Nicola Romeo | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 2 marzo1929 – 15 agosto1938 |
Legislatura | dallaXXVIII |
Gruppo parlamentare | Fascista |
Circoscrizione | Lombardia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Titolo di studio | ingegnere civile, ingegnere elettrotecnico |
Professione | Industriale |
Nicola Romeo (Sant'Antimo,28 aprile1876 –Magreglio,15 agosto1938) è stato uningegnere eimprenditoreitaliano,senatore dallaXXVIII legislatura del Regno d'Italia e proprietario dell'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (ALFA), che in seguito alla sua entrata in azienda, divenneAlfa Romeo.
Nicola Romeo nacque aSant'Antimo inprovincia di Napoli il 28 aprile 1876 da Maurizio e Consiglia Taglialatela, in una famiglialucana originaria diMontalbano Jonico inprovincia di Matera; le modeste condizioni della famiglia lo costrinsero a recarsi a piedi dal suo paese natale all'istituto tecnico che frequentava aNapoli, e a dare ripetizioni per mantenersi agli studi. Durante gli studi superiori si distinse nelle discipline matematiche anche grazie al padre, maestro elementare, che lo indirizzò a questo tipo di studi.
Conseguita nel 1899 la laurea iningegneria civile presso la Scuola di Applicazione a Napoli (facoltà diingegneria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II), a 23 anni si trasferì aLiegi, inBelgio, per approfondire gli studi iningegneria elettrotecnica, quindi inFrancia e inGermania per acquisire le nuove cognizioni nei campi meccanico, ferroviario e idraulico che in quei Paesi stavano rapidamente evolvendo. Tornato in Italia cercò un impiego presso varie grandi imprese, ma gli venne offerto solo un posto di capostazione aTivoli che rifiutò.
Fu durante una delle trasferte per i colloqui che conobbe casualmente, in treno, un dirigente dellaRobert Blackwell & Co, società inglese che operava in campo ferroviario e dell'impiantistica elettrica, intenzionata ad aprire una filiale in Italia. Nicola Romeo venne assunto e diresse la filiale italiana per alcuni anni, con il compito di valorizzare e monitorare la costruzione di tranvie elettriche, acquisendo esperienza e sufficienti sostanze per dare vita a un'impresa autonoma. Nel 1906, con altri investitori, fondò la società "Ing. Nicola Romeo & C." che ebbe un grande successo commerciando i materiali rotabili dell'azienda siderurgica inglese Hadfield diSheffield e, soprattutto, i macchinari per la produzione di aria compressa della statunitense Ingersoll-Rand.[1]
Nel 1911 fondò la "Società in accomandita semplice Ing. Nicola Romeo e Co." per la produzione di macchinari per le attività estrattive. L'azienda si specializzò dopo poco tempo nella produzione di rotabili ferroviari e nella produzione su licenza di alcune delle primeautomotrici italiane amotore termico, tecnologia emergente di quegli anni.
Nel 1909 gli stabilimenti milanesi realizzati alPortello dallaSocietà Italiana Automobili Darracq furono rilevati da un gruppo di imprenditori lombardi, che fondarono l'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (A.L.F.A.); nel 1915 subentrò Nicola Romeo, che li riconvertì alla produzione bellica. Con l'aiuto dei suoi potenti compressori Nicola Romeo rese possibile nel 1916 lo scavo in breve tempo di una galleria[2] sulCol di Lana, successivamente riempita di dinamite[3] e fatta esplodere con la conseguente conquista di una base austriaca.
Dopo lafine della guerra, nel 1918 la società, che aveva assorbito anche le "Costruzioni Meccaniche di Saronno", le "Officine Meccaniche Tabanelli" diRoma e le "Officine Ferroviarie Meridionali" diNapoli, cambiò nome in "Società anonima Ing. Nicola Romeo e Co." L'azienda dovette affrontare i problemi della riconversione e della recessione post-bellica, ricorrendo agli aiuti dalConsorzio per sovvenzioni su valori industriali. La società aveva come obiettivi la produzione di diversi tipi di veicoli e macchinari, ma di fatto si specializzò nelle autovetture e conseguì una notevole fama per i suoi successi sportivi. Lo stabilimento di Portello riprese a produrre automobili progettate dal tecnicoVittorio Jano, che precedentemente aveva lavorato allaFIAT.
Le vetture furono commercializzate con il marchioAlfa Romeo, dopo una battaglia legale per il nome "Alfa" con i vecchi proprietari della fabbrica. Nel 1920 nacque laTorpedo 20-30 HP ES e nel 1923 il modello RL, con cui il pilotaUgo Sivocci conquistò la prima delle dieci vittorie nellaTarga Florio. Nel 1924 fu presentata laP2. L'azienda si occupava anche di elettrificazione delle ferrovie e costruzione dilocomotive elettriche negli stabilimenti diSaronno. In particolare è nota la sua collaborazione con l'ingegnerKálmán Kandó, progettista dellaGanz e pioniere della trazione elettrica ferroviaria in Europa[4].
Nel 1926 la società costituì una fabbrica di aeroplani aPomigliano d'Arco, in provincia di Napoli. Neglianni venti una seconda crisi fu causata dal fallimento dellaBanca Italiana di Sconto, che deteneva la maggioranza delle azioni. La necessità di drastici cambiamenti per il salvataggio dell'azienda fece deteriorare i rapporti tra Nicola Romeo e gli altri soci; l'ingegnere fu di fatto estromesso dalla guida dell'Alfa Romeo nel 1925, rimanendo per tre anni presidente, carica offertagli dal nuovo direttore generale Pasquale Gallo, per poi abbandonare l'azienda nel 1928. Il 9 novembre 1925 gli fu conferita la Medaglia d'oro della provincia di Napoli. Nel 1929 venne nominato senatore delRegno.
Romeo si occupò di problemi di geometria pura, parallelamente all'attività di imprenditore e industriale. Fu inoltre attivo nelle opere di beneficenza, fondando e appoggiando, finanziariamente e non solo, un asilo infantile nel suo paese natale. Sposò laportoghese Angelina Valadin ed ebbe sette figli (Maurizio, Edoardo, Nicola, Elena, Giulietta, Piera e Irene).
Il 15 agosto 1938 si spense nella sua casa aMagreglio sullago di Como; oggi è tumulato nell'edicola familiare nel cimitero comunale, davanti al santuario della Madonna delGhisallo. Il Comune di Milano (così come quelli di Magreglio e di Sant'Antimo) gli ha intitolato una via.
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