Una raffigurazione di Pan tratta daMeyers Konversations-Lexikon
Il nome Πάν deriva dalgrecopaein, cioè "pascolare", e infatti Pan era il diopastore, il dio dellacampagna, delleselve e deipascoli. Il nome è però simile aπᾶν, che significa "tutto".[4]
Secondo alcuni[5], tale figura mitologica ricalca il diovedicoPushan, il cui nome, dal verbosanscritopūṣyati, significherebbe "colui che fa prosperare".
Nei racconti mitici che lo riguardano viene narrato che bevve conZeus il latte daAmaltea[6], che donò dei cani adArtemide[7] e che sfidòApollo in una gara musicale[8].
Dal suo nome deriva il sostantivopanico, originariamentetimor panico oterror panico, poiché il dio si adirava con chi lo disturbasse emettendo urla terrificanti, provocando così una incontrollata paura. Ma il mito più famoso legato a questa caratteristica è latitanomachia, durante la quale Pan salva gli Olimpi emettendo un urlo e facendo fuggireDelfine[9]
Dio dalle forti connotazioni sessuali - anche Pan infatti comeDioniso ePriapo era generalmente rappresentato con un grandefallo - recentemente Pan è stato indicato come il dio dellamasturbazione, daJames Hillman, noto psicologo americano, che sostiene essere Pan l'inventore della sessualità non procreativa.
Infatti Pan, trovando difficoltà di accoppiamento a causa del suo aspetto, era solito esercitare la sua forza generatrice mediante lamasturbazione, se non con laviolenza sessuale. Era infatti un dio potente e selvaggio, raffigurato con gambe e corna caprine, zampe irsute e zoccoli ungulati, mentre il busto è umano, il volto barbuto e dall'espressione terribile. Vaga per i boschi, spesso per inseguire le ninfe, mentre suona e danza. È molto agile, rapido nella corsa, imbattibile nel salto.
È principalmente indicato come dio signore dei campi e delle selve nell'ora meridiana, protegge le greggi e gli armenti, gli sono sacre le cime dei monti. Tradizionalmente, indossa unanebris, una pelle di cerbiatto.
Come dio legato alla terra e alla fertilità dei campi è legato alla Luna e alle forze della grande Madre. Fra i miti che lo accompagnano uno che lo vede seduttore diSelene, cui si presentò nascondendo il pelo caprino sotto un vello bianco. La dea non lo riconobbe e acconsentì all'unione[10].
La genealogia di Pan è controversa.[11] La più comune è probabilmente quella diErodoto, in cui vengono indicati quali genitori il dioErmes e la ninfaPenelope.[1][12][13][14]
Nell'Inno omericoA Pan, la madre di Pan non viene nominata, ma viene definita semplicemente "figlia di Driope", nome che significa "uomo-quercia". Il mito vuole che la ninfa sia fuggita terrorizzata dall'aspetto deforme del figlio, mentre Ermes lo raccolse e, avvoltolo amorevolmente in una pelle di lepre, lo portò sull'Olimpo, dove fu accolto con gioia da tutti gli dei, e in particolare daDioniso.[15]
Altri autori apparentemente confondono la ninfa Penelope con la più notaPenelope, moglie di Ulisse, e attribuiscono a lei la maternità di Pan.[16][17] Altri mitografi comeDuride di Samo eServio affermano che Penelope ebbe Pan dai suoi pretendenti, iProci, con cui avrebbe avuto rapporti in attesa del marito Ulisse.[18]
Un'altra versione, sostenuta daIgino, afferma che Zeus, dopo essersi unito ad una capra di nome Beroe, ebbe per figlio il dioEgipan, ovvero la forma caprina di Pan.[19]
Pan partecipò allaTitanomachia, avendo un ruolo fondamentale doveva scappare più veloce di tutti nella vittoria diZeus suTifone.
Tifone era un mostro che era nato daGea eTartaro, che volle vendicarsi della morte dei figli, iGiganti. Quando tentò di conquistare il monte Olimpo, gli Dei fuggirono terrorizzati da questo mostro. Si recarono inEgitto, dove assunsero forme di animali per nascondersi meglio[20]:
Pan trasformò solo la sua parte inferiore in un pesce e si nascose in un fiume.
SoloAtena non si nascose e, denigrando gli altri dei, convinse il padre Zeus a scendere in battaglia contro il mostro. Nonostante il dio fosse armato, il mostro riuscì ad avere la meglio su di lui, e lo rinchiuse nella grotta dove Gea lo aveva generato. Con le sue SpireTifone gli aveva reciso i tendini di mani e piedi, che aveva poi affidato a sua sorellaDelfine, il cui corpo terminava con la coda di un serpente.
Il dio Pan spaventò questa creatura con un tremendo urlo, edErmes le sottrasse itendini di Zeus. Zeus, recuperate le forze e i tendini, si lanciò su un carro trainato da cavalli alati contro Tifone, bersagliandolo di fulmini. Zeus riuscì a uccidere il mostro e lo seppellì sotto il monteEtna, che da allora emette il fuoco causato da tutti i fulmini usati in battaglia, così come racconta loPseudo-Apollodoro. Per ringraziare Pan, Zeus fece in modo che il suo aspetto fosse visibile in cielo: creò così ilCapricorno.
Pan è un dio con una forte connotazione sessuale, amava sia donne che uomini, e se non riusciva a possedere l'oggetto della sua passione si abbandonava all'onanismo.
Moltissimi racconti mitologici ci parlano di questo dio e del suo rapporto con le Ninfe che cercava di possedere. Tanto che queste si salvavano solo trasformandosi, anche se spesso non disdegnavano le attenzioni del dio.
Eco generò con luiIunge eIambe, per poi innamorarsi diNarciso e struggersi per lui fino a diventare solo una voce[21].
Uno dei miti più famosi di Pan riguarda le origini del suo caratteristicostrumento musicale.Siringa era una bellissimaninfa dell'acqua diArcadia, figlia del dio dei fiumiLadone. Un giorno, di ritorno dalla caccia, incontrò Pan. Per sfuggire ai suoi disturbi, la ninfa scappò senza ascoltare i complimenti del dio. Corse attraverso il bosco fino a trovare un canneto e pregando si trasformò in una canna. Quando il vento soffiò attraverso le canne, si udì una melodia lamentosa. Il dio, ancora infatuato, non riuscendo a identificare in quale canna si era trasformata Siringa, ne prese alcune e ne tagliò sette pezzi di lunghezza decrescente (alcune versioni sostengono nove) e li unì uno di fianco all'altro. Creò così lo strumento musicale che portò il nome della sua amata Siringa. Da allora Pan fu visto raramente senza di esso; lo strumento è anche noto comeflauto di Pan[23].
Legato in modo viscerale alla natura e ai piaceri della carne, Pan è l'unico dio con un mito sulla sua morte.Plutarco, nel suoDe defectu oraculorum, racconta infatti che, durante il regno dell'imperatore romanoTiberio (14–37), la notizia della morte di Pan venne rivelata a tale Tamo (Thamus), un mercantefenicio che, sulla sua nave diretta in Italia, sentì gridare dalle rive diPaxos: "Tamo, quando arrivi aPalodes annuncia a tutti che il grande dio Pan è morto!". Gli studiosi si dividono tra il significato storico e quello allegorico. SecondoRobert Graves[24] per esempio, il grido non fuThamous, Pan ho megas tethneke, "Tamo, il grande dio Pan è morto", maTammuz Panmegas tethneke, "L'onnipresenteTammuz è morto", cioè il diobabilonese della natura. Graves nella nota 5 riporta anche che Plutarco credette a questa storia e la riportò, anche se Pausania nel suoViaggio in Grecia circa un secolo dopo citando Plutarco testimonia che i santuari dedicati a Pan erano ancora molto frequentati.
Gli autori cristiani, riportando tale episodio, lo misero in relazione alla fine di un'oscura erapoliteista, della quale aver "timor panico" (non a caso le sembianze e gli attributi del diavolo, piede caprino, coda e corna sono gli stessi di Pan), e all'inizio di un nuovo mondo sotto la luce diCristo, morto appunto sotto l'impero di Tiberio[25].
La figura di Pan ha avuto anche un notevole successo in campo letterario, innumerevoli sono le opere che parlano di questo dio.
Gabriele D'Annunzio, nell’Alcyone, traccia uno stretto parallelismo tra il dio Pan e sé stesso, individuando nel dio la simbiosi perfetta tra uomo e natura, denominata perciò «panismo».
Nel Medioevo Pan e i suoi aspetti vennero demonizzati dal Cristianesimo, tanto che nei secoli successivi ildiavolo nella cultura occidentale assunse progressivamente i tratti iconografici di questa antica divinità:[27][28] corna, zampe caprine, barba a punta.
Come spiega il professor Ronald Hutton nel suo fondamentale studio sullaWicca,[29] a partire dall'epoca romantica, soprattutto in Inghilterra, la figura di Pan venne però enormemente rivalutata. In un mondo avviato verso l'industrializzazione e la distruzione progressiva dell'ambiente naturale, come reazione vi fu una ricerca della purezza delle origini e così il Pan romantico divenne quasi il dio della natura per antonomasia.
Il successivo passaggio di rivalutazione viene spiegato da Hutton con i lavori dell'antropologaMargaret Murray. Il dio divenne il fulcro degli studi dell'autrice, in particolare di una sua tesi molto controversa: Pan sarebbe stato al centro di un culto pagano, sopravvissuto all'avvento del Cristianesimo, un culto poi catalogato e perseguitato dall'inquisizione come stregonesco[30]. In seguito a queste premesse, la figura di Pan venne quindisincretizzata con quella di altredivinità cornute comeDioniso eCernunnos[31].
^Della genealogia di Pan esistono 14 versioni secondo W. H. Roscher, "Die Sage von der Gebun des Pan," Philologus 53 (1894) , pp. 362-377 (citato da Philippe Borgeaud, The Cult of Pan in Ancient Greece, Translated by Kathleen Atlass and James Redfield, Chicago, The University of Chicago Press, 1988, pp. 53-54 [ed. or. 1979]; la versione più comune è quella di Erodoto (Le storie, 2.145: "i Greci infatti dicono che Pan sia nato da Penelope e da Hermes"
^Alfonso Muñoz Corcuera, Elisa T. Di Biase,Barrie, Hook and Peter Pan. Studies in contemporary myth, Newcastle-upon-Tyne, Cambridge Scholars Publishing, 2012 p. 100-101
^(EN) Ronald Hutton,The Triumph of the Moon: A History of Modern Pagan Witchcraft, 1999,ISBN0-19-285449-6.
^Margaret Murray,The God of the Witches. London, Faber and Faber, 1952 p. 28-29
^Georg Luck,Arcana Mundi: Magic and the Occult in the Greek and Roman Worlds: A Collection of Ancient Texts, Baltimore, MD, Johns Hopkins University Press, 1985, pp. 6-7
Roberto Malini,Pan dio della selva, Edizioni dell'Ambrosino (Milano, 1998) - Un saggio che spiega il mito di Pan e la sua presenza nelle arti e nella letteratura.
Philippe Borgeaud,The cult of Pan in Ancient Greece, Chicago, The University of Chicago Press, 1988.