Osmanlı tayyare bölükleri Aeronautica militare ottomana | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1909/1911 –1918 |
Nazione | ![]() |
Tipo | Aeronautica militare |
Dimensione | 90 velivoli nel 1916, poi divenuti 250 grazie al supporto tedesco |
Battaglie/guerre | Guerra italo-turca |
Simboli | |
distintivo alare e di fusoliera | |
distintivo di coda usato su alcuni aeroplani del servizio aereo navale (1914-1916) | ![]() |
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L'Aeronautica militare ottomana (inturcoOsmanlı tayyare bölükleri[1]) fu l'aeronautica militare dell'Impero ottomano, sia della sua componente terrestre, sia di quella navale.
La storia dell'Aeronautica militare ottomana data dal giugno del 1909.[dn 1] o dal mese di luglio 1911.[2][3][dn 2] Ad essa ci si riferisce talvolta comeForza Aerea Ottomana[dn 3][dn 4] L'Aeronautica militare ottomana raggiunse la sua acme nel dicembre del 1916, quando gli Squadroni dell'Aeronautica ottomana potevano schierare 90 velivoli. A questi 90 velivoli ne furono aggiunti altri 260, trasferiti dalla Germania ai turchi, a cui vanno sommati altri 200 velivoli, che furono però affidati ad unità germaniche presenti sul territorio turco.[4]
Gli Squadroni aerei furono riorganizzati nell'Ispettorato generale delle forze aeree (Kuva-yı Havaiye Müfettiş-i Umumiliği) il 29 luglio del 1918.[5] Con la firma dell'Armistizio di Mudros il 30 ottobre 1918, l'Aeronautica militare ottomana concluse la sua esistenza. Al tempo dell'Armistizio, l'Aeronautica militare ottomana contava circa 100piloti; 17 squadriglie di aeroplani basati a terra, di 4 velivoli ciascuna e 3 squadriglie di idrovolanti di 4 velivoli ciascuna, per un totale di 80 aeroplani.[5]
Il 2 dicembre 1909,Louis Blériot e il pilotabelga BaronePierre de Caters effettuarono la prima dimostrazione di volo nell'Impero ottomano.
Di fronte all'evidenza della crescente rilevanza assunta dal combattimento aereo, il Governo ottomano decise di adottare un programma di sviluppo di una sua propria aviazione combattente. A tal fine alcuni ufficiali furono inviati inEuropa alla fine del 1910 per seguire corsi di addestramento al pilotaggio aereo. Tuttavia, per difficoltà finanziarie, il programma di studio fallì e le persone che stavano addestrandosi tornarono in patria nella primavera del 1911.
Malgrado fosse stato lasciato senza alcuna linea-guida governativa per l'istituzione di una forza militare aerea, il Ministro ottomano della Guerra del tempo,Mahmut Şevket Paşa, continuò a incoraggiare l'idea di un programma militare aereo. Il 28 giugno 1911 fu svolto un esame scritto e il 4 luglio ilcapitano dicavalleria Fesa (Evrensey) e ilsottotenente delGenio militare Yusuf Kenan furono selezionati. Fesa fu spedito inFrancia e Yusuf Kenan inGermania. A causa però dell'eccessivo livello richiesto dalla scuola tedesca, entrambi furono assegnati in Francia allaScuola aeronautica Blériot aÉtampes, pressoParigi, nel luglio del 1911.[6]
Alla fine del 1911 ilten. col. diStato Maggiore Süreyya (İlmen) fu incaricato con dar vita a una Commissione Aeronautica (Tayyare Komisyonu) assieme a vari membri dell'Ispettorato delle Formazioni Tecniche e delle Fortificazioni (Kıtaât-ı Fenniyye ve Mevâki-i Müstahkeme Müfettişligi).[7] Duehangar di tende per la Scuola Aerea (Tayyare Mektebi) furono eretti nel gennaio del 1912 aYeşilköy,[8] lì dove oggi esiste l'Aeroporto Internazionale di Istanbul - Atatürk (Atatürk Uluslararası Havalimanı).
Il 21 febbraio 1912, Fesa e Yusuf Kenan completarono il loro addestramento aereo alla Scuola Aeronautica Blériot e tornarono col brevetto n. 780 e 797 dell'Aero Club francese.[6] Nello stesso anno altri otto ufficiali turchi furono inviati in Francia per l'addestramento al volo. Fesa Bey e Yusuf Kenan Bey effettuarono un sorvolo diIstanbul il 27 aprile 1912.[9]
L'Impero ottomano cominciò a preparare i suoi primi piloti e gli aeroplani, fondando la Scuola Aerea (Tayyare Mektebi) aYeşilköy il 3 luglio 1912, con l'incarico di addestrare gli ufficiali piloti.
Lo stesso anno furono acquistati dallaFrancia un monoposto e un bipostoDeperdussin (poi "Société Pour L'Aviation et ses Dérivés", SPAD), portati aIstanbul nel marzo del 1912. Furono anche comprati due esemplari della versione biposto delBleriot XI-b, il primo dei quali fu presentato al Comandante supremo Rıza Paşa.Tre esemplari di un differente modello biposto, ilXI-2, e tre esemplari del simulatore del monopostoPingouin furono del pari impiegati dalle Forze Armate ottomane.[senza fonte]
Il REP (Robert Esnault-Pelterie) fu altresì uno dei primi aerei a essere messo in linea dall'Impero[senza fonte]. Questo aeroplano fu progettato da Robert Esnault-Pelterie e il suo primo volo ebbe luogo nel 1912 e l'aereo entrò in servizio in Francia in quello stesso anno. In base all'accordo raggiunto tra il produttore e il Ministero ottomano della Guerra, sette velivoli REP furono acquistatie il primo di essi volò il 15 marzo per unirsi alle forze armate ottomane[senza fonte]. A fine aprile 1912, l'aereo militare fu mostrato al pubblico per la prima volta in occasione di una parata tenuta in onore delSultano ottomano Mehmet V Rashad.[10]Cinque dei sette velivoli acquistati erano monoposto e gli altri due erano biposto[senza fonte]. Uno dei monoposto fu progettato solo per effettuare pratica a terra. L'ultimo aeroplano fu confiscato daiSerbi mentre veniva trasportato a Istanbul con un treno.Tali aerei erano già stati radiati nel 1914[senza fonte].
Alla fine del 1912, le forze armate ottomane avevano un totale di 15 aeroplani,per lo più acquistati grazie a donazioni private[senza fonte].
Nel settembre 1911 ilRegno d'Italia inizia le operazioni di invasione dellaTripolitania, alloravilayet dell'Impero ottomano e a sua volta parte dellaLibia ottomana, ricorrendo nei successivi mesi all'arma aerea ed effettuando missioni di ricognizione ebombardamento, tra i primi nella storia dell'aviazione militare, condirigibili ed i primiaerei appositamente attrezzati inquadrati nelServizio Aeronautico delRegio Esercito.
Gli aerei, inizialmente utilizzati in missioni di ricognizione aerea per scoprire entità e spostamenti delle forze avversarie, furono ben presto impiegati anche per il bombardamento delle colonne nemiche (Giulio Gavotti, il 1º novembre), usando bombe a mano tipo Cipelli da 2 kg. Gli ottomani riuscirono a colpire il loro primo aereo nemico, il Nieuport pilotato dalcapitanoRiccardo Moizo, il 26 ottobre, tre giorni dopo la prima missione compiuta dal comandante della spedizione, capitanoCarlo Maria Piazza.
La guerra causò la morte del primo pilota militare caduto in azione, ilsottotenente dicavalleriaPiero Manzini, che il 25 agosto1912 precipitò in mare davanti a Tripoli con il suo aereo. Fu invece poco tempo dopo, il 10 settembre, che le truppe ottomane riuscirono a catturare il loro primo aereo nemico, quello condotto dal capitano Moizo,
Durante l'invasione, l'esercito ottomano non era ancora stato in grado di utilizzare i pochi nuovi aerei in combattimento. Gli ottomani avevano poche truppe dislocate inNord Africa e furono costretti a contrastare gli italiani per lo più con una milizia araba locale (la massiccia forza d'assalto anfibia italiana di 150 000 soldati[11] fu contrastata da appena 20 000beduini[12] e 8 000 turchi.[12]).Il governo delRegno Unito, che controllava militarmentede jure leprovincie d'Egitto e di Sudan fin dallarivolta promossa dall'alloraPrimo ministroAḥmad ʿOrābī nel1882, non permise al governo ottomano di inviare rinforzi che passassero attraverso il territorio egiziano e i tentativi di acquistare aerei inFrancia e di inviarli al fronte tramite l'Algeria non riuscirono a concretizzarsi.[senza fonte]
L'Aeronautica militare ottomana ebbe il suo battesimo di fuoco nel corso dellaprima guerra balcanica, contro ilRegno del Montenegro, ilRegno di Serbia, ilRegno di Bulgaria e laGrecia. Diciassette velivoli ottomani furono impiegati per l'avvistamento, dal settembre 1912 all'ottobre 1913. L'Aeronautica militare ottomana, a causa della propria scarsa esperienza organizzativa in combattimento, perse inizialmente un certo numero di aeroplani. Tuttavia, non appena i piloti acquisirono un po' più d'esperienza bellica, migliorarono la qualità dei loro combattimenti aerei e numerose nuove reclute raggiunsero gli Squadroni dell'Aeronautica militare.
Ciò nonostante, laLega balcanica vinse la guerra. Poco dopo la Bulgaria attaccò la Serbia, innescando laSeconda guerra balcanica e l'Impero ottomano dichiarò guerra alla Bulgaria, recuperando infine una parte dei suoi territori perduti nellaTracia orientale, inclusa l'importante città diEdirne (Adrianopoli) che era stata la capitale ottomana tra il 1365 e il 1453.
Al termine delleGuerre balcaniche l'Aeronautica militare ottomana aveva così cumulato un'esperienza maturata nel corso di tre conflitti e di uncolpo di Stato.
Alla fine delle Guerre balcaniche, si avviò un processo di modernizzazione e furono acquistati nuovi aeroplani. Allo scoppio delI conflitto mondiale, tale processo s'interruppe bruscamente.
Il 29 ottobre 1913, ilcap. Salim Bey e il cap. Kemal Bey sorvolarono ilmar di Marmara, mentre il 18 novembre dello stesso anno, Belkıs Şevket Hanım, una componente della Società per la Difesa dei Diritti delle Donne (Mudafaa-i Hukuki Nisvan Cemiyeti) volò a bordo di un aeroplano pilotato da Fethi Bey, diventando così la prima donna turca ad essere ospitata a bordo di un velivolo.
Gli squadroni ottomani cominciarono il primo conflitto mondiale sotto il diretto controllo dell'Ufficio del Comando Supremo Militare (Başkomutanlık Vekâleti).[1] A causa del costo dei velivoli, si trattava di piccole unità e tali sarebbe rimaste per tutta la durata della guerra, senza diventare un Corpo armato separato, come accadde invece in altre realtà statali durante il medesimo conflitto. Al contrario l'Aeronautica militare ottomana fu parcellizzata in piccoli distaccamenti all'interno di altre Armi o Corpi militari, responsabili del l'impiego tattico degli aeroplani. Una logistica primitiva conservò tali unità di piccola dimensione.
Nel frattempo, laOsmanlı Donanması (Marina Militare ottomana) istituì l'Accademia di Aviazione della Marina (Bahriye Tayyare Mektebi) aYeşilköy, nel giugno del 1914.
Nel 1915, alcuni ufficiali tedeschi, tra cui l'asso dell'aviazioneHans-Joachim Buddecke, giunsero nell'Impero ottomano mentre alcuni ufficiali ottomani si recarono inGermania per voli d'addestramento. Buddecke stesso voleva arricchire il suopalmarès volando per l'alleato ottomano della Germania e realizzò 4 abbattimenti confermati di aeroplani nemici e sette altri abbattimenti probabili (tra la fine del 1915 e l'estate del 1916), volando per gli Squadroni ottomani.[13]
Dalla fine del 1915 il Governo ottomano istituì due uffici di collegamento: il 13° che faceva parte dello Stato Maggiore ottomano e il 9° che faceva parte del Ministero della Guerra ottomano.
Nel 1916 la forza aerea era cresciuta fino ad annoverare 81 piloti e osservatori e circa 90 aeroplani. Infine la Germania decise di trasferire 460 velivoli nell'Impero ottomano: 260 andarono alle unità ottomane e il resto rimase affidato a personale tedesco in unità germaniche. Il personale tedesco ammontò a circa 400 unità che servirono nelle forze armate ottomane.
Alla fine della guerra l'aviazione ottomana era diventata un insieme assai composito di 200 aerei, forniti e acquistati dall'Impero tedesco, Francia ed Impero russo, e catturati al Regno Unito. Anche i modelli erano quanto di più eterogeneo: sette tipi diAlbatros; quattro tipi diFokker; tre tipi di bombardieriGotha; due tipi diRumpler e diCaudron; piùLVG B-Typ,Halberstadt,Pfalz-Flugzeugwerke,Voisin,de Havilland,Nieuport, unBristol Bullet, unFarman, unMorane-Saulnier L Parasol e unGrigorovich G.5.
Furono fatti tentativi per riorganizzare più razionalmente gli Squadroni di volo ottomani, ma tutto finì nel 1918 con la fine del conflitto mondiale e l'occupazione diIstanbul il 3 novembre 1918.
Nell'agosto del 1914, l'Aeronautica militare ottomana aveva otto velivoli destinati alle operazioni militari e quattro destinati all'addestramento nella Scuola di volo diYeşilköy; di sei degli aerei operativi, due erano assegnati all'Anatolia orientale, mentre gli altri furono destinati alla Scuola di volo.[14]
IlmaggioreErich Serno giunse nel gennaio del 1915, accompagnato da uno staff di dodici persone.[14] Fu Erich Serno a convincere il comando militare ottomano ad assegnare ai piloti una divisa differente (con una mezzaluna alata e una stella sul loro berretto)[15] Questi uomini furono frazionati in distaccamenti per supplire alla carenza di personale ottomano qualificato. Altro personale ed aerei tedeschi vennero successivamente forniti. L'incremento fu tanto consistente che, alla fine del 1915, uno dei sette distaccamenti era interamente tedesco, anche se i piloti e il personale indossavano uniformi ottomane. In totale il personale ottomano in questi sette distaccamenti era composto da 11 osservatori, 7 piloti militari, 3 piloti della marina e 3 piloti civili.
La più importante operazione per i reparti aerei ottomani del 1915 fu la sorveglianza dello sbarco diGallipoli, eseguita da due distaccamenti successivamente rafforzati. Aerei ottomani, da Gallipoli, attaccarono obiettivi navali alleati e greci e basi in tutto il Nord delMar Egeo.
Gli squadroni dell'aviazione ottomana furono distribuiti ai fronti diGallipoli,Mesopotamia, Tracia occidentale, Costantinopoli eCaucaso alla fine del1915.[14]
La flotta raggiunse la sua acme nel dicembre1916, quando gli squadroni dell'aviazione ottomana contavano 90 aerei.[4]
Gli "Squadroni dell'Aviazione" furono riorganizzati come "Ispettorato Generale delle Forze Aeree" (Kuva-yi Havaiye Müfettiş-i Umumiliği) il 29 luglio1918.[5]
Nell'estate del1918, laPalestine Brigade (Brigata Palestina) delRoyal Flying Corps e dell'Australian Flying Corps mise sotto pressione le ricognizioni ottomane e tedesche e i distaccamenti degli aerei da combattimento ottomani inPalestina. L'esercito ottomano, privo di informazioni per respingere le offensive diEdmund Allenby aMegiddo, si trovò sotto attacco aereo pesante mentre si ritirava.
Con la firma delArmistizio di Mudros, il 30 ottobre1918, l'aviazione militare ottomana concluse la sua esperienza. Al momento dell'armistizio, contava circa 100 piloti, 17 squadroni basati a terra (4 aerei ognuno) e 3 squadroni diidrovolanti (4 aerei ciascuno), per un totale di 80 velivoli.[5]
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