Paola Borboni, all'anagrafePaolina (Golese,1º gennaio1900 –Bodio Lomnago,9 aprile1995), è stata un'attriceitaliana, una delle presenze storiche delteatro italiano, con una carriera lunghissima, cominciata nel 1916 e conclusasi nel 1994, pochi mesi prima della sua morte. Ha partecipato anche a moltifilm, ha lavorato inradio ed è comparsa spesso intelevisione, ma il suo vero mondo era ilteatro, come lei stessa ha sempre ammesso.
Nacque nel quartiereGolese diParma, che all'epoca costituiva uncomune, da Giuseppe Borboni, impresario teatrale, e Gemma Paris, ricchissima ereditiera parmense,[1] il primo giorno del 1900, una data particolare che la portava tra ironia e compiacimento a definirsi "la prima attrice del secolo". Donna dall'ego potente, di mente vivacissima e di spirito libero, la Borboni può essere considerata, per il suo essere tutt'uno con ilteatro e ilrecitare, il contraltare femminile diVittorio Gassman, che peraltro era di oltre vent'anni più giovane. Nel 1916 esordisce aLodi nella commedia dei fratelli QuinteroIl fiore della vita per lei appositamente allestita dal padre impresario lirico. L'anno successivo, dopo aver frequentato i corsi di recitazione tenuti daTeresa Boetti Valvassura, entra ufficialmente in arte nella compagnia diAlfredo De Sanctis[2] nel dramma di Salomon AschDio della vendetta. Nel 1918 partecipa al suo primo film,Jacopo Ortis.
Dopo avere recitato un anno nella compagnia diHelena Wnorowska diretta da R. Calò, nel 1920 è conIrma Gramatica e durante la malattia dell'illustre attrice sostiene il ruolo di primadonna. Dal 1921 al 1930 è prima attrice accanto adArmando Falconi: sono di questo periodo i trionfi inDiana al bagno,Alga Marina (dove recitò a seno scoperto, primo nudoteatrale inItalia[senza fonte][3]) e il primo incontro con il teatro diPirandello come Gasparina inMa non è una cosa seria. Nel 1930-1931 è in società con Lupi e Pescatori e, nel 1932-1934, primattrice conRuggero Ruggeri. Nel 1935 intraprende ilcapocomicato conPiero Carnabuci, per poi tornare nel 1940 con Ruggeri, dopo aver interpretato la rivista diMichele GaldieriMani in tasca naso al vento, accanto aOdoardo Spadaro.
Paola Borboni durante il monologoLa formica di Carlo Terron nel 1958
Del 1942 è la memorabile interpretazione inLa vita che ti diedi al Teatro Università diRoma, dove raccolse uno straordinario consenso di pubblico e di critica, proponendo coraggiosamente un'opera di Pirandello scritta perEleonora Duse, criticata dalla stessa attrice e quindi ritirata dall'autore (fu messa in scena nel 1923 con scarso successo daAlda Borelli e mai più riproposta da nessun attore). Nel 1943 fonda laCompagnia pirandelliana Paola Borboni, e nel 1945 laCompagnia del Dramma insieme aSalvo Randone. Nel 1947 è a capo di una nuova compagnia pirandelliana Picasso-Borboni. Nel 1954 le viene assegnato il premio San Genesio perLa morale della signora Dulka; nello stesso anno si rivela grande monologhista inventando di fatto un genere teatrale nuovo e segnando una tappa importante nella storia del teatro del Novecento italiano, pur riallacciandosi alla tradizione diErmete Novelli.
Paola Borboni inizia nel 1942 a studiare la possibilità di questo esperimento ma è soltanto nel 1952 che interpreta per la prima volta alTeatro Valle di Roma, dopo una novità in tre atti,Donne brutte di Saitta. La mancanza di testi adatti a questo genere provocarono l'attività di numerosi scrittori che realizzarono per la Borboni testi teatrali brevi ma di forte intensità. Il progetto dell'attrice prevedeva la messa in scena di sette recital formati da cinque testi ognuno, riuscendo però nell'intento solo per cinque (a cui va aggiunto un recital senza titolo, con brani scelti tra quelli di maggior successo).
Primo recital, 1954, Teatro dei Commedianti di Roma,Le Madri; testi diAlvaro,Bacchelli, Landi, Pirandello,Savinio.
Terzo recital, 1959, Teatro Gerolamo di Milano,Fantasia in nero - Le vedove; testi di Bacchelli, Buzzati, Lanza, Terron, Nicolaj.
Quarto recital, 1962, Palazzo Durini di Milano,Eva per Eva; testi di Terron, Bacchelli, Nicolaj, Landi, Pirandello, Galeazzi.
Quinto recital, 1968, Teatro Conventino diMentana,Recital spaziale; testi di Bacchelli, Landi, Pirandello, Nicolaj,D'Asaro, Terron.
Paola Borboni nel 1982
Di questi cinque recital restano come preziosa testimonianza due dischi fonografici, incisi dalla Borboni nel 1959-1960. Il poetaMario Luzi nel 1992 scrive per la Borboni il monologoPaola la commediante: il testo doveva essere rappresentato alFestival dei Due Mondi diSpoleto, ma l'attrice, per varie ragioni, non riuscì mai a portare l'opera in scena. Ma la sua grande passione è Pirandello, che recita per sei anni, in tre diverse compagnie, finanziandone una, fra l'altro, con i proventi di una rivista (Mani in tasca e naso al vento di Michele Galdieri, in scena nel 1939, con Odoardo Spadaro), e a Pirandello è tornata fino alla fine, conIo e Pirandello della stagione 1991-1992 e l'ultimoBerretto a sonagli del 1994. Paola Borboni ha calcato tutte le scene d'Italia ed è stataattrice assolutamente completa:
dal genere brillante, che non abbandonò mai, per una ragione o per un'altra (Ciao, Rudy diGarinei e Giovannini nel 1972, un cabaret intitolatoIo, Paola Borboni, nel 1975, con il giovaneBruno Vilar che aveva sposato nel 1972).
alla tragedia (Eschilo,Shakespeare - il cuiRe Lear tornerà a interpretare nel 1985 nella parte del re; Lorca, la Clitemnestra di Yourcenar nel 1988).
allapoesiarecitata, che negli anni ottanta la vide, tra gli altri, protagonista dellaNotte dei Poeti nel suggestivo scenario delteatro romano diNora.
alla regia teatrale (tra gli altri lavoriLa morale della signora Dulska, vincitore delpremio San Genesio per la protagonista e regista Paola Borboni, eLina Cavalieri story di Margiotta e Jesurum).
Paola Borboni in compagnia del marito Bruno Vilar
Il 18 dicembre 1972 sposòBruno Vilar, poeta e attore di quarantadue anni più giovane. Il 23 giugno 1978 ebbero un incidente d'auto, in seguito al quale Vilar morì a soli 36 anni e lei fu costretta alle stampelle a vita senza dover però diradare la sua brillante carriera artistica.
Paola Borboni morì il 9 aprile 1995, in una casa di riposo aBodio Lomnago, colpita daictus. È sepolta aParma, alcimitero della Villetta all'ingresso del reparto San Pellegrino, nella tomba di famiglia con le sorelle Anna (1901-1982) ed Elena (1904-1984), unitamente al vecchio zio Giuseppe.
Borboni incise alcuni dischi dove recita poesie e monologhi. Tra i titoli il 45 giriPianto d'avorio, recitato con il marito Bruno Vilar, i 33 giriBellezza per vivere/Inaugurazione eLa vedova nera/Minerva tradita nel sonno.
Nel 2015 il museo del cinemadell'Aquila ha acquisito il fondo Durigon dedicato a Paola Borboni, contenente rassegna stampa con oltre 1 000 articoli, centinaia di foto, documenti vari inerenti alla vita artistica dell'attrice.
^Riguardo alla sua apparizione in scena a seno scoperto inAlga Marina del 1925, primo nudoteatrale inItalia, lei stessa affermò nel 1989 che, nonostante l'epoca delfascismo, gli scandali che seguirono non comportarono la chiusura della compagnia, perché le sue nudità erano delle forme gentili, da lei simpaticamente definite "proposte", e non volgari forme fisiche.