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Per la prima volta descritto nell'aprile del 2009, il virus sembra essere un nuovo ceppo di H1N1, che risulta da un precedente riassortimento triplo tra virus influenzali di maiale, uccello e umano, successivamente ulteriormente combinato con l'influenza euro-asiatica dei maiali,[4] da cui deriva il nome "influenza suina".[5]
Al 6 agosto 2010 quando l'OMS dichiarò ufficialmente la fine della pandemia i casi confermati in tutto in modo erano 1 632 710 e i decessi 18 449,[6] sebbene si stimi che il numero reale sia circa di 284 000 morti (da 150 000 a 575 000).[7] Alcuni studi stimano invece che il numero di casi potrebbe essere compreso tra 700 milioni e 1,4 miliardi di persone, cioè dall'11 al 21 percento della allora popolazione di 6,8 miliardi.[8]
Il virus sembra colpire caratteristicamente le persone adulte sane e molto meno, al contrario dell'influenza classica, gli anziani e bambini. Riguardo agli anziani, questo è probabilmente dovuto al fatto che in parte fossero vaccinati contro l'influenza stagionale, e sembra che questa protezione diminuisca la capacità di infezione del virus su questi individui.[9]
L'alimentazione a base di carne suina non comporta la possibilità di contrarre l'infezione, che si trasmette da uomo a uomo per via aerea come le comuni influenze.
Il numero dei casi, la presenza di morti accertati e la trasmissione da persona a persona hanno fatto salire il livello di allarme. Casi sporadici sono sospettati anche in altri paesi americani. InCentro America, molti ospedali erano utilizzati per la quarantena dei potenziali contagiati.
Alla notevole contagiosità si contrapponeva una pericolosità decisamente bassa. Stando a risultati di analisi statistica, si può dedurre che la semplice influenza stagionale produce un numero di vittime di gran lunga superiore a quelle provocate dal virus A/H1N1.
Nel giugno 2009 l'OMS ha dichiarato l'allarmepandemia a seguito degli sviluppi nella diffusione del virus A-H1N1. Il livello d'allerta è stato elevato a 6, pari al massimo dell'emergenza.
L'OMS dopo una riunione d'emergenza tenuta il 27 aprile aveva deciso di portare il livello di rischio pandemico da 3 a 4 (su una scala che va da 0 a 6)[12], per poi passarlo al quinto il 29 aprile.[13]
Nel caso di pandemia si valuta la percentuale di persone contagiabili a livello molto elevato. GliStati Uniti hanno dichiarato l'emergenza sanitaria.[14]
Il 3 giugno l'OMS ha comunicato di aver alzato il livello d'allerta a 6, ovvero al massimo della scala pandemica.[15] L'11 giugno l'OMS dichiara ufficialmente la pandemia, quando nel mondo vi sono 28 774 casi confermati e 144 decessi.[16] Il 14 luglio la stessa OMS la dichiara inarrestabile, avvertendo che tutti i paesi dovranno rifornirsi del vaccino.[17]
L'8 giugno 2010 Margaret Chan, Direttore generale dell'OMS, risponde alle accuse diFiona Godlee delBMJ relative al sospetto di influenze ricevute dalle case farmaceutiche sulla dichiarazione dello stato di pandemia da parte dell'OMS:[18] "Senza dubbio, l'editoriale del BMJ lascerà a molti lettori l'impressione che la decisione dell'OMS di dichiarare lo stato di pandemia è stato almeno in parte influenzato da un desiderio di aumentare i profitti dell'industria farmaceutica. Il punto è però che la decisione di aumentare il livello di rischio di allerta di pandemia si è basato su chiari criteri epidemiologici e virologici. È difficile piegare questi criteri, quale che siano le motivazioni" e ancora: "Le accuse secondo le quali l'OMS avrebbe modificato la sua definizione di pandemia per venire incontro a un evento meno severo (a beneficio dell'industria) non è supportato dai fatti".[19]
L'eurodeputata verde diEuropa Ecologia,Michèle Rivasi, ha chiesto che venga istituita una commissione d'inchiesta parlamentare sulla gestione da parte dell'Unione europea della pandemia dell'influenza A.[20]
Wolfgang Wodarg, presidente tedesco della commissione Sanità delConsiglio d'Europa, ha parlato di una "falsa pandemia", accusando esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità di dichiarare la pandemia: "Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziarie per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".[20]
Lo studio delJournal of Epidemiology and Community Health
Nel 2013 uno studio pubblicato dalJournal of Epidemiology and Community Health ha evidenziato come le comunicazioni al pubblico sui rischi di questa epidemia siano state influenzate da interessi personali dei ricercatori accademici.[21][22] Lo studio riguardante il conflitto di interessi fra accademici, è stato stimolato dal fatto che le comunicazioni fornite ai mass media possono influenzare il timore del pubblico e la richiesta di prodotti farmaceutici, ed è stato focalizzato sui possibili conflitti d'interesse degli accademici che rilasciarono commenti nella fase iniziale della pandemia sui giornaliinglesi.
L'analisi è stata fatta sulle dichiarazioni riportate come tali sulla stima del rischio di pandemia, confrontandola con le stime ufficiali e inoltre è stata verificata la promozione o lo scoraggiamento all'utilizzo di inibitori della neuraminidase o di vaccini specifici per H1N1.
Contemporaneamente, e indipendentemente sono state acquisite informazioni sul conflitto di interesse per ogni ricercatore. Da questo studio risulta che i commenti degli accademici sulla pandemia furono statisticamente i secondi più quotati dopo quelli del ministero della salute. Un accademico su due forniva una stima maggiore del rischio rispetto alle valutazioni ufficiali ministeriali, le stime degli accademici aventi un conflitto di interesse furono 5,8 volte maggiori rispetto a quelle date dai colleghi senza conflitto d'interesse. Un accademico su due aveva fornito indicazioni sull'utilizzo di inibitori, in questo caso la promozione dell'uso degli stessi da parte di ricercatori con conflitto di interesse era stata 8,4 maggiore rispetto a quella di accademici che sull'argomento non si erano espressi.
La grande maggioranza dei casi e dei decessi sono registrati nel continente americano, in particolare negliStati Uniti e inMessico. Nel resto del mondo le zone più colpite sono l'Australia e l'Europa, in particolareRegno Unito,Spagna eUcraina.
Pare che tutto abbia avuto inizio nel febbraio 2009 quando si ammala Edgar Hernandez, 4 anni, di La Gloria (Municipalità diPerote,Veracruz), villaggio messicano caratterizzato dalla presenza di un gigantesco allevamento dimaiali. Da lì l'inizio di una crisi che sarebbe diventata internazionale solo il successivo 24 aprile.[23]
Quando l'11 giugno 2009 l'OMS dichiarò la pandemia nel mondo vi erano 28 774 casi confermati e 144 decessi.[16] Al 6 agosto 2010 quando l'OMS dichiarò ufficialmente la fine della pandemia i casi confermati in tutto in modo erano 1 632 710[24] e i decessi 18 449.[25]
Nelcontinente africano, al 6 agosto 2010, ci sono stati 14 580 casi confermati e 168 decessi.[25] I seguenti Stati sono i più colpiti dalla nuova influenza:Algeria,Marocco,Kenya,Tanzania,Uganda,Zambia e soprattuttoSudafrica, il quale, nonostante alcune misure restrittive criticate fortemente dall'OMS,[26]ha avuto 12 378 casi confermati e 64 decessi.[senza fonte]
In tutti i paesi sudamericani, tranne laGuyana francese, si sono registrati casi certi di febbre suina. I paesi con il maggior numero di infetti sonoCile eArgentina, mentre la maggioranza dei decessi è localizzata nel secondo paese. L'America meridionale conta oltre 16 000 casi confermati e più di 100 morti.
L'Argentina è il secondo paese sudamericano per numero di casi confermati ed è in assoluto il paese sudamericano con il maggior numero di decessi (nonché il terzo in tutto il mondo). I casi certi sono quasi 3 000, il primo dei quali è stato confermato dalle autorità diBuenos Aires il 7 maggio 2009,[27] mentre i morti sono 94.
Tra il 28 aprile e il 15 maggio le autorità argentine hanno vietato ogni aereo da e per ilMessico a scopo precauzionale.[28]
IlBrasile presenta oltre 1 000 casi confermati diinfluenza A e due decessi. I primi quattro casi sono stati confermati il 7 maggio: due aSan Paolo, uno aRio de Janeiro e uno aMinas Gerais.[29] Il primo caso di morte è stato confermato dal ministro della salute brasiliano, José Gomes Temporão, il 28 giugno.[30]
IlCile è il paese sudamericano più colpito dal punto di vista dei casi clinici. Al 13 luglio 2009 sono confermati oltre 9 000 casi e 19 decessi. Il primo case risale al 17 maggio ed è stato confermato dallo stesso Ministro della sanità cileno.[31] Il primo caso di morte riguarda un trentasettenne diPuerto Montt ed è datato 3 giugno,[32] mentre il secondo caso di morte viene annunciato il 12 giugno.[33]
IlPerù è il terzo paese dell'America Latina per numero di casi, mentre è quinto per il numero di decessi. Al 13 luglio presenta più di 1 700 casi confermati e cinque decessi. Il primo caso confermato risale al 27 aprile 2009 e riguardava una donna peruviana di ritorno dalMessico.[34]
Al 13 luglio 2009 altri Stati non sopra citati presentano in totale quasi 2 000 casi confermati e 18 decessi. Tra questi paesi il più colpito è l'Uruguay, il quale conta oltre 500 casi e ben 9 morti, il primo dei quali risale al 29 giugno.[35]
IlCanada, al 13 luglio, conta quasi 10 000 infezioni confermate e 39 decessi. Il primo caso di infezione risale al 30 aprile ed è legato, come in molti casi, a un turista appena rientrato dalMessico.[36] I casi di decessi si concentrano nelle seguenti province canadesi:Québec,Ontario,Manitoba,Alberta eSaskatchewan.
IlMessico è il paese dal quale sembra essere partita lapandemia. Al 2 settembre 2009 risultava tra i paesi maggiormente colpiti di tutto il mondo, con 21 857 infezioni accertate e 195 decessi.[37]
Il primo caso accertato risale al 2 aprile 2009 mentre il primo decesso è datato 13 aprile, nelloStato di Oaxaca. Una buona parte dei casi è presente inCittà del Messico, dove, d'altronde, risiede un decimo della popolazione messicana.
Diversamente da altri paesi americani, il Messico bloccò i voli internazionali contro l'influenza H1N1. Questo provvedimento viene ricordato come un esempio "da manuale" della pericolosità di questo provvedimento per arginare la pandemia: secondoWalter Ricciardi, professore all'Università Cattolica di Roma e delegato dell'Organizzazione mondiale della sanità in Italia, il calo del 40% nel flusso dei viaggiatori ha portato a un ritardo dell'arrivo dell'infezione in altri paesi di meno di tre giorni. Questi dati furono confermati da ricercatori dell'Isi di Torino, dell'Inserm francese e dell'Università dell'Indiana che nel 2011 hanno analizzato in dettaglio i dati.[38]
La gravità della situazione costrinse il governo messicano a imporremisure di confinamento al fine di limitare la diffusione della malattia, partendo con la chiusura di tutte le scuole, università, musei, teatri e biblioteche e l'annullamento di eventi pubblici nellacapitale e nel vicino Stato federato delMessico dal 24 aprile 2009.[39] Il 25 aprile il presidenteFelipe Calderón proclamò lostato di emergenza per l'epidemia e lo stesso giorno le scuole e università furono chiuse nello Stato federato diSan Luís Potosi.[40][41] Il 27 aprile il segretario alla salute José Angel Córdova annunciò che la chiusura delle scuole sarebbe stata estesa a tutto il territorio nazionale.[42] Dal 1º al 5 maggio il governo ordinò la chiusura a livello nazionale della maggior parte delle attività economiche, esortando i cittadini a rimanere in casa e a evitare i contatti con altre persone.[43] Il 6 maggio riaprirono tutte le attività coinvolte dal blocco, con l'eccezione delle scuole superiori e università, che riaprirono il 7 maggio, e le scuole di grado minore, che riaprirono l'11 maggio.[44]
La pandemia ha avuto anche un forte impatto sull'economia messicana, già colpita dalla crisi finanziaria ed economica mondiale. LaBanca Mondiale ha stanziato a favore della popolazione messicana 25 milioni di dollari per l'assistenza nel breve termine e 180 milioni per l'assistenza di lungo termine.[45] La stessa politica è stata adottata dalFondo Monetario Internazionale.
GliStati Uniti sono il paese più colpito dall'influenza A di tutto il mondo. I casi confermati sono circa 100 000 e i decessi 3 900.[46] Primi casi apparvero nel marzo 2009 inCalifornia, per poi allargarsi progressivamente aTexas,Arizona,New York e il resto degli Stati (a fine maggio furono contagiati abitanti di tutti i cinquanta Stati).
Il 28 aprile 2009 il direttore delCenters for Disease Control and Prevention ha annunciato il primo decesso per febbre suina sul suolo americano: si tratta di un bambino di ventitré mesi appena rientrato dalMessico.[47] Lo Stato maggiormente colpito tra i cinquanta è quello di New York, dove si registrano 2 500 casi e oltre 60 morti.
Il governo degli Stati Uniti, di comune accordo con il CDC e laFood and Drug Administration, ha dichiarato l'emergenza sanitaria,[14] chiarendo tuttavia che non verranno chiuse le frontiere con lo Stato messicano.
Ilcontinente asiatico, nonostante quasi 54 000 contagiati, ha registrato 1 992 decessi.[25] Il maggior numero di casi si registra nella parte sudorientale del continente (Cina,Hong Kong eGiappone), mentre nove morti sono nella solaThailandia.
LaRepubblica Popolare Cinese ha quasi 2 500 casi confermati e nessun decesso. Il primo caso risale al 10 maggio.[48] IlGeneral Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine, l'organo del Ministero della sanità cinese che si occupa di terrorismo chimico, quarantene ed epidemie, sin dalla notte del 26 aprile aveva annunciato i primi pazienti con sintomi adatti alla febbre suina.
Il 2 maggio il governo cinese ha deciso di vietare ogni volo da e per ilMessico.[49]
Il Giappone ha registrato, sino al 13 luglio, 2 273 casi di influenza suina e nessun decesso. I primi tre casi diinfluenza A nel paese nipponico risalgono all'8 maggio e riguardano tre giapponesi di rientro da Oakville.[50]
LaThailandia, al 13 luglio, presenta poco più di 2 400 casi confermati e nove decessi (su undici totali del continente asiatico). La maggior parte dei casi sono concentrati nella metropoli diBangkok.
Altri Stati asiatici particolarmente colpiti sono leFilippine,Singapore e laMalaysia. In particolare i primi due registrano, rispettivamente, 1 700 (con un decesso) e 1 200 casi confermati. Un altro decesso è segnalato nelSultanato del Brunei.
A fine aprile 2009 una donna proveniente daSan Diego è stata ricoverata aVenezia come caso sospetto.[51] Al 30 aprile 2009 nella penisola si contavano circa venti casi sospetti, ma nessuno di questo è stato confermato.
Il 2 maggio viene riscontrato il primo casopositivo di questa influenza. Il paziente è stato ricoverato nell'ospedale diMassa il 23 aprile 2009 dove è stato prontamente curato e guarito.[52] Il secondo caso si registra il giorno dopo. Il paziente affetto era ritornato dal Messico e viene ricoverato aRoma, dove guarisce.[53]
LaColdiretti, la più grande associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, ha invitato la popolazione ad acquistare carne di maiale e salumi, evitando il panico.[54]
Il 18 luglio sono 258 gli italiani colpiti dal virus H1N1, fortunatamente tutti guariti o comunque in buone condizioni di salute.
Il 26 luglio è morto il primo italiano, residente inArgentina.
Sabato 29 agosto viene ricoverato in gravi condizioni all'ospedale diMonza un ragazzo di 24 anni, di Parma, che ha contratto il virus. Si tratta del primo grave caso sulla penisola[55] il 3 settembre i medici hanno dichiarato che il paziente ha battuto il virus; ciononostante egli rimane in coma e in prognosi riservata per le complicanze sopraggiunte; lascerà l'ospedale di Monza solo in ottobre.
Il 4 settembre si è verificata la prima vittima in Italia: un napoletano di 51 anni, colpito dal virus è deceduto dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni. La morte è sopravvenuta non per gli effetti del virus, ma per il complicarsi delle importanti patologie da cui era già da tempo affetto il paziente.
Il 19 settembre muore una donna di 46 anni ricoverata dal 30 agosto all'ospedale Papardo di Messina. La donna, che aveva contratto il virus da alcuni familiari di ritorno da una vacanza in Inghilterra, non soffriva di patologie pregresse.[56] Si tratta perciò del primo decesso in Italia causato dal solo virus H1N1.[57]
L'ultimo comunicato emesso dal Ministero della Salute[58] fissa a 229 il numero di «vittime collegate alla nuova influenza» che, in rapporto al numero stimato dei casi al 31 gennaio 2010 (4 408 000) corrisponde a una letalità di circa lo 0,005%, molto meno rispetto a quella della passatainfluenza H3N2.
IlRegno Unito è tra i paesi europei quello maggiormente colpito. Al 13 luglio conta quasi 10 000 casi confermati (il primo dei quali è datato 27 aprile) e 14 decessi, il primo dei quali è avvenuto il 12 giugno: La persona deceduta è una donnascozzese di 38 anni che all'inizio di giugno aveva dato alla luce il suo bimbo mentre era ricoverata al Royal Alexandra Hospital di Paisley, vicino aGlasgow, per l'infezione. Il neonato, venuto al mondo dopo 29 settimane di gravidanza, è risultato negativo ai test per il virus.[59] Questo decesso è il primo in assoluto per ilterritorio europeo.
Il 2 luglio Andy Burnham, ministro della salutebritannico, ha dichiarato che la pandemia è ormai fuori controllo e che si prevedono 100 000 casi di contagio al giorno entro la fine di agosto.[60]
Il 27 aprile il ministro spagnolo della salute annuncia che un cittadino spagnolo di 23 anni, di rientro dalMessico, ha contratto il virus.[61] Questo è il primo caso confermato inEuropa.
Al 13 luglio laSpagna conta oltre 1 000 casi confermati di infezione e due decessi. Il primo di questi decessi è datato 30 giugno e riguarda una diciannovenne diMadrid.[62] È il primo decesso nell'Europa continentale. La seconda morte viene confermata il 9 luglio: si tratta di un uomo di 41 anni residente delleisole Canarie.[63]
Al 6 agosto 2010 l'Oceania presenta quasi 50 000 casi confermati e 1 858 decessi.[25] I paesi più colpiti sono due dei più popolosi, ovveroAustralia eNuova Zelanda.
LoStato australiano è uno dei paesi più colpiti al mondo. Al 13 luglio presenta quasi 9 000 casi confermati e 18 decessi, il che lo rende il sesto paese per numero di morti. Il primo decesso risale al 19 giugno e riguarda unaborigeno di 26 anni proveniente da Kiwirrkurra, una comunità localizzata neldeserto di Gibson.[64]
Negli altri paesi oceanici i casi confermati sono pochi, senza alcun decesso. Il paese tra questi maggiormente colpito è laRepubblica delle Figi, con 19 casi confermati.
Molteplici governi hanno intrapreso una campagna vaccinale nell'inverno 2008-09, stabilendo contratti con industrie farmaceutiche per la produzione su scala industriale delvaccino. Tuttavia l'impatto del virus si è dimostrato molto minore di quanto previsto o comunicato.
Il governo francese ha deciso di disdire 7 milioni di dosi di vaccino già ordinate. Daniel Vasella, l'amministratore delegato diNovartis, ha dichiarato che "il governo francese non ha rispettato i propri impegni", minacciando "Alla prossima pandemia - perché ci sarà una nuova pandemia - serviremo prioritariamente gli Stati 'affidabili'".[20]
Ilgoverno Berlusconi IV ha deciso di fornire la co-somministrazione del vaccino contro l'influenza da virus A/H1N1 assieme al vaccino dell'influenza stagionale.[65]
A tal fine ha concluso un contratto di produzione con laNovartis,[66] inizialmente tenuto segreto. Il contratto è stato firmato il 21 agosto 2009 tra il direttore generale delministero della Salute,Fabrizio Oleari, e l'amministratore delegato di Novartis Vaccines, Francesco Gulli. Il testo prevede la fornitura di 24 milioni di dosi di vaccino, al costo di 184 milioni di euro, IVA inclusa.[67]
Il contratto è stato giudicato penalizzante dallaCorte dei Conti, che ha accusato il governo di aver accettato clausole troppo favorevoli all'azienda, quali l'assenza di penali, l'acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite. Tra le clausole capestro accettate dal Ministero della Salute:[67]
Novartis è obbligata a produrre le dosi di vaccino e a rispettare l'accordo con il ministero della Salute. Ma solo fino a quando ciò sia ritenuto "ragionevole";
il governo si impegna a risarcire eventuali danni alla salute prodotti dall'uso del vaccino, tenendo indenne Novartis. La multinazionale risponde soltanto dei difetti di fabbricazione;
se il prodotto non viene consegnato per mancato ottenimento dell'autorizzazione all'immissione al commercio e di prove cliniche positive, il Ministero dovrà risarcire l'azienda con 24 milioni di euro netti a forfait;
la confezione è decisa da Novartis, e il Ministero non è autorizzato ad apportare modifiche alla confezione né ad alterare, oscurare, rimuovere o manomettere il marchio commerciale;
Novartis si impegna a consegnare entro una data concordata il vaccino, ma qualora non sia in grado di consegnare il prodotto basta una comunicazione al Ministero sette giorni prima della scadenza, per ottenere un rinvio concordato tra le parti. E se il ministero si dovesse trovare impossibilitato a ritirare il prodotto, Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti o fatturare al ministero quanto non ritirato, con la possibilità di rivenderlo comunque dopo 90 giorni;
le parti si impegnano a mantenere assoluto riserbo sulle informazioni riservate.
Le dosi effettivamente prodotte e consegnate da Novartis ammontano a 10 milioni, quelle utilizzate a 900 000.[67] Ancora a marzo 2010, diverse ASL hanno segnalato la disponibilità in stock di più della metà dei vaccini consegnati.[68] In Lombardia, solo il 10% delle dosi sono state somministrate. Il Ministero ha iniziato a pianificare il ritiro delle dosi inutilizzate, che secondo indicazione dell'OMS scadranno in estate.[69]
Il ministroFerruccio Fazio ha annunciato di voler aprire una trattativa con la Novartis per i vaccini ordinati ma non ancora prodotti, e di considerare la possibilità di cedere all'Organizzazione mondiale della sanità 2,5 milioni di vaccini, il 10% della fornitura italiana, più una eventuale ulteriore fornitura risultante dai vaccini non utilizzati dalle regioni.[70]
In Italia, entro metà novembre, risultavano colpite dal virus circa 1,5 milioni di persone, con 70 decessi e 160 000 vaccinati.
Il governo britannico ha ordinato 132 milioni di dosi di vaccino (due per ogni cittadino). I vaccinati sarebbero 4,25 milioni, tra i 17 milioni dei gruppi più a rischio. Solo 13 milioni di dosi sarebbero state consegnate, mentre le restanti 119 milioni sarebbero ancora in stoccaggio o in produzione. Il governo starebbe negoziando conGlaxoSmithKline eBaxter International per ridurre l'ordine, mentre l'allerta è cessata. Tuttavia sono iniziate le polemiche riguardo allo spreco di denaro pubblico.[70]
^Kate L Mandeville, Sam O'Neill, Andrew Brighouse, Alice Walker, Kielan Yarrow, Kenneth Chan,Academics and competing interests in H1N1 influenza media reporting, Research report, J. Epidemiol Community Health doi:10.1136online.