
Nicolae Iorga (Botoșani,17 gennaio1871 –Strejnic,27 novembre1940) è stato unostorico,politico,museologo escrittorerumeno.

Come affermato dal critico letterarioGeorge Călinescu, Iorga, nei primi decenni del secolo XX, ha giocato nella cultura romena "il ruolo diVoltaire".
Liberaleconservatore, nel 1903 fondò ilPartito Nazionale Democratico e nel primo dopoguerra fu presidente del Consiglio (1931-1932) e consigliere delre di RomaniaCarlo II. Professore ordinario all'Università di Bucarest, fu membro di accademie scientifiche nazionali e internazionali, nonchédoctor honoris causa delle più prestigiose università europee.
Fondò vari giornali di impegno culturale e politico, tra cui, nel 1906, il periodico "Neamul românesc". Nel 1937 creò l'Istituto di Storia Universale diBucarest, che oggi porta il suo nome e fa capo all'Accademia Romena. Tra le altre cose fu anche il fondatore, nel 1930, dell'Istituto Romeno di Cultura e di Ricerche Umanistiche diVenezia.
Nell'ottobre del 1940 si oppose all'accettazione dell'ultimatum di Mosca riguardante la cessione all'Unione Sovietica dellaBessarabia e dellaBucovina settentrionale da parte della Romania. Dopo essere stato prelevato dalla sua casa di campagna nel 1940, fu assassinato nel bosco di Strejnic da elementi dellaGuardia di Ferro per la sua opposizione alla politica filonazista del governo romeno.
Nicolae Iorga, pur conservatore e nazionalista, è stato un sincero difensore della democrazia e del pensiero liberale. In politica estera provava simpatia versoFrancia eInghilterra. Per motivi di affinità culturale eraaffascinato dall'Italia, pur non essendo un ammiratore diBenito Mussolini e delfascismo (all'Italia, nel1930, dedicò il libroL'Italia vista da un romeno). Era invece sospettoso delle mire egemoniche sovietiche e tedesche sul suo paese.
A lui è stata dedicata la banconota da unleu romeno.[1]
È autore di numerose opere di carattere storico.
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