Olimpia (AFI:/oˈlimpja/[1]; in grecoΟλυμπία?,Olympía) è l'anticacittà della Grecia che ricade all'interno del comune diArchea Olympia, sede dell'amministrazione e dello svolgimento deigiochi "olimpici" ma anche luogo di culto di grande importanza, come testimoniano i resti di antichi templi, teatri, monumenti e statue, venuti alla luce dopo gli scavi effettuati nella zona dove la città originariamente sorgeva.
Questo luogo è legato a diversi miti, come ad esempio quello relativo ai due fiumi che la attraversano ilCladeo e l'Alfeo. Questo fiume in particolare è legato al mito diAretusa e forse per questa ragione Strabone afferma:
«Ogni volta che a Olimpia si celebrava un sacrificio – si diceva –, le acque della fonte Aretusa si macchiavano di rosso; e se a Olimpia si gettava una coppa nel fiume Alfeo, questa riemergeva nelle acque del mare di Siracusa.»
Olimpia era incastonata in una valle situata lungo il corso del fiumeAlfeo, nell'Elide (Peloponneso nord-occidentale), presso la località diPisa.
Le frequentazioni del sito di Olimpia risalgono alla parte finale delneolitico ossia tra il 4300 e il 3100 a.C. nella zona nord dello stadio. Sono stati inoltre scoperti insediamenti di epoche successive in altre parti del sito di Olimpia come ad esempio sotto l'edificio del nuovo museo. Destano poi interesse i legami con lacultura di Cetina grazie a dei reperti che la ricollegano alle zone dellaDalmazia, ma non sono esclusi legami con le altre località della medesima cultura (sud Italia,Sicilia eMalta).
La città possedeva molti edifici, alcuni dei quali venivano usati come dimora dagli atleti che partecipavano ai giochi, detti appuntoolimpici, che si svolgevano ogni quattro anni in onore diZeus.
In questo luogo venne compilato per la prima volta nel776 a.C. un elenco di vincitori: è possibile da ciò desumere che si trattasse dell'esito delle prime Olimpiadi storicamente accertate.
La città fu oggetto di contesa tra le potenze vicine, infatti chiunque la controllava aveva la possibilità di dirigere i giochi olimpici, i più importanti della storia greca, che avrebbero accresciuto la potenza e l'influenza della città egemone. Inizialmente controllata daElea, fu poi conquistata daPisa grazie all'aiuto del re diArgoFidone.[2]
Inoltre, a differenza delle altre città sedi disantuari panellenici, che quindi tecnicamente erano neutrali e condivise dal mondo greco, non disponeva di un'anfizionia forte come quella diDelfi per cui le lotte per il controllo non erano mantenute da alcuna confederazione come nelleguerre sacre.[3]
Sotto iromani, Olimpia fu tra le città greche che continuarono a prosperare, i giochi olimpici vennero aperti anche ai cittadini romani e le autorità di Roma si impegnarono a ricostruire gli imponenti edifici della città.
Fu nel1776 quando l'archeologo ingleseRichard Chandler, con la sua spedizioneSociety of dilettanti, per primo portò alla luce le rovine dell'antica Olimpia.[4]
Ricostruzione dell'Altis (Heinrich Gärtner, XIX secolo)
I primi scavi effettuati nella città di Olimpia vennero eseguiti da un gruppo di archeologi francesi in occasione dellaExpédition scientifique de Morée nel1829, seguiti poi da un gruppo di tedeschi tra il1875 ed il1881, i quali evidenziarono l'esistenza delle piante di molti edifici. Durante gli scavi successivi vennero poi riportate alla luce – oltre alla famosastatua di Ermes col piccolo Dioniso, opera dello scultorePrassitele – diverse altrestatue,altari, oggetti votivi inbronzo e inmarmo.
Le origini dei giochi si perdono nella notte dei tempi, ed esistono più tradizioni sulla loro istituzione:Pausania narra la storia deiDattili, i quali si sarebbero affrontati in competizioni sportive per intrattenere il neonato Zeus[5];Pindaro attribuisce la fondazione ad Eracle, che voleva onorare il padre dopo aver completato le12 fatiche, mentre la tradizione più diffusa è quella della gara di corsa traPelope edEnomao, quest'ultimo infatti traeva in trappola chiunque cercava di prendere come sposa sua figliaIppodamia uccidendoli in una corsa coi carri. Enomao venne però ingannato da Pelope e cadde dal suo carro morendo. I giochi olimpici sarebbero quindi una forma digiochi funebri.[6]
IlgeografoellenisticoEratostene, che fu in grado di calcolare la circonferenza del nostro pianeta, creò il "sistema delle Olimpiadi" come sistema di cronologia fissa per i greci. Le Olimpiadi erano una festa sportivo-religiosa dove vedeva uniti tutti i greci e faceva cessare tutte le guerre in Grecia durante il suo svolgimento. Eratostene fissa la prima data delle Olimpiadi nel776 a.C.
Le olimpiadi continuarono ad essere organizzate ogni 4 anni ininterrottamente dall'VIII secolo a.C. fino alIII secolo d.C. quando le informazioni sulle competizioni iniziano ad essere più scarse, il sito di Olimpia infatti divenne non più agibile a causa di calamità naturali come terremoti e maremoti, oltre che incursioni barbariche, alla fine i giochi vennero messi al bando dall'imperatoreTeodosio, che infatti sostituì le tradizioni pagane con quelle cristiane.[7]
Le olimpiadi vennero riportate nel 1896 dal baronePierre de Coubertin, anche se in forma notevolmente differente, e sono ancora oggi organizzate, segnando la loro importanza.
Olimpia è anche il luogo in cui, prima di ogni edizione delle Olimpiadi estive e invernali, avviene la cerimonia di accensione dellafiamma olimpica, effettuata da un'attrice che interpreta la parte della sacerdotessa, la quale utilizza una parabola (nota agli antichi greci comeSkaphia) per concentrare i raggi del sole e accendere la torcia. Il fuoco, che viene acceso davanti all’Heraion, viene trasmesso con fiaccole, che saranno portate da atleti in staffetta fino alla sede scelta per lo svolgimento dei giochi.
Olimpia comprendeva un recinto sacro, l'Altis, della lunghezza di200 m e della larghezza di177 m, situato in posizione sopraelevata rispetto alle altre costruzioni e al cui interno sorgevano i più importanti monumenti di culto e gli edifici adibiti all'amministrazione dei giochi.
Sul lato sinistro dell'Altis, ovvero verso la parte orientale, erano situati lostadio e l'ippodromo, mentre sul lato destro, cioè verso occidente, vi erano la palestra e ilginnasio al cui interno gli atleti che volevano partecipare ai giochi dovevano allenarsi almeno un mese prima dell'inizio delle gare.
L'Heraion era invece il tempio dedicato alladea grecaEra (Giunone per lamitologia romana, la regina degli dei), uno dei più antichi edificidorici di cui oggi si possono ancora ammirare i resti e al cui interno venivano custodite lecorone di alloro riservate ai vincitori dei giochi.
Una delle vie principali di Olimpia era fiancheggiata da dodicithesauroi, i templi votivi al cui interno venivano custoditi i tesori delle città che partecipavano ai giochi; vi era inoltre un edificio circolare, ilPhilippeion, fatto erigere dopo il338 a.C. daFilippo II re di Macedonia.