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In altre parole, il medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia deve aver maturato conoscenze teoriche e sviluppato capacità pratico-professionali nel campo della fisiopatologia e terapia sia medica sia chirurgica (correttivo-conservativa, ricostruttiva e sostitutiva) delle malattie dell'apparato locomotore nell'età pediatrica e adulta con specifici campi di competenza nella semeiotica funzionale e strumentale, nella metodologia clinica e nella terapia in ortopedia, nella chirurgia della mano e nella traumatologia, compresa la traumatologia dello sport, nonché nelle patologie a carattere oncologico di pertinenza.
In Italia, il medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia deve conseguire una specializzazione della durata di cinque anni, alla quale si accede tramite concorso di selezione nazionale, riservata ai laureati in medicina e chirurgia (durata di sei anni).
La pratica ortopedica risale a epoche lontane, eppure la parola "ortopedia" iniziò a essere usata solo a partire dal1741. Fu coniata dal medico franceseNicolas Andry, professore di Medicina aLione, a partire da due termini ingreco antico – ovvero ὀρϑός,orthòs, «diritto» e παῖς,pàis, «bambino» – in quanto essa aveva come obiettivo quello di correggere le deformità del fisico nei bambini. Taleneologismo è riportato nel suo libroL'orthopédie ou l'art de prévenir et corriger les difformités du corps chez les enfants; le tout par des moyens à la portée des pères et mères et toutes les personnes qui ont des enfants à élever. Nello stesso testo di Nicolas Andry venne pubblicata anche l'immagine, creata da Antoine Humblot, che è poi divenuta il simbolo della disciplina dell'ortopedia nel mondo, ovvero dell'albero torto sostenuto ad un tutore tramite delle corde[1].
Plausibile è anche l'etimologia che associa le radici grecheorthòs epaidèia ("educazione"), nei termini di origine greca il termine al genitivo antecede il nome di cui si fa la specificazione, con il significato dieducazione allo star diritti.
I primi dispositivi ortopedici apparvero nelIV secolo a.C. per merito diIppocrate. Egli mise a punto una tavola di legno che doveva ridurre lelussazioni e lefratture, secondo il principio di immobilizzazione dell'osso o dell'articolazione. Sempre ad Ippocrate si deve la tecnica ancora attuale per la riduzione della lussazione dellaspalla.
Nel1779Jean-Pierre David scrisseDissertation sur les effets du mouvement et du repos dans les maladies chirurgicales, divenuto presto un classico della materia e tradotto in inglese già dal1790. L'ortopedia fu esercitata fino all'inizio delXIX secolo solo da medici in istituti specializzati, tra cui quello diJean-André Venel (1740-1791) inSvizzera, diJacques Mathieu Delpech a Montpellier, diCharles Pravaz aParigi e poi aLione.
Nel1881 il chirurgo generale britannicoWilliam Arbuthnot-Lane propose una tecnica per il trattamento delle fratture, l'osteosintesi, che consiste nel fissare sull'osso delle placche e delle viti per immobilizzarlo aspettando che l'osso si risaldi. Nel1890 Gluch mise a punto la prima protesi interna di ginocchio: era inavorio e funzionava con una cerniera.