| Ordinariato militare per l'Italia Chiesa latina | |||
|---|---|---|---|
| Arcivescovo | Gian Franco Saba | ||
| Presbiteri | 149, di cui 137 secolari e 12 regolari | ||
| Religiosi | 12 uomini, 8 donne | ||
| Stato | Italia | ||
| Erezione | 6 marzo1925 | ||
| Rito | romano | ||
| Cattedrale | Santa Caterina da Siena a Magnanapoli | ||
| Santi patroni | Giovanni XXIII | ||
| Indirizzo | Salita del Grillo 37, 00184 Roma | ||
| Sito web | www.ordinariatomilitare.it | ||
| Dati dall'Annuario pontificio 2024 (ch ·gc) | |||
| Chiesa cattolica in Italia | |||
| Manuale | |||
L'ordinariato militare per l'Italia (OMI) è unacircoscrizione personale dellaChiesa cattolica, assimilata a unadiocesi ed equiparata a un ufficio delloStato; ha giurisdizione su tutti i militari delleforze armate italiane (Esercito,Marina Militare,Aeronautica,Carabinieri, insieme allaGuardia di Finanza, in quanto corpo di polizia a ordinamento militare), sui loro familiari conviventi e sul personale civile in servizio presso le forze armate. È retto dall'arcivescovoGian Franco Saba.
Prima della nascita delRegno d'Italia, negliStati preunitari inItalia la cura spirituale dei militari era affidata acappellani militari facenti parte dell'organizzazione castrense.NelRegno Lombardo-Veneto, prima delle guerre delRisorgimento, era in vigore l'ordinamento austriaco; nel1803 laRepubblica Italiananapoleonica ripristinò i cappellani militari nell'esercito. NelDucato di Parma e Piacenza dal1816 il Reggimento di linea aveva uncappellano tenente; nel1839 nelGranducato di Toscana vi erano tre cappellani; nelloStato della Chiesa l'ufficio dicappellano maggiore fu istituito dapapa Pio IX nel1850; nelRegno delle Due Sicilie, fino al1861, era il re a nominare i cappellani e il cappellano maggiore aveva giurisdizione quasi episcopale.
Con l'Unità d'Italia, il ruolo dei cappellani militari fu regolarmente introdotto nelle neonate forze armate unitarie e nel1865 l'organico del clero castrense del Regno d'Italia era di 189 cappellani.Dopo lapresa di Roma, le leggi italiane portarono a una progressiva, e nel1878 definitiva, eliminazione dei cappellani.
Fu la circolare del 12 aprile1915 firmata dal generaleLuigi Cadorna, nell'imminenza dell'entrata dell'Italia nellaprima guerra mondiale, a reintrodurre i cappellani militari. In seguito a ciò, laCongregazione per i vescovi, con decreto del 1º giugno1915, nominò il primovescovo di campo, ponendolo al vertice di tutti i cappellani militari d'Italia,Angelo Bartolomasi. Ilgoverno italiano assegnò al vescovo castrense il grado dimaggiore generale e ai cappellani quello ditenente.[1]Nel1918 i cappellani militari erano 2 738: 1 350 operanti al fronte, 742 dislocati negli ospedali territoriali, 18 nella riserva, 591 “aiuto-cappellani” negli ospedali territoriali, 37 in Marina. Ben 435 cappellani militari furono insigniti di unamedaglia al valor militare; 110 sacerdoti seguirono i propri reparti nei campi di prigionia e ne morirono 93.[2]
Al termine del conflitto, mons. Bartolomasi chiese a ogni cappellano una relazione finale sulla propria attività. Di queste se ne conservano ancora 180[3], raccolte recentemente in un volume sul ruolo dei cappellani militari nel primo conflitto mondiale[4].Giovanni Minozzi, cappellano militare anche durante laguerra italo-turca, diede vita nel1918 all'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, insieme albarnabita padreGiovanni Semeria, per ospitare i bambini orfani di guerra.
Nel1922 il ruolo del cappellano militare fu nuovamente soppresso, ad eccezione del servizio svolto per la raccolta delle salme dei caduti e la sistemazione dei cimiteri di guerra.
In seguito a trattative tra laSanta Sede e ilgoverno italiano, il 6 marzo1925 nacque l'Ordinariato militare per l'Italia, con decreto dellaCongregazione per i vescovi e approvato dalla legge italiana n. 417 dell'11 marzo1926[5], assegnando ad esso il compito dell'assistenza spirituale nelle forze armate. IPatti lateranensi del1929 e la successiva legge n. 77 del 16 gennaio1936[6] ne ribadirono il riconoscimento.Durante laseconda guerra mondiale, furono numerosi i cappellani militari morti nell'esercizio del loro ministero sacerdotale e vari coloro che furono insigniti di onorificenze; alcuni di essi furono coinvolti anche nellaResistenza, comeEttore Accorsi eGiuseppe Morosini.Oltre ad essi, cappellani comeGiulio Facibeni eCarlo Gnocchi (proclamatobeato dallaChiesa cattolica) si impegnarono in opere assistenziali per coloro i quali avevano subito i gravi segni della guerra.
Con lanascita della Repubblica Italiana, l'Ordinariato fu assimilato dalla legislazione repubblicana inizialmente con la legge n. 1118 del 9 novembre1955, recante modifiche alla legge 77/1936[7], poi con la legge n. 512 del 1º giugno1961[8], con le sue successive modifiche, fino all'incorporamento nel vigenteCodice dell'ordinamento militare del2010[9], modificato ulteriormente nel2012.[10]
Nel1986papa Giovanni Paolo II, con laCostituzione apostolicaSpirituali militum curae, ha elevato le organizzazioni castrensi a peculiaricircoscrizioni ecclesiastiche con statuti propri, assimilate adiocesi, con la possibilità di erigere un proprioseminario. In seguito a ciò, il 6 agosto1987 la Santa Sede ha approvato gli statuti dell'Ordinariato militare italiano.[11]
Dal1996 al1999 si è tenuto il primosinodo della Chiesa Ordinariato Militare.[12] Nel1998 è stato fondato ilseminario castrense, con sede aRoma.
La nuova legislazione si ha con la legge 22 aprile 2021, n. 70, di Ratifica dello Scambio di lettere tra la Repubblica italiana e la Santa Sede sull'assistenza spirituale alle Forze armate, fatto a Roma e nella Città del Vaticano il 13 febbraio 2018, approvata in via definitiva dall'Aula della Camera il 14 aprile 2021. L'intesa oggetto di ratifica ha aggiornato la disciplina concernente l'assistenza spirituale alle Forze armate e lo status dei cappellani militari "alla luce dell'evoluzione storica, politica e normativa intervenuta negli anni e che ne ha condizionato i motivi ispiratori".
Ilclero dell'ordinariato militare italiano è arruolato nelle forze armate, e isacerdoti sono equiparati agliufficiali.Per meglio prestare il proprio servizio, l'ordinariato italiano è suddiviso oggi in 16 zone pastorali geografiche.La giurisdizione ecclesiastica dell'ordinariato riguarda territorio e persone; dall'ordinariato dipende una struttura gerarchica che ricomprende anche il personale degli ospedali militari.

L'ordinariato è guidato da unarcivescovo ordinario militare, designato dalpapa e nominato condecreto del presidente della Repubblica, su proposta delpresidente del Consiglio dei ministri e deiministri delladifesa e dell'interno.
Il conferimento dell'ufficio di assistenza spirituale alle forze armate comporta che la provvista (ovvero l'atto di conferimento dell'ufficio) spettante, di solito, all'autorità ecclesiastica sia sostituita da un paritariodiritto delloStato poiché l'ufficio in questione non può essere consideratosic et simpliciter comeecclesiastico, ma piuttostoufficio dello Stato, cui la pubblica autorità concede l'annessa potestà giurisdizionale ecclesiastica[13].
La designazione dell'ordinario avviene mediante una consultazione confidenziale traSanta Sede (che propone nominativi) e ilgoverno italiano (che deve procedere alla nomina). In caso di disaccordo sul nome proposto, si procede a nuova designazione confidenziale finché non si raggiunge un accordo.
L'attuale ordinario militare è l'arcivescovoGian Franco Saba, nominato il 10 aprile2025.
L'ordinario militare (che assume il grado militare digenerale di corpo d'armata[14]) è assistito nella sua attività da un vicario generale (che sostituisce l'ordinario nelle sue funzioni in via rappresentativa, lo coadiuva nell'azione, fa le sue veci in caso di impedimento o assenza; assume il grado digenerale di divisione[14]) e da 5 vicari episcopali. A livello territoriale, le funzioni di assistenza spirituale sono svolte dai cappellani coordinati dai decani o vicari zonali.I cappellani hanno giurisdizione di tipo parrocchiale.
Igradi militari previsti sono[15]:
L'8 dicembre1998 è stato istituito il Seminario Maggiore dell'Ordinariato Militare per l'Italia, denominato “Scuola Allievi Cappellani Militari”, dall'allora Ordinario militareGiuseppe Mani, che è ilseminario della diocesi castrense in cui dei giovani possono prepararsi a esseresacerdoti a servizio pieno dell'Ordinariato,incardinati in esso.Esistono così due categorie di cappellani militari: quelli che sono parte integrante dell'Ordinariato, essendo incardinati in esso, e quelli che prestano servizio nell'Ordinariato, restando però legati alle proprie diocesi di provenienza o agli istituti religiosi di cui fanno parte.
Il Seminario, collocato all'interno dellacittà militare della Cecchignola, inRoma, e la cui struttura è stata ricavata da alloggi ceduti dalla vicinaScuola del Genio, conobbe un notevole impulso grazie all'opera instancabile dell'Ordinario fondatore, Giuseppe Mani, che le diede l'assetto definitivo, tuttora perdurante.[18] I primi allievi cappellani militari furono scelti grazie alle settimane vocazionali, volute dall'ordinario militare Giuseppe Mani. I primi due seminaristi furono Pasqualino Demitri, proveniente dai reparti speciali Folgore (187 Rgt.) e Michele Mastropaolo dall'Aeronautica militare.
Gli allievi cappellani militari sono equiparati agli allievi ufficiali delle forze armate e di polizia a ordinamento militare.
Dal punto di vistacanonico, l'ordinariato militare è disciplinato dallacostituzione apostolicaSpirituali militum curae del 21 aprile1986 e dagli statuti propri, approvati dallaSanta Sede il 6 agosto1987.
Dal punto di vista civile, la legge 22 aprile 2021, n. 70,Codice dell'ordinamento militare, disciplina anche lostato giuridico, l'avanzamento di carriera e il trattamento economico dell'Ordinario, del Vicario generale e dei cappellani militari.Esso ha recepito, e dunque abrogato, le precedenti leggi:
Per decreto del 24 febbraio1987 delMinistro dell'Interno, l'ordinariato militare italiano ha la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto.
Alle suddette chiese si aggiunge labasilica di Santa Maria ad Martyres (Pantheon), della quale l'Ordinario militare è preposto.

Le uniformi per i cappellani militari sono:

Composizione: per i sacerdoti diocesani l'abito talare "romano"; per i sacerdoti religiosi l'abito talare previsto dall'Ordine religioso di appartenenza. Vengono indossati con l'aggiunta, sul colletto, di due stellette a cinque punte: dorate, per l'arcivescovo ordinario militare per l'Italia, per il vicario generale militare e per gli ispettori; argentate: per i cappellani militari. Quando si indossa questo abito, è possibile portare il copricapo militare di colore nero (basco) con applicato il fregio dei cappellani militari. È possibile indossare, sopra gli abiti Talare o Religioso, il soprabito, il cappotto o il mantello ecclesiastici, su quest'ultimo vengono apposte stellette come per gli abiti talare o religioso.
Uso: vanno indossati sempre in alternativa al clergyman, salvo quanto previsto negli artt. 44-45. Possono essere inoltre indossati in qualsiasi situazione, per motivi liturgici.
Composizione: completo di colore, preferibilmente, nero oppure grigio-scuro (abito: giacca, pantaloni e camicia ecclesiastica dello stesso colore, calze e scarpe nere. Viene indossato con l'aggiunta del distintivo metallico (croce latina in argento, con sfondo interno smaltato di colore bleu e crocetta interna in argento), applicato sulla parte alta del bavero sinistro della giacca.
Uso: va indossato sempre in alternativa agli abiti talare o religioso, salvo quanto previsto negli artt. 44-45.
I cappellani militari indossano di regola solo l'abito ecclesiastico previsto, salvo situazioni speciali dove sia necessario indossare la divisa militare (art. 1555 COM)
Due rami di olivo con la croce latina al centro caricati della corona turrita, costituiscono il fregio dei cappellani militari. Tale insegna si porta soltanto sul basco. Sugli altri copricapo i Cappellani portano, sul fregio dell'unità presso cui prestano servizio, un tondino con impressa la croce.
| anno | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| totale | secolari | regolari | uomini | donne | |||
| 1999 | 245 | 187 | 58 | 58 | 50 | ||
| 2000 | 235 | 170 | 65 | 65 | 80 | ||
| 2001 | 215 | 167 | 48 | 48 | 75 | ||
| 2002 | 209 | 162 | 47 | 47 | 61 | ||
| 2003 | 200 | 161 | 39 | 39 | 55 | ||
| 2004 | 194 | 159 | 35 | 35 | 58 | ||
| 2013 | 177 | 153 | 24 | 24 | 11 | ||
| 2016 | 162 | 143 | 19 | 19 | 8 | ||
| 2019 | 144 | 135 | 9 | 9 | 7 | ||
| 2021 | 140 | 132 | 8 | 8 | 8 | ||
| 2023 | 149 | 137 | 12 | 12 | 8 | ||
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