Studiò presso laHighgate School e successivamente frequentò ilWadham College diOxford, dove conseguì nel 1920 la laurea in lingua e letteratura inglese.
Nel 1923 sposò la musicista e coreografaMaoud Douie, con la quale ebbe due figli. In quegli anni conobbeClive Staples Lewis, e partecipò ad alcune conferenze tenute daRudolf Steiner, a seguito delle quali aderì al suo indirizzo di pensieroantroposofico.[2] Di lui ebbe a dire:
«Quanto alla sostanza dei suoi insegnamenti e della sua vita, non posso vederlo che come figura chiave [...] nella transizione dolorosa dell'umanità da ciò che mi sono avventurato chiamarepartecipazione originaria apartecipazione finale. La fase cruciale di questa transizione era ed è effettivamente l'inveterata abitudine dell'uomo moderno di avvertire la materia priva diSpirito, e conseguentemente di concepire lo Spirito come meno che reale ed infine del tutto irreale.
Questa esperienza, nel bene e nel male, si trova a fondamento della scienza e della tecnologia contemporanea, ed è confermato giornalmente il suo radicamento o predominanza in tutte le strade della vita e nelle discipline del pensiero. Di conseguenza la Redenzione della scienza è una condizionesine qua non per la transizione.»
Dai primianni 1930 fino alla fine deglianni 1950 fece parte del gruppo degliInklings, che si riuniva ogni martedì sera al pubThe eagle and child, ribattezzatoBird and baby. È in questo locale di Oxford che per la prima volta furono lettiLo Hobbit eIl Signore degli Anelli, ed è qui che Barfield illustrò ai suoi amici la propria concezione del mondo e del linguaggio[1]. Barfield è considerato il primo e l'ultimoInkling, un gruppo di amici che condivide le proprie conoscenze culturali e letterarie nonché la visione del mondo: se Lewis e Tolkien sono considerati gli autori del gruppo, Barfield ne è il filosofo[4].
A differenze degli altri due, egli non intraprese la carriera accademica, la cui incertezza rendeva difficile il mantenimento di una famiglia. Scelse quindi la carriera di avvocato aLondra, continuando nel frattempo a scrivere libri. Alcuni di questi ebbero un discreto successo negliStati Uniti e quando nel 1959 andò in pensione, si dedicò a corsi e conferenze nelle università americane[5].
Greek Thought in English Words (1950), saggio in G. Rostrevor Hamilton (a cura di),Essays and Studies 1950, vol. 3, Londra, John Murray, 1950, pp. 69-81.
Language, Evolution of Consciousness, and the Recovery of Human Meaning (1981) saggio inserito inToward the Recovery of Wholeness: Knowledge, Education, and Human Values, a cura di Peter Abbs, vol. 82, n. 3, Teachers College Record, 1981, pp. 55–61ISBN 978-0-8077-2758-4.
The Evolution Complex (1982), saggio inTowards 2.2, vol. 6, n. 12, primavera 1982, pp. 14-16.
Introducing Rudolf Steiner (1983), saggio inTowards 2.4, vol. 42, n. 43, autunno-nverno 1983.
The Child and the Giant (1988), storia breve inChild and Man: Education as an Art, vol. 22, n. 2, luglio 1988, pp. 5-7.
Das Kind und der Riese. Eine orphische Erzählung (1990) in tedesco, trad. di Susanne Lin.
A Barfield Reader: selections from the Writings of Owen Barfield (1990) a cura di G. B. TennysonISBN 978-0-8195-6361-3.
A Barfield Sampler: Poetry and Fiction by Owen Barfield (1993) a cura di Jeanne Clayton Hunter e Thomas KranidasISBN 978-0-7914-1588-7.
The "Great War" of Owen Barfield and C.S. Lewis. Philosophical Writings, 1927–1930 (2015) a cura di Norbert Feinendegen e Arend Smilde, Inklings Studies Supplements, n. 1, ISSN 2057-6099.