Il centro storico e i ritrovamenti archeologici della zona ne testimoniano le origini antiche: gliEtruschi, nelVII secolo a.C., la fondarono con il nome diHyria e successivamente iSanniti che, dopo averla conquistata e ricostruita, la chiamaronoNuvla ("città nuova"). Lo scrittore latinoSvetonio, nelleVite dei Cesari, riporta che l'imperatore romanoAugusto morìapud Nolam ("presso Nola"). A Nola inoltre, nel1754, ilvescovo esantoAlfonso Maria de' Liguori scrisse il celebre canto natalizioTu scendi dalle stelle.
Data la sua importanza storica, culturale e commerciale, è il centro principale dell'area nolana, cui appunto dà il nome.
Nola è situata nel bacino dell'ex fiume navigabile delClanio, nella terza cintura nord dellacittà metropolitana di Napoli. Si trova inoltre tra iMonti del Partenio a nord, le colline del Cicala ad est e le colline delVesuvio a sud, in posizione pressoché baricentrica, nonché strategica, rispetto a tutti i capoluoghi della regione Campania.
L'altitudine di Nola varia tra un minimo di 24 e un massimo di 400 m sopra il livello del mare.
Sul sito di Nola, si trovava, durante l'età del bronzo, un villaggio. Situato nella località "Croce del Papa", il villaggio venne totalmente distrutto e ricoperto dalle ricadute piroclastiche dell'eruzione di Avellino, un'eruzione pliniana delVesuvio datata a 1700 anni circa prima di Cristo, in una sorta di "Pompei della preistoria"[5][6]. La popolazione fuggì, per tornare qualche decennio più tardi ad abitare la zona.
La fondazione della città, cui fu dato il nome Nuvla (città nuova), risale alVII secolo a.C.. ad opera degliAusoni. Sebbene la presenza dell’uomo sul territorio sia certificata fin dal paleolitico, l’aggettivonuova era probabilmente usato per distinguerla dalla vecchia città, denominataHyria, distrutta da alcune calamità naturali. Prima sotto il dominio degliOsci e poi degliEtruschi, che ne fecero nel400 a.C. uno dei centri più importanti dell'Etruria Campana, raggiunse un elevato livello di ricchezza e lusso, tanto da diventare obiettivo deiSanniti.
Durante la battaglia traRomani e Sanniti per il controllo delle fertili terre della Campania, la storia di Nola s’intreccia fortemente con quella di Roma in un alternarsi di rivalità e amicizia. Durante laseconda guerra sannitica, visto il coraggio del popolo nolano nel difendere il controllo della città, i Romani decisero di elevarla al grado diMunicipium. Durante la guerra ai cartaginesi la città fu fedelissima a Roma finché non vide diminuire la sua autonomia. Fu in quel momento che i nolani, alleati con gli Italici, si rivoltarono contro il potere romano ma, dopo dieci anni di resistenza, capitolarono e, nell’80 a.C., Nola fu conquistata daSilla.
Dopo una rovinosa guerra, Nola riuscì a risollevarsi grazie aOttaviano Augusto, diventando così laNolana Colonia Felix Augusta e ottenendo la dignità senatoriale(S.P.Q.N.). Alla morte del primo imperatore romano, avvenuta proprio a Nola nel14 d.C., per la città iniziò una lenta decadenza, diventando da centro del commercio a cittadina prevalentemente agricola.
Fin dal III secolo fu uno dei centri di maggior importanza religiosa, essendo sede episcopale. Patria disan Felice, vide alla fine del IV secolo, nel 409, l’elezione a vescovo di san Paolino di Bordeaux.
Nel 410 subì il saccheggio deiGoti diAlarico che, tra gli altri, fecero prigioniero il vescovo Paolino, mentre nel 455 fu devastata daiVandali e nel 594 daiLongobardi. Nola visse uno dei suoi periodi peggiori subendo continue invasioni e partecipando a numerose guerre che portarono dolore e sofferenza. La città non fu risparmiata neppure dalVesuvio che la rase quasi al suolo durante diverse eruzioni.
Alla morte del conte, nel 1290, non essendoci eredi, la contea passò al genero di Monfort,Romano Orsini, con il quale ebbe inizio la signoria degliOrsini, che dominò fino al 1528, per ben 238 anni. In questo periodo Nola torna al suo antico splendore vivendo uno dei periodi di maggiore lustro della sua storia.
Dopo la dinastia Orsini, con il trattato di Cateau Cambresis (1559), Nola passò sotto dominio spagnolo, che pur privando della libertà la città, ne favorì la rinascita culturale. È in questo periodo che vissero due delle figure più importanti legate a questa città: lo storiografoAmbrogio Leone e il filosofoGiordano Bruno.
Durante la rivolta diMasaniello rimase fedele agli Spagnoli, ma nel 1700 venne colpita da una grave crisi economica e culturale fino a che, sotto il regno diCarlo di Borbone, l’arrivo in città del vescovo Troiano Caracciolo del Sole diede vita al nuovo Seminario Diocesano, che risollevò nuovamente le sorti della città.
Da Nola, nel 1820, partirono imoti carbonari grazie all’opera dei luogotenentiMichele Morelli eGiuseppe Silvati e del prete nolano Minichini, che guidarono gli insorti per chiedere al re del Regno delle due Sicilie,Ferdinando I, la concessione di una nuova carte costituzionale e l’adozione di un parlamento.
L’11 settembre del 1943 Nola fu colpita da una delle peggiori stragi compiute dai nazisti, nota come “l’eccidio di Nola”. Alla fine del secondo conflitto mondiale, perdute le sue funzioni militari, Nola ha cercato di imporsi come importante centro commerciale ed economico.[7]
«D'oro, all'aquila bicipite di nero, armata del campo e linguata di rosso, sormontata dalla corona pure d'oro e chiusa di rosso; accollato lo scudetto d'azzurro, alla campana accompagnata da cinque cicale volanti, due in capo e tre in punta, il tutto d'oro.»
«di colore azzurro e reca al centro lo stemma […] ed in basso la scritta in oro dittante "S.P.Q.N.". Il gonfalone si completa con il nastro tricolore (verde, bianco e rosso) annodato al di sotto del puntale.»
(Descrizione araldica del gonfalone dall'art. 2 dello Statuto comunale[9])
Lo stemma risulta già in uso, in forma semplificata e riportante la sola campana, alla fine del 1400.[8]La campana viene solitamente collegata a san Paolino vescovo di Nola morto nel 431 d.C. e che la tradizione vuole abbia contribuito all'introduzione delle campane nella liturgia cattolica; i cinque insetti che la circondano sono stati identificati ora come cicale (forse per via del Monte Cicala che sovrasta la città), ora come api.[10][11]
LaCattedrale di Nola è stata ricostruita nel1900 dopo un incendio[13]. Al suo interno si trovano lacripta di San Felice e i tondi con le date di governo dei vari vescovi, dallo stesso San Felice fino a Umberto Tramma. Nel 2013 sotto la cattedrale è stata ritrovata unadomus ecclesiae, finora unica testimonianza in Campania.[14]
Una delle cappelle laterali del Duomo di Nola dedicata a San Paolino
Chiesa di San Biagio. A Nola è presente all'incirca dal1300 l'Ordine dei frati minori, che regge lachiesa diSan Biagio. L'edificio, in stile tardo-rinascimentale, fu costruito riutilizzando un impianto termale risalente all'età imperiale (ancora oggi visibile sotto la cripta, come pure i resti di una domus romana del III sec. d.C.) ed è abbellita da marmi policromi e dipinti dei più grandi pittori del Seicento napoletano.
Convento di Sant'Angelo in Palco. Convento Francescano dedicato all'Arcangelo San Michele, fondato da Raimondo Orsini, feudatario di Nola, nella prima metà del Quattrocento (1440/45). Secondo altre fonti fu eretto prima del 1456, poiché in quell'epoca Raimondo, vedovo di Isabella Caracciolo, sposò Eleonora d'Aragona, e nello stemma opposto al Monastero, di nuova costruzione, è inquartato lo stemma degli Orsini con quello dei Caracciolo, giammai con quello della famiglia d'Aragona. Porta la denominazione "del Palco", in quanto sembra affacciarsi quasi come da un palco naturale, tra gli uliveti ed alberi verdeggianti della fertile campagna nolana.[15]
Convento dei frati cappuccini (o di Santa Croce). In questa iscrizione si può dire che è espressa tutta la storia del convento:"Questo memore chiostro cappuccino Della pietà campana fondato nel 1566 E con gli altri soppresso nel secolo XIX Dopo sette lustri di jattura riscattato Provinciale Padre Feliciano da Sorrento, Guardiano padre Giuseppe da Rocca Rainola Sindaco di Nola avvocato Filippo Del Cappellano Il dì 29 maggio 1894 Tra il plauso cittadino all'ombra delle sue pareti I frati minori nuovamente accolse". Padre Antonio da Palazzuolo diede al convento una ricca biblioteca, allungò la costruzione della chiesa e creò uno spazioso antiporto davanti ad essa. Presso la porta della chiesa vi è la tomba di Don Antonio Albertini, il quale aveva donato il suolo per la costruzione del convento. Morto nel 1578 è ricordato da un'epigrafe murata in una parte della chiesa. Vi sono ancora le tombe del Conte di Campobasso, don Muziantonio Monforte, Sindaco di Nola morto nel 1733 e quella di don Francesco Antonio Cesarino eretta dal figlio Filippo, Vescovo di Nola dal 1674 al 1683. Ai lati dell'altare vi sono due affreschi del Mozzillo: la Natività e l'Adorazione. Il bellissimo altare intarsiato in legno è della scuola Sorrentina del XVI secolo con dipinto di Antonietta Mozzillo figlia di Angelo.
Chiesa dei Santi Apostoli. Situata accanto al Duomo, fu eretta nel V secolo d.C. e nel XIV secolo divenne sede della prima cattedrale nolana. Presenta una peculiarità: sorge pochi metri sotto il livello stradale.
Targa benedetta da Papa Giovanni Paolo II e dedicata a Troiano Caracciolo del Sole presso il Seminario Vescovile di Nola
Reggia Orsini. Uno dei più significativi monumenti del Medioevo è la Reggia Orsini, un palazzo-fortezza situato vicino ad una porta nolana e che affaccia sulla piazza intitolata aGiordano Bruno. Fu fatto edificare nel 1460-70 dal conte Orso Orsini (come si può dedurre da un'incisione sotto la nicchia che sormonta il portale principale) ma inizialmente era povero e semplice; lo stesso conte anni dopo lo fece ampliare, estendendo la parte occidentale ed orientale per circa cinquanta metri e reperendo il materiale per tale progetto da templi ed anfiteatri di Nola antica. La Reggia fu oggetto, nel1943, di un grande scempio organizzato da militari tedeschi in ritirata, ma le sue forti pietre riuscirono a mantenere la struttura intatta (poi resa staticamente sicura da ripetuti interventi della Sovrintendenza di Napoli). Dal 1994 è sede del tribunale di Nola.
Seminario Vescovile di Nola. Voluto dal vescovo Troiano Caracciolo del Sole e costruito su disegno dell'architettoLuca Vecchione, fu inaugurato nel 1754. Raccoglie un'importantissima collezione lapidea antica e medioevale, tra cui il famosoCippo abellano, importantissimo trattato in lingua osca risalente alla prima metà del II secolo a.C., ritrovato adAvella tra le rovine di un tempio di Ercole. È situato alle falde della collina di Cicala, alla periferia orientale della città ed accoglie un liceo classico e un liceo scientifico.
Villa Castelcicala. La villa fu edificata intorno al 1730 da Paolo Ruffo, 1º principe di Castelcicala. Alla fine dell'Ottocento passò in via matrimoniale ai contiSallier de la Tour, i cui discendenti la detengono tuttora.
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Anfiteatro Laterizio. L'anfiteatro romano dell'antica Nola, conosciuto con il nome di "Anfiteatro Laterizio", è uno dei più antichi (risale al I sec. a.C.) e più grandi della Campania. Misura 138x108 metri ed è stato portato alla luce, fino ad oggi, per un terzo del suo perimetro. Ai giorni d'oggi l'anfiteatro è visitabile solo su prenotazione. Si svolge da alcuni anni, organizzata dalla Curia vescovile di Nola, nel periodo di Pasqua, una suggestiva Via Crucis, illuminata dalle fiaccole dei fedeli.
Villaggio Preistorico di Nola. Riportato di recente alla luce è denominato la "Pompei dell'Età del Bronzo", i cui ritrovamenti sono ora conservati nel Museo Archeologico di Nola; il sito, di eccezionale valore archeologico, conserva il calco in alzato di due capanne, che si sono conservate grazie al fango causato dall'eruzione detta "delle Pomici di Avellino". Centinaia di reperti e utensili risalenti all'età delBronzo Antico (1800 a.C.) sono conservati presso il Museo Archeologico di Nola. Chiuso al pubblico dal giugno del 2009 per un innalzamento della falda acquifera sottostante l'area, il 3 gennaio2011 ha subito danni forse irreparabili a causa di uno smottamento della parete nord dello scavo.[16]
Piazza Giordano Bruno. Al centro della piazza antistante il tribunale e il Palazzo del Fascio, si erge la statua dell'illustre filosofo, opera dello scultore Raffaele De Crescenzo. Il monumento fu inaugurato con una discreta celebrazione nel 1867. Dopo un ventennio fu restaurato per volontà dell'allora sindaco Tommaso Vitale e presentato al pubblico nel 1888: il discorso ufficiale per quell'occasione fu composto dal filosofo e politico italianoGiovanni Bovio. Anche il Presidente del Consiglio in carica,Francesco Crispi, esaltò l'iniziativa con una bella lettera di approvazione.
Corso Tommaso Vitale, che rappresenta l'arteria principale del centro storico della città. Collega la villa comunale a piazza D'Armi passando per la centrale piazza Duomo.
Piazza Duomo, situata tra la cattedrale e il municipio, è sede dei più importanti eventi civili e religiosi. Rappresenta pertanto il vero centro sociale della città.
Inoltre per la città si possono trovare statue, (come quelle diAugusto nella piazza principale, di Tommaso Vitale, storico sindaco della città, all'ingresso principale della villa comunale, diSan Felice all'interno della villa comunale e diSan Paolino sia a via San Massimo che a via Augusto), affreschi e tracce di civiltà antiche.
Molti ritrovamenti antichi sono oggi esposti nei maggiori musei d'Europa come ilLouvre, il Museo Nazionale di Archeologia Spagnolo, ilBritish Museum[17] e l'Altes Museum.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera residente era di 1 418 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[19][20]
Come in molte aree dellaCampania, la presenza dellacamorra è molto radicata e condiziona fortemente l'attività economica e la vita sociale. Diverse inchieste giudiziarie hanno messo in evidenza il ruolo dei clan camorristici nelle attività legate allo smaltimento illegale dei rifiuti ed alle discariche abusive.[21]
Museo storico - archeologico. Realizzato all'interno dell'ex complesso conventuale medioevale delle Canonichesse Lateranensi, racconta, su tre livelli, la storia del territorio di Nola a partire dall'età preistorica fino al XVIII secolo. Di grande interesse le sezioni dedicate al Villaggio Preistorico di Nola, all'età ellenistico-romana e a quella tardo-medioevale. Di elevata qualità anche la sezione storico-artistica con opere di autori qualiFerdinando Sanfelice, Antonio Vaccaro,Girolamo Imparato,Micco Spadaro,Agostino Beltrano e altri. È inoltre presente una sezione dedicata interamente alla "riggiola" napoletana.
Museo diocesano. Al suo interno sono conservate diverse opere di grande valore artistico e religioso, come l'Annunciazione diCristoforo Scacco di Verona, che raccontano la storia dellaDiocesi di Nola, una delle più grandi ed antiche dellaCampania. Il Museo Diocesano è ospitato negli spazi adiacenti alla cattedrale: le strutture della trecentesca chiesa di S. Giovanni Battista, la cinquecentesca cappella dell'Immacolata e gli antichi ambienti dell'Episcopio concorrono con le collezioni di diversa natura a rappresentare la millenaria storia della Diocesi nolana. Le sale sono dedicate all'esposizione di preziosi argenti, di eleganti paramenti, di opere scultoree in marmo e legno, nonché di dipinti dal XV al XVIII secolo. Interessante la sezione documentaria e libraria, parte del patrimonio dell'attiguo Archivio Storico Diocesano.
Promosso e patrocinato dall'amministrazione comunale di Nola, con la collaborazione dell'Associazione Culturale Meridies, ogni anno, presso il liceo "Giosuè Carducci" della città, si svolge il "Certame Internazionale Bruniano", un concorso filosofico, riservato agli studenti italiani e stranieri degli istituti superiori e delle università, riguardante le opere e la filosofia di Giordano Bruno.
Il 7 febbraio2012 viene ufficialmente presentato alla stampa locale la prima edizione del "Certame Paoliniano" indetto dal Comune di Nola, in collaborazione con il liceo classico "G. Carducci", la "FAG per Nola - Corteo Storico degli Orsini", la "Fondazione Internazionale Giordano Bruno" e laDiocesi di Nola. Il "Certame Paoliniano" è rivolto agli alunni degli istituti superiori di tutta Italia e agli alunni delle scuole medie cittadine.
Nel mese di Giugno si celebra laFesta dei Gigli, in onore del compatrono della cittàSan Paolino.La festa è caratterizzata dalla processione di otto obelischi di legno alti circa 25 metri, i "Gigli" appunto, e di uno più piccolo, alto circa 15 metri chiamato "Barca",che vengono portati a spalla da un gruppo di oltre 128 uomini (detto "paranza") per le vie del centro storico della città.[24]
Nel 2011 l'alloraMinistro del turismo, on.Michela Vittoria Brambilla, ha conferito alla Festa dei Gigli di Nola il riconoscimento di "Patrimonio d'Italia", un riconoscimento riservato "alle eccellenze nazionali che contribuiscono a valorizzare l'immagine dell'Italia" nel campo dell'arte, della cultura, della creatività e delle tradizioni folkloristiche.[25]
Il 15 novembre invece, la città festeggia il suo patrono,San Felice di Nola. Al santo, il cui busto argenteo viene portato in processione il giorno precedente, è legato il cosiddetto "miracolo della Manna": laSanta Manna è un liquido rugiadoso che dall'incavo del muro della cripta oltre il quale sono conservate le spoglie del Santo, scorre in un calice. I Nolani attendono con fede e gioia questo evento prodigioso da cui, nell'antichità come oggi, traggono gli auspici circa l'abbondanza o meno del raccolto e il benessere della cittadinanza (si crede infatti che il liquido favorisca la cura dei malati).
La frazione di Piazzolla dista 8,5 chilometri dal centro ad un'altitudine di 61m. È una frazione di campagna ricca di località e di case sparse insistenti sulle cosiddette masserie vesuviane, in parte divise con icomuni di Saviano,Palma Campania,San Gennaro Vesuviano eOttaviano. Il patrono è sanFrancesco d'Assisi. Nel territorio della frazione insistono due parrocchie cui fanno capo una serie di cappelle di origine gentilizia: Maria Santissima Immacolata (con le cappelle di Villa Albertini, di San Francesco, dell'Addolorata e del cimitero) e, in località Cinquevie di Selve, Maria Santissima del Rosario (con le cappelle di San Rocco ai Corsi, di Rione Cerchi e di Masseria Ciccotti), patrona della località.Il nome, secondo Aldolfo Musco, deriva dai "seggi" o "tocchi", luoghi sgombri davanti alle case signorili, che a Napoli furono chiamati "Chiazze"; più probabilmente il nome va collegato al sostantivo "piazza", in origine residenza di vassalli o feudatari.Molto probabilmente, proprio a Piazzolla ebbe luogo la rivolta diSpartaco, che attraversando l'attuale frazione raggiunse le caverne del Vesuvio, dove si asserragliò. Nei pressi ebbe luogo la battaglia dei Goti di Alarico, nel quinto secolo d.C.La frazione negli ultimi decenni ha avuto un'importante crescita demografica, restando però inalterata la storica vocazione agricola.A cavallo tra la metà gli anni Ottanta e Novanta è stata al centro della faida che coinvolse laNuova Famiglia diCarmine Alfieri e laNuova Camorra Organizzata (NCO) diRaffaele Cutolo. Nonostante gli arresti dei rispettivi criminali, la frazione è stata, negli ultimi decenni, scenario di numerosi omicidi di stampo camorristico. Nonostante non sia più considerata una delle zone più a rischio della provincia napoletana (anche grazie agli sforzi congiunti delle realtà sociali presenti nel territorio, in primis la scuola pubblica e la comunità ecclesiale), rimane comunque sotto particolare osservazione.
La frazione di Polvica di Nola confina con l'omonima frazione del comune diSan Felice a Cancello (CE) e con una propaggine del comune diAcerra (frazione Pezzalunga) e dista 8,2 chilometri dal capoluogo ad un'altitudine di 31 m. Negli ultimi tempi le amministrazioni comunali hanno puntato molto sul rilancio della frazione, che è stata dotata di numerosi servizi. Il patrono èSan Vincenzo Ferrer.La vocazione agricola si è affiancata, negli ultimi decenni, ad un considerevole sviluppo del terziario, rappresentato, in località Boscofangone, dalle realtà del CIS di Nola (cioè il Centro Integrato Servizi, che è la più grande città dell'ingrosso d'Italia), dell'Interportocampano (con ladogana merci), dell'Alenia Aeronautica (dove si assemblano parti dell'A380), del centro commerciale "Vulcano buono" (progettato daRenzo Piano, uno dei maggiori d'Europa), dell'ASI e delle OfficineNTV (dove sono tuttora prodotti e sottoposti ai primi test i treniItalo).
In totale nel distretto, che occupa un'area di 4,5 milioni di metri quadrati, operano oltre mille aziende e 9.000 addetti per un giro d'affari che supera i 7 miliardi dieuro. Il gruppo "CIS-Interporto-Vulcano Buono" ha inoltre dato vita, nel2001, ad una banca: la "Banca Popolare di Sviluppo". C'è anche una grande officina per la manutenzione di treniAlstom.
Aperto nel1986, il CIS (Centro Ingrosso e Sviluppo Campania "Gianni Nappi SPA") rappresenta uno dei poli distributivi di merci più importanti d'Italia e d'Europa. Oltre 300 aziende per un totale di oltre 4.000 addetti e un giro d'affari stimato in 4 miliardi e mezzo dieuro sono presenti in un'area di un milione di metri quadrati di cui 550.000 coperti.Esso è strutturato come una vera e propria città degli affari e all'interno vi si trovano una banca e servizi di ristorazione.
Nella stessa area è ubicato l'interporto campano che può vantare, unico caso in Italia, una stazione ferroviaria interna collegata alla rete nazionale e gestita da RFI-FS.
Collegato al CIS vi è il centro commerciale "Vulcano buono", inaugurato il 7 dicembre2007, su progetto diRenzo Piano. Il complesso è un grosso centro multifunzionale costituito da un albergoHoliday Inn, un ipermercatoAuchan, un cinema multisala e da una galleria con 155 negozi e diversi punti di ristoro.
L'A16 si interseca con l'A30 - da Napoli al km 16, da Canosa al km 156.
Più verso est è disponibile lo svincolo diTufino (raggiungibile agevolmente tramite la SS7bis, permettendo quindi di accedere più rapidamente all'A16).
Il tracciato dellaStrada statale 367 Nolana Sarnese ha inizio a Nola, distaccandosi dalla strada statale 7 bis di Terra di Lavoro, a San Paolo Bel Sito si dirama la strada statale 403 del Vallo di Lauro che conduce a Forino. Il percorso della ex statale costeggia, quasi parallelo, l'A30 Caserta-Salerno e attraversa Palma Campania prima di entrare in provincia di Salerno. Il primo comune che s'incontra è Sarno, il tracciato piega verso San Valentino Torio e San Marzano sul Sarno terminando lungo la strada statale 18 Tirrena Inferiore nel comune di Sant'Egidio del Monte Albino, in località Orta Loreto.
Intellettuali, amministratori e cittadini hanno più volte proposto l'istituzione di una provincia con capoluogo Nola. Il consiglio regionale non espresse parere favorevole alla istituzione della nuova entità territoriale, per la forte opposizione dei consiglieri regionali di Avellino e provincia. Delle due proposte di legge presentate nella XIV legislatura una è stata bocciata e una non è stata discussa (in quanto fu anche tenuto conto che alcuni grandi Comuni vesuviani come Ottaviano e Somma Vesuviana non intendevano far parte di questa ipotizzata provincia).
Lasquadra locale di calcio ha militato nella prima metà deglianni novanta del XX secolo nellaSerie C1. Fallita e subito rinata nel 1996, nel 2001 vinse la Coppa Italia Dilettanti e nel 2002 si salva inSerie D, ma cedette il titolo allaJuve Stabia; rinato nel 2002 come Sporting Nola, ha subito diverse rifondazioni. Tra il 2010 e il 2013 militò per il tre anni consecutivi in Serie D, cambiando altrettante volte nome. Nel 2014 rinacque la S.S.Nola 1925, che partecipò al campionato di Promozione. Nella stagione 2024/2025 milita nel campionato di Eccellenza Campania nel girone A.
Ottime tradizioni vanta anche lapallavolo. Infatti la squadra maschile nella stagione 2014-2015 disputa il campionato di Serie B-2. Negli anni tra il 1999 e 2004 è riuscita ad approdare fino alla B-1, terza categoria per importanza. Negli stessi anni e in quelli successivi le squadre under 18, sia maschili che femminili, hanno vinto a più riprese il campionato regionale campano, raggiungendo in alcuni casi le finali nazionali. La prima squadra del C.A.P Nola milita nel campionato regionale di serie C silver
Il 24 maggio1990 la prima semitappa della 4ª tappa delGiro d'Italia 1990 si è conclusa al CIS di Nola, a Polvica, con la vittoria diStefano Allocchio.Il 9 giugno 1991 si è tenuta la 1ª prova del Campionato Italiano Società - Mountain Bike - Zona Sud, organizzata dall'Action Group Nola (Presidente Francesco De Crescenzo - Segretario Aniello Petillo), con la vittoria di Claudio Vettorel.
^(FR) Anne Lehoërff,Préhistoires d'Europe - De Néandertal à Vercingétorix, collanaMondes anciens, Paris,éditions Belin, 2016, cap. 9 – Repenser les équilibres,ISBN978-2-7011-5983-6.
^Claude Albore Livadie,Nola-Croce del Papa: una Pompei preistorica, inAntiquity, vol. 76, dicembre 2002, pp. 941-942..
^A seguito della resistenza posta agli invasori francesi al comando diFrancesco I di Valois, Nola fu proclamata "città fedelissima e nobilissima" e "città demaniale" con larghe autonomie e liberata dalla soggezione feudale degliOrsini dal Viceré di NapoliFiliberto di ChalonPrincipe di Orange (fonte:Due filosofi del regno. Giordano Bruno e Nicola Antonio Stigliola, di Saverio Ricci, inNola fuori di Nola. Itinerari italiani ed europei di alcuni nolani illustri, a cura di Tobia R.Toscano, XXX Distretto Scolastico-Ager Nolanus, Nola, 2001).