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Nazionalsocialismo

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Lasvastica, simbolo del nazionalsocialismo

Ilnazionalsocialismo, chiamato anchenazismo[1], talvolta anchehitlerismo[2], è stata un'ideologia diestrema destra che ha avuto la propria massima diffusione inEuropa, nella prima metà delXX secolo[3]. Si caratterizza per una visionenazionalista delsocialismo radicale,populista[4],statalista[5][6][7][8][9][10][11][12],collettivista[13][14][15][16][17],razzista[18] etotalitaria[19]. Nacque subito dopo laprima guerra mondiale inGermania.

IlPartito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) sottoAdolf Hitler salì al potere nel1933 trasformando ilReich tedesco nel periodo1933-1945 in untotalitario "Stato Leader", laGermania nazista oTerzo Reich, ispirato completamente all'ideologia nazionalsocialista, all'antisemitismo, alnazionalismo tedesco e alpangermanismo. Con l'invasione della Polonia, nel1939 innescò laseconda guerra mondiale. L'esperienza nazista come sistema di governo si è conclusa con la resa incondizionata dell'esercito tedesco in data 8 maggio 1945 e la vittoria militare delle contrapposteforze alleate.

Il termine "nazionalsocialismo" ed il concetto disocialismo nazionale, preesistenti al 1919 da almeno un trentennio e di diverso e vario utilizzo[20][21], si videro confluire in quell'anno nel nome delDAP, Deutsche Arbeiterpartei, in realtà fondato nel 1903 inAustria, il cui nome venne riutilizzato da Hitler per poi rinominarsi nel 1920 appunto come NSDAP. Hitler ha definito i concetti di nazionalismo e socialismo in modo molto personale: il nazionalismo è citato come la devozione del singolo per la sua comunità nazionale, mentre il socialismo è descritto come una responsabilità della comunità nazionale per l'individuo[22].

Sono state rintracciate dagli storici molte cause che avrebbero favorito l'ascesa del nazionalsocialismo; tra cui la forte paura di unarivoluzione comunista che, data la pessima situazione economica instauratasi in Germania, era vista come imminente (in questo contesto si inserisce anche l'incendio del Reichstag)[23][24]. Unacontrorivoluzione preventiva (secondo le parole diLuigi Fabbri) era vista come una soluzione per evitare unarivoluzione comunista[24]. Cionondimeno, la svolta autoritaria fu determinante nello scoppio dellaseconda guerra mondiale e generò un'impressionante quantità di morti e torture.

Caratteri generali

Lo stesso argomento in dettaglio:Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori e Germania nazista.

Il nazismo esprime una formanazionalista etotalitaria di movimento d'estrema destra, con iniziali mireoperaiste, opposta alsocialismointernazionale di stampomarxista. Il terminenazional-socialismo parrebbe unossimoro, ma l'antitesi che reca in sé, dal momento che il nazionalismo è un movimento nazionale mentre le correnti dominanti del socialismo sono orientate in senso internazionalista euniversalista, deriva dalla personale ideahitleriana di concetti in realtà diversamente significanti esposti nell'introduzione. Tuttavia, inAmerica Latina, dopo glianni trenta, e, neiPaesiafroasiatici nel periodo successivo alladecolonizzazione, moltipartiti egoverni conciliavano nazionalismo,antiamericanismo esocialismo o almeno una politicastatalista ineconomia.

I fautori di tale corrente sono stati tuttavia oggetto di ostilità crescente da parte di Hitler: la più significativa ondata di persecuzione in questo ambito iniziò il 30 giugno1934 con la cosiddettanotte dei lunghi coltelli[25]. Il nazismo trae origine dal partito politico guidato dal suo ideologo principaleAdolf Hitler, l'NSDAP (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, "Partito operaio nazionalsocialista tedesco"), ed è basato su un programma politico indicato da questi nel libroMein Kampf. Una volta raggiunto il potere, esso trasformò il sistema governativo in una spietatadittatura, con un programma sistematico di segregazione e di eliminazione anche fisica degli avversari politici e di persone appartenenti a categorie ritenute inferiori o dannose per la società, qualiebrei,nomadi,omosessuali, appartenenti a piccoli gruppi religiosi come iTestimoni di Geova, portatori dihandicap fisico o mentale,massoni,asociali, categorie definite nel complesso con l'aggettivountermenschen, cioè "sub-umani".

Nel suoMein Kampf (La mia battaglia), Hitler spiega chiaramente i motivi per cui intende perseguitare queste categorie: «La sconfitta dell'esercito tedesco, invitto, al termine dellaprima guerra mondiale è scaturita da una pugnalata alle spalle inferta dal giudaismo internazionale con la complicità della massoneria, del bolscevismo internazionale, del nomadismo fomentatore di disordini e del pacifismo propugnato dagli omosessuali e da vasti settori religiosi, tutti quanti sotto l'egida del Papa aRoma».

La Germania di questo periodo storico viene generalmente indicata comeGermania nazista, mentre il periodo tra il1933 ed il1945 è propriamente conosciuto con il termine di "Terzo Reich" (in tedesco:Das Dritte Reich, traducibile in italiano con la locuzione "Il Terzo Regno"), storicamente riconducibile ai due precedenti imperi tedeschi. IlPrimo Reich fu fondato nel925, dopo la dissoluzione dell'Impero Carolingio, daOttone I, che fu incoronato dapapa Giovanni XII e divenne il primo imperatore delSacro Romano Impero (962).

Il Primo Reich continuò fino all'inizio del XIX secolo: dopo lapace di Presburgo (odiernaBratislava, capitale dellaSlovacchia), il 26 dicembre1805, e la nascita dellaConfederazione del Reno (uno Stato fantoccio controllato daNapoleone, luglio1806),Francesco II d'Asburgo rifiutò la corona di imperatore (agosto 1806), mettendo fine così al Primo Reich. IlSecondo Reich corrisponde al nuovo Stato unitario germanico dopo la vittoria sullaFrancia (laGermania guglielmina degliHohenzollern,1871 -1918) e venne fondato dal cancelliere prussianoOtto von Bismarck nella città diVersailles (1871).

Il Secondo Reich aveva una struttura federale che venne mantenuta anche dopo la sua caduta, che coincise con la sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale e la creazione dellaRepubblica di Weimar (nota ugualmente comeDeutsches Reich, seppure repubblica; infatti, il primo articolo dellacostituzione della neonata repubblica -1919 - testualmente così recitava: "Das Deutsche Reich ist eine Republik", ossia, letteralmente, "Il regno germanico è una repubblica")[26]. Nazismo e nazionalsocialismo (in tedescoNationalsozialismus) erano utilizzati anche all'epoca come sinonimi anche dagli interessati, il primo diventando dominante ed acquisendo una connotazione dispregiativa con la fine della seconda guerra mondiale. Gli aderenti al nazismo sono detti nazisti.

Ideologia

Lo stesso argomento in dettaglio:Pangermanismo, Basi ideologiche del nazionalsocialismo, Antisemitismo e Programma del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori.
«Se la nostra classe intellettuale non avesse ricevuto un'educazione così raffinata, e avesse imparato la boxe, si sarebbe impedito ai lenoni, ai disertori e a una tale gentaglia di fare una rivoluzione in Germania. Poiché la rivoluzione fu vittoriosa non per gli atti arditi, forti, coraggiosi di quelli che la facevano, ma per la vile, commiserevole indecisione di quelli che dirigevano lo Stato, e ne avevano la responsabilità.»

(Adolf Hitler,Mein Kampf, pag. 37)

In base alMein Kampf, Hitler sviluppò le sue teorie politiche, partendo dall'osservazione delle politiche dell'Impero austro-ungarico.[27] Egli nacque come cittadino dell'Impero, e credeva che questo fosse indebolito dalla diversità etnica e linguistica. Egli fondava concezione di base del nazionalsocialismo sulla riunificazione di tutti i territori germanofili:Alsazia,Lorena,Svizzera tedesca,Liechtenstein,Lussemburgo,Paesi Bassi,Danimarca,Norvegia,Svezia,Islanda e regioni a prevalenza etnica tedesca inItalia (Alto Adige e porzioni delVeneto abitate daCimbri eLadini),Polonia,Cecoslovacchia,Lituania eLettonia (la regione attorno al porto diLiepāja) edUcraina (fino al1941 era stanziata, tra il basso corso dei fiumiDon eVolga una nutrita comunità di russo - tedeschi, i "Tedeschi del Volga", discendenti dei coloni germanici che la zarinaCaterina II, anch'ella d'origini tedesche, aveva chiamato ivi a stanziarsi, nel1762, e che furono deportati daStalin nella regione dell'Altai, principalmente).

Un discorso a parte merita ilRegno Unito, dove la componente migratoria degliIuti, deiSassoni e degl'Angli, iniziata nel449 d.C. aveva oramai portato ad una fusione troppo profonda con l'originale ceppo indigeno deiCelti, ed un discorso analogo andava fatto con laFrancia, dove - pressappoco nelle medesima epoca - avvenne l'immigrazione deiFranchi (originari dell'omonima regione tedesca dellaFranconia). Mentre la Gran Bretagna avrebbe dovuto allearsi con la Germania, la Francia avrebbe dovuto - dalle parole di Hitler in persona nel suoMein Kampf - : "...Prima purgare la sua scellerata tracotanza nei confronti del Reich a cominciare dalle imposizioni diVersailles, procedendo con la predazione contro il popolo tedesco nei plebisciti che hanno regalato - nel1920 - l'Holstein allaDanimarca,Eupen eMalmedy alBelgio,Hultschin (odierna città diHlučín) allaCecoslovacchia,Teschen allaPolonia ed alla Cecoslovacchia, l'Alta Slesia, laPrussia Occidentale alla Polonia, per continuare - nel1923 - con il furto delTerritorio di Memel a favore dellaLituania, per non citare l'occupazione rapace dellaRuhr".

Forte di questa teoria, l'ideologia nazista prevedeva un "focolare unico" ("Vaterland") in cui comprendere tutti i popoli di lingua germanica, il cosiddetto "Pangermanesimo" ("Pangermanismus"), espressa dal motto tipicamente nazista di "Ein Volk, ein Reich, ein Führer!" ("Un solo popolo, un solo stato, un'unica guida politica!"). In ciò non si discostava di molto dai programmi politici adottati da alcune coeve associazioni, quali laLega Pangermanica (Alldeutscher Verband), laUnione Per la Protezione e la sfida del Popolo Tedesco (Deutschvölkischer Schutz- und Trutzbund), l'Ordine Germanico (Germanenorden) e laAssociazione Thule (Thule-Gesellschaft), per non citare la più potente di tutte, che arrivò a contare ben 400 000 iscritti, l'associazione estremista e paramilitareStahlhelm, Bund der Frontsoldaten (Elmetti d'acciaio, Lega dei veterani). Per quanto concerne l'influenza delle filosofie pseudostoriche tipiche dell'ordinamento della Thule-Gesellschaft sul nazismo, si rimanda alla voce "Misticismo nazista". Quivi giova solo ricordare che tutte le summenzionate società furono sciolte d'ufficio tra il1933 ed il1935 ed i loro iscritti vennero tesserati d'ufficio nel Partito Nazista stesso.

Inoltre, vedeva la democrazia come una forza destabilizzante perché poneva il potere nelle mani delle minoranze etniche, che erano perciò incentivate a indebolire ulteriormente l'Impero (prendendo ad esempio il sempre più cosmopolitaImpero austriaco, che vedeva sua la minoranza di lingua tedesca perdere via via la sua importanza man mano che lo stato si ingrandiva, situazione ulteriormente accentuata dalla concessione del suffragio universale nel1906). Secondo i nazisti, un ovvio errore di questo tipo è quello di permettere o incoraggiare ilplurilinguismo all'interno di una nazione. Questo è il motivo per cui i nazisti erano così preoccupati di unificare i territori abitati da popolazioni di lingua tedesca. Lo stato, nell'ideologia nazista, altro non è che un'autorità messa al servizio del partito (a differenza di quanto avvenne inItalia, dove ilPartito Fascista venne, all'opposto, messo al servizio dello Stato), da cui trae la giustificazione d'essere.

Nella concezione hitleriana, ilTerzo Reich avrebbe dovuto - almeno - eguagliare per durata temporale ilPrimo Reich. In quest'ottica si colloca il "Tausendjähriges Reich", ovvero il "Reich millenario" dellapropaganda nazista. Il cuore dell'ideologia nazionalsocialista era il concetto dirazza. La teoria nazista ipotizzò la superiorità della razza ariana come "razza dominante" su tutte le altre e in particolare sulla 'razza ebraica'. Il concetto di "razza" è l'essenza della dottrina pseudoscientifica nazista: per il nazionalsocialismo una nazione è la più alta espressione della razza, quindi una grande nazione è la creazione di una grande razza.

La teoria dice che le grandi nazioni crescono con il potere militare, e ovviamente il potere militare si sviluppa da culture civilizzate e razionali. Queste culture naturalmente crescono da razze dotate di una naturale buona salute e con tratti di aggressività, intelligenza e coraggio ("Weltanschauung"). Le nazioni più deboli sono quelle la cui razza è impura: sono perciò divise e litigiose, e quindi producono una cultura debole. Le nazioni che non possono difendere i loro confini erano quindi definite come le creazioni di razze deboli o schiave. Le razze schiave erano ritenute meno meritevoli di esistere rispetto alle razze dominanti. In questa ottica, Hitler cita la razza ebraica come una razza particolarmente sana e intelligente, proprio a causa della sua "purezza" (intesa come la non mescolanza con altre razze, data la segregazione secolare). Questo genere di purezza sarebbe dunque quella a cui avrebbe dovuto aspirare la "razza germanica": in seguito il nazismo tentò di dimostrare scientificamente queste affermazioni con esperimenti di grande violenza. Comunque, da qui la contrapposizione tra la "razza eletta" (di stirpe germanica, "Herrenmenschen") e le razze inferiori ("Untermenschen") il cui còmpito era quello di occuparsi dei lavori pesanti a tutto beneficio della classe dominante[28].

In particolare, se una razza dominante necessitava di "spazio vitale" ("Lebensraum"), si riteneva avesse il diritto di prenderlo e di eliminare o ridurre in schiavitù le razze schiave indigene. Come conseguenza, le razze senza una patria venivano definite "razze parassite" (o "razze bastarde"): più gli appartenenti a una razza parassitaria erano ricchi e più virulento era considerato il parassitismo[28]. Una "razza dominante" poteva quindi, secondo la dottrina nazista, rafforzarsi facilmente eliminando le "razze parassitarie" dalla propria patria, addirittura interi popoli, che si ritenevano essere - stando alle parole di Hitler medesimo nel suoMein Kampf - "...Parassiti e bastardi, indegni di vivere[28]. Questa era la giustificazione teorica per l'oppressione e l'eliminazione fisica degli ebrei e degli slavi. L'uomo che riconosce queste "verità" era detto "capo naturale", quello che le negava era uno "schiavo naturale"[28]. Lo spazio vitale identificato da Hitler corrisponde geograficamente allaRussia nella sua parte europea fino alMar Caspio ed agliUrali, e la conquista violenta di tale area geografica prefigurava uno dei capisaldi dell'ideologia nazista, il "Drang nach Osten" (traducibile in italiano, all'incirca, con la frase: "Slancio verso Oriente").

Gli schiavi, soprattutto quelli intelligenti, si riteneva cercassero sempre di ostacolare i padroni promuovendo false religioni e dottrine politiche. Per iniziare a diffondere questo pensiero e farlo assimilare dalla popolazione venivano mostrati filmati di tedeschi deformi, fisicamente o mentalmente, fatti giungere adagio adagio da tutta la Germania in alcuni centri di raccolta, mettendo in evidenza i loro problemi fisici e mentali; furono questi i primi esseri umani bruciati nei forni dai nazisti. All'inizio queste operazioni di sterminio erano fatte di nascosto: solo gli abitanti del luogo si accorgevano che, dopo ogni arrivo, dai camini di questi centri di raccolta usciva una grossa quantità di ceneri e forti odori.

Si usarono i mezzi di comunicazione dell'epoca, soprattutto le riprese cinematografiche, per far accettare alla gente queste pratiche come qualcosa di necessario per il bene comune. Vennero inoltre prese informazioni su molte persone per verificare se effettivamente erano originarie della Germania o avevano parentele non ariane[29]. Venne sviluppato un ideale di persona ariana con determinate caratteristiche (colore degli occhi, dei capelli, ecc.): molte donne tedesche che corrispondevano a tali caratteristiche erano costrette a unirsi a uomini tedeschi per generare figli di razza pura ariana. Tutto questo venne fatto in apposite strutture ("Lebensborn", alla lettera: "Sorgente vitale") dove ogni bambino non aveva una madre o un padre, ma doveva essere allevato alle ideologie naziste fin da piccolissimo in modo da poter un giorno servire la patria dove meglio erano le sue attitudini.

Simbolo del Partito Nazionalsocialista Tedesco.

Nell'ideologia nazista, il vertice più elevato era occupato dalla stirpe germanica. A seguire venivano le altre popolazioni indoeuropee (sebbene antistoricamente Hitler considerasse slavi e zingari non indoeuropei), quindi le altre razze[28]. Addirittura, nel caso della razza germanica, qualora l'esito della guerra per la supremazia avesse impedito il conseguimento dello "Spazio Vitale", era previsto un suo trasferimento in una regione a cavallo delleAlpi, il cosiddetto "Alpenfestung" proprio per preservarla dalla contaminazione con le razze "meno nobili"[28]. È comunque un fraintendimento pensare che il nazismo fosse incentrato "solo" sulla razza. Le radici ideologiche del nazismo sono molto più profonde e possono essere trovate nellatradizione romantica dell'Ottocento, nonché in diversi ideologi nazionalisti austriaci e tedeschi a cavallo di Otto e Novecento; l'antisemitismo europeo invece ha radici più antiche.

Molto spesso il pensiero del filosofo tedescoFriedrich Nietzsche è indicato come principio del nazismo, soprattutto nella descrizione del "Oltreuomo", anche "Superuomo" oÜbermensch in tedesco (Hitler stesso si dichiarò tale); bisogna tuttavia ricordare che Nietzsche non solo era profondamente infastidito dagli antisemiti, ma che mai nei suoi libri pubblicati prima della morte aveva inteso in senso razziale il primato dell'Oltreuomo, da intendersi piuttosto come intellettuale ed esistenziale (il filosofo, oltretutto, era contrario alla concezione di superiorità dello stato; anzi, era ben convinto che l'individuo fosse oltre la nazione). Nonostante ciò non si può negare che molti motivi ripresi dal nazismo - l'esaltazione della volontà prevaricatrice, il disprezzo per i valori cristiani e la celebrazione della potenza dell'uomo come valore primario - siano effettivamente parte integrante del pensieronietzscheano.

Correnti del Nazionalsocialismo

Vi sono fondamentalmente due correnti di nazionalsocialismo, distinte dalle pratiche economiche e sociali:

  • loStrasserismo è a volte considerato come il vero nazionalsocialismo, rappresentato in un primo momento daGregor Strasser e, dopo la sua uccisione durante lanotte dei lunghi coltelli, principalmente dal fratello minoreOtto attraverso il progetto politico delFronte Nero. Abolisce la moneta, è fortementeanticapitalista eagrarista, infatti esso propone la creazione di uno stato federale socialista che comprenda tutti i popoli germanici in cui il contadino sia la chiave della società e gli operai siano equamente distribuiti sul territorio in modo da evitare un'eccessiva urbanizzazione. La corrente è generalmente considerata più di sinistra, riprendendo più il socialismo che il nazionalismo, tanto da essere anche stata accostata alnazionalbolscevismo diErnst Niekisch.
  • l'Hitlerismo, invece, è fortemente imperialista e punta ad arrivare a unsistema keynesiano. Fortementeantisemita,conservatore,populista etotalitario, ha come primo obiettivo la salvaguardia della presuntarazza ariana. Questa corrente è perfettamente considerabile diestrema destra in quanto, a differenza del succitato strasserismo, propone tutto l'accentramento del potere in un unicoFührer (leader) che guidi ilVolk (popolo). Questa corrente, già maggioritaria, diventerà l'unica presente nelPartito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori dopo l'espulsione degli strasseristi.

Analisi e riflessioni sul nazismo

Adolf Hitler nel 1932

SecondoBertrand Russell, il nazismo proviene da una tradizione differente da quella delcapitalismo liberale o delcomunismo. Quindi, per comprendere il nazismo è necessario esplorare le sue connessioni, senza banalizzare il movimento come venne fatto al suo apice neglianni trenta e accantonarlo come poco più grave delrazzismo. Molti storiografi sostengono che l'elemento antisemita, che non esisteva nei movimenti affini come ilfascismo italiano e spagnolo (che comunque precedettero il nazismo e a cui Hitler comunque si ispirò), venne adottato da Hitler per far guadagnare popolarità al movimento.

Il pregiudizio antisemita era comunque molto comune tra le masse dell'Impero tedesco, così come in molte città europee, dove gli ebrei hanno vissuto a lungo in zone separate dal resto della popolazione (ghetti): tale pregiudizio era anche supportato da affermazioni di intellettuali di diversa estrazione, daVoltaire adAdam Smith. Diversi storici hanno sostenuto che l'accettazione di massa del nazismo richiedeva l'antisemitismo (con la tattica di creare un nemico comune, gli ebrei, che già costituiva una minoranza e dunque più debole), così come l'adulazione dell'orgoglio ferito delle genti tedesche dopo la sconfitta dellaprima guerra mondiale. Tale situazione è anche descritta dall'economistaJohn Maynard Keynes, in un saggio dove si afferma che le eccessive punizioni richieste dall'Inghilterra avrebbero annientato l'economia tedesca, creando una situazione di instabilità politica che avrebbe rischiato di causare una nuova guerra in Europa. Le origini del nazismo e dei suoi valori provengono anche dalla tradizione del movimento romantico degli inizi delXIX secolo e dai suoi elementi nazionalisti dell'epoca precedente all'unificazione tedesca del1870 e che esaltavano le tradizioni comuni degli stati tedeschi. Forza, passione, mancanza di ipocrisia, valori tradizionali della famiglia e devozione alla comunità erano considerati valori germanici e nazionalsocialisti.

Parte degli ideologi nazisti tentò di rivitalizzare l'antica religiosità germanica in generale - ed odinista in particolare - al fine di contrapporla alleconfessioni cristiane viste come un'antitesi alla più pura spiritualità germanica e nordeuropea. Un'altra corrente vedeva il nazismo come forma di spiritualismo, ispirato al cosiddettocristianesimo positivo germanico, che avrebbe dovuto combattere lo spirito giudaico che aveva impregnato le chiese cristiane, in particolare quellacattolica.

Secondo Paul Matussek ed altri[30], il nazismo risulta esser l'espressione di un'esasperazione del nazionalismo, in cui il popolo tedesco viene - nel suo complesso (e, quindi, anche nella sua componente "proletaria") ad esser elevato al rango di unica rappresentanza della nazione medesima. Hitler stesso, in qualità di "Guida" ("Führer", la traduzione letterale del termine italiano "Duce") del popolo germanico assommava in sé sia la carica di capo del partito, sia quella di cancelliere (primo ministro), che quella di presidente della repubblica.

Teoria economica

Lo stesso argomento in dettaglio:Economia della Germania nazista e Politica economica fascista § Germania nazionalsocialista.
Hjalmar Schacht

La teoria economica nazista era immediatamente preoccupata da problemi di economia interna e aveva separatamente delle concezioni ideologiche sull'economia internazionale. Hitler si riproponeva di risolvere quattro problemi che affliggevano la Germania:

  • L'eliminazione delladisoccupazione
  • L'eliminazione dell'iperinflazione
  • L'espansione della produzione di beni di consumo per migliorare il tenore di vita delleclassi sociali medio-basse.
  • La produzione, il commercio e la vendita unicamente di beni prodotti dalla nazione stessa, fino a giungere all'autarchia.

Il programma del partito nazionalsocialista del 1920 prevedeva la "statizzazione di tutte le imprese associate(trusts) esistenti". Tutti questi obiettivi erano intesi ad indirizzare le imperfezioni percepite dellaRepubblica di Weimar e a solidificare il supporto popolare del partito. In questo l'NSDAP ebbe molto successo. Tra il1933 e il1936 ilPIL della Germania Nazista crebbe con un tasso medio annuo del 9.5%, e il tasso della sola crescita industriale fu del 17.2%, l'iperinflazione venne efficacemente combattuta. Questa espansione lanciò l'economia tedesca fuori da una profondadepressione ottenendo nel 1933 una moratoria, cioè la sospensione del pagamento dei danni di guerra che Hitler aveva promesso durante la campagna elettorale e portò lo stato al pieno impiego in meno di quattro anni.

I consumi pubblici nello stesso periodo crebbero del 18,7%, mentre quelli privati del 3,6% annuo. Siccome questa produzione era primariamente "di consumo" la pressione inflazionistica risollevò la testa, comunque ben inferiore rispetto al periodo della Repubblica di Weimar. La corsa sfrenata al riarmo, la creazione di un'imponente macchina bellica (e le concomitanti pressioni per il suo utilizzo), hanno portato alcuni commentatori alla conclusione che la guerra in Europa era inevitabile solo per motivi meramente economici. Questo non vuol dire che altre e più importanti considerazioni politiche non siano da biasimare. Significa solo che l'economia è stata, ed è, soprattutto in riferimento alla teoria marxista-leninista, uno dei fattori primari che motivano qualsiasi società ad andare in guerra.

Molti dei fondi con cui venne finanziato il riarmo nazista - com'ebbe ad affermare il ministro dell'economia nonché presidente dellaReichsbank della Repubblica di Weimar,Hjalmar Schacht, alProcesso di Norimberga - furono finanziati dai lavoratori tedeschi medesimi, attraverso un sistema di "rapina dei fondi accantonati per il pensionamento" e l'ideatore del prelievo forzato fu il gerarcaRobert Ley, a capo del sindacato nazista unico, il DAF (Deutsche Arbeitsfront, ilFronte tedesco del lavoro). Sul piano internazionale, il partito nazista accreditava che una cabala bancaria internazionale fosse responsabile della depressione degli anni trenta.

Il controllo di questa cabala venne identificato nel "gruppo etnico" dei giudei, fornendo così un altro tassello alla motivazione ideologica per la distruzione degli ebrei nell'olocausto. Comunque, l'esistenza di grosse banche internazionali o banche d'affari era ben nota a quei tempi. Molte di queste organizzazioni erano in grado di esercitare influenza sugli stati nazionali tramite il rifiuto o la concessione di crediti, e la Repubblica di Weimar era particolarmente vulnerabile a questa minaccia per via delle esose riparazioni di guerra pretese soprattutto dallaFrancia. Questa influenza non era limitata ai piccoli stati che precedettero la creazione dell'Impero tedesco come entità nazionale neglianni 1870, ma si ritrova nella storia di tutti i principali stati europei a partire dalXVI secolo.

Infatti, alcune compagnie transnazionali del periodo tra il 1500 e il 1800 (laCompagnia olandese delle indie orientali ne è un buon esempio) vennero formate specificamente per ingaggiare guerra su procura di un coinvolgimento governativo, invece che essere l'opposto. Utilizzando una nomenclatura più moderna, è possibile dire che il partito nazionalsocialista fosse contro il potere dellecorporazioni transnazionali. Questa semplice posizione anti-corporativa è condivisa da molti partiti di centro-sinistra così come da molti gruppi politici che si rifanno alsocialismo libertario[31]. Quando Hitlerassurse al potere, ben 7,5 milioni di tedeschi erano disoccupati, all'incirca il 20% della forza lavoro. Tra i primi provvedimenti che il governo nazista adottò, ci furono la nazionalizzazione della Reichbank e l'inconvertibilità del Reichmark sia verso l'oro, che verso le altre monete.

Il primo provvedimento mirava a colpire gl'interessi di banche private, sottraendo loro la produzione di moneta. Il secondo provvedimento bloccava la speculazione sulla moneta tedesca, imponendo un cambio fissato per legge e non variabile in base alle velleità delmercato dei cambi[28]. Le mosse successive furono il porre l'ultimatum al mondo industriale tedesco: come contropartita all'abrogazione del diritto di sciopero ed all'incremento dell'orario lavorativo, al congelamento perpetuo delle rivendicazioni salariali dei lavoratori, all'impossibilità del licenziamento da parte del lavoratore e del datore di lavoro, ed unitamente allo scioglimento del sindacato, il partito nazista impose l'immediata cessazione dell'apertura di sedi produttive all'estero, l'assunzione di manodopera unicamente tedesca, il vincolo per impianti e capitali di risiedere in Germania.

Al contempo, venne instaurato unprotezionismo tendente all'autarchia, in quanto venivano prodotti beni a consumo esclusivamente interno. Per beni o materie prime non disponibili sul territorio nazionale, se indispensabili, questi venivano importati e pagati con prodotti finiti tedeschi, una specie dibaratto che, una volta di più, tagliava fuori gl'istituti finanziari e la speculazione. Con l'introduzione delPiano Quadriennale le aziende che non si adeguavano al piano erano passibili di nazionalizzazione senza indennizzo, eventualità che nella realtà si verificò raramente anche durante la guerra[32]. Al fine di non creareinflazione ed aggravare ilbilancio dello stato ed ildebito pubblico si ricorse ad uno strumento tipico dei mercati chiusi e degli stati dittatoriali, l'utilizzo d'una speciale tipologia d'obbligazione, circolante unicamente entro i confini naturali ed a valore prefissato e costante (non pagava cedole), laMetallurgische Forschungsgesellschaft, ("MEFO").

Queste obbligazioni (o - meglio - questo genere dicambiale), assieme al lavoro che gratuitamente ogni studente doveva prestare per un mese all'anno a favore dello stato, finanziarono la nascita della rete autostradale tedesca (circa 3.000 km). L'istituto che presiedeva i lavori autostradali era la "Autobahn" ("autostrada" in tedesco), l'equivalente dell'italianaIRI. Lo scopo ufficiale era quello di favorire la motorizzazione di massa in Germania, mentre - in realtà - le autostrade sarebbero servite allo spostamento celere del neorisorto esercito di massa tedesco. Anche la creazione dellaVolkswagen ("Auto del popolo", in tedesco) si inserisce in questo preciso contesto. Essa avrebbe dovuto produrre un'auto a "popolare" ad un prezzo molto basso, 990 marchi (al tempo solo 1 tedesco su 50 era possessore di un'automobile), in base alle specifiche tecniche che Hitler concordò con laPorsche.

Nessuna azienda privata si sarebbe potuta permettere un progetto così faraonico, per mancanza di guadagno a fronte delle spese sostenute. Il modello prescelto per la produzione diventerà la prima automobile riprodotta su un francobollo e la più venduta automobile di ogni epoca, la famosa "Maggiolino". Nel1938 Hitler decise che lo Stato avrebbe dovuto produrla ed ordinò al DAF, cioè alla manodopera gratuita, di costruire l'impianto, all'avanguardia per lo standard dell'epoca, a Fallersleben, attualmente un distrettoWolfsburg. Il DAF anticipò una parte del denaro necessario, ma il resto lo misero i cittadini con un prelievo forzoso dallo stipendio.

Le automobili prodotte furono poche, in quanto la fabbrica venne quasi immediatamente convertita alla produzione di veicoli militari. Il regime nazista non poteva ammettere alcuna forma di autonomia politica od economica entro i confini nazionali. Già nel 1933, in base al "Decreto dei pieni poteri" vennero abolite le tradizionali divisioni amministrative tedesche, iLänder, e sostituite da distretti politico - amministrativi altamente centralizati, iGaue. È importante notare che la concezione di "economia internazionale" del partito nazista era molto limitata.

Come il termine "nazionalsocialista" della sigla NSDAP suggerisce, la motivazione primaria del partito era quella di incorporare le risorse internazionali all'interno del Reich con la forza, piuttosto che con il commercio (si confronti con il socialismo internazionale praticato dall'Unione Sovietica e con l'organizzazione per il commercio dettaCOMECON). Questo rende la teoria economica internazionale un fattore a supporto dell'ideologia politica, piuttosto che il piano centrale di una piattaforma, come è in molti partiti politici moderni.

Dal punto di vista economico, nazismo efascismo sono collegati in quanto il primo si ispira al secondo, pur rimanendo separato nell'ideologia. Il nazismo può essere considerato un caso particolare: il controllo completo del governo su finanza e investimenti (allocazione del credito), industria e agricoltura. Nonostante ciò, in entrambi i sistemi, il potere corporativo ed i sistemi basati sul mercato per la formazione dei prezzi esistono ancora. CitandoBenito Mussolini: «Il fascismo dovrebbe più appropriatamente chiamarsicorporativismo perché è una fusione tra Stato e potere corporativo».

Piuttosto che uno Stato che richiede beni alle imprese ed alloca le materie prime necessarie alla produzione (come nei sistemi socialisti), lo Stato paga per tali beni. Questo permette ai prezzi di giocare un ruolo essenziale nel fornire informazioni sulla scarsità dei materiali, o nello specificare le richieste in termini di tecnologia e lavoro (compresa l'educazione per il lavoro specializzato) necessarie alla produzione dei beni. Questa idea venne mantenuta per tutto il tempo in cui tenne il potere, con il controllo statale usato come mezzo per eliminare il presupposto conflitto nelle relazioni tra dirigenza e forza lavoro.

Assieme all'industria che avrebbe operato in un sistema protetto da barriere doganali, al commercio svincolato dalle banche e dal regime aureo, anche l'agricoltura sarebbe stata regolata da ferree leggi in merito. Nello statuto programmatico del 1920, il punto 17 riguardava esplicitamente la questione agraria: "Sosteniamo una riforma agraria che si accordi ai nostri requisiti nazionali, e l'introduzione di una legge che espropri senza indennizzo i possidenti di qualsiasi terreno che sia necessario agli scopi comuni. L'abolizione degli interessi sui prestiti all'agricoltura e il divieto di tutte le speculazioni sulla terra." Era il principio del “Blut und Boden” (“Sangue e terra”) e del “Brot und Arbeit” (“Pane e Lavoro”) che vedeva nello stato il garante supremo della prosperità economica della nazione, della sicurezza lavorativa dei cittadini, dell'abolizione delle disparità salariali, del mantenimento della pace sociale, del giusto profitto degli industriali, del controllo ferreo delle banche e delle finanze (ispirato il tutto dal fascismo italiano).

Nel settembre del 1933, venne emanata una legge mutuata dalla costituzione dell'anticaSparta, che regolava l'ereditarietà della terra. Con questa legge si stabiliva che i contadini dovessero possedere un appezzamento minimo di terreno che consentisse loro di vivere convenientemente, a prescindere da eventuali fluttuazioni del mercato, e stabiliva l'estensione minima del terreno. Il terreno offerto ai contadini a condizioni economiche assai vantaggiose (era possibile anche il riscatto a rate senza interessi maturandi) era ereditario ma inalienabile. Tuttavia, non si arrivò all'esproprio dei latifondi, né alla suddivisione dei terreni in lotti tutti di egual estensione, come invece feceLicurgo.

Richard Walther Darré costituì poco dopo un ufficio che presiedesse all'intera politica agricola nazionale. Lo scopo delReichnährstand era quello di conseguire la completa indipendenza alimentare della Germania e di mantenere i prezzi dei prodotti agricoli ad un livello tale da salvaguardare i profitti dei produttori senza privare i cittadini delle derrate alimentari indispensabili, e senza scendere al di sotto del minimo fabbisogno calorico individuale quotidiano.

Nazismo e liberismo economico

Il nazismo era profondamente avverso al libero mercato, oltre che al comunismo. Secondo un recente studio[33] si affronta una nuova teoria, in base alla quale il nazismo, una forma di statalismo frammista ad un nazionalismo esasperato si concretizzò quale reazione alla diseguaglianza economica nella società liberista tedesca della Repubblica di Weimar. Infatti, si identificano alcuni concetti, tali per cui, non si possono scindere gli eventi storici tra il1914 ed il1945. Secondo l'autore, infatti, laprima e laseconda guerra mondiale vanno visti come un unico conflitto inframmezzati da un ventennio di "pace armata". A sostegno della propria tesi porta i seguenti argomenti:

  • Stati Uniti e Germania hanno sviluppato una crescita economica - per certi versi - sovrapponibile. La Germania a partire dal1871 si andò affermando nel ramo dellachimica industriale e nellasiderurgia. Gli Stati Uniti, a partire dalla recessione del1873 compirono passi da gigante nell'industria automobilistica ed essi stessi nella siderurgia.
  • La competizione economica non era rivolta contro laGran Bretagna, sia da parte tedesca che americana. Entrambi i contendenti cominciarono ad acquisire una quota crescente dei mercati mondiali, soprattutto a spese della Gran Bretagna, la cui economia mostrava segni di costante recessione. Quindi, Stati Uniti e Germania erano in lotta reciproca per affermare l'egemonia economica.
  • La Germania, durante la prima guerra mondiale, con la guerra sottomarina illimitata e con iltelegramma Zimmermann fece di tutto per provocare gli Stati Uniti al confronto bellico. L'intervento bellico americano fece pendere l'ago della bilancia a favore dellaTriplice intesa e provocò la sconfitta degliimperi centrali. Il problema è che gli Stati Uniti difficilmente avrebbero potuto rimanere neutrali in ogni caso, avendo prestato ingenti capitali alla Gran Bretagna, ma - soprattutto - allaFrancia. In caso di sconfitta della Triplice Intesa, gli imperi centrali avrebbero semplicemente impedito alle due nazioni di onorare il proprio debito.
  • Proprio per poter recuperare i propri crediti verso Gran Bretagna e Francia, gli Stati Uniti aiutarono la Germania, almeno fino al1929, quando avvenne il crollo della borsa americana diWall Street per risanare l'economia germanica. Le riparazioni esorbitanti che i vincitori imposero alla Germania avevano anche lo scopo di rimborsare gli Stati Uniti, oltre al fine di impedire in eterno la rinascita economica e militare della nazione tedesca.
  • I nazisti furono feroci oppositori di ogni intervento americano ed, ovviamente, anche delle riparazioni belliche. Tentarono in ogni modo di sabotare ilpiano Dawes e, una volta giunti al potere, denunciarono unilateralmente le riparazioni di guerra ed intrapresero la via del riarmo accelerato.
  • Il concetto nazista del cosiddettoImpero Millenario (Tausendjähriges Reich) mirava alla creazione di un vasto impero inEuropa,Asia edAfrica in cui l'economia corporativa ed autosufficiente avrebbe impedito al capitalismo americano di poter operare. L'aiuto dei "neutrali" Stati Uniti offerto alla Gran Bretagna, sia in termini monetari che di materiale bellico, implicitamente poneva la potenza americana in una guerra non dichiarata con la Germania nazista. LaLegge sugli affitti e sui prestiti (Lend and Lease Act), nel marzo del1941, non fece che esasperare la tensione latente, sebbene Hitler avesse dato ordine ai sommergibili di affondare gli incrociatori americani unicamente quando fossero pervenuti nelle acque territoriali britanniche, come contromisura alla guerra segreta americana.

Effetti

Rogo dei libri nel 1933.

Queste teorie vennero usate per giustificare un programma politico totalitario di odio e soppressione razziale, usando tutti i mezzi dello Stato e soffocando il dissenso.

Il regime nazista enfatizzò l'anticomunismo, in particolare dopo la rottura con l'Unione Sovietica avvenuta nel'42, e la «supremazia del capo» (Führerprinzip), un elemento chiave dell'ideologia nel quale il governante viene ritenuto come un'incarnazione del movimento politico e della nazione. Similmente alle ideologie fasciste, il nazismo era virulentemente razzista. Alcune delle manifestazioni del razzismo nazista furono:

Anche l'anti-cristianesimo faceva parte dell'ideologia nazista, analogamente alle politiche comuniste, socialiste o socialiste internazionali[34].

Contro effetti

Probabilmente il principale effetto intellettuale è stato che le dottrine naziste hanno screditato il tentativo di usare lasociobiologia per spiegare o influenzare le questioni sociali per almeno due generazioni successive alla breve esistenza della Germania nazista[35]. Sempre dal punto di vista scientifico, anche lageopolitica come disciplina visse fino aglianni '80 un certo abbandono, essendo stata associata aldeterminismo nazista.

Personaggi e storia

Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Germania nazista.
Bandiera di guerra del Reich

La figura principale del nazismo fuAdolf Hitler, che governò la Germania Nazista dal 30 gennaio1933 fino al suo suicidio avvenuto il 30 aprile1945; guidò ilTerzo Reich nellaseconda guerra mondiale e fu responsabile dell'uccisione di oltre 40 milioni di persone, 21 milioni solo inUnione Sovietica. Sotto Hitler, il nazionalismo etnico e il razzismo vennero uniti assieme attraverso un'ideologia militarista per servire i suoi fini.

Dopo la guerra, molti esponenti di spicco del nazismo vennero condannati percrimini di guerra e control'umanità alProcesso di Norimberga. Il simbolo dei nazisti era lasvastica (destrogira, cioè orientata in senso orario, contrariamente al simbolo solare tradizionale). Trattasi di un antico simbolo, utilizzato da diverse culture in diverse epoche storiche (ad es. è presente sui vasietruschi provenienti dalla necropoli diPopulonia e nelle pitturecretesi del palazzo diCnosso). Il simbolo è una stilizzazione del disco solare e, secondo le teorie esoteriche diHelena Petrovna Blavatsky di fine Ottocento, a cui il nazismo s'ispirò in sommo grado[36], presentava un significato ambivalente: di buon auspicio, se volta a sinistra (mutuato dalsanscrito); viceversa, di cattiva sorte (e quella nazista era di questo secondo tipo) se volta a destra. Il partito nazionalsocialista nacque nel primo dopoguerra, rimase a lungo un piccolo partito ma dopo la crisi del '29 che aveva provocato una gravissima crisi economica in Germania, si rafforzò notevolmente e divenne il primo partito, mentre il secondo partito era il KPD, il partito comunista. In quegli anni numerosissimi furono gli scontri armati fra i due partiti. I comunisti ritenevano "principale nemico" il partito socialista e non presero alcuna iniziativa a livello parlamentare contro i nazisti.[37]

Nazismo e fascismo

Lo stesso argomento in dettaglio:Nazifascismo e Fascismi nel mondo.

Il terminenazismo viene spesso erroneamente identificato con il terminefascismo. In particolare, il terminenazifascismo, nato nellaseconda guerra mondiale, tende a inglobare le due differenti esperienze storiche.Anche se il nazismo utilizzò elementi stilistici delfascismo italiano (immediatamente il pensiero corre al cosiddetto "saluto romano"), ispirandosi ad esso, è possibile distinguerne le differenze[non chiaro]. Aspetti simili tra i due regimi furono ladittaturatotalitaria, l'avversione per i movimenti socialisti e comunisti (nel nazismo l'avversione fu solo momentaneamente sospesa con ilPatto Molotov-Ribbentrop), l'irredentismo territoriale e la teoria economica di base.

Mussolini e Hitler.

Ma nelle origini ci sono differenze molto significative. Il principio di totalità nel nazismo proviene dallarazza, mentre lo Stato è il mezzo per realizzarne la purezza. Nel fascismo è lo Stato il principio totale, non mezzo, ma fine esso stesso. Come afferma Eugene Davidson[38], mentre il fascismo mise il partito al servizio dello stato, il nazismo capovolse la visione politica mettendo lo stato al servizio del partito, anche perché, mentre Mussolini doveva rispondere ad un sovrano del proprio operato in qualità di primo ministro, dal 1934 Hitler assunse sia la carica di primo ministro che di presidente del Reich e non doveva rispondere ad alcuno delle proprie azioni (Mussolini - come poi avvenne - poteva esser sfiduciato e costretto alle dimissioni, ma Hitler era costituzionalmente inamovibile).

Il nazismo fu difatti esplicitamente e radicalmenterazzista fin dai suoi inizi; conBenito Mussolini il fascismo farà proprie la teorie e la pratica dell'antisemitismo solo nel1938, nel momento in cui diventerà subordinato all'alleanza con Hitler, sebbene i tratti del razzismo nei confronti di alcune popolazioni (per esempio africani e slavi) fossero ben presenti fin dal suo affermarsi. Nel nazismo il principio unificatore è biologico, nel fascismo prettamenteideologico. ATrieste, che a partire dal settembre 1943 fu inglobata nell'amministrazione delterzo Reich tedesco, venne costruito un campo di concentramento e di sterminio: larisiera di San Sabba.

Il nazismo interpreta la storia alla luce dell'appartenenza etnica a un non meglio identificatoceppo ariano, mescolando riti pagani con tradizioniesoteriche, il fascismo si ispira alla grandezza dellaRoma antica, rimanendo legato allaChiesa cattolica. Inoltre, in quanto a totalitarismo, Hitler riuscì nell'intento di assorbire ogni aspetto della vita del cittadino tedesco nei dettami della sua visione del mondo, cosa che a nessuno nel passato recente è mai riuscito in modo altrettanto totalizzante, nemmeno al suo modello Mussolini. Com'ebbe a dichiarare esplicitamente Hitler medesimo nel suo "Mein Kampf", dovevano essere epurate tutte le peculiarità dell'individuo in quanto tale perché dai singoli soggetti si sarebbe dovuto approdare al popolo, inteso come massa univocamente inquadrata.

Entrambi i regimi totalitari condannarono l'omosessualità ma lo fecero con strumenti decisamente differenti.Franco Goretti, autore del saggioIl periodo fascista e gli omosessuali scrive:«La differenza sostanziale fra Germania e Italia è la presenza nella prima di un articolo penale, che consentiva arresto, processo e poi la creazione di campi di internamento. In Italia ci si muove nella persecuzione degli omosessuali con misure amministrative come confino, ammonizione e diffida. Un'altra differenza è il numero degli arresti: in Germania abbiamo 100 000 arresti, a cui seguono 50 000 condanne e circa 10 000 internamenti. In Italia sappiamo di circa 300 casi diconfino di polizia».

Il dittatore spagnoloFrancisco Franco fu denominato para-fascista per la sua dittatura feroce (vedifranchismo) e per la persecuzione nei confronti dei militanticomunisti edanarchici, ma nonostante la sua chiara ispirazione e il concreto appoggio ricevuto dai movimenti fascisti europei, tecnicamente potrebbe essere definito "monarchico cattolico reazionario", così come i molti dittatori di matrice fascista del dopoguerra, che non riuscirono però ad attuare (salvo in parte nel caso dell'Argentina) il carattere principale che caratterizza le dittature fascista e nazista e comunista: il vero e proprio stato totalitario.

Verso la fine delNovecento, movimenti neonazisti sono sorti in diverse nazioni. Ilneonazismo può includere ogni gruppo o organizzazione che esibisce un collegamento ideologico con il nazismo. Viene frequentemente, ed erroneamente, associato allasottocultura giovanile degliskinhead. Alcuni partiti politici marginali hanno adottato idee naziste.

Citazioni storiche

Citazione di Goering alTribunale di Norimberga del1946: "Hitler fu il politico più leale in tutta la storia dell'umanità: nel suoMein Kampf aveva reso noto tutto il suo pensiero con un decennio d'anticipo sui tempi. Solo che non fu incredibilmente creduto! Ad esempio, se io fossi stato un politico francese, già al momento dell'insediamento del nostro governo, nel1933 non avrei esitato un attimo a dichiarare guerra alla Germania!".

Alcune affermazioni di Mussolini sul nazismo:

«Il razzismo è roba da biondi!»

(Benito Mussolini, secondo la testimonianza diIndro Montanelli[senza fonte])

«Dall'altro di trenta secoli di storia, noi possiamo guardare con un sovrano disprezzo talune dottrine d'oltr'Alpe: di gente che ignorava la scrittura, con la quale tramandare i documenti della propria vita, in un tempo in cuiRoma avevaCesare,Virgilio edAugusto

(Benito Mussolini, il 6 settembre 1934[39])

Poi la svolta, con leleggi razziali fasciste, adottate in Italia a partire dal1938:

«È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.»

(Da «La difesa della razza», direttore Telesio Interlandi, anno I, numero1, 5 agosto 1938, p. 2)

(tedesco)
«Wir müssen böse sein, ohne Erbarmen, bevor die anderen böse werden. Deshalb sind die Konzentrationslager erschaffen worden. Ein Gericht ist eine zu lange Sache. Wir müssen brutal handeln!»
(italiano)
«Dobbiamo essere cattivi, senza pietà, prima che gli altri diventino cattivi. Per questo sono stati creati i campi di concentramento. Il tribunale è un affare troppo lungo. Dobbiamo procedere più brutalmente!»

(Adolf Hitler aObersalzberg, 20 marzo1937[40])

(tedesco)
«Einer kann nur siegen und das sind wir! Der Sieg wird unser sein!»
(italiano)
«Solo uno può vincere e questi siamo noi! La vittoria sarà nostra!»

(Adolf Hitler alla birreria "Bürgerbräukeller" di Monaco di Baviera, 1º agosto1932[41])

«Sono offeso dalla persistente affermazione di certa stampa, secondo cui io vorrei la guerra. Sono forse un decerebrato... ?! La guerra! La guerra non servirebbe ad alcunché!»

(Adolf Hitler nell'intervista rilasciata al giornalista franceseFernand de Brinon e pubblicata sul quotidiano franceseLe Matin, 10 novembre1933[41])

«Sono sorpreso di come un apolide, incolto, ex - galeotto, caporale e disoccupato abbia potuto creare dal nulla un partito che, sciolto d'imperio dopo quattro anni, vince le elezioni dopo dieci, conquista infine il potere legalmente ed altrettanto legalmente in apparenza governa per decreto legge dopo aver sfruttato una clausola della carta costituzionale»

(Len Deighton, ne "La Guerra Lampo", 1981; Longanesi & C. Editori)

«"Voi - Signor Presidente della Repubblica -, Voi avete consegnato questo nostro amato Paese ad uno dei massimi demagoghi, ed al peggior mestatore di tutti i tempi! Vi profetizzo che quest'uomo fatale sarà la causa della nostra rovina! Egli trascinerà il nostro Reich nell'abisso e sarà la fonte di inimmaginabili miserie per questa nostra nazione! Ebbene, Esimio Signor Presidente, le generazioni future Vi malediranno nella tomba per questa Vostra scellerata decisione!»

(lettera aperta del generaleErich Ludendorff in data 01 febbraio 1933, indirizzata al suo collega, generale, e Presidente dellaRepubblica di Weimar,Paul von Hindenburg)

«Hitler affermò che probabilmente non avrebbe fatto male ai giovani il doversi nuovamente arruolare nell'esercito nazionale, appunto perché mai aveva fatto male ad alcuno la disciplina, perché era tempo di riportare l'ordine come ai bei vecchi tempi, perché ormai tutti si son dimenticati che i giovani devono tenere la bocca chiusa ed un atteggiamento di rispetto in presenza delle persone anziane, perché dovunque i giovani non hanno più disciplina quando impera la corruzione dei costumi ed il lassismo. Quindi egli passò a parlare di tutti gl'argomenti ch'erano in programma per quella serata e ricevette una caterva di sinceri applausi. Ma un tale - che aveva interrotto il comizio, urlando in faccia a Hitler ch'era un idiota - fu tranquillamente sbattuto fuori dalla sala a calci»

(da un rapporto di polizia su un comizio nazista tenuto alla birreria "Hofbräuhaus" di Monaco di Baviera, 28 agosto1920[41])

Totalitarismo nazista

Lo stesso argomento in dettaglio:Totalitarismo nella Germania nazista.

Il totalitarismo nella Germania nazista ebbe un carattere di pervasività ed efficacia tali da costituire l'idealtipo[42] ditrasformazione totale della realtà sociale[43] tedesca. Iltotalitarismo nazista, alla cui base stavano la ripresa dell'economia e «il riscatto della Germania dalle umiliazioni e frustrazioni imposte dallapace di Versailles», raggiunse un'intensità e conseguì risultati così importanti da superare il modellofascista italiano nella costruzione dellostato totalitario[44].

Nazismo e religione

Lo stesso argomento in dettaglio:Misticismo nazista, Cristianesimo positivo, Società Thule, Movimento per la fede tedesca e Pensiero religioso di Adolf Hitler.

La relazione tra nazismo ecristianesimo può essere descritta solo come complessa e controversa. Ufficialmente il Nazismo si proclamava al di sopra delle confessioni, ma Hitler e gli altri capi nazisti facevano uso strumentale del simbolismo e delle emozioni cristiane nel propagandarsi presso il pubblico tedesco (prevalentemente cristiano). Sicuramente Hitler ammirava la forte gerarchizzazione che "...procedeva dalVaticano fino all'ultima chiesetta nell'angolo più sperduto del mondo"[45]. Hitler sosteneva pubblicamente una forma di "cristianesimo positivo", nel qualeGesù Cristo era unariano ma in cui idogmi tradizionali erano respinti, si accusavano le chiese istituzionalizzate di avere manipolato il cristianesimo anticognostico per fini di potere e, in modo simile agli antichimarcioniti si ripudiava l'Antico Testamento. Il suo atteggiamento personale è così descritto da un suo stretto collaboratore:

«Quanto alla lotta contro le Chiese cristiane, egli seguiva l'esempio dell'imperatore Giuliano: perciò si studiava di confutare e demolire con argomenti razionali le dottrine predicate dalle confessioni cristiane, pur riconoscendo esplicitamente l'importanza della religione quale(?) fede in una divina onnipotenza»

(Conversazioni di Hitler a tavola 1941-1942[46])

Alcuni scrittori cristiani hanno cercato di tipicizzare Hitler come unateo o unoccultista (o persino unsatanista), laddove altri hanno enfatizzato l'utilizzo esplicito del linguaggio cristiano da parte del partito nazista, indipendentemente da quale fosse la sua mitologia interna. L'esistenza di un Ministero per gli Affari Ecclesiastici, istituito nel1935 e guidato daHanns Kerrl, venne riconosciuta a fatica da ideologi comeAlfred Rosenberg, che sosteneva un confuso ritorno alla religione germanica, come pure il comandante in capo (Reichsführer) delle SS e capo della polizia tedescaHeinrich Himmler.

Le relazioni del partito nazista con laChiesa cattolica sono dibattute. Molti sacerdoti e leader cattolici si opposero apertamente al nazismo sulla base di incompatibilità con lamorale cristiana. La gerarchia cattolica condannò infine i fondamenti teorici del nazismo con l'enciclicaMit brennender Sorge (1937) dipapa Pio XI. Come per molti oppositori politici, numerosi sacerdoti vennero condannati alcampo di concentramento e uccisi per le loro posizioni. Il comportamento dipapa Pio XII rimane comunque oggetto di unacontroversia storiografica. Fu al contrario favorevole al nazismo ilvescovoAlois Hudal, che cercò un compromesso tra Chiesa e regime. Durante i dodici anni di vita del Terzo Reich, la Chiesa dovette subire restrizioni e vessazioni perché giudicata ostile dal governo nazista:«Il Führer è inesorabilmente determinato ad annientare le chiese cristiane dopo la vittoria», così annotòJoseph Goebbels nel suo diario il 24 maggio 1942[47]. Durante il processo di Norimberga. uno dei capi d'accusa imputati ai leader nazisti era la persecuzione religiosa. L'accusa dichiarò infatti:«Essi (I cospiratori nazisti) hanno dichiarato il loro obiettivo di eliminare le chiese cristiane in Germania ed hanno perciò cercato di sostituirle con le istituzioni e le credenze naziste; in ordine di ciò hanno perseguito un programma di persecuzione di sacerdoti, chierici e membri di ordini monastici che essi ritenevano opporsi ai loro intenti, ed hanno confiscato le proprietà della chiesa».[48] I nazisti che dunque, come confessato a Norimberga, erano intenzionati a distruggere l'influenza della chiesa nella società e si adoperarono a far chiudere scuole, giornali e associazioni cattoliche, a licenziare i religiosi dalle scuole pubbliche, a togliere i crocifissi dagli edifici, a limitare i pellegrinaggi, a confiscare monasteri e a proibire la pubblicazione di articoli a carattere religioso[49][50].«Più di un terzo del clero secolare e un quinto circa del clero regolare, ossia più di 8000 sacerdoti furono sottoposti a misure coercitive (arresti illegali, prigione, campi rieducativi [...]), 110 morirono nei campi di concentramento, 59 furono giustiziati, assassinati o perirono in seguito ai maltrattamenti ricevuti»[51] Dal conteggio sono ovviamente esclusi i laici vicino alla Chiesa e i dati riportati si riferiscono alla sola Germania e non a tutti i territori occupati, dove la persecuzione contro la chiesa fu ancora più tragica.

Esemplificativo del vero rapporto tracristianesimo e nazismo è quanto ebbe ad affermare il gerarcaRobert Ley: "La nostra fede - la nostra unica fede - quella sola che ci può salvare, è il Nazionalsocialismo e questo credo non ne tolleri alcun'altra al suo fianco! Il Cristianesimo nazionalsocialista si basa sul sangue e i appropria delle sole virtù attive, rinnegandone le virtù passive quali la moderazione, il perdono e la pietà. Non è accettato l'Antico Testamento ed il Cristianesimo positivo è un termine introdotto dal Nazionalsocialismo ed il Nazionalsocialismo è l'unico accreditato per interpretarlo!"[52]. In una circolare di Martin Bormann inviata ai Gauletier tedeschi nel 1941 veniva specificato che: "Nazionalsocialismo e cristianesimo sono incompaticibili". Sebbene vi furono religiosi comeHerman Gruner, che nel1934, invitava i cristiani a far convivere nazismo e cristianesimo: "Non è antitetico esser buoni cristiani ed esser buoni nazionalsocialisti. È giunto il momento che il popolo tedesco si riconosca in Hitler, l'uomo del destino che Dio ci ha inviato per salvare la nostra Patria dalla distruzione. Dobbiamo a lui se Cristo opera finalmente tra noi. Pertanto, il Nazionalsocialismo è Cristianesimo positivo in azione tangibile e concreta"[53], la maggioranza guardava con avversione all'ideologia nazista vista come una nuova forma di "paganesimo": «Si vuole, in nome di un sedicente “Cristianesimo Positivo”, scristianizzare la Germania e ricondurla ad un paganesimo barbaro» dirà papa Pio XI.

In realtà, ilConcordato che Hitler stipulerà proprio appena salito al potere, ad imitazione di quanto fece Mussolini, con laSanta Sede era solamente un'operazione cosmetica per attirare i consensi dei tedeschi tradizionalisti. Hitler stesso confiderà a Speer che "... non è mia intenzione andare oltre alla semplice firma, seppure in tutti questi anni i nostri rapporti colVaticano si siano mostrati molto tesi, tanto che il Papa non ha voluto ricevermi durante il mio viaggio di stato inItalia (nella primavera del1938). Di più, ho seriamente considerato di far prelevare il Pontefice dal Vaticano durante l'occupazione diRoma lo scorso mese di ottobre (1943), ma il nostro ambasciatore me lo ha caldamente sconsigliato, essendo già i nostri rapporti con la popolazione italiana pessimi. Il Vaticano è rimasta l'unica potenza con cui negozio cercando la pace e non la guerra!"[54]

La componente esoterica del nazismo

Lo stesso argomento in dettaglio:Nazismo esoterico.

Hitler e molti gerarchi nazisti erano affascinati dalle cosiddette "scienze occulte", come ha potuto verificareGiorgio Galli in un suo famoso saggio[25]. Hitler soleva citare alcuni aspetti di quella che definiva "La divina provvidenza", ogni qual volta scampava ad un qualche attentato, a cominciare da quando riferì d'aver udito una voce che lo esortò a spostarsi dalla posizione occupata all'interno della trincea nelleFiandre (1914) appena in tempo per evitare d'esser straziato da un colpo di bombarda ivi piovuto. Oppure come quando - al termine del fallito colpo di Stato del1923 - decidendo di suicidarsi sparandosi alla tempia venne affrontato con una tecnica diarti marziali dalla moglie americana del suo amico e camerataSepp Dietrich, che gl'impedì di compiere l'atto. Il Führer ripeteva spesso ai membri del suo entourage che udiva voci od udiva e vedeva persone che agli altri non riusciva di scorgere. Hitler ed altri appartenenti al partito nazista erano appartenenti allaSocietà Thule (in tedesco: "Thule-Gesellschaft").

L'attenzione al mondo anglofono

Adolf Hitler ammirava l'Impero britannico. Le teorierazziste erano state sviluppate da intellettuali britannici nel XIX secolo per controllare le popolazioni indiane e gli altri "selvaggi". Questi metodi vennero spesso copiati dai nazisti, a cominciare daicampi di concentramento, realizzati dai britannici nelleguerre boere per togliere l'appoggio della popolazione civile agli avversari[55].

Similarmente, nei primi anni, Hitler aveva grande ammirazione per gliStati Uniti d'America. Hitler adorava il cinema americano ed era patito dei film conGreta Garbo, dei cartoni animati diTopolino, e dei film comici diStanlio e Ollio.[56] C’è da dire anche che le stesse case cinematografiche americane, pur di mantenere alta la distribuzione di pellicole in Germania scesero a compromessi adattando i film alle richieste della censura nazista.[56]

NelMein Kampf, lodava gli Stati Uniti per le loro leggi anti-immigrazione e per la presenza di movimenti esplicitamente razzisti, specie negli stati del "Profondo Sud", ove era radicato il movimento delKu Klux Klan. Secondo Hitler, l'America era una nazione di successo perché si manteneva "pura" dalle "razze inferiori". Ad ogni modo, con l'avvicinarsi della guerra, la sua opinione sugli Stati Uniti divenne più negativa e credette che la Germania avrebbe avuto una facile vittoria sugli USA proprio perché, come rilevabile dalle sue ultime considerazioni, era diventata una nazione ibrida ("Gli Stati Uniti d'America sono inquinati dalla componente negra", ebbe ad affermare al ministro italianoGaleazzo Ciano)[57].

I fattori che promossero il successo del nazionalsocialismo

Una questione importante riguardo al nazionalsocialismo è quella sui fattori che promossero il suo successo neglianni venti etrenta del Novecento, non solo in Germania ma anche in altri paesi europei, ferme restando le particolarità storiche dei singoli paesi. Infatti movimenti nazionalisti si potevano trovare inSvezia,Regno Unito,Italia,Spagna eStati Uniti.

Tra i fattori si possono includere:

  • La devastazione economica in Europa dopo laprima guerra mondiale, con ladisoccupazione di massa e l'impoverimento generale dovuto all'iperinflazione.
  • La perdita di orientamento di molte persone dopo il crollo delle monarchie in molte nazioni europee.
  • Il percepito coinvolgimento degli ebrei nelle speculazioni della prima guerra mondiale
  • Il rifiuto del comunismo indotto dagli stessi avversari dei nazisti
  • Il controllo e l'uso strumentale dei mezzi di comunicazione di massa
  • La creazione di una sorta di nuova religione di massa che coinvolgeva gli individui, deresponsabilizzandoli.
  • Il crollo economico aWall Street propagatosi a tutte le nazioni del mondo.

Una considerazione a parte va fatta per il peso che ilTrattato di Versailles ha avuto nei confronti della Germania, sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista simbolico: le difficoltà economiche tedesche dopo la Grande Guerra e le umiliazioni imposte dal trattato hanno portato ad un desiderio di rivalsa e di potenza nel popolo tedesco che era ben rappresentato dal nazionalsocialismo. Inoltre spesso si dimentica che il primo punto del programma del partito nazionalsocialista era la riunione di tutti i tedeschi d'Europa in un unico stato, punto che perseguiva il diritto all'autodeterminazione dei popoli che fu negato alle genti di etnia tedesca del defunto impero asburgico alla fine della prima guerra mondiale, questo fattore unito ai punti citati sopra contribuirono alla coagulazione di tutto l'elettorato nazionalista pangermanista presente nella repubblica di Weimar.

Nazismo e socialismo

Il nazionalsocialismo nelle sue forme originarie, soprattutto dal punto di vista ideologico, è stata una forma di operaismo simile alsocialismo, per il comune obbiettivo dello strato sociale a cui entrambi si rivolgevano, mirando a divenirepartiti di massa. Diametralmente opposto l'approccio e i riferimenti ideologici e culturali ispiratori nei due movimenti, dellagiustizia sociale all'uguaglianza economica, allaproprietà privata, per finire poi, come esposto nel programma ideologico del partito nazionalsocialista (Mein Kampf, ideato prima delPutsch di Monaco del 1923 e scritto durante la reclusione conseguente), al fascismo italiano come modello ed a genocidi nella storia come quello compiuto nei paesi comunisti (come l'URSS dove traLenin eStalin trovarono la morte quasi50.000.000[senza fonte] di persone mediante rastrellamenti e deportazione neigulag, fosse comuni, esecuzioni sommarie ed altro ancora) ancora prima il genocidio deipellerossa americani negli USA come riferimento per risolvere il problema delle minoranze.

Il nazismo, inteso come la corrente politica che si è diffusa in Europa dal regime totalitario diHitler in Germania, peralcuni[senza fonte] invece si configura ideologicamente in una corrente sostanzialmente diversa dal nazionalismo-socialista originario; anzi, qualche storico ritiene che ilnazionalismo estremo diHitler abbia solamente pochi punti in comune con il nazional-socialismo che era nato in precedenza. Per la maggioranza degli storici in ogni caso, considerando anche l'adesione di Hitler fin dal 1919 all'originarioDeutsche Arbeiterpartei, fondato nello stesso anno e la sua veloce ascesa al comitato direttivo centrale già dal 1920 il problema delle origini sarebbe inesistente.

Hitler adottò alcune forme esteriori comuni a tutti i movimenti di massa, prima fra tutti la partecipazione oceanica della popolazione ai momenti emotivamente più forti messi in atto dalla propaganda del partito. Appena giunto al potere, per blandire laclasse operaia in gran parte simpatizzante per lasinistra, istituì lafesta del Primo Maggio, ma ideologicamente fu sempre fortemente avverso a parte dei principi tipici delmarxismo e all'internazionalismo socialista.

Il termine "nazista" nella cultura di massa

Lo stesso argomento in dettaglio:Reductio ad Hitlerum, Legge di Godwin e Adolf Hitler nella cultura di massa.

Il termine nazista viene tutt'oggi usato in vari modi, il più delle volte in modo assolutamente a-storico ed improprio. Ad esempio viene spesso usato per descrivere gruppi di persone che cercano di forzare l'esito del proprio volere spingendosi oltre al lecito (detto popolare:sei un nazista!). Nella quasi totalità dei casi, l'uso di questo termine continua ad avere una connotazione fortemente negativa e perciò offensiva per chi ne viene fatto oggetto.

Note

  1. ^Tale termine - comeGermania nazista - è riscontrabile ad esempio in un discorso diGaleazzo Ciano del 1939, celebrativo delpatto d'acciaio, in senso neutro
  2. ^Hitlerismo, su Treccani.it
  3. ^Nazionalsocialismo, Treccani
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    «Tutto un « socialismo in atto » — ha concluso Goebbels — che non si accontenta di teorie e a cui parteciperà davvero tutta là Nazione.»
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Testi, associazioni e siti web antisemitiBagatelle per un massacro ·Degli ebrei e delle loro menzogne ·La difesa della razza (numeri della rivista) ·La France Juive ·La Libre Parole ·Impia Judaeorum perfidia ·Protocolli dei Savi di Sion ·L'ebreo internazionale ·Ostara ·Revue internationale des sociétés secrètes ·Mein Kampf ·Der Stürmer ·Nazismo esoterico ·Neonazismo ·Potere bianco ·Ordine dei Nove Angoli ·Naziskin ·Institute for Historical Review ·Jew Watch ·Metapedia ·Stormfront
Organizzazioni che operano contro l'antisemitismoAgenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali ·Anti-Defamation League ·Simon Wiesenthal Center ·Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo ·Middle East Media Research Institute ·Southern Poverty Law Center ·Yad Vashem ·United States Holocaust Memorial Museum
Voci correlatePersecuzione degli ebrei durante la Peste Nera ·Antisemitismo medievale ·Filosemitismo ·Ebreo che odia sé stesso ·Giorno della Memoria ·Giusti tra le nazioni ·Eugenetica nazista · "Untermensch" · "Vita indegna di essere vissuta" ·Razzismo
Shylock ·Stereotipi sugli ebrei ·Test 3D dell'antisemitismo ·Tortura dell'ebreo ·Humani generis unitas
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Politiche razziali del fascismo
Inquadramento storicoFascismo ·Storia del fascismo italiano ·Società italiana durante il fascismo ·Nazismo
AttivitàFascismo e questione ebraica ·Leggi razziali fasciste ·Censimento degli ebrei(Direzione generale per la demografia e la razza) ·Ufficio studi del problema della razza ·La difesa della razza (numeri della rivista) ·Tribunale della razza ·Campi per l'internamento civile
ResponsabiliBenito Mussolini ·Vittorio Emanuele III ·Dino Alfieri ·Achille Starace
IdeologiGiovanni Preziosi ·Sabato Visco ·Guido Landra ·Telesio Interlandi ·Paolo Orano
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Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
LeaderAnton Drexler (1919–1921) ·Adolf Hitler (1921–1945) ·Martin Bormann (1945)
StoriaAscesa al potere di Adolf Hitler ·Putsch di Monaco ·Braunes Haus ·Denazificazione ·Decreto dei pieni poteri ·Partito Tedesco dei Lavoratori ·Programma del NSDAP ·Nazionalsocialismo ·Notte dei lunghi coltelli ·Raduno di Norimberga ·Scandalo Röhm ·SA ·Società Thule
Uffici del PartitoAmt Rosenberg ·Gioventù hitleriana ·Cancelleria di Hitler ·Cancelleria del Partito Nazista ·Ufficio della politica coloniale ·Ufficio della politica militare ·Ufficio per la politica razziale ·Ufficio degli Affari Esteri ·NSDAP/AO ·SS ·Ufficio per l'istruzione delle SS
PubblicazioniVölkischer Beobachter ·Das Schwarze Korps ·Das Reich ·Innviertler Heimatblatt ·Arbeitertum ·Der Angriff ·Der Panzerbär ·Der Stürmer ·Kampfverlag
Membri di spiccoArtur Axmann ·Houston Stewart Chamberlain ·Kurt Daluege ·Richard Walther Darré ·Rudolf Diels ·Karl Dönitz ·Dietrich Eckart ·Adolf Eichmann ·Hans Frank ·Roland Freisler ·Wilhelm Frick ·Walther Funk ·Joseph Goebbels ·Hermann Göring ·Ernst Hanfstaengl ·Karl Harrer ·Rudolf Hess ·Reinhard Heydrich ·Heinrich Himmler ·Rudolf Höss ·Ernst Kaltenbrunner ·Robert Ley ·Josef Mengele ·Konstantin von Neurath ·Joachim von Ribbentrop ·Ernst Röhm ·Alfred Rosenberg ·Bernhard Rust ·Fritz Todt ·Baldur von Schirach ·Arthur Seyss-Inquart ·Albert Speer ·Gregor Strasser ·Otto Strasser ·Julius Streicher
Partiti derivatiFronte Nero (Strasserismo) /Unione sociale tedesca ·Deutsche Reichspartei /Die Heimat ·Partito Socialista del Reich
Articoli correlatiScuole di Adolf Hitler ·Centro di documentazione di Monaco di Baviera ·Istituti di Educazione Nazionalpolitica ·Lager ·Germania nazista ·Canzoni naziste ·Horst-Wessel-Lied ·Gradi e insegne del Partito Nazista
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OrganizzazioniAhnenerbe ·Deutsches Jungvolk ·Gestapo ·Gioventù hitleriana ·Lega delle ragazze tedesche ·NSFK ·NSKK ·NSF ·Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ·Reichsarbeitsdienst ·Sturmabteilung (SA) ·Schutzstaffel (SS) (personalità) ·Werwolf
StoriaRiarmo tedesco ·Germania nazista ·Notte dei lunghi coltelli ·Raduno di Norimberga ·Patto anticomintern ·Notte dei cristalli ·Seconda guerra mondiale ·Patto tripartito ·Olocausto ·Processo di Norimberga ·Denazificazione
IdeologiaArchitettura nazista ·Führer (Führerprinzip) ·Gleichschaltung ·Critica alla democrazia ·Strasserismo ·Opinioni politiche di Adolf Hitler ·Mein Kampf (Hitler) ·Il mito del XX secolo (Rosenberg) ·Programma del NSDAP ·Nuovo Ordine ·Preussentum und Sozialismus ·Propaganda (Temi ·Profezia di Hitler) ·Donne nella Germania nazista
Leggi razziali nazisteBlut und Boden ·Eugenetica ·Grossgermanisches Reich ·Heim ins Reich ·Progetto Lebensborn ·Razza superiore ·Politica razziale ·Religioni
Atrocità e
crimini di guerra
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Effetto sulla societàCinema ·Economia
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