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Ovis canadensis

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Disambiguazione – "Bighorn" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vediBighorn (disambigua).
Bighorn

Maschio (sopra) e femmina (sotto) di bighorn
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineArtiodactyla
FamigliaBovidae
SottofamigliaCaprinae
GenereOvis
SpecieO. canadensis
Nomenclatura binomiale
Ovis canadensis
Shaw,1804
Sinonimi

Ovis cervinaDesmarest, 1804
Ovis montanaCuvier, 1817[2]

Nomi comuni

Bighorn, pecora delle Montagne rocciose

Areale

Lapecora delle Montagne Rocciose (Ovis canadensis[3]Shaw, 1804), nota anche comebighorn, dal nomeinglesebighorn sheep (pecora dalle grandi corna), è una specie diovino selvaticonordamericano[4]. Le grosse corna possono pesare fino a 14 kg, mentre l'intero animale può raggiungere i 140 kg[5]. Recenti analisi genetiche hanno dimostrato che ne esistono tre distinte sottospecie, una delle quali,O. c. sierrae, in pericolo di estinzione.

Originariamente questa pecora giunse in Nordamerica dalla Siberia attraverso ilponte di terra di Bering. In passato le popolazioni di bighorn si valutavano in milioni di esemplari e la specie entrò a far parte della mitologia deinativi americani. Tuttavia, a partire dal 1900, la popolazione si ridusse ad alcune migliaia di esemplari. Fortunatamente, i progetti di conservazione (in parte portati avanti daiBoy Scouts of America) ne hanno fatto nuovamente salire il numero.

Tassonomia e genetica

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Ovis canadensis è una delle trespecie dipecore di montagna delNordamerica e dellaSiberia; le altre due sono il bighorn bianco,Ovis dalli, che comprende lepecore di Dall e di Stone, e lapecora delle nevi siberiana,Ovis nivicola. Le pecore selvatiche, provenienti dallaSiberia, attraversarono ilponte di terra di Bering durante ilPleistocene (circa 750.000 anni fa) e in seguito si diffusero in tutto ilNordamerica occidentale, fino allaBassa California e alMessico nord-occidentale[6]. La separazione con gli stretti antenati asiatici (le pecore delle nevi) avvenne circa 600.000 anni fa[7]. In Nordamerica le pecore selvatiche si suddivisero in due specie - il bighorn bianco dell'Alaska e del Canada nord-occidentale e il bighorn, diffuso dal Canada meridionale al Messico. Tuttavia, lo status di queste specie è stato messo in questione da alcuni studiosi, a causa di vari casi di ibridazione avvenuti nel corso della loro recente storia evolutiva[8].

Sottospecie

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Bighorn del deserto (Anza-Borrego Desert State Park)

Nel 1940 Cowan suddivise la specie in sette sottospecie[6]:

Tuttavia, a partire dal 1993, Ramey e i suoi colleghi[7][9], utilizzando l'analisi del DNA, hanno dimostrato che questa suddivisione in sette sottospecie è in gran parte illusoria. La tassonomia diOvis canadensis continua ad essere sempre più ridefinita a mano a mano che divengono disponibili nuovi dati genetici e morfologici, ma oggi la maggior parte degli studiosi riconosce solo le tre seguenti sottospecie[10][11]:

  • il bighorn delle Montagne Rocciose (O. c. canadensis), diffuso nelle regioni statunitensi e canadesi delle Montagne Rocciose e negli Stati Uniti nord-occidentali;
  • il bighorn della Sierra Nevada (O. c. sierrae), noto in passato come bighorn della California[11], una sottospecie geneticamente distinta che vive solamente sullaSierra Nevada;
  • il bighorn del deserto (O. c. nelsoni), diffuso in tutte le regioni desertiche degli Stati Uniti sud-occidentali e del Messico.

Due popolazioni di bighorn sono particolarmente minacciate e protette dal Governo degli Stati Uniti[12]:

  • il bighorn della Sierra Nevada (O. c. sierrae);
  • il bighorn dei Monti Peninsulari, una distinta popolazione di bighorn del deserto (O. c. nelsoni).

Descrizione

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Un agnello di Bighorn

I bighorn devono il nome alle grandicorna ricurve presenti nei maschi. Anche le femmine hanno le corna, ma sono più corte e meno ricurve[13]. Il loro colore varia dal marrone chiaro al grigiastro e al marrone scuro o cioccolata, mentre il groppone e la parte posteriore di tutte e quattro le zampe sono bianchi. Generalmente i maschi pesano 58–143 kg, sono alti alla spalla 91–100 cm e misurano 180–200 cm dal naso alla coda. Le femmine, invece, pesano 48–85 kg, sono alte 77–92 cm e misurano 140–180 cm di lunghezza[14].

I bighorn delleMontagne Rocciose sono relativamente più grossi, con maschi e femmine che superano rispettivamente i 130 e i 90 kg di peso. Al contrario, i maschi dellaSierra Nevada pesano al massimo 90 kg e le femmine 60 kg. Le corna dei maschi possono pesare fino a 14 kg, quanto tutte le altre ossa del corpo messe insieme[15].

Biologia

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Ecologia

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Tre maschi presso un deposito naturale di sale lungo il Passo Guanella, pochi chilometri a sud diGeorgetown (Colorado).

I bighorn delleMontagne Rocciose e della Sierra Nevada occupano le regioni montuose più fredde delCanada e degliStati Uniti. Al contrario, i bighorn del deserto sono endemici degliecosistemidesertici degliStati Uniti sud-occidentali. I bighorn sono molto suscettibili a certe malattie trasmesse dallepecore domestiche, come lascabbia e lapolmonite; altri fattori di mortalità sono gli incidenti dovuti a frane o a cadute dalle pendici rocciose. Malgrado tutto, i bighorn sono ben adattati per arrampicarsi su terreni impervi, dove sono al sicuro dapredatori comecoyote,aquile reali epuma[13]. Sono considerati ottimi indicatori ambientali, poiché laspecie è molto sensibile a molti sconvolgimenti ambientali causati dall'uomo. Per il loro valore estetico, inoltre, i bighorn sono ritenutiprede molto ambite daicacciatori.

I bighorn si nutrono dierba e diarbusti, soprattutto in autunno e inverno, e leccanosaliminerali nelle saline naturali. Le femmine tendono a mangiare e nascondersi, forse per evitare i predatori e proteggere i piccoli[16], mentre i maschi sono soliti mangiare per poi fermarsi a bere, il che, favorendo una migliore digestione, ne aumenta di conseguenza le dimensioni corporee[16].

Struttura sociale e riproduzione

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Un maschio segue una giovane femmina.

I bighorn vivono in branchi numerosi che generalmente non sono guidati da un unico maschio dominante, a differenza delmuflone, l'antenato della pecora domestica, che ha una rigida gerarchia sociale. Prima della stagione della riproduzione, o «degli amori», i maschi cercano di raggiungere una posizione di predominio che determina l'accesso alle femmine con cui accoppiarsi. È nel periodo precedente che avvengono i caratteristici combattimenti a cornate tra i maschi, sebbene questo comportamento possa avvenire, seppur in modo più limitato, anche in altri periodi dell'anno[17]. Le corna dei maschi mostrano di frequente i danni dovuti ai ripetuti scontri. Nelle femmine, invece, vige un preciso ordine gerarchico correlato con l'età[18]. Anche tra di esse, però, possono sorgere combattimenti per raggiungere uno status più elevato quando entrano a far parte della gerarchia, a 1-2 anni di età[18].

I maschi del bighorn delle Montagne Rocciose impiegano almeno due differenti strategie di corteggiamento[19]. La più frequente, nonché quella di maggior successo, consiste nel seguire e difendere una femmina inestro[19]. Tale attività comporta un misto di forza e predominio e in tal modo le femmine diventano più suscettibili nei confronti dei maschi che si prendono cura di loro, ritenendoli di migliore forma fisica. Un'altra tattica è quella di cercare di cacciar via i maschi che difendono le femmine[19]. Queste ultime, però, tendono ad evitare i maschi troppo aggressivi e quindi tale strategia non va quasi mai a buon fine. L'ultima strategia è quella detta «di bloccaggio». I maschi che la applicano cercano di impedire alle femmine l'accesso ai maschi che se ne prendono cura, perfino quando queste non sono ancora in estro[19].

Il bighorn ha una gestazione di sei mesi. Nei climi temperati il picco degli accoppiamenti si ha in novembre e i piccoli, uno o, più raramente, due, nascono a maggio. La maggior parte delle nascite avviene durante le prime due settimane della stagione dei parti. Le femmine gravide delle Montagne Rocciose migrano in primavera verso le aree alpine, presumibilmente per partorire in zone lontane dai predatori[20], ma lontane però anche dai pascoli migliori[20]. I piccoli nati prima hanno maggiori probabilità di sopravvivere di quelli nati più tardi[21]. Le femmine che partoriscono più tardi si trovano ad uno stadio precoce dell'allattamento quando il foraggio di migliori qualità inizia a diminuire e di conseguenza non producono latte a sufficienza per garantire la sopravvivenza al piccolo[21]. Alla nascita i piccoli pesano 3,6-4,5 kg e sono in grado di camminare dopo poche ore. Lo svezzamento avviene quando raggiungono i 4-6 mesi di età. La speranza di vita è di 9–12 anni per i maschi e di 10–14 anni per le femmine[13].

Relazioni con l'uomo

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Duemila anni fa i bighorn erano diffusi in tutti gli Stati Uniti occidentali, il Canada e il Messico settentrionale. Alcuni studiosi ritengono che il loro numero complessivo superasse i due milioni di capi. Tuttavia, attorno al 1900, la caccia, la competizione con le pecore domestiche e le malattie ne avevano ridotto il numero a solo poche migliaia. I progetti di reintroduzione, l'istituzione di parchi naturali e la limitazione della caccia, insieme alla diminuzione della pratica della pastorizia verso la fine dellaseconda guerra mondiale, hanno però permesso al bighorn di tornare numeroso.

Una femmina sulla sommità delGrand Canyon.

L'impegno dei Boy Scout

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Nel 1936 iBoy Scout dell'Arizona lanciarono in tutto lo Stato una campagna per salvare il bighorn. Inizialmente gli scout furono spinti a interessarsi della sorte di questa specie dal maggioreFrederick Russell Burnham, il noto esploratore e scrittore che era stato soprannominatoKing ofScouts[22]. Burnham aveva notato che sui monti dell'Arizona rimanevano meno di 150 bighorn, così chiamò George F. Miller, all'epoca direttore della regione scout diPhoenix, proponendogli un piano per salvare la specie. Burnham pose la questione in questa maniera:

«Voglio salvare questo magnifico animale, non solo perché è in pericolo di estinzione, ma, cosa più importante, perché in futuro potrebbe fornire un ceppo in grado di salvare i nostri ovini domestici dagli attacchi di un virus ancora sconosciuto»[23].

Altre personalità dell'Arizona si unirono al movimento e in tutte le scuole dello Stato venne lanciato un concorso per realizzare un posterSalviamo il bighorn. Burnham stesso fornì i finanziamenti e i manifesti di partecipazione apparvero sulle vetrine dei negozi da un capo all'altro dell'Arizona. L'immagine vincitrice del concorso venne stampata su 10.000portafazzolettoni da usare con l'uniforme scout e l'argomento venne discusso in assemblee scolastiche e alla radio. Aderirono al progetto anche la Federazione Nazionale per la Natura, la Lega Izaak Walton e la Società Nazionale Audubon[23].

Questi sforzi portarono all'istituzione in Arizona di due riserve per il bighorn: i rifugi nazionali di Kofa e di Cabeza Prieta. Il 18 gennaio 1939 vennero messi a riposo dalle colture oltre 6100 km² di terreno e fu istituito un corpo civile incaricato di scavare in alta montagna pozze d'acqua per le pecore selvatiche. Il bighorn del deserto è ora lamascotte ufficiale dei Boy Scout dell'Arizona[23].

Il bighorn nella cultura

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Bighorn nel Silver Canyon, nei pressi della città diBishop inCalifornia.

I bighorn erano tra gli animali più ammirati dal popoloApsaalooka, o Crow, e quelli che oggi sono chiamati Monti Bighorn erano situati al centro delle terre tribali di questa nazione. In un libro sull'Area Ricreativa Nazionale di Bighorn Canyon il narratore Vecchio Coyote descrive una leggenda riguardante questi animali. Un uomo posseduto da spiriti malvagi cercò di uccidere il suo primogenito spingendolo giù da una rupe, ma la vittima riuscì a salvarsi aggrappandosi a un albero. Soccorso da alcuni bighorn, l'uomo prese il nome del loro capo, Grande Metallo. Le altre pecore selvatiche gli donarono potere, saggezza, vista acuta, passo sicuro, buon udito, grande resistenza e cuore duro. Grande Metallo ritornò dalla sua gente portando con sé un messaggio: «Il popolo Apsaalooka sopravviverà solo se il fiume che sorge dalle montagne verrà chiamato Bighorn»[24].

I bighorn vengono cacciati sia per la carne che per le corna, utilizzate nelle cerimonie e come trofei di caccia. Anche da vivi offrono una valida fonte di guadagno, dato che molti turisti sono desiderosi di osservare questi celebri animali nel loro habitat originario.

Il bighorn delleMontagne Rocciose è il mammifero simbolo della Provincia dell'Alberta e l'animale simbolo delColorado; in quest'ultimo Stato è anche emblema della locale Divisione delle Risorse Naturali[25].

In passato il bighorn era noto con il nome scientificoargali oargalia poiché si riteneva che appartenesse alla stessa specie dell'argali asiatico (Ovis ammon)[26].Lewis e Clark registrarono numerosi avvistamenti diOvis canadensis nei diari delle loro esplorazioni - utilizzando talvolta il nomeargalia. Inoltre, descrissero l'utilizzo che ne facevano gliShoshoni nella costruzione degli archi[27]. William Clark, in una mappa della spedizione realizzata nel 1814, indicò come Argalia Creek e Argalia River due affluenti, rispettivamente delloYellowstone e delMissouri, situati entrambi in quello che oggi è ilMontana. Nessuno di questi affluenti ha però mantenuto il suo nome originario. Il fiume Heritage, un altro affluente dello Yellowstone, e il suo torrente tributario, ilLittle Bighorn, anch'essi indicati nella mappa di Clark, hanno invece mantenuto il loro nome; dal secondo ha preso il nome la famosaBattaglia del Little Bighorn[28].

Note

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  1. ^(EN) Festa-Bianchet, M. 2008,Ovis canadensis, suIUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2,IUCN, 2020.
  2. ^Allen, J. A. 1912"Historical and nomenclatorial notes on North American sheep."Bulletin of the AMNHv. 31, article 1
  3. ^(EN)ITIS Standard Report Page: Ovis canadensis, inIntegrated Taxonomic Information System.URL consultato il 18 marzo 2006.
  4. ^(EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder,Ovis canadensis, inMammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005,ISBN 0-8018-8221-4.
  5. ^Bighorn Sheep, suUltimate Ungulate page.
  6. ^ab I. McT Cowan,Distribution and variation in the native sheep of North America, inAmerican Midland Naturalist, vol. 24, n. 3, 1940, pp. 505-580,DOI:10.2307/2420858.
  7. ^ab Ramey, R. R. II,Evolutionary genetics and systematics of North American mountain sheep, Cornell University, Ithaca, NY, 1993.
  8. ^ J. Loehr, K. Worley, A. Grapputo, J. Carey, A. Veitch and D. W. Coltman,Evidence for cryptic glacial refugia from North American mountain sheep mitochondrial DNA, inJournal of Evolutionary Biology, vol. 19, n. 2, 2006, pp. 419-430,DOI:10.1111/j.1420-9101.2005.01027.x,PMID 16599918.
  9. ^ J. D. Wehausen, R. R. Ramey II,A morphometric reevaluation of the Peninsular bighorn subpecies, inTrans. Desert Bighorn Council, vol. 37, 1993, pp. 1-10.
  10. ^ J.D. Wehausen, R.R. Ramey II,<0145:CMAERI>2.0.CO;2Cranial morphometric and evolutionary relationships in the northern range ofOvis canadensis, inJ. Mammology, vol. 81, 2000, pp. 145-161,DOI:10.1644/1545-1542(2000)081<0145:CMAERI>2.0.CO;2.
  11. ^ab J. D. Wehausen, V. C. Bleich, and R. R. Ramey II,Correct nomenclature for Sierra Nevada Bighorn Sheep, inCalifornia Fish and Game, vol. 91, 2005, pp. 216-218.
  12. ^Caprinae Specialist Group (1996).Ovis canadensis. 2006.IUCN Red List of Threatened Species.IUCN 2006.www.iucnredlist.org. Retrieved on 9 May 2006.
  13. ^abcFacts about bighorn sheep, subighorninstitute.org, Bighorn Institute.URL consultato il 12 ottobre 2010(archiviato dall'url originale il 25 luglio 2011).
  14. ^Bighorn Sheep, sueNature Nature Guides(archiviato dall'url originale il 9 novembre 2004).
  15. ^Ovis canadensis, suAnimal Diversity Web, University of Michigan Museum of Zoology.
  16. ^ab K. E. Ruckstuhl,Foraging behaviour and sexual segregation in bighorn sheep, inAnimal Behaviour, vol. 56, 1998, pp. 96-106.
  17. ^ R. Valdez, P. R. Krausman,Mountain Sheep of North America, The University of Arizona Press, Tucson, 1999,ISBN 0-8165-1839-4.
  18. ^ab C. C. Hass,Social status in female bighorn sheep (Ovis canadensis): expression, development, and reproductive correlates, inJournal of Zoology, vol. 225, n. 3, London, 1991, pp. 509-524,DOI:10.1111/j.1469-7998.1991.tb03832.x.
  19. ^abcd J. T. Hogg,Mating in Bighorn Sheep: Multiple Creative Male Strategies, inScience, vol. 225, n. 4661, 1984, pp. 526-529,DOI:10.1126/science.6539948,PMID 6539948.
  20. ^ab K. E. Ruckstuhl e M. Festa-Bianchet,Do reproductive status and lamb gender affect the foraging behavior of bighorn ewes?, inEthology, vol. 104, 1998, pp. 941-954,DOI:10.1111/j.1439-0310.1998.tb00043.x.
  21. ^ab Marco Festa-Bianchet,Birthdate and survival in bighorn lambs (Ovis canadensis), inJournal of Zoology, vol. 214, n. 4, 1988, pp. 653-661,DOI:10.1111/j.1469-7998.1988.tb03764.x.
  22. ^ Peter van Wyk,Burnham: King of Scouts, Trafford Publishing, 2000,ISBN 1-4122-0028-8.URL consultato il 30 marzo 2007(archiviato dall'url originale il 2 agosto 2010).
  23. ^abc Edward H. Saxton,Saving the Desert Bighorns, inDesert Magazine, vol. 41, n. 3, marzo 1978.URL consultato il 27 aprile 2008.
  24. ^ Rick Graetz, Susie Graetz,About the Crow: Introduction, suLittle Big Horn College Library.URL consultato il 21 marzo 2010(archiviato dall'url originale il 27 giugno 2009).
  25. ^Colorado State Symbols, sucolorado.gov.URL consultato il 25 luglio 2007.
  26. ^ George R., Jr. Stewart,Popular Names of the Mountain Sheep, inAmerican Speech, vol. 10, n. 4, Duke University Press, dicembre 1935, pp. 283-288,DOI:10.2307/451603.
  27. ^ Stephenie Ambrose Tubbs, Jenkinson, Clay Straus,The Lewis and Clark Companion: An Encyclopedia Guide to the Voyage of Discovery, Henry Holt and Company, 2003, pp. 12–13,ISSN 0-8050-6726-4 (WC ·ACNP).
  28. ^ Samuel Lewis, William Clark,A Map of Lewis and Clark's track across the western portion of North America, from the Mississippi to the Pacific Ocean, sulcweb2.loc.gov, Longman, Hurst, Reese, Orme and Brown, 1814.URL consultato l'11 marzo 2007.

Bibliografia

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