gli abiti degli ordini religiosi in Occidente, Edizioni paoline, Roma 2000, p. 468.
^Gianfrancesco Pivati,Nuovo dizionario scientifico e curioso sacro-profano, Volume IX, Milocco, 1750, p. 405.