| Uniformi di gara | |
| Sport | |
| Federazione | Fédération Française de Rugby |
| C.T. | Fabien Galthié |
| Record presenze | Fabien Pelous (118) |
| Record mete | Serge Blanco (38) |
| Record punti | Thomas Ramos (450) |
| Piazzamento | 4ª (10 marzo 2025) |
| Sponsor tecnico | Le Coq sportif |
| Esordio internazionale | |
| Francia8-38Nuova Zelanda Parigi, 1º gennaio 1906 | |
| Migliore vittoria | |
| Francia 96-0Namibia Marsiglia, 21 settembre 2023 | |
| Peggiore sconfitta | |
| Nuova Zelanda 61-10 Francia Wellington, 9 giugno 2007 | |
| Coppa del Mondo | |
| Partecipazioni | 9 (esordio:1987) |
| Miglior risultato | Finalista (1987,1999 e2011) |
| Sei Nazioni | |
| Partecipazioni | 78 (esordio: 1910) |
| Miglior risultato | 1ª (27 volte) |
| Stadio nazionale | |
| Stade de France (80698 posti) | |
| Statistiche aggiornate al 9 dicembre 2019 | |
(Geoff Cooke, C.T. dell'Inghilterra, prima di unmatch contro la Francia nel1991[1])
LaNazionale francese di rugby a 15 (in franceseÉquipe de France de rugby à XV) è la selezione maschile dirugby a 15 (oRugby union) rappresentante laFrancia in ambito internazionale.Attiva dal1906, operò per i primi 13 anni di attività sotto la giurisdizione dell'U.S.F.S.A. (Unione delle Società Francesi di Sport Atletici); dal1919 opera invece sotto quella dellaFédération Française de Rugby.
È impegnata annualmente nel torneo delSei Nazioni, che la vede di fronte alle migliori compagini nazionali europee:Galles,Inghilterra,Irlanda,Italia eScozia.Fino al1997, fu anche impegnata nelCampionato Europeo sotto le sue varie denominazioni (Torneo FIRA, Coppa delle Nazioni, Coppa FIRA), ottenendo la vittoria in 25 edizioni sulle 30 cui prese parte.
A livello internazionale la Francia si fregia della vittoria in 26 tornei delCinque / Sei Nazioni, 10 dei quali vinti con ilGrande Slam; inoltre, nelle sette edizioni dellaCoppa del Mondo cui ha preso parte, è giunta sei volte almeno in semifinale, raggiungendo in tre occasioni la finale (1987,1999 e2011) e classificandosi una volta terza e due volte quarta nelle altre tre occasioni, evidenziandosi quindi come una tra le migliori rappresentative a non aver mai vinto la Coppa[2].
A tutto il mese di maggio2009 il record di partite disputate appartiene aFabien Pelous, con 118 presenze tra il1995 e il2007; il record di punti è invece appannaggio diChristophe Lamaison, 380 tra il1996 e il2001; infine, il miglior realizzatore di mete èSerge Blanco, che tra il 1980 e il 1991 ne mise a segno 38.
Dal novembre 2019 il commissario tecnico della selezione èFabien Galthié.Al 10 marzo 2025 la squadra occupa la 4ª posizione delranking World Rugby.
Il rugby giunse inFrancia nel1872, introdotto da imprenditori provenienti dalRegno Unito che avevano appreso la pratica nelleuniversità di Oxford e diCambridge; il primo club a essere fondato sul suolo d'Oltremanica fu il Le Havre athletic club rugby[3][4], circa un anno dopo la disputa del primomatch internazionale della storia della disciplina,Scozia -Inghilterra aEdimburgo del marzo1871.

Una prima formazione francese impegnata in un incontro internazionale vide la luce sotto la giurisdizione della citata USFSA: un gruppo di rugbisti provenienti daParigi (e composta da giocatori delRacing Club e delloStade français) si recò inInghilterra per disputare un incontro che ebbe luogo il 13 febbraio1893 contro il Civil Service Athletic Club, il gruppo sportivo dei dipendenti pubblici della Corona[5]; l'incontro terminò 2-0 per i britannici[6]; l'indomani i francesi incontrarono il Richmond, perdendo 9-3, risultato notevole in considerazione del fatto che una settimana più tardi lo stesso Richmond fu battuto dal Civil Service per 0-15; il segretario dellaRugby Football Union sir Rowland Hill si dichiarò stupito del fatto che «dei francesi interpretassero così bene un gioco tanto complicato»[5].
Tre anni più tardi, il 6 aprile1896, un'altra selezione, composta per dodici quindicesimi da quella che si era recata in Inghilterra, fu impegnata in un incontro con una formazionescozzese diEdimburgo; iniziò in tale periodo a prendere piede l'idea di formare una vera e propria rappresentativa nazionale.
Nel1900 aiGiochi olimpici di Parigi fu disputato nel quadro delle competizioni anche un torneo di rugby, nel frattempo specializzatosi nella forma cosiddetta “a 15” o XV (Rugby union) per contraddistinguersi dagli scissionisti che nel1895 avevano dato vita nel nord dell'Inghilterra alla variante professionistica nota comeRugby league, altrimenti detto “rugby a 13” o XIII.
A partecipare altorneo olimpico di rugby furono tre squadre in rappresentanza diGermania,Regno Unito e, appunto,Francia: a difendere i colori tedeschi il Frankfurt F.C., mentre per i britannici scese in campo la compagine inglese del Mosley Wanderers R.F.C.; la Francia allestì una squadra composta dai giocatori dei tre clubparigini: oltre a quelli dei citati Racing e Stade français, furono utilizzati anche elementi del Cosmopolitain.Alvelodromo di Cipale i francesi batterono i tedeschi per 27-17 il 14 ottobre; due settimane più tardi superarono anche gli inglesi aggiudicandosi la medaglia olimpica[7].Nei cinque anni successivi a tale affermazione (il rugby non ricomparve ai Giochi olimpici che nel1908) varie selezioni francesi andarono incontro a sconfitte internazionali contro una rappresentativa non ufficiale delCanada, igallesi delloSwansea e gliirlandesi del Bective Rangers.

Si giunse così al1906: il 1º gennaio, sotto la giurisdizione dell'Union des sociétés françaises de sports athlétiques, scese in campo alParco dei Principi diParigi una selezione ufficialmente chiamata "Francia", contro un avversario di rango, laNuova Zelanda che stava affrontando il suotourmondiale 1905/06.
La formazione francese allineava elementi delle migliori formazioni dell'epoca - Bordeaux,Stade français,Tolosa e Lione su tutti - più due naturalizzati, il nativo degliStati Uniti Allan Muhr (Racing Club) e l'inglese William Hay Crichton (Le Havre)[8].L'incontro terminò 38-8 per gliAll Blacks, che realizzarono 10 mete (4 trasformate) contro le due dei francesi (una delle quali trasformata)[8][9][10].
Henri Amand,mediano d'apertura dello Stade français, nato nel1867, fu capitano di quel primo incontro e laFederazione ne ha onorato la memoria assegnandogli il nº 1 nella lista degli internazionali che hanno giocato per la Francia[11].
Il 22 marzo successivo, sempre alParco dei Principi, si tenne il primotest match contro l'Inghilterra; in tale occasione i francesi inaugurarono la loro classica tenuta di gioco tricolore: maglia blu, calzoncini bianchi e calzettoni rossi.La gara terminò 35-8 per gli inglesi i quali, tuttavia, favorevolmente impressionati dalla prestazione dei loro avversari d'Oltremanica, li invitarono a incontrarsi su base annuale; un anno più tardi analogo invito giunse anche dalle Nazionali delGalles e dell'Irlanda[12].
Il1910 fu l'anno in cui le quattroHome Nations del rugby britannico (Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia) ammisero la Francia nel loroHome Championship che così divenneCinque Nazioni (che i francesi amano chiamare semplicementeTournoi ); l'esordio assoluto della Francia era previsto per il 1º gennaio 1910; alla vigilia dell'incontro, alla stazioneparigina diSaint-Lazare il responsabile della squadra Charles Brennus si accorse di avere solo 14 giocatori; convocò quindi d'urgenza Joé Anduran onde permettere alla squadra di recarsi al completo aSwansea per incontrarvi il Galles[13]; i britannici vinsero 49-14, e fu la prima delle quattro sconfitte con cui i francesi suggellarono il loroWhitewash nel torneo; lo evitarono l'anno successivo, nelCinque Nazioni 1911, quando sconfissero la Scozia 16-15 nella partita d'esordio aColombes, poi, per tutto l'anteguerra, furono solo sconfitte, con treWhitewash consecutivi, dal1912 al1914.
LaGrande Guerra pose poi fine all'attività sportiva in tuttaEuropa.
In questi primi passi della Francia nel Cinque Nazioni, uno degli elementi di spicco fu l'estremo Pierre Faillot (soprannominato “l'autobus”) che, in unmatch contro la Scozia, marcò due mete e ne sventò una avversaria a pochi secondi dalla fine[14].

Il primo incontro internazionale del dopoguerra su suolo francese fu disputato nel maggio1919, tra una selezione di rugbisti inquadrati nell'esercito francese e una dineozelandesi che avevano combattuto in Europa a fianco degli Alleati; tale squadra era nota comeNew Zealand Army Rugby team oNew Zealand Army Service, e vinse 33 delle 38 partite che disputò tra Regno Unito e Francia[15]; gli incontri con i francesi furono due, aParigi eTolosa; quest'ultimo, che chiudeva anche la serie della squadra d'Oltreoceano, fu vinto dai neozelandesi di misura, 16-10, dopo che il primo fu vinto dai neozelandesi per 20-3.
Nel1920 riprese il Cinque Nazioni, che la Francia chiuse al penultimo posto con una sola vittoria, peraltro giunta all'ultimo incontro esterno contro l'Irlanda; per tutto il decennio a seguire giunsero quattroWhitewash (1923,1926,1927 e1929) e i migliori risultati nel torneo furono due vittorie per edizione, nel1921 e1930; il 1920 fu anche l'anno deiGiochi olimpici diAnversa (Belgio), al cuitorneo rugbistico la Francia fu l'unico Paese a partecipare insieme agliStati Uniti; la Nazionale a stelle e strisce si impose 8-0; analogo esito ebbe il torneo dell'edizionesuccessiva, che si svolse aParigi e in cui gli Stati Uniti batterono i francesi 17-3, divenendo così gli attuali detentori dell'ultima medaglia olimpica assegnata per il rugby.
Loscore internazionale dei francesi a tutto il1930 registra 13 vittorie su 30 incontri disputati; le vittorie sono, tuttavia, significative, in quanto vi compaiono la prima in assoluto contro l'Inghilterra, nel corso delCinque Nazioni 1927 (dopo 15 sconfitte e un pari) e quella contro il Galles nelCinque Nazioni 1928; a metà decennio un nuovotest match contro laNuova Zelanda, aTolosa, vinto dagliAll Blacks per 30-6[16].
Nel1931, sotto l'accusa di professionismo (configuratosi nelle fattispecie di rimborsi ai giocatori e trasferimenti tra i club), le quattroHome Nations espulsero la Francia dalCinque Nazioni; influì pesantemente sul giudizio delle britanniche anche il fatto che imatch di campionato francese erano divenuti via via più violenti, così come il comportamento dei tifosi durante gli incontri, nazionali e internazionali[5].
Inoltre, già dal 1930 un gruppo di club che denunciavano lo scivolamento verso il professionismo da parte delle migliori squadre del Paese s'erano scisse dalla Federazione e avevano dato vita all'Unione francese di rugby Dilettantistico (UFRA - Union française de rugby amateur), la quale ebbe vita breve, visto che già nel1932 si sciolse[17].
Il 2 gennaio1934 la Francia (sostenuta daItalia eGermania) si propose come capofila di un fronte che propugnava la formazione di una federazione internazionale alternativa all'IRB; nacque così aParigi laFédération Internationale de Rugby Amateur oFIRA, il cui primo atto ufficiale fu l'istituzione di un torneo, originariamente chiamatoTorneo FIRA (poi Coppa delle Nazioni e Coppa FIRA), di fatto un campionato europeo di rugby a cui la Francia prese parte fino al1997 e della quale vinse 25 delle 30 edizioni cui prese parte, perdendola 4 volte contro laRomania e una, l'ultima, contro l'Italia (anch'essa alla sua ultima partecipazione).
Per quasi tutto il resto del decennio, le avversarie della Francia furonoItalia (primomatch nel1937), Romania eGermania; nel1939, dopo un accordo interno tra i club dissidenti, la squadra fu riammessa al torneo d'Oltremanica, anche se l'incombenteguerra stava per fermare qualsiasi attività: di fatto, per vedere la prima edizione utile del Torneo, si dovette attendere quella del1947[18].
L'ultimo incontro del decennio fu contro una selezione dell'esercito britannico aParigi nel1940 (sconfitta 3-36)[18].
L'attività riprese nel1945, a guerra quasi terminata: il 1º gennaio, sempre aParigi, si ripresentò l'esercito britannico, questa volta sconfitto dai francesi per 21-9[19] la squadra fu poi ricevuta in aprile oltremanica, aRichmond, daiBritish Lions, venendo sconfitta 27-6.Il primotest fu il 1º gennaio1946 aSwansea, 0-8 dalGalles.Esattamente un anno più tardi, e di nuovo a capodanno, la Francia rientrò di fatto nel Cinque Nazioni, battendo la Scozia 8-3 aColombes; tra i protagonisti dell'immediato dopoguerra spicca la figura delflankerJean Prat: questi, nativo diLourdes e cresciuto nell'allora praticamente imbattibileclub pirenaico che vinse sei campionati in dieci anni, esordì in Nazionale nell'incontro parigino contro l'esercito britannico e per un decennio fu, insieme a suo fratello Maurice, uno degli elementi più importanti della squadra che conobbe i suoi primi successi nel Cinque Nazioni[20].

A partire dal secondo dopoguerra la Francia ha effettuato numerositour, che dai tardianni settanta hanno praticamente assunto cadenza annuale, salvo qualche eccezione. Le destinazioni più frequenti sono state ilPacifico (soprattutto l'Australasia) e, a seguire, ilSudamerica; relativamente poche quelle inSudafrica, anche per via del bando imposto a quel Paese a causa dell'apartheid ivi vigente e abolito nei primianni novanta.
La Francia, a parte gli incontri del Cinque Nazioni, si recò intour due volte inSudamerica (1949 inArgentina,1954 Argentina eCile), con 4 vittorie in altrettantitest match, e si ripresentò ai nastri di partenza del Torneo FIRA, nel frattempo rinominato Coppa Europa: nell'edizione1952 incontrò in finale l'Italia e la batté all'Arena diMilano per 19-12; due anni più tardi, per l'edizione1954, trovò di nuovo i cugini transalpini in finale, questa volta affrontati allostadio Olimpico di Roma e battuti 39-12.Le due squadre non si incontrarono più in una finale europea fino al1997.
Il1948 vide due vittorie di prestigio: in gennaio, a Colombes, i francesi riuscirono a battere (13-6) l'Australia, prima volta deiBleus contro una Nazionale dell'Emisfero Sud; un mese più tardi, nelCinque Nazioni, la squadra batté per la prima volta in casa sua il Galles (11-3), protagonista Robert Soro, autore di una prestazione memorabile inseconda linea, che gli valse da parte della stampa britannica l'appellativo di «Leone di Swansea»[21]; un'altra “prima volta” ebbe luogo nel corso dell'edizione1951 del Torneo, in cui la Francia sconfisse l'Inghilterra 11-3 aTwickenham, completando così la serie di vittorie esterne contro tutte le quattroHome Nations.
A dispetto di tali affermazioni prestigiose, per la seconda volta la Francia rischiò l'espulsione dal Cinque Nazioni: accadde nel1952, quando le federazioni britanniche riproposero le accuse di professionismo[22], che spinsero la federazione francese a prometter di abolire il campionato e di non convocare quei giocatori eventualmente responsabili di aver giocato dietro compenso; ciò portò all'esclusione dalla Nazionale di alcuni elementi fondamentali, tra cui Jean Dauger, Maurice Siman e lo stesso Robert Soro il quale, peraltro, già dal1949 si era reso indisponibile all'attività internazionale dopo che il suo compagno di reparto André Moga non era più stato convocato: Soro motivò il suo abbandono alla Nazionale dicendo che «Le seconde linee vanno in fila per due»[21].Accettando tali condizioni la Francia evitò l'esclusione dal Torneo, e si giunse a una soluzione di compromesso anche per il campionato, che non fu soppresso a seguito della pressione esercitata sulla federazione francese dalla maggior parte dei club[23].
Le affermazioni esterne conseguite su tutti i campi delleHome Nations a tutto l'inizio deglianni cinquanta non erano state tuttavia sufficienti a guadagnare il primo posto nelCinque Nazioni: i migliori risultati ottenuti dal rientro nella competizione erano stati due piazze d'onore nel1948 e nel1951; di positivo per la Francia l'avere tuttavia sempre evitato ilWhitewash (l'ultimo risalendo al1929, prima dell'esclusione dalla competizione).

Il1954 fu un anno molto importante per la Francia, che conseguì due risultati mai raggiunti prima: la vittoria in untest contro laNuova Zelanda a Colombes (3-0, meta diJean Prat, oramai divenuto capitano della Nazionale) e la conquista del Torneo, in coabitazione conInghilterra e Galles: le tre vincitrici si aggiudicarono tre vittorie ciascuna (due con l'Irlanda e laScozia, che chiuse con ilWhitewash, e una ciascuno contro le altre due: la Francia sull'Inghilterra, questa sul Galles e quest'ultimo, a sua volta, sulla Francia).L'anno successivo, ilCinque Nazioni prometteva di essere perfino trionfale per la Francia: giunta all'ultima giornata con tre vittorie (tra cui, di nuovo, quella sugli inglesi a Twickenham) e la possibilità di conseguire la sua prima vittoria in solitaria, per giunta con ilGrande Slam, fu sconfitta dal Galles aColombes 11-16 e da questi raggiunta in vetta alla classifica, per una seconda vittoria condivisa del Torneo[24].
La partita fu caratterizzata da una vera e propria celebrazione in onore diJean Prat, che disputava il suo ultimo Cinque Nazioni: prima dell'incontro un professionistaparigino, insieme ad alcuni suoi amici, fece circolare tra gli spettatori seduti sugli spalti il testo di una petizione al presidente francese per indurlo a conferire laLegion d'onore al giocatore[25]; dopo l'incontro i giocatori gallesi portarono in trionfo Prat in segno di omaggio[25]; in tale occasione la stampa britannica coniò per il capitano francese il termine diMister Rugby[26].
Il 16 agosto1958 la Francia riuscì a battere anche la terza potenza dell'Emisfero Sud, ilSudafrica, addirittura in campo avverso[24]: durante iltour estivo, che prevedeva duetest match contro gliSpringboks, i francesi impattarono 3-3 il primo incontro il 26 luglio aCittà del Capo e vinsero 9-5 il secondo aJohannesburg.Fu la seconda squadra a sconfiggere gli Springboks in una test serie in casa loro dopo i British Lions del 1896.
A quel punto, il quadro vedeva la Francia imporsi nettamente come la miglior formazione continentale, peraltro l'unica a porsi come termine di paragone per tutto il resto d'Europa, in quanto unica a confrontarsi periodicamente sia con le quattro Nazionali storiche d'Oltremanica nel Cinque Nazioni, che con le altre continentali nella Coppa Europa Italia eRomania e, a seguire, le altre formazioni).
Facendo seguito alla vittoria inSudafrica, la Francia vinse per la prima volta un Cinque Nazioni in solitaria, nel1959 (due vittorie, un pareggio e una sconfitta)[24]; fu solo il primo di una serie che, fino al1970, vide iBleus primeggiare in sette edizioni: a parte la citata, nel1960ex-æquo con l'Inghilterra e nel1970 con ilGalles; in mezzo, quattro vittorie in solitaria, nel1961,1962,1967 e, per la prima volta nella sua storia, nel1968 con ilGrande Slam.

L'impresa del1968 vide in prima linea, tra gli altri, i due fratelli Camberabero,Lilian eGuy,Claude Dourthe eMichel Yachvili: essi furono i capostipiti di famiglie di rugbisti i cui membri decenni dopo avrebbero vinto a loro volta il Torneo (Didier Camberabero), talora anch'essi con il Grande Slam (Richard Dourthe,Dimitri Yachvili). All'estremo e, talora,apertura,Pierre Villepreux, destinato anche a una notevole carriera da tecnico, sia della Nazionale italiana che di quella francese.
Quell'edizione fu vinta con vittorie esterne su Scozia e Galles (rispettivamente 8-6 e 14-9) e interne su Irlanda e Inghilterra (16-6 e 14-9) durante le quali la Francia non concesse che due mete in totale agli avversari, alla Scozia all'esordio e al Galles nell'ultimo incontro[27].
Quell'estate la Francia si recò intour inNuova Zelanda (3 incontri); furono tre sconfitte, in una delle quali tuttavia Villepreux si produsse in un piazzato calciato tra i pali da una distanza di circa 60 metri[28]; quelle tre sconfitte furono solo le ultime di una serie di otto, a partire dal1961, occorse contro gliAll Blacks; meglio andò contro il Sudafrica: sette incontri, di cui quattro persi (due in casa), ma due vittorie di nuovo intour, a Springs 8-6 nel1964 e aJohannesburg 19-14 nel1967[27].A 55 anni dal loro primo incontro, quindi, la Francia non era ancora riuscita a battere in casa propria i sudafricani.
Per quanto riguarda, infine, l'altra grande Nazionale dell'Emisfero Sud, l'Australia, tra il1958 e il1968 la Francia la incontrò quattro volte, vincendo entrambi gli incontri interni (a Colombes, 19-0 nel 1958[24] e 20-14 nel 1967[27]) e pareggiando loscore in quelli esterni (vittoria 15-8 aSydney nel 1961 e sconfitta 10-11, sempre a Sydney, nel 1968[27]).
Con la riformataCoppa delle Nazioni, inoltre, divenne consuetudine l'incontro annuale con l'Italia, generalmente disputato intorno aPasqua, comunque sempre dopo il Cinque Nazioni; quello del1963 aGrenoble sembrò per la prima volta interrompere la supremazia francese che, fino ad allora, aveva sempre vinto tutti itest match contro i suoi vicini.La partita, che vide l'esordio diMarco Bollesan opposto al terza linea franceseMichel Crauste, già compagno nelLourdes diJean Prat, nel frattempo divenuto commissario tecnico della Nazionale, fu condotta dall'Italia fino a pochi minuti dalla fine: sul 6-12 prima una meta portò il risultato sull'11-12 e, quasi allo scadere, un'altra meta ribaltò il risultato sul 14-12[27]; fino al 1967 furono altri quattro gli incontri che Italia e Francia disputarono, tutti vinti da quest'ultima con scarti da +9 (12-3 aParma, 1964) a +47 (60-13 aTolone, 1967[27]).Proprio dopo l'incontro del 1967 la federazione francese decise di non schierare più la prima squadra contro l'Italia, che così non incrociò più la strada dei rivali transalpini in untest match fino al1995.
Fatto insolito, la Francia perse nel1969 il titolo europeo contro laRomania: fu la prima volta che la squadra dovette cedere la supremazia in ambito FIRA, cosa destinata a ripetersi solo altre cinque volte nei successivi trent'anni.
Il decennio successivo vide la Francia disputarsi il dominio nel Cinque Nazioni con uno dei Galles meglio attrezzati e dotati della storia: tra il1965 e il1979 la compagine britannica vinse 10 titoli, con 3Grandi Slam.L'edizione1971 si concluse con il punteggio pieno dei gallesi; la Francia seguì, ma distanziata, con una vittoria, due pareggi e una sconfitta e un saldo punti positivo solo di 1 (41 a 40); l'anno successivo il Cinque Nazioni non vide mai la fine: ilRegno Unito si trovava in una grave situazione interna a causa delle tensioni con gli indipendentisti dell'Irlanda del Nord e, dopo ilBloody Sunday (30 gennaio1972) e il conseguente attentato incendiario all'ambasciata britannica aDublino, i rugbisti britannici ricevettero lettere minatorie.A seguito di ciò, i giocatori di Galles e Scozia (molti dei quali appartenevano alla Polizia o alle forze armate britanniche) si rifiutarono di disputare le loro gare esterne inIrlanda, cosa che invece gli inglesi decisero di fare nell'edizione1973, che passò alla storia come l'unica mai vintaex aequo da tutte e cinque le contendenti: per ciascuna di esse, due vittorie e due sconfitte; singolarmente, ogni squadra vinse i suoimatch interni (la Francia vinse i suoi contro Scozia e Galles); con il sistema di punteggio attuale (che non prevede parità e premia la differenza punti e mete) la Francia si sarebbe classificata terza e il Galles primo.
Nell'edizione1972 particolarmente significativa fu la vittoria contro l'Inghilterra, la quale, benché ininfluente ai fini del torneo, vide la migliore affermazione francese di sempre contro i rivali d'Oltremanica, 37-12 (solo in un'altra occasione la partita si risolse in analogo scarto, 31-6 nel2006) almeno fino al Sei Nazioni del 2023 ; nell'incontro, che fu l'ultimo disputato a Colombes (l'anno successivo la Francia si spostò alParco dei Principi) si segnalò di nuovoPierre Villepreux (13 punti), ispiratore della squadra che, quel giorno, a suo dire, «giocò un rugby da sogno»[29], ricordando l'episodio a 25 anni di distanza.
Fu a metà di quel decennio che esordì un altro dei personaggi che marcò la storia del rugby internazionale francese,Jean-Pierre Rives, soprannominatoCasco d'oro da un giornalista televisivo per via della sua capigliatura bionda[30].Flanker originario diTolosa, prese parte a 10 edizioni consecutive delCinque Nazioni e guidò la Francia alla conquista di tre di essi, di cui due con il Grande Slam.
Capitano del Grande Slam del1977, il secondo della Francia nel Torneo, era inveceJacques Fouroux (1947-2005), alla guida del pacchetto avanzato comemediano di mischia, la cui bassa statura (163 cm) gli valse il soprannome dipiccolo caporale [31]; in quella stagione iBleus non concessero neppure una meta ad alcun contendente: le quattro vittorie, molto combattute, furono un 16-9 interno contro i gallesi, un tesissimo 4-3 agli inglesi aTwickenham, un largo 23-3 interno alla Scozia e una vittoria aDublino per 15-6 contro l'Irlanda.
Nel decennio 1971/80 la Francia vinse 41 incontri sui 77 disputati: 40 del Cinque Nazioni, 10 dellaCoppa FIRA (tutti contro laRomania, l'unico avversario in tale competizione cui la Francia riservasse all'epoca iltest match) e 27 contro gli avversari extraeuropei (le tre dell'Emisfero Sud, l'Argentina e, per la prima volta dopo la finale olimpica del1924, gliStati Uniti aChicago[32]); a dispetto della percentuale non altissima di risultati positivi (53%) a essi corrisposero le citate vittorie dei Cinque Nazioni1973 e1977, e diverse affermazioni di rilievo, tra le quali spiccano il saldo positivo (tre vittorie contro due sconfitte) nei confronti con laNuova Zelanda: di esse, la più notevole fu senza dubbio quella ottenuta il 14 luglio1979 durante iltour del Pacifico: il giorno della festa nazionale francese passò alla storia del rugby di quel Paese come quello della prima vittoria sul suoloneozelandese.Contrapposti agliAll Blacks, iBleus capitanati daJean-Pierre Rives vinsero 24-19, con quattro mete contro le due neozelandesi; tale successo rimase nellamemoria collettiva degli appassionati francesi anche se lo stesso Rives, anni dopo, ricordando quell'incontro, sostenne di non aver mai collegato alcuna simbologia a tale data.A tal proposito, infatti, dichiarò che «poteva accadere il 15 agosto, sarebbe stato lo stesso. Oppure, diciamo, il 18 giugno»[33] (probabilmente riferendosi al giorno del notoappello ai francesi del1940, proclamato daCharles de Gaulle dai microfoni diRadio Londres).
La fine decennio vide anche il rugby francese a una svolta: nel1978, infatti, laFédération Française de Rugby fu ammessa nell'International Rugby Board, nel cui consiglio direttivo entrò con un membro (contro i due delle Nazioni fondatrici e quelle in seguito affiliatevi,Australia e Nuova Zelanda).La Francia, quindi, non più solo a livello sportivo ma anche organizzativo, si trovò a essere la cerniera tra la IRB e la FIRA, da essa fondata, e di cui facevano parte anche Paesi come l'Italia (che entrò nell'IRB solo nove anni più tardi) e le altre Nazionali europee.
Glianni ottanta si aprirono con un nuovoGrande Slam, il terzo della storia francese nelTorneo e, complice il declino della generazione di giocatori che avevano dato al Galles una messe di successi internazionali senza precedenti, videro iBleus dominare la competizione, con 6 titoli complessivi, di cui tre a pari merito, uno in solitaria e due con lo Slam, incluso quello citato.
Gli ottanta furono anche il decennio che condusse l'universo delrugby XV verso laCoppa del Mondo, competizione ideata dallaInternational Rugby Board da un lato per fronteggiare il tentativo di creare un'attività parallela di stampo professionistico[34] a opera del magnateaustraliano delle telecomunicazioniRupert Murdoch[35] e, dall'altro, per istituire un banco di prova comune e periodico per tutte le Nazionali e creare una scala di valori consolidata che andasse al di là dei risultati dei singolitour stagionali.
Jacques Fouroux, nel frattempo ritiratosi dall'attività agonistica, divenne commissario tecnico della Nazionale proprio in occasione del Grande Slam del1981[36].Fu, quello, il periodo in cui si mise in luce, in mezzo a una generazione di giocatori nuovi che iniziarono a traghettare il rugby verso l'era del professionismo, l'ennesimo talento francese, destinato a diventare ilrecordman - tuttora insuperato - di mete realizzate per la sua Nazionale, e che si contraddistinse internazionalmente come uno dei migliori interpreti del ruolo diestremo,Serge Blanco[37].Questi, esordiente in Nazionale nel corso deitest match autunnali del1980, disputò tutti i Tornei del decennio, dal1981 al1990, e prese parte alle prime due edizioni dellaCoppa del Mondo.
Fouroux aveva preso in mano una Nazionale reduce da un1980 nero: ai fasti del1979 aveva fatto seguito, infatti, un'annata con unCinque Nazioni chiuso in fondo alla classifica a pari punti della Scozia, con una sola vittoria, peraltro di misura, sull'Irlanda (19-18[32]); a seguire, sconfitta neltour sudafricano (15-37 aPretoria[32], ultimo incontro francese con gliSpringboks prima del bando internazionale imposto alSudafrica a causa dell'apartheid lì all'epoca vigente) e brusco stop anche in Coppa FIRA dallaRomania (0-15 aBucarest[32].Alla guida di una squadra ancora in formazione e non perfettamente amalgamata[38], Foroux riuscì a costruire un gruppo basato su alcuni punti fermi (Rives) e nuovi innesti di sicuro valore (il citatoBlanco,Guy Laporte,Philippe Dintrans ePierre Berbizier), che alla prima occasione riuscirono a infilare quattro vittorie consecutive: nell'ordine 16-9 alla Scozia aParigi, 19-13 all'Irlanda aDublino, 19-15 alGalles di nuovo aParigi e, a dar ulteriore prestigio all'impresa, 16-12 all'Inghilterra aTwickenham, con due mete, una delle quali trasformata, e duedrop (10 punti perLaporte in tale incontro) contro solo quattro calci piazzati realizzati dall'ingleseMarcus Rose, tutti messi a segno in un secondo tempo in cui la sua squadra partiva da un passivo di 0-16 maturato nella prima frazione di gioco[39].
Tra le altre avventure del decennio nel Cinque Nazioni, spicca quello dell'edizione1985: la Francia lo concluse imbattuta (due vittorie e due pareggi), ciononostante non riuscì a vincero perché meglio fece l'Irlanda, tre vittorie (con leHome Nations) e un pareggio, quello appunto contro la Francia.
Nel1987 la Francia era reduce, oltre al citato Slam, da altre due affermazioni in condominio, nel1983 contro l'Irlanda e nel1986 con laScozia; Fouroux aveva via via innestato nuovi elementi comeÉric Champ, l'estremoFranck Mesnel,Laurent Rodriguez,Philippe Sella e richiamatoDaniel Dubroca, esordiente nel corso del trionfale 14 luglio diAuckland ma mai più utilizzato fino al1982; proprio Dubroca era il capitano delCinque Nazioni 1987 che la Francia iniziò in scioltezza: 16-9 al Galles aParigi; anche quest'ennesimo Slam passò per una vittoria di prestigio contro i rivali inglesi aTwickenham, 19-15: come nelmatch di sei anni prima, i francesi si imposero per due mete a zero (Bonneval eSella, quest'ultima ottenuta al 64' dopo una corsa di 70 metri[40]) e, analogamente ad allora,Marcus Rose realizzò quattro calci piazzati (i rimanenti tre punti furono opera di undrop diRob Andrew).La Scozia, vincitrice due volte nelle tre edizioni precedenti, fu battuta 28-22 aParigi; nell'ultima giornata del torneo, aDublino, la Francia riuscì a ribaltare una situazione pesante (sotto 3-13 alla fine del primo tempo) e, grazie a due mete diSella, trasformate daPhilippe Bérot che realizzò anche due piazzati, si impose 19-13 e portò a casa il suo quarto Slam[40].
Nel1984 l'imprenditore televisivoaustralianoRupert Murdoch[35] cercò di dare attuazione pratica all'idea di un noto commentatore sportivo suo connazionale, David Lord[34], di istituire un campionato internazionale di rugby di stampo professionistico, da disputarsi in un luogo fuori dalla giurisdizione dell'International Rugby Board come ilSudafrica, all'epoca, come detto, sotto bando per via dell'apartheid[34]; l'IRB, per anticipare le mosse di tale progetto, istituì laCoppa del Mondo di rugby, che vide ufficialmente la luce il 22 marzo1985 durante l'esecutivo del Board aParigi.La prima edizione fu prevista per il1987 e, non essendovi il tempo tecnico per organizzare gare di qualificazione, si decise di procedere a inviti: furono previste sedici squadre, otto delle quali aventi diritto: a parte laFrancia, le quattroHome Nation britanniche, la Nuova Zelanda e l'Australia (che, peraltro, organizzarono congiuntamente la manifestazione) e l'Italia, prossima a entrare nell'IRB (vi aderì proprio nel1987); altre otto furono invitate (Argentina,Canada,Figi,Giappone,Romania,Stati Uniti,Tonga eZimbabwe).
La Francia giunse così allaCoppa del Mondo di rugby 1987 fresca di Grande Slam e in un girone iniziale che comprendeva Scozia e Romania (avversarie abituali, rispettivamente di Cinque Nazioni e Coppa FIRA) e Zimbabwe; l'esordio fu un pari contro gli scozzesi (20-20), poi un largo 55-12 sui rumeni e un ancor più rotondo 70-12 contro gli africani[41]; la differenza punti qualificò i francesi primi sui loro rivali del Cinque Nazioni, appaiati a quota 5; nei quarti di finale la Francia si disimpegnò abbastanza agevolmente contro Figi 31-16 e, in semifinale, dovette affrontare aSydney i padroni di casa dell'Australia.Quel giorno il francese che ebbe più gloria fuAlain Lorieux[42], che marcò la meta del momentaneo sorpasso deiBleus e poi fornì aSerge Blanco la palla per la vittoria definitiva[42]: 30-24 fu il punteggio e la Francia andò all'Eden Park diAuckland a sfidare per la vittoria finale l'altra Nazionale ospitante, la Nuova Zelanda.Questa, il 20 giugno1987, si impose 29-9, con tre mete (Jones, Kirk eKirwan) contro l'unica marcata daPierre Berbizier e trasformata daDidier Camberabero (che realizzò anche un piazzato)[41]; da tale competizione la Francia uscì come la seconda miglior formazione mondiale e la prima inEuropa, davanti al Galles classificatosi terzo assoluto.
Glianni novanta videro la disputa di ben tre edizioni della Coppa del Mondo e si aprirono con la partecipazione allaCoppa del Mondo di rugby 1991 inInghilterra: ad essa la Francia si avvicinava dopo aver condotto unCinque Nazioni che, seppur non vittorioso (ilGrande Slam fu inglese), la vide seconda con una sola sconfitta, quella, appunto, contro l'Inghilterra, con stretto margine (19-21).
Molti elementi che avevano caratterizzato il decennio precedente stavano giungendo a fine carriera: Blanco disputava quell'anno la sua ultima stagione internazionale, così Berbizier e Champ, iltallonatoreDintrans aveva lasciato la Nazionale nel1990 mentre Dubroca, ritiratosi l'anno prima, era nel frattempo divenuto il commissario tecnico della selezione.Fu Dubroca a dover pilotare la Francia alla Coppa del Mondo, che si rivelò un'avventura assai breve, quattro incontri: a fronte di un girone iniziale praticamente dominato, e giocato tra le mura domestiche (laFrancia ospitò alcuni incontri) che vide iBleus regolare 30-3 la Romania aBéziers, 33-9 Figi aGrenoble e, un po' faticando, 19-13 il Canada, sulla carta l'avversario meno difficile, adAgen, il torneo terminò nei quarti di finale, disputati alParco dei Principi, contro l'Inghilterra (10-19)[41].Rimane, quello del 1991, tuttora il peggior piazzamento della selezione francese nella Coppa del Mondo.
A parte tale manifestazione, il decennio fu segnato dalla rivalità nel Cinque Nazioni (dal2000Sei Nazioni) con l'Inghilterra: tra il 1991 e il 2000 le due Nazionali conquistarono otto Tornei, lasciandone uno al Galles nel1994 e uno alla Scozia nel1999, nell'ultima edizione a cinque della competizione.
Alle cinque vittorie inglesi (1991,1992,1995,1996 e2000, tre delle quali con lo Slam), fecero da contraltare tre vittorie francesi (1993,1997 e1998).In particolare, il quinto e il sesto Slam della storia francese sono rilevanti perché mai iBleus, prima d'allora, lo avevano realizzato consecutivamente (e, a tutto il2009, neppure dopo).
Il decennio si caratterizza anche per il ritorno alle competizioni delSudafrica, riammesso nel consesso internazionale con la fine dell'apartheid: in untour inEuropa nel1992, gliSpringboks disputarono due incontri contro la Francia, che perse il primo aLione 15-20 ma vinse il secondo aParigi 29-16[43]; fu anche la prima volta di untest match concesso all'Italia 28 anni dopo il 60-13 diTolone.A convincere i francesi sia le buone prove dell'Italia contro le altre Nazionali IRB, sia una sconfitta subìta dalla selezione A1, la prima in assoluto di una nazionale francese, aTreviso nel1993 per 9-16[44].Il banco di prova fu laCoppa Latina 1995, disputata inArgentina: l'incontro, tenutosi aBuenos Aires, vide la Francia prevalere sull'Italia 34-22[43], ma quest'ultima condurre 16-10 alla fine del primo tempo: il bilancio finale vide quattro mete a uno per i francesi:Carminati,N'Tamack e due diSadourny (più 14 punti diDeylaud) contro una diTroncon (più 17 punti diBonomi).
AllaCoppa del Mondo di rugby 1995 la Francia giunse conPierre Berbizier in panchina, dopo che Dubroca aveva lasciato il posto a seguito del fallimento della spedizione del1991; l'ultima vittoria internazionale risaliva al torneo delleCinque Nazioni 1993 e, tra quelli del1994 e1995 la squadra aveva un saldo di quattro vittorie e altrettante sconfitte; la competizione fu ospitata dalSudafrica, e la Francia fu assegnata a un girone con Scozia,Tonga eCosta d'Avorio, vinto a punteggio pieno con scarti di +28 (su Tonga) e +36 (sulla Costa d'Avorio); la Scozia fu battuta 22-19 e relegata al secondo posto del girone, a incontrare nei quarti la Nuova Zelanda; i francesi trovarono invece l'Irlanda, doppiata 32-16.In semifinale, come già successe nel1987, la Francia trovò il Paese ospitante: il Sudafrica si impose, anche se di stretta misura (19-15)[41], per una sola meta a zero (di Ruben Kruger, trasformata daJoël Stransky), più quattro piazzati dello stesso Stransky, contro cinque piazzati francesi diThierry Lacroix, che in tale edizione della Coppa si mise in luce sia come miglior marcatore assoluto (112 punti) che come miglior trasformatore di calci piazzati (8, nella vittoria contro l'Irlanda).La finale per il terzo posto fu poi vinta contro i consueti rivali dell'Inghilterra per 19-9[41][43].
Berbizier lasciò quindi la conduzione tecnica della Nazionale, che fu affidata aJean-Claude Skrela; dopo un1996 anonimo (due vittorie e due sconfitte nelCinque Nazioni, una vittoria, su quattro incontri, nei confronti conArgentina eSudafrica, il1997 fu l'anno del quinto Slam al Torneo: capitano della squadra ilfranco-marocchinoAbdelatif Benazzi, aterza centroFabien Pelous, futurorecordman di presenze, all'apertura (e, talora,primo centro)Christophe Lamaison, destinato a divenire il miglior realizzatore internazionale del suo Paese; a contorno ilmediano di mischiaGuy Accoceberry, in prima lineaChristian Califano, uno deipiloni dalla più lunga carriera in Nazionale (più di lui soloSylvain Marconnet) e primo nel suo ruolo a realizzare tre mete in un incontro (contro laRomania l'anno prima).L'apertura vide la Francia passare 23-15 aDublino contro l'Irlanda e, quasi un mese più tardi, aParigi, battere il Galles 27-22; per la terza volta, uno Slam passò per una vittoria aTwickenham, 23-20 contro l'Inghilterra, peraltro unica squadra a cui la Francia non riuscì a segnare più di due mete, laddove tutti gli altri furono regolati con quattro mete ciascuno: la chiusura fu aParigi, il 15 marzo contro la Scozia, più che doppiata con un 47-20 che sancì la conquista dell'ennesimoGrande Slam[45].
Una settimana dopo la vittoria a punteggio pieno nel Cinque Nazioni, la Nazionale dovette affrontare la finale diCoppa FIRA 1995/97 contro l'Italia; si trattava di una competizione a cui la Francia ormai partecipava con le selezioni minori (A1 e, talora, Militare) riservandosi, di fatto, iltest match solo contro la Romania[32][36][43].Tuttavia, per via di una promessa strappata prima del Cinque Nazioni dal neoeletto presidente federale italianoGiancarlo Dondi al suo collega, e amico,Bernard Lapasset[44], all'epoca a capo della federazione francese, quest'ultimo acconsentì a concedere all'Italia iltest match, che si tenne allostadio Lesdiguières diGrenoble: a garanzia della serietà dell'impegno francese Skrela schierò in campo nove elementi reduci dallo Slam (Accoceberry,Aucagne,Benetton,Dal Maso,Miorin,Merle,Pelous,Sadourny eTournaire).Assistente di Skrela sulla panchina francese,Pierre Villepreux, che ben conosceva l'Italia per averla allenata nel triennio 1978/81.L'Italia si impose 40-32 (il tabellino registra quattro mete per parte, una delle quali tecnica, per la Francia: a fare la differenza furono i calci da fermo, grazie ai quali l'italianoDiego Domínguez realizzò 20 punti): fu la prima sconfitta francese contro i cugini d'Oltralpe, e la circostanza favorì indirettamente l'allargamento del torneo delle Cinque Nazioni che, un anno più tardi, aprì le porte anche alla stessa Italia a partire dal2000[44].
Il1998 vide, come detto, la Francia ripetere l'impresa dell'anno prima e realizzare la sua prima serie di Slam a seguire: caddero nell'ordine l'Inghilterra, questa volta aParigi (24-17), Scozia aMurrayfield 51-16, Irlanda di nuovo aParigi 18-16 e il Galles, umiliato 51-0 con sette mete aWembley (stante l'inagibilità per ristrutturazione dell'Arms Park diCardiff[46]).
Al doppio Slam fece seguito, nel1999, ilCucchiaio di legno: nell'ultima edizione a cinque, che vide la vittoria della Scozia, la Francia vinse solo un incontro, quello inaugurale aDublino contro l'Irlanda (16-15); l'Inghilterra si prese la rivincita dell'anno prima doppiando (10-21) iBleus aTwickenham e il Galles vinse 34-33 a Parigi; quanto alla Scozia, anch'essa passò a Parigi, per 36-22: con tale vittoria affiancò la capolista Inghilterra e vinse il Torneo che, dall'edizione1994, non prevedeva più le vittorie condivise.
LaCoppa del Mondo di rugby 1999 che si tenne in autunno, benché organizzata dalGalles, previde sedi in tutto ilRegno Unito,Irlanda e anche nella stessa Francia; la Nazionale fu assegnata a un girone che disputò i suoi incontri aBéziers,Bordeaux eTolosa; opposta aCanada,Namibia eFigi iBleus vinsero il girone a punteggio pieno (rispettivamente 33-20, 47-13 e 28-19); nei quarti trovarono l'Argentina che doppiarono 43-21 e in semifinale dovettero affrontare gliAll Blacks aTwickenham: sotto per 10-17 alla fine del primo tempo, la Francia riuscì a ribaltare il risultato e a portare a casa la finale, imponendosi per 43 a 31 con 26 punti diChristophe Lamaison, che in tale incontro realizzò ilfull (una meta, quattro trasformazioni, tre calci piazzati e duedrop)[41], anche se poi nella successiva finale, alMillennium Stadium diCardiff, fu sconfitta dall'Australia 12-35[41]: entrambe eguagliarono il loro miglior risultato in Coppa del Mondo, l'Australia il torneo vinto nel 1991, la Francia il secondo posto del 1987.
Il decennio si chiuse con il primo Torneo allargato, ilSei Nazioni 2000, che vide ai nastri di partenza anche l'Italia; la Francia lo chiuse al secondo posto con tre vittorie e due sconfitte, dietro l'Inghilterra.
Il nuovo millennio si aprì con un penultimo posto francese nelSei Nazioni 2001: solo l'Italia fece peggio, con Cucchiaio di legno eWhitewash; tuttavia, delle nove edizioni a tutt'oggi disputate nel decennio, la Francia ne vanta quattro conquistate, due delle quali con il Grande Slam, che portano il totale a 24 edizioni vinte, 8 delle quali a punteggio pieno.Fu anche il decennio in cui la Francia partecipò a due Coppe del Mondo: ormai impegno fisso per tutte le Nazionali maggiori, anche la scelta del commissario tecnico, a partire dal1991, divenne condizionato dalla cadenza quadriennale della massima rassegna internazionale del rugby a 15.Al primo C.T.Fouroux, che aveva guidato la squadra nella I edizione della competizione, aveva fatto seguitoDubroca, che, benché subentrato nel1990, rimase solo fino alla fine della II Coppa del1991;Berbizier fu il C.T. dell'avventura francese alla III Coppa nel1995, e dopo di luiSkrela, il cui mandato terminò dopo la Coppa del1999;Bernard Laporte, il tecnico che accompagnò la squadra nel nuovo millennio, costituisce a tutt'oggi un'eccezione, avendo guidato la Francia per otto anni in due Coppe del Mondo consecutive, quella del2003 inAustralia e quella, casalinga, del2007.

La squadra rilevata daBernard Laporte dopo il secondo posto allaCoppa del Mondo di rugby 1999 necessitava di rinnovamenti, che furono anche alla base degli alterni risultati del biennio2000-2001: a fronte delle non eccelse prestazioni nel Torneo, la Francia ebbe alcuni risultati interessanti, come la vittoria sulla Nuova Zelanda nel corso deitest autunnali del2000[43] e le due sul Sudafrica nel2001, una esterna durante iltour estivo[43], e l'altra interna quando gliSpringboks restituirono la visita in novembre[43]; in tale occasione, la Francia ottenne pure una vittoria 14-13 sull'Australia[43].
A far parte della rinnovata squadra, in terza linea elementi comeSerge Betsen (che fu esordiente nella sconfitta diGrenoble contro l'Italia, ma mai più utilizzato fino al2000) ePatrick Tabacco,Sylvain Marconnet in prima linea (anch'egli esordiente sotto la gestione-Skrela ma utilizzato assiduamente solo con Laporte) e, all'apertura,David Skrela, figlio dell'ex-C.T.Jean-Claude, messosi in luce nelColomiers e destinato a una carriera di successo alloStade français.
L'esordio nelSei Nazioni 2002 fu una vittoria 33-12 sull'Italia alloStade de France, che dal1998 aveva preso il posto delParco dei Principi: due mete a zero (Betsen eTraille) e 23 punti diMerceron (destinato a diventare il miglior realizzatore di quell'edizione con 80 punti) contro i 12 di Domìnguez; più combattuto l'incontro diCardiff contro il Galles, con tre mete per parte (quelle francesi furono diRougerie e due diMarsh): a decidere furono i calci piazzati, quattro per il Galles (diJones) cinque più undrop per i francesi (Merceron, incluso ildrop, e Traille), per il 37-33 finale.I calci da fermo decisero anche la sfida contro l'Inghilterra a Saint-Denis: a fronte di due mete per parte (per la Francia Merceron eHarinordoquy), i francesi ne convertirono due contro una inglese, e realizzarono due piazzati (ancora con Merceron) contro l'unico messo a segno daWilkinson, il che diede unoscore finale di 20-15; più agevole la vittoria aMurrayfield contro la Scozia, 22-10 frutto di tre mete (due di Marsh e una diGalthié) contro una; perfino trionfale la chiusura contro l'Irlanda, cui la Francia inflisse un 44-5 con cinque mete a una (Rougerie, poi due ciascuna Betsen eBrusque).Si trattò del primo Slam da cinque incontri per la Francia[47].
Lo Slam del2004, invece, grazie al contributo determinante nei primi trematch dei due uomini di cerniera,Michalak edÉlissalde (idonei a scambiarsi vicendevolmente i ruoli dimediano di mischia e diapertura), partì con altrettante nette affermazioni: 35-17 all'Irlanda e 25-0 all'Italia, entrambe a Saint-Denis, e 29-22 al Galles aCardiff: 51 punti dei 79 francesi furono realizzati dalla coppia di mediani.I 16 punti diDimitri Yachvili arrotondarono le tre mete con cui la Francia batté la Scozia 31-0 a Murrayfield nella quarta partita, e nel finale a Saint-Denis, come due anni prima, fu di nuovo la piazzola a fare la differenza contro l'Inghilterra: alle due mete francesi di Harinordoquy e Yachvili, fecero da contraltare quelle inglesi diCohen eLewsey, così come le trasformazioni, una per parte.Yachvili mise a segno 12 punti su calcio piazzato contro i 9 diBarkley e la Francia vinse 24-21, conseguendo quello che è a tutt'oggi il suo ultimo Grande Slam[48].
A completare il quadro di successi nel decennio, altri due Tornei del Sei Nazioni, nel2006 e2007; a impedire lo Slam alla Francia, rispettivamente la Scozia (20-16 a Murrayfield) e l'Inghilterra (26-18 aTwickenham).

AllaCoppa del Mondo di rugby 2003 inAustralia, la prima a prevedere 5 squadre per ogni girone di prima fase, per accedere ai quarti la Francia dovette fronteggiare, nell'ordine,Figi,Giappone,Scozia eStati Uniti, tutte regolate con scarti minimi di più di 20 punti (rispettivamente 61-18, 51-29, 51-9 e 41-14)[41].Sugli scudi, in tale fase, l'aperturaMichalak, che alla fine del torneo risultò il secondo miglior realizzatore con 103 punti[49], alle spalle dell'ingleseJonny Wilkinson (113), in tale edizione laureatosi campione del mondo.
Nei quarti di finale la Francia si trovò opposta all'Irlanda, superata 43-21 (con 19 punti di Michalak)[41]; altro incontro daSei Nazioni in semifinale, con l'Inghilterra, avviata a vincere la competizione in finale sull'Australia, che con 24 punti diWilkinson (5 piazzati e 3drop) rese vana l'unica meta marcata in tutto l'incontro, da parte francese (Betsen, trasformata ancora da Michalak)[41].IBleus persero anche la finale per il 3º posto contro gliAll Blacks, che si imposero per 40-14 (e 6 mete contro una)[41].
AllaCoppa del Mondo di rugby 2007, che la Francia ospitava, l'esordio deiBleus fu decisamente negativo: opposti nella partita inaugurale del torneo all'Argentina furono da questa sconfitti 12-17[50], di fatto venendo costretti a lottare per il secondo posto nel girone, tuttavia facilmente raggiunto grazie alle larghe vittorie suNamibia (87-10), Irlanda (25-3) eGeorgia (64-7).
Nei quarti la Francia trovò la Nuova Zelanda, vincitrice del suo girone; alMillennium Stadium diCardiff iBleus sovvertirono il pronostico e si imposero 20-18 sugliAll Blacks nel corso di un incontro che pareva essere compromesso dopo i primi 20': due piazzati diCarter e una meta (trasformata sempre da Carter) diMcAlister avevano mandato la Francia sotto di 0-13, e solo un piazzato diBeauxis allo scadere di tempo aveva mandato le due squadre all'intervallo sul 3-13; nella ripresa due mete francesi (Dusautoir eJauzion, entrambe trasformate, rispettivamente da Beauxis edÉlissalde) contro quellaAll Black diSo'oialo, non trasformata, fecero la differenza, insieme a un altro calcio franco di Beauxis: 17-5 il parziale della ripresa, per un 20-18 totale che mandò la Francia in semifinale contro l'Inghilterra; aSaint-Denis la squadra non ripeté l'impresa: gli inglesi, con una meta diLewsey e due calci e undrop diWilkinson contro i tre calci di Beauxis portarono a casa l'incontro per 14-9; alla Francia rimase la finale per il 3º posto, disputata alParco dei Principi contro l'Argentina, la Nazionale incontrata all'esordio, e dalla quale fu di nuovo sconfitta, in maniera perfino più netta: 34-10.
Detto incontro fu l'ultimo del C.T.Bernard Laporte, che già aveva annunciato il suo ritiro per intraprendere la carriera politica[51].Il suo posto fu preso daMarc Lièvremont il quale ha guidato la Francia per quattro edizioni delSei Nazioni (2008,2009,2010 e2011), neltour estivo2008 inAustralia (due sconfitte, 13-34 e 10-40 contro gliWallabies), nella serie ditest match dell'autunno successivo (vittoria contro Argentina ePacific Islanders, e di nuovo sconfitta contro l'Australia), neltour del giugno2009 inAustralasia (una vittoria e una sconfitta contro laNuova Zelanda, 27-22 aDunedin e 10-14 aWellington, e una sconfitta aSydney contro l'Australia 6-22 nelmatch di chiusura della serie e nellaCoppa del Mondo di rugby 2011. Al termine delSei Nazioni 2010 (il terzo sotto la guida di Lièvremont) la Francia tornò a vincere il torneo, tre anni dopo l'ultima volta, con ilGrande Slam, tuttavia l'anno seguente la Nazionale transalpina non riuscì a riconfermare il titolo, classificandosi al secondo posto alle spalle dell'Inghilterra. Lievrèmont si presentò allaCoppa del Mondo di rugby 2011 in Nuova Zelanda da dimissionario, e riuscì a condurre la Francia al passaggio del turno pur perdendo due incontri nel girone di qualificazione (contro i padroni di casa e Tonga), ma nei quarti di finale riuscì a eliminare l'Inghilterra 19-12 e, nella successiva partita di semifinale, anche il Galles per 9-8. In finale la Francia si arrese alla Nuova Zelanda per 7-8 al termine di una partita molto chiusa e nervosa. Dopo il torneo Lièvremont ufficializzò le sue dimissioni dall'incarico.
Per il cambio in panchina la Federazione Francese optò perPhilippe Saint-André il quale restò alla guida della selezione fino al 2015. Nei quattroSei Nazioni alla guida della Nazionale l'ex tecnico del Tolone ottenne 3 quarti posti (2012,2014 e2015) e ilCucchiaio di legno nel2013, inoltre Saint-André guidò la Francia allaCoppa del Mondo di rugby 2015 con sede in Inghilterra, i transalpini vennero inseriti nel girone C assieme aIrlanda,Italia,Romania eCanada: il torneo iniziò il 19 settembre con il successo per 32-10 sull'Italia, arrivarono altre 2 vittorie, rispettivamente, 38-11 contro la Romania e 41-18 contro il Canada, il girone si concluse con la sconfitta per 9-24 a Cardiff contro l'Irlanda, comunque i tre successi furono sufficienti a posizionarsi al secondo posto, davanti all'Italia e dietro la Nazionale del trifoglio. Superata la prima fase la Francia dovette sfidare ai quarti di finale i Campioni del mondo in carica dellaNuova Zelanda (contro cui la Nazionale transalpina aveva perso la finale della Coppa del Mondo nel 2011), anche in questo caso gliAll Blacks ebbero la meglio sui vice-Campioni del Mondo, 62-13 fu il punteggio finale. In seguito all'eliminazione dal torneoPhilippe Saint-André fu sollevato dall'incarico e venne ingaggiato come nuovocommissario tecnicoGuy Novès. L'ex allenatore del Tolosa esordì sulla panchina della Nazionale Francese il 6 febbraio 2016, nella prima giornata delSei Nazioni battendo per 23-21 l'Italia alloStade de France, il torneo proseguì con una vittoria per 10-9 sull'Irlanda (sempre aParigi) e con tre sconfitte: 19-10 alMillennium Stadium diCardiff, 29-18 aMurrayfield contro laScozia e 21-31 alloStade de France contro l'Inghilterra. Dopo la fine del torneo, concluso al quinto posto con quattro punti davanti all'Italia, la Francia di Novès giocò due partite a giugno contro l'Argentina (sconfitta per 30-19 il 19 giugno e vittoria 27-0il 25 giugno) e successivamente nel mese di novembre iniziarono leAutumn Nation Series, rispettivamente controSamoa,Australia eAll Blacks, i transalpini vinsero contro Samoa 52-8, ma persero le successive due partite contro le Nazionali oceaniche (23-25 contro l'Australia e 19-24 contro laNuova Zelanda). Il 18 gennaio 2017Guy Novès ufficializzò la lista dei convocati per ilSei Nazioni, la rosa era composta sia dai veterani della nazionale (il capitanoGuilhem Guirado, il mediano di mischiaMaxime Machenaud, il terza linea-centroLouis Picamoles...), ma anche da giovani prospetti del rugby francese, alcuni di questi già inseriti nelle convocazioni da qualche anno (il terza lineaGaël Fickou, i piloniUini Atonio eCyril Baille..), mentre altri erano veri e propri esordienti (il giovanissimo mediano di mischiaAntoine Dupont..): il torneo iniziò il 4 febbraio con gli uomini di Novès impegnati nella trasferta diTwickenham contro l'Inghilterra, il primo tempo si concluse sul punteggio di 9-9 frutto di tre calci di punizione diCamille Lopez per la Francia e per l'Inghilterra due calci di punizione diOwen Farrell e uno diElliot Daly, il secondo tempo si aprì con un altro calcio di punizione di Farrell, il quale fissò il punteggio sul 12-9 in favore degli Inglesi, al minuto 59 la Francia andò in meta col piloneRabah Slimani e grazie alla trasformazione di Lopez i transalpini passarono in vantaggio per 16-12, a dieci minuti dalla fine l'Inghilterra trovò la prima meta dell'incontro grazie aBen Te'o, anche in questo caso Farrel non fallì la trasformazione fissando il punteggio finale sul 19-16 per l'Inghilterra. Il torneo proseguì con la vittoria per 22-16 contro la Scozia (per la Francia una meta diGaël Fickou e cinque calci di punizione diLopez, per la Scozia una meta diStuart Hogg, una diTim Swinson e due calci di punizione diFinn Russell) a Parigi e la sconfitta per 19-9 all'Aviva Stadium contro l'Irlanda. Passate due settimane dalla trasferta irlandese Novès e i suoi ragazzi arrivano aRoma per sfidare l'Italia nella quarta giornata del Sei Nazioni: il match si aprì con la meta del capitano italianoSergio Parisse (trasformazione mancata daCanna), nonostante lo spavento iniziale la Francia riuscì a vincere per 40-18, da notare che quel pomeriggio Novès fece esordire il giovanissimo e futuro capitano franceseAntoine Dupont, il torneo transalpino si concluse con la spettacolare vittoria ottenuta contro ilGalles per 20-18, maturata grazie alla meta diCamille Chat al centesimo dopo venti estenuanti minuti di assedio francese. Il 27 dicembre 2017 in seguito alle sole sette vittorie sulle ventuno partite daCT della Nazionale Guy Novès venne sollevato dall'incarico.
Per sostituire l'uscenteGuy Novès venne scelto l'ex commissario tecnico dell'ItaliaJacques Brunel, il quale aveva già fatto parte dello staff della Nazionale transalpina da allenatore in seconda sotto la gestione diBernard Laporte dal 2001 al 2007. Il primo impegno per il nuovo allenatore fu ilSei Nazioni 2018. La lista dei convocati venne diramata il 17 gennaio e rimase pressoché invariata da quella dell'anno precedente, ma da segnalare fu senza dubbio il ritorno del piloneMathieu Bastareaud e del mediano di mischia delClermontMorgan Parra, assente dalla nazionale dalla Coppa del Mondo 2015. Il torneo si aprì il 3 febbraio allo Stade de France contro l'Irlanda, la partita fu senza dubbio molto nervosa, da una parte vi era una Francia desiderosa di porre le basi per tornare ad alti livelli, dall'altra gli irlandesi vogliosi di tornare a vincere il torneo dopo tre anni, la Francia lottò e fino al minuto 80 rimase in vantaggio per 13-12, nell'extra-time assedio irlandese respinto continuamente dai transalpini per oltre 40 fasi fino alDrop da metà campo diJonathan Sexton, la palla si alzò ed entrò dolcemente dentro i pali, 13-15 per l'Irlanda il punteggio finale, futura vincitrice del torneo e delloSlam. Dopo la sconfitta a Parigi la Francia dovette andare adEdimburgo ad affrontare la Scozia del nuovo allenatoreGregor Townsend, anche in questo caso nonostante un buon avvio con le due mete diTeddy Thomas gli Scozzesi ebbero la meglio vincendo 32-26, come con l'Irlanda i transalpini ottennero il punto bonus difensivo. La terza gara del torneo, contro l'Italia, si concluse con il punteggio di 34-17 a favore della Francia, da segnalare però fu la sede dell'incontro, infatti la partita rappresenta il debutto della Nazionale Francese nel Sei Nazioni alloStadio Vélodrome diMarsiglia. Nella quarta giornata un'altra vittoria, 22-16 sull'Inghilterra allo Stade de France e infine l'ultima gara vide gli uomini di Brunel sconfitti per 14-13 alPrincipality Stadium di Cardiff contro il Galles, ottenendo anche in questo caso il bonus difensivo, con un totale di due vittorie e tre sconfitte in cinque gare raggiunse il quarto posto con 11 punti, davanti a Inghilterra e Italia. Concluso il Sei Nazioni ci fu il tour in Nuova Zelanda, il quale comprendeva un trittico di partite contro gliAll Blacks, in tutte e tre le gare la Francia rimediò tre sconfitte,: 52-11 all'Eden Park diAuckland, 26-13 alWestpac Stadium diWellington e 49-14 alForsyth Barr Stadium diDunedin. Passati cinque mesi iniziarono leAutumn Nations Series controSpringboks,Argentina eFiji, le tre partite si tramutarono in una vittoria (28-13 contro l'Argentina) e due sconfitte (29-26 contro il Sudafrica e 14-21 contro le Fiji).
Originariamente la maglia della Nazionale era bianca, e lo stemma che su di essa campeggiava erano due anelli, uno rosso e uno blu[52].Si trattava dello stemma dell'Unione delle società francesi di sport atletici o USFSA, associazione onnisportiva fondata nel1887 aParigi e inizialmente rappresentante solo club diatletica, ma in seguito allargata ad altri sport (hockey su prato,calcio,scherma,nuoto,rugby XV).
I due cerchi dell'USFSA, tra l'altro, ispirarono la foggia del simbolo olimpico a cinque anelli, ideato dal baronePierre de Coubertin[53]; prima del1920 quasi tutti gli sport gestiti dall'USFSA avevano una loro Federazione autonoma (per quanto riguarda il rugby XV, laFédération Française de Rugby) e l'Unione si sciolse.
Dopo la prima vittoria francese sullaScozia (1911[52]), il capitano Marcel Communau impose alla squadra un'uniforme nazionale, composta di maglia blu, pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, avente come stemma ungallo[54], giocando sul termine latinogallus che può riferirsi sia al citato animale che al popoloceltico noto comeGalli, che viveva nell'attualeFrancia.
Il gallo fu quasi subito adottato, anche in altri ambiti diversi da quello sportivo, come simbolo di combattività e fierezza del popolo francese; durante un Francia -Inghilterra di unCinque Nazioni deglianni sessanta, in una fase in cui, pur vincendo 13-12, iBleus erano in difficoltà, il pilone Aldo Gruarin disse ai suoi compagni: «Ehi! Su la testa, portiamo un gallo, non unafaraona! E allora cantiamo!»[55].
Inizialmente bianco e rosso, il gallo fu mantenuto anche con la nascita dellaFédération Française de Rugby, che invero acquisì subito tale simbolo nel suo marchio, che tuttora è presente in forma stilizzata (blu, con cresta e bargigli rossi su sfondo bianco, contornato da un pallone da rugby con la parte superiore dell'ellisse blu e quella inferiore rossa, a richiamare i colori della bandiera nazionale).
Nel secondo dopoguerra lo stemma sulla maglietta divenne bordato multicolore; attualmente è giallo su uno scudo rosso, e riporta in basso l'acronimo della federazione, F.F.R.; il rugby fu precursore dell'utilizzo del gallo: in seguito altre federazioni (come per esempio la F.F.F.,federazione calcistica) acquisirono il simbolo e non è infrequente, ancor oggi, vedere i tifosi francesi (di rugby, ma anche di calcio che, al pari dei primi, adottano tale animale comemascotte[56]) liberare un gallo adulto sul terreno di gioco.
Il colore dell'uniforme pose inizialmente problemi quando si dovette affrontare la Scozia, che veste una maglia blu anch'essa, pur non della stessa tonalità; in seguito il problema si pose anche con l'Italia, quando questa adottò l'uniforme azzurra: negli incontri casalinghi, per dovere di ospitalità, in questi casi la Francia prese l'abitudine di vestire una maglia bianca, con pantaloncini blu e calzettoni rossi.
Nel2003 i pantaloncini della prima uniforme divennero blu; inoltre, fino al2007 le magliette erano di colore blu elettrico; in occasione dellaCoppa del Mondo di rugby 2007 le uniformi divennero blu scuro, compresi i calzettoni.La seconda uniforme divenne completamente bianca.Le uniche tracce di blu elettrico rimaste sull'uniforme furono quelle di una banda diagonale, dalla spalla destra al fianco sinistro, che figura in entrambe le versioni della tenuta di gioco.Il fornitore della Nazionale è dal2012 l'Adidas[57], che si avvicenda allastatunitenseNike, che fornì le uniformi per i 13 anni precedenti[58]; dal 2019 il fornitore èLe Coq Sportif.
Fino dalla sua istituzione, la città di elezione delle gare interne della Francia è stata sempreParigi, con qualche eccezione.

Dal1906 al1914 la Nazionale disputò la maggior parte dei suoi incontri, 10, al vecchioParco dei Principi; a seguire, quattro incontri alloStadio Yves-du-Manoir (anche noto comeColombes, dal nome della località vicino aParigi nella quale esso si trova) e uno aBordeaux.

Nel secondo dopoguerra la Nazionale disputò la gran parte dei suoi incontri, quelli più importanti, a Colombes:Cinque Nazioni etest match con le Nazionali IRB.Dal 1945 al 1972 lo stadio di Colombes fu capace di circa 60.000 spettatori: già prima della guerra era stato sede della finale delcampionato del mondo 1938Italia -Ungheria; benché largamente utilizzato per il rugby (finali diCoppa di Francia, dicampionato e, per lungo tempo, impianto interno delRacing Club de France), l'affluenza maggiore si ebbe per un incontro dicalcio, 63.638 spettatori il 5 marzo1969, spareggio dei quarti di finale dellaCoppa dei Campioni,Ajax -Benfica 3-0[59]; nel1981 Colombes fu anche ilset cinematografico dell'incontro di calcio, ambientato nellaseconda guerra mondiale, tra una selezione dellaGermania nazista e una dei militari Alleati, nel filmFuga per la vittoria [60].
Per gli incontri con le contendenti storiche diCoppa Europa (Romania e Italia) la Francia riservò sempre altre sedi, qualiGrenoble,Lione,Auch oTolosa.
Dal1972, un rinnovatoParco dei Principi, riadattato a circa 48.000 spettatori, rimpiazzò a sua volta Colombes; anche tale impianto fu utilizzato sia per il calcio che per il rugby; il primo incontro ivi disputato dalla Nazionale di rugby fu nel corso delCinque Nazioni 1973, Francia - Scozia 16-13; l'ultimo, il 22 novembre1997 durante itest match di fine anno, e fu una sconfitta (10-52) contro ilSudafrica.
Successivamente, in concomitanza con ilcampionato del mondo 1998 dicalcio che si disputò in Francia, fu inaugurato loStade de France aSaint-Denis, comune di circa 100.000 abitanti nell'Île-de-France, pochi chilometri a nord-est diParigi.Tale stadio, della capacità di circa 80.000 spettatori, divenne, da allora, l'impianto interno sia della Nazionale di rugby che di quella dicalcio.
Comunque, anche dopo l'adozione dello Stade de France, la Nazionale fu impegnata in altre sedi; per esempio, durante laCoppa del Mondo di rugby 2007, che si tenne proprio inFrancia, la squadra disputò un incontro della fase a gironi (contro laNamibia) allostadio Municipale diTolosa.
Lo Stade de France ha ospitato anche la finale della citataCoppa del Mondo di rugby 2007 tra Sudafrica eInghilterra, incontro vinto dagliSpringboks per 15-6.
La Nazionale francese ha disputato, al 21 marzo2009, ultima giornata del più recenteSei Nazioni, 647 incontri, per 635 dei quali è stato previsto ilcap (ovvero, conteggiati cometest match dalla Federazione francese).In essi vengono conteggiati anche due incontri internazionali contro iBritish Lions e iPacific Islanders.

Altri incontri internazionali, non classificati comecap, videro come avversari selezioni militari come il citato NZ Army Service che si trovava di stanza inEuropa durante laGrande Guerra o laBritish Army dopo laseconda guerra mondiale.
Il record di presenze intest match appartiene aFabien Pelous.Nato aTolosa nel1973, Pelous è sceso in campo in 118 incontri della Nazionale tra il1995 e il2007, e vanta la partecipazione a tre edizioni consecutive dellaCoppa del Mondo, dal1999 al2007 (con un secondo e due quarti posti) e a 11 tornei delCinque e Sei Nazioni, dal1996 al2006, con cinque vittorie di cui quattro con ilGrande Slam.
Il record di punti segnati è appannaggio diChristophe Lamaison (nato nel1971),mediano d'apertura che ha militato in Nazionale tra il1996 e il2001: in 37 incontri ha messo a segno 380 punti (2 mete, 59 trasformazioni, 78 calci piazzati e 6drop); vanta anch'egli un secondo posto alla Coppa del Mondo (nel1999) e due Grandi Slam consecutivi alCinque Nazioni (1997 e1998).[61]
Infine, il record di mete realizzate, 38, appartiene al citatoSerge Blanco (nato nel1958), vincitore di sei tornei del Cinque Nazioni nel decennio1981-1990 e partecipante alle prime due edizioni della Coppa del Mondo (1987 e1991), con un secondo posto.
Le avversarie più ricorrenti della Francia, in ragione della partecipazione al Cinque, e oggiSei, Nazioni, sono nell'ordine Inghilterra (92 incontri, il primo nel1906),Galles (86, anch'esso incontrato per la prima volta nel1906),Irlanda (85, primo nel1909) eScozia (82, primo nel1910).A seguire, dopo leHome Nation, l'avversaria più frequente è la Romania (50 incontri, il primo nel1924), unica contendente cui in Coppa FIRA fu concesso per lungo tempo iltest match.L'Italia, priva ditest match dal 1967 al 1985, è stata incontrata 31 volte a partire dal 1937, e nella classifica delle avversarie della Francia viene dopo le quattro nazioni più forti dell'Emisfero Sud, nell'ordineNuova Zelanda (46 incontri e che tenne a battesimo la Francia il 1º gennaio1906),Argentina (42 incontri),Australia (39) eSudafrica (36).
Delle nazionali affrontate almeno 10 volte la Francia ha un saldo positivo con Irlanda (51 vittorie contro 29 sconfitte), Scozia (45/34), Romania (40/8), Argentina (31/10), Italia (28/3) eGermania (14/2); il saldo è negativo contro Inghilterra (35/50), Galles (40/43), Nuova Zelanda (12/35), Australia (16/22) e Sudafrica (10/20).[62]
Quelli elencati di seguito sono i giocatori che hanno militato nella Nazionale francese - o che vi militano tuttora - e hanno preso parte a eventi salienti della selezione, come la partecipazione allaCoppa del Mondo o che hanno riportato vittorie in particolari momenti storici (come ad esempio il primo torneo del Cinque Nazioni, il primo Grande Slam, etc.).
Di essi, cinque fanno parte dellaInternational Rugby Hall of Fame:André Boniface (nato nel1934),tre quarti centro e internazionale dal1954 al1966;Serge Blanco (n.1958),estremo, presente in due edizioni della Coppa del Mondo e vincitore di sei Tornei del Cinque Nazioni; il citatoJean Prat (1923-2005),terza linea centro, capitano della squadra che vinse il suo primo Torneo nel1954;Jean-Pierre Rives (n.1952), anch'egliterza centro, capitano deltour del1979 durante il quale, il 14 luglio, la Francia batté la Nuova Zelanda sul suo terreno, adAuckland; infinePhilippe Sella (n.1962),tre quarti centro, presente a tre edizioni della Coppa del Mondo e, come Serge Blanco, vincitore di sei Tornei del Cinque Nazioni.[63][64][65][66]
Per quelli attualmente in rosa, fare riferimento alla sottosezioneRosa attuale.
Prima del1963 non esisteva una figura identificabile come “allenatore” o “commissario tecnico” della Nazionale francese.Esisteva altresì un "comitato di selezione", in genere composto da un ex internazionale che, di intesa con il capitano della squadra e altri giocatori rappresentativi o ex giocatori di prestigio, decideva le convocazioni.Tale periodo fu definito anche «età del paternalismo»[67], e verso la fine deglianni cinquanta portò a parecchi problemi di gestione, tanto che nel settembre del1963 laFederazione decise di avocare direttamente a sé la scelta della figura dell'allenatore / selezionatore, analoga a quella del Commissario Tecnico inItalia[68].
Il primo a ricoprire tale nuovo incarico fuJean Prat, già internazionale tra il1945 e il1955.Questi, in carica fino al1967 come selezionatore, vinse ilCinque Nazioni 1967.Fernand Cazenave (1924-2005), in carica dal1968 al1972, fu, da giocatore, membro della squadra che vinse il primo Torneo nel1954 e, da allenatore, fu il tecnico del primo Grande Slam francese (1968); dopo di lui,Jean Desclaux (1922-2006), in carica dal1973 al1980, che vinse il Grande Slam nel Torneo1977.

Jacques Fouroux (1947-2005) fu il primo allenatore a guidare la Nazionale francese in un'edizione dellaCoppa del Mondo: in carica dal1981 al1990 e, come detto, già noto per via della bassa statura comepiccolo caporale, dopo i sei Tornei vinti nel decennio con due Slam e la finale dellaCoppa del Mondo di rugby 1987 fu ribattezzatopiccolo Napoleone per rimarcarne le sue doti dileader[69].
ADaniel Dubroca toccò un biennio in cui la Francia raccolse il suo risultato peggiore nella Coppa del Mondo, l'eliminazione ai quarti dell'edizione1991 inInghilterra.
A fine 1991 la Nazionale fu affidata aPierre Berbizier, nato nel1958, che, con i suoi allora 33 anni, divenne non solo il più giovane allenatore del XV di Francia bensì, in assoluto, il più giovane tecnico di una Nazionale francese di qualsiasi disciplina sportiva[70].Berbizier, che in seguito allenò anche laNazionale italiana, vanta al suo attivo la vittoria nelCinque Nazioni 1993 e il 3º posto finale allaCoppa del Mondo di rugby 1995, dietro Sudafrica eNuova Zelanda e davanti all'Inghilterra.
Jean-Claude Skrela (coadiuvato daPierre Villepreux, altro ex allenatore della Nazionale italiana) guidò la Francia dal1995 al1999, con due Grandi Slam consecutivi (1997 e1998) e la finale nellaCoppa del Mondo di rugby 1999 inGalles; alla gestione di Jean-Claude Skrela va ascritta anche la prima - e ad oggi unica - sconfitta in untest match della Francia contro l'Italia, il 22 marzo1997 aGrenoble, una settimana dopo avere conquistato lo Slam nel Cinque Nazioni.
Bernard Laporte fu l'unico tecnico, nell'era della Coppa del Mondo, a mantenere la guida della Nazionale per due edizioni consecutive di tale competizione: insediatosi nel1999, sotto la sua guida la Francia vinse quattro tornei del rinnovatoSei Nazioni, con due Slam (2002 e2004), e risultò due volte consecutivamente quarta alla Coppa del Mondo, inAustralia nel2003 e, più inaspettatamente, inFrancia nel2007; Laporte lasciò l'incarico dopo quest'ultima competizione.
A Laporte ha fatto seguitoMarc Lièvremont, attuale C.T., che ha condotto la Francia attraverso tre tornei delSei Nazioni con due terzi posti consecutivi, frutto di due vittorie e due sconfitte per edizione, e alGrande Slam dell'edizione2010.
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