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Ninotchka

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Ninotchka
Locandina originale
Titolo originaleNinotchka
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1939
Durata110 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia, sentimentale
RegiaErnst Lubitsch
John Waters (regista 2a unità)
Soggettoda una storia diMelchior Lengyel
SceneggiaturaCharles Brackett,Billy Wilder,Walter Reisch
ProduttoreErnst Lubitsch

Sidney Franklin (non accreditato)

Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer, Loew's
FotografiaWilliam H. Daniels
MontaggioGene Ruggiero
MusicheWerner R. Heymann
ScenografiaCedric Gibbons,Randall Duell,Edwin B. Willis
CostumiAdrian
TruccoJack Dawn
Interpreti epersonaggi
Doppiatori italiani

Ninotchka è unfilm del1939 diretto daErnst Lubitsch, con protagonistiGreta Garbo eMelvyn Douglas.

Nel1957 viene girato, sotto forma dimusical, unremake del film dal titoloLa bella di Mosca, conFred Astaire nel ruolo di Leon eCyd Charisse nel ruolo di Nina.

Trama

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Ninotchka (Greta Garbo) e Leon (Melvyn Douglas) in una foto di scena

Il governosovietico invia aParigi treagenti, Iranoff, Bulianoff e Kopalski, per rivendere i preziosi gioielli confiscati alla granduchessa Swana, nobildonna esule a Parigi dopo laRivoluzione russa e procurare così denaro per il popolo russo. La donna incarica però il proprio amante, il conte Leon, di impedirne la vendita e permetterle di riappropriarsene. Leon avvicina i tre uomini e li avvia ai piaceri della vita parigina (ciò è mostrato da un'immagine in cui ai tre colbacchi indossati dagli agenti vengono sostituiti tre cilindri). Il comportamento scandaloso dei tre arriva alle orecchie del governo russo, che invia presso di loro il proprio migliore ispettore, con pieni poteri, l'integerrima Ninotchka. La donna però si innamora, corrisposta, di Leon, e anch'ella si lascia conquistare dai piaceri della vita occidentale.

Swana, invidiosa e avida di riappropriarsi dei preziosi beni di famiglia, fa rubare i gioielli e ricatta quindi la rivale: ella è disposta a consegnarli a Ninotchka, ma in cambio ella dovrà tornarsene subito aMosca. La donna accetta la proposta della duchessa a malincuore per il bene della patria e per evitare, una volta in Russia, lo scandalo del furto dei gioielli.

Tornati in patria, i quattro agenti ricordano con nostalgia il periodo trascorso a Parigi, mentre Leon, ormai perdutamente innamorato di Ninotchka, non si dà pace per la partenza dell'amata, egli vorrebbe raggiungerla a Mosca, ma il visto gli viene negato dal solerte e indisponente impiegato dell'ufficio del turismo russo.

Qualche tempo dopo Iranoff, Bulianoff e Kopalski vengono inviati in missione, per vendere dei tappeti preziosi e rimpinguare così le scarse casse della patria, aCostantinopoli, dove incontrano Leon, che, non potendo raggiungere Ninotchka a Mosca, escogita un piano per far arrivare in città la donna. A Leon è infatti facile avviare di nuovo i tre sciocchi agenti ai piaceri di una vita libertina e li persuade anche ad aprire un ristorante russo, abbandonando lo scopo per cui sono stati inviati a Costantinopoli. Il comportamento dei tre non passa inosservato al funzionario del governo di Mosca che irritato e sdegnato convoca Ninotchka, redarguendola per aver difeso a suo tempo i tre agenti per il loro comportamento tenuto a Parigi. Per rimediare a ciò la donna viene nuovamente inviata a sorvegliarli e controllarli ma, una volta giunta, trova Leon ad aspettarla: l'uomo la convince a restare per sempre con lui.

Produzione

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La Garbo ride (Garbo Laughs), frase di lancio del film

Il film fu prodotto dallaLoew's con un budget stimato di 1.365.000 dollari. Fu girato negli studi della MGM al 10202 di W. Washington Blvd. aCulver City. Le date di produzione vanno dal 31 maggio all'11 agosto1939. L'idea iniziale però venne sottoposta alla MGM già nel 1937 e sempre con l'idea di affidare il ruolo principale all'attrice svedese. I comprimari però venivano presentati in maniera differente, se i tre delegati russi erano seri il conte Leon era un alcolizzato e non si parlava di gioielli. Per il ruolo di Leon inoltre venne preso in considerazioneWilliam Powell una stella di prima grandezza sotto contratto con la casa di produzione e molto apprezzata dal pubblico. Anche per il regista vennero presi in considerazione diversi nomi, tra i qualiGeorge Cukor ma alla fine venne sceltoErnest Lubitsch fortemente voluto daGreta Garbo la quale ebbe a dichiarare:

«Il mio più gran rammarico è quello di aver girato con Lubitsch, quel piccolo uomo sempre così cortese con me, solo un film. Avrei voluto fare con lui tante altre commedie, interpretare ruoli brillanti. Ero così stanca di fare la donna perduta, l'eroina tragica.[1]»

(Greta Garbo)

Commento

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Si tratta di una delle commedie romantiche più celebri di Lubitsch, dove l'evidenteanticomunismo dell'opera è solo un pretesto narrativo messo in atto dal regista ai fini della storia (alla fine Ninotchka non rinuncia ai suoi ideali socialisti per abbracciare l'occidente capitalista, ma solo per scelta personale in virtù dell'amore)[2].

Distribuzione

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Distribuito dallaMetro-Goldwyn-Mayer, il film fu presentato in prima aHollywood il 6 ottobre e quindi uscì aNew York il 3 novembre1939. Nel trailer pubblicitario, compare lo stesso registaErnst Lubitsch.

Lo slogan promozionale che diede successo al film alla sua uscita nelle sale fu "La Garbo ride!": infatti in questo film l'attrice, che il pubblico era abituato a vedere con il volto costantemente serio, per la prima volta viene ripresa mentre ride, in una scena in cui Melvyn Douglas, in un ristorante, cade dalla sedia e scivola a terra. Secondo alcune fonti però la famosa risata venne doppiata.[3]

Dopo l'iniziale uscita nelle sale, nel dopoguerra il film venne proibito in molti Paesieuropei a causa della critica allaRussia sovietica e alla messa in ridicolo delcomunismo. InItalia, si poté vederlo solo alla fine dellaseconda guerra mondiale, distribuito in sala l'8 marzo1946. Nel1988, il film risultava ancora proibito inFinlandia.[2]

Il film incassò negliUSA 1.187.000 dollari; in tutto il mondo altri 1.092.000 dollari per un totale di 2.279.000 dollari[4].

Date di uscita

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  • USA6 ottobre 1939 (Hollywood, California) (première)
  • USA3 novembre 1939 (New York City, New York)
  • Australia1º febbraio 1940
  • Danimarca11 marzo 1940
  • Svezia13 marzo 1940
  • Paesi Bassi22 marzo 1940 (Amsterdam)
  • Francia3 aprile 1940
  • Portogallo5 novembre 1940
  • Spagna12 aprile 1941
  • Finlandia18 gennaio 1942
  • Hong Kong20 dicembre 1945
  • Italia8 marzo 1946
  • USA12 dicembre 1947 (riedizione)
  • Germania7 dicembre 1948
  • Giappone27 novembre 1949
  • Austria22 settembre 1950
  • Spagna17 giugno 1963 (riedizione)
  • Finlandia17 aprile 1981 (riedizione)
  • Hong Kong9 aprile 2004 (Hong Kong International Film Festival)
  • Francia12 aprile 2006 (riedizione)
  • Paesi Bassi24 maggio 2007 (riedizione)
  • Russia20 settembre 2007 (American Film Festival)
  • Grecia18 settembre 2010 (Athens Film Festival)
  • Grecia20 settembre 2010 (Athens Film Festival)[5]

Alias

  • Ninotchka Argentina / Danimarca / Finlandia / Francia / Grecia / Portugal / Svezia
  • NinotschkaAustria / Germania
  • Ninocska Ungheria
  • Ninoczka Polonia

Riconoscimenti

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Nel1990 è stato scelto per la conservazione nelNational Film Registry dellaBiblioteca del Congresso degliStati Uniti.[6]

Nel2000 l'American Film Institute l'ha inserito al 52º posto della classifica dellecento migliori commedie americane di tutti i tempi. Nel2002 l'ha inserito al 40º posto della classifica deicento migliori film sentimentali.

Curiosità

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Note

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  1. ^Maria Grazia Bevilacqua, Greta Garbo. Un viaggio alla ricerca della Divina, Baldini Castoldi Dalai editore, Milano 2003
  2. ^abPaolo Mereghetti,Il Mareghetti - Dizionario dei film 2002, Baldini & Castoldi, pag. 1404,ISBN 88-8490-087-5.
  3. ^Ninotchka, suilcinemaritrovato.it.URL consultato il 17 giugno 2014(archiviato dall'url originale il 17 maggio 2014).
  4. ^Ninotchka (1939) - Box office, suimdb.com.URL consultato il 17 giugno 2014.
  5. ^Ninotchka (1939) - Release Info, suimdb.com.URL consultato il 17 giugno 2014.
  6. ^(EN)National Film Registry Titles 1989 - 2013, suloc.gov.URL consultato il 17 giugno 2014.
  7. ^Ciao, Minnotchka!, sumarcobar.outducks.org.URL consultato il 17 giugno 2014(archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2015).
  8. ^(RU)vogue.ru,http://www.vogue.ru/magazine/articles/504588/index.php#2 Titolo mancante per urlurl (aiuto).URL consultato il 17 giugno 2014.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF(EN316751731 ·LCCN(ENno2020012354 ·GND(DE7539307-4 ·BNF(FRcb146635572(data)
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