Il clima è spiccatamente continentale, le precipitazioni sono concentrate soprattutto tra la fine dell'autunno e all'inizio della primavera, e sono quasi del tutto assenti in piena estate. Il totale pluviometrico annuo medio è attorno ai 520 mm. È molto ampia l'escursione termica giornaliera, che può anche raggiungere i 25 °C o poco più in occasione soprattutto di ondate di caldo africano. Possono esserci minime diffusamente sotto lo zero durante i mesi freddi, anche al di sotto dei -5 °C in occasioni di avvezioni fredde importanti. Il clima tende ad essere molto ventoso, come in tutta la Sardegna spirano spesso forti raffiche dimaestrale specie in inverno e primavera; spesso intensi anche lo scirocco e il libeccio nel periodo prevalentemente luglio-ottobre. Ottana è però nota per essere molto spesso uno dei comuni europei più caldi, indubbiamente ha i valori massimi medi più alti di tutta la Sardegna soprattutto in piena estate, meno in inverno dove le località sarde marine hanno una maggiore mitezza. Spiccano i 46,7 °C all'ombra registrati dalla stazione meteo gestita dall'ARPAS ad Ottana, il 12 luglio 2011, valore considerato tra i più alti della storia della Sardegna, il più alto di tutta l'isola da quando questa stazione meteo è in funzione.
Il territorio ottanese è abitato dall'uomo sin dal periodoprenuragico enuragico. Fu anche un importante centro inepoca romana.
Nelmedioevo Ottana fece parte delgiudicato di Torres, nellacuratoria del Marghine, di cui fu anche capoluogo; in epoca aragonese andò poi decadendo, anche a causa dellamalaria. Verso la fine dell'XI secolo, con la riorganizzazione ecclesiastica attuata dapapa Gregorio VII, venne modificata la ripartizione del territorio in Sardegna, che risaliva ai tempi diGregorio Magno: Ottana divenne diocesi, suffraganea della sede metropolitana di Torres, fino al1475 quando venne soppressa ed annessa al vescovado di Alghero. Alla caduta del giudicato (1259) passò algiudicato di Arborea e successivamente, intorno al1420, agli aragonesi delregno di Sardegna.Sotto gli aragonesi divenne un feudo, che nel1617 costituì insieme ad Orani, Oniferi e Sarule il marchesato di Orani, feudo dapprima dei Da Silva e poi dei Fadriguez Fernandez, finché fu riscattato agli ultimi feudatari nel1839 con la soppressione del sistema feudale voluta daiSavoia.
La piana di Ottana, i cui abitanti si sono dedicati fin dall'antichità all'agricoltura e alla pastorizia, negli anni Settanta venne scelto come sito preferenziale per l'insediamento di un certo numero di siti industriali tessili e petrolchimici, finanziato dallaCassa per il Mezzogiorno, che già aveva curato l'industrializzazione diPorto Torres,Assemini eSarroch[3]; il progetto non ebbe però gli esiti previsti inizialmente, per cuiattualmente[non chiaro] vi è un ritorno alle attività agricole, alla pastorizia e all'artigianato.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Ottana sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 agosto 1986.[4]Lo stemma è di azzurro, allachiesa di San Nicola, al naturale, fondata su campagna d'oro; alcapo partito: il primo, d'oro, al nuraghe di pietra al naturale, il secondo, d'argento, allamitra vescovile di azzurro.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Al centro del paese si erge bellissima l'excattedrale romanica diSan Nicola, costruita fra il1140 e il1160 (seconda fase di costruzione) e venne consacrata nel 1160. Al suo interno vi si trova il famoso Polittico diMariano IV d'Arborea del 1344. Secondo le più recenti ipotesi, il dipinto potrebbe essere attribuito alla scuola toscana della corte d'Angiò, o alle scuole senesi di Martini o Lorenzetti.
Di grande interesse è ilcarnevale di Ottana, per i personaggi deiBoes e Merdules. Queste maschere si caratterizzano, i secondi, con forme lignee mostruose, in genere con nasi lunghi; i primi, con maschere di fattezze bovine, indossando pelli di pecora.
L'economia del paese si basa, oltre all'attività tradizionale dell'allevamento, principalmente sull'industria petrolchimica e la produzione di fibre tessili sintetiche.
Nel territorio di Ottana opera il più grande parcofotovoltaico della Sardegna e uno dei più grandi in Europa. È stato realizzato tra luglio e ottobre 2013 da una azienda con sede ad Arezzo, la Graziella Green Power. L’impianto è stato realizzato in un’area industriale di 45 ettari su cui sono stati installati 103.240 pannelli solari.[6]