Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Nelson Piquet

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando il figlio di Nelson Piquet, ex pilota di Formula1, vediNelson Piquet Jr..
Nelson Piquet
Piquet risponde ai giornalisti al termine delle prove delGran Premio d'Italia 1983
NazionalitàBrasile (bandiera) Brasile
Altezza174cm
Peso67kg
Automobilismo
CategoriaFormula 1
Termine carriera20 gennaio2006
Carriera
Carriera inFormula 1
Esordio30 luglio1978
Stagioni1978-1991
Scuderie
Mondiali vinti3 (1981,1983,1987)
GP disputati207 (204 partenze)
GP vinti23
Podi60
Punti ottenuti481,5 (485,5)
Pole position24
Giri veloci23

Firma di Piquet
Statistiche aggiornate al 21 dicembre 2021
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Nelson Fredo Piquet Souto Maior (Rio de Janeiro,17 agosto1952) è un expilota automobilisticobrasiliano, vincitore di 3 campionati mondiali diFormula 1.

Durante la sua carriera in Formula 1, che si è sviluppata principalmente nel corso degli anni ottanta, si è confrontato con diverse generazioni di piloti: agli inizi ha avuto come compagno di team il già pluricampioneNiki Lauda, da cui, per sua stessa ammissione, ha potuto apprendere molto sulla messa a punto della vettura[1]; successivamente, è riuscito a emergere nel confronto con piloti che avevano animato il decennio precedente, comeCarlos Reutemann. Nella parte centrale della sua carriera ha rivaleggiato conAlain Prost,Ayrton Senna eNigel Mansell, mentre a fine carriera si è trovato ad avere come compagno di squadra l'esordienteMichael Schumacher.

Considerato uno dei migliori piloti della sua generazione[2], aveva uno stile di guida equilibrato: non freddamente calcolatore come Lauda o Prost, ma nemmeno eccessivo e irruente come Mansell. Pilota versatile, ha vinto con vetture e motorizzazioni molto differenti, dallewing-car a motore aspirato fino alle vettureturbo con le quali è stato il primo a diventare campione del mondo; ha dimostrato grande capacità di adattamento su circuiti nuovi, vincendo le prime edizioni dei Gran Premi svolti sui circuiti diImola e dell'Hungaroring, ma ha avuto un rapporto negativo con ilCircuito di Monte Carlo dove avrebbe desiderato vincere ma ha ottenuto solo tre piazzamenti. Riteneva che "Correre a Monaco è come andare in bici dentro una cucina"[3].

Il ricordo lasciato da Piquet non può essere circoscritto alle sole capacità velocistiche: la goliardia e la fama ditombeur de femme gli hanno dato una grande popolarità[1], ma anche le polemiche facevano parte del suo repertorio; ha infatti saputo attrarre l'attenzione dei mezzi di comunicazione con uscite sensazionalistiche.

Nelson Piquet ha disputato 204 Gran Premi di Formula 1, con 23 vittorie[4], 24 pole position[4], 23 giri più veloci in corsa e 485,5 punti, di cui 481,5 validi a fini della classifica; si è classificato 100 volte nei primi sei (60 sul podio), ed è partito 43 volte in prima fila. È inoltre il padre dei pilotiNelson Piquet Jr ePedro Piquet.

Carriera

[modifica |modifica wikitesto]

Gli inizi

[modifica |modifica wikitesto]

Nelson Piquet è l'ultimo figlio di Estácio Gonçalves Souto Maior (medico e politico brasiliano) e Clotilde Piquet (discendente d'immigrati francesi); nato aRio de Janeiro, trascorse la sua infanzia nella nuova capitaleBrasilia per via dell'attività politica del padre[5], medico, che divenne ministro della sanità nel governo diJoão Goulart[6]. Il padre era stato campione regionale ditennis e vedendo che anche il figlio aveva buone doti lo incoraggiò su questa strada: a 12 anni Nelson era uno dei tennisti brasiliani junior più promettenti[4]. Ma presto il tennis passò in secondo piano e a 14 anni cominciò ad appassionarsi ai motori, incominciando a gareggiare con ungo-kart acquistato in società con tre amici[5][7], tuttavia a causa della disapprovazione del padre corse di nascosto con lo pseudonimoPiket derivato dal cognome della madre. Le vittorie nei kart (campione brasiliano nel1971 e1972[8]) gli impedirono di continuare a nascondere la sua passione e il padre per evitare che continuasse a correre lo mandò a studiare inCalifornia, ma Nelson dopo un anno tornò a casa.

Nel1974 il padre morì e Piquet partecipò alle gare diFormula Super Vee; nello stesso anno, alGran Premio del Brasile, ebbe il primo contatto con laFormula 1; non essendoci le attuali rigide limitazioni all'ingresso, riuscì a entrare ai box e avvicinò il tecnico dellaBrabhamGordon Murray chiedendogli di poter fare qualcosa[7]: Murray gli permise di sbrigare alcune faccende all'interno dei box e quando si mise a pulire il casco diCarlos Reutemann questi lo allontanò sbrigativamente. L'episodio fu poi ricordato da entrambi quando si trovarono in lotta per il titolo mondiale nel1981[9].

Vinse il campionato brasiliano diFormula Super Vee nel1976[10] e, per proseguire la carriera, chiese consiglio alla celebrità nazionaleEmerson Fittipaldi, primo brasiliano campione del mondo di Formula 1 e, su indicazione di questi, nel1977, decise di andare a correre inEuropa[4][7]. Quindi si trasferì inItalia, aNovara[7], e partecipò alcampionato europeo diFormula 3, vincendo due gare e arrivando terzo nella classifica finale. Nel1978 passò allaF3 inglese, che era suddivisa in due campionati la cui titolazione era data dalle differenti sponsorizzazioni; Piquet si aggiudicò il campionatoBritish Petroleum e arrivò secondo nelVandervell. Complessivamente partecipò a 26 gare nei 2 campionati vincendone 13[4] (7 nel BP e 6 nel Vandervell), preparandosi per il passo inFormula 1.

Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]

I primi anni

[modifica |modifica wikitesto]
Campionato 1978
[modifica |modifica wikitesto]

Piquet esordì in Formula 1 nelGran Premio di Germania del 1978, alla guida di unaEnsign-Ford N177 MN. Qualificatosi 21º, il brasiliano dovette ritirarsi al 31º giro per la rottura del propulsore mentre occupava la dodicesima posizione. Fu la sua unica gara con l'Ensign, in quella stessa stagione partecipò alle 3 gare successive con una vecchiaMcLaren M23 del team privatoLigget Group B&S Fabrication.

Ma fu durante il week-end delGran Premio d'Italia che Piquet riuscì a dare una svolta decisiva alla sua carriera: superando la concorrenza diElio De Angelis si accordò conBernie Ecclestone per partecipare all'ultima gara stagionale con una terza vettura ufficiale dellaBrabham, schierata per l'occasione, e soprattutto ottenne l'ingaggio come seconda guida per la stagione entrante[10]. A suo favore giocò, oltre ai buoni risultati nelle formule minori e l'appoggio finanziario di uno sponsor (la birra brasilianaBrahma)[11], cose che anche De Angelis poteva offrire, l'interesse dellaParmalat, sponsor della Brabham, per il mercato brasiliano[12] e il fatto di aver accettato un contratto triennale percependo un modestissimo compenso, pari allo stipendio di un impiegato[11][13].

Campionato 1979
[modifica |modifica wikitesto]

Al volante della Brabham-Alfa Romeo nel1979, Piquet si rivelò come pilota di grandi doti e in breve tempo fu in grado di competere con il titolato compagno di squadraNiki Lauda, ma essendo l'ultimo anno della collaborazione tra il costruttore inglese e la casa italiana, ormai scesa in pista con una propria monoposto, a risentirne fu l'affidabilità della vettura e ciò non gli permise di andare oltre un quarto posto alGran Premio d'Olanda. Nel corso delle prove delGran Premio del Canada Lauda decise di ritirarsi dalle corse, anche se poi tornò alla guida dellaMcLaren nel1982 e Piquet ebbe l'occasione di diventare il pilota di punta della squadra. Nelle ultime due gare della stagione la Brabham si schierò con la nuova vettura a motoreCosworth e nella gara conclusiva, ilGran Premio degli Stati Uniti-Est, Piquet partì in prima fila e conquistò il giro più veloce in gara.

Campionato 1980
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet in azione durante ilGran Premio d'Olanda 1980.

Il1980 fu l'anno della consacrazione. Nel Gran Premio di apertura inArgentina salì per la prima volta sul podio, arrivando secondo dietro adAlan Jones, sulla cui vettura ci furono però dubbi di irregolarità per sottopeso. Infatti, a gara finita, Jones non portò subito la vettura al parco chiuso per i controlli, dando adito al sospetto che nel frattempo fosse stata aggiunta zavorra per far rientrare la vettura nel peso minimo regolamentare, ma al controllo la macchina risulterà regolare[14]. Piquet vinse la sua prima gara, ilGran Premio degli Stati Uniti-Ovest sul circuito cittadino diLong Beach e alGran Premio di Monaco conquistò il terzo posto che gli permise di andare, per la prima volta, in testa alla classifica del campionato.

Nella parte centrale della stagione subì la maggior forza dellaWilliams di Jones, ma fu favorito dai dissidi tra l'associazione dei costruttori (FOCA) e la federazione internazionale (FISA), la cosiddettaguerra FISA-FOCA, che portarono alla diserzione delGran Premio di Spagna da parte dei team non aderenti alla FOCA:Renault,Ferrari eAlfa Romeo, con il successivo annullamento dello stesso Gran Premio, che era stato vinto da Jones. Recuperò successivamente nel finale di stagione vincendo i Gran Premi d'Olanda e d'Italia, e grazie a questi successi tornò in testa al mondiale.

Piquet taglia vittorioso il traguardo delGran Premio d'Italia 1980.

Tutto si giocò nel successivoGran Premio del Canada, penultimo della stagione: Piquet partì dalla pole position e andò subito in testa ma, pochi metri dopo il via, Jones lo coinvolse in un incidente, che giustificò dicendo di essere stato toccato a sua volta[15]. La gara fu sospesa e si ripartì da zero, ma la vettura di Piquet era stata danneggiata ed egli dovette ripartire con l'auto di riserva che non era stata messa a punto. Alla seconda partenza Piquet battagliò con Jones e Pironi, prendendo il comando e rimanendoci per 23 giri fin quando gli si ruppe il motore e fu costretto al ritiro; a questo punto Jones vinse senza problemi venendo preceduto sul traguardo da Pironi.

Piquet arrivò quindi all'ultima gara in ritardo di otto punti, ma, a causa della regola allora in vigore secondo cui si contavano solo i 5 migliori risultati di ciascuna delle due metà della stagione, anche vincendo e prendendo 9 punti avrebbe dovuto scartare i 2 del quinto posto inAustria e dunque non poteva più raggiungere la testa della classifica. A ogni modo, Jones legittimò il titolo, vincendo la successiva gara diWatkins Glen.

Piquet in una divagazione extracircus, alla guida di unaBMW M1 durante la1000 km del Nürburgring.

Nel 1980 Piquet vinse inoltre, succedendo all'ex compagno di squadra Lauda, la seconda e ultima edizione delCampionato ProCar, un monomarca riservato alleBMW M1, che si svolgeva nei fine settimana di alcuni Gran Premi come gara di contorno e alla quale partecipavano diversi piloti di Formula 1, che correvano anche il Gran Premio a poche ore di distanza.

I due titoli mondiali e gli ultimi anni in Brabham

[modifica |modifica wikitesto]
Campionato 1981
[modifica |modifica wikitesto]

Lastagione cominciò con l'annullamento delGran Premio del Sudafrica, vinto daCarlos Reutemann con Piquet secondo, per il proseguire della polemica tra FISA (sostenuta dalle squadre italiane e dalla Renault che disertarono la gara) e FOCA[16]. Si cominciò il campionato dopo essere giunti a un accordo che bandì leminigonne e richiese un'altezza minima da terra, della vettura, di 6 cm escluse le gomme. Dopo un terzo posto nelGran Premio degli Stati Uniti-Ovest, Piquet partì in pole position nella gara di casa, ilGran Premio del Brasile, ma, con la pista bagnata, puntò su un rapido miglioramento della situazione atmosferica e montò gomme slick, compromettendo la sua gara.

Piquet sul podio del vittoriosoGran Premio di San Marino 1981

Al successivoGran Premio d'Argentina la Brabham aggirò la regola dell'altezza minima adottando un correttore d'assetto che, pur facendo risultare la vettura regolare alle verifiche, la faceva abbassare durante la corsa trasformandola in unaWing-car. La superiorità della monoposto fu tale che Piquet stravinse e persino il suo compagno di squadraHéctor Rebaque, che normalmente navigava nelle retrovie, riuscì a mantenere il secondo posto fino all'uscita di pista che ne provocò il ritiro. Si passò aImola dove si corse con la nuova titolazione diGran Premio di San Marino e quasi tutte le squadre adottarono la novità portata in Argentina dalla Brabham. Piquet partì male, ma dopo una rimonta sotto la pioggia si aggiudicò il Gran Premio.

AlGran Premio del Belgio dopo che alla partenza venne investito, non mortalmente, un meccanico a cui era stata rischiosamente permessa la presenza sulla griglia per riparare la vettura diRiccardo Patrese, la gara riprese con una seconda partenza e Piquet andò al comando, ma al decimo giro Jones, con un contatto, lo costrinse al ritiro[17]; la gara venne vinta da Reutemann, che cominciò ad allungare al comando della graduatoria generale. Piquet ebbe la possibilità di recuperare alGran Premio di Francia dove dominò fino al cinquantottesimo giro, quando un improvviso temporale portò all'interruzione della gara. Gli organizzatori decisero di aspettare la fine della pioggia per far proseguire la gara e dopo 45 minuti, alla ripartenza,Alain Prost apparve molto più competitivo dopo gli interventi meccanici effettuati durante la sosta e vinse il suo primo Gran Premio relegando Piquet al terzo posto[18]; nella gara seguente, ilGran Premio di Gran Bretagna, Reutemann arrivò secondo e raggiunse il massimo vantaggio di 17 punti in classifica.

Piquet impegnato con laBrabham alGran Premio di Monaco 1981.

Piquet conquistò il mondiale con una rimonta che cominciò con la vittoria alGran Premio di Germania, mentre Reutemann veniva osteggiato all'interno del suo team dove si preferiva che a vincere fosse l'anglofono Jones[19]. Il brasiliano arrivò all'ultimo Gran Premio in svantaggio di un punto nei confronti di Reutemann. Nella corsa finale aLas Vegas, che si svolse nel parcheggio delCaesars Palace, Piquet giunse quinto ottenendo i 2 punti necessari per la vittoria finale, mentre il rivale argentino, che per la delusione lascerà di lì a poco l'automobilismo, chiuse solo ottavo a causa di problemi alle gomme. Per il team fondato daJack Brabham fu il primo titolo piloti dalla vittoria diHulme nel1967.

Sempre nel 1981, partecipò saltuariamente anche alCampionato mondiale Endurance alvolante di unaBMW M1 e vinse, in coppia conHans-Joachim Stuck, la1000 km del Nürburgring, vittoria che però fu dovuta al fatto che Piquet si trovò in testa per aver evitato un grave incidente che portò all'interruzione della gara, che fu poi terminata al momento dello stesso senza percorrere la distanza prevista di 1000 km. Queste partecipazioni nell'Endurance erano propedeutiche all'accordo traBrabham eBMW per la collaborazione tecnica cominciata l'anno successivo.

Campionato 1982
[modifica |modifica wikitesto]

Il1982 fu un anno di transizione. La Brabham concluse un accordo per avere il motore turboBMW, ma la scarsa affidabilità del motore condizionò pesantemente la stagione di Piquet già dalla prima gara, che si risolse in un ritiro dopo pochi giri. Dopo un risultato così modesto si decise di partecipare ai 3 Gran Premi seguenti con il vecchio motoreFord Cosworth. Nelson si aggiudicò subito ilGran Premio del Brasile, che lo vide protagonista di una estenuante lotta conKeke Rosberg eGilles Villeneuve: lo sforzo fisico fu tale da portarlo allo svenimento sul podio[20]. La sua vettura però, come quelle di altri team motorizzati Ford, era sottopeso; queste scuderie stavano cercando di forzare il regolamento: dato che il peso minimo era considerato con acqua e olio a bordo, si imbarcava a fine gara qualche decina di litri d'acqua in un apposito serbatoio per far rientrare la vettura nel peso minimo regolamentare di 580 kg[21].

Piquet precedePatrick Tambay allaVariante del Rettifilo durante ilGran Premio d'Italia 1982.

La manovra era così plateale che veniva a essere, in effetti, un attacco politico dei team FOCA per l'abbassamento del peso minimo, contro Ferrari e Renault che, usando motori turbo, avevano vetture decisamente più pesanti. Nel successivoGran Premio degli Stati Uniti-Ovest la Ferrari rispose con unalettone posteriore sdoppiato, in cui ognuna delle due parti rispettava le dimensioni massime regolamentari ma complessivamente veniva raddoppiata la superficie alare: a questo punto la FISA intervenne, anche per evitare lo snaturamento di tutte le regole e squalificò Piquet e Rosberg che erano arrivati primo e secondo al Gran Premio del Brasile e la Ferrari di Villeneuve terza al Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest; per protesta quasi tutti i team FOCA disertarono ilGran Premio di San Marino. A partire dalGran Premio del Belgio funestato dalla morte di Villeneuve, mentre il compagno di squadra Patrese continuò per qualche Gran Premio a usare il motore Ford con il quale si aggiudicò il rocambolescoGran Premio di Monaco, Piquet tornò a usare il turbo BMW e lo portò con fatica al traguardo conquistando il sesto posto, che divenne poi quinto grazie alla squalifica della McLaren di Lauda.

AlGP degli USA-Est, sul nuovo circuito cittadino diDetroit, dopo che le prove del venerdì erano state annullate, nell'unica sessione disponibile il motore si ruppe e Piquet non riuscì, per la prima volta in carriera, a qualificarsi. Il riscatto arrivò solo sette giorni dopo, nelGP del Canada, in cui Piquet si aggiudicò la gara; ottenne poi la piazza d'onore nel successivoGran Premio d'Olanda. DalGran Premio di Gran Bretagna la Brabham introdusse una nuova strategia di gara: le vetture partivano con meno carburante per fare rifornimento e cambio gomme a metà corsa, e questo permetteva di accumulare vantaggio nella prima parte della competizione e dopo una sosta, in cui si perdeva solo parte del vantaggio, si poteva disporre di gomme ancora fresche. Tuttavia, i frequenti problemi tecnici vanificarono l'efficacia della strategia.

Nelle prove delGran Premio di Germania Pironi, che con la Ferrari era lanciato in testa alla classifica mondiale, subì un grave incidente che pose fine alla sua carriera automobilistica. Piquet fu il primo a fermarsi per soccorrerlo e ne rimase scosso; nella gara della domenica, mentre era in testa, ebbe una collisione conEliseo Salazar che stava doppiando e, appena abbandonate le vetture incidentate, Piquet prese a pugni il cileno[22]: il suo comportamento fu anomalo perché raramente Piquet aveva mostrato delusione a causa di un ritiro; lui stesso si giustificò con la preoccupazione per la propria incolumità che l'incidente di Pironi gli aveva evocato[9]. In seguito all'incidente di Pironi, Piquet dichiarò che le Ferrari erano macchine pericolose: questo gli causerà l'inimicizia diEnzo Ferrari che nel suo libroPiloti, che gente... non si dilungherà sulle sue capacità di pilota, limitandosi a scrivere che è "capace di imprese bellissime", ma rimarcherà il fatto che nonostante quella dichiarazione Piquet si fosse offerto di guidare per la scuderia del Cavallino[23]. Nel finale di stagione una serie di ritiri per problemi meccanici impedì a Piquet di andare oltre l'undicesimo posto finale in classifica.

Campionato 1983
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet precedeAlain Prost alGran Premio d'Olanda 1983.

A causa degli incidenti mortali del 1982nella nuova stagione vennero definitivamente bandite leWing-car e il direttore tecnico della BrabhamGordon Murray - che aveva già preparato laBrabham BT51 a effetto suolo - decise di ripartire da zero e realizzò in soli 4 mesi laBT52[24], vettura dalla forma a freccia che si rivelò subito vincente con Piquet nel primo Gran Premio della stagione inBrasile, lasciando stupito lo stesso pilota. Dopo una battuta a vuoto Piquet arrivò secondo inFrancia, dove ben sette team adottarono la strategia del rifornimento che la Brabham aveva introdotto l'anno prima, ma rimase perplesso sull'affidabilità della vettura: infatti su 6 partenze le Brabham, sua e di Patrese, erano arrivate in fondo solo 2 volte[25].

AlGran Premio di San Marino restò fermo alla partenza e venne fatto partire a spinta dopo che tutti gli altri concorrenti erano già passati; tentò poi la rimonta ma venne fermato da un cedimento meccanico, mentre Patrese, a pochi giri dal termine, andò al comando ma uscì di pista poco dopo lasciando la vittoria alla Ferrari diPatrick Tambay. AMonaco arrivò secondo in una gara condizionata dalla variabilità atmosferica e tornò solo al comando della classifica, ma da quel momento cominciò una fase negativa: alGran Premio del Belgio, nel finale, quando era secondo, si ruppe la quinta marcia e finì quarto[26], e la vittoria andò adAlain Prost che guadagnò la testa della graduatoria, mentre nel seguenteGran Premio degli USA-Est Piquet dominò fino a quando l'afflosciamento di uno pneumatico lo costrinse a una sosta imprevista relegandolo ancora quarto[27].

Nella fase centrale della stagione furono Prost eRené Arnoux ad alternarsi nel vincere i gran premi lasciando a Piquet due soli piazzamenti a podio, inGran Bretagna, secondo e inAustria dove arrivò terzo a causa un calo di potenza del motore mentre era in testa. InOlanda ebbe l'occasione per vincere: partendo dalla pole position per la prima volta nella stagione tenne il comando fino a metà gara, ma poco prima del rifornimento Prost si avvicinò e cominciò ad attaccarlo a ogni giro alla frenata della curva Tarzan dopo il traguardo; Piquet respingeva abilmente gli attacchi finché all'inizio del 41º giro Prost provò a entrare troppo deciso e frenò troppo tardi speronando Piquet e facendo terminare la corsa di entrambi. Piquet non se ne ebbe a male[28] e per via di questo comportamento che colpì Prost, cominciò una breve amicizia tra i due che però sarà destinata a finire con il termine del campionato e la vittoria finale del brasiliano.

Piquet tornò in lotta per il titolo mondiale vincendo le due gare seguenti, ilGran Premio d'Italia aMonza e ilGran Premio d'Europa sul circuito inglese diBrands Hatch. Nell'ultima gara inSudafrica doveva vincere per essere sicuro di superare Prost in classifica e rispettò la consegna dominando la prima parte della gara ma, una volta ritirati i rivali Arnoux e Prost, per vincere il campionato gli sarebbe bastato arrivare quarto, quindi per non rischiare rallentò, lasciando la vittoria del gran premio al compagno Patrese e limitandosi a portare la vettura al traguardo giungendo sul gradino più basso del podio[29]. Fu il primo titolo mondiale per un pilota al volante di una vettura a motore turbo; a campionato finito ci furono delle contestazioni sulla regolarità delle benzine usate dalle Brabham, ma successivamente il titolo venne confermato dalla FISA[30].

Campionato 1984
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet davanti al connazionaleAyrton Senna durante ilGran Premio degli Stati Uniti a Dallas.

Fresco campione del mondo, con la nuova regola che limitava la capienza dei serbatoi delle vetture a 220 litri e vietava i rifornimenti in gara, Piquet partiva favorito nellanuova stagione[31] perché si pensava che il 4 cilindri BMW avrebbe sofferto meno dei motori a 6 cilindri per la minore quantità di benzina. I test invernali sembrarono confermare le aspettative, in quanto la vettura ottenne ottimi tempi[32], ma con l'inizio della stagione ufficiale si evidenziarono nuovamente grandi limiti di affidabilità. L'unica nota positiva che venne dal fronte motori fu l'approntamento di propulsori speciali per le prove, che erano accreditati di oltre 900CV di potenza e permisero a Piquet di eguagliare quello che allora era il record di pole position in un anno: nove, già detenuto da Lauda e daRonnie Peterson.

La serie di pole position gli permise anche di fare collezione di scooterVespa che laPiaggio donava, a scopo promozionale, al pilota che realizzava il primo tempo in prova[33]. La stagione fu dominata dallaMcLaren dotata di motoreTAG-Porsche; Piquet, dopo vari ritiri, riuscì a tornare al vertice inCanada dove la Brabham presentò un curioso radiatore aggiuntivo sul musetto che abbruttiva la vettura ma permise di migliorare l'affidabilità. Vinse il Gran Premio ma il radiatore supplementare si scaldò a tal punto che Piquet dovette soffrire negli ultimi giri per premere sull'acceleratore e si scottò il piede destro, tanto da salire sul podio con il piede nudo dopo aver ricevuto le prime cure.

Vinse anche aDetroit nel successivoGran Premio: la gara cominciò con una carambola al via che coinvolse un gran numero di partecipanti, venne interrotta e si diede luogo a una seconda partenza. Piquet coinvolto, dovette usare la vettura di riserva, ma alla Brabham, memori dei problemi avuti in Canada nel 1980, prepararono l'auto di riserva come quella da gara e Piquet riuscì a vincere. Prima del termine della stagione ottenne anche una piazza d'onore inAustria e nella classifica finale fu quinto.

Campionato 1985
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet alla guida della suaBrabham BT54 alGran Premio di Germania 1985.

Nel1985 Piquet ottenne una sola vittoria alGran Premio di Francia, dove riportò al successo dopo 28 anni una vettura con gommePirelli. Già a metà stagione, a causa degli scarsi risultati ottenuti e per la possibilità di ottenere ingaggi migliori, la permanenza del brasiliano nel team inglese era in discussione. Piquet ebbe contatti con il teamMcLaren[34], salvo poi accasarsi allaWilliams, per l'anno seguente, che gli offrì un ingaggio triplo rispetto al milione didollari che percepiva in Brabham[4]. Con l'addio alla Brabham si ruppe anche l'intesa perfetta tra Piquet e il tecnico Murray, intesa che andava oltre le corse, ma riguardava anche il comune stile di vita libertario e che, nel prosieguo della carriera, Piquet non riuscì a instaurare con gli altri tecnici con cui si trovò a lavorare.

Il passaggio alla Williams

[modifica |modifica wikitesto]
Campionato 1986
[modifica |modifica wikitesto]

Nel1986 il brasiliano lasciò la Brabham, per passare allaWilliams-Honda, team in grande crescita alla fine del 1985 (tre vittorie nelle ultime tre gare) dove nelle sue intenzioni avrebbe dovuto recitare un ruolo di prima guida assoluta.[35] A detta di Piquet gli accordi verbali conFrank Williams su questo punto erano chiari, ma poco prima dell'inizio della stagione Williams subì un grave incidente automobilistico che lo tenne lontano dalla squadra per molto tempo e gli causò una disabilità motoria permanente; la squadra venne così diretta dal tecnico e socio di WilliamsPatrick Head: questi, vedendo che anche l'altro pilota del team, il connazionaleNigel Mansell, era in grado di lottare per il titolo, cominciò a occuparsi direttamente della messa a punto della macchina di Mansell lasciando assistere Piquet dal secondo tecnico del teamFrank Dernie, nonostante il brasiliano fosse primo pilota per contratto e disponesse di diritto del muletto. Questo provocò una guerra "fratricida" che penalizzò entrambi; Piquet in particolare commise degli errori per il nervosismo creatosi nel team[36].

Piquet fotografato alGran Premio di San Marino 1986, da lui concluso in seconda posizione.

La stagione di Piquet cominciò bene, con un successo nelGran Premio del Brasile; si ritirò nella gara seguente, mentre alGran Premio di San Marino Piquet arrivò secondo dietro a Prost. Il finale fu emozionante: nel corso dell'ultimo giro il "professore" rallentò alla curva Rivazza perché rimasto senza benzina, procedette a zig-zag e lo scuotimento fece arrivare un po' di carburante al motore, tanto che riuscì a tagliare il traguardo davanti a Piquet.

Verso metà stagione il connazionale ed ex-campione del mondoEmerson Fittipaldi, che dopo essersi ritirato dalla Formula 1 era tornato ai vertici nelle gareIndycar, valutò che Piquet non commetteva più gli errori di guida dei primi anni e al momento lo giudicò come il miglior pilota al mondo. Però in questa fase della stagione Piquet tra ritiri e arrivi in posizioni di rincalzo si trovò distaccato in classifica; dopo ilGran Premio di Gran Bretagna si trovò indietro di 18 punti rispetto a Mansell, tornando alla vittoria inGermania, dove durante la premiazione diede sfogo alla sua goliardia: la coppa per il vincitore era insolitamente piccola e Piquet dopo averla sollevata finse di non riuscire a reggerne il peso, simulando lo sforzo per sostenerla e facendo sembrare che la coppa lo stesse schiacciando.

Piquet festeggia la vittoria alGran Premio d'Italia 1986; alla sua destra, il compagno di squadra e secondo classificatoNigel Mansell.

Nel successivoGran Premio di Ungheria, che si stava disputando per la prima volta, si rese artefice di un duello memorabile conAyrton Senna. Senna, conscio di avere una macchina inferiore ma contando sulla difficoltà di sorpasso sul circuito dell'Hungaroring, puntò a partire in pole position e poi, ottenuta la prima posizione in prova, preparò la vettura con un assetto che penalizzava il tempo sul giro ma favoriva la velocità di punta in modo da rendere quasi impossibile, a chi seguiva, il sorpasso sul lungo rettilineo di partenza/arrivo. La gara si svolse con Senna al comando e Piquet secondo, ma verso gli ultimi giri Piquet ruppe gli indugi e attaccò alla fine del rettilineo: al primo tentativo di sorpasso Piquet uscì troppo largo dal tornante che segue il rettilineo permettendo a Senna di riprendere il comando. Dopo qualche giro Piquet effettuò uno dei più bei sorpassi della storia della Formula 1: entrò al tornante in condizione sfavorevole ma sorpassò, controsterzando per controllare la macchina e tenendo la posizione, cosicché la vittoria fu sua; l'ex-campione del mondoJackie Stewart commentò: "È stato come fare unlooping con unBoeing 747"[37].

Piquet vinse anche ilGran Premio d'Italia, riducendo a 5 punti lo svantaggio da Mansell che però vinse la gara seguente e si fece recuperare solo un punto nella successiva. AlGran Premio d'Australia, ultima gara della stagione, si arrivò con Mansell favorito a cui bastava un terzo posto per essere campione, mentre Prost e Piquet dovevano vincere e sperare che Mansell arrivasse al massimo quarto.LaGoodyear, fornitore unico degli pneumatici, assicurò che le gomme potevano percorrere senza problemi l'intera gara, ma i fatti andarono diversamente: la corsa fu una lotta tra le Williams di Mansell e Piquet e leMcLaren di Prost e Rosberg; Nella prima parte del Gran Premio Prost restò indietro a causa di problemi con le gomme che lo costrinsero alla sostituzione, ma questo fattore si rivelò essere la sua fortuna. A gara in fase avanzata Rosberg si ritirò a causa dello scoppio di una gomma, mentre qualche giro dopo anche Mansell fu vittima dello stesso incoveniente e subì un incidente pericoloso, perché lo scoppio avvenne mentre era in piena velocità, fortunatamente senza conseguenze; a questo punto Piquet si fermò a sostituire le gomme ma così facendo lasciò la testa della gara a Prost e negli ultimi giri non ebbe più tempo per recuperare: il campionato venne vinto da Prost, mentre Piquet fu terzo nella classifica finale.

Campionato 1987
[modifica |modifica wikitesto]
LaWilliams FW11B con cui Piquet si laureò campione nel1987.

La superiorità della Williamsnel 1987, fu tale da non permettere a nessun'altra scuderia di poter lottare per il titolo, anche se Piquet non disputò una delle sue stagioni più memorabili, condizionato da un grave incidente. Durante le prove delGran Premio di San Marino uscì alla curva del Tamburello e sbatté violentemente contro il muro all'esterno della curva: secondoAdrián Campos che lo seguiva, l'incidente si può spiegare solo con un cedimento meccanico.[38] Piquet ne uscì fisicamente illeso, tuttavia gli venne prudenzialmente impedito di partecipare alla corsa. Gli venne offerto dallaRAI di unirsi aMario Poltronieri eClay Regazzoni per commentare la gara[39] e Piquet, che intratteneva rapporti amichevoli con l'inviato ai box della RAIEzio Zermiani[40], accettò improvvisandosi telecronista; ma al di là della breve esperienza giornalistica, Piquet lamentò, a fine anno, il fatto che l'incidente gli avesse lasciato forti strascichi a livello psicologico e che gli avesse causato l'insonnia.[35][41]

Gli uomini Williams esaminano la FW11B di Piquet dopo il grave incidente occorso al brasiliano alla curva Tamburello di Imola, nelle prove del venerdì, che gli impedirà di prendere parte la domenica seguente alGran Premio di San Marino 1987.

Il compagno Mansell nella prima parte della stagione risultò più competitivo, Piquet provò a rimediare con tattiche di gara diverse, inFrancia provò a fare un cambio gomme in più rispetto a Mansell, mentre inGran Bretagna partito in testa provò a non fare soste, ma in entrambi i casi la scelta fu errata e Piquet si dovette accontentare della piazza d'onore. Recuperò vincendo i gran premi diGermania, d'Ungheria e d'Italia, ma anche grazie al maggior numero di ritiri per guasti meccanici occorsi a Mansell. La lotta con l'inglese si chiuse al penultimo Gran Premio inGiappone, dove questi fu protagonista di un incidente durante le prove, che gli impedì la partecipazione agli ultimi due gran premi. Piquet, che era già in testa alla classifica e a cui sarebbe bastato un mancato arrivo di Mansell per vincere il campionato, ottenne il terzo titolo di campione del mondo.

Gli ultimi anni in Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]
Lotus
[modifica |modifica wikitesto]
Campionato 1988
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet alGran Premio del Canada 1988, tallonato dall'ex compagno di squadraNigel Mansell.

Dopo aver vinto il terzo titolo, primo brasiliano a riuscire nell'impresa, a Piquet fu intitolato ilcircuito di Jacarepaguá su cui si correva il Gran Premio del Brasile, perciò cominciò la stagione entrante correndo sul circuito che portava il suo nome. Nel1988, terminato il contratto biennale con la Williams e considerati i rapporti non idilliaci con Head e il fatto che laHonda avrebbe abbandonato la squadra per fornire i suoi motori aLotus eMcLaren, Piquet approdò alla Lotus con un contratto da dodici miliardi di lire annui[42], venendo a essere il quarto pilota (dopoJuan Manuel Fangio,Denis Hulme eNiki Lauda) a cambiare squadra subito dopo aver vinto il mondiale.

All'inizio della stagione Piquet fece scalpore rilasciando un'intervista in cui accusava Mansell di essere sfuggito dal confronto in pista, per via dell'incidente aSuzuka; nella stessa occasione fece varie accuse personali a Senna, Prost e a Enzo Ferrari, ma in seguito spiegò i suoi intenti ridimensionando la portata delle accuse[43]. Dal punto di vista sportivo la stagione fu dominata dalle McLaren; il brasiliano ebbe solo delusioni e la scarsa intesa con il tecnicoGérard Ducarouge,[44] che stravedeva per il suo ex-pilota Senna passato alla McLaren, contribuì al peggioramento continuo dei risultati tanto che a fine stagione la Lotus si trovò in grave difficoltà per l'abbandono del tecnico e per la perdita dei motori Honda.

Campionato 1989
[modifica |modifica wikitesto]
Piquet in azione tra i cordoli di Monza durante ilGran Premio d'Italia 1989.

Laseconda stagione in Lotus fu ancora più disastrosa: Piquet riuscì a portare in squadra Frank Dernie, il suo tecnico di fiducia ai tempi della Williams, ma la vettura non fu particolarmente innovativa; inoltre i nuovi motori aspiratiJudd erano poco competitivi. I risultati furono modesti: in una gara Piquet non riuscì nemmeno a qualificarsi e il massimo che riuscì a ottenere furono tre quarti posti.

Benetton
[modifica |modifica wikitesto]
Campionato 1990
[modifica |modifica wikitesto]

Dopo due stagioni fallimentari, bollato dall'opinione pubblica come pilota ormai in declino, Piquet, nel1990, dovette accettare un contratto con laBenetton, in cui veniva pagato in base ai punti conquistati[45]. Invece visse una sorta di seconda giovinezza, con una stagione molto positiva in cui si aggiudicò le due ultime gare e arrivò terzo nella classifica finale. La prima delle due vittorie alGran Premio del Giappone fu anche la prima doppietta per la Benetton, infatti la seconda posizione venne occupata dall'altra Benetton guidata dal connazionale e amicoRoberto Moreno, che aveva sostituitoAlessandro Nannini dopo che questi aveva avuto un grave incidente in elicottero. Tuttavia un risultato così positivo era stato favorito dai ritiri delleFerrari e delle McLaren, in particolare Senna e Prost, che erano in lotta per il titolo e che avevano avuto una collisione alla prima curva. Mentre la seconda vittoria alGran Premio d'Australia, sia pure favorita dal ritiro dell'imprendibile McLaren di Senna, fu determinata da una gara tutta all'attacco in cui Piquet risalì diverse posizioni e negli ultimi giri con gomme usurate, per aver fatto una sosta in meno, riuscì a resistere agli attacchi della "Rossa" di Mansell.

Campionato 1991
[modifica |modifica wikitesto]
La Benetton B190B che Piquet utilizzò nelle prime due gare dellastagione 1991.

Meno positiva fu invece lastagione successiva dove comunque Nelson riuscì ad aggiudicarsi, sia pure in maniera un po' rocambolesca, ilGran Premio del Canada, approfittando del ritiro a due curve dalla fine del leaderNigel Mansell. AlGran Premio del Belgio esordì al volante di unaJordan il giovaneMichael Schumacher mostrando subito grandi capacità, tanto cheFlavio Briatore - allora direttore del team Benetton - lo mise subito sotto contratto e dalla gara seguente Schumacher corse con la Benetton sostituendo Moreno.

Il finale di stagione fu un confronto tra il vecchio e il giovane campione in cui Piquet non sfigurò ottenendo prestazioni vicine e alcune volte migliori di quelle di Schumacher: in futuro, il tedesco sarà sempre nettamente superiore al proprio compagno di squadra fino al suo primo ritiro nel2006. A fine anno la Benetton decise di puntare su Schumacher mentre Piquet, non trovando un accordo economico soddisfacente con il team, né ricevendo proposte da un altro team all'altezza, decise di ritirarsi dalla Formula 1[10].

Dopo la Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]

Non si trattò però del definitivo addio alle corse perché nel1992 il brasiliano decise di dedicarsi a un sogno da tempo cullato: partecipare alla500 Miglia di Indianapolis. Si accordò con il teamMenard per gareggiare con unaLola a motoreBuick. Questo propulsore era un 6 cilindri di tipoStock Block con la distribuzione ad aste e bilancieri. Il regolamento di Indy permetteva, per questi motori, una pressione di sovralimentazione più alta garantendo più potenza, ma il Buick non era altrettanto affidabile. Date queste premesse il vero obiettivo era lapole position, ma la malasorte era in agguato: durante le prove Piquet perse il controllo della vettura e sbatté in maniera violentissima contro il muretto, subendo ferite tremende alle gambe[46]. Il recupero fu lentissimo, ma il brasiliano ritentò l'avventura a Indianapolis già la stagione successiva. Tuttavia Piquet non era ancora al meglio della forma e la partecipazione fu dovuta più a vincoli contrattuali che a una reale intenzione di gareggiare. Partito Piquet con il tredicesimo tempo di qualificazione, la sua corsa si concluse dopo appena una ventina di giri per un'avaria al motore mentre occupava l'ottava posizione.

Nel settembre1994 Piquet annunciò il ritiro dalle corse, ma in seguito partecipò a varie classiche dell'automobilismo: nel biennio1996-97 corse in due edizioni della24 Ore di Le Mans con laMcLaren F1 GTR[47], e partecipò con la stessa vettura ad altre gare di durata per vetture sport che si svolsero in Brasile, vincendo, nel 1996 in coppia conJohnny Cecotto, la2 ore di Curitiba e la2 ore di Brasilia, e nel 1997 con Cecotto eSteve Soper laMil Milhas Brasil, che quell'anno si svolse sulcircuito di Jacarepaguá. Corse anche nella categoriaTurismo con laBMW 318, in coppia col connazionaleIngo Hoffmann, prendendo parte alla24 Ore del Nürburgring e alla24 Ore di Spa, poi partecipò sporadicamente ad alcune gare minori brasiliane per il piacere della guida e della competizione.

Il 20 gennaio2006, ormai cinquantatreenne, tornò in gara allaMil Milhas Brasil sulcircuito di Interlagos, per poter condividere una competizione con suo figlioNelson Angelo che era agli inizi della carriera. L'equipaggio era costituito anche daChristophe Bouchut eHélio Castroneves: i tre giovani si alternarono alla guida dellaAston Martin DBR9, affidata loro dal teamCirtek, per circa tre ore ciascuno, mentre il vecchio campione corse per "soli" 45 minuti e i suoi tempi sul giro furono mediamente più lenti di un secondo rispetto ai propri compagni, ma insieme vinsero la gara e per Piquet ci fu la gioia di vincere la sua ultima competizione accanto al figlio, anche se dopo i festeggiamenti del podio dichiarò: «Agora chega, nao è mais pra mim, nao è mais a minha praia» («ora basta, la cosa non è più per me, non è più come prima») ritenendo che le competizioni ad alto livello non fossero più alla sua portata[48].

Risultati in Formula 1

[modifica |modifica wikitesto]
1978ScuderiaVettura PuntiPos.
Ensign
McLaren[49]
Brabham[50]
MN177
M23
BT46C
Rit Rit Rit 9 11 0
1979ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT48 eBT49 Rit Rit 7 8 Rit Rit 7 Rit Rit 12 Rit 4 Rit Rit 12 315º
1980ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT49 2 Rit 4 1 Rit 3 4 2 4 5 1 1 Rit Rit 54
1981ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT49 3 12 1 1 Rit Rit Rit 3 Rit 1 3 2 6 5 5 50
1982ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT50 eBT49 Rit SQ Rit 5 Rit NQ 1 2 Rit Rit Rit Rit 4 Rit Rit 2011º
1983ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT52 1 Rit 2 Rit 2 4 4 Rit 2 13 3 Rit 1 1 3 59
1984ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT53 Rit Rit 9 Rit Rit Rit 1 1 Rit 7 Rit 2 Rit Rit 3 6 29
1985ScuderiaVettura PuntiPos.
BrabhamBT54 Rit Rit 9 Rit Rit 6 1 4 Rit Rit 8 2 5 Rit Rit Rit 21
1986ScuderiaVettura PuntiPos.
WilliamsFW11 1 Rit 2 7 Rit 3 Rit 3 2 1 1 Rit 1 3 4 2 69
1987ScuderiaVettura PuntiPos.
WilliamsFW11B 2 NP Rit 2 2 2 2 1 1 2 1 3 4 2 15 Rit 73 (76)
1988ScuderiaVettura PuntiPos.
Lotus100T 3 3 Rit Rit 4 Rit 5 5 Rit 8 4 Rit Rit 8 Rit 3 22
1989ScuderiaVettura PuntiPos.
Lotus101 Rit Rit Rit 11 Rit 4 8 4 5 6 NQ Rit Rit 8 4 Rit 12
1990ScuderiaVettura PuntiPos.
BenettonB189B eB190 4 6 5 Rit 2 6 4 5 Rit 3 5 7 5 Rit 1 1 43 (44)
1991ScuderiaVettura PuntiPos.
BenettonB190B eB191 3 5 Rit Rit 1 Rit 8 5 Rit Rit 3 6 5 11 7 4 26,5
Legenda1º posto2º posto3º postoA puntiSenza punti/Non class.Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
SqualificatoRitiratoNon partitoNon qualificatoSolo prove/Terzo pilota

Vita privata

[modifica |modifica wikitesto]

Piquet è stato un personaggio in grado di far parlare di sé anche al di fuori delle corse per i suoi atteggiamenti goliardici e la fama ditombeur de femme. Alla partenza dei Gran Premi, momento che dovrebbe essere di grande tensione, riusciva tranquillamente a scherzare con i cronisti: ad esempio, prima di una gara Ezio Zermiani gli fece una domanda interminabile, Piquet lo lasciò parlare, e poi, togliendosi i tappi dalle orecchie, si scusò dicendo di non aver sentito niente[51]. Non era parco di scherzi nemmeno nei confronti dei colleghi, persino durante la riabilitazione seguita all'incidente di Indianapolis: trovandosi con altri piloti a dover subire lo stesso trattamento sanitario, accedette per primo alla terapia si mise a urlare fingendo di subire dolori atroci per poi precipitarsi a vedere le facce impaurite dei colleghi.

Per quanto riguarda la vita familiare, si era sposato agli inizi della sua carriera con Maria Clara Vassalo, che aveva conosciuto ancora adolescente, da cui ha avuto un figlio di nome Geraldo, ma in seguito il rapporto naufragò: nel1983 ci fu la separazione e quattro anni dopo il divorzio[52]. Nel frattempo Piquet ebbe una relazione con l'olandese Sylvia Tamsma da cui nacqueroNelisnho e due figlie chiamate Kelly e Jùlia. Poi si sono succedute una compagna italiana e una belga[53] di nome Katherine Valentin, da cui ha avuto un figlio chiamato Laszlo. Attualmente è sposato con Viviane Leão, da cui ha avuto altri due figli, Pedro e Marco. Nel2007 con la moglie Viviane ha dovuto rifare un corso di guida per la patente, che era stata ritirata a entrambi a causa di varie infrazioni commesse.[54]

Dopo il ritiro dalle corse, Piquet è tornato inBrasile, dove ha gestito un discreto patrimonio immobiliare e altre attività, tra cui una concessionariaPirelli e un'azienda ditelecomunicazioni[53]satellitari legata al mondo dell'autotrasporto, di grande successo[4]. In una intervista concessa nel2006 ha dichiarato che le sue attività hanno raggiunto fatturati da 200 milioni di dollari e guadagni superiori a quelli che si possono ottenere con le corse, anche confrontandoli con quelli dei piloti attuali[47]. Inoltre ha costituito un team per le formule minori, ilPiquet Sports, per seguire direttamente la carriera automobilistica del figlio Nelson Angelo, che con il team di famiglia ha vinto ilcampionato inglese di Formula 3 nel2004 ed è arrivato secondo nel campionatoGP2 del2006.

Il 13 novembre2013 subisce un intervento chirurgico al cuore che, a detta del figlio, viene superato.[55]

È nonno di Penelope Kvjat, nata il 27 luglio2019 dalla relazione fra il pilota di F1Daniil e sua figlia Kelly, e di Lily, nata nel2025 dalla relazione tra sua figlia Kelly e il pilota diF1Max Verstappen.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^ab Laura Cardia,Nelson Piquet, inautosportnews.com.URL consultato il 1º agosto 2009.
  2. ^ Giorgio Terruzzi,Terruzzi racconta: Nelson Piquet, suredbull.com, 18 aprile 2018.
  3. ^Le frasi più belle citate dai protagonisti del circus, inwww.circusf1.com.URL consultato il 4 maggio 2018.
  4. ^abcdefg(EN)Nelson Piquet driver profile from the Official F1 website, informula1.com The Official Formula 1 Website.URL consultato il 12 agosto 2009.
  5. ^ab(EN)Nelson Piquet - Biography, inhttp://www.grandprixhistory.org/.URL consultato il 15 giugno 2013.
  6. ^(PT)Estácio Gonçalves Souto Maior, inCentro de Pesquisa e Documentação de História Contemporâna do Brasil (FGV/CPDOC).URL consultato il 7 aprile 2019(archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  7. ^abcd Gianni Cancellieri-Paolo Facchinetti,La seconda volta di Piquet, Conti Editore, 1983, p.5..
  8. ^I grandi piloti:Nelson Piquet, inangolomotori.com.URL consultato il 4 agosto 2009(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2010).
  9. ^ab(EN)Memories of Nelson Piquet, suforix.com, www.forix.com.URL consultato il 1º giugno 2012.
  10. ^abc(EN)Drivers: Nelson Piquet, sugrandprix.com.URL consultato l'8 agosto 2009.
  11. ^ab Mattia Albera,Nelson Piquet, intuttomclaren.it.URL consultato il 1º agosto 2009.
  12. ^ Vittorio Sabadin,Tra Reutemann e Piquet decide il destino, inLa Stampa, 13 settembre 1981, p. 20.URL consultato il 24 dicembre 2011.
  13. ^ Cristiano Chiavegato,Piquet ex-allievo di Niki Lauda è il pilota più "povero" della F1, inLa Stampa, 02 settembre 1980, p. 19.URL consultato il 24 dicembre 2011.
  14. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 302.
  15. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 316.
  16. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 323.
  17. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 328.
  18. ^ Gian Paolo Ormezzano,La beffa a Piquet e il trionfo di Lucchinelli, instampasera, 06 luglio 1981, p. 11.URL consultato il 24 dicembre 2011.
  19. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 333.
  20. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 349.
  21. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 347.
  22. ^Cancellieri, De Agostini, pag. 361.
  23. ^Ferrari, pag. 118.
  24. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 6.
  25. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 8.
  26. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 9.
  27. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 10.
  28. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 4.
  29. ^Cancellieri, Facchinetti, pag. 15.
  30. ^Mapelli, pag. 52.
  31. ^ Adriano Costa,Scusi Piquet, ha paura di noi?, inMaxiAutosprint, 06 marzo 1984, p. 2.
  32. ^Tutti i tempi della «6 giorni» sudafricana, inAutosprint, 06 marzo 1984, p. 16.
  33. ^Motociclismo agosto 1985, pag. 71.
  34. ^ Carlo Marincovich,Alboreto e Prost. Dov'è la differenza?, inrepubblica.it, 06 agosto 1985, p. 27.URL consultato il 26 ottobre 2008.
  35. ^ab Cristiano Chiavegato,Piquet, un mondiale col veleno, inLa Stampa, 1º novembre 1987, p. 29.
  36. ^Autosprint nº 26/86, p. 9.
  37. ^(PT) tarciomartins,Piquet vs Senna, a mais bela ultrapagem de todos os tempos, inyoutube.com.URL consultato il 4 agosto 2009.
  38. ^ Carlo Marincovich,Vietato Piquet, inrepubblica.it, 03 maggio 1987, p. 44.URL consultato il 1º maggio 2009.
  39. ^De Adamich, Orefici, pag. 156.
  40. ^Zermiani va in pensione, inquattroruote.it, 03 luglio 2006.URL consultato il 21 agosto 2010(archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  41. ^ 312B2,Intervista Piquet campione 87, inyoutube.com.URL consultato il 7 ottobre 2014.
  42. ^ Mike Doodson,Solo lui, così amato, così odiato, inF1 Racing, luglio 2000, p. 58.
  43. ^ Carlo Marincovich,Le voci di Nelson, inrepubblica.it, 20 aprile 1988, p. 33.URL consultato il 2 giugno 2009.
  44. ^Casamassima, pag. 502.
  45. ^Quattroruote,Quattroruote speciale Formula 1 '97, p. 70
  46. ^Piquet, sette ore sotto i ferri, inRepubblica, 09 maggio 1992, p. 24.
  47. ^ab Cesare Maria Mannucci,Nelson piatto, inautosprint.it, 2006, p. 35.URL consultato il 13 settembre 2009(archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
  48. ^ Cesare Maria Mannucci,Qui Nelson, passo e chiudo, inautosprint.it, 2006, p. 31.URL consultato il 4 agosto 2009(archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
  49. ^Con la McLaren dal GP d'Austria al GP d'Italia.
  50. ^Con la Brabham nel GP del Canada.
  51. ^ Carlo Marincovich,Donne motori e Piquet, inrepubblica.it, 08 settembre 1987, p. 25.URL consultato il 1º giugno 2009.
  52. ^ Carlo Marincovich,Arrestate Piquet, inrepubblica.it, 15 aprile 1987, p. 27.URL consultato il 1º giugno 2009.
  53. ^ab Carlo Marincovich,Ricco e famoso è l'ora dell'amore, inrepubblica.it, 27 marzo 1995, p. 35.URL consultato il 1º giugno 2009.
  54. ^Piquet punito Via la patente e a scuola guida, incorriere.it, 1º agosto 2007, p. 49.URL consultato il 4 agosto 2009(archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
  55. ^Nelson Piquet operato al cuore, suCorriere della Sera, 13 novembre 2013.URL consultato il 30 gennaio 2025.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Regno Unito (bandiera)McLaren
Vetture
PassateM2B ·M4B ·M5A ·M7A ·M7C ·M9A ·M14A ·M7D ·M14D ·M19A ·M19C ·M23 ·M26 ·M28 ·M29 ·M30 ·M29F ·MP4/1 ·MP4/1B ·MP4/1C ·MP4/1E ·MP4/2 ·MP4/2B ·MP4/2C ·MP4/3 ·MP4/4 ·MP4/5 ·MP4/5B ·MP4/6 ·MP4/6B ·MP4/7A ·MP4/8 ·MP4/9 ·MP4/10 ·MP4/10B ·MP4/10C ·MP4/11 ·MP4/11B ·MP4/12 ·MP4/13 ·MP4/14 ·MP4/15 ·MP4-16 ·MP4-17 ·MP4-17D ·MP4-19 ·MP4-19B ·MP4-20 ·MP4-21 ·MP4-22 ·MP4-23 ·MP4-24 ·MP4-25 ·MP4-26 ·MP4-27 ·MP4-28 ·MP4-29 ·MP4-30 ·MP4-31 ·MCL32 ·MCL33 ·MCL34 ·MCL35 ·MCL35M ·MCL36 ·MCL60 ·MCL38
PresentiMCL39
Piloti
PrincipaliFernando Alonso ·Gerhard Berger ·Jenson Button ·David Coulthard ·Emerson Fittipaldi ·Mika Häkkinen ·Lewis Hamilton ·Denny Hulme ·James Hunt ·Heikki Kovalainen ·Niki Lauda ·Nigel Mansell ·Jochen Mass ·Bruce McLaren ·Juan Pablo Montoya ·Nelson Piquet ·Alain Prost ·Kimi Räikkönen ·Peter Revson ·Daniel Ricciardo ·Keke Rosberg ·Jody Scheckter ·Ayrton Senna ·John Watson
PresentiOscar Piastri ·Lando Norris
Persone
FondatoreBruce McLaren
PassateJohn Barnard ·Éric Boullier ·Marcin Budkowski ·Gil de Ferran ·Ron Dennis ·Pat Fry ·Tim Goss ·Norbert Haug ·James Key ·Gordon Murray ·Adrian Newey ·Steve Nichols ·Jo Ramírez ·David Sanchez ·Andreas Seidl ·Nicholas Tombazis ·Martin Whitmarsh
PresentiAlessandro Alunni Bravi ·Zak Brown ·Rob Marshall ·Neil Oatley ·Peter Prodromou ·Tom Stallard ·Andrea Stella
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
V · D · M
Regno Unito (bandiera)Brabham
Vetture
PassateBT3 ·BT7 ·BT11 ·BT10 ·BT22 ·BT19 ·BT20 ·BT24 ·BT26 ·BT26A ·BT23B ·BT33 ·BT34 ·BT37 ·BT42 ·BT44 ·BT44B ·BT45 ·BT45B ·BT45C ·BT46A ·BT46B ·BT48 ·BT49 ·BT49C ·BT50 ·BT49D ·BT52 ·BT52B ·BT53 ·BT54 ·BT55 ·BT56 ·BT58 ·BT59 ·BT59Y ·BT60Y ·BT60B
Piloti
PrincipaliMark Blundell ·Jack Brabham ·Martin Brundle ·Elio De Angelis ·Andrea De Cesaris ·Dan Gurney ·Damon Hill ·Graham Hill ·Denny Hulme ·Jacky Ickx ·Niki Lauda ·José Carlos Pace ·Riccardo Patrese ·Nelson Piquet ·Carlos Reutemann ·Jochen Rindt ·Derek Warwick ·John Watson
Persone
FondatoriJack Brabham ·Ron Tauranac
PassateBernie Ecclestone ·Gordon Murray
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
V · D · M
Regno Unito (bandiera)Williams F1
Vetture
Passate761 ·FW06 ·FW07 ·FW07B ·FW07C ·FW08 ·FW08C ·FW09 ·FW09B ·FW10 ·FW11 ·FW11B ·FW12 ·FW12C ·FW13 ·FW13B ·FW14 ·FW14B ·FW15C ·FW16 ·FW16B ·FW17 ·FW17B ·FW18 ·FW19 ·FW20 ·FW21 ·FW22 ·FW23 ·FW24 ·FW25 ·FW26 ·FW27 ·FW28 ·FW29 ·FW30 ·FW31 ·FW32 ·FW33 ·FW34 ·FW35 ·FW36 ·FW37 ·FW38 ·FW40 ·FW41 ·FW42 ·FW43 ·FW43B ·FW44 ·FW45 ·FW46
PresentiFW47
Piloti
PrincipaliMario Andretti ·Thierry Boutsen ·Jenson Button ·David Coulthard ·Heinz-Harald Frentzen ·Damon Hill ·Alan Jones ·Pastor Maldonado ·Nigel Mansell ·Juan Pablo Montoya ·Riccardo Patrese ·Nelson Piquet ·Alain Prost ·Clay Regazzoni ·Carlos Reutemann ·Keke Rosberg ·Nico Rosberg ·Ralf Schumacher ·Ayrton Senna ·Jacques Villeneuve
PresentiAlexander Albon ·Carlos Sainz Jr.
Persone
FondatoriFrank Williams ·Patrick Head
PassateJost Capito ·Mike Coughlan ·Dirk de Beer ·François-Xavier Demaison ·Frank Dernie ·Doug Lafferty ·Paddy Lowe ·Doug McKiernan ·Sam Michael ·Adrian Newey ·Mike O'Driscoll ·Adam Parr ·Simon Roberts ·Enrique Scalabroni ·Robert Smedley ·Dickie Stanford ·Pat Symonds ·David Wheater ·Claire Williams ·Geoff Willis ·Ed Wood
PresentiMark Biddle ·Jenson Button ·Adam Carter ·Jamie Chadwick ·Pat Fry ·Darren Fultz ·James Matthews ·Mark Pattinson ·Willy Rampf ·Dave Redding ·Matthew Savage ·Sven Smeets ·Jacques Villeneuve ·James Vowles
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
V · D · M
Regno Unito (bandiera)Team Lotus
Vetture
Passate12 ·16 ·18 ·21 ·18/21 ·24 ·25 ·33 ·43 ·49 ·49B ·63 ·49C ·72A ·72B ·72C ·72D ·56B ·72E ·76 ·72F ·77 ·78 ·79 ·80 ·81 ·81B ·88 ·87 ·87B ·91 ·92 ·93T ·94T ·95T ·97T ·98T ·99T ·100T ·101 ·102 ·102B ·102D ·107 ·107B ·107C ·109
Piloti
PrincipaliMario Andretti ·Jack Brabham ·Jim Clark ·Elio De Angelis ·Emerson Fittipaldi ·Mika Häkkinen ·Johnny Herbert ·Graham Hill ·Phil Hill ·Jacky Ickx ·Innes Ireland ·Nigel Mansell ·Stirling Moss ·Gunnar Nilsson ·Ronnie Peterson ·Nelson Piquet ·Carlos Reutemann ·Jochen Rindt ·Ayrton Senna ·Jo Siffert ·John Surtees ·Derek Warwick
Persone
FondatoreColin Chapman
PassateMike Costin ·Frank Dernie ·Gérard Ducarouge ·Keith Duckworth ·Maurice Philippe ·Peter Warr
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
V · D · M
Regno Unito (bandiera)/Italia (bandiera)[1]Benetton Formula
Vetture
PassateB186 ·B187 ·B188 ·B189 ·B189B ·B190 ·B190B ·B191 ·B191B ·B192 ·B193A ·B193B ·B194 ·B195 ·B196 ·B197 ·B198 ·B199 ·B200 ·B201
Piloti
PrincipaliJean Alesi ·Gerhard Berger ·Thierry Boutsen ·Martin Brundle ·Jenson Button ·Teo Fabi ·Giancarlo Fisichella ·Johnny Herbert ·JJ Lehto ·Roberto Moreno ·Alessandro Nannini ·Riccardo Patrese ·Nelson Piquet ·Emanuele Pirro ·Michael Schumacher ·Jos Verstappen ·Alexander Wurz
Persone
FondatoreLuciano Benetton
PassateJohn Barnard ·Ross Brawn ·Flavio Briatore ·Rory Byrne ·Mike Gascoyne ·David Richards ·Pat Symonds ·Nicholas Tombazis ·Tom Walkinshaw ·Nick Wirth
Ingrassetto vetture e piloti che con la scuderia hanno conquistato il titolo mondiale.
  1. ^Dal 1996 al 2001 ha corso con licenza italiana.
V · D · M
Piloti campioni del mondo di Formula 1

Italia (bandiera)Farina (1950)·Argentina (bandiera)Fangio (1951)·Italia (bandiera)Ascari (1952,1953)·Argentina (bandiera)Fangio (1954,1955,1956,1957)·Regno Unito (bandiera)Hawthorn (1958)·Australia (bandiera)Brabham (1959,1960)·Stati Uniti (bandiera)P. Hill (1961)·Regno Unito (bandiera)G. Hill (1962)·Regno Unito (bandiera)Clark (1963)·Regno Unito (bandiera)Surtees (1964)·Regno Unito (bandiera)Clark (1965)·Australia (bandiera)Brabham (1966)·Nuova Zelanda (bandiera)Hulme (1967)·Regno Unito (bandiera)G. Hill (1968)·Regno Unito (bandiera)Stewart (1969)·Austria (bandiera)Rindt (1970)·Regno Unito (bandiera)Stewart (1971)·Brasile (bandiera)Fittipaldi (1972)·Regno Unito (bandiera)Stewart (1973)·Brasile (bandiera)Fittipaldi (1974)·Austria (bandiera)Lauda (1975)·Regno Unito (bandiera)Hunt (1976)·Austria (bandiera)Lauda (1977)·Stati Uniti (bandiera)Andretti (1978)·Sudafrica (bandiera)Scheckter (1979)·Australia (bandiera)Jones (1980)·Brasile (bandiera)Piquet (1981)·Finlandia (bandiera)K. Rosberg (1982)·Brasile (bandiera)Piquet (1983)·Austria (bandiera)Lauda (1984)·Francia (bandiera)Prost (1985,1986)·Brasile (bandiera)Piquet (1987)·Brasile (bandiera)Senna (1988)·Francia (bandiera)Prost (1989)·Brasile (bandiera)Senna (1990,1991)·Regno Unito (bandiera)Mansell (1992)·Francia (bandiera)Prost (1993)·Germania (bandiera)Schumacher (1994,1995)·Regno Unito (bandiera)D. Hill (1996)·Canada (bandiera)Villeneuve (1997)·Finlandia (bandiera)Häkkinen (1998,1999)·Germania (bandiera)Schumacher (2000,2001,2002,2003,2004)·Spagna (bandiera)Alonso (2005,2006)·Finlandia (bandiera)Räikkönen (2007)·Regno Unito (bandiera)Hamilton (2008)·Regno Unito (bandiera)Button (2009)·Germania (bandiera)Vettel (2010,2011,2012,2013)·Regno Unito (bandiera)Hamilton (2014,2015)·Germania (bandiera)N. Rosberg (2016)·Regno Unito (bandiera)Hamilton (2017,2018,2019,2020)·Paesi Bassi (bandiera)Verstappen (2021,2022,2023,2024)

Controllo di autoritàVIAF(EN65574007 ·ISNI(EN0000 0000 2752 1421 ·LCCN(ENn88247644 ·GND(DE105710454X
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nelson_Piquet&oldid=148121951"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp