Con il terminenicolaismo si indicano due distinte correnti all’interno delcristianesimo, comparse in epoche diverse e senza legami reciproci, l’una inetà antica e l’altra nelMedioevo.
Secondosant'Ireneo di Lione,[1] il nome deriva daNicola di Antiochia, uno dei primi settediaconi dellaChiesa di Gerusalemme, eletti dal gruppo dei discepoli e a cui gliapostoli imposero le mani (Atti degli Apostoli 6,5[2]).
Eusebio di Cesarea ne discute nellaStoria Ecclesiastica, III, 29.
Lasetta dei nicolaiti, di tendenzagnostica, nacque agli albori delcristianesimo e la sua diffusione fu tale che le valse anche alcune citazioni nell'Apocalisse di Giovanni:
(Apocalisse 2,6.[3])
(Apocalisse 2,15.[4])
Inoltre, l'intera quarta lettera dell'Apocalisse (2,18-29.[5]) è dedicata allaprofetessaGezabele diTiatira, probabilmente nicolaita, che seduceva i cristiani inducendoli allafornicazione e a mangiare carni consacrate agliidoli.
La dottrina nicolaita non ammetteva la divinità diCristo e, pertanto, mancando di pratiche pubbliche, conduceva ad un'interiorizzazione dellafede. Ireneo,Tertulliano eAgostino le attribuirono tendenze immorali e di carattere prettamente gnostico accusandola diidolatria elibertinismo. Tale condotta deriva dalla distinzione che i suoi adepti operavano tra il vero Dio inconoscibile e il Dio ebraico Yahweh (anche noto comeYaldabaoth, Samael, eDemiurgo), fondamentalmente dipinto come malvagio, cosicché disprezzavano le sue leggi e l'universo materiale da lui creato per imprigionare le anime degli uomini. SecondoEusebio di Cesarea (Storia ecclesiastica, III, 29.) lo stessoNicola di Antiochia, rimproverato di essere troppo attaccato alla moglie, la offrì a un altro per dimostrare di voler servire solo il vero Dio. Però, perClemente Alessandrino, i nicolaiti avrebbero erroneamente interpretato la frase del diacono Nicola "bisogna trascurare la carne" e sarebbero erroneamente considerati suoi seguaci.
Il termine nicolaismo tornò in auge nelMedioevo, per indicare la presenza nelclero dipreti sposati oconcubinari. L'uso di questo termine sembra sia stato originato dalla convinzione che gli appartenenti alla setta dei nicolaiti, quasi un millennio prima, usassero prendere parte a riti sessuali di carattere orgiastico.
Contro il nicolaismo medievale, alquanto diffuso all'epoca, si scagliò il movimento deipatarini, che identificavano anche il clero sposato semplicemente come una forma diconcubinato.
Lo scontro sanguinoso tra patarini e nicolaiti (normalmente si trattava di chierici conservatori che intendevano preservare la tradizione locale)[6] interessò soprattutto laChiesa ambrosiana (dove - a differenza di gran parte dell'Europa occidentale - l'uso di scegliere i preti anche tra gli uomini sposati si era conservato) e tutta laLombardia nell'XI eXII secolo. Nel concilio, convocato aPavia dapapa Benedetto VIII e dall'imperatore Enrico II nel 1022, vennero prese dure misure per reprimere il nicolaismo[7].
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