DalXVII secolo l'Oman è stato unatalassocrazia e ha costruito unimpero, in competizione conPortogallo eRegno Unito per il controllo del Golfo Persico e dell'Oceano Indiano. NelXIX secolo, periodo del massimo splendore, l'influenza politico-economica di questo impero arrivò inIran,Pakistan e, a sud,Zanzibar[7]. IlNovecento vide invece il forte declino economico del sultanato, la cui prosperità si era basata sul fatto di essere un fiorentissimo mercato di armi e schiavi, attività entrate in crisi. A causa di questa decadenza l'Oman cadde sotto la pesante influenza delRegno Unito, diventando parte delsuo impero comeprotettorato fino al 1971. Tradizionalmente, il sultanato è vicino aRegno Unito eStati Uniti d'America, ma ha sempre conservato la sua sovranità e mantiene oggi una politica estera indipendente.
L'Oman è unamonarchia assoluta governata dalsultanoHaitham, al potere dal 2020, ma il suoparlamento ha alcuni poteri legislativi e di controllo (anche se non esercita poteri sostanziali)[8]. Nel novembre 2010 l'UNDP, su 135 paesi considerati, ha classificato l'Oman come lo Stato che ha avuto il maggior sviluppo socio-economico negli ultimi quarant'anni[9]; il sultanato è considerato uno dei più sviluppati e stabili tra i Paesi arabi[10].
Nella lingua deiSumeri l'Oman si chiamavaMagan ed era noto per esportare rame. La sua annessione all'Impero persianoachemenide avvenne in data imprecisata. Compare tra le province soggette ai Persiani nelle iscrizioni diDario I con il nome di Makā, a partire dal 524 a.C. Per secoli il paese, che daiSasanidi era detto Mazūn, ha fatto parte dei domini Persiani pur con fasi alterne. GliArabi vi arrivarono in ondate diverse a partire, sembra, dal I secolo a.C. per stanziarsi, inizialmente, in modo particolare nelle zone interne del paese. Secondo latradizione araba, i Banu Azd, come altre tribù, arrivarono in Oman a seguito del crollo delladiga di Maʾrib in quel grande movimento che determinò la dispersione degli Arabi nelVicino Oriente.
Fra il 627 e il 632 d.C., con l'espansione dell'Islam l'Oman venne sottratto al controllo persiano, entrando a far parte delCaliffato degliOmayyadi.Già prima del 700 molti oppositori degli Omayyadi si rifugiarono in Oman. Fra questi si distinsero in primo luogo coloro che appartenevano a una corrente dell'Islam dettaibadita.
Con il crollo della dinastia omayyade nel 751 fu fondato unimamato che, con alterne vicende, durò fino alla metà delXX secolo. Per molti secoli la storia dell'Oman è assai complessa proprio per il continuo contrasto con il potere centrale del Califfo, ma anche per i contrasti interni che si sono susseguiti sia fra diverse tribù che fra diversi gruppi di potere primo fra tutti quello fra gli imam e isultani.
Importante centro commerciale per molti secoli, l'Oman fu oggetto delle mire espansionistiche delPortogallo, che lo sottrasse alRegno di Hormuz. Nel 1508 i Portoghesi rasero al suoloQalhat e conquistaronoMascate, il principale porto del Paese, facendone la capitale del Paese. I Portoghesi, insediatisi sulla costa dove innalzarono numerosi forti, ancor oggi visibili, espansero il loro potere conquistandoSohar nel 1616. Potere che mantennero, nonostante i continui scontri con i Persiani e i Britannici, fino al 1650 quando, dopo una lunga guerra, furono costretti ad abbandonare definitivamente Mascate. Le cause del declino del potere portoghese sono probabilmente da individuare nella incapacità di tessere buoni rapporti con gli Arabi e i Persiani che volevano mantenere il dominio del Golfo Persico, ma anche all'incapacità di gestire proficuamente non solo le attività commerciali costituendo una compagnia commerciale, ma anche la flotta, come ha rilevatoPietro della Valle nel suo viaggio (1624-1625).
Nel 1625 divenneImam delle regioni interne dell'Oman Nāsir bin Murshid, il capostipite di una delle dinastie diSultani dell'Oman, quella degli Yaʾāriba o Āl Yaʾrib durante il cui dominio l'Oman passò un periodo di pace anche se lo scontro navale con i Portoghesi, sempre presenti nelGolfo Persico, si protrasse per lungo periodo. Nello stesso tempo però il paese visse una fase di sviluppo e di espansione tanto che nel 1698 l'Oman s'impadronì dell'isola africana diZanzibar e di una rilevante porzione della costa orientale africana. Ma questo periodo di prosperità fu, con il tempo, interrotto da una serie di contrasti per la successione al governo del Paese. I Persiani, sempre interessati al controllo della costa meridionale del Golfo Persico, approfittarono della richiesta di aiuto giunta loro da parte dell'Imam Sayf bin Sultan per conquistare l'Oman (1737-1738) riuscendo a impadronirsi del governo.
Nel 1749Ahmad bin Sa'id Al Bu Sa'id (r. 1749-1783), governatore diSohar e capostipite deisultani dell'Oman Bū Saʾīd, la dinastia che governa ancor oggi l'Oman, cacciati i Persiani dall'Oman, fu eletto Imam, titolo che in seguito fu sostituito daSayyid, che a sua volta fu sostituito daSulṭān. Durante il suo lungo regno, grazie anche al prestigio di cui godeva presso i suoi sudditi, l'Oman trascorse un periodo di sviluppo e di espansione arrivando a controllare ilBelucistan. Tale situazione è stata resa possibile grazie ai buoni rapporti commerciali con l'India e la Compagnia delle Indie orientali nonostante perdurasse l'ostilità con i Persiani, anche con l'intervento del Sultano a fianco degli Ottomani per la conquista diBassora (1775-1776).
Alla morte diSultan bin Ahmad nel 1856 scoppiò un conflitto fra i figli per la successione che determinò la divisione del sultanato, per cui vennero costituiti ilSultanato dell'Oman e ilSultanato di Zanzibar, che, però, fu presto sopraffatto dalle potenze coloniali europee, mentre l'Oman andò perdendo il controllo sui possedimenti orientali a causa dell'espansione del poterebritannico, tant'è che nel 1861 il rappresentante del Governo britannico assunse il titolo di Sultano.
Nel 1864 iWahhabiti cercarono, come avevano già fatto in precedenza, di espandere il proprio dominio verso la costa orientale dell'Arabia al fine di ottenere così il controllo dell'accesso al Golfo Persico. Pertanto entrarono nei giochi di potere in atto in Oman, ponendosi in contrasto non soltanto con il sultanoThuwayni bin Sa'id, ma anche con la Gran Bretagna. Scontro che si concluse nel 1866 con un accordo fra il reʿAbd Allāh bin Faysal delladinastia saudita e il Sultano dell'Oman, accordo fatto sotto l'egida del rappresentante britannico, il colonnello Pelly. Nel 1891 il SultanoFaysal bin Turki firmò con la Gran Bretagna un accordo di collaborazione in cui fu stabilito un trattamento di favore nei confronti della Gran Bretagna per quanto riguardava il commercio, la tassazione e la navigazione. Trattato che fu rinnovato nel 1939 e nel 1951.
Nel 1954 l'Imam Ghālib che ancora governava le regioni interne, la cui capitale eraNizwa, volendo affermare sempre più il proprio potere, entrò in contrasto con il SultanoSaʾīd bin Taymūr, il cui esercito riuscì a prendere il controllo di gran parte dell'interno. Nel 1957 però Ṭālib, fratello del vecchio Imam, riprese a combattere facendo delle montagne delJabal Akhḍar la sua roccaforte. Sa'id bin Taymūr, chiesto aiuto alla Gran Bretagna, nel 1959 mise definitivamente fine al potere degli Imam.
Fra il 1960 e il 1965 la 'questione dell'Oman' concernente la presenza britannica in quel Paese, fu presa in esame a più riprese dall'ONU giungendo infine a imporre alla Gran Bretagna di sospendere qualsiasi interferenza nella vita politica e commerciale dell'Oman in nome del principio diautodeterminazione dei popoli.
Il sultanoQābūs bin Saʿīd Āl Saʿīd, sovrano assoluto dell'Oman dal 1970 al 2020Il palazzo di Al Alam a Mascate
Il 24 luglio 1970 Sa'id bin Taymur, che aveva condotto una politica isolazionista e fortemente reazionaria, fu deposto dal figlioQābūs bin Saʿīd Āl Saʿīd con ungolpe di palazzo incruento. Basti pensare che la schiavitù era ancora in uso e che le entrate del petrolio erano utilizzate soltanto a scopi militari, bloccando così lo sviluppo economico del Paese. Il Paese si schierò immediatamente a fianco del giovane Sultano. Soltanto nelDhofar il Fronte di Liberazione del Dhofar si oppose sostenendo che, nonostante le promesse del sultano Qābūs, la situazione politica dell'Oman non sarebbe mutata.Sempre nel 1970 il Paese assunse il nome diSultanato dell'Oman.
Sin dal suo insediamento, il sultano Qābūs ha fatto molto per migliorare la situazione economica del paese e mantenere buoni rapporti con tutti gli stati mediorientali. Nel 1996, inoltre, il Sultano emanò un decreto con cui si stabilivano norme precise per regolare la successione reale, dotando inoltre l'Oman di un'Assemblea bicamerale con limitati poteri legislativi, introducendo la figura del Primo Ministro e portando a una prima concessione di diritti civili agli abitanti.
Nel 2001 le forze armatestatunitensi si servirono di alcune basi in Oman per le operazioni inAfghanistan. Nel 2003 si tennero le prime elezioni per la Camera bassa dell'assemblea.
Il sultano Qābūs è morto l'11 gennaio 2020; al suo posto è salito al trono il cuginoHaitham bin Tariq Al Said, che in precedenza aveva già ricoperto il ruolo di Ministro della Cultura.
Il clima è tropicale arido, nel periodo estivo da maggio a settembre caldo torrido (fin oltre 45 gradi la temperatura massima media dei deserti) nelle zone più interne, tendente all'afoso man mano che ci si avvicina alla costa per via dell'accentuata evaporazione dell'acqua marina e dell'assenza di piogge che stemperi l'estrema intensità dei raggi solari, perdurante per mesi (un esempio è il clima estivo di Mascate). Qui si contemplano temperature massime medie tra i 35 e i 40 gradi, ma la percezione può superare i60 °C nel corso di alcuni periodi. L'inverno è molto mite poiché il paese è latitudinalmente quasi interamente compreso nella fascia tropicale propria. Le precipitazioni atmosferiche sono molto scarse, anche sotto i 100 mm medi annui nella parte meridionale; poco superiori nella parte settentrionale ma comunque difficilmente superano i 300 mm medi annui. Il periodo fortemente consigliato per visitare il paese va da metà ottobre alla prima settimana di marzo proprio nel momento delle pochissime piogge e del sole meno intenso dell'anno (comunque è un sole ben presente).
Nel giugno del 2018 in Oman si è registrato un caldo record: nell'arco di 24 ore nella città costiera di Quriyat, la temperatura non è mai scesa sotto i+42,6 °C: molto probabilmente, si tratta della più alta temperatura minima mai constatata sulla Terra[12].
Un'altraexclave all'interno del territorio degliEAU èMadha, che si estende per75 km² ed è situata a metà strada fra la penisola del Musandam e l'Oman propriamente detto. Madha, che appartiene allawilāya di Musandam, si trova sulla strada costiera orientale traDibba eFujairah ed è circondata dall'emirato di Sharja.
All'interno della enclave omanita di Madha si trova inoltre un'enclave degli EAU, nota comeNahwa, appartenente all'emirato di Sharjah e formata da un piccolo centro con una quarantina di case. Questi confini, così complessi, vennero definitivamente stabiliti solo nel 1969.
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Capo sia dello Stato sia del governo è ilsultano, il quale nomina ungabinetto che lo assiste. Neglianni novanta, il sultano creò un'assemblea consultiva, ilMajlis al-Shura, sebbene pochi cittadini godessero del diritto di voto. Il suffragio universale per i cittadini aventi più di 21 anni fu introdotto il 4 ottobre 2003: fu così che 190 000 persone (il 74% degli aventi diritto) votarono per eleggere 83 membri dell'assemblea (2 di questi erano donne).
Il sultano detiene comunque un potere di stampo assolutistico.[13] Nonostante ciò, la gran parte degli abitanti sembra approvare il suo operato, visti sia lo sviluppo del sistema economico negli ultimi trent'anni, sia la graduale apertura allademocrazia. Tuttavia anche in Oman il vento dellarivoluzione tunisina dei gelsomini si è fatto sentire. Il sultano Qabus ben Said è stato costretto a cedere i poteri legislativi a un consiglio consultivo, per frenare il malcontento esploso in alcune manifestazioni di protesta. Secondo quanto riporta l'agenzia ufficiale Ona il sultano ha conferito "poteri legislativi e di vigilanza" sull'azione di governo al "Consiglio d'Oman" che finora aveva solo funzioni consultive (anche se il parlamento non esercita sostanziali poteri).[14] LaCostituzione dell'Oman è del 6 novembre 1996.
L'articolo 11 dellaLegge Fondamentale dell'Oman stabilisce chel'economia nazionale è basata sulla giustizia e sui principi dell'economia di mercato[15].
Nonostante la crisi economica mondiale, l'economia omanita negli ultimi anni ha continuato a mostrare tassi di crescita annua del PIL notevoli, il 5% nel solo 2012[16]. Lo stato dell'economia dell'Oman è più che buono, anche se meno florido di quello di quasi tutti i paesi vicini. Infatti il PIL pro capite (25 356 dollari annui nel 2012) resta tra i più bassi dellaPenisola arabica; anche l'Indice di Sviluppo Umano, indicatore della qualità della vita, è pari nel 2013 a 0,731, alto ma inferiore a quello di tutti i paesi della penisola tranne lo Yemen[17].
La popolazione gode generalmente di buone condizioni di vita, ma il futuro dell'economia è incerto a causa delle limitate riserve dipetrolio che restano[18]. Le altre fonti di entrate economiche, l'agricoltura e l'industria, sono molto meno rilevanti e alimentano meno del 1% delle esportazioni del paese, ma la diversificazione delle attività economiche è vista come una priorità dal governo dell'Oman. L'agricoltura diffusa in particolar modo nelDhofar, nella zona diNizwa e nellaregione di al-Batina, si basa, fin da tempi immemorabili, su un sistema di canalizzazioni, ifalaj, la cui gestione è stata per secoli regolamentata giuridicamente. Oggi in Oman si produconodatteri,cereali e verdure, ma meno del 1% del territorio nazionale è coltivato ed è probabile che l'Oman rimarrà un forte importatore di generi alimentari. Insieme all'agricoltura, l'altro tradizionale pilastro del settore primario del sultanato è lapesca.
Fin dal crollo del prezzo del petrolio nel 1998, l'Oman ha elaborato robusti piani per la diversificazione dell'economia e sta ponendo maggiormente l'accento su altri settori, come ilturismo. Quest'ultimo costituisce una rilevante fonte di guadagni per il paese ed è in crescita[19]. Un evento popolare è il Khareef Festival che si tiene aSalalah, nel Governatorato diDhofar, a1100 km dalla capitale Mascate, durante il mese di agosto. Questo festival è molto frequentato dai turisti anche per il clima fresco e la vegetazione rigogliosa, che è possibile trovare quasi soltanto in questa città[20].
Un accordo di libero scambio con gliStati Uniti è in vigore dal 1º gennaio 2009[21], e ha eliminato le barriere doganali su tutti i prodotti di consumo e industriali, ma ha anche protetto e favorito gli investimenti stranieri in Oman.
In Oman è ingente la presenza di lavoratori stranieriasiatici eafricani, che annualmente inviano nei loro paesi d'origine circa 30 miliardi di dollari; più della metà guadagna meno di 400 dollari al mese[22]. La comunità più consistente è quellaindiana, che da sola costituisce la maggioranza dell'intera forza lavoro del sultanato. I lavoratori provenienti dall'estero guadagnano meno degli omaniti, tali salari a ogni modo sono da due a cinque volte superiori rispetto a quelli pagati per gli stessi lavori in India[22].
Il petrolio fu scoperto nel sultanato nel 1964, e la sua estrazione è cominciata 3 anni dopo.
Le riserve totali di petrolio dell'Oman ammontano a circa 5 miliardi e mezzo di barili, per dimensione le 24esime a livello mondiale[18]. L'Oman quindi ha risorse petrolifere nettamente inferiori rispetto a molti dei paesi circostanti come l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, ma la popolazione, molto modesta numericamente, ha potuto comunque beneficiarne in misura analoga. Quasi l'intero settore petrolifero e del gas è gestito dallaPetroleum Development Oman (PDO), società controllata per il 60% dal governo omanita e incaricata dell'estrazione e della lavorazione. Attraverso il Ministero del Petrolio e del Gas il governo cura direttamente i progetti di sviluppo e le infrastrutture del settore[23]. Negli ultimi anni l'estrazione di petrolio è diminuita e anche per questo le riserve sono rimaste stabili[24][25]; tuttavia bisogna anche considerare la recente scoperta di nuovi giacimenti e, con l'avanzare della tecnologia, la possibile ricerca di nuove risorse, tutti fattori che hanno contribuito e contribuiscono tutt'oggi a mantenere sostanzialmente inalterate le riserve del sultanato.
Ben più recente è stata invece la scoperta delgas naturale, di cui l'Oman è dotato in quantità abbondante. L'estrazione è cominciata neglianni duemila e si profila all'orizzonte come una fondamentale risorsa economica per il futuro del paese.
A fronte di una produzione da energie rinnovabili nulla nel 2017, nel 2020 l'Oman ha raggiunto i 350 Gigawattore di potenza installata. Il piano "Vision 2030" mira a raggiungere la produzione di 30 gigawatt di energia da idrogeno verde entro il 2030, con un investimento di 45 miliardi di dollari.[26]
Sultan Qaboos ed R1La Sultan Qaboos Highway in direzione Mascate.La R1 nei pressi di Seeb.L'autostrada 15 verso Nizwa.
L'arteria stradale principale del paese è composta dall'autostradaSultan Qaboos Highway, che funge da asse centrale per la capitaleMascate, e dallaStrada nazionale R1 che ne è la prosecuzione lungo tutta la costa settentrionale. Partendo dalla città vecchia,Matrah, attraversa quasi tutti i quartieri più importanti della capitale arrivando fino all'aeroporto Internazionale di Mascate nei pressi diSeeb e poi continua comesuperstrada R1 verso nord-ovest raggiungendo le città diBarka,al-Suwayq,Saham,Sohar,Shinas ed il confine con gliEmirati Arabi Uniti. Dalla superstrada 1 si diramano la superstrada R5 usata per raggiungereDubai e la superstrada R7 che collega ai centri dial-Buraymi edal-'Ayn e l'autostrada E22 perAbu Dhabi. Dalla superstrada R1 si diramano anche statali minori come la R3 per gli Emirati Arabi Uniti, la R8 perIbri, la R11 perRustaq e la R13 perNakhal.
Anche l'autostrada 15 ha inizio dalla SQH/R1 nei pressi dell'aeroporto di Mascate e passando daBidbid,Izki eNizwa termina aBahla dove si unisce sulla superstrada R21 perIbra che arriva al confine con gli E.A.U.. L'autostrada 17 segue la costa orientale collegando la capitale aSur passando perAmrat eQurayyat.
La superstrada R31 nasce a sud dell'abitato diNizwa ed è il principale collegamento nord-sud dell'Oman arrivando fino aSalalah nel sud del paese. La statale a parte il tratto iniziale e la parte finale, dove ha caratteristiche disuperstrada, in gran parte si presenta acarreggiata singola con lunghi rettilinei. Attraversa vasti territori desertici passando perAdam,Haima eThumrait terminando nella capitale delDhofar. Copre oltre 850 km di percorso ed è l'arteria stradale più lunga dell'Oman.
La strada nazionale R2 è l'unica strada asfaltata che collegaKhasab, nellapenisola del Musandam, agli Emirati Arabi Uniti. La strada nazionale R47 ha origine aSalalah ed è la principale via di collegamento tra Oman eYemen. La strada nazionale R51 serve l'isola diMaṣīra compiendo il periplo lungo la costa.
Andamento della popolazione dell'Oman dal 1950 al 2020.
In base al censimento del 2010, la popolazione totale del paese è di 2 773 479 abitanti, di cui 1 957 336 sono omaniti e il resto proviene dall'estero; si deve ricordare che in Oman, proprio come in molti altri paesi della penisola arabica, vivono numerosissimi lavoratori stranieri che costituiscono una parte molto cospicua della popolazione complessiva. Questi ultimi in Oman superano quota 600 000 e provengono soprattutto daPakistan,Bangladesh,Egitto,India eFilippine; gli omaniti invece sonoarabi, anche se molti di loro hanno lontane origini dell'Africa Orientale e delBeluchistan[28]. I dati del 2010 evidenziano un notevole aumento demografico, infatti il precedente censimento del 2003 aveva riportato la ben minore cifra di 2 340 815 abitanti[29].
Circa il 50% degli abitanti vive a Mascate e nella regione di al-Batinah; l'altra principale concentrazione demografica è la regione diDhofar con 200 000 abitanti. L'exclave della penisola di Musandam ha una popolazione di circa 30 000 unità.
La popolazione dell'Oman è molto giovane: il 43% ha meno di 15 anni[30].
Il governo omanita non stila statistiche sull'appartenenza religiosa dei suoi abitanti, ma sicuramente la religione maggiormente professata è l'Islam[31], i cui fedeli costituiscono all'incirca il 75% della popolazione[32]. I musulmani sono per lo piùIbaditi, fatta eccezione per le regioni costiere dove si trova una comunitàsunnita piuttosto consistente. L'Oman è l'unico paese del mondo in cui gli ibaditi sono la maggioranza; peraltro, i seguaci di questo particolare ramo della religione islamica sono presenti solo in questo paese e in poche regioni dell'Africa settentrionale.
Le confessioni non islamiche presenti nel paese sono molto varie:induismo,giainismo,buddismo,zoroastrismo,sikh,bahá'í ecristianesimo. Queste religioni sono professate in pratica soltanto da una parte degli immigrati, peraltro solo quelli che non vengono a loro volta da paesi islamici. Le comunità cristiane sono animate per lo più dai lavoratori indiani, filippini e del sudest asiatico; sono presenti soprattutto nelle maggiori aree urbane del sultanato, cioè quelle di Mascate,Sohar e Salalah. Nell'area metropolitana della capitale ci sono comunità cristiane di oltre 50 confessioni diverse, tra cuicattolici,ortodossi e varie congregazioniprotestanti. Tra questi gruppi la differenza spesso è anche etnica, e si basa sui paesi di provenienza degli immigrati.
La Legge Fondamentale dell'Oman dichiara l'islam religione di Stato e lasharia principale fonte della legislazione nazionale; tuttavia al suo interno è anche affermata la libertà di religione, unitamente al divieto di discriminazioni su base confessionale. Il governo ha generalmente garantito la libertà religiosa per tutte le numerose fedi presenti nel paese, anche se con qualche ufficiosa limitazione per i non islamici, specie in materia di proselitismo e luoghi di culto, questi ultimi spesso insufficienti per i fedeli. Comunque, l'apostasia non è un crimine e non si ha notizia di detenuti per motivi religiosi.
Lalingua ufficiale è l'arabo. Vi sono alcune minoranze che parlano altre lingue originarie. NelDhofar si parlano alcune lingue sudarabiche, come ilMahri, che appartengono a un ramo dellelingue semitiche ma diverso da quello dell'arabo.Ilbalochi è diffusamente parlato[33]; molto ampia è anche la conoscenza dell'inglese, al punto che insegne e indicazioni stradali sono riprodotti sia in arabo sia in inglese[19].
Ben poco sappiamo della letteratura dei primi secoli dopo l'egira probabilmente anche a causa di incendi che, nel tempo, hanno distrutto diverse importanti biblioteche come quella diRustaq in cui erano raccolti manoscritti di testi riguardanti i diversi saperi.
Vari sono i poeti che hanno cantato in versi episodi e personaggi della storia omanita secondo quanto era in uso nellapoesia araba fin dalperiodo preislamico. Così la tradizione ricorda i versi composti da Malik b. Fahm che canta le gesta sue e dei Banu Azd da lui condotti in Oman a seguito della dispersione delle tribù daMa'rib determinando la prima arabizzazione del Paese[35]. In epoca abbaside visseIbn Durayd (838-933), poeta oltre che grammatico e storico che trascorse però gran parte della sua vita fraBaghdad e laPersia[36]. Numerosi sono gliImam prima e isultani dopo appartenenti alle diverse dinastie succedutesi fra il secolo XI e il XVIII che hanno composto versi in cui cantano le conquiste fatte e le loro gesta. A partire dal XII secolo si è diffusa anche la poesia araba d'amore ed encomiastica secondo i canoni tradizionali arabi. Poesie in gran parte pubblicate in numerose raccolte, idiwan[37].
Per quanto riguarda la prosa bisogna premettere che molti studiosi omaniti dei primi secoli dell'egira operarono in realtà inIraq, in modo particolare aBasra. In questa città, al tempo sede di una delle principali scuole di pensiero islamico, molti si recavano a studiare e molti vi restavano a svolgere le proprie attività di studiosi scrivendo anche importanti opere. Nel IX secolo si svilupparono anche in Oman alcune scuole di pensiero (in araboمدرسة?) legate alla corrente islamica degliIbaditi. Si tratta di scuole in cui si studiava la giurisprudenza e la teologia, (in araboﻓﻗﻪ?,fiqh), iltafsīr (تفسير), cioè l'esegesi coranica, lasharīʿa (شريعة), gliaḥādīth (حديث) e lalingua araba letteraria. In particolare le prime scuole videro la luce aSohar e aIzki e, nel secolo seguente, aBahla. A partire dal secolo XI si imposero le scuole diNizwa e diRustaq mentre altre sono state fondate in seguito in diverse città dell'Oman come quella diMascate fondata nel XIX secolo.Connesse a queste scuole si costituirono biblioteche a cui se ne affiancavano altre di studiosi i cuimanoscritti sono in parte andate perduti mentre altri sono stati recentemente pubblicati e altri ancora sono in attesa di essere stampati[38].Nel IX secolo iniziarono a essere redatte alcune opere appartenenti a qual genere letterario arabo peculiari dei primi secoli dell'Islam, isiyar (pl. disïrah), cioè biografie di personaggi illustri. Si tratta quindi di opere dedicate a singoli personaggi e, al massimo, alla loro epoca con le sue problematiche politiche e dottrinali. La prima visione di insieme della storia omanita, dalperiodo preislamico fino a quelloomayyade, a noi giunta è ilKitāb al-ansāb dial-ʿAwtabī scritto nel secolo XI. Dopo alcuni secoli di cui non abbiamo alcun testo storico, nella prima metà del secolo diciottesimo al-Izkawī (1650-1737) potrebbe aver scritto ilKašf al-ġumma ripreso da Ibn Razīq intorno al 1860, opera questa che tratta della storia dell'Oman dalle origini fino al 1728[39]. Questo testo scritto in maniera discorsiva è stato ripreso dagli storici omaniti seguenti fra cui ricordiamoal-Sālimī (1869-1914) e la suaTuḥfat al-aʿyān[40] divenuta la principale opera di riferimento per gli storici moderni.
9 gennaio 2023: viene lanciato il primosatellite dell'Oman,Aman[42][43], (Volo spaziale suborbitale).
11 novembre 2023: viene lanciato il satelliteAMAN-1: ilvettore spaziale statunitense raggiunge l'orbita terrestre, ma un guasto impedisce la messa in orbita del satellite.
11 novembre 2024: viene lanciato con pieno successo il satelliteIRSS-1/OL-1.
^al-SālimīTuḥfat al-aʿyān bi-sīra ahl ʿUmān, MNHC, Masqat 1997; Oman in History, London, Immel Publishing, 1995, pp. 262-263
^Oman in History, London, Immel Publishing, 1995, pp. 249-261.
^al-Izkawi,Kashf al-ghummah, MNHC, Masqat 1980;Annals of ʿOmàn, from the early times to the year 1728 A.D. From an Arabic MS by Sheikh Sirha'n bin Saʿid bin Sirh'an bin Muhammad of the Benù,ʿAli tribe of ʿOmàn, trans. and annotate by E.C. Ross, inJASB, vol 43,1 p. 111-196
J. G. Lorimer,Gazetteer of the Persian Gulf, ʿOmān and Central Arabia, v.1,1, Superintendent Government Printing, Calcutta, 1915.
J. D. Anthony,Historical and Cultural Dictionary of the Sultanate of Oman and the Emirates of Eastern Arabia The Scarecrow Press, Metuchen N. J.,1976.
J.C. Wilkinson,Water and tribal settlement in South-East Arabia, a study of Aflaj of Oman, Oxford, 1977, rist. 2013.
Oman in History, Immel Publishing, London, 1995.
F. Owtram,A Modern History of Oman: Formation of the State Since 1920, I.B. Tauris, London, 2001
Daniela Amaldi,The Origins of the History of Oman - TheKitāb al-ansāb by al-Awtabī, Roma, «L'Erma» di Bretschneider, 2017, 266 pp.ISBN 978-88-913-1531-1