GliOlcadi (dallatinoOlcadi) erano una popolazione dell'anticaIberia, che viveva nel territorio attorno alla città diCartala[1] (l'odiernaOrgaz; chiamata daPolibio,Altea[2]), che era la loro capitale. La tribù degliOlcadi popolava l'alto corso dell'attuale fiume spagnoloGuadiana.
Sono menzionati per la prima volta daTito Livio, quando ci racconta cheAnnibale decise di sottometterli nel221 a.C., poiché si trovavano a sud dell'Ebro, e quindi secondo ilrecente trattato sottoscritto daRomani eCartaginesi (nel226 a.C.), "di competenza" di questi ultimi. Annibale riuscì al termine di una difficile campagna militare a sottometterli, dopo averne conquistato la loro capitaleCartala[1] oAltea[2] (l'odiernaOrgaz). Fece presso di loro un importante bottino e li costrinse a pagare un tributo.[3][4] L'anno successivo (220 a.C.), dopo aver trascorso l'inverno aNova Carthago carico di bottino, fu la volta deiVaccei.[5] Una volta conquistate le città diHermantica (oElmantica inPolibio[5]) e poiArbocala (oArbucala secondo Polibio,[5] identificabile forse con la modernaZamora), quest'ultima dopo un lungo assedio,[5][6] gli abitanti diHermantica, riuscirono a siglare un'alleanza con gli stessi Olcadi, ed i viciniCarpetani (oCarpesi[7]), e si prepararono a tendere al generalecartaginese una trappola sulla via del ritorno, nei pressi del fiumeTago.[8] Annibale riuscì, però, a battere i loro eserciti congiunti, composti da ben 100.000 armati (principalmente Carpetani), dopo essere riuscito ad evitare l'imboscata tesagli presso il fiume Tago. In un secondo momento, l'abilità d'Annibale prevalse su questi tre popoli, quando le forze nemiche che lo stavano attraversando per schierarsi in vista dell'imminente battaglia sulla riva opposta, carichi di armi e bagagli, furono pesantemente battuti e sottomessi al dominio cartaginese.[9][10]
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