Paniassi (ingreco antico:Πανύασις?,Panýasis;Alicarnasso,V secolo a.C. –Alicarnasso,457 a.C.) è stato unpoetagreco antico, elencato nelCanone alessandrino dei poeti epici.
SebbeneDuride di Samo affermasse che Paniassi fosse nato aSamo, si accetta l'autorità del lessico bizantinoSuda secondo il quale Paniassi era nato adAlicarnasso ed era cugino diErodoto, lostorico; il padre di Paniassi, Poliarco, sarebbe stato fratello di Lisso, padre di Erodoto.
Paniassi ed Erodoto erano avversi a Ligdami, tiranno diAlicarnasso che godeva dell'appoggio del "gran Re". Paniassi, accusato da Ligdami di aver preso parte a congiura di aristocratici intesa a eliminarlo, fu messo a morte; Erodoto riuscì invece a fuggire a Samo, città aderente allaLega delio-attica antipersiana[1]:
«Paniassi, figlio di Poliarco, di Alicarnasso, interprete di prodigi e poeta epico, che salvò l'arte del verso dall'estinzione. Duride, tuttavia, lo registra come figlio di Diocle e come un samio, proprio mentre fa venire Erodoto da Thurii, come figlio di Lisso, fratello di Polarco. Alcuni, tuttavia, sostengono che non era Lisso, ma la madre di Erodoto, Rhoio, a essere la sorella di Paniassi. Paniassi è datato all'incirca alla 78ª Olimpiade (= 468/465 a.C.); o secondo alcuni, considerevolmente prima, poiché visse al tempo delle guerre persiane. Fu messo a morte da Ligdami, il terzo tiranno di Alicarnasso. (Suda, trad. A. D'Andria)»
I dati dellaSuda sono confermati anche daPausania[2] e daClemente Alessandrino[3].
Secondo gli antichi, Paniassi era autore degliHerakleia o (al singolare)Herakleias (Ἡράκλεια o Ἡρακλειάς), unpoema epico in 14 libri, per complessivi 9000 versi, sulle imprese diEracle, di cui ci sono giunti circa 25 frammenti[4].
Si tratta, allo stato delle nostre conoscenze, del più lungo poema pre-alessandrino dopoIliade edOdissea e laTebaide diAntimaco, e la cui lunghezza è spiegata da un ampio stile narrativo che dava spazio a scene di dialogo[5].
Il leone nemeo era menzionato nel libro 1[6], oltre a un simposio che potrebbe essere con il centauroFolo nel libro 3[7] e la traversata dell'Oceano, presumibilmente a Erythea per prendere i buoi di Gerione, nel libro 5[8], che di solito viene situata versola fine delle fatiche imposte daEuristeo; se questo fosse il caso di Paniassi, ciò implicherebbe che gran parte del poema trattasse le avventure dopo le 12fatiche.
Oltre agliHerakleia, sempreSuda afferma che Paniassi abbia composto un poema elegiaco in 7.000 versi sulla leggendaria colonizzazione dellaIonia[9]. Come con simili attestazioni, quali quelle dei poemi attribuiti aSemonide (Antichità di Samo) eSenofane (Fondazione di Colofone,Colonizzazione di Elea), non esiste una traccia chiara della valutazione del poema o della sua circolazione nell'antichità, sicché rimane qualche dubbio sulla sua reale esistenza.
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