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Palazzo Tornabuoni

Coordinate:43°46′18.83″N 11°15′05.96″E43°46′18.83″N,11°15′05.96″E
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Palazzo Tornabuoni
Palazzo Corsi-Tornabuoni
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia de' Tornabuoni 16
Coordinate43°46′18.83″N 11°15′05.96″E43°46′18.83″N,11°15′05.96″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo
Realizzazione
CommittenteGiovanni Tornabuoni
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Palazzo Tornabuoni (oTornabuoni-Corsi-Salviati) è un palazzo delcentro storico di Firenze, situato travia de' Tornabuoni 16 (dove dà il nome alla strada),via degli Strozzi,via de' Corsi evia dei Pescioni 1D: occupa dunque quasi un intero isolato.

Storia

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Il palazzo prima delle demolizioni, con la loggia ancora davanti apalazzo Strozzi

Il palazzo sorge su antiche proprietà della consorteria deiTornaquinci (che cambiarono il nome familiare inTornabuoni per poter partecipare ai pubblici uffici), Popoleschi e Giachinotti. Per volontà diGiovanni Tornabuoni, tra il 1466 e il 1469, il nucleo più rappresentativo di tali case fu unificato in un'unica casa grande che guardava a via de' Tornabuoni con otto assi, presumibilmente su progetto diMichelozzo, come già asserito autorevolmente daGiorgio Vasari. I Tornabuoni erano imparentati con iMedici (la madre diLorenzo il Magnifico eraLucrezia Tornabuoni) e come essi furono mecenati di artisti (come conDomenico Ghirlandaio per laCappella Tornabuoni inSanta Maria Novella) e appassionati collezionisti di oggetti di valore, arredi, sculture, opere pittoriche e libri rari.

Attorno al 1540 questa casa fu acquistata daLorenzo di Piero Ridolfi che, con la supervisione delTribolo, provvide a realizzare nel cortile una loggia al piano terreno e al primo piano, ampliando inoltre la proprietà con l'acquisto di altri immobili adiacenti.

Nel 1571, quando il palazzo fu ceduto al cardinaleMarco Sittico Altemps, presentava, vista l'estensione raggiunta, accessi anche da via de' Corsi e via dei Pescioni. Dopo solo tre anni la residenza passò all'arcivescovoAlessandro de' Medici, futuro cardinale e quindipapa Leone XI per un solo mese, che probabilmente la utilizzò anche come sede di rappresentanza, visto il persistere dell'inagibilità dellasede vescovile colpita da un incendio nel 1533.

Per via ereditaria, nel 1607, iCorsi presero possesso del palazzo, ampliandolo ulteriormente su via dei Pescioni e via de' Corsi su progetto diGherardo Silvani, e facendo ricostruire in pietra la loggia su via de' Tornabuoni, su progetto delCigoli (1608). Il marcheseJacopo Corsi amava la musica e vi riunì in questo palazzo la prima "Accademia di Musica" di Firenze: qui nacque ilmelodramma italiano con la prima rappresentazione deLa favola di Dafne, su libretto diOttavio Rinuccini, nel1594, come ricorda anche una lapide posta su via dei Corsi.

Altri imponenti lavori di restauro e risistemazione degli spazi vennero condotti nel 1736 daFerdinando Ruggieri, che in particolare unificò il fronte su via degli Strozzi, ispirandosi alla più antica facciata di via Tornabuoni ma nel rispetto delle linee architettoniche della loggia del Cigoli, allora posta su questa cantonata (lo stato a questa data è ben documentato da una nota incisione delloZocchi del 1744). Del 1780 è un altro significativo intervento, con la costruzione dello scalone centrale e di terrazzini alle finestre interne.

Il terrazzo al primo piano

Nel 1864 il Comune, nell'ambito degli interventi di rettificazione di alcune strade cittadine, intervenne sia su via de' Tornabuoni sia su via degli Strozzi, espropriando e abbattendo una parte del palazzo e facendone arretrare le facciate per una profondità di sei metri e mezzo: nel corso di tali lavori la loggia, della quale si riconobbe il rilievo artistico, venne smontata e ricostruita nella collocazione attuale, a fianco dellachiesa di San Gaetano. La situazione portò inoltre i Corsi Salviati a promuovere nuovi imponenti lavori, che, su progetto dell'architettoTelemaco Buonaiuti, non solo videro la risistemazione degli interni coinvolti dalle demolizioni e la realizzazione di nuove facciate, ma anche l'inserimento nel corpo del palazzo della palazzina verso San Gaetano, fino allora rimasta autonoma rispetto al palazzo principale. Il risultato fu grandioso e il palazzo, abbracciando praticamente un intero isolato, assunse le caratteristiche odierne. Tuttavia le ingenti spese sopportate comportarono il declino finanziario dei proprietari e la conseguente vendita del palazzo e dispersione degli arredi e della quadreria. Fu acquistato nel 1894 da Maria Peyrat vedova Arconati Visconti, e nel 1918 dallaBanca Commerciale. Dopo alcuni interventi di adeguamento dell'immobile alla nuova funzione, databili al 1924 e condotti dall'ingegnereAgenore Socini, il palazzo fu sottoposto a un'importante opera di restauro diretta dall'architetto Luciano Fabbri e collaboratori, conclusasi nel 1992. Ulteriori importanti interventi, soprattutto a interessare gli spazi interni, furono condotti nel 2005-2008 su progetto degli architetti Andrea Noferi e Marzia Locorotondo, in relazione alla creazione di una serie di appartamenti di lusso e di un relativo Private Residence Club. Relativamente a questo cantiere la magistratura ha aperto una inchiesta per supposti abusi edilizi.

Descrizione

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Il cortile
Biblioteca del palazzo Tornabuoni

La facciata originaria di Michelozzo era composta da ben diciotto assi con finestre ad arco su due piani paritetici sovrapposti, che componevano una distesa con effetti di pieni e vuoti mai vista fino ad allora. All'Ottocento risale però la facciata odierna a dodici assi e la serie di fondi al piano terra per attività commerciali. Qui fino al 2003 è stata tra gli altri la libreria aperta dall'editore tedescoHermann Loescher nel 1865, poi ceduta aBernhard Seeber nel 1880 ed esiste ancora uno dei negozi storici della zona, la gastronomia Procacci (di proprietà della societàAntinori dal 1998), fondata daLeopoldo Procacci nel 1885 e da allora nota per le specialità legate alla lavorazione deltartufo (il locale conserva gli arredi degli anni venti del Novecento).

Così annota Mazzino Fossi: "L'aspetto attuale del palazzo riecheggia forme antiche, quattrocentesche al piano terreno, di gusto tardo manierista (mediato da particolari sei settecenteschi) agli altri piani. È in fondo un'opera notevole poiché rappresenta un particolare clima culturale, fra eclettico e accademico, particolare ai primi tempi dell'unità nazionale".

All'interno dell'edificio si conserva una parte dell'antico cortile quattrocentesco, con colonne arricchite di bei capitelli compositi, per il quale, nonostante alcuni distinguo dovuti anche alle complesse vicende dell'edificio qui riassunte, rimane ancora più che plausibile l'attribuzione a Michelozzo. Negli interni è da segnalare anche un'importante serie di affreschi, realizzati daAgostino Ciampelli su commissione del cardinale Alessandro de' Medici, raffiguranti nella sala d'onoreStorie di Ester e Assuero, e nell'anticamera della stessa sala ottoEpisodi della vita di Caino e Abele, realizzati tra il 1590 e il 1594. Altri interventi decorativi risalgono alla successiva fase di proprietà dei Corsi, collocabili tra Settecento e Ottocento.

Per quanto riguarda l'affaccio su via dei Pescioni: "Dove un tempo sorgevano case dei Buonavolti e dei Tornaquinci, l'edificio costruito alla fine del XIX secolo forma la parte posteriore del palazzo Corsi, oggi sede della Banca Commerciale Italiana. Architettura in stile rinascimentale, a due piani, con finestre ad arco sul mezzo tondo incorniciate da conci. Presso l'angolo verso Via degli Strozzi, tabernacoletto ovale di carattere quattrocentesco"[1]. Per quanto riguarda il tabernacolo è da precisare come la bella cornice in pietra a fogliami sia di fattura ottocentesca, mentre quattrocentesco sembrerebbe il rilievo con laMadonna e il Bambino, derivato da un'opera diAntonio Rossellino oggi allaPierpont Morgan Library diNew York, attualmente in precario stato di conservazione; originariamente si trovava sotto la demolita volta dei Pescioni. Da segnalare inoltre i notevoli spazi interni (con un grande cortile coperto, relativo al periodo ottocentesco), ora occupati da un negozio.

Suvia de' Corsi si legge un lapide dedicata alla nascita dellaCamerata de' Bardi:

JACOPO CORSIPATRIZIO FIORENTINO
NELLE SUE VICINE CASE GIÀ TEMPO DEMOLITE
ACCOLSE NELLA SECONDA METÀ DEL SECOLO XVI
IL FIORE DEI LETTERATI MUSICISTI E POETI
FU DELLE LORO DISCIPLINE
DOTTO CULTORE E FAVOREGGIATORE GENEROSO
E IVI FECE RAPPRESENTARE
NEL MDLXXXXIV
CON MUSICA SUA E DIJACOPO PERI LADAFNE
DRAMMA DIOTTAVIO RINUCCINI
PRIMO FRUTTO DE' SAPIENTI STUDI
DELLA CAMERATA DEL CONTE BARDI
E PRIMA OPERA DEL RINNOVATOMELODRAMMA

La loggia del Cigoli

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La loggia del Cigoli

Nel corso dei lavori di spostamento della loggia, essa fu smontata e ricostruita nella collocazione attuale, a fianco della chiesa di San Gaetano, non senza alcuni significativi cambiamenti, ovvero non senza intervenire sugli elementi che volutamente trasgredivano i dettami della tradizione rinascimentale: "i balaustri del terrazzo vennero capovolti, cioè rimontati con il rigonfiamento in basso, mentre la posizione invertita - che dovette apparire inusitata - derivava sicuramente dal disegno dell'artista, poiché balaustri della stessa foggia si incontrano nei progetti per il portale delpalazzo Giraud-Torlonia, per non dire quanto comuni fossero già dai tempi dellacasa alla Rovescia, specialmente attraverso l'uso che ne faceva ilBuontalenti. Iltimpano spezzato del portoncino sotto la loggia era simile a quello della portabuontalentinana delle Suppliche agliUffizi e oggi, invece, i segmenti sono ricomposti o forse rifatti secondo un modello più usuale"[2]. Attualmente (e questo in ossequio a quanto documentano rilievi e fotografie precedenti alla ricostruzione) la loggia ha una base rettangolare e propone un prospetto principale in asse con la facciata del palazzo, caratterizzato da una arcata aserliana inquadrata dalesene abugnato, mentre il lato secondario presenta un arco semplice con simili lesene.

Una trabeazione con fregio di triglifi alternati a scudi corre nella zona superiore dei due lati; al di sopra, sostenuto da mensole, è un terrazzo balaustrato in forte aggetto rispetto al piano delle facciate. Sopra l'architrave che è sotto la loggia si trova un busto in marmo con il ritratto diBardo Corsi, committente dell'opera nel 1586. Per quanto riguarda gli scudi presenti nel fregio, questi ostentano le armi delle famiglie della consorteria:Tornaquinci (inquartato d'oro e diverde),Tornabuoni (inquartatodecussato d'oro e di verde, alleone dell'uno nell'altro,caricato dello scudetto del Popolo fiorentino), Popoleschi (d'argento, allacroce dirosso), Giachinotti (inquartato d'oro e di verde, a quattroconchiglie dell'uno nell'altro, e allarotella d'argento caricata di una croce di rosso,attraversante in cuore), e altri.

Nell'ambiente che si apre all'interno della loggia ha avuto sede uno dei negozi della storica aziendaPineider, dal 1774 in piazza della Signoria e dal 1867 anche in via Tornabuoni, prima in un negozio attiguo all'attuale Procacci, poi sotto questa loggia, con gli ambienti ristrutturati a boutique per la vendita di oggettistica da regalo su progetto dell'architettoDanilo Cecchi (1994).

Note

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  1. ^Marcello Jacorossi in Palazzi 1972.
  2. ^Gambuti

Bibliografia

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  • Le bellezze della città di Firenze, dove a pieno di pittura, di scultura, di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizi, e più preziosi si contengono, scritte già da M. Francesco Bocchi, ed ora da M. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute, Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677, pp. 207, 576;
  • Ferdinando Ruggieri,Studio d’architettura civile sopra gli ornamenti di porte, e finestre, colle misure, piante, modini, e profili, tratte da alcune fabbriche insigni di Firenze erette col disegno de’ più celebri architetti, 3 voll., Firenze, nella Stamperia Reale presso Gio. Gaetano Tartini e Santi Franchi, 1722-1728, I, 1722, tavv. 38-39;
  • Giuseppe Zocchi,Scelta di XXIV vedute delle principali Contrade, Piazze, Chiese e Palazzi della Città di Firenze, Firenze, appresso Giuseppe Allegrini, 1744, tav. XII;
  • Federico Fantozzi,Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 532-533, n. 253;
  • Federico Fantozzi,Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 50, n. 89;
  • Giuseppe Formigli,Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 130;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 126;
  • Emilio Burci,Guida artistica della città di Firenze, riveduta e annotata daPietro Fanfani, Firenze, Tipografia Cenniniana, 1875, p. 115;
  • Carl von Stegmann, Heinrich von Geymüller,Die Architektur der Renaissance in Toscana: dargestellt in den hervorragendsten Kirchen, Palästen, Villen und Monumenten, 11 voll., München, Bruckmann, 1885-1908, II, p. 24;
  • Guido Carocci,Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, pp. 48-49; Ross 1905, p. 77;
  • Walther Limburger,Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 205;
  • Augusto Garneri,Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 125, n. LXXX;
  • Walther Limburger,Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 205;
  • Leonardo Ginori Lisci,I palazzi di Firenze nella storia e nell’arte, Firenze, Giunti & Barbèra, 1972, I, pp. 223-231;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 122, nn. 225-226;
  • Alessandro Gambuti,Lodovico Cigoli architetto, in "Studi e Documenti di Architettura", 1973, 2, pp. 37-136, pp. 111-114 (La Loggetta dei Tornaquinci);
  • Touring Club Italiano,Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 283;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri,Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 190-191;
  • Il Monumento e il suo doppio: Firenze, a cura diMarco Dezzi Bardeschi, Firenze, Fratelli Alinari Editrice, 1981, pp. 91, 98-99;
  • Giuseppe Zocchi,Vedute di Firenze e della Toscana, a cura di Rainer Michael Mason, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1981, pp. 54-55;
  • Roberto Ciabani,I Canti: Storia di Firenze attraverso i suoi angoli, Firenze, Cantini, 1984, pp. 74-75;
  • Miranda Ferrara,Palazzo de' Tornabuoni, in Miranda Ferrara, Francesco Quinterio,Michelozzo di Bartolomeo, Firenze, Salimbeni, 1984, pp. 375-377;
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  • Gian Luigi Maffei,La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 146;
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  • Marcello Vannucci,Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995.
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  • Franco Cesati,Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, I, p. 186;
  • Francesco Gurrieri,Palazzo Tornabuoni Corsi, Vicenza, Terra Ferma, 2003;
  • Franco Cesati,Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, pp. 688-689;
  • Touring Club Italiano,Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, pp. 259-260;
  • Atlante del Barocco in Italia. Toscana / 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, a cura di Mario Bevilacqua e Giuseppina Carla Romby, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2007, Oronzo Brunetti, p. 410, n. 87;
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini,Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, p. 143, n. 119.
  • Sigilli al Palazzo Tornabuoni, in "La Nazione", 16 dicembre 2010;
  • Palazzo Tornabuoni, in nove a giudizio per abusi edilizi, in "La Nazione", 14 giugno 2012;
  • Alessandra Marino, Claudio Paolini,Via de' Tornabuoni. I palazzi, Firenze, Polistampa 2014, pp. 74-79 (Palazzo Tornabuoni Corsi).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Firenze - zona divia de' Tornabuoni
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o
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Secondo trattoPalazzo Minerbetti ·Palazzo Strozzi del Poeta ·Palazzo del Circolo dell'Unione ·Palazzo Medici Tornaquinci ·Palazzo Gherardi Uguccioni ·Palazzo Altoviti Sangalletti (Gran Caffè Doney) ·Palazzo Strozzi ·Palazzo Dudley
Terzo trattoPalazzo Viviani della Robbia ·Palazzetto Tornabuoni ·Palazzo Tornabuoni ·Palazzo Larderel ·Palazzo Beccanugi ·
Piazza degli AntinoriSan Gaetano (Cappella Antinori ·Loggia di San Gaetano) ·Palazzo Antinori ·Via de' Corsi
V · D · M
Famiglia Medici
Persone
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Duchi di FirenzeAlessandro il Moro ·Cosimo I
Granduchi di ToscanaCosimo I ·Francesco I ·Ferdinando I ·Cosimo II ·Ferdinando II ·Cosimo III ·Gian Gastone
Consorti dei sovrani di FranciaCaterina ·Maria
PapiLeone X ·Clemente VII ·Pio IV ·Leone XI
Cardinalilinea maschile:Giovanni (Leone X) ·Giulio (Clemente VII) ·Ippolito ·Alessandro (Leone XI) ·Giovanni ·Ferdinando I ·Carlo ·Giovan Carlo ·Leopoldo ·Francesco Maria ·Francesco
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