«Il Neoclassicismo è una corrente delgusto che ha subito una lunga elaborazione teorica prima di nascere completamente nella breve e intensa fioritura dellostile Impero, dopodiché è piano piano scomparso sotto l'azione dei fermentiromantici che recava in sé fin dalle origini. È equivalente alclassicismo in musica.»
La sua teorizzazione prese vita aRoma con gli scritti dell'archeologo e storico dell'arteJohann Joachim Winckelmann e del pittore e storico dell'arteAnton Raphael Mengs, mentre la costituzione di tale modello si ebbe soprattutto grazie alle scoperte e agli scavi delle antiche città diErcolano ePompei, alla formazione dell'archeologia come scienza e alla diffusione di pubblicazioni sulle antichità greche.[2][3]
Sotto il pontificato diPio VI nellacittà eterna dominava quindi un'esaltazione classicista che si esprimeva in un gusto monumentale e fastoso con l'illusione «di un nuovoRinascimento alla Roma dei papi e, nel contempo, a celare dietro una splendida facciata i problemi reali dello Stato, dall'arretratezza economica, al disordine amministrativo, alnepotismo, alla fame e alle piaghe popolari».[4] SecondoCarlo Muscetta «Winkelman e Mengs, l'abate Zanotti e l'abate MIlizia furono i teorici di questo classicismo o piuttosto controclassicismo, archeologico e platonizzante, destinato ad edulcorare il neoclassicismo di contenuto illuministico e a ostacolare il progresso verso un'arte moderna».[5]
Nell'architettura e nelle arti visive, il primo movimento in cui si individua un'aspirazione neoclassica è quello dellostile neo-attico nell'antichità che fu distinto dall'archeologo e storico dell'arte Friedrich Hauser nel1889 nella sua pubblicazioneLa scultura neoattica (Die Neuattische reliefs). Hauser conia il termine "Neo-Attico" per identificare una reazione contro le stravaganze "barocche" dell'arte ellenistica.
Un'importanza sempre maggiore in questi anni viene assunta dal problema urbanistico, in relazione alla crescita delle città.Anche l'architettura degli edifici diNapoli rifletté ampiamente l'influenza esercitata dalle scoperte archeologiche. L'esempio più conosciuto a tal proposito è laBasilica di San Francesco di Paola, considerata l'esempio italiano più importante di chiesa neoclassica.[6]Ogni "neo-classicismo" seleziona determinati modelli all'interno di una gamma di possibili "classici" e ignora tutti gli altri. Tra i Neoclassici del1765-1830, in particolare gli scultori si rivolgevano a un idealefidiaco, anche se in realtà le opere prodotte si avvicinano di più allecopie romane dellascultura ellenistica, ignorando lascultura greca arcaica.[senza fonte]
Anche se le antiche pitture greche erano perdute, l'immaginazione dei neoclassicisti settecenteschi le riportarono in vita sia attraverso l'esempio della generazione diRaffaello, ispiratasi allegrottesche affrescate nellaDomus Aurea diNerone, sia con la riscoperta diNicolas Poussin ed i contemporaneiscavi di Pompei.
Il Neoclassicismo si diffuse in Francia grazie alla generazione di artisti che si recavano in Italia (a Napoli per esempio c'erano gliscavi di Pompei, molto apprezzata fu anche Ercolano) per studiare dal vero i reperti antichi, oltre alla pubblicazione di importanti scritti come laStoria dell'arte antica diJohann Joachim Winckelmann.[7]
Una seconda ondata neoclassica, più severa e contenuta, è associata all'apice dell'impero diNapoleone, che in particolare inFrancia si manifestò con lostile Luigi XVI, prima, e con lostile Impero, poi.
Anche nelle sue forme più decorative il Neoclassicismo ebbe un marcato significato politico: esso, come già precedentemente accennato, raggiunse l'apice durante l'età napoleonica soprattutto al tempo dell'Impero. Le memorie romane, il consolato, i simboli gloriosi delle aquile imperiali suilabari dellelegioni, il titolo di Re di Roma attribuito da Napoleone al figlio, gli archi di trionfo innalzati in onore di Bonaparte, rappresentarono agli occhi della borghesia francese, ormai padrona dell'Europa, e lanciata in un'inarrestabile politica imperialistica, il segno della potenza e della gloria raggiunta dopo secoli di sottomissione. Tutto il repertorio mitologico classico fu ripreso da letterati ed artisti; i primi fecero rivivere personaggi ed episodi della vita contemporanea in chiave mitologica, mentre i secondi dipingevano e scolpivano Napoleone nelle vesti diGiove olimpico o di un celebre ed invitto eroe della Grecia classica.
Avvicinare l'arte alla natura per l'artista neoclassico non significa riprodurre la realtà in modo naturalistico (fedele nei particolari), ma estrarne l'essenza, l'atteggiamento psicologico e mentale tipico dell'artista dell'età classica.
Winckelmann, il maggior teorizzatore del Neoclassicismo, sosteneva che l'unico modo per divenire grandi e, se possibile, inimitabili, è di imitare gli antichi. Convinto che «il contrario del pensiero indipendente è la copia, non l’imitazione», egli non raccomandava di copiare fedelmente le figure antiche ed auspicava un ritorno allo spirito, non alla lettera della antichità.
Giovan Battista Piranesi eJohann Joachim Winckelmann sono i maggiori esponenti in arte del Neoclassicismo, due importanti teorici, rispettivamente sostenitori dell'arte romana egreca. Entrambi privilegiano l'imitazione dell'arte alla sterile copia. Nelle vedute romane di Piranesi si nota maggiormente lospirito della Roma antica.
Per quanto riguarda gli interni, il neoclassicismo scoprì il gusto per l'autentico arredamento classico, sulla scia delle scoperte effettuate aPompei edErcolano, scavi iniziati verso la fine del decennio del1740 ma la cui eco aveva raggiunto il grande pubblico solo nei decenni successivi, grazie anche alla pubblicazione dei primi lussuosi volumi (dal 1757 al 1792) della monumentale operaLe Antichità di Ercolano del Bayard.
Le illustrazioni mostravano come anche gli interni più classicheggianti diepoca barocca, o le piùromane tra le stanze realizzate daWilliam Kent fossero basate sullo stile architettonico degli esterni di basiliche etempli, il che si traduceva in: cornici delle finestre munite difrontone, specchi dalle cornici dorate e caminetti sormontati da simil-frontali come quelli dei templi, tutte cose che ora sembrano eccessivamente pompose e piuttosto assurde. Il nuovo stile cercò di ricreare invece un vocabolario architettonico autenticamenteromano, servendosi di motivi decorativi più piatti e meno pesanti, comefregi scolpiti abassorilievo o dipinti in monocromia come dei piccoli quadretti, che rappresentavano medaglioni, vasi, busti, bucrani o altri motivi appesi a nastri o rami d'alloro, con snelli arabeschi come sfondo, realizzati inrosso pompeiano o altre tinte pastello, oppure con colori che imitavano quello delle pietre naturali.
Questa moda inFrancia, chiamata"goût Grèc", fu inizialmente appannaggio dei cittadini di Parigi, ma non fu accettata a corte; solo quando il paffuto giovane Re salì al trono nel1774 permise a sua moglieMaria Antonietta, seguace delle mode, di introdurre lo stileLuigi XVI nei palazzi reali, ma soprattutto nel suoPetit Trianon.
A partire dal1800 l'apprezzamento per i modelli architettonici greci, diffusi per mezzo di stampe e incisioni, diede un nuovo impulso al movimento neoclassico, chiamatoRevival greco. Il neoclassicismo continuò ad essere uno dei principali movimenti artistici per tutto ilXIX secolo ed oltre — in costante contrapposizione con ilRomanticismo e ilmovimento neogotico — anche se a partire dalla fine del XIX secolo è stato spesso considerato uno stile antimoderno o addirittura reazionario da importanti circoli di critici d'arte. Dalla metà del XIX secolo in avanti diverse città europee - in particolareSan Pietroburgo eMonaco - furono sostanzialmente trasformate in veri musei dell'architettura neoclassica.
Nel frattempo, architetti modernisti moderati comeAuguste Perret in Francia, mantennero i ritmi e le proporzioni dell'architettura colonnare persino nella costruzione di edifici industriali. Lì dove un colonnato sarebbe stato additato comereazionario, una serie di pannelli scanalati simili a pilastri sotto ad una fascia ornamentale ripetitiva apparivano comeprogressisti.Pablo Picasso fece alcuni esperimenti con motivi classicheggianti negli anni immediatamente successivi allaprima guerra mondiale e lo stileArt déco, che ebbe il suo picco con l'Exposition des Arts Décoratifs di Parigi nel1925, spesso si ispirò a motivi neoclassici senza però mostrarlo in maniera evidente. Vari ne sono gli esempi: i severi e robusti cassettoni diÉmile-Jacques Ruhlmann o diSue et Mare, i vestiti alla moda drappeggiati a ricordare le linee greche, la danza artistica diIsadora Duncan, gli uffici postali e i tribunali statunitensi costruiti in stileStreamline Moderno non più tardi deglianni cinquanta. Temi di tipo neoclassico si possono trovare anche nellaSmith Tower diSeattle.
InFrancia, il neoclassicismo è il tipico del teatro diJean Racine, con i suoi versi bilanciati, limitatezza nelle emozioni, rifinimento nell'espressione, senza eccessi, la sua consistenza artistica, così che il tono tragico non era compensato da momenti di realismo o humor (come inShakespeare), e la sua aderenza formale alle "unità classiche" riprese dallaPoetica diAristotele.
Nel1786, lo scrittore tedescoGoethe finì il suo periodo diSturm und Drang con il suoViaggio in Italia, le cui esperienze raccolte in volume nel1817. In seguito, egli, come il suo collegaFriedrich Schiller, emulò i temi e la sensibilità dellatragedia greca in opere comeIfigenia in Tauride, leElegie romane, e ilFaust. Tuttavia per quanto riguarda Goethe, e tutto il movimento delloSturm und Drang, è necessario precisare che le caratteristiche principali e fondanti - la sregolatezza, il genio, la furia compositiva e l'apparente mancanza di freni - sono propri del Romanticismo europeo. Temi neoclassici che dominano le opere del poeta tedescoHölderlin.
Alla metà del XVIII secolo gli scavi archeologici adErcolano ePompei e gli studi archeologici diWinckelmann determinarono la diffusione di stampe riproducenti monumenti, sculture e pitture ritrovate in quella occasione. Grazie all'opera diWinckelmann si affermò un gusto per l'antichità vista come modello di armonia di proporzioni e perfezione (Winckelmann definì l'arte greca come sublime esempio di "nobile semplicità e quieta grandezza"). Il modello neoclassico passò dalle arti figurative alla letteratura dove il gusto classicheggiante aveva imperato nella prima metà del secolo (basta pensare all'Accademia dell'Arcadia). Il poeta franceseAndré Chénier scrisse che "sopra pensieri nuovi facciamo versi antichi". Viene affermato così il valore assoluto dellaBellezza come supremo ideale dell'esistenza, e identificata nell'armonia mista alla grazia, espressa attraverso la serenità che nasce dal superamento delle passioni, l'equilibrio dei sentimenti, il rapporto preciso delle proporzioni. La patria ideale diventò laGrecia classica, sede di un comune patrimonio spirituale, terra sognata dove giungere per evadere da una realtà che spesso appariva deludente.[8] L'amore per le libere istituzioni repubblicane romane fu spesso richiamato alla memoria da pensatori e uomini politici avversi alle monarchie assolute. Il Neoclassicismo romano ebbe un caratteregiacobino, esaltò in Francia come in Italia il senso della libertà.
^Carlo Salinari Carlo Ricci,Storia della letteratura italiana con antologia degli scrittori e dei critici, Volume terzo Parte prima, Editori Laterza, Bari 1981, pp. 31 - 32
^Carlo Muscetta,Ritratti e letture,Marzorati, Milano 1961
Aldo Giudice e Giovanni Bruni,Problemi e scrittori della letteratura italiana, vol. 3, Torino, ed. Paravia, 1987,ISBN88-395-1207-1.
Carlo Bertelli, Giuliano Briganti e Antonio Giuliano (a cura di),Storia dell'arte italiana, vol. 4, Milano, Bruno Mondadori Editore, 1990,ISBN88-424-4525-8.
Fernando Mazzocca e Gianni Venturi (a cura di),Antonio Canova. La cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani, Bassano del Grappa, Istituto di Ricerca per gli Studi su Canova e il Neoclessicismo, 2006,ISBN88-900674-9-7.