Nel 2022 aveva una popolazione di 1 010 537 abitanti.[5] Per popolazione è la terza città del paese dopo la capitaleKiev eCharkiv.
Fino al 18 luglio 2020, Odessa era classificata comecittà di rilevanza regionale e costituiva un comune autonomo. Nell'ambito della riforma amministrativa dell'Ucraina, che ha ridotto a sette il numero dei distretti dell'oblast di Odessa, è entrata a far parte del distretto di Odessa di nuova costituzione.[6][7] Odessa è il principale porto del paese oltre che meta turistica; include, tra l'altro, uncentro termale.
Odessa è situata su un gruppo dirilievi collinari che si affacciano sulmar Nero, a 31 chilometri a nord dall'estuario del fiumeDnestr e a 445 chilometri a sud diKiev. Il clima della città è di tipo temperato secco. Latemperatura media varia tra i -2 °C del mese di gennaio e i +22 °C che si registrano a luglio. Le precipitazioni medie annue sono di soli 350 millimetri.
La regione di Odessa, già abitata in antichità dagliSciti, divenne luogo di fondazione di duecolonie greche,Tyras eOlbia Pontica. Il nome della città deriva daOdessos, un'altra colonia greca che, in passato, si riteneva fiorita sullo stesso territorio, ma la cui ubicazione, invece, era nell'attualeBulgaria, presso l'odierna città diVarna.
Terra attraversata dai popoli migratori a partire dalIII secolo d.C., temporaneamente sotto l'influenzapolacca elituana, dopo la grande invasione del1241 divenne possesso deitatari, che vi eressero l'insediamento diHacıbey. Nel1529 la zona venne invasa dagliottomani, sotto cui rimase fino allaguerra russo-turca degli anni1787-1791.
La città di Odessa venne fondata ufficialmente nel1794 dall'Impero russo nel territorio perso dall'Impero ottomano nel1792. Lafortezza turca diYeni Dünya divenne il principale porto russo sulMar Nero con il nome di Odessa (Одесса). La città crebbe velocemente sotto il governatorato delDuca di Richelieu negli anni1803-1814. Nel1819 Odessa divenne unporto franco e tale rimase fino al 1879. In questo lungo arco di tempo la città si affermò come importante centro di scambi commerciali e zona di transito tra Europa e Asia, di carattere squisitamente cosmopolita. Durante laguerra di Crimea (1853-1856), la città venne pesantemente bombardata dallamarina inglese efrancese. In seguito, riprese nuovamente a crescere e svilupparsi, in quanto principale porto russo per l'esportazione deicereali. Nel1866 venne collegata da una linea ferroviaria aKiev eCharkiv inUcraina ed aIași inRomania; nel1880 venne inaugurata lastazione di Odessa centrale.
Monumento a Puškin, Odessa,Department of Image Collections, National Gallery of Art Library, Washington, DCCentro storico - Cartolina delXIX secoloLa biblioteca tra il 1890 e il 1900
Nel1905 la città fu teatro dellarivolta operaia sostenuta dall'equipaggio dellacorazzataPotëmkin e dalla rivista leninistaIskra. La repressione, operata dall'esercito e dalla cavalleria cosacca ed immortalata dal celebre filmLa corazzata Potëmkin causò centinaia di morti. Nell'ottobre dello stesso anno la città fu sconvolta da un violentissimopogrom contro la locale comunità ebraica. Le vittime stimate andarono da un minimo di 300 ad un massimo di 1 000, mentre i feriti furono oltre 5 000. Impressionanti furono poi i danni frutto delle distruzioni e dei saccheggi, che ammontarono complessivamente a 3,75 milioni di rubli dell'epoca. Complessivamente 1 400 attività commerciali furono distrutte, mentre 3 000 famiglie persero tutto. Questo fatto spinse parte degli ebrei odessiti a lasciare la città negli anni successivi e ad emigrare alla volta degliStati Uniti d'America e dell'Europa occidentale.
Nell'ottobre1917, in seguito allaRivoluzione russa, Odessa venne occupata dalle milizie fedeli allaRepubblica Popolare Ucraina diSymon Petljura. Tre mesi più tardi un'insurrezione bolscevica rovesciò il comitato ucraino e proclamò il soviet; tuttavia, nel marzo successivo la città venne occupata dall'esercito austroungarico. Al termine dellaprima guerra mondiale, con la smobilitazione delle truppe austriache, il governo cittadino invocò l'intervento dellepotenze alleate per contrastare gli operai bolscevichi. Così, dopo un bombardamento navale ad opera di una squadra francese, Odessa fu occupata da un contingente di truppe francesi, serbe, polacche e greche. Nel luglio1919 le truppe alleate evacuarono la città, che cadde così nelle mani dei bolscevichi. Questi ultimi vennero a loro volta sconfitti dall'Armata Bianca del generaleAnton Denikin, che fece di Odessa una delle sue piazzeforti. Nel maggio1920 la città fu definitivamente conquistata dall'Armata Rossa.
Durante laseconda guerra mondiale, nell'agosto1941, Odessa fu occupata dall'esercito romeno, affiancato datruppe tedesche. Il generaleNicolae Macici, comandante del Secondo Corpo d'Armata romeno, in complicità conGheorghe Alexianu, governatore romeno diTransnistria e della città di Odessa (nominato dal generaleIon Antonescu, dittatore dellaRomania negli anni1940-1944) ordinò, come rappresaglia a seguito di unattentato terroristico, il massacro di 5 000 civili (la maggior parte dei qualiebrei), tutti trucidati nella notte del 22 ottobre 1941.[9][10]. Nei due giorni successivi altri 20 000-30 000 uomini, donne, vecchi e bambini furono massacrati. Ai circa 35 000 ebrei rimasti a Odessa fu ordinato di trasferirsi all'interno di unghetto situato nel sobborgo di Slobodka, dove furono anch'essi uccisi o deportati.[11]
Al 10 aprile1944, giorno in cui la città fu liberata dall'Armata Rossa, restavano a Odessa solamente 703 ebrei vivi[12]. Complessivamente 115 000 ebrei e 15 000 rom furono massacrati nella regione delle Transnistria, tra di essi la quasi totalità degli 80 000 ebrei presenti a Odessa al momento dell'occupazione nazista.[13]
Nel2014, con lo scoppio delleproteste filorusse in Ucraina, Odessa fu teatro di una serie di sanguinosi scontri tra i sostenitori diEuromaidan e quelli filorussi. La violenza raggiunse il suo apice il 2 maggio, quando quarantadue manifestanti filorussi furono arsi vivi nell'incendio della Casa dei sindacati di Odessa[21] dopo uno scambio di bottiglie incendiarie con i loro avversari.
Il ghetto
Lo scrittoreIsaak Ėmmanuilovič Babel', nato a Odessa nel1894, da una famiglia di piccoli commercianti ebrei, in un famoso ciclo di sei racconti, dal titoloRacconti di Odessa, ha descritto le vicende delquartiere ebraico dellaMoldavjanka.Si tratta di storie di vita, o meglio, dimala vita, in cui campeggia la figura del capobandaBenja Krik, dettoil Re, figlio di Mendel Krik, il carrettiere. Attorno a lui prende forma una galleria di personaggi dei più vari mestieri, uomini dediti ai traffici del porto, occupati negli affari più loschi, ciniche locandiere, prostitute voluttuose, allevatori e coltivatori vittime delle estorsioni dei banditi o convertiti a capiclan.Una vita violenta, segnata dalla dura regola delghetto e, al di sopra di questa, sorvegliata dallalegge del più forte o del più risoluto. È questa laGente di Odessa, come recita il titolo di uno dei racconti, la varia umanità immortalata da uno dei suoi cittadini più illustri.[22]
Uno studio dell'International Republican Institute del2015 ha rilevato che il 68% della popolazione di Odessa eraucraina ed il 23%russa[26]. Nonostante queste cifre, sempre nel 2015 è stata condotta un'indagine che ha appurato che il 78% degli abitanti della città tra le mura domestiche parlasserorusso mentre solo il 6% parlavaucraino.[26] Tuttavia, negli ultimi anni la lingua ucraina ha acquisito maggiore importanza come prima lingua parlata a casa ed è cresciuta di almeno 5 volte passando dal 6% del 2015 al 29% del 2021.[27][28]
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La città di Odessa ha una storiastrettamente legata all'Italia. Infatti, gli italiani sono menzionati nelDuecento per la prima volta, quando sul territorio della città odierna fu ubicato l'ancoraggio delle navi dellaRepubblica di Genova. La nuova affluenza degli italiani nel Sud dell'Ucraina crebbe particolarmente con la fondazione di Odessa.
All'inizio delXIX secolo la colonia italiana era composta in primo luogo da commercianti, marinai e militari in servizio nell'Armata russa.
L'architetto italianoFrancesco Boffo (1790-1867) fu capo architetto del comune di Odessa per oltre 40 anni, contribuendo alla trasformazione di Odessa in un vero museo a cielo aperto dell'architettura neoclassica e neorinascimentale italiana, rivaleggiando con San Pietroburgo nel nord dell'Impero russo. La sua opera più famosa è lascalinata Potëmkin, oltre a circa 30 palazzi ed edifici pubblici.
Il passato multietnico di Odessa ha contribuito a creare un panorama confessionale particolarmente frammentato. Ciascuna comunità ha poi costruito un proprio luogo di culto (a volte anche più di uno) conferendo così al paesaggio urbano odessita delle caratteristiche uniche. Nel centro della città sorgono lacattedrale ortodossa della Trasfigurazione, lacattedrale cattolica dell'Assunzione, la cattedrale greco-ortodossa della Trinità, la cattedrale luterana di San Paolo, il monastero di Sant'Elia, la chiesa evangelica presbiteriana, la chiesa cattolica di San Pietro, la sinagoga centrale, lasinagoga Brodskij e la moschea Al Salam.
La città possiede numeroseindustrie concentrate principalmente nei settori navale, chimico, metallurgico, agroalimentare e del raffinamento del petrolio. Odessa è anche una base navale e un importante porto di attracco.
La città è il principale terminal ferroviario della regione e dispone di numerose stazioni ferroviarie, la principale delle quali è quella diOdessa centrale. Dai suoi binari partono treni per le principali città dell'Ucraina e dell'Europa centro-orientale.
Ilporto di Odessa è il più grande porto marittimo dell'Ucraina e uno dei più importanti del bacino del mar Nero. Lo scalo dispone anche degli hub di Čornomors'k (a sud) eJužne (a nord-est). In seguito all'annessione della Crimea alla Russia del 2014 Odessa ospita il quartier generale dellamarina militare ucraina.
La squadra principale della città è ilČornomorec', squadra che disputa laPrem"jer-liha, il massimo campionato di calcio ucraino. Gioca le sue partite interne nellostadio Čornomorec', un moderno impianto costruito nel1935 ed interamente rifatto nel2008 che vanta una capienza di oltre 34 000 spettatori.
A Odessa è nata la più forte tennista ucraina della storia,Elina Svitolina:l'11 settembre 2017 ha raggiunto la terza posizione del mondo, la sua migliore posizione nellaclassifica WTA[senza fonte].
Esso viene colpito dal frammento di un missile russo nella serata del 29 aprile 2024, causando un incendio e provocando la morte del proprietario Kivalov.[40]
^(FR) Raul Hilberg, la destruction des Juifs d'Europe, Tome 1, Foliohistoire, 2006, p. 678
^(DE) Mariana Hausleitner (a cura di),Rumänien und der Holocaust. Zu den Massenverbrechen in Transnistrien 1941–1944, Berlin, Metropol, 2001.
^Черкасов, А. А.:Оккупация Одессы. Год 1941, Очерки — 1-е. — Одесса: — 270 с ил. с. — (Большая литературно-художественная серия «Вся Одесса» Выпуск 18), 2007,ISBN 966-344-144-5.
^***:Bogdanovka publ.: Yad Vashem,[1] consultato in data: 12-08-2012
^United States Holocaust Memorial Museum:Holocaust History - Odesa, Op. cit.
^Kellerhoff, Sven F.:Der vergessene Holocaust, Die Welt, 30.08.2006,[2], consultato in data=21-02-2012
^Deletant, Dennis,:Hitler's Forgotten Ally: Ion Antonescu and His Regime, Romania 1940–1944, pp. 171-3, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2006,ISBN 9781403993410.
^Gilbert, Martin:The Holocaust, pp. 217-218, ed. Holt, Rinehart and Winston, N.-Y., 1986,ISBN 0-8050-0348-7 "On January 12 the deportations from the Slobodka ‘ghetto’ began. Within six weeks, a total of 19,582 Odesa Jews, the majority women, children and old people, had been taken by rail in sealed trucks to Berezovka (...) Within a year and a half, almost none of these 19,582 deportees were alive". Gilbert, op. cit. p. 289
^Si veda il volumeL'armata a cavallo e altri racconti, di Isaak Babel', traduzioni di Franco Lucentini, Gianlorenzo Pacini e Renato Poggioli, Einaudi, 1969 [1958]
^(UK) Olena Anamovilijivna Bačinska,Одеські катакомби, suЕнциклопедія історії України:.URL consultato il 27 marzo 2022.
Marija Michailova,Architetti italiani eticinesi a Odessa nella prima metà dell’Ottocento // La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, a cura di Piervaleriano Angelini, Nicola Navone, Letizia Tedeschi, Mendrisio, Academy Press, 2008,ISBN 8887624399, 9788887624397 - pp. 207–218.
Charles King,Odessa: splendore e tragedia di una città di sogno, Torino, Einaudi, 2013.