L'Oscillazione di Chandler oChandler wobble è una piccola deviazione dell'asse di rotazione terrestre relativamente allaTerra stessa[1] che fu messo in evidenza dall'astronomostatunitenseSeth Carlo Chandler nel1891. Tale fenomeno incide di circa 9 metri sul punto in cui l'asse interseca la superficie terrestre ed ha unperiodo di 433 giorni.[2] Questa oscillazione, che è unanutazione, si combina con un altro movimento analogo con periodo di un anno, così che lapolodia totale vari con un periodo di circa sette anni.
L'oscillazione di Chandler è un esempio del tipo di moto che può subire un oggetto ruotante su se stesso di forma non sferica, e cioè una nutazione libera. La direzione dell'asse di rotazione terrestre viene modificata anche da altri moti di periodo differente, detti anch'essinutazioni, ma causati dallaforza di marea dellaLuna e delSole ma anche dal moto diprecessione degli equinozi.
L'esistenza della nutazione libera della Terra fu già intuita daIsaac Newton nei Corollari 20-22 della Proposizione 66 nel primo libro deiPhilosophiae Naturalis Principia Mathematica e daLeonhard Euler nel1755 all'interno dei suoi studi sulla dinamica degli oggetti rotanti. Basandosi sulla ben notaellitticità della Terra, Eulero predisse che essa avrebbe avuto un periodo di 305 giorni. Diversi astronomi cercarono moti di tale periodo, senza tuttavia avere successo. L'idea di Chandler fu quella di indagare su periodi diversi, e una volta che il moto fu individuato, la differenza tra il periodo reale e quello teorizzato da Eulero fu spiegata daSimon Newcomb come effetto della non rigidità della Terra. La derivazione completa del periodo corretto si rifà inoltre alla fluidità del nucleo terrestre e degli oceani. In effetti, l'oscillazione di Chandler produce una lievissimamarea oceanica di circa 6 mm, dettamarea polare, che è l'unica marea non causata da corpi extraterrestri. Malgrado la piccola ampiezza, la marea polare può essere facilmente misurata da ungravimetrosuperconduttore.[3]
L'International Latitude Observatory fu fondato nel1899 per misurare l'oscillazione; incidentalmente, l'oscillazione stessa è anche dettavariazione dilatitudine. Quest'osservatorio fornì i dati sull'oscillazione di Chandler e su quella annuale per gran parte del Novecento, per quanto essi fossero sorpassati da altri metodi di misura. Il monitoraggio della polodia è ora affidato all'International Earth Rotation Service.
L'ampiezza dell'oscillazione è notevolmente variata a partire dalla sua scoperta, raggiungendo la massima importanza nel 1910 e fluttuando sensibilmente nei decenni. Per quanto l'oscillazione possa essere mantenuta in vita dai cambiamenti nella distribuzione della massa o delmomento angolare del nucleo esterno della Terra, dell'atmosfera, degli oceani o della crosta (a causa deiterremoti), per lungo tempo la vera causa non fu chiara, poiché nessun movimento noto poteva essere coerente con ilChandler wobble.
Una promettente teoria per l'oscillazione di Chandler fu proposta nel2001 da Richard Gross alJet Propulsion Laboratory delCalifornia Institute of Technology. Utilizzando modelli di momento angolare dell'atmosfera e degli oceani in una simulazione a computer mostrò che tra il 1985 e il 1996 ilChandler wobble fu causato da una combinazione di processi atmosferici ed oceanici, e scoprì essere il fenomeno dominante la fluttuazione della pressione sul fondale oceanico. Gross infatti trovò che i due terzi dell'oscillazione è causata da tale fluttuazione che, a sua volta, ha origine dellecorrenti oceaniche causate da variazioni ditemperatura,salinità evento. La parte rimanente è invece dovuta ad effetti atmosferici.[4]