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Noaide

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Raffigurazione di un noaide

Ilnoaide onoaidi onoajdde onåejttie onōjjd oniojtte onoojd onuojd è losciamano presso il popolo deiSami.

Questa figura rivestì un ruolo importante nella religione autoctona di questo popolo fino alXVIII secolo, ovvero fino alla conversione dei Sami alCristianesimo.[1][2]

L'ultimo grande noaide fu un certo Dopar.[3]

Storia

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Le prime fonti scritte riguardo alla religione tradizionale dei sami e quindi anche all'attività dei noaide risalgono alXVIII secolo e si devono ai missionari norvegesi.[4] Tra questi, figurava un certoIsaac Olsen.[4]

Ruolo e funzioni di un noaide

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Iltamburo sciamanico sami, usato dal noaide
Tipici disegni di un tamburo sciamanico sami

In un tradizionale villaggio sami, il noaide era normalmente colui che era preposta a risolvere i problemi di una singola persona o di un nucleo familiare[4][5]e rappresentava una sorta di "ponte" tra il mondo dei vivi e quello dei morti o delsoprannaturale[2][5][6]. Esistevano tuttavia non solo noaide "buoni (che venivano chiamatiipmillaš, ovvero "uomo saggio (di Dio)")[4], ma anche noaide considerati cattivi, chiamatiboranoaidi e che potevano nuocere alle persone[4].

Il ruolo di noaide poteva essere ricoperto sia da un uomo che da una donna[4] (anche se le fonti riguardo a noaide femmine sono piuttosto scarse a causa di una forma di maschilismo nel considerare la donna in ruoli importanti della società[4]). Tuttavia tale ruolo non era appannaggio di chiunque, bensì soltanto a persone considerate di particolare talento[4], che venivano appositamente scelte dagli spiriti soprannaturali[4].

Prima di diventare noaide bisognava sottoporsi ad un duro allenamento.[4]

Tra le principali funzioni del noaide vi era quella di guaritore[2][5][6]: spettava a lui infatti "recuperare" l'anima di una persona malata[6], anima che - secondo le antiche concezione dei Sami - si era momentaneamente distaccata dal corpo per rifugiarsi nel regno dei morti[6]. Poteva inoltre prevedere il futuro oppure indicare dove si trovava una mandria di renne.[4]

Nell'esercizio delle sue funzioni spirituali, il noaide chiedeva aiuto a degli spirti tutelari zoomorfi chiamati(noaide)gázzi, ovvero "compagno (del noaide)", onoaiddesvuoigŋa, ovvero "spiriti del noaide", nei quali poteva anche trasformarsi.[4][6], facendo ricorso all'estasi e alla visioni[6][7]. Tra questi, vi era un uccello chiamatonoaideloddi, un pesce chiamatonoaideguolli e una renna chiamatanoaidesarvvis.[4]

Lo sciamano sami si serviva inoltre di uno specialetamburo chiamato in lingua localegoavddis[4] e che era ricoperto in pelli sulle quali erano raffigurate figure mitologiche e altri esseri soprannaturali.[2][5][6][8] Il tamburo veniva riempito dallo stesso noaide di anelli e di nove pezzi presi da una scopa considerata magica[8] ed in seguito percosso da un martello in rame o da un corno[8]: costituiva una sorta di "mappa" o "bussola" per addentrarsi nel mondo del soprannaturale[5].

Nel corso della sua opera di guaritore, il noaide recitava delle formule in lingue sconosciute, che il malato doveva ripetere.[3]

Il noaide poteva anche estrarre la saliva di un malato e metterla in una bottiglia, per poi darla ad un'altra persona, che sarebbe quindi morta.[9]

Il noaide soleva inoltre sacrificare ai seite renne e persino dei bambini.[3]

Note

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  1. ^Noaide suEncyclopædia Britannica
  2. ^abcdSamisk folkemedisin og tradisjonerArchiviato l'11 agosto 2011 inInternet Archive., in: Helse- en Omsorgsdepartementet
  3. ^abcTuri, Johan,Vita del lappone [Muittalus sámiid birra], a cura diEmilie Demant, Adelphi, Milano, 1991, p. 150
  4. ^abcdefghijklmnNoaidevuohta ja álbmotmedisiina/Samisk mytologi og folkmedisin/Sami Mythology and Folk Medicine
  5. ^abcdeSámi Drums – Then and Now, in:University of Texas at Austin
  6. ^abcdefg Paulson, Ivar,Le religioni dei popoli artici, in: A.A.V.V.,Le religioni dei popoli senza scrittura [Histoire des Religions, vol. III], a cura di Charles Puech, Gallimard, Paris, 1970-1976 - Laterza, Roma-Bari - Mondadori, Milano, 1992, p. 393
  7. ^Noaide in Store Norske Lexikon
  8. ^abcTuri, Johan, op. cit., p. 151
  9. ^Turi, Johan, op. cit., p. 154

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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