

Elea è il nome di una serie dielaboratori elettronicicentrali sviluppati daOlivetti nella seconda metà deglianni cinquanta la cui terza generazione, denominataElea 9003, fu il primo della storia interamente realizzato con componenti a stato solido.Fu concepito, progettato e sviluppato da un piccolo gruppo di giovani ricercatori guidati daMario Tchou.
Fu commercializzato alcuni mesi dopo l'uscita del concorrente2002 dellaSiemens, che, però, ancora utilizzava alcune valvole, e vari mesi prima del lancio del7090, il primo computer interamente a transistor realizzato dallaIBM.
L'acronimoELEA stava perELaboratoreElettronicoAritmetico (quest'ultimo aggettivo poi modificato in "Automatico" per ragioni dimarketing) e fu scelto con riferimento allapolis diElea,colonia dellaMagna Grecia, sede dellascuola eleatica difilosofia[1].
L'Elea 9000 fu il calcolatore Olivetti di maggiori proporzioni e potenza. Conobbe quattro generazioni:9001,9002,9003 e9004, delle quali solo la terza venne effettivamente messa in commercio.

Identificata anche come "Macchina Zero", fu unprototipo avalvole termoioniche con montaggio a fili liberi, con una parte a transistor algermanio, dedicata alla gestione dei nastri. Il sistema fu completato nella primavera 1957 e fu utilizzato aIvrea, dove per 6 anni controllò i magazzini di produzioneOlivetti. La macchina era un prototipo, il cui affinamento avvenne durante un anno e mezzo di effettivo esercizio.
La "Macchina 1V", fu anch'essa un prototipo a valvole con montaggio sucircuiti stampati e progetto ottimizzato. Molto più veloce del precedente, utilizzava transistor alsilicio per la gestione delle unità a nastro. La macchina non fu commercializzata, ma fu utilizzata come test per i transistor, che si dimostrarono più affidabili e economici delle valvole.


Nell'ottobre 1957, venne progettato il modello9003 ("Macchina 1T", cioè la prima a transistor) con la caratteristica di essere interamente a transistor, con tecnologiaDiode-transistor logic. Presentato allaFiera di Milano del 1959, fu tra i primi computer commerciali totalmente a transistor del mondo (Philco TRANSAC S-2000, RCARCA 501,NCR 304 eIBM 7070, tutti presentati nel 1958). Dal punto di vista logico, la macchina era dotata di capacità dimultitasking, potendo gestire tre programmi contemporaneamente[2]. Nell'Elea 9003, l'informazione minima, cioè ilcarattere, era contenuta in 7 bit, di cui 6 bit contenevano il dato e un bit serviva per ilcontrollo di parità. Ilset grafico era pertanto di 64 configurazioni (26), che comprendevano segni, numeri e lettere maiuscole (si usanocaratteri di 8 bit, chiamatibyte).
Nel giugno 1961, in un incontro traMario Tchou e il matematicoMauro Picone si stabilì di realizzare in collaborazione un nuovo calcolatore scientifico per l'Istituto per le Applicazioni del Calcolo (INAC) su cui si sarebbe basata la nuova serie Elea-9004. Le caratteristiche più innovative erano la memoria astack (simile a quanto implementato nel Burroughs 5000), che la rendeva particolarmente adatta a una programmazione in linguaggioALGOL, e lamicroprogrammazione. Come linguaggi di programmazione preferenziali erano previsti ilPalgo, un dialetto dell'ALGOL, e unassembler di nome PSICO. Il progetto viene subito avviato ma, pochi mesi dopo, Tchou morì in un incidente d'auto mentre si recava da Borgolombardo a Ivrea per discuterne con la direzione aziendale[3]. A questo punto il progetto si arenò, per concludersi definitivamente nel 1964, dopo la cessione allaGeneral Electric della divisione elettronica dell'Olivetti. Della macchina verrà realizzato un solo esemplare semi-prototipale, l'Elea 9104, dettoCINAC (Calcolatrice dell'INAC - nome usato fin dal 1961 in alternativa a Elea-9004) che nel 1965 entrò in funzione presso l'INAC. La maggiore carenza della macchina, peraltro molto valida, era dovuta alla mancanza di propri compilatori in quanto lo sviluppo diPalgo ePsico non fu mai completato. Questo costrinse a dotare il CINAC di una console di simulazione che permetteva di utilizzare le librerie software dellaFINAC

Con versioni ridotte per potenza, dimensioni e prezzo fu realizzata la famiglia degliElea 6000, inizialmente progettati come computer scientifici (4 bit), che implementavano la tecnica dellamicroprogrammazione, particolarmente utile nell'uso scientifico e tecnico, e che conobbero una notevole diffusione inuniversità e centri di ricerca[4]. Successivamente, ne fu derivata anche una versione per applicazioni aziendali e commerciali (4+4 bit), con controllo amicroprogramma, di cui furono prodotti circa 170 esemplari. Nel 1964-1965 fu prodotta la serieElea 4000 con controllo amicroprogramma di grande successo mondiale, con oltre 40.000 esemplari prodotti. Nel 1965-1966 fu realizzata la serie GE 100 (nome iniziale Elea 4-115) a nome OGE (Olivetti-General Electric, poi General Electric, a controllo a stati (state machine) e successivamente a nome Honeywell[5] molto performanti (GE 105, GE 115-1, GE 115-2 (8 bit - 16 KB), GE 120, GE 125, GE 130 a circuiti integrati), di grande successo e popolarità negli Stati Uniti (a quell'epoca il GE 115-2 - evoluzione del 115-1 per compatibilità con i sistemi della General Electric - denominato anche 115 New Common Line, progettato da Ferruccio Zulian) fu il secondo più venduto al mondo dopo l'IBM[6] chiamato confidenzialmentethe dolly" (la bambola) usato anche in alcunifilm di fantascienza prodotti aHollywood.[7][8][9][10][11][12]

Le morti ravvicinate dell'ingegnerAdriano Olivetti (1960) e diMario Tchou (1961) posero un freno al lavoro del laboratorio, che in seguito fu venduto allaGeneral Electric. Questo segnò la fine dei calcolatori Elea.
Nel 1979 il Gruppo Olivetti creò Elea Spa, ente dedicato alla formazione e consulenza in ambito tecnologico e organizzativo.
L'esemplare di Elea 9003 appartenuto alMonte dei Paschi di Siena è stato preservato dall'Istituto Tecnico "Enrico Fermi" diBibbiena (AR), in collaborazione col Museo Informatico Bibbienese; il calcolatore fu donato alla scuola dalla banca neglianni 1970 e, in poco tempo, fu smontato e rimontato nella nuova sede dal tecnico Mario Babbini, che ne ha poi curato la manutenzione e l'impiego a scopo didattico-espositivo.
L'unico esemplare prodotto del CINAC/ELEA-9104 è custodito presso ilmuseo degli strumenti per il calcolo diPisa[13].
Un esemplare di GE-120, originariamente installato presso l'Aeroporto di Zurigo, si trova custodito presso il Museo Interattivo di Archeologia Informatica (MIAI) di Cosenza.[14][15][16]
Un esemplare dei buffer di memoria di un ELEA 6001 è esposto in un'aula antistante il Centro di Calcolo INFN Catania.
Due Consolle, due Rack completi, alcuni buffer di memorie a nuclei e molta documentazione dell'ELEA 9003 sono esposte al Museo l'innovazione OLIVETTI - Laboratorio Tecnologic@mente di Ivrea (TO).
Altri progetti
| ComputerOlivetti | ||
|---|---|---|
| Mainframe | Olivetti Elea (1957-64): 9000 · 9001 · 9002 ·9003 · 9004 · 6000 · 4000 | |
| Calcolatori programmabili | Programma 101 (1965) ·Programma 102 (1965) ·P203 (1967) ·P602 (1971) ·P603 (1972) ·P652 (1973) | |
| Calcolatori contabili | Auditronic 770 (1969) ·Auditronic 730 (1971) ·Audit A4 ·Audit A5 (1974) ·Audit A6 ·Audit A7 (1974) ·BCS 3030 (1978) ·BCS 2020 (1979) ·BCS 2025 (1980) | |
| Teminali | TC 800 (1974) ·TC 1800 (1977) | |
| Personal computer | P6040 (1975) ·P6060 (1975) ·P6066 (1975) ·M20 (1982) ·M24 (1984) ·Prodest PC 128 (1986) ·Prodest PC 128 S (1987) ·Prodest PC 1 (1987) ·M28 (1986) ·M19 (1986) ·LSX (1987) ·LSX 520 (1989) ·M300-100 (1990) ·M4 (1994) ·Envision (1995) | |
| Minicomputer | M30 (1983) ·M40 (1983) ·M44 (1983) ·M60 (1983) ·M70 (1986) | |
| Portatili | M10 (1983) ·M21 (1984) ·M15 (1991) ·M111 (1991) ·M211 (1991) ·20 (1991) ·D33 (1991) ·Quaderno (1992) ·Philos (1993) ·Echos (P75 ·P100d) (1995) | |
| Altri prodotti | daVinci (2000) ·Olipad (2011) | |
| Linguaggi esistemi operativi | BAL ·Cosmos ·CP/M-8000 ·X/OS | |
| Controllo di autorità | LCCN(EN) sh2015000701 ·J9U(EN, HE) 987007410802605171 |
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