IlP5+1 è un gruppo di seipotenze mondiali,[1] che nel 2006 ha unito gli sforzi diplomatici con l'Iran per quanto riguarda il suo programma nucleare. Il termine si riferisce al P5 o cinque membri permanenti delConsiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, vale a dire gliStati Uniti,Russia,Cina,Regno Unito eFrancia, oltre allaGermania. P5+1 è spesso indicato come E3+3 (o E3/EU3) dai paesi europei.[2]
L'Italia avrebbe dovuto far parte del gruppo, ma ilpresidente del ConsiglioSilvio Berlusconi ha rifiutato l'offerta a causa dei legami economici del paese con l'Iran.[3] Il successivo governo, guidato daRomano Prodi, ha cambiato la posizione della precedente amministrazione e del ministro degli Affari esteri.Massimo D'Alema ha partecipato agli incontri tra il 2006 e il 2007, quando il gruppo era noto comeP5+2. Quando Berlusconi è tornato al potere nel 2008, l'Italia ha lasciato il gruppo per la seconda volta.[3] Nel 2014, su richiesta del presidente del consiglio italianoMatteo Renzi, il suo ministro degli affari esteriFederica Mogherini è stata nominata Alto rappresentante dell'UE per avere una rappresentanza informale dell'Italia nel gruppo mentre i negoziati si avvicinavano alla conclusione e all'elaborazione del piano d'azione congiunto globale.
Il 14 luglio 2015 il gruppo raggiunge uno storico accordo nucleare con l'Iran, concordando un documento che prevede l'eliminazione delle sanzioni internazionali che gravano sul Paese islamico. L'Iran è quindi uscito dalla lista dei Paesi sanzionati dalleNazioni Unite. In cambio, l'Iran non sarà in grado di accedere allabomba atomica. Tuttavia, nel maggio 2018, nonostante l'Iran non abbia mai violato l'accordo sul nucleare, gli Stati Uniti reimposero pesantissime sanzioni all'Iran.[4]
Paese | Membro permanente Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite | Membro Unione europea |
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