L'Oceano Indiano è unoceano dellaTerra, il meno esteso sia per superficie che per volume tra i tre oceani del pianeta. La sua importanza come rotta di transito traAsia,Africa eEuropa l'ha reso sede di numerosi conflitti e, a causa della sua grandezza, nessuna singolanazione l'ha dominato fino all'inizio delXVIII secolo, quando laGran Bretagna riuscì a controllare per diverso tempo gran parte delle terre che lo circondano.
Le placche crostali africana, indiana e antartica convergono nell'Oceano Indiano. Le loro linee di giuntura sono marcate dalle tredorsali oceaniche chiamatedorsale indiana sudoccidentale,dorsale indiana sudorientale edorsale medio-indiana che formano una Y invertita, con il gambo che si origina dallapiattaforma continentale al largo diMumbai,India. I tre bacini orientale, occidentale e meridionale che vengono formati in questo modo sono divisi ulteriormente da dorsali più piccole. Le piattaforme continentali sono strette, con una larghezza media di soli200 km; l'eccezione è la costa ovest dell'Australia, la cui piattaforma si estende per più di 1000 km
La profondità media dell'oceano è di3890m. Il suo punto più basso, laFossa di Giava, raggiunge i7 450 m. A nord della latitudine 50° sud, l'86% del bacino principale è coperto da sedimenti pelagici. Il rimanente 14% è coperto da sedimenti terrigeni, costituiti principalmente dalle due enormi conoiditorbiditiche dell'Indo, a ovest, e delGange-Brahmaputra, a est del subcontinente indiano. Le latitudini più a sud sono dominate da sedimenti originati dai ghiacciai dell'Antartide.
Tra i pochi grandi fiumi che sboccano nell'Oceano Indiano ci sono loZambesi, loShatt al-'Arab, l'Indo, ilGange, ilBrahmaputra e l'Irrawaddy. Lecorrenti oceaniche sono controllate principalmente daimonsoni. Due grandi correnti circolari, una nell'emisfero nord circolante in senso orario (laCorrente del Monsone indiano) e una nell'emisfero sud circolante in senso antiorario, dominano il flusso. Durante il monsone d'inverno, però, le correnti del nord sono rovesciate. Le correnti profonde sono controllate principalmente dai flussi in entrata dall'Atlantico, dal Mar Rosso, e dalle correnti antartiche.
A nord dellalatitudine 20° sud latemperatura superficiale minima è di22 °C, che sale fino a28 °C verso est. Sotto i 40° di latitudine sud, le temperature calano rapidamente. Lasalinità dell'acqua superficiale varia da 32 a 37 parti per mille, con i valori più alti che si trovano nelMar Arabico e in una cintura tra l'Africa meridionale e l'Australia. Sotto i 65° di latitudine sud, si possono trovare ghiacci sotto forma dipack eiceberg durante tutto l'anno. Il limite degli iceberg è la latitudine 45° sud.
Il clima a nord dell'equatore è influenzato da un sistema di ventimonsonici. Forti venti da nordest soffiano da ottobre ad aprile. Da maggio ad ottobre prevalgono venti da sudovest. NelMar Arabico, i violenti monsoni portano pioggia al subcontinente indiano. Nell'emisfero sud i venti sono generalmente più calmi, ma le tempeste estive nei dintorni di Mauritius possono essere forti. Quando i venti monsonici cambiano, a volte si formano deicicloni che colpiscono le coste del Mare Arabico e delGolfo del Bengala.
Numerose specie marine in pericolo vivono nell'Oceano Indiano, tra cui idugonghi, letartarughe e lebalene. Il Mare Arabico, ilGolfo Persico e ilMar Rosso soffrono di un inquinamento da residui petroliferi.
Vicino all'Oceano Indiano si sono sviluppate le più antiche civiltà conosciute, nellevalli del Nilo, delTigri e dell'Eufrate, nella valle dell'Indo e nell'Asia sudorientale. Durante la prima dinastia dell'Egitto (circa 3000 a.C.), una spedizione venne mandata aPunt, che si pensa facesse parte dellaSomalia odierna. Le navi portarono indietro oro e schiavi.Greci eFenici frequentarono il Mar Rosso a partire dal VII secolo a.C. al soldo degli Egiziani, e probabilmente superarono lo stretto diBāb el-Mandeb, raggiungendo l'attualeSomalia. I Greci chiamavano l'Oceano Indianomare Eritreo. IRomani commerciavano con i porti dell'oceano: l'anonimo autore delperiplo del Mare Eritreo descrive porti, merci e rotte lungo le coste dell'Africa e dell'India attorno alla metà del I secolo d.C.
Probabilmente durante il I millennio d.C., gruppi di persone parlantilingue austronesiane, simili almalese, attraversarono l'Oceano Indiano e si insediarono nelMadagascar.Marco Polo (circa1254-1324) fece ritorno dall'Estremo Oriente passando attraverso loStretto di Malacca. Le spedizionicinesi raggiunsero l'Africa nel XV secolo, ma i commerciantiarabi dominavano le rotte dell'Oceano Indiano prima cheVasco da Gama doppiasse ilCapo di Buona Speranza nel1497 e arrivasse all'India, il primo europeo a seguire questa rotta. Dopo questa impresa, ilPortogallo cercò di dominare la regione, ma dovette cedere agliolandesi all'inizio del XVII secolo. Cento anni dopo, sia laFrancia che l'Inghilterra cercarono di assicurarsi il controllo dell'oceano, ma solo gli inglesi ci riuscirono.
L'apertura delCanale di Suez nel1869 ravvivò l'interesse europeo per l'Oriente, ma nessuna nazione riuscì a dominare le altre nel commercio. Dopo laseconda guerra mondiale, laGran Bretagna si è ritirata dall'Oceano Indiano, ma è stata solo parzialmente rimpiazzata dall'India, dall'Unione Sovietica e dagliStati Uniti. A definizione dell'importanza dell'oceano alcune nazioni vi hanno stabilito basi navali.
Il 26 dicembre2004 l'Oceano Indiano è stato teatro di uno dei disastri naturali più catastrofici della storia mondiale: unterremoto di magnitudo 9.1 produsse un tremendo tsunami che devastò le coste di molti stati indo-asiatici, di cui i più colpiti furono:Indonesia,Thailandia,Sri Lanka,India eSomalia. Si stimarono almeno 230.000 morti, almeno 500.000 feriti, 22.000 dispersi e circa 3 milioni di sfollati.
L'alta temperatura dell'Oceano Indiano tiene bassa la produzione difitoplancton, eccetto che nelle zone più a nord o molto a Sud.Essendo il plancton la base dellacatena alimentare marina, la sua scarsità in zone equatoriali impedisce alla vita oceanica di prosperare come avviene in altri distretti. Lapesca è limitata a livelli di sussistenza nei paesi a limitato sviluppo, ma flotte dell'India,Indonesia,Russia, delGiappone, dellaCorea del Sud e diTaiwan battono comunque l'oceano. La funzione principale dell'Oceano è stata quella di ospitare rotte commerciali. Gli europei, seguendo le rotte di antichi esploratori, attraversavano le sue acque per raggiungere l'Oriente, e riportavanoseta,tè espezie.
Grosse riserve di idrocarburi sono state individuate ed estratte al largo dell'Arabia Saudita,Iran,India, edAustralia occidentale. Circa il 40% della produzione mondiale di petroliooffshore proviene dall'Oceano Indiano. Spiagge sabbiose ricche diminerali pesanti e giacimentioffshore sono attivamente sfruttate dai paesi costieri, in particolareIndia,Sudafrica,Indonesia,Sri Lanka eThailandia.
L'Oceano Indiano ospita inoltre le maggiori rotte per il trasporto dipetrolio, dall'Asia sudorientale verso le nazioni occidentali. Il petrolio è il minerale più significativo, ed è estratto principalmente al largo dell'Arabia Saudita, dell'Iran, dell'India, e dell'Australia occidentale.