Il toponimo potrebbe essere un riflesso dellatinonemus,-oris, "bosco"[9], conepentesi dib[10], data la grande presenza di boschi nella zona[11]. Secondo ipotesi riportate da altre fonti, deriverebbe invece danimbula (= "nube"), oppure dal celticonembren (= "altura"); o dalla forma composta delle parole latinenimbus,-i (= "nembo, nuvola") eimber,imbris (= "pioggia dirotta").[7][12][13]
In celticonembren significa altezza, sommità, cima, vetta, dalla radice "nen" che contiene il concetto di "elevazione", radice presente in molte lingue indoeuropee; se Nembro derivasse da questo termine, si potrebbe spiegare col fatto che evidentemente i suoi primissimi abitanti si erano stanziati su uno dei suoi colli. Del resto è storicamente accertato che gli insediamenti umani più antichi si formarono sempre su alture e mai sui fondovalle.[14]
Il primo documento riguardante la località risale alIX secolo. Nell'Alto Medioevo Nembro era una delle due sedi dipievi ecclesiastica della val Seriana, assieme aClusone. Durante le fondazioni della chiesa parrocchiale si scoprì una stele funeraria d'epoca romana: il busto di un certo Lucio Celio Corneliano. Nel 1881, alle porte del paese, venne rinvenuto un frammento epigrafico recante iscrizione sepolcrale che ricorda tale Mogizione. Avverrà quindi un altro ritrovamento: un frammento epigrafico con dedica a Balbio Rufo della tribù Palatina. Nel 1971 in località oltre ilCarso vengono portate alla luce sette monete del III secolo d.C.[7]
Così scriveGiovanni Da Lezze, capitano di Bergamo, nella suaRelazione dell'anno 1596 sulla città di Bergamo e suo teritorio a proposito di "Nembrio" (sic):
La terra di Nembrio è tutta in piano alla riva del Serio in valle a piedi delmonte di Valtrosa con le infrascritte contrade in monte ha di territorio in lunghezza milia 2, et larghezza milia 3. [...] lontana da Bergamo milia 6, da Trevino de Milanesi circa milia 18.[N 1]
DalMedioevo fino ai secoli XVI-XVIII il paese conobbe tempi di floridezza, legata soprattutto al commercio (via Mercatorum) con laVal Brembana: i valligiani si recavano a Nembro per le maggiori compere percorrendo i paesi diSan Gallo,Serina, Trafficanti e Selvino. L'importanza che il paese ricoprì in questo periodo si desume dal territorio, che include siaAlzano Sopra, Selvino eRigosa — borghi posti lungo il corso della via Mercatorum (l'ultimo dei quali in Val Brembana) — sia Pradalunga eCornale, collocati nell'Oltreserio. Il Medioevo sarà anche il periodo durante il quale il borgo, dopo essersi sottratto al giogo feudale imposto dal vescovo di Bergamo, si trovò nel fervore di dispute fraguelfi e ghibellini: nel 1301 i ghibellini nembresi sono presenti in fatti di guerra aCastione della Presolana e nel 1407 si parla soprattutto del dominio ghibellino.[17] Il territorio si trova diviso in due: unaNembro superiore ghibellina, con la fortificazione posta sul colle dove oggi si trova la chiesa di san Pietro, e unaNembro inferiore guelfa, con la fortificazione di riferimento ubicata sul colle dell'odiernosantuario dello Zuccarello.[18]
Il santuario dello Zuccarello, edificio ristrutturato e notevolmente ampliato nel XX secolo.
Una risoluzione venne raggiunta grazie all'avvento dellaRepubblica di Venezia: l'intera zona ricominciò a prosperare. Al commercio fu dato un nuovo impulso grazie all'industria dellepietre coti, all'allevamento, allaselvicoltura eorticoltura, legate a un territorio pedemontano con proprietà di norma inferiori a1 ha. Tuttavia tra i secoli XVI-XVIII, la disgregazione territoriale, una notevole riduzione dei confini comunali, la diminuzione dei proventi derivanti dai commerci, la costruzione da parte dellaSerenissima dellavia Priula (nuova strada che permise di raggiungere l'alta Val Brembana direttamente da Bergamo), carestie, epidemie segnarono l'inizio della decadenza di Nembro.[17][19][20]
Mappa di Nembro durante la dominazione austriaca negli anni 1818-1829.
La lunga crisi e la consequenziale miseria di gran parte della popolazione durano fino al XIX secolo, quando sorgerannoopifici (filatoi di seta) e altri stabilimenti lungo le rive del Serio. Fra i principali: il filatoio Valli — Alessandro Valli, originario diMilano, sarà anche il creatore dell'asilo infantile, delle condutture fognarie e della nuova denominazione delle vie nel paese[21] nonché del Premio di Bontà "Maria Valli"[N 2][22] —, l'industria tessile Blumer & C. (svizzera),[23] le fornaci per laterizi Savoldi (anche aSedrina) — tale famiglia sarà l'ideatrice neglianni venti del progetto relativo allaGrande Enciclopedia Italiana, poi passato aTreccani[24][25] —, le attività d'estrazione e lavorazione delle pietre coti Gilberti, Rusca, Bonorandi (svizzeri gli ultimi) e gli insediamenti tessili Crespi (milanesi).[26] Questi vengono collocati nei pressi di due canali artificiali di antica origine: laroggia Serio Grande e laroggia Morlana. Conseguentemente, nel periodo compreso fra il 1881 e il 1901, la popolazione subisce un notevole incremento: si raggiungono i4764 abitanti nel 1900. Nel 1955 salgono a8717 e supereranno i10000 nel corso del 1963.[17]
Ulteriore impulso, durato fino alla seconda metà del XX secolo, verrà dalla realizzazione dellaFerrovia della Valle Seriana: inaugurata nel 1884, rimane operativa fino al 1967. Sulla sede su cui questa scorreva, nel 2009 è stato inaugurato un tram elettrico (tranvia Bergamo-Albino) limitato al solo tratto che da Bergamo giunge ad Albino.[27] Una linea tranviaria, che transitava anche per il centro del paese, fu attiva dal 1912 al 1953 (tranvia Bergamo–Albino).[28][29]
Nembro in una foto del 1930 circa, dove si vede il passaggio del tram all'interno del paese, non più esistente.
Nel 2020, Nembro — con Alzano Lombardo — è stato uno dei luoghi principali a livello internazionale in cui ha avuto origine, diffondendosi in modo particolare, lapandemia di COVID-19[30][31][32], favorita anche dalla mancanza di risoluzioni politiche contenitive adeguate a far fronte a una situazione sanitaria di gravità estrema.[33]
D'argento, ai tre monti, di verde, fondati in punta, sostenenti illeone rampante di rosso, tenente con la destra unaspada d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.
A dimostrazione dell'importanza religiosa che Nembro ha ricoperto in passato è lachiesa arcipresbiterale plebana dedicata a sanMartino vescovo diTours, tra i più imponenti edifici religiosi presenti sul territorio. Sicuramente presente nel 1304, venne riedificata fra il 1752 e il 1777, in 25 anni, dall'architettoLuca Lucchini.[35][36]
Nel centro del paese si trova la chiesa diSanta Maria Assunta in Borgo, durante la ristrutturazione della quale sono emerse le fondazioni di altre due chiese anteriori al X secolo. Possiede tracce d'affreschi (secoli XV-XVI).[7][37]
La chiesa di Santa Maria in borgo, ristrutturata nel XX secolo.
Ilsantuario della Beata Vergine Addolorata conosciuto comesantuario dello Zuccarello è posto in posizione collinare, luogo di pellegrinaggi popolari, sorge in luogo di un antico fortilizio della famiglia Vitalba (1374). Più volte ampliato e rimaneggiato nel corso dei secoli XVI-XVII e soprattutto nel XX secolo, conserva affreschi e dipinti databili attorno ai secoli XV-XVII.[7] Lapala dell'altare maggiore, che rappresenta la Madonna Addolorata, è stata incoronata l'8 agosto 1920.[39][40]
Lachiesa di San Vito fu edificata nelXV secolo nella località omonima, forse a causa della lontananza della parrocchia posta nel centro urbano, che rendeva particolarmente difficile per i fedeli valligiani, partecipare ai riti religiosi durante il periodo invernale.[43]
Della duecentescachiesa di San Faustino si trovano documenti risalenti al 1248 che ne parlano come di sussidiaria della pieve di San Martino, inserita in un ambiente coltivato a vite di cui godevano i diritti i canonici della basilica.[44] È stata radicalmente trasformata e ampliata fra il 1965 e il 1967.[45]
La chiesa dedicata al bergamascopapa Giovanni XXIII si trova nella località di Gavarno, e fu edificata su progetto del 1989 di Remo Invernizzi per volontà dell'allora parroco don Cesare Gervasoni della parrocchia di Sant'Antonio abate. L'edificio sorse nel 1991, consacrato e dedicato al beato papa Giovanni XXIII il 29 ottobre 2000 dal vescovoRoberto Amadei.[48] La sua forma di grande tenda segue i dettami delConcilio Vaticano II. Le pietre di Credaro sono il rivestimento esterno. Ilfrontone ospita l'ingresso principale preceduto da unprotiro, mentre sulla parte superiore una finestra a losanghe ha la forma di croce atta a illuminare la grande aula. L'interno anavata unica si presenta molto luminoso con il soffitto in lamellare di legno e la zonapresbiteriale rialzata da tre grandi gradini. L'architetto voleva rappresentare l'arca come simbolo di salvezza per tutti i popoli.[49]
Lachiesa di San Rocco posta in localitàViana sarebbe stata edificata per volontà dalla confraternita deidisciplini nel XVI secolo, venendo poi rimodernata nel Settecento.[51]
La piccolachiesa di San Sebastiano conosciuta anche come la “chiesa di Santa Maria della Misericordia”, risulta essere presente sul territorio già dal 1408. Fu edificata per volontà dei membri della confraternita della Misericordia Maggiore, poiFondazione MIA.[52] All'interno conserva ilpolittico dell'albineseAntonio Marinoni.[53]
Piazza della Libertà con l'auditorium "Modernissimo".
Il centro di Nembro conserva alcune tracce dell'originale struttura, caratterizzata da vie strette, edifici con pietre a vista, alternati a corti e piazze. Si ricordano: casa Sylva (XIV secolo), residui della torre e della porta dette "de Plizolis" (XV secolo), casa Bonomi (secoli XV-XVII), casa del Vicario (XVI secolo).
La piazza della Libertà, sorta inepoca fascista e designata con il nome di piazza del Littorio ("piazza Balilla"), ospita il municipio (un tempo casa del fascio) e l'auditorium "Modernissimo", inizialmente adibito a casa dellaGioventù italiana del Littorio, opera diAlziro Bergonzo. Rilevante è il ponte sul fiume Serio, realizzato nel 1591 e parzialmente ricostruito dopo una sua piena nel 1821. Collega il paese con la frazione Gavarno e il comune diPradalunga. Testimonianze di archeologia industriale sono alcuni edifici che facevano parte del villaggioCristoforo Benigno Crespi, concepito per i lavoratori del cotonificio.[54] Il progetto del quartiere operaio, tuttora abitato, è stato ideato sul modello diCrespi d'Adda.[7]
Ponte sul fiume Serio che collega Nembro a Gavarno e Pradalunga.
In ambito naturalistico, numerosi sono i percorsi boschivi che si sviluppano sul territorio: particolarmente frequentato è il sentiero che perviene al Santuario dello Zuccarello, raggiungendo la frazione Lonno. Diversi i sentieri che raggiungono i monti circostanti: ilCereto, il monte Valtrosa (conosciuto a livello toponomastico come "Valtrusa") già citato qualeValtrosa da Bartolomeo Vitalba fin dal 1477, ilPodona, i paesi di Selvino e la frazione nembrese Salmezza. Lungo tali percorsi si trovano esempi diarchitettura rurale, che presenta varie tipologie di edifici: il nucleo della frazione diTrevasco, comprendente anche la località Piazzo. Alle pendici del citato Monte Valtrosa vi sono le cosiddette "Ca' Olt" (casa in alto) e "Ca' Bas" (casa in basso), la casa "di Navanzino", ilcasino di caccia "Canaletta" (XVIII secolo) con relativo fondo boschivo[55] e, confinante con quest'ultimo, il nucleo abitativo noto come località "Botta".[56] Infine, laCiclovia della Valle Seriana che transita nel comune lungo il corso del fiume Serio: la zona è stata recentemente interessata dall'istituzione di unPLIS denominatoNaturalSerio.[57]
La frazione montana di Salmezza, che diede i natali al pittore Enea Salmeggia.
Il paese si compone di diverse frazioni e quartieri dalle caratteristiche spiccatamente diverse. Nel fondovalle, il primo nucleo che s'incontra provenendo da Bergamo è quello diViana: posto ai confini con Alzano Sopra, è un quartiere sorto da un recente sviluppo edilizio. Più oltre, il quartiere di San Nicola che con il centro forma una soluzione ininterrotta. A nord, al di là del torrente Carso, il quartiere di San Faustino, posto nella parte più alta a monte della strada comunale e la località "Crespi", sorta come detto sopra nella zona prossima al fiume attorno all'omonima industria tessile. Sull'opposto versante orografico della valle (il citato Oltreserio) è la frazione di Gavarno, invalle Gavarnia, dove scorre l'omonimo torrente. Infine vi sono le frazioni montane, raggiungibili attraverso la SP 36 che porta a Selvino: Trevasco, sviluppatasi nella valle del Carso e suddivisa in due nuclei: Trevasco San Vito (comunemente:San Vito) e Trevasco Santissima Trinità (comunemente:Trevasco), posti sui due versanti della stessa valle. In quest'ultima località si trova la chiesetta dedicata allaSantissima Trinità del XV secolo con un'importantepala di altare del XVII secolo attribuita aPalma il Giovane, nonché un dipinto dellaMadonna realizzato daEnea Salmeggia. Poco distante, sulle pendici del monte Valtrosa e con vista sulla pianura bergamasca, sorge Lonno, che ha dato i natali al restauratoreMauro Pellicioli. Più in alto, a una quota di oltre1000 m s.l.m. è collocato il citato Salmezza, piccolo nucleo che mantiene le caratteristiche di borgo alpino, dov'è nato il pittoreEnea Salmeggia, detto "Il Talpino".[58]
Museo Pietre Coti Valle Seriana (MUPIC), con sede nell'ex casa Bonorandi che raccoglie documentazioni inerenti alla storia delle pietre coti, ricostruendo le condizioni di vita nei secoli scorsi dei lavoratori.[59]
Museo della Miniera, focalizzato sulle condizioni di vita dei minatori e degli emigranti.[60]
Borse di studio in memoria di Cristina Birolini (morta nel 2012)[65], convenzione comunale attiva anche per studenti di Albino, voluta dal marito Luigi e dal figlio Matteo Bergamelli.[66]
Diverse le attività sportive territoriali: considerevole importanza ha l'atletica leggera, rappresentata dalla società "Atletica Saletti", nata nel 1989 a partire dall'"Atletica Nembro". Svolge la propria attività presso il campo polifunzionale posto nella località "Saletti" (da cui il nome). Rilevante è anche ilciclismo ("Gruppo Sportivo Cicloteam") che cura le categorie dei più giovani e nato dalla fusione tra la "Ciclistica Nembrese" (già "Rota Nembro") — per la quale ha corso anchePaolo Savoldelli — e il "Gruppo Sportivo Interni di Valoti", che ha annoverato fra i suoi corridoriPaolo Valoti eGianluca Valoti. Numerose anche le squadre dicalcio,pallacanestro epallavolo che operano in ambito maschile e femminile disputando i rispettivi campionati in area provinciale. La pallavolo maschile "U.S. David Oratorio Nembro" è stata la prima società ad affiliarsi allaFederazione Italiana Pallavolo in Italia. In passato la squadra di pallavolo femminile, composta prevalentemente da ragazze nembresi, ha modo di mettersi in luce nei campionati nazionali tra glianni sessanta esettanta. Il paese ha due associazioni alpinistiche: il GAN, costituito nel 1945[69], e la sottosezione del CAI, del 1964, le cui attività comprendono alpinismo, escursionismo, corsa in montagna,mountain bike,scialpinismo,snowboard esci di fondo, oltre all'organizzazione di gare. Dedicata a un nembrese è la scuola di alpinismo "Leone Pellicioli" del CAI di Bergamo. Numerose spedizioni internazionali hanno visto la partecipazione di alpinisti nembresi, soprattutto durante gli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Ogni anno viene assegnato il Premio Alpinistico "Marco e Sergio Dalla Longa", riservato agli iscritti ad associazioni bergamasche, istituito in memoria dei due fratelli alpinisti nembresi.[70][71][72] Nembro diviene noto nel mondo dellavela a partire dagli anni novanta del secolo scorso, in quanto sede della produzione di scafi destinati a competizioni internazionali: qui sono stati costruiti quelli delle imbarcazioni italiane partecipanti all'America's Cup, il più noto trofeo del settore.[73]
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^Carlo Salvioni,Noterelle di toponomastica lombarda, inBollettino Storico della Svizzera Italiana, vol. 23, 1901, pp. 77-96.
^Dante Olivieri,Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, monti, corsi d'acqua, ecc. della regione lombarda, studiati in rapporto alla loro origine, 2ª ed., Milano, Ceschina, 1961, p. 373,SBNSBL0131288.
^abc Renato Savoldi,Panorama storico di Nembro — Rapida panoramica, sulle origini e sullo sviluppo del paese attraverso i tempi, inNembro – Ingresso dell'arciprete don Carlo Nava, 19 marzo 1964, p. [senza indicazione di pagina].
^ Dario Agazzi,Una dimora boschiva del XVIII secolo: il casino di caccia "Canaletta" a Nembro, Lubrina-Bramani, 2018, p. 8,ISBN9788877666741.
^ Carlo Marconi,Il sentiero delle Podone. Avviamento alla conoscenza naturalistica del territorio di Nembro, Amministrazione Comunale di Nembro, 1992, p. 23,SBNCFI0211655.
^PLIS NaturalSerio, suparcocollibergamo.it.URL consultato il 4 settembre 2023.
^InD. Agazzi, p. 24, dove nel saggio Giovanni Da Lezze viene indicato con il nome antico Zuanne da Lezze, come riportato nella nota 13: Renato Savoldi,Memorie storiche del comune di Nembro raccolte nell'anno 1930, datt., FASc/oCcC.
Dario Agazzi,La Grande Enciclopedia Italiana: dalla Società Savoldi a Treccani. Una vicenda editoriale e famigliare, prefazione diFelice Accame, Milano, Biblion, 2018,ISBN9788833830018.
Pierangelo Agazzi,Il dialetto della Valle Seriana Inferiore: Nembro, Pradalunga, Albino, estratto da Lingue e dialetti di Bergamo e delle valli, Pierluigi Lubrina, s.d., 2560557218146.
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