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Motivo:leggendo la voce pare si tratti sostanzialmente di un sinonimo diesecuzione capitale extragiudiziale, ma in realtà secondo la stessaTreccani citata in voce è un "Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato", non necessariamente attuata da un governo
La locuzioneomicidio mirato[1] (uccisione mirata odomicidio selettivo, in inglesetargeted killing), definizione generalista che in tempi recenti ha assunto un significato più ristretto, indica una forma diesecuzione capitale[2] operata da alcuni governi contro nemici percepiti come estrema minaccia. Diversi analisti ritengono si tratti di un modernoeufemismo per la pratica delmagnicidio di un individuo di spicco da parte di un'organizzazione statale, volta alladecapitazione del vertice di un'entità ostile ed eseguitasenza unprocesso giudiziario o lontano dalcampo di battaglia e dai propri territori giurisdizionali.[3][4][5][6]
Dalla fine delXX secolo, il dibattito circa la legalità dell'uccisione mirata è diventata oggetto di disputa e discussione sia all'interno dei paesi che la praticano sia tra le varie nazioni. Storicamente, almeno dalla metà del diciottesimo secolo, il pensiero occidentale ha generalmente considerato illegale l'uso dell'assassinio come uno strumento dello Stato[7].
Alcuni accademici, esponenti delle forze armate e funzionari[8] descrivono l'uccisione mirata come legittima nelcontesto dell'autodifesa, specie quando utilizzata controterroristi ocombattenti impegnati in unaguerra asimmetrica, sostenendo altresì che i droni siano più umani e precisi di mezzi con equipaggio[9][10], e che gli omicidi mirati o "prescelti" non si verificano in nessun contesto diverso da quello in cui vi sia uno stato di guerra palesato.[11]
Israele è l'unico Stato in cui viene legalmente esplicitamente ammesso unilateralmente l'omicidio mirato tramite sentenza dellaCorte Suprema di Israele.
Ronen Bergman riporta queste cifre approssimative: «fino all’inizio dellaseconda intifada palestinese, nel settembre 2000, quando Israele cominciò per la prima volta a rispondere agli attentati suicidi con l’uso quotidiano di droni armati per compiere assassini, lo Stato aveva condotto circa 500 esecuzioni mirate, nel corso delle quali erano state uccise almeno 1000 persone, sia civili sia combattenti. Durante la seconda intifada, Israele compì altre 1000 operazioni circa, 168 delle quali coronate da successo. Da allora, e fino al 2013, Israele ha eseguito circa 800 esecuzioni mirate, quasi tutte nel quadro delle guerre contro Hamās nella Striscia di Gaza nel 2008, 2012 e 2014, oppure di operazioni del Mossad in Vicino Oriente ai danni di obiettivi palestinesi, siriani, iracheni e iraniani. Per contro, durante la presidenza diGeorge W. Bush, gli Stati Uniti d’America hanno compiuto 48 esecuzioni mirate, stando a una stima, e sotto la presidenza di Barack Obama questi attacchi sono stati 353»[21].
^(EN) Hina Shamsi,Death Without Due Process, suAmerican Civil Liberties Union, American Civil Liberties Union, 3 marzo 2014.URL consultato il 15 agosto 2014(archiviato l'8 agosto 2014).
(EN) Claire Finkelstein, Jens David Ohlin, Andrew Altman,Targeted Killings: Law and Morality in an Asymmetrical World, Oxford University Press, 2012,ISBN 978-0199646470
(EN) Nils Melzer,Targeted Killing in International Law, Oxford University Press, 2008,ISBN 978-0-19-953316-9