La capitaleKatmandu, situata a circa1350 m d'altitudine, ha una popolazione di850000 abitanti nella zona urbana e circa1500000 nell'intera area metropolitana[6] comprendente diverse città e villaggi fra cuiLalitpur eBhaktapur, estesa nella cosiddettavalle di Katmandu, corrispondente all'alto bacino del fiumeBagmati; la città diPokhara invece, situata nella regione centrale ai piedi del massiccio dell'Annapurna, con i suoi200000 abitanti (circa300000 nell'area metropolitana)[6] è il secondo agglomerato urbano nepalese e precede poche altre città che superano i100000 abitanti (Dharan,Hetauda,Butawal,Biratnagar eBirganj).
A seguito delmassacro della famiglia reale avvenuto nel 2001, nel paese iniziò una lenta transizione politica che portò, il 28 dicembre 2007, all'approvazione da parte delparlamento nepalese di un emendamento costituzionale che permetteva la transizione dalla monarchia alla Repubblica, avvenuta il 28 maggio 2008 mediante la votazione quasi unanime dell'Assemblea Costituente. La lingua ufficiale è ilnepalese[7]. Circa la metà della popolazione del paese vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno[8].
«Qualcuno mi ha domandato che cosa interessa a noi del Nepal. Ed io rispondo: dove c'è un uomo, uno solo, lì siamo anche noi, dove c'è memoria di un passato lì troveremo la modulazione nuova delle stesse illusioni, l'inveramento diverso, ma non discordante, degli archetipi dello spirito umano.»
L'unificazione del paese avvenne nel 1768 ad opera diPrithvi Narayan Shah, capostipite dell'ultima dinastia regnante. Nel corso delXIX secolo ilNepal si scontrò sia con laCina sia con l'India britannica, riuscendo a conservare l'autonomia in cambio di tributi e cessioni territoriali. Nel 1846 il generaleJang Bahadur Rana ordì un colpo di Stato che permise alla propria famiglia di tenere le redini del governo nepalese per oltre un secolo, confinando ladinastia Shah ai margini della politica nazionale.
Negli anni compresi tra il 1947 ed il 1951 il movimento democratico rovesciò la famiglia Rana con il supporto dell'India, consentendo al reTribhuvan il ritorno dall'esilio. A questi succedette il figlioMahendra che nel 1962 bandì i partiti politici ed instaurò il sistema di governo deipanchayat ("consigli dei cinque").
Il successivo monarca,Birendra, proseguì la politica del padre vedendosi costretto dopo le proteste popolari (Jana Andolan, movimento popolare) del 1990 a concedere le elezioni.
Eglifu assassinato dal figlioDipendra nel 2001 insieme ad altri membri della famiglia reale. In tale occasioneGyanendra, fratello minore di Birendra, fu tra i pochi sopravvissuti e salì al trono pochi giorni di seguito. Nel 2005 Gyanendra licenziò il governo ed assunse direttamente ilpotere esecutivo, cui rinunciò l'anno seguente per via di una nuova ondata di malcontento popolare (Loktantra Andolan, ossia movimento democratico). Da tali fatti scaturì la decisione di trattare con il movimento rivoluzionario di ispirazionemaoista.
Una parte significativa del Nepal viene vinta dalla ribellione. I maoisti espellono i rappresentanti di partiti vicini al potere, espropriano i "capitalisti" locali e realizzano i propri progetti di sviluppo. Gestiscono anche le proprie prigioni e i propri tribunali. Oltre alle misure coercitive, la guerriglia sta rafforzando la sua presenza a causa della sua popolarità tra importanti settori della società nepalese, in particolare le donne, gli intoccabili e le minoranze etniche. In questo modo si elimina la discriminazione di casta, le donne ricevono pari diritti ereditari come gli uomini e i matrimoni forzati sono vietati. Inoltre, i maoisti forniscono assistenza sanitaria gratuita e partecipano a corsi di alfabetizzazione.[10]
Dal 1996 al 2006, la guerra ha causato circa 13.000 morti. Secondo l'ONG Informal Sector Service Centre, l'85% delle uccisioni civili sono attribuibili ad azioni del governo.[11]
Nel 2006 i maoisti e il governo nepalese raggiunsero un accordo per una Costituzione provvisoria, aprendo la via del governo e delParlamento anche ai ribelli. La legislaturaad interim ha portato all'elezione di un'Assemblea Costituente in seno alla quale è stato discusso sia dellaforma di stato che dellaforma di governo per il Nepal[12].
Il 24 dicembre 2007 sette partiti, compresi gli ex ribelli maoisti e i partiti di governo si sono accordati sull'abolizione della monarchia e il 28 dicembre 2007 è stato approvato dal Parlamento un emendamento costituzionale che ha costituito di fatto il primo passo per la trasformazione del Nepal in unaRepubblica parlamentare efederale[13] e la fine del regno diGyanendra. Alle elezioni del 10 aprile 2008 è stata confermata la vittoria della coalizione maoista e marxista-leninista con la maggioranza dei seggi e, dopo 240 anni di monarchia, il 23 maggio 2008 è stata proclamata ufficialmente la Repubblica del Nepal con una Costituzione provvisoria.
Il 28 ottobre 2015 il Parlamento ha eletto comePresidente del Nepal per la prima volta una donna,Bidhya Devi Bhandari, che ha avuto un importante ruolo nella scrittura della nuova carta costituzionale ed in particolare nello stabilire in costituzione delle garanzie per le donne. Il 20 settembre 2015 è anche entrata in vigore la definitivaCostituzione repubblicana del Nepal, redatta da una seconda Assemblea Costituente.
Il 9 marzo 2025 circa 10 mila persone, radunatesi nei pressi dell'aeroporto Tribhuvan di Kathmandu, si sono trovate ad accogliere l'ex reGyanendra, invocando il suo ritorno sul trono[15]. Nelle settimane successive la capitale è stata scossa da scontri tra i sostenitori dellarestaurazione dellamonarchia nepalese e la polizia, culminate il 28 marzo 2025 con due morti e 41 feriti. I monarchici hanno accusato i principali partiti politici e il governo repubblicano (soprattutto imaoisti) di aver deluso il popolo nepalese, invocando il ritorno di Gyanendra con unamonarchia costituzionale e la reintroduzione dell'induismo comereligione di Stato[16]. A seguito della decisione del governo di bloccare la maggior parte deisocial network, dall'8 settembre sono iniziatedelle proteste contro la manovra e, più in generale, contro la corruzione del governo.[17] Nonostante la rimozione del divieto per «ascoltare le richieste dellaGen Z», il giorno successivo il premierKhadga Prasad Sharma Oli è stato costretto alle dimissioni.[18] AKatmandu sono stati incendiati ilParlamento la sede delPartito del Congresso Nepalese, principale partito di opposizione, le residenze diSher Bahadur Deuba,Jhala Nath Khanal, Sharma Oli e dei suoi ministri, oltre a diversi alberghi di lusso e alla sede deimedia considerati vicini alla classe dirigente.[19] Il limbo politico e la mancanza fisica degli edifici governativi ha portato i manifestanti ad organizzarsi tramite messaggi e chiamate suDiscord, le cui dinamiche sono seguite sia dalla stampa che dalla televisione.[20]
Il Nepal è posizionato tra i 26° e i 30° di latitudine nord e tra gli 80° e gli 88° di longitudine est. Il territorio ha una vaga forma trapezoidale, da est a ovest si estende per circa 850 km e da nord a sud l'estensione non supera mai i 250 km.[21]. La superficie complessiva è pari a147181 km² dei quali143351 km² sono terra e3830 km² sono acque interne[22]. Fonti governative nepalesi dichiarano una superficie pari a147561 km² includendo anche i territori contesi diKalapani,Lipulekh eLimpiyadhura.[23]
Pur essendo uno Stato di dimensioni medio-piccole, il Nepal presenta una notevole varietà diclimi edambienti naturali. Da un punto di vista morfologico si divide in tre zone rappresentate anche nell'emblema del Paese: ilTerai[24], la fascia più meridionale dello Stato che corrisponde all'estremo settentrionale dellapianura indo-gangetica; ilPahad, la zona centrale con montagne fino ai 3000 m s.l.m; ed infine l'Himal, la zona di neve perenne corrispondente alla parte settentrionale del paese, che comprende le vette della catena dell'Himalaya. Questa suddivisione in queste tre aree riguarda anche aspetti economici e socioculturali.
IlTerai costituisce la parte nepalese della pianura indo-gangetica, occupa una fascia di larghezza compresa tra i 25 e i 100 km nell'estremo meridionale del paese tra le pendici delle collineShivalik e il confine con l'India. L'altitudine è di poche centinaia di metri sopra il livello del mare, la vegetazione comprendepraterie,savana, foreste disal e zone paludose[25].
Il clima è tropicale ed è l'area del paese con le maggiori precipitazioni. Vi risiede circa il 47% della popolazione, un'autostrada (Mahendra Rajmarg) attraversa il Terai per tutta la lunghezza del paese
La zona centrale del paese è delimitata dalla catena della colline Shivalik e le pendici del Basso Himalaya[26] fino alla quota di3000 m s.l.m. e comprende la catena montuosa del Mahābhārat che è separata dal Basso Himalaya da alcune ampie vallate. Le più densamente popolate sono lavalle di Katmandu soprattutto da abitanti dell'etniaNewa e quella diPokhara.
La catena deiMahābhārat Lekh, sfrangiandosi in catene minori interrotte dalle valli degli innumerevoli fiumi che scendono dall'Himalaya e dal Tibet per affluire direttamente ed indirettamente nel Gange, corre parallela all'Himalaya poco più a sud di quest'ultima dall'ovest all'est di tutto il Nepal, ma si erge con vette ben inferiori ai3000 m (quella più elevata è di soli2794 metri, nel settore occidentale della catena) ed ha importanza più che altro dal punto di vista climatico nel fermare una consistente quota delle precipitazioni monsoniche lungo i suoi versanti meridionali.
Questa zona comprende circa il 68% del territorio del paese, le colline Shivalik sono poco popolate, ricoperte dallaforesta pluviale e risultano inadatte all'agricoltura.
La regione montagnosa, chiamata ancheParbat inizia dove le vette superano i3000 m s.l.m. dalla zona supalpina fino alla zona di alta montagna. Quest'area comprende circa il 15% del territorio del paese.
I pochi centri abitati si concentrano a fondo valle, l'allevamento e i pascoli arrivano fino a5000 metri di altitudine, sulle pendici meridionali le abbondanti precipitazioni dovute ai monsoni creano problemi di erosione. Per contro le pendici settentrionali hanno pochissime precipitazioni e anche la poca agricoltura di sussistenza non vi è praticabile. La principale fonte di entrata è il turismo, limitato dalle pochissime strade di accesso, le uniche, ancora incomplete, portano ai centri abitati di Jomsome e Muktinath.
Annapurna I (sinistra) e Sud (destra) visti dal Poon Hill
Tre dei quattordici "ottomila" del pianeta sono interamente compresi in territorio nepalese: ilDhaulagiri I, l'Annapurna I e ilManaslu. Altri quattro sono invece condivisi con la Cina: l'Everest, ilLhotse, ilMakalu e ilCho Oyu. Infine il massiccio delKangchenjunga è condiviso con l'India. Numerose altre vette superano i 7000 metri.
Volendo elencare questi giganti orografici, senza peraltro essere esaustivi, si può osservare che le vette principali, ordinate da ovest a est, sono le seguenti:
Api (7132 m) e Saipal (7031 m), nella zona occidentale del Paese;
Nella zona centrale si trovano invece i vasti massicci delDhaulagiri (8167 m nella vetta del Dhaulagiri I, ma con almeno altre tre cime superiori ai 7000 m) e dell'Annapurna I (8091 m nella vetta dell'Annapurna I, ma anche in questo caso con almeno altre cinque cime che superano i 7000 metri), divisi dal fiumeKali Gandaki. Sempre nel massiccio dell'Annapurna la vetta delMachhapuchhre (6996 m) che domina la città diPokhara, pur essendo meno elevata risulta nota sia per la caratteristica e inconfondibile forma svettante a "coda di pesce" appuntita, sia perché sacra agli Induisti e come tale il governo ne ha proibito per legge l'ascensione e soprattutto l'accesso alla vetta, la quale è tuttora inviolata;
Sempre nella zona centrale si situano ilManaslu (8163 m) e l'Himal Chuli (7893 m);
A nord della capitale si ha la visuale delLangtang Lirung (7225 m);
Procedendo verso est, sul confine cinese, si trovano nell'ordine: il Gaurisankar (7134 m), ilCho Oyu (8201 m), l'Everest (8848 m) dettoSagaramāthā innepalese eChomolangma intibetano, notoriamente la massima vetta del pianeta, col vicinissimoLhotse (8516 m), il più distanteMakalu (8463 m) e, sempre nella stessa zona ma interamente in territorio nepalese, il Nuptse (7885 m), ilBaruntse (7129 m) e ilChamlang (7319 m);
Lungo l'estremo confine orientale con la Cina si erge il Jhinsang (7483 m);
Sul confine con l'India, più precisamente con lo Stato indiano delSikkim s'allineano, da nord a sud in circa 30 km di crinale, il Pathibhara (7123 m, detto anche "La Sfinge"), il Kirat Chuli (7365 m, detto anche "Tent Peak"), il Nepal Peak (7168 m), il Gimigola (7350 m), ma soprattutto ilKangchenjunga (8598 m), terza vetta del pianeta e dell'Himalaya, poi il Talunga (7349 m) e il Kabru (7317 m). Nel medesimo gruppo, infine, interamente in territorio nepalese svetta il Kumbhakarna (7710 m).
Il resto dell'orografia nepalese, ancorché non certo trascurabile, è insignificante, almeno in termini meramente statistici, a fronte dei giganti sopra menzionati.
La catena deiMahabharat Lekh, sfrangiandosi in catene minori interrotte dalle valli degli innumerevoli fiumi che scendono dall'Himalaya e dal Tibet per affluire direttamente e indirettamente nel Gange, corre parallela all'Himalaya poco più a sud di quest'ultima dall'ovest all'est di tutto il Nepal, ma si erge con vette ben inferiori ai 3000 m (quella più elevata è di soli 2794 metri, nel settore occidentale della catena) e ha importanza più che altro dal punto di vista climatico nel fermare una consistente quota delle precipitazioni monsoniche lungo i suoi versanti meridionali.
Tutto il territorio del Nepal tributa al bacino delGange.
I maggiori affluenti e subaffluenti di sinistra (specie per portata d'acqua) del corso d'acqua indiano provengono quasi tutti dal Nepal. A parte i tributari minori, sostanzialmente si fa riferimento a tre bacini idrografici principali. Da occidente a oriente, nell'ordine, essi sono: il bacino del Karnali, quello delNarayani-Gaṇḍakī e quello delSapt Kosi.
Essi traggono origine dalla sezione più elevata della catena dell'Himalaya, e talvolta addirittura dallo stesso altopiano del Tibet. Nel secondo caso percorrono a volte centinaia di chilometri prima d'entrare in territorio nepalese dopo essersi scavati numerose gole che tagliano la catena dell'Himalaya.
Il loro regime è comunque torrentizio, essendo influenzato sia dallo scioglimento delle nevi dei ghiacciai e nevai himalayani, sia dalle precipitazioni estivemonsoniche: non di rado il rapporto fra le portate minime invernali e quelle estive supera le 100 volte. In estate possono verificarsi inondazioni devastanti. L'alimentazione anche nivale di questi corsi d'acqua ne garantisce, pure ad acque basse, una sempre più che discreta portata.
IlKarnali nasce da due rami, denominati rispettivamente Humla Karnali e Mugu Karnali. Percorre una valle in accentuata pendenza (il fiume è noto dal punto di vista turistico perché assai sfruttato per ilrafting) in un ambiente di canyon e giungle. Le portate sono possenti nella stagione delle piogge dai suoi affluenti Seli e Bheri (quest'ultimo a sua volta formato dal Thuli Bheri e dal Sani Bheri). Costituisce il maggiore fiume del Nepal per lunghezza, superficie di bacino e portata d'acqua: le portate massime sono di diverse migliaia di metri cubi al secondo.
IlNarayani drena invece la sezione centrale del Nepal ed è alimentato da un ventaglio di affluenti e subaffluenti:Kali Gaṇḍakī, Seti (che bagnaPokhara, secondo agglomerato urbano del Nepal nonché centro turistico per le escursioni e il trekking sull'Annapurna), Marsyangdi, Buri Gandaki, Trisuli, Rapti, ecc. Pure questi fiumi sono ampiamente sfruttati per il rafting, anche se i progetti di valorizzazione idroelettrica del Nepal stanno in qualche caso compromettendone l'uso turistico. Riguardo alla valle del Kali Gandaki (fiume sacro del Nepal, sulle cui rive si susseguono numerosi siti di cremazione e sepoltura), esiste una curiosità geografica rilevante e relativa alla sua porzione mediana: la cosiddettaGola del Kali Gaṇḍakī è infatti considerata la valle più profonda del mondo (oltre 6,5 chilometri di dislivello fra fondovalle e creste montuose) siccome scorre fra i due "ottomila" Annapurna eDhaulagiri che si fronteggiano rispettivamente in sinistra e destra idrografica (distando le cime meno di 40 km l'una dall'altra) e il fondovalle è a meno di 1500 m sul livello del mare. La parte alta del Kali Gandaki attraversa invece la remota e desertica regione delMustang che, compresa fra le catene dell'Himalaya e delTranshimalaya, non riceve nemmeno un consistente tributo idrico nella stagione dei monsoni, perché le correnti d'aria umida si fermano contro il versante meridionale della catena himalayana e qui scaricano ingenti masse d'acqua. La città diPokhara, ad esempio, in virtù della sua posizione geografica (nella fattispecie ai piedi del versante sud del massiccio dell'Annapurna, senza catene di monti molto elevate che sostanzialmente la isolino dal bassopiano gangetico) è molto più esposta ai monsoni estivi umidi di quanto non lo siaKatmandu, più protetta a sud dalla catena del Mahabharat sicché, durante il monsone estivo, riceve quasi il 90% delle precipitazioni annue (anche superiori a 2500 mm di pioggia) mentre tale quota si riduce al 65% - 70% per la capitale.
IlSapt Kosi infine occupa la sezione orientale del Nepal, coi suoi numerosi affluenti e subaffluenti: Indruwati,Bhote Koshi, Tamba Kosi,Dudh Kosi (che scende dalla zona dell'Everest),Arun, Tamur, ecc. Anche questi fiumi sono utilizzati per il rafting e sfruttati a scopo idroelettrico.
All'estremità occidentale del Nepal scorre poi il Kati, altro fiume himalayano tributario del Gange, che marca con il suo corso quasi tutto il confine occidentale con l'India.
Esiste infine un sistema idrografico secondario che scaturisce dalle catene montuose interne (Mahabharat oMiddle Hills, ecc.) caratterizzato da regime assolutamente torrentizio (con rapporti fra portate di piena e di magra anche maggiori di 1000 volte) in dipendenza delle sole piogge monsoniche concentrate nei mesi da giugno a settembre. Le montagne da cui traggono origine questi fiumi sono troppo poco elevate (massimo 2700 ms.l.m.) per consentire la formazione di ghiacciai. Fra questi fiumi citiamo il Bagmati, fiume sacro del Nepal (sulle sue rive, nei pressi dell'aeroporto diKatmandu, si trova il celeberrimo sacro tempio hindu di Pashupatinath) che origina poco a nord di Katmandu e bagna la città e il suo sobborgo meridionale diPatan raccogliendo numerosi piccoli affluenti nellavalle di Katmandu e nell'area metropolitana della capitale nepalese, prima di entrare in territorio indiano e confluire nelGange.
L'origine dellacatena himalayana, insieme all'altopiano del Tibet e alle catene montuose minori, va ricercata nella collisione che avvenne all'incirca 60 milioni di anni fa tra la zolla indiana e la zolla euroasiatica (convergenti con subduzione dell'India). Durante questo processo i due continenti intrappolarono un intero mare preistorico, e i sedimenti organici in esso presenti vennero coinvolti nel processoorogenetico, al punto che ancora oggi è possibile rinvenireammonitifossili nel letto del fiume Kali Gandaki, a 3000 m di altitudine. Si possono inoltre notare altri fenomeni quali la presenza di sacche digas naturale a un'altitudine di 3800 m (ad esempio ilfuoco sacro di Muktinath, fiammelle che da tempo immemore ardono in alcuni anfratti nella roccia).
La teoria della collisione continentale risulta anche suffragata dal ritrovamento sulla catena himalayana della tipica sequenza di rocce di tipoofiolitico.
Il paese è caratterizzato da unclima subtropicale, che presenta principalmente duefasi stagionali: la stagione delle piogge (da giugno a fine settembre) e la stagione secca (il resto dell'anno). Questa alternanza è dovuta alla presenza deimonsoni, iventi periodici caratteristici dell'Asia meridionale e sudorientale.
Il monsone estivo spira dall'oceano Indiano verso il continente caricandosi di umidità e portando la pioggia, mentre quello invernale spira dall'aridoaltopiano del Tibet verso l'oceano, dando origine a un cielo terso e a un clima secco.
Vi possono essere delle forti escursioni termiche tra estate e inverno ma, data la variabilità del territorio, è anche assai facile che una certa zona presenti unmicroclima diverso da un'altra.
Il mese più caldo è maggio, al termine della stagione secca. Il periodo in cui la natura è più rigogliosa è invece l'autunno (all'incirca ottobre e novembre), quando le piogge sono ormai terminate e il clima è divenuto mite.
In Nepal sono censiti ufficialmente più di 100 gruppi etnici o castali. Di questi, ben 11 superano il 2% della popolazione e le500000 persone, ma nessuno si avvicina al 20%[28].
Gli ultimi dati ufficiali relativi alla composizione percentuale della popolazione suddivisa per credo religioso risalgono al censimento ufficiale del 2001[28] e sono i seguenti:
Va precisato tuttavia che si tratta di dati in continua evoluzione, che stanno portando a un aumento dell'induismo (ormai prossimo al 90%) a detrimento sia delbuddhismo, sia dell'Islam e dell'animismo. Peraltro si sta assistendo a un certo aumento della religione cristiana (cattolica eprotestante), che in trent'anni è passata da 2541 fedeli, secondo il censimento del 1971, a più di100000, secondo il censimento del 2001.
Il Nepal era fino al 2006 l'unico Stato al mondo ad adottare l'induismo comereligione ufficiale. In seguito è stata proclamata lalaicità dello Stato con risoluzione parlamentare[29]. L'exsovrano è tuttora considerato da alcuni tradizionalisti una manifestazione del dioVisnù.
Anche se la maggioranza della popolazione professa l'induismo, è diffuso anche ilbuddhismo, in particolare della corrente tibetanaVajrayana. In alcune aree rurali si praticano anche ilBön (forma disciamanesimo) e l'animismo (ad esempio la religione dei Kiranti).
Nessun culto (con l'eccezione deimonoteismi) ne esclude automaticamente un altro, e talvolta risulta difficile distinguerne le singole caratteristiche. Ilsincretismo è diffuso in particolar modo tra i cultiinduisti,buddhisti,animisti esciamanici.
In Nepal si contano 123 lingue di diversa matrice: indoeuropea, sinotibetana, austroasiatica e dravidica; mentre ilkusunda non ha alcuna relazione genetica con altri ceppi linguistici[30].
La lingua ufficiale è ilnepalese, parlato dal 48,61% della popolazione, affiancato da numerose altre lingue che possono essere ufficializzate a livello provinciale. Tuttavia l'inglese, pur non avendo un riconoscimento formale, si è imposto come lingua franca per motivi pratici legati al commercio e al turismo, ma è escluso dalle sedi istituzionali ufficiali[31].
Di seguito sono elencate le lingue principali parlate in Nepal:nepalese, maithili,bhojpuri, tharu, avadhi, rajbanshi,hindi,urdu, tamang,Nepal Bhasa (Newari), magar, rai/kiranti, gurung, limbu, bhote/sherpa, sunuwar, danuwar, thakali, satar, santhal e altre lingue minori[32].
Dall'entrata in vigore dellaCostituzione del 2015 e quindi dall'introduzione delfederalismo il paese è suddiviso in setteprovince che assumono il ruolo di stati federati.
Le provincie sono a loro volta suddivise indistretti, questi sono complessivamente 77 e sono ulteriormente divisi inmunicipalità, queste possono essere urbane (293) oppure municipalità rurali (in nepalese गाउँपालिका, traslitterato in Gaunpaulika) che sono 460.
Tra le municipalità urbane, in base al numero di abitanti e alla presenza di infrastrutture, sei sono classificate come città metropolitane e undici come città sub-metropolitane.
La carica più alta è quella delPresidente della Repubblica, che detiene poteri cerimoniali unitamente al comando delle forze armate e alla facoltà di proclamare lo Stato d'emergenza. La carica di vicepresidente è istituita con le funzioni di coordinare e supportare l'attività del presidente.
IlPrimo ministro detiene invece la carica con i maggiori poteri, essendo a capo del potere esecutivo.
Il sistema sanitario pubblico nepalese è fortemente carente rispetto alle esigenze della popolazione. L'ospedale Bir di Katmandu è, con i suoi 458 posti letto, uno dei più capienti del paese.
Storicamente in Nepal lelibertà civili sono state limitate, tuttavia non è mai stato considerato tra le peggiori nazioni violatrici deidiritti umani in generale; tuttavia tali violazioni sono notevolmente aumentate da quando si è verificata una vera e propria escalation nel conflitto civile della metà degli anni 2000, che ha coinvolto l'intero paese. Le forze di sicurezza, anche prima della cosiddetta "guerra civile del Nepal" (contrapponente forze filo-monarchiche alla guerriglia di stampomaoista tra il 1996-2007 a fasi alterne) sono state accusate di un numero consistente di violazioni dei diritti umani.
Secondo leNazioni Unite, il Nepal è leader mondiale nei sequestri e detenzioni arbitrarie da parte delle forze speciali di sicurezza, soprattutto a seguito del conflitto civile sempre più acceso negli anni 2001-2007; il conflitto tra ilPartito Comunista Unificato del Nepal (maoista) e le forze governative ha portato a numerose accuse di violazioni dei diritti umani da entrambe le parti, con la maggior parte delle vittime tra i civili disarmati non combattenti: i maoisti nepalesi sono stati accusati di torture illegali, uccisioni gratuite e migliaia di rapimenti a scopo estorsivo o per motivi di lotta politica.
D'altro canto anche le forze governative sono state accusate di sparizioni illegali, uccisioni e arresti arbitrari, torture, oltre che di ostacolare le relative indagini giudiziarie compiute dalle organizzazioni a favore dei diritti dell'uomo, il tutto con l'impunità concessa loro dal sistema di potere. Tuttavia un terzo circa delle persone rapite (e/o scomparse) dalle forze di sicurezza sono state rilasciate dopo mesi di detenzione segreta, fino a che nel luglio 2004 il governo centrale ha creato una commissione per l'individuazione dei cittadini svaniti nel nulla.
Al di fuori delle problematiche riguardanti il conflitto, le libertà civili sono abbastanza tenui con frequenti casi di violazioni: vi sonodiscriminazioni basate sullacasta di nascita, sul genere sessuale e sull'etnia di appartenenza; con una presenza pervasiva pure diviolenza domestica, lavoro forzato esfruttamento della prostituzione anche minorile. Diverse organizzazioni sono nate per cercar di rispondere positivamente alle esigenze delle persone che vengono a subire e soffrire di tali discriminazioni.
Eppure, nonostante tutto, le libertà civili fondamentali, prima fra tutte lalibertà di parola elibertà di espressione,libertà di stampa e riunione in assemblee sono state gravemente ridotte per volere del reGyanendra del Nepal a seguito della sospensione dellacarta costituzionale del paese nel febbraio 2005. Il governo è stato anche criticato per aver ratificato tutti i trattati e le convenzioni riguardanti i diritti umani, ma di non averli in seguito incorporati nel sistema giudiziario nazionale tramite leggi adeguate.
Non esistono difatti ancora leggi specifiche né contro la violenza domestica né tantomeno contro latortura da parte delle forze di polizia, accusate di eccessiva corruzione e utilizzo di metodi poco ortodossi nella repressione del dissenso politico. A causa della scarsa ampiezza neimezzi di comunicazione, appena si esce un po' dal territorio sotto la diretta competenza della capitaleKatmandu, la polizia ha spesso un'enorme autonomia e discrezionalità nella gestione delle questioni diordine pubblico e spesso lo fanno in modi non conformi alla legge.
Il Nepal ha tradizionalmente portato avanti una politica non-allineata e gode di relazioni amichevoli con paesi vicini. Senza sbocchi al mare, il paese mantiene buone relazioni con laRepubblica Popolare Cinese. La relazione con l'India procede a fasi alterne.
Costituzionalmente, la politica estera deve essere guidata da «i principi dellaCarta delle Nazioni Unite, non-allineamento, Panchsheel (Cinque Principi di Coesistenza Pacifica), diritto internazionale ed il valore della pace mondiale». In pratica, la politica estera del Nepal si è indirizzata non verso l'influenza internazionale, ma verso la preservazione dell'autonomia e a questioni interne, economiche e di sicurezza. Le relazioni più sostanziali sono forse quelle con istituzioni economiche internazionali, come ad esempio l'Asian Development Bank, ilFondo Monetario Internazionale, laBanca Mondiale e laSAARC. Il Nepal ha anche forti relazioni economiche multilaterali con i principali fornitori di aiuti economici e militari, tra i quali Francia, Germania, Giappone, Malesia, Svizzera e Stati Uniti ed in particolare con il Regno Unito, con il quale i legami militari risalgono al Diciannovesimo Secolo. Le relazioni esterne del paese sono in primo luogo gestite dal Ministero degli Affari Esteri del Nepal.
L'attuale ministro degli esteri è Dev Raj Ghimire.
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Nel 2006, dopo il periodo di governo autoritario di reGyanendra, ilComitato per la redazione della Costituzione provvisoria ha presentato una bozza diCarta fondamentale nella quale si propone fra l'altro che[12]:
L'Assemblea Costituente avrà un mandato della durata di due anni, con sei mesi aggiuntivi per eventuali contrattempi in caso di emergenza.
Le lingue locali avranno valore di ufficialità nella zona della parlata.
Saranno rafforzati i diritti contro la discriminazione delle donne, latortura, la discriminazione in base allacasta, lacensura mediatica, il distacco arbitrario delle linee telefoniche, ladisoccupazione, il lavoro nero, i traffici illegali. Saranno attuate disposizioni a favore di un ambiente pulito, delle cure sanitarie primarie gratuite e della sicurezza sociale per donne, anziani, lavoratori e disabili.
L'esercito nepalese e l'esercito di liberazione popolaremaoista rimarranno due formazioni distinte fino a quando non saranno presi accordi specifici in merito.
Vi dovrà essere almeno 1/3 di presenze femminili nella pubblica amministrazione.
La politica interna del periodo attuale è volta perlopiù a costruire il nuovo assetto repubblicano dello Stato, a gestire l'assimilazione degli ex guerriglieri maoisti come forza politica "regolare" e a mantenere la coesione della coalizione di governo. Il 3 febbraio 2011, dopo 7 mesi di crisi politica, il parlamento ha eletto nuovo primo ministro Jhalanath Khanal, presidente del Partito comunista unificato marxista-leninista.
La vita politica nepalese è tradizionalmente personalistica e settaria, con conseguenti scissioni e riunificazioni: da ciò l'elevato numero di partiti politici, che possono essere ricondotti alle seguenti grandi aree ideologiche:
partiticomunisti: derivanti dallo storico Communist Party of Nepal, a volte presenti come fronti popolari (Jana Morcha)
Partito del Congresso Nepalese, di orientamento socialdemocratico (membro dell'Internazionale Socialista) e pro-indiano (come suggerisce il nome); fondato nel 1947 e già vincitore di libere elezioni nel 1959, è uno dei due partiti alla guida dell'instaurazione della democrazia nepalese nel 1990. Fu guidato fino alla morte daGirija Prasad Koirala. Comprende la corrente del Partito del Congresso Nepalese (Democratico) guidata dall'ex primo ministroSher Bahadur Deuba.
Nepal Sadbhawana (Anandidevi), partito regionalista delTerai, scissosi nel 2003 dal Sadbhawana originale (fondato 1985) che aveva accettato di collaborare con il golpista re Gyanendra.
Rastriya Prajatantra (partito democratico nazionale), partito conservatore nazionalista e monarchico, erede delle élite politiche del sistema pre-democraticoPanchayat.
Madhesi Jana Adhikar Forum, Nepal (Forum per i Diritti del Popolo Madhes, Nepal), inizialmente (2006) un movimento per l'autodeterminazione etnica del Terai, il federalismo e un sistema elettorale proporzionale, poi trasformato in partito.
I primi della lista precedente costituivano quella che fu tra il 2006 ed il 2009 l'alleanza dei sette partiti (gliotto partiti quando si è aggiunto in seguito il partito maoista), che si è opposta alla linea politica decretata dal reGyanendra ottenendo la restaurazione dellademocrazia.
Le principali risorse economiche del Nepal sono costituite dall'agricoltura e dalturismo. Gli aiuti economici internazionali costituiscono una parte non trascurabile del bilancio nazionale pur giungendo a destinazione solo in basse percentuali data laburocrazia farraginosa e l'elevatacorruzione[34] della classe dirigente.
Allevamento: Ibovini, non essendo macellati perché considerati in genere animali sacri, vengono allevati prevalentemente per la produzione dilatte eyogurt. Per ibufali indiani invece non esistono divieti religiosi, e se ne consumano anche le carni. Nelle zone di montagna si alleva talvolta loYak. Diffuso è anche l'allevamento di volatili da cortile ecapre.
Settore secondario
Il Nepal non è un paeseindustrializzato data la carenza diinfrastrutture che potrebbero permettere lo sviluppo di questo settore: neppure l'esiguo fabbisogno interno dienergia elettrica è pienamente soddisfatto, anche se sono state recentemente costruite alcunecentrali idroelettriche sui fiumi Kali Gandaki eBhote Koshi, progetti realizzati perlopiù da imprese cinesi e indiane.
Settore terziario
Il mercato dei servizi non costituisce una voce significativa nell'economia nepalese, ad eccezione delle attività legate alturismo. L'introduzione dell'informatica nella società nepalese non è ancora rilevante, neppure nel settore della pubblica amministrazione. La capitale rappresenta sostanzialmente un'eccezione nel quadro della sostanziale arretratezza delle reti di comunicazione.
Il Nepal, paese quasi totalmente montuoso e privo di sbocchi sul mare, non dispone né di porti marittimi né di autostrade. Le ferrovie ammontano a 59 km, un'unica linea collegata con l'India che interessa una piccola zona delTerai prossima al confine. Le cinque principali vie di comunicazione sono denominate "rājamārga" (strade reali). In totale vi sono 4617 km di percorsi stradali asfaltati e11288 km di percorsi in ghiaia o terra battuta (2001). Si nota peraltro la mancanza di un programma organico di manutenzione delle reti viarie, che talora risultano in uno stato di trascuratezza. Alcune grandi arterie della capitale come Kantipath sfuggono parzialmente a questa regola. Il traffico veicolare, perlomeno nella capitale, risulta caotico ed è costituito in maggioranza da veicoli a motore obsoleti ed inquinanti. Il traffico urbano a motore convive con un intenso traffico pedonale di biciclette e risciò. Nelle campagne lo stato delle strade permette in genere una velocità assai limitata.
L'unicoscalo aeroportuale internazionale è ilTribhuvana antharrāṣṭriya vimānasthala (aeroporto internazionale "Tribhuvan") di Katmandu, con un traffico modesto rispetto ai parametri internazionali (poche centinaia di migliaia di passeggeri all'anno). Vi sono inoltre numerosi aeroporti locali, specie nelle località montane, perché esse sono in genere servite solo dalle mulattiere.
I servizi di trasporto mediante autobus sono molto diffusi ed utilizzati. Specie nei periodi di festività e di maggiore affollamento è diffuso l'uso improprio del tetto per il trasporto dei passeggeri.
Le direttrici principali (राजमार्ग -rājamārga) sono:
Mahendra rājamārga: percorre tutto ilTerai (la pianura) in senso longitudinale.
Araniko rājamārga: da Katmandu a Kodari, confine con il Tibet (Cina).
Siddhārtha rājamārga: da Pokhara al confine indiano (Bhairahava)
Nel settembre 2005 era stata proposta la costruzione di un collegamento ferroviario elettrificato tra Birganj e Tatopani, attraversando il Nepal dal confine indiano a quello cinese (Tibet), con l'eventuale possibilità di effettuare un collegamento con laFerrovia del Qingzang (Lhasa-Golmud).
Ilturismo (specie quello montano eculturale) è una risorsa rilevante per il paese, soprattutto per le riserve di valuta convertibile. Dal 2000 in poi è aumentato il turismo sportivo e avventuroso (parapendio,rafting).
Il Nepal dispone di ingenti vestigia storico-artistiche (i centri storici delle principali località dellavalle di Katmandu sono tutelati dell'UNESCO), tuttavia in buona parte distrutte dalsisma del 25 aprile 2015, e di un ambiente naturale ancora in gran parte non urbanizzato.
Motto nazionale: जननी जन्मभूमिष्च स्वर्गादपि गरियसि -Jananī Janmabhūmiṣca Svargādapi Gariyasi (Madre e Madrepatria valgono più del Regno dei Cieli).
La cultura nepalese può risultare, a seconda del gruppo etnico considerato, assai simile alla cultura indiana o tibetana. Le affinità si possono notare nell'abbigliamento, nelcibo e nellalingua. La cultura tradizionale trova inoltre espressione nella danza e nella musica, in particolar modo durante le festività religiose.
L'emittente radiofonica pubblicaRadio Nepal, fondata nel 1951, trasmette inmodulazione di frequenza,onde medie edonde corte. Vi sono inoltre decine di stazioni radio private, molte delle quali trasmettono solo localmente.
La televisione è stata introdotta nel 1980 e attualmente vi sono sei canali: due gestiti dal trasmettitore pubblicoNepāla ṭelibhijana (NTV 1 e NTV 2 Metro) e quattro privati (Kantipur Television, Image Channel, Channel Nepal e Nepal 1).
Le prime testimonianze artistiche Nepalesi risalgono all'epoca dei Lichhavi (secoli IV-VI d.C.) ma la maggior parte delle vestigia dellavalle di Katmandu risale al periodo Malla (secoli XIV-XVIII d.C.), e i centri storici diKatmandu,Patan eBhaktapur sono buoni esempi della corrente artistica di quel periodo.
Generalmente le figure distile Nevari risultano flessuose, floreali, tondeggianti e quasi "barocche" secondo l'occhio europeo. Esse sono rigidamente codificate e trovano le loro lontane radici nellostile Gupta indiano.
Una particolarità architettonica del Nepal è lapagoda, struttura che è anche comune a molti paesi dell'Asia orientale comeCina oGiappone anche se in forme diverse. Secondo la tradizione, si tramanda che il suo inventore fu l'architetto nepaleseAraniko, vissuto nelXIII secolo, e che la sua arte fu poi esportata con fortuna in gran parte dell'estremo Oriente.
Bhanubhakta Acharya[35] è considerato il più antico poeta che scrisse in lingua nepalese. La produzione letteraria nepalese del xx secolo si afferma con autori comeBishweshwar Prasad Koirala eManjushree Thapa, autrice di romanzi aventi come tema lo sfondo sociale e politico nepalese.
Le festività nepalesi sono legate perlopiù alle religioniindù ebuddhista: di seguito ve ne sono alcune fra le più significative, tenendo conto che l'anno nepalese (calendarioVikram Samvat) inizia verso la metà di aprile.
Prithvi Jayanti: si celebra il compleanno diPrithvi Narayan Shah, primo re del Nepal unificato, nel 1768
Biskhat Jatra: si celebra l'anno nuovo con processioni e riti sacri.
Rato Machhendranath: festa che si svolge aPatan in onore di Machhendranath "rosso"; si prega affinché il dio porti unmonsone copioso e raccolti abbondanti.
Buddha Jayanti: anniversario della nascita delBuddha, fine maggio.
Naga Panchami: festività dedicata aiNāga, le potenze sotterranee con aspetto diserpente.
Janai Purnima (o Raksha Bandhan): i bramini sostituiscono il loro cordone sacro e la gente comune indossa al polso una fascia gialla che scaccia la sfortuna.
Gai Jatra: si celebra poco dopo la metà di agosto.
Krishna Jayanti: anniversario della nascita diKrishna, fine agosto.
Teej: si celebra ad inizio settembre, coinvolge perlopiù le donne, che si recano in processione ai templi.
Indra Jatra: metà settembre. È la fine della stagione delle piogge, e si ringrazia il dioIndra per la sua munificenza. In questa occasione viene innalzato il grande palo in Durbar Square a Katmandu, e laKumari (manifestazione divina in terra) benedice il capo dello Stato.
Dasain: La festa dura in totale quindici giorni ad inizio ottobre. Il giorno d'inizio è chiamatoGhatasthapana, e nei primi nove (nava ratri) si venerano vari aspetti terrifici della Grande Dea. Le celebrazioni trovano il culmine nei tre giorni dopo il sesto (Fulpati,Maha Astami eNavami): la notte tra questi ultimi due èKala Ratri (notte nera), durante la quale inizia il rito dei sacrifici animali.
Tihar: seconda metà di ottobre. Durante Dipavali, il terzo giorno della festa, i templi e le case vengono illuminati degnamente in attesa della venuta diLakshmi, dea della fortuna e dell'abbondanza. Gai Puja è il quarto giorno, inizio del nuovo anno secondo il calendario Nevari (Nepal Sambat). Bhai Tika è il quinto, durante il quale avviene la cerimonia del Tika (il punto sacro sulla fronte).
Chaitra Dasain: "piccolo" Dasain, fine marzo.
Syeto Machhendranath: festa che si svolge aKatmandu in onore di Machhendranath "bianco".
La cucina nepalese varia in base ad ogni etnia, che conserva le proprie tradizioni culinarie. Alcuni cibi che vengono consumati indifferentemente a livello nazionale, come ildal bhat (lenticchie e riso), spesso accompagnato dalla verdura a vapore (tarkari). È diffuso il consumo di carne dibufalo e di volatili da cortile, anche se gli indù e i buddhisti osservanti sono tendenzialmentevegetariani.
La bevanda per eccellenza è iltè (चायcāya, pron. It.:"ciai"): in Nepal si beve frequentemente quello di produzione nazionale, molto fermentato e seccato in piccoli grani. Si consuma anche illatte, base per la produzione dellassi (bevanda rinfrescante) e delloyogurt.
Nelle zone himalayane prevale invece lacucina tibetana, ovverotsampa (farina d'orzo impastata con tè o acqua),momo (ravioli di farina d'orzo ripieni di carne, patate o verdura) echaang (birra d'orzo).
Nel 2017, in virtù del poco spazio e dell'esiguo costo dell'attrezzatura necessaria, la pallavolo è stata dichiarata sport nazionale[37] soppiantando gli sport tradizionali deldandi biyo[38] e delkabaddi ancora diffusi nelle aree rurali.
L'unico stadio internazionale è la struttura polifunzionaleDasharath Rangasala a Katmandu che dopo la ristrutturazione in seguito ai danni del terremoto del 2015[39] ha una capienza di 15.000 spettatori e ospita le partite delle squadre nazionali maschili e femminili. Le competizioni di cricket si svolgono invece presso ilTribhuvan University International Cricket Ground nella città diKirtipur, poco distante da Katmandu. Nel 2018, al decimo World Bodybuilding and Physique Championship,Maheshwar Maharjan prende la medaglia d'oro[40].
Il 29 maggio 1953 per il Nepal è una data memorabile: l'alpinista neozelandeseEdmund Hillary assieme allosherpa nepaleseTenzing Norgay riuscirono a raggiungere per primi la vetta del monteEverest, la montagna più alta del mondo: dopo questa impresa, tra l'altro, Tenzing Norgay venne celebrato in Nepal con glorie e onori. La prima donna nepalese a raggiungere la vetta del Monte Everest fuPasang Lhamu Sherpa[41][42].
Enrica Garzilli,L'Asia prima e dopo l'11 settembre. Asia Major 2002, in Società editrice il Mulino (a cura di),Strage a palazzo, movimento dei Maoisti e crisi di governabilità in Nepal, Bologna, 2003.
AA.VV.,Nepal, Torino, EDT, 2007.
Tod Ragsdale,Once a Hermit Kingdom: Ethnicity, Education, and National Integration in Nepal, Nuova Delhi, Manhohar Publications, 1989.
Mara Malagodi,Constitutional Nationalism and Legal Exclusion: Equality, Identity Politics, and Democracy in Nepal, Nuova Delhi, Oxford University Press, 2013.
Gerard Toffin,The Politics of Hinduism and Securalism in Nepal, a cura di Studies in Nepali History and Society, vol. 11, n. 2, 2006, pp. 219–40.
M. Lecomte-Tilouine,Revolution in Nepal: An Anthropological and Historical Approach to the People’s War, New Delhi, Oxford University Press, 2013, pp. 27–74.